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ICT nella Sanità in Italia - Ministero dello Sviluppo Economico

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ICT nella Sanità in Italia - Ministero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico
Dipartimento per le Comunicazioni
ICT nella sanità in Italia:
DIPARTIMENTO PER LE COMUNICAZIONI
stato e prospettive delle informazioni statistiche
n
Relatore::
Claudio Di Carlo
[email protected]
Elisabetta Santarelli
[email protected]
Documento disponibile in www.sviluppoeconomico.gov.it
Dipartimento Comunicazioni
omunicazioni - Statistiche e Analisi - Osservatorio statistico e monografie
Febbraio 2012
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Indice
1.
Introduzione e obiettivi del lavoro ........................................................................................ 3
2.
Vantaggi e potenzialità dell’e-health ..................................................................................... 4
3.
Il quadro italiano sull’e-health .............................................................................................. 7
4.
L’interoperabilità e gli standard dei dati in sanità ............................................................... 11
5.
Stato attuale delle statistiche sull’e-health in Italia ............................................................. 13
6.
Una proposta di indicatori sull’e-health in Italia ................................................................. 17
7.
Conclusioni.......................................................................................................................... 21
Riferimenti bibliografici .............................................................................................................. 23
L’ Information and Comunication Tecnology si diffondono sempre di più nella sanità migliorando
notevolmente la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini. L’articolo presenta una rassegna
delle principali tecnologie dell’e-health e delle fonti informative attualmente disponibili in materia
in Italia. Il contributo originale del lavoro consiste nella proposta di un set di indicatori standard per
valutare il livello di diffusione dell’e-health nel sistema sanitario nazionale.
I nomi degli autori sono elencati in ordine alfabetico. Gli autori condividono l’impostazione generale dell’articolo.
Claudio Di Carlo ha redatto i paragrafi 3 e 6; Elisabetta Santarelli ha redatto i paragrafi 1, 2, 4, 5, 7. I contenuti espressi
in questo lavoro riflettono esclusivamente le opinioni degli autori, senza impegnare la responsabilità
dell’Amministrazione di appartenenza.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
1. Introduzione e obiettivi del lavoro
Le applicazioni dell’ICT in sanità sono note con il termine e-health che indica tutto ciò che è
legato alle tecnologie informatiche e di telecomunicazione ed alla medicina. La parola e-health ha
iniziato a diffondersi intorno al 2000 fra le imprese del settore ICT e solo più tardi in ambito
sanitario ed accademico. Il termine è stato creato in linea con altre “e-words”, come e-commerce, ebussiness, e-solutions, ecc., con l’obiettivo di convogliare i principi, le promesse, gli sviluppi del
commercio elettronico alla sfera della salute e dei sistemi sanitari. L’invenzione di un nuovo
termine è del tutto appropriata, visto che internet ha creato e continuamente crea nuove opportunità
e sfide alla tradizionale industria dell’health care (Eysenbach 2001).
Più formalmente, l’e-health viene definito da Eng (2001) “the use of emerging information and
communication interactive technology, especially the Internet, to improve or enable health and
health care”. Secondo la definizione della Commissione Europea (2004: 4), l’e-health “comprende
tutte le applicazioni dell’ICT nella vasta gamma di funzioni proprie di un sistema sanitario” e che
riguardano medici, manager ospedalieri, infermieri, specialisti di gestione dei dati, amministratori
della previdenza sociale e, naturalmente, i pazienti attraverso la prevenzione delle malattie o una
migliore gestione delle stesse.
Il concetto di e-health è, dunque, molto ampio e spazia dall’informatica e le nuove tecnologie alla
salute e la sanità. Si tratta di un concetto multidimensionale. Le prime due dimensioni sono relative
all’uso e all’offerta dell’e-health per lo svolgimento dei servizi di necessità corrente: visite mediche,
esami, prenotazioni, guardia medica, pronto soccorso, ecc. La terza dimensione è relativa
all’infrastruttura tecnica e all’apparato informatico necessari all’erogazione di questi servizi.
L’ultimo aspetto è culturale, in quanto l’uso e l’offerta dell’e-health possono aversi solo se si
diffonde un’adeguata cultura tecnologica ed informatica tra il personale sanitario.
Gli strumenti e le soluzioni e-health includono prodotti, sistemi e servizi che vanno oltre le più
diffuse applicazioni basate su Internet. Si tratta sia di strumenti per le amministrazioni e i
professionisti sanitari che per i cittadini. Se combinato con opportuni cambiamenti organizzativi e
con l’acquisizione di nuovi skills, l’e-health può aiutare a sviluppare sistemi di prevenzione e di
cura più efficaci e a minor costo, facilmente accessibili e tempestivi. Il risparmio e l’aumento di
produttività derivano dalla riduzione degli errori medici, dall’attenuazione o eliminazione delle cure
non necessarie, dalla diminuzione delle file d’attesa, dalla riduzione e/o eliminazione del materiale
cartaceo. A titolo esemplificativo basti considerare che, secondo stime della Commissione Europea
(2004), in alcuni paesi europei i costi degli incidenti e delle malattie contratte sul lavoro dal
personale sanitario (medici, infermieri e ausiliari) vanno dal 2,6% al 3,8% del PIL. La riduzione e,
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
idealmente, l’eliminazione totale di tali incidenti comporterebbe un importante risparmio da parte
dei sistemi sanitari nazionali.
L’e-health costituisce, inoltre, un notevole beneficio per l’economia e la produttività di un paese
attraverso incentivi all’occupazione e la creazione di posti di lavoro (Stroetmann et al. 2006). L’ehealth sta emergendo, infatti, come una nuova industria accanto a quella farmaceutica e dei
dispositivi medici all’interno delle quali, tra l’altro, l’ICT ha avuto ed ha un ruolo chiave. L’e-health
rappresenta un vero e proprio paradigma di innovazione, al cui servizio sono chiamate diverse
discipline: l’informatica, la medicina e l’economia aziendale, la statistica. L’approccio economicoaziendale alla sanità elettronica sottolinea la necessità di coniugare coerentemente le nuove
tecnologie, i processi clinici e amministrativi delle aziende sanitarie, la capacità e la cultura delle
persone coinvolte, cioè cittadini e professionisti sanitari (Buccoliero 2010). La sanità elettronica è
dunque uno dei canali attraverso cui l’ICT stimola la crescita economica e lo sviluppo (Di Carlo e
Santarelli 2011).
Lo sviluppo dell’e-health non può essere pianificato senza un’adeguata conoscenza delle
caratteristiche del fenomeno stesso che può essere ottenuta attraverso analisi e valutazioni
qualitative e quantitative. A tal fine dati rilevanti ed attendibili sono necessari per ottenere una
conoscenza dell’e-health più completa possibile.
L’obiettivo di questo lavoro è compiere una rassegna delle principali fonti statistiche attualmente
disponibili in Italia sulla sanità elettronica ed analizzarne sia le criticità che il potenziale
informativo. Il contributo originale del lavoro consiste nella proposta di un set di indicatori statistici
per misurare la diffusione dell’e-health in Italia che siano utilizzabili per analisi quantitative ed
esplorative sul fenomeno.
Questo lavoro si articola nel modo seguente: nel prossimo paragrafo vengono illustrati i benefici
socioeconomici dell’e-health; il terzo paragrafo descrive il livello di diffusione e le caratteristiche
dell’e-health in Italia; nel paragrafo 4 si trattano le questioni relative all’interoperabilità e alla
standardizzazione dei dati; il paragrafo 5 presenta una rassegna delle fonti di dati attualmente
disponibili sull’e-health. Nel paragrafo 6 viene proposto un set di indicatori per la creazione di un
adeguato sistema informativo statistico sull’e-health. Il paragrafo 7 contiene delle riflessioni
conclusive.
2. Vantaggi e potenzialità dell’e-health
L’e-health ha conseguenze positive ed importanti sia sulla vita dei cittadini (utenti dei
servizi sanitari nazionali), sia sulle condizioni lavorative e la qualità dei posti di lavoro del
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personale sanitario (medici, infermieri, ausiliari e amministrativi) e sia sulle attività delle
amministrazioni sanitarie e dei governi nazionali.
2.1 Vantaggi sulla vita dei cittadini
Sia come pazienti bisognosi di cure che come persone sane, gli individui beneficiano di
informazioni in campo medico-sanitario. Si pensi, ad esempio, alle informazioni in merito alla
prevenzione delle malattie, a corretti stili di vita ed alimentazione, ai farmaci, e così via. Un
crescente numero di persone cerca attivamente e frequentemente informazioni sulle proprie
condizioni di salute, sulle malattie, sulle terapie e i farmaci, ecc. Contemporaneamente vogliono
essere coinvolte attivamente nelle decisioni sulla propria salute (es. cure farmacologiche o
terapeutiche), in modo tale da eliminare la cosiddetta ”asimmetria informativa” che solitamente
caratterizza il rapporto medico-paziente. Secondo un recente studio del Ministero della Salute e
l’Università La Sapienza (2010) una quota importante di individui consulta internet quando ha
problemi di salute: le percentuali sono più elevate per i giovani e per le persone con un elevato
titolo di studio. L’accesso diretto ad informazioni sanitarie autorevoli, personalizzate e
immediatamente utilizzabili è uno degli elementi chiave del patient empowerment, ovvero di “quel
processo […] per cui il paziente viene dotato di conoscenza, capacità e consapevolezza che gli
consentano (in tutto o in parte) di autodeterminarsi in relazione alla propria salute, nell’ambito di un
processo in cui il professionista sanitario può divenire, a discrezione del paziente, un facilitatore che
opera all’interno di una relazione di partnership, non più di autorità” (Buccoliero 2010: 4). L’analisi
delle ricerche effettuate in rete dai cittadini, dei forum e dei social network sulla salute permette di
conoscere la domanda di prestazioni sanitarie ed offre, quindi, ai sistemi erogatori dei servizi, la
possibilità di realizzare politiche orientate ai bisogni specifici dei pazienti senza dispendio di
risorse.
L’e-health limita gli spostamenti dei cittadini sul territorio (ad esempio per la prenotazione delle
prestazioni), riduce le liste d’attesa, semplifica l’accesso ai dati del paziente e facilita la cura delle
malattie. Si pensi, ad esempio, ai dispositivi elettronici, agli strumenti di rilevazione e diagnosi che
monitorano continuativamente il paziente direttamente a casa a tutto vantaggio della sua salute e
delle finanze pubbliche: essi alleviano i disturbi, evitando nel contempo il ricovero in ospedale e
favorendo una migliore qualità della vita.
Questi esempi lasciano comprendere che, sebbene finora l’uso dell’ICT in sanità sia stato guidato
dai bisogni manageriali delle aziende sanitarie, il futuro dell’ICT in sanità è sempre più orientato al
cittadino. Uno degli obiettivi dell’Agenda digitale per l’Europa 2020 è dotare i cittadini europei di
un accesso online sicuro ai propri dati medici entro il 2015 e raggiungere entro il 2020 una elevata
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diffusione dei servizi di telemedicina (Commissione Europea 2010). Si tratta di un vero e proprio
cambiamento di prospettiva che mette al primo posto le esigenze e le richieste del cittadino con
l’obiettivo primo di migliorarne la salute e la qualità della vita in generale (Rossi Mori 2004).
2.2 Vantaggi sul personale sanitario
Sebbene i professionisti della sanità (medici, infermieri, assistenti, staff amministrativo) abbiano
l’obbligo di curare gli individui senza arrecare loro danno, tuttavia gli errori medici continuano
purtroppo a verificarsi a discapito della salute e delle sicurezza del personale sanitario. Si tenga
presente, a titolo di esempio, che nell’unione europea i servizi sanitari hanno un tasso di
incidentalità del 30% circa superiore rispetto alla media calcolata su tutti i settori economici1
(Commissione Europea 2004).
Alcuni di questi incidenti potrebbero essere evitati facendo uso degli strumenti elettronici, poiché
questi forniscono informazioni fondamentali sul paziente, pareri degli esperti, risultati dei
trattamenti clinici più largamente diffusi; permettono, inoltre, di lanciare allarmi epidemiologici ed
indicare best practices. Le applicazioni elettroniche supportano il personale sanitario nella
formulazione di diagnosi attraverso sistemi non invasivi di raccolta di immagini e nella
preparazione degli interventi chirurgici. Medici, infermieri e tecnici possono accedere ovunque in
maniera immediata alle immagini raccolte nel fascicolo del paziente avendo semplicemente a
disposizione un accesso ad internet. Uno studio del 2006 sull’impatto economico dell’e-health
mostra che investire in ICT aumenta la produttività del personale sanitario e la qualità dei servizi
(Stroetmann et al. 2006). Se l’implementazione dell’e-health viene realizzata efficacemente, il
valore di tali benefici aumenta nel tempo e supera i costi di investimento in maniera molto
significativa. In particolare i “luoghi di lavoro della sanità” sono ristrutturati ed efficientati, i
rapporti di lavoro fra professionisti vengono estesi: tutto ciò consente diagnosi, cure e trattamenti
più adeguati e veloci con bassissimi rischi di errore. La diffusione digitale delle informazioni
consente di creare “networks virtuosi” (potenzialmente di raggio mondiale), non solo fra i
professionisti sanitari, ma anche fra le istituzioni, gli ospedali, i centri di ricerca sanitaria, le aziende
sanitarie pubbliche e private. Lo scambio delle informazioni, delle esperienze, del personale può
contribuire positivamente alla ricerca sanitaria, al management, all’implementazione di politiche
sanitarie, all’utilizzo delle risorse umane, alla gestione dei sistemi sanitari centrali e/o locali. In
ultimo, ma di non minore importanza, le tecnologie e-health rendono più sicuri i luoghi di lavoro
del personale sanitario, riducendo notevolmente i rischi di incidenti.
1
Molti incidenti sono relativi alle malattie infettive, lesioni alla schiena, traumi, rischi associati all’uso di gas
compressi, apparecchiature elettriche o altri dispositivi (Commissione Europea 2004).
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ICT nella sanità in Italia
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2.3 Vantaggi sulle amministrazioni sanitarie
Le autorità e i manager dell’organizzazione dei sistemi sanitari sono spesso alle prese con problemi
di budget insufficienti, crescenti pressioni sulla gestione finanziaria e aspettative da parte dei
cittadini. La sanità elettronica ha una parte importante nel ridurre tali pressioni, poiché rende gli enti
sanitari più produttivi provocando al contempo un’importante riduzione delle spese attraverso la
diminuzione dei costi dei servizi, la prevenzione, la deospedalizzazione e l’ottimizzazione della rete
ospedaliera. L’uso di strumenti informatici e sistemi informativi sanitari continuativamente
aggiornati è di fondamentale importanza per il monitoraggio continuo e completo della spesa
sanitaria. La gestione di servizi sanitari e clinici efficienti necessita e necessiterà sempre più di
sistemi informatizzati di conservazione e analisi dei dati. Le autorità sanitarie potranno beneficiare
di un diretto accesso ad elevate quantità di dati degli enti sanitari che siano confrontabili in modo da
consentire analisi della spesa, valutazioni costi-benefici, stime degli impatti anche a scopi
comparativi.
Nel complesso, l’utilizzo di procedure informatizzate consente alle amministrazioni sanitarie
innovazioni di processo attraverso la velocizzazione e l’efficientamento delle procedure
organizzative, una migliore gestione delle fasi di lavoro, della suddivisione delle competenze e la
riduzione degli errori. Ciò consente un miglioramento sia in termini di qualità che di tempo
impiegato per lo svolgimento dei servizi.
Nel complesso, l’e-health genera senza dubbio molteplici valori intangibili di cui tutte le
componenti della società possono immediatamente beneficiare (Siccardi 2011).
3. Il quadro italiano sull’e-health
La situazione italiana in materia di e-health è in sintonia con l’indirizzo europeo, che porta al
centro dell’attenzione l’ICT come strumento di miglioramento non solo dell’ambito clinico e
diagnostico, ma anche di semplificazione e accesso ai servizi universali e alle prestazioni.
In Italia la sanità è di competenza regionale2. Nel 2010 sul territorio nazionale sono presenti 146
Aziende Sanitarie Locali (ASL) e 178 Aziende Ospedaliere (AO) pubbliche ed equiparate
(Ministero della Salute 2011). Sono impiegati circa 650.000 unità, tra medici professionisti e
infermieri, di cui 57.000 medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS). Nel
complesso ci sono circa 18.000 farmacie pubbliche e private (Between 2010).
Il Ministero della Salute ha il ruolo di fornire le direttive e le linee guida nazionali sulla sanità
elettronica agli enti sanitari locali al fine di realizzare modalità innovative di organizzazione ed
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erogazione dei servizi, razionalizzando gli investimenti e assicurando la sinergia fra gli attori
nell’ambito di un’unica cornice strategico-istituzionale per l’e-health (Ugenti et al. 2011).
Nel nostro paese la spesa sanitaria pubblica nel 2008 è stata di 106,650 miliardi di euro, pari al
6,8% del PIL (Ministero della Salute 2011). D’altra parte, il crescente livello di invecchiamento sta
provocando e provocherà una domanda crescente di servizi in termini sia quantitativi e sia
qualitativi. Attualmente la spesa sanitaria per la porzione di popolazione over 75 è 11 volte
superiore a quella dei 25-34enni. E’ evidente che la spesa sanitaria è destinata ad aumentare
velocemente nei prossimi decenni.
In termini di equità sociale, inoltre, il nostro sistema di welfare dovrà cercare sempre più di ridurre
le disuguaglianze nell’accesso ai servizi e alle cure, tener conto della crescente mobilità sul
territorio sia dei pazienti che dei professionisti, ridurre il cosiddetto “disease burden”, ossia
l’impatto di una malattia in termini di mortalità, disabilità e costi economici.
L’obiettivo fondamentale è garantire ai cittadini un miglioramento della qualità della vita
conseguendo una riduzione dei costi dei servizi, anche attraverso la prevenzione, la
deospedalizzazione, l’ottimizzazione della rete ospedaliera e il controllo più efficace sulla spesa
sanitaria e le sue componenti (MPAI3 e Confindustria 2009).
L’Italia ha assunto un importante impegno in questa direzione attraverso il Piano e-government
2012 presentato a gennaio 2008 dal MPAI, che si è posto entro il 2012 l’obiettivo di semplificare e
digitalizzare i servizi sanitari elementari (prescrizioni e certificati di malattia digitale, sistemi di
prenotazione online) e creare le infrastrutture necessarie per l’erogazione di servizi sempre più
vicini al cittadino, migliorando il rapporto costo-qualità dei servizi ed eliminando sprechi ed
inefficienze. Nell’ambito del Ministero della Salute è stato istituito dal 2008 un gruppo di lavoro
finalizzato allo sviluppo della sanità in rete lungo direttrici finalizzate all’armonizzazione le
soluzioni e-health adottate a livello locale. Il piano del governo prevede importanti investimenti in
particolare sulla connessione in rete dei MMG, sulla digitalizzazione del ciclo delle prescrizioni,
sulla dematerializzazione, sul fascicolo sanitario elettronico (FSE) e sui sistemi di prenotazione
online4 (Ugenti et al. 2011).
I MMG rappresentano a livello territoriale la base dell’erogazione del servizio sanitario nazionale,
ed è quindi fondamentale la connessione in rete tra tutti i MMG e fra questi e le diverse strutture
sanitarie locali (ASL, ospedali, …). Il medico di famiglia avrà un ruolo sempre più attivo e
2
19 regioni e 2 province autonome.
Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione.
4
Si vedano il D.M. 26/2/2010 per i certificati di malattia e ricette digitali, le “Linee guida per la dematerializzazione
della documentazione clinica in diagnostica per immagini” per la dematerializzazione e “Il Fascicolo Sanitario
Elettronico - Linee guida nazionali” per il FSE.
3
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
integrato nel ciclo di cura dei pazienti attraverso la digitalizzazione dei certificati di malattia e delle
ricette mediche e le prenotazioni delle visite online.
Da una indagine della Commissione Europea (2008b) si evince che l’Italia è in linea con i paesi
europei nel utilizzo del computer da parte dei MMG, ma è in forte ritardo nell’uso di applicazioni di
sanità in rete (solo il 3% dei MMG scambia dati amministrativi con gli altri soggetti contro il 10%
della media EU 27). Ciò è dovuto ad una scarsa connessione in rete tra i MMG e gli altri soggetti
del sistema sanitario, conseguenza di uno sviluppo eterogeneo tra le diverse strutture locali e
regionali.
I certificati di malattia digitali, cioè l’invio telematico da parte dei MMG dei certificati all’Inps e al
datore di lavoro in sostituzione del cartaceo, consentono un notevole abbattimento dei costi.
Secondo stime recenti del MPAI l’“operazione certificati digitali” già nei primi mesi di
realizzazione (aprile 2011) ha visto una quasi totale adesione dei MMG consentendo così un
risparmio stimato di 500 milioni l’anno (Donzelli 2011).
La ricetta digitale permette di semplificare il processo prescrittivo, ponendo il cittadino al centro del
sistema e consentendo un controllo della spesa in tempo reale: il medico compila la prescrizione sul
computer e la invia online al sistema centrale, rilasciando al paziente il numero di protocollo della
ricetta (con copia cartacea su richiesta); il paziente usufruisce della prescrizione presentando alla
farmacia la propria tessera sanitaria (con microchip) e il numero di protocollo della ricetta; la
farmacia verifica online la prescrizione, consegna il farmaco e ne comunica contestualmente
l’erogazione al sistema centrale.
Secondo il ministro Brunetta (2011) l’introduzione della “ricetta digitale potrebbe prendere avvio
in tempi ravvicinati previa elaborazione di un provvedimento attuativo che definisca nel dettaglio
la nuova procedura, i servizi che saranno resi disponibili a medici, cittadini e farmacie, nonché i
tempi di diffusione sul territorio”.
Il FSE è una raccolta sintetica di informazioni sugli individui derivata dalle cartelle cliniche in
formato elettronico di diverse aziende sanitarie, ospedali, MMG e PLS. Il FSE contiene tutte le
informazioni delle cartelle cliniche relative allo stato clinico del paziente: diagnosi, ricoveri e
dimissioni, visite specialistiche, risultati e referti degli esami e immagini di tipo radiografico, e le
rende disponibili in rete agli operatori autorizzati e al cittadino stesso. Il FSE è costituito, previo
consenso del paziente5, dalle regioni e province autonome per le finalità di supporto e
ottimizzazione dei processi di prevenzione, di cura, di riabilitazione, di gestione delle emergenze e
per attività gestionali e amministrative (Ministero della Salute 2010).
5
Il FSE del singolo cittadino può essere realizzato solo dopo l’espressa autorizzazione dal cittadino stesso al
trattamento dei dati personali in formato digitale.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Diverse regioni (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Sardegna) hanno
avviato attività progettuali per la realizzazione del FSE. Uno dei progetti più importanti è il CRSSISS Lombardia (Carta Regionale dei Servizi – Sistema Informativo Socio Sanitario). Tale progetto
prevede la distribuzione di una tessera elettronica a tutti i cittadini contenente le informazioni e i
documenti clinici relativi al cittadino stesso prodotti sul territorio regionale da medici e operatori
socio-sanitari anche di strutture diverse (Regione Lombardia 2011). Tutta la storia sanitaria del
paziente, completa e sempre aggiornata, viene organizzata in un unico fascicolo, consultabile per
via telematica in qualsiasi istante e da qualsiasi luogo da chi è autorizzato (medici e operatori sociosanitari) e dal cittadino stesso mediante un lettore di smart card collegato ad un computer. Ogni
medico e operatore socio-sanitario autorizzato inserisce nel fascicolo le informazioni di sua
competenza e consulta quelle già contenute.
Attualmente, a livello regionale sono presenti differenti sistemi di prenotazione telefonica (Centro
Unico di Prenotazione - CUP) relativi ad un piccolo numero di strutture sanitarie dei territori
regionali. Il piano del governo prevede la realizzazione di un sistema articolato a rete di CUP che
consenta ai cittadini di prenotare le prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale, nell'ambito
di un più ampio progetto di innovazione delle aziende sanitarie. In sostanza, si sta programmando la
realizzazione di un sistema di prenotazione telefonico e online sovra-regionale.
In questo ambito, per rendere maggiormente fruibile ai cittadini l’utilizzo del CUP, occorre
incrementare la disponibilità di canali alternativi di prenotazione: portali internet, cellulari con
connessioni ad internet e farmacie in rete (ad aggi è possibile prenotare gli esami via web solo per
alcune strutture sanitarie e per poche tipologie di prestazioni).
Lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche nel sistema sanitario (SSN) nazionale presenta ancora
un quadro molto eterogeneo dovuto per lo più ad un limitato coordinamento tra le iniziative
sviluppate. Secondo i dati di un’indagine condotta da Netics nel 2010, le regioni italiane hanno un
diverso grado di “capacità digitale” (è espressa dall’indicatore e-readiness che raccoglie 11 indici
specifici) che va da 0,28 della Calabria a 0,82 dell’Emilia Romagna (Colli Franzone 2011).
Le applicazioni di sanità elettronica si stanno sviluppando in due principali aree: il supporto ai
processi gestionali e il supporto ai processi di cura. Nella prima area si inserisce lo sviluppo di
applicazioni e-health standard in grado di unificare e rendere interoperabili i singoli sistemi
informativi delle strutture locali (ASL, AO e case di cura). Queste applicazioni riguardando
principalmente la gestione del CUP sovra-regionale, l’accesso ai dati del paziente contenuti nel
FSE, l’ottimizzazione dei processi relativi alle prescrizioni farmaceutiche, alle prestazioni sanitarie
e ai percorsi di ricovero.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Nella seconda area, applicazioni per il supporto ai processi di cura, si inseriscono le applicazioni ehealth per il supporto alla telemedicina, ovvero l’assistenza a distanza tramite ICT. Essa riguarda
principalmente una serie di servizi telematici “classici” mirati al teleconsulto, telemonitoraggio,
seconda opinione telematica, ecc., ma nella sua accezione più vasta comprende anche il
collegamento tra centri con diversa specializzazione, il dialogo con apparecchiature a domicilio del
paziente e assistenza in zone remote o isolate. La telemedicina rappresenta attualmente un ramo
limitato dell’e-health, ma costituisce un campo di applicazione estremamente importante, in quanto
permette di fornire una nuova tipologia di prestazioni, di elevata qualità e a costi accessibili o ridotti
introducendo nuovi modelli organizzativi come l’ospedale domiciliare e la corsia virtuale.
Un caso di eccellenza di sanità elettronica in Italia è l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, il cui
progetto “Ospedale in un Click” include tutte le principali esperienze innovative in materia di ehealth. Attraverso il sito internet è possibile prenotare o disdire le visite specialistiche, consultare i
referti di analisi, pagare le prestazioni o altre indagini diagnostiche. Inoltre, attraverso la “Carta
della salute” (una tessera elettronica) è possibile, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo,
consultare il FSE contenente le cartelle cliniche, le diagnosi e tutti i referti del bambino (Siccardi
2011).
4. L’interoperabilità e gli standard dei dati in sanità
La conoscenza delle dimensioni di un fenomeno costituisce il primo e indispensabile passo
nella sua analisi, nella comprensione delle sue caratteristiche e dei suoi effetti sulla società ed è,
conseguentemente, uno strumento necessario alla messa a punto di efficaci politiche di intervento.
Nel caso dell’e-health, i dati necessari allo studio del fenomeno sono archiviati su sistemi
informativi gestiti dai singoli enti sanitari. L’architettura e la struttura dei sistemi stessi sono
particolarmente importanti per garantire dati, e quindi analisi statistiche, di elevata qualità.
L’interoperabilità dei sistemi ICT, ovvero la capacità di due o più sistemi di scambiarsi dati, è
indispensabile per processi di business efficienti e ciò è ancor più vero in ambito sanitario dove
operano amministrazioni, enti, società, imprese, professionisti ed operatori diversi. Sistemi ICT
interoperabili consentono lo scambio di dati di formati diversi, di trasmettere dati contabili
elettronicamente, di diffondere alle amministrazioni o ai centri di ricerca sanitari indicatori
sull’incidenza o la prevalenza di una malattia nel corso di un determinato arco temporale, solo per
citare qualche esempio.
Uno standard è una specifica tecnica che viene adottata da diversi attori di un certo settore del
mercato attraverso un accordo comune. Essi sono ufficiali se resi obbligatori per legge; volontari se
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
sono il frutto di accordi volontari fra le parti; aziendali se definiti da singole aziende o gruppi di
aziende; aperti all’iniziativa delle istituzioni e dei singoli.
La mancanza di interoperabilità e di standard comunemente accettati compromette la qualità dei
servizi e aumenta i costi dei sistemi sanitari. Ciò implica una perdita di competitività dell’industrie
ICT nazionali rispetto a quelle concorrenti in altre parti del mondo. Sia a livello europeo che
italiano la diffusione di standard non univoci si ripercuote indubbiamente sulla disponibilità e
qualità dei dati, sulla possibilità di integrarli e di confrontarli nel tempo e/o nello spazio,
costituendo una barriera allo sviluppo del mercato e delle politiche per l’e-health. Le barriere alla
diffusione degli standard sono diverse. Barriere politiche: i sistemi sanitari nazionali e locali
rispettano spesso standard diversi e, in generale, le politiche sanitarie destinano scarsi incentivi
all’omogeneizzazione degli stessi. Barriere definitorie: la salute e la medicina sono ambiti
complessi, le cui numerose dimensioni sono difficili da definire e classificare a causa di differenze
culturali, sociali e contestuali (poiché le conoscenze in campo medico cambiano e si evolvono
rapidamente, gli standard e-health devono adattarsi ad esse e questo richiede revisioni continue e
costose). Barriere da parte degli utenti, ovvero i professionisti del sistema sanitario, gli ospedali e
gli enti sanitari in generale, che sono principalmente orientati all’efficienza dei processi piuttosto
che alla diffusione dei sistemi elettronici, di cui, solitamente, sono scarsamente a conoscenza
(Commissione Europea 2008a).
Secondo i risultati di un’indagine svolta dalla Commissione Europea nel 2007 su esperti del settore
e-health (ministri della salute, autorità nazionali competenti, ospedali, università e istituti di ricerca,
imprese del settore ICT, associazioni sanitarie di professionisti nel campo dell’informatica), c’è un
elevato accordo sul fatto che dovrebbe investirsi maggiormente nella diffusione di standard
uniformi e, in generale, sugli interventi di sanità elettronica. La mancanza di standard uniformi
ostacola la diffusione di dati omogenei fra realtà diverse e quindi impedisce analisi comparative sia
di carattere medico, sanitario, epidemiologico che di gestione e management. Al contrario, l’uso di
standard e sistemi informativi comuni può avere indubbie ricadute positive sulla crescita economica
e lo sviluppo, sulla competitività globale e delle aziende ICT che forniscono i loro servizi al settore
sanitario. Uno studio condotto negli USA nel 2007 ha stimato che, grazie all’implementazione di
una piena interoperabilità fra i sistemi, si avrebbe un risparmio annuale del 5% sulla spesa sanitaria
del paese (Commissione Europea 2008a). Con percentuali diverse questo può comunque accadere
ovunque, grazie ai vantaggi connessi alla standardizzazione delle procedure informatico-sanitarie: si
pensi, ad esempio, al risparmio ottenuto evitando quei trattamenti che non migliorano lo stato di
salute o non sono appropriati per le condizioni del paziente.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
In generale, la diffusione di standard comuni fa sì che i dati sull’e-health abbiano tutte quelle
caratteristiche che li rendono dati statistici “di qualità”: la rilevanza, l’accuratezza, la chiarezza, la
coerenza, la completezza, la tempestività e la confrontabilità.
5. Stato attuale delle statistiche sull’e-health in Italia
Al fine di promuovere efficaci politiche per lo sviluppo e l’incentivazione dell’ICT in sanità
è necessario misurare il livello di accesso e diffusione dell’e-health sia dal lato della domanda che
dell’offerta. Considerato che in Italia siamo ad uno stadio iniziale di implementazione e uso dell’ehealth, i dati e gli indicatori sull’uso e l’offerta di tali beni e servizi sono ancora scarsi e, dove
disponibili, presentano numerosi problemi di accuratezza, confrontabilità e tempestività. I dati
disponibili non sono sempre sufficienti a fornire una descrizione del tutto esauriente sulla diffusione
delle applicazioni ICT in sanità. Ciò è dovuto essenzialmente a due ragioni: la prima è legata al
decentramento del SSN, che rende difficile alle rilevazioni nazionali cogliere efficacemente i modi
diversi in cui gli indirizzi del governo centrale vengono attuati a livello regionale; la seconda attiene
alla complessità dei meccanismi di rilevazione dei dati, che si adattano con una certa lentezza a
realtà eterogenee e mutabili quale quella sanitaria (Istat 2009).
Tuttavia la disponibilità di dati e indicatori statistici sulla diffusione e la velocità di adozione degli
strumenti informatici sono di primario interesse in un contesto dove l’uso dell’ICT in sanità è in
fase di sviluppo. A livello internazionale molti paesi condividono una situazione simile a quella
italiana e da più tempo gli uffici di statistica europei (Eurostat, OCSE) sollecitano i paesi membri in
merito alla costruzione di indicatori che misurino la diffusione e l’uso dell’ICT in sanità. Una
corretta ed affidabile misurazione della diffusione dell’e-health nelle società avanzate costituisce
uno strumento importante per indirizzare le scelte e le decisioni dei policy makers. Inoltre, la
disponibilità di dati ed indicatori tempestivi e comparabili consente confronti fra le politiche
adottate nei vari paesi, permettendo la valutazione dell’efficacia delle stesse, i legami fra gli
incentivi promossi e i risultati ottenuti, l’interazione fra le politiche implementate e i contesti
istituzionali vigenti, l’analisi della riduzione dei costi e dell’efficientamento nel tempo e nello
spazio. Tutto ciò è finalizzato all’adozione e alla trasmissione di best practices diffondibili in
maniera adattata nei diversi sistemi culturali e sociosanitari.
Gli attuali bisogni informativi statistici in materia di sanità elettronica sono rappresentati nel cerchio
della figura 1 che descrive la diffusione delle innovazioni ICT nel tempo, il corrispondente livello di
attività ICT e come tali bisogni informativi possono evolvere.
13
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Figura 1: principali
rincipali bisogni informativi.
informativi
Fonte: Ronchi (2010).
Ad oggi nei principali paesi OCSE gli indicatori più diffusi sull’e-health
sull’e health sono relativi all’uso degli
strumenti ICT per le prestazioni sanitarie e per le pratiche amministrative e burocratiche.
burocratiche
L’informazione fornita dagli indicatori è fondamentale per implementare politiche sanitarie a
vantaggio di tutta la società civile. Ad
A esempio, gli indicatori sull’adozione del FSE misurano il
livello della qualità e della quantità
uantità delle cure sanitarie,
sanitarie permettendoo di monitorare l’aderenza alle
linee guida cliniche e ai criteri di qualità, di misurare i risultati delle performances dei sistemi, di
sorvegliare la diffusione delle malattie, ecc. Indicatori relativi invece al livello
livello di soddisfazione
degli utenti possono indirizzare le politiche sulla necessità
necessità di incentivi finanziari per la diffusione
della cultura della digitalizzazione in sanità (Ronchi 2010).
A tal fine l’OCSE sta dando da diverso tempo ai paesi membri indicazioni
zioni sull’implementazione di
una ”model survey”” che permetta di valutare la diffusione e l’impatto dell’e-health
dell’e
sull’intero
sistema culturale e socioeconomico. L’indagine dovrebbe essere predisposta in modo tale da
garantire flessibilità e adattabilità a fenomeni in rapida evoluzione, quali sono le tecnologie ICT
applicate alla sanità.. D’altra parte non può essere trascurata la questione della comparabilità dei dati
e delle statistiche da essi derivate che dovrebbe essere garantita attraverso dei moduli standard
s
confrontabili sia nel tempo che nello spazio (Ronchi e Spiezia 2011).
La situazione in merito in Italia è simile a quella della maggior parte dei paesi europei: i dati sull’esull’e
health vengono attualmente prodotti e gestiti da sottosistemi informativi
informativi amministrativi, gestionali e
clinici, che ricadono sotto la responsabilità di molteplici soggetti locali. La raccolta, conservazione
ed elaborazione di tali dati è frutto di decisioni dei singoli enti del SSN e lo stesso vale per lo
svolgimento di indagini
ni ad hoc. Dato che l’iniziativa è per lo più affidata a progetti locali, gli scopi
14
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
delle indagini sono spesso diversi e la raccolta dei dati viene svolta attraverso criteri differenti
(disegno di campionamento, tipo di intervista, definizione e classificazione delle variabili,
trattamento dei dati mancanti).
La fonte amministrativa per eccellenza deputata alla raccolta e gestione a livello centralizzato dei
dati di sanità elettronica è il Ministero della Salute attraverso il Nuovo Sistema Informativo
Sanitario (NSIS). Inoltre, i singoli enti del SSN (regioni, ASL, AO) adottano propri sistemi
informativi, così come l’ISTAT che ha un sistema informativo sulla sanità denominato “health for
all”.
Oltre che dai dati amministrativi, opportuni indicatori sull’e-health vengono calcolati a partire da
indagini specifiche. Di seguito sono riportate alcune delle principali esperienze italiane di surveys
che, a nostra conoscenza, sono state effettuate fino al 2010 su aspetti diversi della sanità elettronica.
Nel 2002 Ce.Ri.S.Ma.S. (Centro di Ricerche e Studi in materia di Management Sanitario) ha
condotto la ricerca Health.Net per analizzare la presenza “pubblica” delle aziende sanitarie italiane
su internet. L’indagine è stata condotta sull’universo delle strutture sanitarie (pubbliche e private)
presenti su tutto il territorio nazionale. I risultati hanno mostrato che nel 2002 meno di una struttura
su due era presente in internet (47%) e che queste in internet “in maniera generalmente
improvvisata” attraverso siti web spesso privi di importanti caratteristiche strutturali (mappa del
sito, motore di ricerca interno, versione in lingua straniera) (Baraldi e Memmola 2003).
Sempre del 2002 è l’indagine promossa da Confservizi per conoscere la diffusione dell’ICT in
sanità. Secondo questa indagine la quasi totalità delle aziende sanitarie dichiara una percentuale di
spesa ICT minore dell’1%: in particolare, il 93% delle aziende ha attivato un proprio sito web, il
40% delle aziende sanitarie ha attivato un call center, il 24% ha attivato un web contact, una sola
azienda dichiara di utilizzare un applicativo CRM (Customer Relationship Management). Per
quanto riguarda il collegamento in rete delle aziende sanitarie, l'81,4% di queste dispone di un
collegamento internet a larga banda, mentre il 13,6% prevede di realizzarlo entro 12 mesi (Rossi
Mori 2002).
Nel 2008 Confindustria ha svolto un’indagine sulle ASL, le aziende sanitarie e le case di cura
private con l’obiettivo di compiere una valutazione quantitativa della sanità elettronica in Italia
(Confindustria 2009). L’esperienza è stata poi ripetuta sia attraverso una rinnovata indagine
campionaria, sia attraverso un censimento online delle ASL e aziende ospedaliere. I dati più recenti
mostrano che nel 2010 le regioni con le migliori performances rispetto alla disponibilità dei servizi
sanitari digitali sono la Lombardia, l’Emilia Romagna e la provincia autonoma di Trento (Between
2010).
15
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Nel 2009, nell’ambito del progetto LITIS (Livelli di Innovazioni Tecnologica In Sanità) promosso
da Federsanità-ANCI e da ForumPA, è stata effettuata un’indagine sulle aziende sanitarie
finalizzata ad acquisire dati per elaborare una metodologia di valutazione dell’innovazione
tecnologica. I risultati mostrano che servizi quali il pagamento dei ticket o la prenotazione via web
sono ancora poco diffusi sul territorio nazionale (rispettivamente il 7% e il 22% delle aziende
sanitarie rilevate adotta tali servizi) (Rossi Mori e Tamburis 2010).
Nel 2010, nell’ambito di un progetto fra Ministero della Salute e l’Università di Roma “La
Sapienza” (2010), è stata realizzata un’indagine con l’obiettivo di individuare le esigenze dei
cittadini sull’informazione online relativa alla tutela, alla promozione della salute, all’assistenza
sanitaria. I risultati mostrano che il medico di base rimane la prima fonte di informazione nel caso
di problemi di salute, seguito poi da internet, soprattutto attraverso i motori di ricerca. I rispondenti
mostrano un diffuso interesse alla pubblicazione in internet di campagne di promozione della salute
(es. donazione sangue e/o organi, sicurezza sul lavoro, uso responsabile dei farmaci, ecc.), di stili di
vita corretti, delle prestazioni erogate dalle strutture del SSN, mostrando che internet è uno
strumento dalle elevate potenzialità e che i cittadini manifestano l’esigenza di essere informati sui
vari aspetti della loro salute.
In generale, i risultati di queste indagini, svolte in maniera autonoma e per esigenze diverse,
indicano che l’innovazione in sanità in Italia è tuttora frammentaria. Di conseguenza sono
fondamentali
azioni
mirate
che
impongano
un’infrastruttura
informativa
orientata
all’armonizzazione dei sottosistemi locali e all’integrazione attraverso la definizione di variabili
standard, classificazioni condivise in modo da garantire dati tempestivi, affidabili e confrontabili.
L’adozione di infrastrutture informative comuni consente l’integrazione, il linkage e il confronto fra
dati di diversi enti del SSN, delle regioni e, non ultimo per importanza, fra quelli del nostro ed altri
paesi europei. La documentazione tecnica sul processo di produzione dei dati, i periodi di
riferimento delle informazioni, le classificazioni e il tipo di rilevazione delle informazioni, i risultati
delle elaborazioni, i modelli concettuali, i dataset devono essere aggiornati, armonizzati,
generalizzati e resi di dominio pubblico, facilmente accessibili e utilizzabili anche attraverso
internet. L’anonimizzazione dei dati garantisce gli enti possessori delle informazioni in merito al
rispetto della privacy sia dei cittadini che delle aziende private e degli enti del SSN. Fra gli
strumenti più importanti a sostegno dell’armonizzazione dei dati c’è il registro dei metadati, ovvero
la raccolta delle descrizioni sistematiche dei microdati, dei dataset e degli indicatori. Il registro dei
metadati include gli schemi di codifica delle variabili cliniche e amministrative, la nomenclatura
utilizzata dal personale sanitario, la classificazione utilizzata per i flussi informativi istituzionali, il
tipo di trattamento che i dati hanno subito (es. linkage fra archivi diversi) (Rossi Mori e Consorti
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
2002). Tutto ciò consente analisi statistiche orientate alla pianificazione, al controllo di gestione,
alla sorveglianza epidemiologica, all’efficacia delle cure, alla valutazione delle politiche sanitarie.
Il FSE è sicuramente uno degli strumenti e-health con le più elevate potenzialità informative, la cui
utilità ha risvolti sia sul fronte delle politiche di management sanitario che di tutela e promozione
della salute. Esso, infatti, conserva informazioni sul corso di vita individuale, sulle caratteristiche
demografiche e sociali dei cittadini (età, luogo di nascita, stato civile, istruzione e condizione
occupazionale), sulla storia “morbosa” dell’individuo, sui trattamenti e le cure a cui egli è stato
sottoposto. Il FSE costituisce per medici, epidemiologi e ricercatori un ricco patrimonio informativo
con cui condurre studi sullo stato di salute della popolazione nel corso del tempo, sui fattori di
rischio, l’efficacia delle terapie, l’outcome dei trattamenti. Il FSE costituisce lo strumento ideale per
lo studio delle condizioni di salute di una popolazione, degli stili di vita, del ricorso ai servizi
sanitari, perché permette di seguire gli individui nel corso del tempo, secondo un’ottica
longitudinale, e di cogliere se e quali cambiamenti nella salute sono associati a cambiamenti dello
stile di vita, all’assunzione di farmaci, ad esposizione nel tempo a fattori di rischio.
Dal punto di vista della domanda e dell’uso di servizi e-health da parte dei cittadini si potrebbe
pensare all’inserimento di opportune domande nelle indagini sulle famiglie tradizionalmente svolte
dall’Istat. In particolare, l’indagine annuale “Aspetti della vita quotidiana”, condotta annualmente
su un campione di famiglie rappresentativo della popolazione italiana, prevede a partire dal 2005
l’inclusione di un modulo sull’uso delle tecnologie ICT voluto da Eurostat per il calcolo degli
indicatori eEurope2005. Fra le domande relative all’uso di internet, viene chiesto agli intervistati se
hanno usato internet per cercare informazioni sanitarie (malattie, alimentazione, miglioramento
della salute, ecc.), per relazionarsi con la pubblica amministrazione, per comprare farmaci online
(Egidi e Ferruzza 2009). Si potrebbe pensare l’inserimento nell’indagine di alcuni quesiti più
specifici sull’uso dell’e-health: ad esempio, la frequenza con cui ci si rivolge ad internet per
informazioni di tipo sanitario, con cui si prenotano o pagano esami online, con cui si ricevono i
referti online, con cui si visite effettuate mediante strumenti informatici. Ciò comporterebbe
risparmi sia di tempo sia di costo, visto che si tratterebbe solamente di incrementare il contenuto di
indagini già avviate e consolidate.
6. Una proposta di indicatori sull’e-health in Italia
L’obiettivo del presente paragrafo è quello di proporre un set di indicatori per misurare il
livello di dotazione di strumenti ICT delle infrastrutture sanitarie e di valutare l’offerta dei servizi
elettronici ai cittadini e il livello di utilizzo degli stessi.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Attraverso la conoscenza puntuale dell’e-health è possibile pianificare politiche nazionali in grado
di orientare ed uniformare lee politiche dei vari livelli territoriali del SSN che spesso risultano
frammentate. Inoltre, è possibile valutare la bontà delle scelte effettuate,
effettuate verificare la qualità di un
nuovo servizio di e-health e analizzare le modalità di utilizzo dei servizi tecnologici da parte dei
cittadini. Ad esempio, è possibile studiare gli effetti dell’introduzione
introduzione di un nuovo sistema unico di
prenotazione tramite portale web,
web quali la facilità di utilizzo da parte dei cittadini,
cittadini la diffusione e
l’accesso da tutto il territorio nazionale.
nazionale
Gli studi compiuti finora sembrano indicare che nel complesso l’evoluzione del fenomeno di
innovazione tecnologica nelle singole aziende sanitarie sia decisamente più veloce del percorso di
indirizzo e armonizzazione svolto dallo stato e dalle regioni: nel medio e nel lungo periodo si
rischia una frammentazione ancora maggiore della qualità e della tipologia di servizi elettronici
offerti. Di conseguenza, risulta ad oggi difficile misurare l’eterogeneità dei servizi di e-health
e
offerti
dalle singole strutture sanitarie e utilizzati dai cittadini.
Come descritto nell’introduzione, lo sviluppo tecnologico in sanità si muove su più direttrici che
rappresentano le dimensioni del più vasto concetto di e-health
e health che è per definizione
multidimensionale. Ogni dimensione esprime diversi aspetti
ti del progresso tecnologico ed è
composta da più sottodimensioni che al loro volta colgono un singolo aspetto dell’innovazione.
L’analisi di tutte gli ambiti di sviluppo delle
del tecnologie ICT nella sanità ci ha portato a definire
quattro dimensioni fondamentali:
entali: l’offerta
l’
di servizi e-health, l’utilizzo di servizi e-health,
e
la rete ehealth e il know-how
how tecnologico del personale sanitario.
sanitario La figura 2 mostra le relazioni tra le
dimensioni: la rete delle strutture sanitarie e il know-how
know how del personale sanitario rappresentano la
base su cui possono implementarsi i servizi e-health, mentre l’offerta e l’utilizzo indicano il livello
dei servizi dall punto di vista delle aziende e dei cittadini.
Figura 2: le dimensioni dell’e-health
health.
Fonte: elaborazione degli autori.
18
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
La dimensione offerta di servizi e-health si inserisce nell’ambito del compito istituzionale della
sanità di erogare servizi ai cittadini che grazie all’adozione dell’e-health siano sempre più efficaci
ed efficienti. Per misurare questa dimensione proponiamo l’indicatore eSupply che sintetizza il
livello di servizi tecnologici offerti ai cittadini attraverso i seguenti sottoindicatori: prenotazioni
delle prestazioni, ritiro dei referti, pagamento del ticket, FSE, comunicazione online e servizi di
telemedicina (tabella 1). L’indicatore valuta sia la tipologia dei servizi ICT offerti (prenotazioni
delle prestazioni, FSE o altro) e sia il livello tecnologico dei servizi implementati (prenotazioni con
CUP, web, ecc. ).
Tabella 1: Set di indicatori eSupply
Prenotazione delle prestazioni
Ritiro dei referti
Pagamento del ticket
Fascicolo Sanitario Elettronico
Comunicazione online
Servizi di telemedicina
La dimensione utilizzo di servizi e-health indica gli aspetti relativi alla fruizione dei servizi
tecnologici da parte dei cittadini. Quanto più questi servizi sono semplici da usare, pubblicizzati,
economici, adeguati alle esigenze, tanto più i cittadini li utilizzano. Per questa dimensione
proponiamo l’indicatore eUse che misura il livello di utilizzo dei servizi tecnologici ed è composto
dagli stessi sottoindicatori dell’eSupply visti dall’ottica del cittadino (tabella 2). L’indicatore
sintetizza l’uso dei principali servizi di e-health, come il ritiro dei referti delle analisi online, la
ricerca sul sito web istituzionale delle informazioni sulle diagnosi, le malattie, le liste d’attesa.
Tabella 2: Set di indicatori eUse
Prenotazione delle prestazioni
Ritiro dei referti
Pagamento del ticket
Fascicolo Sanitario Elettronico
Comunicazione online
Servizi di telemedicina
La dimensione rete e-health è relativa agli aspetti legati all’infrastruttura di base per l’erogazione
dei servizi sanitari digitali ed è costituita dalla reti regionali che collegano a livello nazionale le
19
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
varie strutture sanitarie locali, i MMG e PLS. La rete è fondamentale per poter offrire servizi
digitali di qualità accessibili a tutti i cittadini, come ad esempio un sistema unico di prenotazione
funzionante su tutto il territorio nazionale e valido per tutte le strutture sanitarie.
Per quantificare questa dimensione proponiamo l’indicatore eNet che valuta il livello delle strutture
sanitarie collegate in rete cioè in grado di comunicare con un unico linguaggio standard, ed è la
sintesi dei seguenti sottoindicatori: strutture sanitarie locali, farmacie, MMG e PLS in rete, presenza
dell’anagrafe sanitaria regionale (tabella 3). L’indicatore eNet esprime l’”effetto rete” cioè la
capacità del sistema sanitario di fare sistema e quindi di offrire servizi integrati standard a tutti i
cittadini. In questo ambito, si inserisce l’anagrafe sanitaria regionale, cioè la disponibilità in rete
delle informazioni essenziali6 di tutti i cittadini residenti nella regione, che costituisce un ulteriore
elemento di collegamento.
Tabella 3: Set di indicatori eNet
Strutture sanitarie locali
Farmacie
MMG e PLS
Anagrafe sanitaria regionale
L’ultimo aspetto che consideriamo nella gestione dei servizi e-health è la dimensione know-how
tecnologico del personale sanitario che misura il grado di competenza e conoscenza tecnologica del
personale. Quanto più il personale è esperto, tanto più i servizi tecnologici vengono sfruttati al
massimo delle loro potenzialità. Per misurare questa dimensione proponiamo l’indicatore eKnowhow che sintetizza i seguenti aspetti: possesso della firma digitale, capacità di redigere certificati e
prescrizioni digitali, referti elettronici, formazione a distanza e possesso dell’ECDL Health (tabella
4).
Tabella 4: Set di indicatori eKnow-how
Firma digitale
Certificati digitali
Prescrizioni digitali
Referti elettronici
Formazione a distanza
ECDL Health
6
Le informazioni principali sono: nome e cognome, sesso, data di nascita, codice fiscale, indirizzo, codice sanitario,
ASL di appartenenza, nome del medico.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
Gli indicatori proposti possono costituire un utile strumento di governance in grado di supportare le
scelte e le decisioni dei policy makers in materia di sanità elettronica, in quanto forniscono
informazioni preziose per la conoscenza del fenomeno tecnologico e in particolare per la
valutazione delle bontà dei servizi ICT attivati dalle strutture del SSN.
Gli indicatori possono essere calcolati secondo tecniche che sintetizzano la molteplicità dei
sottoindicatori in un unico valore e producono valori numerici puri, cioè svincolati dall’unità di
misura in modo da consentire confronti temporali e territoriali. Questi indicatori standard sono
applicabili a diversi livelli di dettaglio territoriale e possono essere utilizzati per i confronti
internazionali. Inoltre, permettono di seguire nel tempo l’evoluzione delle tecnologie ICT e di
valutare il livello di e-health raggiunto in termini sia di tipologia e sia di qualità dei servizi stessi.
Nel seguito di questo lavoro ci proponiamo di sperimentare la metodologia descritta sui casi di best
practices individuati, al fine di raffinare la tecnica di costruzione degli indicatori.
7. Conclusioni
L’ICT è maturo ed è questo il tempo per estenderne l’uso sia all’interno delle strutture
sanitarie che nella vita dei cittadini del nostro paese. La piena implementazione dell’e-health
costituisce una sfida per l’Italia e, più in generale, per tutta l’Europa: deve prevedere un impegno da
parte delle autorità sanitarie centrali e locali, una strategia nazionale condivisa e supportata da
adeguati interventi normativi e, in generale, un nuovo approccio culturale orientato all’innovazione
e alla tecnologia.
I benefici dell’e-health sia per i cittadini che per il paese, in termini di miglioramento della qualità,
dell’appropriatezza delle cure, della governance e della riduzione dei costi, non possono ottenersi
senza un adeguata integrazione dei dati clinici, economici ed organizzativi. A tal fine è evidente la
necessità di dati accurati, tempestivi, chiari e comparabili che consentano analisi costi-benefici,
valutazioni delle politiche, confronti sia nazionali che internazionali. Attraverso tali analisi è
possibile individuare best practices, valutare quantitativamente e qualitativamente i benefici dell’ehealth, calcolare risparmi di budget, diffondere le infrastrutture e le istituzioni “di successo”,
migliorare le condizioni di salute della popolazione. In un sistema orientato al cittadino i dati
esistenti debbono essere messi a disposizione sia dei pazienti che delle strutture sanitarie, ognuno
per i propri bisogni e necessità. I dati devono quindi essere, in questo ambito più che mai,
accessibili e trasparenti. Il cittadino deve, infatti, avere la possibilità di accedere ai suoi dati
personali, per esempio nel caso in cui voglia il parere di un secondo specialista riguardo ad una
21
ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
patologia da cui è affetto. La comunità (le istituzioni, la cittadinanza, le imprese) deve poter
conoscere le condizioni di salute della popolazione, le politiche che i governi attuano per la
promozione e la tutela della salute, per la governance e il management sanitario.
La più grande sfida per l’e-health consiste nel supporto alla gestione quotidiana dei dati clinici,
organizzativi, economici e alla loro integrazione, sia per la governance clinica che per il supporto
alle decisioni manageriali. Le autorità locali e nazionali possono incentivare e promuovere
frameworks comuni attraverso l’armonizzazione dei sistemi informativi e la loro integrazione,
attraverso definizioni, classificazioni e infrastrutture informative standard e condivise. In tal modo
sarà possibile costruire gli indicatori proposti in questo lavoro in maniera affidabile, tempestiva e a
cadenza regolare. Attraverso tali indicatori sarà possibile condurre valutazioni approfondite di
efficienza dei sistemi sanitari, analisi dei risparmi e dei benefici dell’e-health sul sistema economico
e sociale del paese. L’adozione degli indicatori proposti nel lavoro può consentire di valutare il
valore monetario dei beni intangibili che l’e-health fornisce e che non hanno un prezzo di mercato:
risparmi di tempo, migliore sicurezza e appropriatezza nelle cure, più attenzione da parte degli staff
sanitari, che solitamente sono misurati attraverso delle proxy. La conoscenza diffusa di tali
indicatori (auspicabilmente in maniera continuativa e ad intervalli regolari nel tempo) permette una
maggiore conoscenza dei vantaggi offerti dalla sanità in rete e quindi la diffusione di una cultura più
orientata all’uso delle nuove tecnologie sia da parte dei cittadini che del personale sanitario. Questo
lavoro costituisce un contributo importante alla letteratura sull’e-health per la proposta degli
indicatori descritti.
Per il futuro è auspicabile che la frammentazione attualmente esistente in Italia e nella maggioranza
dei paesi europei in merito ai dati sull’e-health venga superata attraverso l’implementazione di
infrastrutture tecniche e informative comuni. Come proposto da Rossi Mori e Consorti (2002), tali
informazioni dovrebbero confluire in un “osservatorio sull’e-health” nazionale che sia legato ad un
osservatorio europeo. A sostegno di questa iniziativa sono necessarie criteri e linee guida condivise
e il coinvolgimento di tutte le istituzioni coinvolte (governi, ospedali, società private, associazioni
di cittadini e professionisti, ecc.): in sintesi, un diffuso approccio culturale orientato
all’innovazione.
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ICT nella sanità in Italia
DI CARLO C. SANTARELLI E.
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