18 scheda di riepilogo per controllo errori di un basso
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18 scheda di riepilogo per controllo errori di un basso
Sintesi dei criteri di armonizzazione di un basso d'armonia Primo anno ESTENSIONI. Rispettare le estensioni vocali DISTANZE. Non superare l'ottava fra le voci; la 12ma tra basso e tenore RADDOPPI. Si raddoppia la fondamentale o la quinta. La 3 solo eventualmente nei gradi secondari (M: II, III, VI; m: III, VI) MOVIMENTI MELODICI. Consentiti solo quelli consonanti; consentita la quinta dim discendente sulla sensibile che poi risolve salendo SENSIBILE. Risolve sempre salendo alla tonica e non può mai essere raddoppiata. Nel modo minore prestare attenzione: occorre l'alterazione PRINCIPIO DEL MINIMO MOVIMENTO NECESSARIO. Tenere suoni in comune, muoversi scegliendo l'opzione di minor movimento delle parti MOTO CONTRARIO SU GRADO CONGIUNTO DEL BASSO CADENZA DI INGANNO. La sensibile sale e le altre parti scendono, la 3a viene raddoppiata TRIADI DIMINUITE MAI IN STATO FONDAMENTALE VII del M e m, II del m sempre in primo rivolto con raddoppio della terza (nota del basso) QUINTE – OTTAVE CONSECUTIVE. Due voci in relazione di 8a o 5a non possono essere su altra 8a o 5a nell'accordo successivo QUINTE NASCOSTE. Mai raggiungere una 8a o una 5a per salto. Una voce deve muoversi per grado congiunto FALSA RELAZIONE. Il movimento cromatico deve avvenire nella medesima voce COLLEGAMENTI FUNZIONALI PRINCIPALI: I>>IV o V o II6; II>>V; III>> IV o VI; IV>> V o I; V>> I o VI; VI>> II o III; VII>>I PRIMO RIVOLTO DELLA TRIADE. Possibile solo su accordi forti I, IV, V e sul II. Gli altri gradi, deboli, non lo supportano. Il movimento di grado congiunto del basso, in presenza di primo rivolto, non obbedisce al criterio assoluto del moto contrario SECONDO RIVOLTO DELLA TRIADE. Da usare solo di passaggio (fra I e I6 o fra IV e IV6) sul tempo debole, in cadenza composta su una dominante lunga (I46 V I), su tonica lunga in finale (I IV46 I) MODULAZIONE AI TONI VICINI. I toni vicini (quello di partenza, il relativo minore, il IV, il V e i loro relativi minori oppure, se minore, il relativo maggiore, il IV il V del relativo maggiore e i loro relativi minori) si raggiungono utilizzando un accordo presente in entrambe le tonalità di partenza e arrivo MODULAZIONE CON SETTIMA DIMINUITA. Una settima diminuita possiede la proprietà per la quale ogni suono costitutivo può essere considerato la sensibile di una tonalità maggiore o minore. MODULAZIONE CON SESTA NAPOLETANA. La sesta napoletana, triade maggiore costruita sul 2° grado abbassato della scala minore/maggiore e usata in primo rivolto, può essere accordo comune e costituire elemento per una modulazione MODULAZIONE CON ALTERAZIONE CROMATICA. Innalzando o abbassando un suono di una triade (accordi alterati) è possibile trasformare la triade ed entrare in una nuova tonalità a cui quella triade trasformata appartiene SINCOPE. Nella realizzazione di un basso curare che non vi siano vuoti ritmici e che in particolare ogni movimento sia marcato da un movimento armonico o melodico Secondo anno SETTIME PREPARAZIONE. La 2a e la 4a specie necessitano di preparazione (la settima deve essere già presente nell'accordo precedente e tenuta legata) SETTIME RISOLUZIONE. La settima deve sempre risolvere scendendo al grado inferiore (controsensibile) SETTIME RADDOPPI E OMISSIONI. Si può omettere la 5a e raddoppiare la fond. Quando l'accordo di settima è dato completo la risoluzione sarà incompleta e viceversa SETTIME RIVOLTI. Il terzo rivolto della settima è particolarmente importante. Si presenta come prolungamento del 4° suono della scala al basso quando scende al 3° suono della scala. Possibile anche in progressione TONICIZZAZIONI. Il 4° suono della scala, alterato in senso ascendente, al basso, che sale al 5°, può essere considerato come una tonicizzazione del V ovvero (V)6V o (VII)7V (settima diminuita sulla sensibile del V) Il 6° suono abbassato della scala, al basso, che scende al 5°, può essere considerato come sesta tedesca VIt (a cui segue I46 V) oppure come IV minore in primo rivolto Il 2° grado della scala, abbassato in senso discendente, al basso, che scende al 1°, può essere considerato come sesta tedesca IIt che risolve direttamente in I (in tal caso quinte consecutive ineliminabili) Il 7° grado della scala, abbassato in senso discendente (sensibile abbassata), che scende al 6° può essere considerato una tonicizzazione del IV, ovvero (V)24 IV MODULAZIONE CON CADENZA EVITATA. Quanto una V7 non risolve in I ma risolve, rispettando il movimento di grado congiunto delle voci, ad un altro accordo (cadenza evitata) è possibile raggiungere accordi di tonalità nuove onde cui definire una nuova tonalità. MODULAZIONI CON SUONO IN COMUNE. La sensibile o la controsensibile della settima di dominante della tonalità di arrivo può essere suono presente in un accordo della tonalità di partenza. Tenendo fermo questo suono e muovendo gli altri solo per grado congiunto è possibile dunque entrare nella nuova tonalità attraverso la sua settima di dominante MODULAZIONI CON SESTA TEDESCA. La sesta tedesca (accordo costruito come una settima di prima specie sul 6° grado abbassato della scala nel Maggiore o sul 6° grado armonico nel minore a cui è cambiato enarmonicamente il nome dell'ultima nota) può essere intesa come V7 di una nuova tonalità e viceversa MODULAZIONE CON SESTA ECCEDENTE. La sesta eccedente (accordo costruito sul II del M e sul IV del m, avente fondamentale alterata in senso ascendente e usata in primo rivolto) può essere intesa come un V7 con quinta omessa di una nuova tonalità MODULAZIONE CON ACCORDI PARTICOLARI. Il IV minore, il VI abbassato, le dominanti secondarie, le sottodominanti secondarie possono costituire accordi in comune fra tonalità lontane PROGRESSIONI. Individuato il modello di una progressione, curare che sia il collegamento interno che il collegamento al modello successivo sia corretto. Nel modo minore la progressione tonale segue i suoni della scala minore naturale. Curare che siano rispettate le estensioni e prevedere da subito dove saranno disposti i suoni alla fine della progressione NOTE ESTRANEE. Note di passaggio, di volta, di appoggiatura, di ritardo, di sfuggita, di cambio, non devono creare 8e o 5e. Non devono essere poste per risolvere vizi di collegamento e devono garantire la fluidità senza eccedere nella densità di movimento.