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Pontebba, decennale alluvione: per non dimenticare bisogna

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Pontebba, decennale alluvione: per non dimenticare bisogna
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Pontebba, decennale
alluvione: per non
dimenticare bisogna
ricordare… e riflettere
COMMEMORAZIONI
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Oltre 500 volontari con la presidente del Friuli Venezia Giulia,
Debora Serracchiani, il prefetto Franco Gabrielli e numerose
autorità regionali e locali, hanno commemorato al Teatro
Italia di Pontebba la devastante alluvione di dieci anni fa della Valcanale e Canal del Ferro. Per non dimenticare, come ha
detto il sindaco di Pontebba di allora, Luigi Clauderotti e per
riflettere, come ha aggiunto il capo Dipartimento
di Franco Pasargiklian Foto: Giovanni Baldacci
P
Pesantissimo fu il bilancio del nubifragio che quel venerdì pomeriggio del 29
agosto 2003 si abbatté sul territorio e
Pontebba,
Teatro Italia,
29 agosto 2013.
Luigi Clauderotti,
sindaco di
Pontebba all’epoca
dell’alluvione
di dieci anni fa,
inaugura
la cerimonia
in ricordo
del drammatico
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sui paesi della Val di Ferro e della Valcanale.
Due morti, un uomo e una donna, morirono
a Malborghetto Valbruna; 260 furono le ca-
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attività commerciali e aziende, come il cartificio di Moggio, creò problemi alle telecomunicazioni e mise in tilt parecchie decine
di centraline dell’ENEL, per cui uno dei primi
interventi tecnici della protezione civile regionale fu quello di portare gruppi elettrogeni laddove necessitavano. I danni furono cal-
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se gravemente lesionate, 7 quelle completamente distrutte con circa 400 persone sfollate. Anche la grande viabilità subì danni ingenti con smottamenti e frane che colpirono
la Statale 13, la ferrovia Udine-Tarvisio; due
ponti collassarono isolando alcune frazioni
della valle. Il nubifragio danneggiò diverse
In primo piano Debora Serracchiani,
presidente della Regione Friuli Venezia Giulia;
la senatrice e attuale sindaco di Pontebba, Isabella
De Monte e il prefetto Franco Gabrielli, capo del
Dipartimento della Protezione civile
nazionale
La Protezione civile ITALIANA
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L’intervento di Guglielmo Berlasso, direttore centrale della Protezione civile regionale.
In una foto di dieci anni fa, il ponte Bailey, che Berlasso fece costruire per togliere dall’isolamento
Pietratagliata, frazione di Pontebba. La violenza dell’alluvione causò il collasso del ponte originario
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colati in circa mille milioni di euro. La panoramica del territorio era desolante, ma la risposta della gente e degli amministratori,
come è tipico del carattere friulano, non si
fece attendere: subito si iniziò a operare per
una ripresa più rapida possibile della vita e
delle attività dei paesi della valle.
Ad aprire al Teatro Italia la giornata di commemorazione dei tragici fatti di dieci anni
fa, sono stati il vecchio sindaco di Pontebba,
Luigi Clauderotti e l’attuale sindaco di
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Paolo Panontin,
assessore regionale alla Protezione civile
La presidente Debora Serracchiani
Malborghetto-Valbruna, Alessandro Oman,
che hanno lodato la Protezione civile regionale per la tempestività e la qualità dei soccorsi così come i Vigili del fuoco, le Forze
dell’ordine e la PC della Carinzia che non fece mancare il proprio aiuto.
Dopo la proiezione di un filmato RAI con le
immagini dei danni arrecati dall’alluvione e
delle prime frenetiche attività di volontari e
tecnici impegnati nel soccorso alla popolazione, nelle verifiche tecniche e nello sgombero dei detriti e del fango che avevano
sommerso interi paesi della valle, coadiuvato da due collaboratori ha preso la parola
Guglielmo Berlasso, direttore centrale della
PC friulana, anche ai tempi dell’alluvione di
Pontebba. Il direttore ha descritto visibilmente commosso la cronologia di quegli
eventi meteo e idraulici estremi che causarono il disastro del 29 agosto 2003, illustrando i danni subiti, i primi interventi durante la fase di emergenza e tutte le opere
realizzate negli anni successivi per la ricostruzione, compresa la difficile e ardita costruzione di un ponte Bailey per togliere dall’isolamento Pietratagliata, frazione di
Pontebba, che aveva visto il ponte originario
collassare per la violenta alluvione.
L’attuale sindaco di Pontebba, senatrice
Isabella De Monte ha centrato il suo intervento sulla necessità, dopo la ricostruzione, che
l’economia della zona riprenda vigore, soprat-
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tutto per fare in modo che i paesi della
Valcanale non vengano abbandonati dai suoi
abitanti. Il sindaco ha concluso, poi, l’intervento offrendo l’indelebile ricordo dei volontari
intervenuti per ‘far uscire dal fango la zona
colpita dall’inondazione’. Furono ben 2.687 i
volontari della Protezione civile che destinarono oltre 68.000 ore di lavoro gratuito per aiutare la Valcanale a superare l’emergenza.
Dal canto suo Paolo Panontin, assessore regionale alla PC, ha messo in risalto il lavoro dei
tecnici delle strutture regionali e statali e dei
volontari per la messa in sicurezza e il ripristino delle zone colpite dall’alluvione, sottolineando come la Protezione civile del Friuli
Venezia Giulia abbia dato prova di estrema efficienza sia nella fase dell’emegenza che in
quella della ricostruzione. “La Protezione civile
- ha quindi precisato l’assessore - è un patrimonio di tutti, che nessuno deve permettersi di
demolire” (affermazione questa forte e sacro-
santa, in considerazione del fatto che fin dall’istituzione del Dipartimento della Protezione
civile nazionale nel 1982, questo Servizio è stato oggetto e vittima, quasi senza soluzione di
continuità, di lotte istituzionali e politiche, di
smisurate dilatazioni del suo potere e di successive umilianti restrizioni, di ‘scandali preconfezionati’ come in occasione della Missione
Arcobaleno o di sentenze come quella recente
dell’Aquila che definire ‘singolare’, è un eufemismo estremo!… Anche se, nonostante le ‘calamità antropiche’ che periodicamente si abbattono sul nostro Sistema nazionale, siamo
sempre qui, come dimostra questo Teatro stracolmo di volontari, più che mai determinati a
operare per il bene e la sicurezza comuni, ndr).
La presidente Debora Serracchiani, ribadendo i
concetti espressi dal suo assessore, ha affermato: “La Protezione civile deve poter agire senza
se e senza ma, con tutte le cautele del caso, ma
nelle condizioni normative e giuridiche che la
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L’intervento finale
del prefetto Franco
Gabrielli
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Guglielmo Berlasso, appassionato ed esperto radioamatore, con alcuni volontari dell’ARI
(foto di Tiziano Rossi)
mettano in grado di operare immediatamente”.
Ha rimarcato, poi, l’importanza di realizzare ulteriori opere di prevenzione in un territorio
particolarmente complesso e fragile come
Una foto di gruppo davanti al Municipio di Pontebba
quello del Friuli Venezia Giulia. Serracchiani ha
proseguito l’intervento ricordando come la
Protezione civile regionale, grazie al suo straordinario potenziale di uomini e mezzi, sia
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Gabrielli, Serracchiani, De Monte, Panontin e i volontari con la stampa
di una antica mappa della Valcanale
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sempre in grado di mettersi a disposizione nelle emergenze che colpiscono altre regioni italiane.
La presidente ha poi concluso il discorso, rispondendo positivamente anche al sindaco di
Pontebba, Isabella De Monte: per la Valcanale
e per l’intera area è giunto il momento di promuovere lo sviluppo turistico ma anche le altre attività economiche legate al territorio
montano; è questo uno dei punti programmatici che la Giunta regionale vuole portare a
compimento.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del
capo Dipartimento, prefetto Franco Gabrielli
che ha lodato la Protezione civile del Friuli
Venezia Giulia come un esempio a livello nazionale. Ha, però, aggiunto come anche la mi-
gliore struttura operativa sia solo una componente del Sistema; per il Capo Dipartimento,
infatti, il grande salto di qualità sarà possibile
solo quando saremo riusciti a creare una coscienza di protezione civile sia collettiva che
individuale, che vada quindi dalle opere di prevenzione fino all’autoprotezione del singolo
cittadino, per costruire un sistema di sicurezza
in cui le comunità diventino resilienti. Gabrielli
ha, infine, concluso il suo intervento, condividendo le parole della presidente Serracchiani
e dell’assessore Panontin: “La Protezione civile è un bene di tutti e le polemiche contro di
essa non fanno bene a nessuno. Tutti debbono concorrere affinché in Italia la Protezione
civile garantisca la sicurezza dei propri cittadini”. I
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Al termine della cerimonia il sindaco e la presidente consegnano al Gruppo comunale di Pontebba
un nuovo furgone
La Protezione civile ITALIANA
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