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Lancia Esagamma - auto e moto storiche
Lancia Esagamma S • di Francesco Patti fogliando l’affascinante librone che narra la storia di importanti Case costruttrici, si scopre come non poche marche di successo abbiano in dote un passato che le ha viste impegnate in settori diversi da quello di più nota affermazione. Ricordate, ad esempio, il marchio OM? Generalmente lo si associa ad una serie di autocarri leggeri e medioleggeri nati fra gli anni Cinquanta e i Sessanta e battezzati con simpatici nomi di animali. «Leoncino», «Tigrotto», «Lupetto» e altri “cuccioli” hanno efficacemente contribuito alla notorietà della Casa bresciana, e la loro ampia diffusione ha costituito per lungo periodo parte integrante del paesaggio veicolare italiano. Eppure nei trascorsi delle Officine Meccaniche non ci sono solo camion. Negli anni Trenta, infatti, la OM produceva anche brillanti automobili, fra le quali merita di essere ricordata la «Superba», le cui odierne quotazioni superano i 60 mila euro. Qualcosa di simile è scritto nelle pagine della Lancia, la cui produzione automobilistica è stata per lungo tempo affiancata dai veicoli commerciali e industriali 44 del marchio torinese che rimanendo fedele ai canoni di eleganza e confort tipici della Casa ha riversato nei camion una cura del dettaglio di spessore ben più elevato in confronto a quanto praticato dalla concorrenza di settore. Il prestigio profuso nelle automobili Lancia era ben rappresentato anche nei mezzi pesanti, che si • All’inizio degli anni Settanta i vertici dirigenziali Fiat decretarono la cessazione dell’attività Lancia nel campo dei veicoli industriali. Ultimo esponente della raffinata produzione fu l’«Esagamma», un camion dallo stile ricercato e dalle caratteristiche tecniche di rilievo. L’«Esagamma 516» nasce nel 1962 e rivolgevano così ad una clientela capace di apprezzare peculiarità estetiche, meccaniche e costruttive. sostituisce il preceden- All’inizio degli anni Settanta i vertici dirigenziali Fiat decretarono la cessazione dell’attività Lancia nel campo te «Esadelta». dei veicoli industriali. Ultimo esponente della raffinata Auto & Moto Storiche produzione fu l’«Esagamma», un camion dallo stile ricercato e dalle caratteristiche tecniche di rilievo. L’«Esagamma 516» nasce nel 1962 e sostituisce il precedente «Esadelta». È proposto sia in versione cabinato sia in versione trattore. Per i meno addentrati nella cultura dei veicoli industriali val la pena precisare È proposto sia in versione cabinato sia in versione trattore. ruote storiche al lavoro che per cabinato si intende un e pertanto rettangolari. Ai lati sono posi- camion destinato ad ospitare di essere appoggiati ad una zionati i proiettori circolari e le uno motrice. gemme per le luci di posizione specifico allestimento (cassone, betoniera, frigorifera, cisterna necessitano dell’«Esagamma» e gli indicatori di direzione. così appare ricercata e gradevole. Dalla parte bassa del pannello via) e che il trattore è inve- La sezione anteriore è do- frontale fuoriescono due ganci ce minata dall’ampio parabrezza di traino. Il paraurti di lamiera di leggermente incurvato ai lati ha sagoma bombata. La scritta semirimorchi, ovvero di quei e dalla generosa calandra a di identificazione posta a destra rimorchi privi di asse anteriore scudo sopra la calandra è realizzata la variante esclusivamente cella che e demandata al traino L’estetica cromata con intrecci «Esagamma 520» davanti al Palazzo delle Esposizioni dell’EUR di Roma. Da 6x4 è stato trasformato in 8x4 ad opera della Saim. (foto tratta dal libro “Camion Lancia”, edito da Fondazione Negri) Auto & Moto Storiche 45 • Nel 1971 gli ultimi esemplari escono dallo stabilimento di Bolzano. Secondo la Fiat il futuro del marchio Lancia va concentrato unicamente sulle autovetture. Nel 1978 termina definitivamente l’impegno Lancia nel settore dei veicoli industriali. «519» - La foto si riferisce ad un esemplare di pre-serie in cui gli indicatori di direzione laterali sono ancora verticali. Sugli esemplari di serie saranno orizzontali. (foto tratta dal libro “Camion Lancia”, edito da Fondazione Negri) ruote storiche al lavoro in larghi caratteri dalla finitura lucida. Anche la vista laterale della cabina, attraversata da una scalfatura, si presenta moderna per l’epoca. I finestrini alle portiere hanno deflettori mobili che si estendono oltre il bordo inferiore del vetro discendente e il vano della cuccetta ha una “luce” di figura vagamente trapezoidale. La maniglia per l’apertura delle porte è inserita in un incavo risultando quindi praticamente a filo della carrozzeria. Adiacente allo scalino d’accesso in cabina si trova il parafango, il cui bordo rettilineo fa idealmente da base all’indicatore di direzione laterale. Sulla parete posteriore sono ricavati due finestrini rettangolari. L’andamento della paratia è verticale sino alla linea di cintura per poi congiungersi al tetto della cabina secondo una direzione appena inclinata. Il tetto è solcato da nervature trasversali e può essere dotato a richiesta di botola d’aerazione. Altro optional era il parabrezza sdoppiato, diffuso soprattutto sui veicoli destinati alla cantieristica o ai Paesi in via di sviluppo. Un tocco di eleganza è apportato dalle guarnizioni di parabrezza e finestrini della cuccetta con profilo lucido. Il cassone di serie del cabinato ha sponde in lamiera visivo grecata. Proseguendo dell’«Esagamma» nel troviamo dettaglio sul lato destro del mezzo, dietro la cabina, il serbatoio 48 cilindrico del carburante e la cassetta portaattrezzi. A sinistra è invece dislocata la ruota di scorta, coricata su un fianco, e i due vani per le batterie. L’interno del nuovo camion Lancia riflette lo stile della Casa piemontese. Il posto guida (a destra per il mercato italiano, a sinistra per alcune nazioni estere) era caratterizzato dal grande volante a tre razze e dalla strumentazione con sei elementi circolari contornati da un bordo cromato. Il conducente poteva tenere sotto Auto & Moto Storiche controllo la velocità del camion, i chilometri percorsi, la pressione del circuito pneumatico sugli assali, la temperatura del liquido di raffreddamento del motore, il livello carburante e la pressione dell’olio. Numerose spie completavano la dotazione. I sedili, come da prassi per i veicoli industriali, erano differenziati: «520» trattore 6x4 per uso cantiere. Sullo sfondo due «516». Tutti i mezzi in foto hanno il parabrezza sdoppiato. (foto tratta dal libro “Camion Lancia”, edito da Fondazione Negri) ruote storiche al lavoro passeggero contare su all’autista poteva confort quali infatti vano negati terminavano nel basamento. poggiatesta l’intero monoblocco e In più anche le guarnizioni e braccioli, particolari che (si in riteneva) inducevano ad una cartoncino guida più comoda e rilassata e erano impeccabili. quindi meno attenta. Per questo motivo il pesante Il Lancia motore dell’«Esagamma» klingerit (una sorta d’amianto) non troverà non grande era un sei cilindri d’alluminio diffusione con cilindrata di 10.521 cm³ aziendali, i cui camion sono e distribuzione a 24 valvole, sovente guidati da variegati potenza massima di 190 CV autisti a conducono 2200 giri/min e coppia presso di che non flotte sempre rispettosamente massima pari a 74 kgm-726 i Nm espressi a 900 giri. La casi di trapianti di motori Fiat velocità di punta era di circa sull’«Esagamma». Il successo 70 trasmissione maggiore sarà quindi riscosso marce fra km/h. aveva La quattro con mezzi. le i Frequenti privati, i erano i cosiddetti riduttore, per un complessivo “padroncini” che non lesinavano di otto marce avanti e due riguardi al proprio camion. retromarce. L’idroguida faceva Sul dualismo tra i fautori dei parte camion Fiat e gli estimatori dell’equipaggiamento standard. Lancia si sprecano le leggende. La buona ripartizione del peso Una di queste vuole che in sui due assi consentiva una fase di sorpasso l’autista del guida agevole e precisa. camion predominante gettasse Il prezzo di vendita colloca platealmente l’«Esagamma» fascia acceso fuori dal finestrino come alta dei listini dei camion del mal celato invito a dar fuoco al medesimo mezzo appena sopravanzato! nella segmento, ma è un fiammifero giustificato da confort e finiture C’era anche chi propendeva per di prim’ordine. Inoltre i costi un messaggio meno drastico e di gestione dell’«Esagamma» vedeva nel lancio del cerino risultano fra i più contenuti. un Sotto l’aspetto pratico il atteggiamento dell’autista del rilassato camion più motore Lancia si rivela longevo potente che, proprio perché e robusto a patto di curarne scarsamente regolarmente la manutenzione. superare l’altro mezzo, poteva Viceversa tranquillamente dedicarsi ad in patisce misura concorrenza, acciacchi maggiore in impegnato a accendere una sigaretta. testa. Nel 1963 la Lancia confer- Qualche debolezza del motore ma le sue tendenze tecniche Lancia veniva dal particolare innovative introducendo la ver- sistema della sione sovralimentata con turbo- testa, a mezzo di lunghissimi compressore dell’«Esagamma prigionieri 516». di Fiat della fissaggio che attraversa- 49 Auto & Moto Storiche il «Esagamma 520» quattro assi con rimorchio. (foto tratta dal libro “Camion Lancia”, edito da Fondazione Negri) Auto & Moto Storiche 50 I tempi però non sono ancora maturi e il 520» (ma la scritta sotto il parabrezza rimane motore potenziato a 228 CV non ammalia il «Esagamma E»). Il «520» ha una cabina popolo tipicamente conservatore dei camionisti, leggermente più corta. La paratia posteriore non che guarda con diffidenza al turbo temendo si estende più in senso obliquo dal tetto ma cala cedimenti meccanici. Di conseguenza il successo secondo una linea perfettamente verticale che commerciale dell’«Esagamma» sovralimentato determina quindi un lieve restringimento della si mantiene basso. zona cuccetta. Il finestrino laterale assume forma Sul finire del 1965 arriva l’«Esagamma 519», rettangolare. Su portiere e fianchi compaiono noto come «Esagamma E», dove “E” sta per dei riquadri in bassorilievo. Le maniglie alle “Europa”. porte sono adesso a pulsante. Gli indicatori di Il motore mantiene la cilindrata del «516», ma direzione anteriori vengono inglobati nella metà è potenziato a 207 CV. Incrementata anche la superiore dei gruppi ottici circolari. L’altra metà, portata utile. La velocità massima varia da 40 a quella inferiore, ospita i proiettori fendinebbia. 95 km/h in funzione del rapporto di trasmissione I fari rettangolari comprendono luci di posizione, finale. Esteriormente il «519» differisce dal anabbaglianti e abbaglianti. Il paraurti viene «516» per il paraurti più alto e squadrato che rivisto: al centro ha un robusto gancio di traino incorpora due gruppi ottici rettangolari. Ai con piolo verticale che sostituisce i due anelli proiettori rotondi rimane la sola funzione di adottati in precedenza, e sulla fascia superiore luce di posizione. Altra piccola differenza è il ospita due piastre antiscivolo per consentire posizionamento orizzontale degli indicatori di di salirvi sopra in caso di ispezioni dietro la direzione laterali. calandra o, più semplicemente, qualora si voglia La successiva evoluzione viene esposta alla Fiera procedere ad un’agevole pulizia del parabrezza. del Levante di Bari del 1967. È l’«Esagamma A questo scopo, sotto il vetro anteriore, compare ruote storiche al lavoro una maniglia di sostegno. Anche i parafanghi rispetto al «519», a tutto vantaggio della vengono ridisegnati. Per via dell’accorciamento manovrabilità della cabina la loro parte terminale non scende disponibile la versione con trazione 6x4, ovvero più verticalmente sulla medesima linea della a tre assi complessivi con i due posteriori paratia posteriore della cabina, ma assume gemellati motrici. profilo curvato. Nel 1971 l’«Esagamma» fuoriesce dal listino dei Le novità tecniche del «520», oltre che nel camion Lancia, ma continua a vivere sotto forma contenuto incremento di potenza del motore di autobus. Numerosi carrozzieri (Menarini, (da 207 a 209 CV), risiedono in passi più corti Portesi, Seac e altri) vestono la meccanica dell’autocarro. dell’«Esagamma» Inoltre per diviene 51 allestire mezzi pubblici urbani e suburbani. Un rilevante lotto viene acquistato dall’ATM di Milano e per diversi anni agli «Esagamma» in livrea arancione e con parabrezza arcuato sarà affidato il trasporto di milioni di utenti meneghini. produzione «Esagamma» cessa definitivamente nel 1974. Per qualche anno ancora si fabbricheranno i «6611», veicoli medi con trazione integrale destinati all’impiego militare. Nel 1978, l’impegno Lancia nel settore dei veicoli Due assi e cassone Lancia con sponde in lamiera grecata: ecco l’«Esagamma 516» in versione base. (foto tratta dal libro “Camion Lancia”, edito da Fondazione Negri) industriali si conclude del tutto. Auto & Moto Storiche La