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scusatemi se raccolgo capolavori
33 Il caveau rossocrociato IL CAFFÈ 14 luglio 2013 Il mercato dell’arte è stimato tra i 50 e i 60 miliardi di franchi. Secondo il Mei Moses All Art Index, nell’ultimo decennio ha registrato più margini del mercato azionario. Mercato che richiede, quindi, “porti franchi”, esenti da dazi doganali e tasse. I più importanti sono a Chiasso, Zurigo, Basilea e Ginevra, dove è concentrata la più grande quantità di opere d’arte al mondo La passione A caccia di dipinti SCUSATEMI TRA ‘ VIRGOLETTE ULI SIGG L’ex ambasciatore elvetico in Cina è considerato il più grande collezionista al mondo d’arte cinese; un patrimonio stimato in oltre 170 milioni di dollari SE RACCOLGO CAPOLAVORI Possedere opere d’arte è un hobby elvetico EZIO ROCCHI BALBI C erto Basel Art contribuisce a fare della Confederazione una delle capitali mondiali del mercato dell’arte, ma se si considera che il Paese ospita almeno tredici dei duecento più ricchi collezionisti al mondo, si può benissimo pensare alla Svizzera come un prezioso museo a cielo aperto. Per modo di dire, visto che l’inestimabile valore delle opere, quando non è custodito in blindatissimi caveau, è accessibile agli sguardi di pochi, privilegiatissimi spettatori. È il caso di Christoph Blocher (vedi articolo a fianco), l’unico ad avere accesso visivo a quasi tutta l’opera di Albert Anker. Ma basta scorrere l’esclusiva classifica di Artprice - la banca dati che aggiorna in tempo reale la quotazione degli artisti per annoverare non pochi collezionisti rossocrociati di levatura mondiale; come i ginevrini Monique e Jean Paul Barbier-Mueller, gli zurighesi Cristina e Thomas Bechtler-Lanfranconi e, a Zumikon, Monique e Max Burger. Per tacere dell’ex ambasciatore elvetico nella Repubblica popolare cinese Uli Sigg, In Svizzera vivono tredici dei 200 collezionisti più importanti al mondo che in vent’anni - dimostrando un certo fiuto, bisogna ammetterlo - ha collezionato circa 2000 opere; un patrimonio d’arte cinese stimato attorno ai 170 milioni di dollari. E che l’hanno trasformato nel più importante collezionista d’arte dell’ex Celeste Impero del pianeta. Al punto che due terzi della sua raccolta generosamente donati da Sigg - faranno da perno al nascente “M+” di Hong Kong, già ribattezzato il Moma del continente asiatico. Ed è curiosa questa osmosi inversa, visto che la Cina, dal 2010, è in testa alla classifica degli acquisti d’opere d’arte e che di asta in asta s’è trasferito a Pechino e dintorni circa il 40% del patrimonio artistico messo in vendita nel pianeta. La leadership svizzera, in ogni caso, svetta anche per le collezioni aperte al pubblico o donate a sedi museali. A partire da quelle uniche nel loro genere (come quella di Oskar Reinhart di Winterthur) affidate alla Confederazione, fino alla Barbier-Mueller esposta a Ginevra, la Dübi-Müller a Soletta, la Georges Keller e Rupf a Berna), von der Heydt ad Ascona), la Züst di Rancate. E anche l’imminente Lac vanta già una donazione ad hoc. La Città di Lugano, infatti, ha siglato un accordo con l’avvocato Giancarlo Olgiati e sua moglie Danna per il deposito di 157 opere dalla loro pregiata collezione nei sotterranei del Central Park. Gli Uffizi di Firenze, invece, hanno usufruito di un’altra “piccola grande” collezione ticinese, come quella che conta ben 295 autoritratti di artisti contemporanei che lo scomparso editore Raimondo Rezzonico aveva raccolto in una vita. Self portrait da Balla a De Chirico, da Ligabue a Kokoschka, da Fernand Léger a Mario Mafai, Matisse e L’ASTA Manzù. Si può parlare di primati di “collezionismo” anche per quanto riguarda le banche elvetiche che, oltre alle pareti delle varie sedi, hanno una fortuna artistica conservata nei caveau. Nel caso della Julius Baer, però, si tratta di vera collezione. Il legame con l’arte dell’istituto di credito zurighese, infatti, dura da quasi un secolo. Hans Bär è stato appassionato collezionista di pittura e scultura americana del XX secolo e nel 1981 ha costituito la “collezione aziendale”, che anno dopo anno si è trasformata in una delle più pregiate raccolte d’arte contemporanea svizzera. [email protected] Q@EzioRocchiBalbi L’ultimo olio di Anker a casa Blocher Una tela pagata 530 franchi per ogni centimetro quadrato L’ IL GUSTO DI BLOCHER L’ultimo acquisto di Cristoph Blocher, 7,5 milioni di franchi, per la tela più famosa di Anker ultimo acquisto di Cristoph Blocher, “L’ora di ginnastica a Ins” di Albert Anker, è stato eclatante per l’ammontare dell’importo versato (7,5 milioni di franchi, pari a 530 franchi a centimetro quadro), ma in realtà rappresenta la classica ciliegina sulla torta per l’ex ministro udc. Casa Blocher vanta, infatti, più di 180 opere dell’artista bernese considerato il “pittore nazionale”. Non solo, oltre ad Anker (1831 – 1910) il leader democentrista ha qualche dozzina di Ferdinand Hodler (1853-1918), altro apprezzatissimo pittore rossocrociato che, da anni, vede puntualmente battuti i suoi oli su tela con quotazioni milionarie. Quanto basta, comunque, per fare di Blocher uno dei più noti collezionisti di arte patria in Svizzera. L’imprenditore e politico di Sciaffusa ha manifestato in più occasioni l’idea di trasformare (almeno per quanto riguarda gli Hodler) la sua collezione in un museo. Più difficile che rinunci ai suoi amati Anker, del quale è il più importante collezionista al mondo. Non aveva ancora 28 anni quando, allora studente, acquistò - mettendo a repentaglio il suo intero capitale - il suo primo disegno di Anker: 1’500 franchi. Un amore anche simbolico, quello di Blocher, che ha sempre sostenuto di riconoscersi nei valori che permeano il mondo dipinto dal maestro di Anet: “Mi dà forza, i valori sono i miei: la virtù del lavoro ben fatto, la famiglia, l'educazione dei figli. Era un buon padre e un buon marito”. lecollezioni I GINEVRINI BARBIER-MUELLER Proprietari di ben 7000 opere d’arte i ginevrini Monique e Jean Paul Barbier-Mueller sono anche i fondatori dell’omonimo museo I BECHTLER LANFRANCONI Gli zurighesi Cristina and Thomas W. BechtlerLanfranconi figurano nei primi posti della top 200 mondiale stilata da ArtNews 2012 THE BURGER COLLECTION Le 1100 opere di 200 artisti raccolte da Monique e Max Burger (Zumikon) dal 2005 sono visibili online su www.burgercollection.org AUTORITRATTI DI REZZONICO La collezione di autoritratti di Maestri del ‘900 dell’editore Raimondo Rezzonico è ora custodita dagli Uffizi di Firenze