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10 buone ragioni a favore dell`Europa

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10 buone ragioni a favore dell`Europa
L’UE INCIDE SUL
FUTURO IN EUROPA
Hans Madej/laif
Non vi è altra istituzione che abbia il potere e
l’influenza per strutturare il continente europeo. L’unione di 28 Stati, lo Spazio Economico
Europeo, la politica europea di buon vicinato
con l’est ed il sud, il partenariato strategico con
la Russia: tutto ciò è possibile solo con un’UE
forte.
Il cambiamento climatico, a lungo oggetto di
ironia e dipinto come invenzione di eco-attivisti
esaltati, si è frattanto palesato e le sue conseguenze sono venute alla luce nell’Artide così come nel Pacifico. Con le sue ambiziose decisioni
di porre limiti vincolanti alle emissioni di sostanze nocive, di promuovere il risparmio energetico e di incentivare le energie rinnovabili,
l’UE dà impulso agli sforzi tesi a contenere il riscaldamento terrestre. Non è che l’UE potrà riuscire da sola nell’impresa, ma di certo non è ipotizzabile farcela senza l’UE.
L’UE TUTELA
LA VARIETÀ CULTURALE
Paul-Langrock/Zenit/laif
Le quattro libertà del mercato interno (delle
merci, dei servizi, del lavoro e dei capitali) assicurano a tutti i cittadini dell’UE grande scelta
nei consumi e buone possibilità economiche per
i lavoratori e per le imprese. Ciò implica ovviamente anche il fatto di essere perennemente
esposti ad una dura concorrenza. Se ciò talora
risulta oneroso per le singole realtà prese distintamente, per l’Europa come area produttiva sortisce tuttavia un effetto temprante di cui di nuovo tutti vengono a beneficiare.
Jo Yong-Hak/Reuters
L’UE È IL MAGGIORE
MERCATO MONDIALE
24 lingue ufficiali nell’attività quotidiana
dell’UE sono un peso, ma il motto dell’Unione
“Unità nella varietà” è indicativo del principio di
lasciare a individui e nazioni la loro identità e di
aiutarli a vivere le differenze e a goderne. Sono
proprio la ricchezza di culture, la varietà di mentalità, la larghezza degli orizzonti letterari, delle
arti figurative e della musica, l’accettazione delle diverse religioni a fare dell’UE uno spazio in
cui ciascuno può trovare il suo posto.
CONCLUSIONI
Questa affermazione, proprio di questi tempi, potrebbe suscitare scetticismo in molti. Le difficoltà dell’Unione Monetaria sono
palpabili. Ma, considerata le momentanee turbolenze, non si
dovrebbe rinnegare l’idea di fondo che non vuole essere solo
quella di risparmiare i dazi o commissioni di conversione alle
frontiere. Nell’implementazione dell’Unione Monetaria vi sono
state omissioni, delle quali ora gli Europei risentono, ed errori,
soprattutto in quanto i 17 Paesi dell’Eurozona non si attengono
alle regole da loro stessi stabilite. Come ogni terapia, l’attuale
“eurocura” è più dolorosa di quanto non sarebbe stata la prevenzione. Ma vale la pena fare certi sforzi. Col mercato interno e
l’Unione Monetaria, la libera circolazione e la comunità di valori, l’UE crea per i cittadini europei uno spazio d’azione sociale
unico. L’Unione Monetaria rientra in questo sistema, ragion per
cui, nonostante gli sviluppi correnti, la Lettonia vuole entrare
nell’Euro a partire dall’inizio del 2014.
Pascal Broze/Reporters/laif
L’UE HA RECEPITO
UN’UNIONE MONETARIA EFFICACE
L’Unione Europea è lungi dall’essere un
paradiso. Ciascuno dei punti menzionati in questa sede può essere oggetto di
critiche e controversie e ovunque si avverte bisogno di miglioramento. L’UE
non è perfetta e nemmeno lo diventerà.
Ma è la cosa migliore mai capitata all’Europa. Dobbiamo occuparci di essa per
migliorarla e in ogni caso guardarci bene
dal demolirla con la negatività. Quale
sarebbe l’alternativa? A questo punto si
potrebbe obiettare che gli svizzeri o i
norvegesi stanno bene per conto loro. È
vero, anche grazie all’Unione Europea.
Hanno modo di prosperare in un’Europa democratica, al riparo del
grande scudo protettivo dell’UE. Non è un caso se entrambi i Paesi
sono fortemente legati all’UE dallo Spazio Economico Europeo (la
Norvegia) o da numerosi accordi bilaterali (la Svizzera). Se l’UE dovesse dissolversi non tutti vivremmo come gli svizzeri o i norvegesi,
ma neanche agli svizzeri e ai norvegesi le cose continuerebbero ad
andare così bene come adesso. Chi non ha voglia di ricominciare
tutto da capo dal 1950 e di riarmonizzare faticosamente Stati concorrenti non dovrebbe mettere a rischio l’Unione Europea.
Il Prof. Dr. Eckart D. Stratenschulte dal 1993 è Direttore dell’Accademia
Europea a Berlino ed è un esperto dell’Europa di rilievo internazionale.
Peter Hirth/laif
picture-alliance/dpa
L’UE TUTELA L’AMBIENTE
© DE Magazin Deutschland/www.deutschland.de
BUONE
RAGIONI A FAVORE
DELL’EUROPA
L’Unione Europea (UE) versa in una crisi, non solo valutaria, ma anche in termini di accettazione; i diagrammi relativi alla fiducia che emergono dai sondaggi degli ultimi
mesi mostrano un andamento al ribasso. L’integrazione
europea ha ancora senso? Se lo chiedono in molti. Mentre
la Commissione UE promuove stoicamente la nuova vigilanza delle politiche finanziarie, la gente nei notiziari sente parlare di vertici e meccanismi di stabilità, che evidenziano puntualmente diverbi sulla via da imboccare per
uscire dalla crisi nonché di imminenti o ulteriori sacrifici
finanziari e sociali, tutti in qualche modo riconducibili
all’Europa. È lecito porsi la questione “serve ancora a qualcosa l’Unione Europea?” e a tale questione si può senz’altro
rispondere con un “sì”.
Seguono, tratteggiate a linee essenziali, dieci buone ragioni.
Stockbyte
L’UE ASSICURA
LA PACE IN EUROPA
Questa affermazione viene liquidata con una certa ilarità come banale da molti detrattori dell’UE,
in quanto la pace, quanto meno nella parte centrale del continente, non è a rischio. Fortunatamente è vero e ciò è proprio il risultato della politica di integrazione europea. Tuttavia, qualora
l’integrazione dovesse naufragare, non è affatto
detto che questa situazione duri in eterno. Che un
edificio sia stabile da ormai 60 anni, giustifica il
fatto di privarlo delle fondamenta?
Il nostro pianeta è afflitto da guerre e
violenza, fame e malattie. L’UE non
può prevenire tutto ciò. Con il suo impegno nella collaborazione allo sviluppo e l’aiuto alle regioni colpite da catastrofi, l’UE in ogni
caso fa sì che si affrontino detti problemi. L’UE e
gli Stati membri sono i maggiori erogatori di
aiuti allo sviluppo, coprono la quota più cospicua del budget delle Nazioni Unite e partecipano alle missioni di pace, finanziate appunto
commisuratamente alle quote. Il suo partenariato con Stati dell’Africa, dell’America Latina e
dell’Asia si propone di corroborare strutture
economiche sostenibili in situ, di arginare la
corruzione e di supportare gestioni governative
efficienti.
L’UE GARANTISCE
LA LIBERTÀ IN EUROPA
I Trattati europei nonché la Carta UE sui diritti
umani forniscono gli estremi affinché determinati conseguimenti permangano anche in futuro. Si potrebbe obiettare che qua e là, in un qualche Stato UE, vi sono movimenti populistici che
lasciano affiorare dubbi circa l’orientamento
democratico. Tuttavia i severi parametri europei prevengono che la democrazia possa deteriorarsi in uno Stato membro. Alcune organizzazioni internazionali come il Consiglio d’Europa, la NATO o l’OSCE, sono
dotate di un’assemblea parlamentare con funzione
consultiva. Ma solo l’Unione Europea dispone di un
Parlamento con i requisiti
per agire ed operante a pieno titolo, eletto direttamente dai cittadini, che in
tal modo possono influenzare e legittimare le decisioni che li riguardano.
Un week-end a Varsavia, un lavoro ad Amsterdam, una vacanza in Francia o un periodo di
studio in Estonia – l’UE lo ha reso possibile. Tutto ciò va inteso ben oltre il mero viaggiare senza
essere soggetti alle procedure di controllo, bensì
come libera circolazione in senso lato, compatibilità di iter di studio armonizzati, ricongiungimento o cumulabilità contributiva ai fini pensionistici, assicurazione sanitaria europea e
molto altro ancora, tutte cose rese possibili dalla moderna mobilità.
L’UE INCIDE SUL FUTURO
DELL’EUROPA NEL MONDO
Ruetschi/Keystone Schweiz/laif
L’UE SOSTIENE
LA PACE NEL MONDO
Autore: Eckart D. Stratenschulte
L’UE GARANTISCE
LA LIBERTÀ DELL’EUROPA
Jonathan Kitchen/Photographer´s Choice
picture-alliance/dpa
Gli Stati membri dell’Unione Europea sono:
l’Austria, il Belgio, la Bulgaria, la Croazia, la Danimarca,
l’Estonia, la Finlandia, la Francia, la Germania, la Grecia, la
Gran Bretagna, l’Irlanda, l’Italia, la Lettonia, la Lituania,
il Lussemburgo, Malta, i Paesi Bassi, la Polonia, il Portogallo,
la Repubblica Ceca, la Romania, la Svezia, la Slovacchia,
la Slovenia, la Spagna, l’Ungheria e Cipro.
La globalizzazione è inarrestabile ed ha grosse
ripercussioni sull’Europa. Le nuove potenze economiche come i BRICS (Brasile, Russia, India,
Cina, Sudafrica) vogliono fare la loro parte concorrendo a determinare l’ordine mondiale e nessuno glielo può negare. Se l’Europa con le sue
istanze vuole avere ancora voce in capitolo nella
politica mondiale, in futuro potrà farlo solo coralmente, di certo non levando la voce singolarmente, ciascuna nazione a sé. I G20, che si prefigurano sempre di più come format di indirizzo
della globalizzazione, in fondo non sono altro che
i 19 Stati industrializzati più importanti e l’UE.
Edizione a cura del
Ministero Federale degli Affari Esteri
Ufficio 608
Werderscher Markt 1, 10117 Berlino
www.auswaertiges-amt.de
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