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682 • di Francesco Patti he tenerezza vedere quei nonni che con un

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682 • di Francesco Patti he tenerezza vedere quei nonni che con un
Fiat 682
• di Francesco Patti
C
he tenerezza vedere quei nonni che con un
pennarello in mano disegnano occhi, naso
e bocca su un comune uovo di gallina sotto lo
sguardo affascinato e pieno d’incanto dei nipotini.
Quale gioia poi per i bimbi vedere apparire un
simpatico viso sorridente su una superficie che
sino a pochi minuti prima aveva un aspetto poco
attraente.
Esistono oggetti le cui forme e sembianze si
riconducono a espressioni del volto umano.
I bambini, in particolare, sono abilissimi ad
individuare tratti caratteriali del viso nei più
svariati manufatti. Ricordo un mio compagno di
scuola elementare: era un autentico prodigio nel
mimare le facce delle automobili. C’era persino
ruote storiche al lavoro
Il «T2», la versione trattore del «682».
Il terzo asse non era un’opzione Fiat bensì l’applicazione di uno dei tanti allestitori del settore.
un autocarro che lui definiva “il camion che ride”.
Rispetto al predecessore «680», la cabina del
Era il «682 N», un autocarro Fiat il cui aspetto è
«682» è più squadrata, a tutto vantaggio dello
noto praticamente a chiunque. Il largo successo
spazio interno. Visto di fronte, il nuovo autocarro
commerciale fu la chiave della sua ampia
Fiat aveva un aspetto serioso determinato dalle
diffusione e il caratteristico frontale della cabina
“sopracciglia unite” costituite dal gocciolatoio in
è impresso nella memoria di ogni utente della
alluminio sopra i due parabrezza. Al di sotto dei
strada. Il «682» era, giusto per chiarirlo a tutti, il
due vetri si apriva la grande calandra a barre
celebre camion con parabrezza sdoppiato sotto al
orizzontali, anch’essa dall’aria “poco sorridente”.
quale si apriva la grande calandra inframmezzata
Sul massiccio paraurti poggiavano i proiettori
da un esteso “baffo” lucido. Secondo il mio
rotondi, che fuoriuscivano dalla paratia frontale,
compagnetto quella smisurata calandra era una
e i ganci di traino ad uncino. Niente indicatori di
bocca impegnata in una grassa risata!
direzione davanti; il Codice della Strada li renderà
Ma il «682» non è stato sempre così allegro.
obbligatori solo dopo il 1959. A fianco della griglia
Anzi, alla sua nascita, nel 1952, aveva un aspetto
anteriore si distinguevano due coppie di profili
essenziale, con un’aria quasi triste; forse per
in rilievo. Un’osservazione più attenta portava
colpa dell’atmosfera del dopoguerra, quando
poi ad altri dettagli. Alla base del parabrezza
c’era ben poco da ridere e l’Italia aveva il suo
erano applicati due fregi satinati tra i quali era
gran da fare a movimentare merci da una parte
il coperchio del tappo del radiatore con incisa la
all’altra del territorio.
scritta Fiat a sfondo rosso. Sopra il gocciolatoio,
nel ricasco del tetto nervato, si
minuscoli i retrovisori esterni:
le multe affibbiate dalle forze
notavano due piccole aperture
si può dire che erano poco più
dell’ordine
per l’immissione di aria fresca
grandi degli odierni specchietti
dimenticavano il triangolo in
in
Decisamente
da trucco oggi presenti nelle
verticale dopo aver sganciato il
grossolano come sistema di
borse delle donne! La visibilità
rimorchio dal carro).
climatizzazione, ma all’epoca si
posteriore era data in consegna
L’interno del camion, con guida
riteneva che sui mezzi da lavoro
a due finestrelle rettangolari
a destra come per tutti i mezzi
dovessero
alle
pesanti
cabina.
prendere
posto
spalle
di
conducente
e
ai
camionisti
prodotti
che
prima
soltanto rudi autisti resistenti
passeggero.
a qualunque forma di confort,
Sul
inclini alle fatiche parimenti ai
prescrizioni dell’epoca, vi era
volante a tre razze di grande
loro mezzi meccanici. Pensate
il segnalatore ribaltabile con
diametro dava su un cruscotto
che il «682» era addirittura
triangolo giallo in campo nero.
monolitico dall’aspetto povero
privo di servosterzo!
Se
posizione
e dalla dotazione scarna, con
Lateralmente era riproposto il
eretta, annunciava il traino di
pochi strumenti e ancor meno
motivo dei rilievi orizzontali.
un rimorchio (frequenti erano
spie.
Essi
si
allungavano
tetto,
1965 e destinati a circolare
in
mantenuto
ossequio
in
alle
in
Italia,
Due
era
spartano.
cursori
sulla
si estendevano sino alla paratia
fissa della zona cuccetta, che
sul fianco sinistro del camion
riportava
I
due
finestrini
sfoghi
con
d’aria.
cornici
in
alluminio erano a scorrimento
orizzontale e una maniglia sul
montante anteriore facilitava
la salita in cabina attraverso
il
gradino
incastrato
fra
il
paraurti e il robusto parafango
rivettato sulla carrozzeria. Le
“frecce” laterali erano del tipo
Auto & Moto Storiche
a bacchetta, comandate da un
meccanismo che faceva sporgere
l’una o l’altra asta. Le norme
retroattive del ’59 sanciranno
la
scomparsa
di
questo
arcaico dispositivo. Veramente
Il
gestivano
portiera a cardini posteriori e
32
del
«682 N2» al termine della linea di montaggio nello stabilimento di produzione.
Con questo autocarro debutterà l’arcinota calandra con il baffone.
ruote storiche al lavoro
l’acceleratore a mano e il freno-
Tecnicamente
il
N»
e pare che la lettera «N», che
motore. Dietro alla lunga leva
montava
motore
6
da allora in poi accompagnò
del
quelle
cilindri in linea di 10.170 cm³
la denominazione di numerosi
del freno di stazionamento e
di cilindrata, distribuzione a
camion prodotti a Torino, fosse
per l’inserimento del riduttore
24 valvole e alimentazione ad
proprio l’abbreviazione di nafta
per il passaggio dalle marce
iniezione diretta. La potenza
(seppur
corte a quelle lunghe. Solo
massima aveva valore di 140 CV
pensiero vuole che essa indichi
al passeggero era consentito
a 1800 giri/min. Il cambio era a
più genericamente il termine
un minimo di comodità, con il
quattro marce, ma la presenza
novità,
sedile dotato di poggiatesta
del riduttore dava luogo ad un
riferito al nuovo combustibile).
integrato e braccioli. Fra i due
complesso di 8 marce avanti e
Oltre alla versione autocarro
posti vi era la grande gobba
due retromarce. L’alimentazione
c’era
per l’accesso al motore. Dietro i
era ovviamente a gasolio. A
trattore, destinata al traino di
sedili era ricavato il lettino, che
questo proposito va detto che
semirimorchi. Il peso del «682»
a richiesta poteva essere del
il motore diesel apparve negli
era di 6300 kg (5700 per il
tipo a castello.
anni Trenta sugli autocarri Fiat
trattore) e la portata giungeva
vi
erano
a
un’altra
scuola
sempre
anche
di
comunque
la
variante
• Tecnicamente il «682 N» montava
un motore a 6 cilindri in linea di 10.170
cm³ di cilindrata, distribuzione a 24
33
valvole e alimentazione ad iniezione
diretta. La potenza massima aveva
valore di 140 CV a 1800 giri/min. Il
cambio era a quattro marce, ma la
presenza
del
riduttore
dava
luogo
ad un complesso di 8 marce avanti e
due retromarce. L’alimentazione era
ovviamente a gasolio.
Auto & Moto Storiche
cambio
un
«682
Auto & Moto Storiche
34
a 7700 kg (il trattore poteva rimorchiare sino a
«682»: il motore d’esordio aveva infatti pistoni di
22 tonnellate).
122 mm di diametro che furono maggiorati a 125
Nel 1953, a poco più di un anno dal debutto, il
con la nuova versione. La cilindrata sale a 10.676
«682 N» riceve le prime modifiche. Si interviene su
cm3 e la potenza rimane invariata per favorire la
estetica e meccanica e benché la denominazione
coppia, parametro di fondamentale importanza
rimanga invariata, la nuova versione sarà detta
nelle caratteristiche di un veicolo industriale.
dagli autotrasportatori “125”, differenziandola così
Esternamente il “125” aggiunge due sportellini
dal precedente “122”. I numeri trovano spiegazione
affiancati alla calandra per aumentare la portata
nella misura dell’alesaggio delle due serie del
d’aria dinamica nell’abitacolo e nuovi tergicristalli
ruote storiche al lavoro
fulcrati al tetto invece che ai vetri. Anche per il
il «682 N2», che inaugura l’illustre frontale con
“125” c’è il trattore, ma la sua diffusione, come
la calandra ovale dal contorno lucido intersecata
per il precedente “122”, sarà esigua. Due anni
dal largo baffo cromato.
più tardi arriva il capostipite del camion italiano
Oltre al caratteristico frontale ad 11 listelli
per eccellenza. Lo abbiamo visto dappertutto:
verticali, la cabina dell’«N2» ha portiere dotate
impegnato in autostrada, in cava, con o senza
di deflettore apribile. Spariscono le nervature
rimorchi da tirare, con gli allestimenti più svariati.
dalla zona anteriore e dai fianchi della cabina.
Lo conosce chiunque, perché è realmente stato
Eliminate anche le prese d’aria sul tetto e gli
protagonista della natura veicolare nazionale. È
sfoghi sotto il finestrino della zona-notte, al
Auto & Moto Storiche
35
Il «682» “125”.
Si notano gli sportellini di immissione aria posizionati sopra i fari
e i tergicristalli incernierati sul tetto della cabina.
Il «682 N» nella versione d’esordio, soprannominata “122”; l’asse singolo posteriore era installato da costruttori cui numerosi
camionisti si rivolgevano per aumentare la portata del mezzo.
Foto tratta dal libro “Cent’anni di camion Fiat” edito da Fondazione Negri
36
posto dei quali rimangono solo
disponeva
due bassorilievi oblunghi.
equilibrio generale fra le doti
Il motore è lo stesso del “125”
tipiche di un mezzo pesante.
con potenza elevata a 152 CV.
Nel 1959 debutta la seconda
mezzi d’elite.
Il
un
serie dell’«N2». La modifica più
La loro funzione
enorme successo di vendita. Il
evidente sono le nuove portiere,
di infaticabili
prezzo competitivo, la grande
con cardini anteriori e finestrini
lavoratori li ha
robustezza
(solo
discendenti, ma i camionisti
tenuti lontani
certa
ringraziano soprattutto per il
dall’ammirazione
predisposizione alla ruggine) e
montaggio del servosterzo. Il
che si offre ad una
la semplicità costruttiva saranno
lampeggiatore
i
dell’ampia
spostato più in basso, a ridosso
o ad una rara
diffusione e della permanenza in
del parafango, e piazzato in
motocicletta.
listino delle serie successive fin
verticale.
oltre la metà degli anni Ottanta.
L’aspetto del rinnovato «682»
Eppure hanno
Forse
della
è più moderno anche grazie
concorrenza (Lancia, Mercedes,
all’eliminazione dei profili in
OM) svettavano in determinate
alluminio
dalle
specificità, ma l’«82» (così era
finestrini.
La
soprannominato dagli autisti)
posteriore perde i due incavi
Auto & Moto Storiche
la
«682
N2»
cabina
punti
conoscerà
generale
aveva
di
alcuni
forza
una
camion
di
un
eccellente
laterale
viene
cornici
paratia
dei
latero-
• I camion non
sono mai stati
bella automobile
indiscutibilmente
fatto da sfondo
al paesaggio
stradale di ogni
Paese.
ruote storiche al lavoro
in memoria degli originari sfoghi d’aria del
la fama di instancabile lavoratore. All’esterno
“122”. Nello stesso anno si commercializza la
l’«N4» si riconosce per numerosi particolari:
versione con motore sovralimentato mediante
l’indicatore di direzione laterale a tartaruga
turbina, sia nella versione carro («682 N2 S»)
viene dislocato orizzontalmente, il copritappo del
sia nell’allestimento trattore («682 T2 S» che,
radiatore sul frontale è rimpicciolito, i finestrini
precisamente, entrerà in listino nel 1960). Stessa
posteriori
cilindrata di 10.676 cm3 ma potenza innalzata
contorsionismi da circo quando si guarda indietro
a 180 CV. Non sarà un successo: problemi di
in manovra, il paraurti anteriore ha gli spigoli a
surriscaldamento e debolezza del compressore
filo della cabina e sugli esemplari più recenti il
limiteranno i numeri di vendita. Nel corso della
fregio obliquo di identificazione verrà sostituito
sua storia l’«82» sarà prodotto esclusivamente
da una targa in materiale plastico con la scritta
in configurazione a due assi. Le applicazioni
Fiat a rombi. Abbiamo tracciato a grandi linee la
del terzo asse non vennero mai operate dalla
storia del «682» elencandone la variazioni che
Fiat bensì da vari allestitori a cui ricorrevano
determinarono il passaggio da una serie all’altra.
numerosi utenti. Anche il passo del veicolo
Tuttavia va precisato che nell’avvicendamento tra
rimase sempre costante a 3800 millimetri (3300
un’evoluzione e la successiva furono numerose le
per il trattore).
“sovrapposizioni” di elementi estetici provenienti
La
successiva
evoluzione
si
chiama
vengono
avvicinati
per
evitare
«N3».
dall’edizione precedente del «682». Per questo si
L’insuccesso della motorizzazione sovralimentata,
sono avuti «N3» con la calandra ancora a barre
rimasta in catalogo per circa un anno, porta
verticali e persino con il profilo d’alluminio sopra i
all’adozione di un 6 cilindri (ovviamente aspirato)
vetri anteriori. L’esigenza di smaltire componenti
con cubatura di 11,5 litri e potenza pressoché
dai magazzini portò all’uscita di esemplari ibridi
coincidente con il valore del motore turbo (177
non
CV). La mastodontica e peculiare calandra viene
d’occhio.
facilmente
classificabili
al
primo
colpo
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ingentilita nell’immagine con una griglia a fitte
maglie rettangolari al posto dei listelli lucidi e
l’aspetto del frontale è addolcito dall’eliminazione
del gocciolatoio dal parabrezza. Anche l’interno
del camion viene rivisto. L’innalzamento delle
prestazioni e il mantenimento di semiassi e
differenziali dell’«N2» intaccheranno però la
di trasmissione risulteranno sottodimensionati e
lasceranno a piedi più di un conducente.
L’ultima serie del longevo autocarro italiano è il
«682 N4». Il motore è lo stesso dell’«N3», ma
l’irrobustimento della trasmissione ne ristabilisce
L’abitacolo del «682 N3»
Auto & Moto Storiche
proverbiale affidabilità del camion Fiat. Gli elementi
I camion non sono mai stati mezzi d’elite. La
fiat 682
loro funzione di infaticabili lavoratori li ha tenuti
lontani dall’ammirazione che si offre ad una
bella automobile o ad una rara motocicletta.
Eppure
hanno
indiscutibilmente
fatto
da
sfondo al paesaggio stradale di ogni Paese. È
innegabile come parte dell’economia nazionale
sia stata materialmente movimentata proprio
dagli autocarri.
682 N “122”:
Forse a qualcuno potrà sembrare stravagante,
6 cilindri, 10.170 cm³, 140 CV a 1800 giri/min
ma
Lunghezza 6980 mm
il
collezionismo
di
camion
d’epoca
costituisce una nicchia sì ridotta (seppur in
veloce espansione) ma di assoluta solidità
nel mondo degli appassionati di mezzi storici.
E se si considera come esista anche chi
annovera autobus e rimorchi fra i propri pezzi,
Altezza 2777
Passo 3800
Peso 6300 kg
Portata 7700
Peso complessivo 14 t
Peso rimorchiabile 18 t
Velocità massima 57 km/h
682 N2:
6 cilindri, 10.676 cm³, 152 CV a 1900 giri/min
auto in tiratura limitata a meritare un posto
Lunghezza 7010 mm
A titolo di completezza va detto che un «682»
si può acquistare con poche migliaia di euro. I
ricambi sono facilmente reperibili e qualunque
meccanico specializzato in autocarri è in
Cambio a 8 marce + 2RM
Larghezza 2500
Altezza 2610, passo 3800
Passo 3800
Peso 6400 kg
Portata 7600
Peso complessivo 14 t
Peso rimorchiabile 18 t
Velocità massima 59 km/h
682 N3:
grado di mettervi le mani. Più problematico è
6 cilindri, 11.548 cm³, 177 CV a 1900 giri/min
trovare esemplari in condizioni di originalità:
Lunghezza 7010 mm
numerosi «82» (ma il discorso vale per
Cambio a 8 marce + 2RM
Larghezza 2500
Altezza 2610
Passo 3800
parecchi camion) sono stati rimaneggiati con
Peso 6450 kg
sostituzioni di propulsori e cabine senza alcun
Peso complessivo 14 t
rispetto delle serie.
Ma è certo che se vi presenterete ad un
raduno stringendo il volante in bachelite
chiara di un «682», desterete probabilmente
Auto & Moto Storiche
Larghezza 2500
si comprende che non vi siano solamente le
nel garage dei cultori del motorismo.
38
Cambio a 8 marce + 2RM
più meraviglia, ammirazione e curiosità di chi
giunge con la Porsche.
Portata 7550
Peso rimorchiabile 18 t
Velocità massima 66 km/h
682 N4:
6 cilindri, 11.548 cm³, 177 CV a 1900 giri/min
Cambio a 8 marce + 2RM
Lunghezza 7010 mm
Larghezza 2500
Altezza 2610
Passo 3800
Peso 6450 kg
Portata 7550
Peso complessivo 14 t
Si ringraziano Marcella Berardi e Marco Rinaldi per
la collaborazione prestata.
Peso rimorchiabile 18 t
Velocità massima 66 km/h
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