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Luogo Comune - Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II

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Luogo Comune - Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II
NUMERO
SPECIALE
“LUOGO COMUNE”
C O N V I T T O
N A Z I O N A L E
N°1
V I T T O R I O
E M A N U E L E
I I
N A P O L I
Quando abbiamo salutato per l’ultima volta Carlo Del Gaizo ho capito
molte cose e le ho capite guardando i tanti ragazzi ed ex ragazzi che
erano venuti li’ a dirgli
addio !
Eravamo tutti commossi
ma loro erano devastati da un dolore che andava al di la di ogni immaginazione. La loro immagine mi rimarrà impressa
nella mente e negli occhi
per molto tempo
….uniti, compatti con lo
stendardo del convitto
ben stretto ...
Ho capito che oggi e’
rivoluzionario fare bene
il proprio mestiere e mi
sono ripromessa di tenerlo bene a mente !!!
Ho capito che e’ possibile realizzare i sogni e
che in fondo Carlo ce lo
ha dimostrato perche’
lui continuera’ a vivere
nelle teste, nei cuori e
nelle gambe dei ragazzi
che lo hanno incontrato .D. Lombardi
A CARLO
La redazione fa un passo indietro... e lascia lo spazio
di questo numero del giornalino a coloro che
vogliono ricordare l’amico, il professore , l’educatore ,
l’uomo!
PAGINA
2
Dalla pagina di Face Book di Carlo del Gaizo...
Tra le decine di messaggi ne abbiamo scelti alcuni
Mi viene da piangere...ciao
prof… Josephina
Mi sarebbe piaciuto che tu
potessi leggere questo messaggio,poterti dire che oltre ad un
semplice professore sei stato
un amico che fortunatamente
mi ha potuto seguire per 5
lunghi ed interminabili anni...non dimenticherò mai ciò
che hai fatto per me e per il
convitto!Un saluto grande
prof!
Michele
Prof. ma che mi combini??? te
ne vai ed io non sapevo niente?
avrei preferito riabbracciarti
ancora una volta... Tu sai già
cosa penso di te perchè, fortunatamente, ho avuto il coraggio di dirtelo in faccia (così
come mi hai insegnato tu!)Sei
uno dei migliori UOMINI che
abbia mai incontrato e sono
Dal primo anno di sperimentazione del liceo europeo. Il
1994. Ci spiegava le frazioni
che se le imparavamo poi sapevamo tutta la matematica. Le
ore di studio guidato non ti
obbligava a studiare, ma la
maggior parte delle volte ti
convinceva. Si giocava a pallone dopo pranzo in cortile, non
sfigurava in mezzo a noi quindicenni sfrenati, aveva un bel
destro. Era l'unico con l'autorita per farci scendere a pranzo
in orario, tutti gli altri docenti
si rassegnavano a farci andare
alla spicciolata, lui diceva
"infilatevi" per farci mettere in
fila. Ha trasmesso un'umanita'
straordinaria. Alla famiglia le
piu' sentite condoglianze.
Daniele
certo che un giorno, dall'altra
parte,... mi sorriderai sornione con quella tua faccia rassicurante da Padre che sei
stato per tutti noi e ci faremo una grande risata per
tutte le infamie del mondo.Ti
voglio bene. Ciao amico mio.
Nando
Prof, grazie di tutto, dei vostri consigli, del vostro aiuto,
della vostra presenza ma
soprattutto grazie per avermi
insegnato a crescere, sarai
sempre nel mio cuore ....
♥Luca
Un ultimo saluto ad una
splendida persona ed un
grande insegnante..le vogliamo bene
Giuseppe
Ciao Carlé
I tuoi richiami, i tuoi riproveri, i
tuoi sguardi severi, i tuoi consigli, il tuo sorriso, il tuo essere
un amico/professore/istitutore/
compagno di giochi resteranno
per sempre indelebili nei miei/
nostri ricordi.Peccato averci
dedicato tutto il tuo tempo soltanto il primo anno...Ti vogliamo bene Prof. …
Vitale
CI SONO DELLE PERSONE
CHE PER QUANTO SIANO
BELLE, SI STENTA A CREDERE CHE SIANO MORTALI! Prof, lei è una tra quelle.
Continuerà a vivere nei nostri
cuori.
Giovanni
Sasa’
La tua figura avvolta da
quell’alone di nicotina dietro il
riflesso dei tuoi grandi occhiali
con montatura marrone . La
giacca un pò sgualcita ma soprattutto il tuo sorriso rassicurante anche nei momenti più
difficili. Mi hai sollevato , consolato, ascoltato, consigliato e
protetto … sei entrato nella mia
vita come un vortice uscendone
in punta di piedi. A volte ti ho
pensato in questi anni , soprattutto una frase
che
eri
solito dirmi
“ vedrai che riuscirai ad emergere “ … i percorsi della vita
sono strani e tortuosi ma alla
fine avevi ragione. Grazie di
tutto Prof. Spero che questa
pagina possa continuare ad
esserci in tua memoria, accogliendo tutti coloro che hai
guidato nel corso della tua carriera . Ancora grazie.
Luca
Grazie per tutto quello che ha fatto
per me e per tutti gli altri
Carmen
“LUOGO
Non dimenticherò mai, tutte
le cazziate che mi hai fatto... Sei un grande..Addio
Prof. ...........
Vittorio
COMUNE”
Prof rimarrá sempre nel mio
cuore..grazie per tutto quello
che mi ha donato..grazie per i
pomeriggi passati a
"inciuciare"..grazie per le risate..grazie di tutto..é il migliore!!! Le voglio bene! Arrivederci Prof! ♥
Rosaria
Anke se non sarà più con
noi, i suoi insegnamenti
resteranno sempre parte del
nostro essere......è stato trp
di più di un educatore, io
cm del resto tutti i suoi
alunni non la dimenticheremo mai.LE VORRO’ PER
SEMPRE BENE, GRAZIE
PROF......
Lorenzo
Buon viaggio Prof........
Antonio
CONVITTO
NAZIONALE
L’ultimo regalo di un amico !
A Natale il Prof. Del Gaizo ci ha regalato una serata
insieme alla quale hanno partecipato educatori, docenti , convittori , ex convittori e convittrici ne conserviamo alcune immagini
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PAGINA
3
PAGINA
4
LA LETTERA DI SILVANA
Al Rettore, al Consiglio di Amministrazione, ai Docenti, agli Educatori, al Personale Amministrativo e di Segreteria, al personale
ATA, al Personale OSA, ai Volontari, alle Guardarobiere, ai Cuochi
e agli Addetti alla cucina, ai Custodi, ai Convittori e ai Semiconvittori di oggi e di ieri, alle loro
famiglie, e a quanti dimentico nella scrittura ma non con il cuore.
Insomma a tutti, dal primo all'ultimo.
Sono la sorella di Carlo Del Gaizo. Scrivo a nome anche degli altri
due fratelli - Nicola e Annamaria della moglie Vanda e dei figli
Massimiliano e Tiziana. Scrivo io
per tutti perché, tra tutti, sono quella che con il Convitto ha il rapporto più stretto. Il Convitto ha accolto mia figlia e la accoglierà anche
per i prossimi cinque anni di liceo.
L'ha accolta meravigliosamente
nonostante lei abbia tante difficoltà
nella vita. Ma non è di questo che
voglio parlare.
Noi siamo (e lo saremo per sempre) grati a tutti voi per la vicinanza, l'affetto, il calore che ci avete
dimostrato in un periodo terribile.
Carlo lo ha sentito in pieno, il vostro affetto, e ne è stato felice: lo
sappiamo perché ci raccontava
tutto dei vostri messaggi. Si è commosso fino all'inverosimile della
bella cena di Natale che gli avete
regalato e alla quale ha voluto fortemente partecipare, anche se aveva già allora tante poche forze.
È andato via troppo presto. Avrebbe avuto ancora tante cose da fare,
tanti semi da piantare sul suo terrazzo e tra i ragazzi. Tanti consigli
da dare ancora, ai suoi figli e a noi
tutti. Tante battute da elargire e
tanti scherzi da sopportare. Intanto
è volato in cielo, ma lo ha fatto
avendovi tutti vicini, e non si tratta
di cosa da poco. Si tratta di un dono che pochi possono avere. Che
pochi meritano.
Carlo è andato via lasciando i
suoi conti in pari. Amando anche
chi gli aveva fatto del male. È
l'ultima lezione che ci ha lasciato.
L'ultimo segno di una umanità
straordinaria che ha fatto di me
quello che sono, dei suoi figli due
straordinari ragazzi, dei suoi allievi uomini e donne veri e consapevoli.
Vedere i vostri sguardi durante il
suo funerale ci ha fatto capire che
lui vive non soltanto in noi, ma
anche in voi. Leggere i vostri
messaggi sulla sua bacheca facebook ci ha fatto piangere, ma non
di disperazione: ci fa fatto piangere di commozione il conoscere
quello che, fino a prima che andasse via, era soltanto un riservato rapporto tra ciascuno di voi e
lui.
Sapevamo che era bravo, che
amava il suo mestiere. Sapevamo
che amava il Convitto su tutto,
dopo la sua famiglia. In un'epoca
così brutta e mercificata, però,
non potevamo immaginare che
esistessero così tanti uomini e
donne capaci di riconoscere l'umanità e l'integrità delle persone.
Riconoscere significa portare
dentro se stessi quella sensibilità
e quei valori. Riconoscere significa avere un mondo interiore e una
nitidezza d'animo straordinarie.
Portate dentro di voi quel che vi
ha lasciato. Tenetelo stretto in
questi momenti in cui il futuro
appare sempre più come una valanga rotolante nel malcostume e
nella volgarità.
Mi piace raccontarvi un episodio
della sua vita. Lo ha raccontato a
me e alla figlia qualche giorno fa.
Da giovane Carlo correva, e bene.
Tra i miei primi ricordi da bambina ci sono le sue scarpette chioda-
te per la campestre. Scarpette che
meritò come premio dalla S.S.
Partenope per essere stato tra i
migliori, mi ha raccontato. Meritò
quelle scarpette allenandosi duramente. A quei tempi non era facile
né comprarsele, né averle in regalo dalla società per la quale ti allenavi. Le meritò nonostante (anche
allora come, e forse più, di oggi)
gli steccati sociali facessero sì che
"i figli di papà" avessero sempre
più occasioni di emergere.
Qualche anno prima delle scarpette chiodate aveva sfidato il suo
allenatore precedente, volle correre una campestre che gli era stata
"vietata", perché il vincitore della
gara era stato già designato e nessuno doveva fargli ombra. Corse
la campestre, al Bosco di Capodimonte, con le scarpette normali.
Arrivò secondo soltanto per una
spinta (che i giudici di gara finsero
di non vedere) da parte del
“vincitore” negli ultimi cinquecento metri. Ma, soprattutto, arrivò
secondo con un piede sanguinante
(dovettero chiudergli quella ferita
con cinque punti) perché alla partenza gli avevano pestato, in tanti
e intenzionalmente, il piede con i
loro chiodi. Portò fino in fondo la
corsa, svenendo subito dopo l'arrivo.
Non vinse formalmente, ma vinse
la sfida con se stesso. Quel giorno
conobbe l'ebbrezza dell'impresa
portata a termine non per gli altri,
ma per se stessi. Da quel giorno si
rese conto che non sempre puoi
farcela a concretizzare i tuoi sogni, che devi fare i conti con la
realtà che ti sta intorno. Ma imparò anche che da quella realtà, qualunque essa sia, non devi mai lasciarti rubare la dignità, i desideri
e l’indipendenza del pensiero.
Grazie, di cuore, a tutti
Silvana Del Gaizo
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