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Quell`a lternat iva rimasta sulla carta
Fondi 28 Editoriale Oggi Mercoledì 2 Ottobre 2013 NEL CASSETTO Il progetto per liberare la litoranea dal traffico DI GIOVANNI STRAVATO oveva essere l’arteria turistica per eccellenza, invece da quasi sessant’anni la Flacca convoglia sulla striscia di asfalto che corre parallela alla linea di costa da Gaeta a Terracina gran parte del traffico pesante che attraversa la provincia. Con i pericoli che ne conseguono, solo in parte attenuati, negli ultimi anni, da rotonde e autovelox. In realtà, negli anni cinquanta, alla realizzazione della Flacca avrebbe dovuto fare seguito quella della Fondi-Ceprano, agognato collegamento con l’autostrada del Sole che negli intenti della classe politica di allora doveva decongestionare la Litoranea dal traffico pesante del mercato ortofrutticolo di Fondi in quel periodo ubicato tra via Roma e via dei Latini. Ma, complici le resistenze di alcuni Comuni ciociari, non se ne fece più nulla. Successivamente della Fondi-Ceprano si è nuovamente parlato alla fine degli anni novanta, ma tutto è rimasto sulle tavole progettuali dei tecnici incaricati dello studio di fattibilità. “La Fondi-Ceprano? Per ora non se ne parla”, così annunciava giusto undici anni fa l’allora assessore regionale ai Trasporti, Francesco Aracri, in risposta all’interrogazione del consigliere Francesco De Angelis. Aracri spiegava che «la Regione ha dovuto fare le sue scelte nell'ambito del sistema stradale» aggiungendo: «Abbiamo deciso di intervenire su altre strade di collegamento tra le province per cercare, tra l'altro, di dare una spinta D Quell’alternativa rimasta sulla carta Undici anni fa l’idea della Fondi-Ceprano TUTTO ARCHIVIATO I PRIMI CONVEGNI RISALGONO ADDIRITTURA AGLI ANNI SETTANTA, POI SE NE RIPARLÒ CON ARACRI ASSESSORE REGIONALE FOTOSERVIZIO A CURA DI ANTONIO MASIELLO all'economia». Tra le strade privilegiate che interessavano anche la provincia di Latina c’erano la FrosinoneMare (vecchia di decenni) e la 156 dei Monti Lepini, ma non c'era la Fondi-Ceprano. Aracri sosteneva che le nuove strade avrebbero dato una spinta all'economia, ma senza il collegamento con l’autostrada appariva evidente UNA SFORTUNATA COINCIDENZA Dirottato sul posto tutto il distaccamento di Terracina Vigili «dimezzati» Sospese proprio lunedì le squadre previste per l’estate i si è messa anche la sorte a peggiorare la situazione, già di per sé caotica. L’incidente che ha provocato il ribaltamento della cisterna piena di gas Gpl, infatti, si è verificato proprio il giorno in cui erano state sospese le squadre boschive (quella di Sezze Romano, di Castelforte e infine proprio quella di Fondi, la 11 A), «tagliate» con la fine del periodo estivo lunedì 30 settembre. Il caso ha voluto che, proprio due ore dopo la fine di quell’importante servizio, conclusosi alla mezzanotte del lunedì, si è verificato l’incidente che ha fatto convergere da tutto il Lazio e anche da fuori regione personale dei vigili del fuoco. La coincidenza tra la fine del servizio boschivo e il pericoloso incidente ha creato una situazione di emergenza nell’emergenza, bloccando di fatto l’operatività del distaccamento dei vigili del fuoco di Terracina, le cui competenze territoriali, estese a una porzione di provincia piuttosto vasta, sono state «scaricate» ai colleghi di Gaeta, di Latina e di Aprilia. Tutti gli equipaggi della caserma di Terracina, infatti, sono stati impegnati dalla notte fino a tutta la giornata di ieri sulla Flacca, e quindi non hanno potuto prestare il loro prezioso servizio nel resto del territorio. È stata l’occasione, dunque, per riportare in luce il problema degli organici del 115 e delle sedi distaccate. Per evitare il ripetersi di questi rischi, il sindacato Confsal vigili del fuoco, sta intensificando le sue C UN MEZZO DEI VIGILI AL LAVORO pressioni sul consiglio regionale per far riattivare le sezioni «boschive» almeno fino a dicembre. Il segretario regionale Sandro Giuliani insieme al responsabile provinciale Cesare Augelli anche ieri hanno ribadito questa necessità. Anche se solo in modo informale, i responsabili del sindacato avrebbero ricevuto delle assicurazioni sulla possibile riattivazione di una squadra per provincia: Poggio Mirteto per Rieti, Viterbo, Roma, Arce per Frosinone e proprio Fondi per la provincia di Latina. F.A. gia allora che il Mof rischiava (e così è stato) di essere scavalcato andando lentamente a morire. A undici anni di distanza da quella dichiarazione e a 40 dai pri- mi convegni, della FondiCeprano, “pensionati” i politici della prima Repubblica, ci si è dimenticati del tutto. Per gli attuali responsabili della cosa pubblica regionale il progetto, seppure ancora giacente in qualche cassetto, rappresenta tutt’al più materiale da affidare agli archivi del secolo scorso. ©RIPRODUZIONE RISERVATA