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Panel 3 Il superamento della democrazia dei partiti da parte della
Va bene?! Die deutsch-italienischen Beziehungen auf dem Prüfstand“
Fachkonferenz 01.-02.12.2011 in Berlin
Panel 3
Il superamento della democrazia dei partiti da parte della democrazia dei
media: l’Italia come prototipo
Dr. Jens Tenscher – spunti per la discussione
Sintomi della fine della “democrazia dei partiti” in Germania
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il rapporto tra cittadino e partiti politici è caratterizzato da una scelta razionale a
tempo che ha preso il posto della lealtà di lunga durata
calo della partecipazione al voto per le elezioni nazionali e regionali
crescita dell'instabilità nell'elettorato / aumento della disponibilità a cambiare
partito
numero sempre minore di persone legate in modo saldo e duraturo a un partito
assottigliarsi dei “partiti tradizionali”, deideologizzazione e nascita di “partiti antiestablishment”
calo diffuso nel numero dei membri dei partiti maggiori e difficoltà nel
reclutamento delle giovani leve
Sintomi di una “democrazia mediatica” in Germania
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sin dagli anni Ottanta del Novecento, l'offerta mediatica è cresciuta
quantitativamente a un ritmo vertiginoso, modificandosi al contempo a livello
qualitativo  forme di personalizzazione e spettacolarizzazione, nonché il
fenomeno del talk show caratterizzano la cronaca e l'informazione politica
dagli anni Settanta si assiste a una crescita continua nell'uso della televisione e a
una rapida diffusione dei “nuovi media” (benché persista ancora un certo digital
divide)  il consumatore passivo può trasformarsi in procumer attivo
il consumo mediatico è divenuto occupazione prevalente nel tempo libero, in
coincidenza con la frammentazione della sfera pubblica e la diversificazione e
personalizzazione nella scelta dei contenuti mediali
i mass media sono ormai il più forte (e spesso l'unico) anello di congiunzione tra
politica/partiti e cittadini  senza i media la politica non riesce più a comunicare i
propri contenuti né i politici a legittimarsi
anche la comunicazione interna ai partiti passa sempre più attraverso i media  la
logica di partito si confronta sempre più con la logica mediatica
La “democrazia dei partiti” non si dissolve nella “democrazia mediatica” ma si
trasforma
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i partiti e i leader politici si adeguano alle attese dei giornalisti e a ritmi e
consuetudini imposte dai mass media. L'immagine pubblica della politica si
caratterizza per una sempre maggiore professionalizzazione, spettacolarizzazione e
regia mediatica  tuttavia nelle “aree protette” dei processi decisionali regna
ancora la democrazia basata sulla negoziazione e non la democrazia mediatica
i talk show non sostituiscono il parlamento, ma rappresentano un palcoscenico
nuovo per i leader politici, per il dibattito, i programmi, le scelte politiche e per il
controllo da parte dei cittadini  un modo nuovo di intendere e comprendere la
politica o un equivoco crescente?
l'abilità nella comunicazione mediatica favorisce e facilita notevolmente il successo
politico  ma: la Germania apprezza il leader responsabile e conscio del proprio
Panel 3 – Contributo di Jens Tenscher
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Va bene?! Die deutsch-italienischen Beziehungen auf dem Prüfstand“
Fachkonferenz 01.-02.12.2011 in Berlin
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dovere, autorevole, competente e capace di affrontare i problemi, non il politico
onnipresente, buontempone, festaiolo e amante delle battute
in Germania i rapporti tra politici e giornalisti sono ancora integri e sono
caratterizzati da una collaborazione professionale “da pari a pari” (anche se non
sempre armonica); egemonia unilaterale e iniqui “giochi di potere” sono respinti da
entrambe le parti
anche in Germania si assiste a una dilagante “presidenzializzazione” della politica;
tuttavia i paletti politico-culturali e i limiti imposti dai media impediscono
efficacemente una “berlusconizzazione” della politica tedesca  gli attori principali
delle strutture intermedie non sono i mass media né i singoli leader politici, bensì i
partiti (capaci di rinnovarsi e adeguarsi alle nuove situazioni)
i “nuovi” mezzi di comunicazione e informazione rappresentano la sfida maggiore
sia per i partiti che per i mass media. Essi consentono una più semplice
comunicazione dal basso verso l'alto tra cittadini e sistema politico, agevolando al
contempo la comunicazione reciproca tra i membri della comunità. In tal modo è
possibile aggirare il controllo dell'informazione da parte delle testate giornalistiche
e proporre tematiche all'attenzione dei media e della politica. Allo stesso tempo si
rafforza la partecipazione politica al di fuori dei partiti e canali tradizionali. La
politica di “vecchio stampo” finisce per essere soggetta a un sempre maggiore
“stress da comunicazione 2.0”.
Panel 3 – Contributo di Jens Tenscher
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