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abbiate cura dei vostri denti
Distribuzione gratuita - Anno 8 - n. 5/2010 - Settembre/Ottobre ABBIATE CURA DEI VOSTRI DENTI CONSIGLI Attenzione ai computer SPAZIO BIMBI Ritrovare il ritmo QUATTRO ZAMPE Cardiologia veterinaria In aletta Gli esercizi per tenersi in forma Sommario 2 SPECIALE Prevenzione dentale 4 CONSIGLI Computer nemico della vista? APPROFONDIMENTO I meccanismi della sudorazione 7 ANZIANI Gli esercizi per tenersi in forma 8 SPAZIO BIMBI Ritrovare il ritmo 10 SALUTE A 4 ZAMPE Cuore di fido da monitorare 12 BENESSERE Laboratori di energia mentale 13 RISPONDE IL FARMACISTA Anziani in movimento Un momento di attenzione riservato ai “non più giovani”, con i suggerimenti di un bravo allenatore. Tutte indicazioni delle quali fare tesoro, la prima delle quali è la cadenza degli impegni: gli anziani è bene che si muovano non più di 2-3 volte la settimana, con esercizi suddivisi sempre in più fasi: riscaldamento, allenamento e raffreddamento. Da privilegiare, e non è una novità, la bici da camera, con la variante delle bike horizontal, dotate di uno schienale molto utile a non sforzare i muscoli della schiena. Si consiglia l’impiego del cardiofrequenzimetro, con il quale studiare meccanismi allenanti, in base all’età e all’efficienza del “motore”. Molta attenzione, doverosa, anche per i piccoli chiamati al ritorno alle abitudini di sempre dopo la pausa estiva. Gli impegni quotidiani impongono una riprogrammazione neuro-endocrina, in sintonia con l’ambiente. Per non perdere ritmo e concentrazione. Curioso, esistono anche i laboratori di energia mentale, da un’idea di Mapi Mano, medico di valore, fondatrice e presidente di Lem, cooperativa piemontese che organizza in Valle di Viù corsi di ogni tipo: attività fisica, ecologia mentale, potere creativo, alimentazione e cucina. Niente di eccentrico, molto da imparare per ritrovare consapevolezza di sé. Un’indagine riferisce che 4 persone su 10 che trascorrono più di 20 ore settimanali davanti a un computer lamentano problemi visivi o irritazioni oculari croniche. Si chiama Office Eye Syndrome il corredo di disturbi che, in italiano, riconosciamo come sindrome del videoterminalista. L’approfondimento è dedicato alla sudorazione, problema da non sottostimare, con l’aiuto della dermatologa Virginia Caliendo. Da ultimo, in realtà in copertina, l’importanza della prevenzione dentale, che vanta ogni anno un mese dedicato. Scopriamo che cosa e come fare senza alcuna spesa. www.clubsalute.it Sergio Meda 2 Visite da programmare Non scordatevi di prenotarne una odontotecnica, gratuita, in ottobre, durante il mese della prevenzione dentale. Accompagnate in particolare i vostri figli fra i 6 e i 12 anni, come suggerisce Gianfranco Prada, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani Due concorsi a premio Tutti coloro che parteciperanno al Mese della Prevenzione Dentale avvalendosi della visita gratuita potranno partecipare all’estrazione di una fornitura annuale di prodotti Mentadent per tutta la famiglia (di cui usufruirà anche il dentista di riferimento). C’è di più, chi fra il 14 settembre e il 15 novembre privilegerà i prodotti Mentadent (www.mentadent.it) potrà vincere un viaggio a Parigi e vivere una giornata a Disneyland Paris. all’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), che vi partecipano gratuitamente. L’Andi ha diffusione in tutta Italia e vanta 22mila dentisti associati. Il focus dell’iniziativa, come sempre, sono le visite di controllo gratuite per tutto il mese di ottobre prenotabili attraverso il numero verde 800.600110. L’addetto che risponderà vi segnalerà il nome del più vicino dentista Andi. Dopodichè provvederete direttamente a fissare un appuntamento presso il suo studio. PREVENZIONE ORALE Vicenda datata, quasi antica, quella del mese di ottobre dedicato in Italia alla prevenzione dentale, appuntamento che vive quest’anno la sua ventinovesima edizione. Storia, quella della profilassi odontoiatrica, di felici consuetudini ma anche di pregevoli novità: oltre agli adulti, ad esempio, quest’anno viene presa in considerazione la fascia d’età compresa tra i 6 e i 12 anni, accompagnati dai componenti della famiglia. Il disegno del 2010 è, insomma, valutare lo stato di salute orale di tutta la famiglia e dare consigli su misura per ciascuno dei componenti. Secondo dato da appuntare, per dir loro grazie, è il numero sempre più ampio di dentisti aderenti 800.600110 è il numero verde Prendete nota, per l’appuntamento di ottobre, del numero verde (gratuito) 800.600110, attivo per le prenotazioni delle visite dalle 10 alle 22 di ogni giorno, compreso il fine settimana. In particolare ogni martedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 c’è anche la pos- sibilità di ricevere una consulenza telefonica personalizzata da parte di un dentista Andi. Basta chiamare per porre domande, ricevere informazioni e chiarire dubbi sull’igiene orale e sulla prevenzione dentale. Le visite di controllo sono indispensabili, come sottolinea Gianfranco Prada, neoeletto presidente dell’Andi, per monitorare lo stato di salute della bocca degli italiani: «La prevenzione orale è troppo importante, a maggior ragione in tempi di crisi economica in cui non pochi italiani rinunciano anche a una semplice visita di controllo Le visite di controllo sono indispensabili per monitorare lo stato di salute della bocca 3 Speciale che, non dimentichiamolo, dovrebbe avere cadenza annuale. Altri ragionamenti intervengono nel processo di consapevolezza dei singoli, a partire dall’igiene orale. È importante mantenere una bocca esteticamente gradevole e perciò sana, con il vantaggio rilevante del benessere psicologico che deriva da un bel sorriso. Il sorriso, è superfluo dirlo, è un’arma che tutti vorrebbero possedere». Le novità 2010 Quest’anno c’è un’importante novità: per tutto il mese di ottobre, Mentadent e Andi offriranno l’applicazione di un prodotto al fluoro in gel particolarmente attivo ed efficace per rinforzare i denti e proteggere il sorriso dei bambini, formulato per un utilizzo esclusivamente professionale. Con questi presupposti i dentisti che aderiscono all’iniziativa potranno, ove necessario, effettuare gratuitamente la fluoroprofilassi, dopo aver valutato lo stato di salute dei denti dei pazienti più piccoli. Il mese della prevenzione dentale è nato nel 1980 con l’obiettivo di informare il largo pubblico della necessità, massimamente a livello odontoiatrico, di prevenire piuttosto che curare, promuovendo una visita dentistica di controllo come momento indispensabile non solo per curare i disturbi del cavo orale, ma soprattutto per evitare che compaiano. I risultati crescono di anno in anno, come testimoniano i numeri più recenti, quelli dello scorso anno: oltre 35mila visite effettuate ad ottobre per controllare lo stato di salute della bocca e dare preziosi consigli su come migliorare la prevenzione di tutta la famiglia. Fondamentale, oltre a controlli periodici della salute dei denti, è l’attenzione quotidiana alla loro igiene. «Semplici sono i precetti», chiarisce Prada, «la salute dei denti può essere migliorata lavandoli almeno due volte al giorno, mattina e sera». Sergio Meda in collaborazione con Gianfranco Prada, Presidente Andi Nasce il primo controllo gratuito della protesi dentale Il 2010 vede l’esordio della prima Campagna di controllo gratuito della protesi dentale. Dal 1° al 21 settembre, grazie alla collaborazione fra Polident e l’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), telefonando al numero 848.000200 si potrà prenotare un “tagliando”. L’obiettivo è sensibilizzare gli italiani a controllare regolarmente la protesi: solo così è possibile evitare problemi gengivali, di masticazione e di salute della bocca in generale. Nel 2010 sono sei le città interessate dall’iniziativa (Bergamo, Brindisi, Lucca, Vercelli, Verona, Viterbo), per maggiori informazioni www.lamiaprotesi.it 4 Computer nemico della vista? Negli ultimi 10 anni il numero di persone che utilizzano il computer per lavoro o per passione è enormemente aumentato, evidenziando problematiche visive in passato irrilevanti. Secondo alcune stime circa il 40% delle persone che passa più di 20 ore settimanali davanti al computer lamenta problemi visivi o irritazioni oculari croniche. Stiamo parlando di quella che viene definita sindrome del videoterminalista, etichettata dagli inglesi come Office Eye Syndrome. Antonello Pizzino, medico oculista responsabile del servizio di chirurgia oculare Ospedale Villa Laura a Bologna, ci spiega quali sono gli effetti dannosi provocati da una prolungata permanenza davanti allo schermo. Davvero il computer fa così male? I dati più aggiornati arrivano dagli Stati Uniti, dove è stato riscontrato negli ultimi anni un forte aumento dei disturbi dell’apparato oculo-visivo e di patologie dell’arto superiore (sindrome del tunnel carpale, tendiniti) in chi passa molte ore seduto davanti ad uno schermo. L’emergenza americana deve essere considerata un campanello d’allarme visto che nel nostro Paese siamo ancora a livello di disturbi e dolori muscolari facilmente correggibili. Quali sono allora i segnali a cui prestare attenzione? I segnali sono molteplici: a livello visivo si avverte senso di affaticamento, difficoltà di lettura, visione doppia, fotofobia; a livello oculare i problemi sono di bruciore, lacrimazione, prurito, irritazione, secchezza, sensazione di corpo estraneo nell’occhio; si possono evidenziare anche problemi di cefalea, astenia, vertigine e tensione generalizzata, oltre che veri e propri problemi osteoarticolari. Questi disturbi sono legati solo al tempo eccessivo passato davanti allo schermo o c’è dell’altro? La causa di questi sintomi è dovuta principalmente alla ridotta frequenza di ammiccamento (sbattere delle palpebre) che determina l’aumento di evaporazione del liquifilm lacrimale e una conseguente secchezza, ma di fatto al manifestarsi di tale sindrome concorrono altri elementi: l’ambiente di lavoro, la postura e anche la qualità dello schermo. Parametro primario per giudicare la qualità dello spazio lavorativo è di certo l’illuminazione: bisogna evitare il più possibile riflessi e ombre parassite sullo schermo, sia che provengano da luce artificiale che da luce naturale, ed evitare neon di scarsa qualità perchè concorrono alla sensazione di affaticamento visivo. Anche il ricambio dell’aria è un parametro di cui tenere conto: la sintomatologia della sindrome del videoterminalista sembra infatti acuirsi quando ci si trova in locali climatizzati che non provvedono ad un regolare ricambio d’aria. La posizione ergonomica corretta prevede schiena eretta, braccia perpendicolari al terreno e avambracci paralleli. La tastiera deve essere posta a 45 cm dall’occhio e lo schermo a 60 (e comunque tra schermo e occhio non deve mai esserci una distanza inferiore ai 50 o superiore ai 90 cm). Il computer deve essere di buona qualità, dal momento che una non buona risoluzione porta allo sfarfallamento dell’immagine e quindi all’affaticamento visivo. I caratteri sullo schermo devono avere buona definizione, forma chiara e grandezza sufficiente. Anche la combinazione colore/sfondo è importan- 5 Consigli te: ideale nero su bianco, ma valide anche giallo su nero, giallo su blu e rosso su verde, per la nota complementarietà dei colori. Una volta sistemati gli aspetti “tecnici” della postazione lavorativa (posizione, postura e schermo) cosa dobbiamo fare per venire in aiuto ai nostri occhi? Fare un accertamento oculistico che permetta un’adeguata correzione di difetti visivi precedenti, come miopia, ipermetropia o astigmatismo e che ne scongiuri il peggiora- mento grazie all’uso di lenti correttive. Usare lacrime artificiali contro la secchezza oculare, a maggior ragione se portatori di lenti a contatto (anche due-tre volte al giorno). Battere spesso le palpebre: davanti al computer il tempo di ammiccamento è 5 volte inferiore al normale, per questo è bene ricordarsi di farlo volontariamente. E, infine, prendersi le giuste pause di lavoro, quelle di legge e quelle di buon senso: ogni due ore allontanarsi dallo schermo e distrarsi almeno per 15 minuti e rimettere spesso “a fuoco” i propri occhi, fissando per alcuni secondi oltre lo schermo un punto fisso distante almeno due-tre metri. Laura Camanzi in collaborazione con Antonello Pizzino, medico oculista a Bologna Un aiuto dalla luteina I problemi agli occhi colpiscono sempre di più gli italiani (la miopia è in costante aumento), ma frutta e verdura possono venire in aiuto. I carotenoidi (pigmenti organici come la luteina e la zeaxantina) hanno effetti positivi sulla vista e giocano un ruolo chiave sulla retina e sulle prestazioni visive. Questi due carotenoidi, oltre che negli integratori dietetici, si trovano comunemente nella verdura a foglia verde (spinaci, bietole, crescione, broccoli) e nella frutta e nella verdura colorata, soprattutto se arancione, oltre che nel mais e nel tuorlo d’uovo. Le proprietà antiossidanti di questi carotenoidi si concentrano soprattutto a livello della macula retinica, svolgendo un’importante azione protettiva. L’organismo umano però non è in grado di sintetizzare queste sostanze che de- vono essere costantemente reintegrate con gli alimenti. Studi recenti hanno dimostrato risultati molto positivi, confermando i benefici dell’apporto di luteina. Non solo in persone con particolari patologie oculari, anche in individui sani che hanno così potuto beneficiare degli effetti positivi e protettivi, soprattutto per prevenire il comune affaticamento visivo da computer. Approfondimento MECCANISMI FISIOLOGICI La sudorazione Il nostro corpo produce circa mezzo litro di sudore al giorno ma quando la temperatura sale notevolmente possiamo arrivare a espellerne più di due litri all’ora e una sudorazione troppo abbondante in tempi brevi comporta rischio di disidratazione e di eccessiva perdita di sali a cura della dermatologa Virginia Caliendo La sudorazione è un meccanismo fisiologico con cui il nostro organismo mantiene a valori costanti la temperatura corporea interna (omeostasi termica). Si può quindi dire che la funzione principale delle ghiandole sudoripare è legata al loro essenziale contributo nella termoregolazione. Grazie al sudore e alla vasodilatazione cutanea, infatti, la temperatura corporea può rimanere relativamente costante anche in ambienti particolarmente caldi. Ricordiamo però che il sudore, da solo, non è sufficiente per raffreddare il corpo e affinché si abbia una corretta termodispersione è necessario che il sudore evapori: solo passando dallo stato liquido allo stato di vapore si ha la sottrazione di calore al corpo. In particolare, per un grammo di acqua che evapora dalla superficie corporea si calcola che vengano sottratte all’organismo 0,58 kcal. Una curiosità: il disagio percepito quando ci si trova in ambienti caldo-umidi è determinato dall’umidità ambientale che ostacola l’evaporazione del sudore. Cos’è dunque il sudore? Il sudore è il prodotto di secrezione di milioni di ghiandole sudoripare disperse nello strato intermedio della cute umana, concentrate maggiormente a livello della fronte, del cuoio capelluto, delle ascelle, del palmo della mano e della pianta del piede. Il sudore si presenta come un liquido incolore, leggermente salato, di reazione acida e con composizione variabile di sali (principal- mente sodio, potassio, magnesio e cloro), in rapporto alle diverse condizioni fisiologiche dell’organismo. È costituito per la massima parte da acqua e da una percentuale variabile tra lo 0,5 e l’1,5% di sostanze solide organiche (un quarto circa) e inorganiche (gli altri tre quarti), tra cui vari composti azotati (urea, creatinina, ammoniaca). Il pH, come già accennato leggermente acido, è compreso tra 4 e 6,5: la presenza di lattato tende ad acidificare il sudore, mentre l’ammoniaca ne sposta il pH verso valori superiori. Quest’ultima, l’ammoniaca, oltre a rientrare nella composizione del sudore fresco, viene prodotta in quantità importanti dai batteri che popolano la superficie cutanea: l’abbondanza di questa sostanza contribuisce a conferire un odore sgradevole al prodotto delle ghiandole sudoripare. La sudorazione è controllata da un’area del Sistema nervoso centrale (Snc), l’ipotalamo, il quale contiene neuroni sensibili alle variazioni di calore interno, sia per il caldo che per il freddo. Quando la temperatura interna cresce fra i 37 e i 42 gradi (febbre, attività sportiva eccetera) o quando i recettori cutanei deputati registrano un aumento della temperatura atmosferica, i neuroni del Snc vengono eccitati e, a loro volta, inviano impulsi alle ghiandole eccrine deputate a “produrre” il sudore. CLASSIFICAZIONE Si distinguono tre tipi di sudorazione: termica, psichica e farmacologica. - La sudorazione termica è indotta da un aumento della temperatura corporea ed è diversa nelle varie aree dell’organismo. - La sudorazione psichica avviene in risposta a particolari stati d’animo come ansia, stress ed emozioni. La risposta a questi stimoli è soggettiva, ma generalmente limitata ad aree corporee ben precise. Al contrario della sudorazione termica, che si accompagna sempre ad una dilatazione dei vasi sanguigni, la sudorazione psichica induce vasocostrizione. - La sudorazione farmacologica può essere indotta da vari componenti chimici, derivati da catecolamine, antidepressivi, ma anche da alcuni cibi e spezie. Esistono infine alcune particolari condizioni, come febbre, infezioni e squilibri metabolici (diabete, obesità, ipertiroidismo) in grado di incrementare la produzione di sudore (vedi iperidrosi). IPERIDROSI Con il termine iperidrosi si indica un’eccessiva secrezione di sudore rispetto alla norma. Può essere Essenziale, quando idiopatica (malattia senza causa nota), o Secondaria quando invece le cause si conoscono: stimoli endocrini (ipoglicemia, ipertiroidismo), obesità, menopausa (intesa come “modificazione “ ormonale), dietetici (consumo elevato di alimenti o integratori a base di agenti termogeni), farmaci (antipiretici, colinergici, antidepressivi, amfetamine), vegetativi (iperidrosi indotta da vomito, nausea o dolore). La sudorazione, si sa, è un fenomeno fisiologico, soprattutto nei mesi estivi ma se troppo abbondante (e in tempi brevi) comporta rischi di disidratazione e di eccessiva perdita di sali, oltre a rappre- II Buono a sapersi Va ricordato che il sudore può essere, come accennato, la manifestazione clinica di un problema internistico, e quindi il medico va sempre contattato quando: • vi è una prolungata, eccessiva ed inspiegabile sudorazione; • la sudorazione è accompagnata o seguita dal dolore toracico o dalla pressione; • la sudorazione è accompagnata da perdita di peso o si verifica più spesso durante il sonno; • la sudorazione è accompagnata da febbre, dolore al petto, mancanza di respiro o un battito cardiaco accelerato. sentare un notevole ostacolo alle relazioni sociali e un possibile indizio di uno stato patologico. La localizzazione del problema è un primo, importante, indizio diagnostico. Se è estesa a tutta la superficie corporea (iperidrosi generalizzata) è probabile che alla base vi sia un problema endocrino, come l’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni tiroidei), farmacologico, febbrile eccetera. Al contrario, gli stati emozionali sono generalmente implicati nella comparsa di iperidrosi localizzata: palmo delle mani, pianta dei piedi, area ascellare e fronte. E se l’eccessiva sudorazione alle estremità è spesso associata, l’iperidrosi ascellare può sussistere anche da sola. In questo ultimo caso il disturbo è quasi sempre espressione di particolari stati emozionali. Approfondimento MECCANISMI FISIOLOGICI Cura e trattamento Dal momento che l’iperidrosi ha un grosso impatto sociale e psicologico e può essere causa di notevoli disagi in ambito lavorativo (pensiamo, ad esempio, ad un’attività che necessiti di una notevole precisione manipolativa), è importante stabilire un percorso terapeutico adeguato. Nei casi di iperidrosi secondaria andranno ricercate le cause e la terapia sarà volta a risolvere la condizione patologica che è responsabile dell’iperidrosi. In tutti gli altri casi vediamo come si può affrontare il problema: - oltre alle normali pratiche igieniche, vanno evitati gli indumenti troppo aderenti, specie se costituiti da fibre sintetiche; - in farmacia si possono trovare particolari deodoranti a lunga durata, capaci di limitare il disturbo grazie alla presenza di cloruro di alluminio esaidrato al 10-15% . Indicati soprattutto per la regione ascellare, possono essere preparati anche dal farmacista e rappresentano la prima linea di terapia. Da ricordare che in alcuni casi il cloruro di alluminio può non essere così ben tollerato e determinare reazioni localizzate come rossore e prurito; - nelle forme palmo-plantari può essere utilizzata una soluzione a base di glutaraldeide che può però determinare una colorazione giallastra della cute. Un’alternativa è rappresentata dalla metenamina in soluzione alcolica; o l’acido tannico nelle forme macerative plantari; - la bromidrosi (sudorazione maleodorante) richiede un’accurata igiene personale, applicazioni topiche di cloroidrossialluminio e può giovarsi della depilazione. La terapia si basa sull’utilizzo di sedativi ed ansiolitici, capaci di limitare l’eccessiva emotività, ma anche di ridurre la soglia di vigilanza e causare sonnolenza. Mentre il trattamento generale può avvalersi anche di anticolinergici, che aiutano a prevenire la stimolazione delle ghiandole sudoripare ma i risultati sono incostanti e gli effetti collaterali spesso insopportabili nel lungo periodo. Anche la ionoforesi può produrre una temporanea perdita della capacità di produrre sudore, nel caso la suddetta strategia antitraspirante non abbia dato gli effetti sperati. La ionoforesi consiste nel collegare un generatore di corrente a bassa intensità a una bacinella d’acqua in cui sono immerse le mani o i piedi del paziente. Il flusso di cariche energetiche generato dall’apparecchio agisce “bloccando” temporaneamente la produzione delle ghiandole sudoripare. L’efficacia di questa tecnica terapeutica nella cura dell’iperidrosi è variabile: buona per i casi più lievi e meno apprezzabile nelle situazioni più intense. E IL BOTULINO? Merita particolare attenzione l’impiego della tossina botulinica applicato alla cura dell’iperidrosi. Il botox (tossina botulinica di tipo A) è stata approvata nel 2004 per il trattamento della sudorazione grave, e dell’iperidrosi ascellare primaria. Questa tossina induce una paralisi flaccida, cioè l’incapacità di contrarre i muscoli (compresi quelli involontari) a causa del mancato rilascio di acetilcolina da parte delle terminazioni nervose. Se impiegata in concentrazioni infinitesimamente piccole, ha un’azione miorilassante limitata all’area di iniezione e può così contribuire a distendere le rughe o a bloccare la secrezione sudoripara (dal momento che l’attività delle ghiandole deputate alla produzione di sudore è controllata dal sistema nervoso). Solo dopo 4-6 mesi dall’iniezione si ha una graduale ripresa dell’attività secretiva ed in molti casi è sufficiente un singolo trattamento all’anno. Quest’ultimo consiste in molteplici iniezioni locali della tossina ed è indicato precipuamente per l’area ascellare - il volto è controindicato - e va effettuato in regime di anestesia adeguato. Infine, in caso di iperidrosi importante ed invalidante, vengono proposte procedure chirurgiche mini invasive (simpatectomia endoscopica toracica) basate sulla rimozione delle ghiandole sudoripare o sull’interruzione della loro innervazione simpatica. Zoom • Sudando si eliminano varie sostanze come farmaci e/o alcuni costituenti di particolari cibi. • Sudano maggiormente gli uomini, per via del metabolismo più attivo che rende necessaria una maggiore dispersione del calore prodotto. Non esistono, invece, variazioni significative tra individui appartenenti a razze diverse. • Il sudore entra nella composizione del film idrolipidico, quella sottile pellicola che protegge l'epidermide e a cui si devono funzioni quali: respingere le aggressioni batteriche e opporsi, grazie al suo pH acido, alla colonizzazione cutanea ad opera di numerosi microrganismi patogeni (che inducono malattie). • Il sudore contiene anticorpi (IgA, IgG, IgE), che ne aumentano l'azione difensiva contro le aggressioni esterne. • Le ghiandole sudoripare svolgono anche una funzione escretrice di cataboliti (più comunemente noti come “tossine”), seppur moderata se paragonata a quella dei principali organi emuntori dell'organismo come i reni. III elle, con quasi come una seconda pelle, ncipio attivo un graduale rilascio del principio SI COME UN QUA A CE NDA PELLE CO SE Aderisce alla superficie cutanea, ADE RI S Trattamento locale di stati dolorosi e infiammatori di articolazioni, muscoli e tendini DICLOFENAC fino a 12 ore. Agisce nella sede del dolore lore grazie iammatoria all’azione analgesica-antinfiammatoria di DICLOFENAC. Evita gli sprechi grazie al confezionamento in buste singole sigillate. Gioia di muoversi È un medicinale a base di diclofenac che può avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Aut. su domanda del 29.09.2009 7 Anziani Esercizi per tenersi in forma Ausili meccanici Arrivati a una certa età non è pensabile cercare la prestazione, bisogna privilegiare il lavoro aerobico, eseguito con un certo criterio. E evitare di provare dolore Riscaldamento (10 minuti) L’obiettivo è di aumentare gradualmente la temperatura corporea per trasportare più ossigeno possibile ai muscoli. Così facendo si arriva a una frequenza cardiaca di circa 100 battiti al minuto. In questa fase basta camminare muovendo le braccia in avanti e indietro, fare stretching portando i talloni vicino ai glutei, eseguire lente rotazioni del busto, fare leggeri piegamenti delle gambe. Allenamento (massimo 25 minuti) Per i “non più giovani”, consigliamo di allenarsi a almeno 2-3 volte la settimana. Il perché è presto detto: tutti i giorni diventa pericoloso - i muscoli non riposano - una volta sola è quasi inutile. Gli esercizi si dividono, sostanzialmente, in tre fasi: (cfr, illustrazioni in aletta esterna) Allungati i muscoli e con le prime gocce di sudore, è ora di svolgere esercizi di forza, resistenza e flessibilità delle articolazioni. Stando attenti a non superare i 130 battiti al minuto e fermandosi al primo accenno di dolore. Come esercizi potete effettuare dei piegamenti sulle gambe, tenendo le punte dei piedi rivolte verso l’esterno (3 serie da 15); sollevarvi sulle punte dei piedi (si tonificano i polpacci); sollevare oggetti fino all’altezza delle spalle, a braccia tese (due Il cardiofrequenzimetro Molto utile e molto facile da usare. Ecco perché consigliamo a tutti, giovani e non più giovani, di acquistare un cardiofrequenzimetro, apparecchio in grado di calcolare – in tempo reale – le pulsazioni del muscolo cardiaco per eccellenza, il cuore. Non solo, se si sottrae a 220 l’età e si calcola il 60-70% del risultato, si scopre la frequenza giusta di ognuno per svolgere attività fisica, ovvero i battiti a fine riscaldamento. Ad esempio Mario ha 69 anni: 220-69=151. Il 60-70% equivale a circa 99-100 battiti, raggiunti i quali potrà passare alla “fase allenamento”. Dopo un po’ di tempo Mario potrà aumentare la soglia, arrivando anche all’80% (115120 battiti) ma poi dovrà fermarsi: oltre rischierebbe di svolgere un lavoro anaerobico, sforzando l’apparato circolatorio. G.P. La cyclette, di gran moda negli anni Ottanta, è forse lo strumento migliore per tenersi in forma perché di facile utilizzo, si può definire comodamente lo sforzo da sostenere e non presenta controindicazioni in fatto di postura e movimenti, visto che pedalare è, per la stragrande maggioranza delle persone, molto naturale. Anzi, se dovete acquistarne una, fatevi mostrare anche le bike horizontal: hanno uno schienale molto utile per non sforzare i muscoli della schiena. Anche il tapis roulant, evitando accuratamente di correrci forte, si presta all’esercizio domestico. Meglio camminare o, al limite “corricchiare”, senza esagerare con le velocità e le pendenze. Sconsigliato, invece, il vogatore: basta sbagliare movimenti e postura per incorrere in fastidiosi problemi muscolari e articolari. bottiglie da mezzo litro d’acqua vanno più che bene - 2 serie da 10); eseguire flessioni sulle braccia in piedi, appoggiando le mani al muro (2 serie da 10). Raffreddamento (10 minuti) Molta attenzione va dedicata a quest’ultima parte del lavoro. Bisogna, infatti, tornare alla frequenza cardiaca del riscaldamento, in modo progressivo. Quindi esercizi leggeri, effettuati con grande attenzione: a quattro zampe, cercate di inarcare il dorso (tipo i gatti); da sdraiati, con le gambe piegate, inspirate gonfiando la pancia e espirate sgonfiandola, schiacciando la zona lombare della schiena; sempre da sdraiati, afferrate una gamba e portatela al petto, mantenendo la posizione per almeno 30 secondi; seduti su una sedia, eseguite rotazioni del mento o ruotate il capo prima a destra e poi a sinistra. Gianni Poli in collaborazione con Giacomo Burreto, preparatore atletico 8 Ritrovare il ritmo Sebbene oggi l’avvicendarsi delle stagioni abbia un impatto minore sugli esseri viventi rispetto al passato, al rientro in città e alla vita di tutti i giorni può risultar difficile ritrovare ritmo e concentrazione, anche per i più piccoli Dopo il lungo periodo di riposo delle vacanze, trascorse per lo più senza occupazioni e preoccupazioni, è ora di tornare agli impegni quotidiani. E questo per l’organismo non è uno scherzo: deve, infatti, riprogrammarsi sul piano neuro-endocrino, dal momento che in autunno le giornate si accorciano, hanno meno luce e temperature più basse. Ma se il successo, anche nelle piccole cose, deriva dalla capacità di anticipare il futuro e di organizzarsi per far fronte ad esso, è bene anche in questo caso adottare strategie di comportamento che aiutino a rientrare in sintonia con l’ambiente e con la nuova stagione alle porte. Vitamine e minerali per tornare in forma Un malessere caratterizzato da ipersonnia, astenia al risveglio, minore resistenza alla fatica, talvolta anche tristezza e malinconia, viene diagnosticato negli adulti come SAD (Seasonal Affective Disorder), ma in forme più lievi può interessare anche i bambini. Per prolungare i benefici effetti dell’estate e goderne i risvolti positivi per tutto l’inverno è bene riprendere gradualmente il ritmo. E questo vale per i grandi come per i piccini. Il primo passo è seguire un’alimentazione equilibrata per garantirsi un ottimale carico di energia. Integrazioni di vitamine e minerali possono risultare utili per affrontare impegni sportivi e scolastici. Il fosforo conferisce robustezza ad ossa e denti, il ferro, se carente, può ridurre la capacità di concentrazione per ridotta ossigenazione, lo iodio è importante per lo sviluppo intellettivo del bambino (e si trova soprattutto nel pesce, è bene ricordarlo). Pappa reale e olivello spinoso sono fonti naturali di vitamine e minerali 9 Spazio bimbi con effetto tonico e corroborante. Da non dimenticare poi la vitamina C, utile per stimolare il sistema immunitario: l’Acerola e la Rosa canina, disponibili in gocce e compresse masticabili (per bambini sopra i tre anni) o in diluizioni omeopatiche per la prima infanzia, sono le fonti naturali in cui trovarla. Echinacea, Astragalo e Propoli prevengono e curano i malesseri legati agli sbalzi di temperatura e gli stati di raffreddamento: anche in questo caso si possono scegliere estratti vegetali in forme liquide e compresse per i più grandi, e preparati in granuli o liquidi in Il fosforo conferisce robustezza ad ossa e denti, il ferro, se carente, può ridurre la capacità di concentrazione per ridotta ossigenazione, lo iodio è importante per lo sviluppo intellettivo del bambino diluizione omeopatica per i più piccoli. In caso di astenia, esaurimento fisico e mentale, calo della memoria sono utili il Kalium Phosphoricum, uno dei dodici Sali di Schüssler, insieme ad Avena Sativa, Prugnolo e vitamine del gruppo B per un’azione antiastenica e neurotonica. Se invece sono irritabilità e paura a colpire il bambino i rimedi omeopatici possono essere a base di Ignatia e Valeriana, che riducono l’ansia, o di Mimulus ed Aspen, due dei 38 Fiori di Bach capaci di riequilibrare le emozioni e ridimensionare paure precise o irrazionali. Sport e musica, preziosi alleati Per far riacquistare ritmo ed energia al proprio bambino dopo le vacanze anche lo sport può essere utile: conferisce tono muscolare, aiuta la socializzazione e migliora l’umore. Praticato come gioco fino a 6-7 anni, diventa dai 9 agli 11 il momento giusto per indirizzarsi ad attività singole o di squadra, mentre nella vita degli adole- NEBUL SPRAY 120 ml 2 PROBLEMI 1 SOLUZIONE Soluzione fisiologica isotonica BIOMARINA, sterile e senza conservanti, rimedio naturale per: • la pulizia e l’idratazione del NASO ANCHE DEI NEONATI; • il lavaggio quotidiano dell’ORECCHIO di bambini e adulti, prevenendo la formazione di tappi di cerume. scenti diviene un momento importante di confronto con i coetanei, con il consiglio dell’allenatore e l’impegno nelle gare che aiutano la formazione della personalità e rafforzano l’autostima. Se la pratica sportiva diventa parte integrante della vita del bambino è fondamentale abituarlo a bere molta acqua, perchè serve a regolare la temperatura corporea, lubrificare, dare supporto alle articolazioni, permettere la dissoluzione e lo scambio di nutrienti tra cellule e sangue, dissolvere i prodotti di scarto e consentirne l’eliminazione garantendo drenaggio e depurazione. Anche il potere della musica non va sottovalutato per il raggiungimento di un benessere psicofisico. La musica, infatti, è capace di regolare il battito cardiaco e il ritmo del respiro, producendo effetti a livello organico e psichico che aiutano a ritrovare non solo gioia e serenità, ma anche concentrazione ed energia. Patrizia Mantoessi, farmacista NEBUL A 2 ml NEBUL 5 ml Soluzione fisiologica sterile, senza conservanti. 25 flaconi MONODOSE per L’AEROSOLTERAPIA. Soluzione fisiologica sterile, senza conservanti per L’IGIENE NASALE QUOTIDIANA dei bambini e degli adulti. 25 flaconi RICHIUDIBILI. 10 Cuore di Fido da monitorare Anche il cane soffre di cuore. E sempre di più, a guardare stime e dati. Il perché? Semplicemente li controlliamo di più, e meglio. E, in poche parole, prestiamo maggiore attenzione alla loro salute, sottoponendoli a più controlli, effettuati da persone - cardiologi e veterinari - sempre più preparati. Abbiamo approfondito l'argomento in compagnia del professor Michele Borgarelli Quali sono le patologie più ricorrenti? Tra le malattie cardiache congenite più frequenti c’è il dotto arterioso pervio, una malattia congenita che, se non riconosciuta per tempo, può portare anche alla morte. Il sospetto di una sua presenza può nascere dal rilievo, attraverso l’auscultazione, di un “soffio cardiaco” caratteristico. La diagnosi deve essere confermata da un esame ecocardiografico eseguito da un cardiologo veterinario. Una volta diagnosticato il problema si può intervenire sia attraverso soluzioni chirurgiche, sia attraverso soluzioni meno invasive, garantendo al nostro amico una completa guarigione. Un’altra malattia cardiaca diffusa è la stenosi aortica, che prevede un restringimento della valvola aortica che, se lieve, può avere conseguenze minime, ma se grave può portare anche a scompenso cardiaco o morte improvvisa. Anche in questo caso per diagnosticarla è necessario un esame ecocardiografico, e sebbene ad oggi non esistano interventi risolutivi, la terapia farmacologica può rallentarne il decorso. Poiché la stenosi aortica è una malattia con una forte prevalenza in alcune razze, come il Boxer e il Terranova, negli ultimi anni sono stati avviati programmi di screening allo scopo di farne una diagnosi precoce. La stenosi polmonare può presentarsi in forme diverse. La più comune è rappresentata dalla mancata completa separazione dei lembi della valvola polmonare nel corso della vita fetale. Questa malattia è curabile attraverso una sorta di “palloncino” salvacuore, basta diagnosticarla per tempo attraverso una ecocardiografia. Altri esempi? Ci sono poi le patologie cardiache acquisite, rappresentate da malattie cardiache che compaiono in genere negli animali adulti. È stato stimato che il 70% dei cani al di sopra dei 7 anni sia affetto da prolasso della valvola mitralica con conseguente insufficienza della stessa. I più colpiti sono i cani di piccola taglia e tra questi soprattutto il Miocardiopatie feline A differenza dei cani, in cui i problemi cardiaci sono più facilmente diagnosticabili perchè associati a segni clinici di facile identificazione, nei gatti la diagnosi delle cardiopatie risulta più complessa. Le malattie cardiache che maggiormente possono colpire i felini di casa sono le miocardiopatie. Queste patologie sono rappresentate da malattie primarie del muscolo cardiaco, e tra queste la più co- mune è la cardiomiopatia ipertrofica, che è caratterizzata da un ispessimento delle pareti del cuore. Purtroppo i segni clinici di queste patologie non sono evidenti per lunghi periodi (anche se talvolta è possibile avvertire un soffio). In genere le razze più colpite sono quelle a pelo lungo (Main Coon, Rag Doll, Persiani). Esami ecocardiografici periodici possono diagnosticare in tempo tali malattie. Bassotto, il Cavalier King Charle Spaniel, lo Yorkshire Terrier ed il Barboncino. Recentemente tuttavia, è stato dimostrato che anche i cani anziani di taglia maggiore, come il Pastore Tedesco, possono essere colpiti. L’elevata incidenza di questa malattia nella popolazione canina non deve tuttavia allarmare. Molti degli animali colpiti presentano, infatti, un decorso lento della malattia e, in alcuni casi, non evidenziano i sintomi dell’insufficienza cardiaca per tutta la durata della loro vita. Tuttavia, il riconoscimento di un soffio cardiaco in un cane che non l’aveva mai presentato prima deve essere 11 Salute a quattro zampe I campanelli d’allarme di un problema cardiaco sono rappresentati da respiro affannoso a riposo, perdita di appetito e riduzione della capacità di esercizio fisico un esame ecocardiografico eseguito da un cardiologo veterinario. Curare tempestivamente i problemi cardiaci è fondamentale, ma come possiamo riconoscerne i sintomi? La diagnosi accurata mediante esami più approfonditi (radiografia del torace e esame ecocardiografico) possono consentire al veterinario di instaurare una terapia tempestiva. I campanelli d’allarme che possono indicare la presenza di un problema cardiaco sono rappresentati da respiro affannoso a riposo, perdita di appetito e riduzione della capacità di esercizio fisico. Anche la tosse è un segnale da guardare con attenzione, soprattutto se secca, notturna e poco rumorosa. È importante sottolineare però che questi sintomi sono spesso comuni anche ad altre malattie, e che quindi la loro presenza associata al riscontro di un soffio non implica necessariamente la presenza di uno scompenso cardiaco. sempre seguito da altre indagini (quali un esame radiografico del torace e/o una ecocardiografia), al fine di determinarne la gravità e l’eventuale necessità di una terapia. Un’altra patologia cardiaca comune nel cane è rappresentata dalla miocardiopatia dilatativa (diminuzione della funzione di pompa del cuore e conseguente dilatazione dello stesso). Questa malattia colpisce prevalentemente cani di grossa taglia: Alano, Dobermann, Terranova e Levriero Irlandese. Il periodo asintomatico è piuttosto lungo e questo ne rende difficile la diagnosi, che richiede anche in questo caso Interventi chirurgici, ma anche terapie di mantenimento. E riguardo le cure farmacologiche che possiamo somministrare al nostro animale cosa può dirci? La terapia farmacologica dell’insufficienza cardiaca si basa sulla somministrazione di più farmaci, quali gli ACE inibitori, i diuretici e farmaci inotropo positivi. Gli ACE-inibitori permettono di compensare la costrizione patologica dei vasi sanguigni provocando una dilatazione di quelli arteriosi e venosi e riducono di conseguenza il lavoro cardiaco. I secondi favoriscono l’eliminazione dell’acqua e del cloruro di sodio e vengono utilizzati per ridurre gli edemi. I farmaci inotropo positivi invece (digoxina o pimobendan) aiutano a preservare la funzione di pompa del cuore. In ogni caso il veterinario deciderà la terapia più adeguata in base all’età, al peso, al tipo di disfunzione e a quanto il cane sarà penalizzato nella vita quotidiana, e darà al proprietario indicazioni sull’alimentazione e sullo stile di vita che l’animale in cura dovrà seguire. Il cane cardiopatico deve dunque seguire una dieta speciale? Il trattamento dietetico è molto importante nei cani con scompenso cardiaco clinicamente evidente. Lo scopo è quello di ridurre il lavoro del cuore, senza venir meno alle esigenze nutritive dell’animale. La dieta per un animale cardiopatico con segni di scompenso cardiaco prevede una riduzione dell’apporto di sodio e l’utilizzo di cibi altamente digeribili suddivisi in piccole porzioni somministrate più volte al giorno. Laura Camanzi in collaborazione con Michele Borgarelli, Dipl. ECVIM-CA (Cardiology), Associate Professor of Cardiology Kansas State University, Manhattan, Kansas Taurina, la sostanza salvacuore Nel gatto la cardiomiopatia dilatativa, a differenza del cane, è determinata dal deficit di un aminoacido chiamato taurina, che causa anche gravi lesioni oculari. Il gatto non è in grado di sintetizzare questo aminoacido che deve essere quindi costantemente reintegrato attraverso la dieta. A seguito di tale scoperta la maggior parte delle aziende produttrici di alimenti per animali ha provveduto all’aggiunta di taurina nei prodotti in commercio e questo ha determinato una notevole riduzione della patologia. 12 Benessere Laboratori di energia mentale L’idea è venuta a Maria Piera (Mapi) Mano, specialista in Ginecologia e Ostetricia, fondatrice e presidente di Lem, cooperativa piemontese che organizza corsi di ogni tipo: attività fisica, ecologia mentale, potere creativo, alimentazione e cucina La Valle di Viù è un gioiello della natura a un’ora scarsa da Torino (48 km per la precisione). Situata nelle Alpi Graie, fino alla seconda guerra mondiale ad appannaggio della nobiltà torinese, è un luogo pressoché incontaminato e raggiungibile solo attraverso due gallerie (importante barriera ai pesticidi e inquinanti della pianura). Qui, in una struttura recentemente ristrutturata, una serie di docenti tengono lezioni «per tornare a vivere e prendere coscienza di quello che si fa», per dirla con le parole della dottoressa Mano. Come le è venuta questa idea, così lontana dai cliché turistici e, perché no, sanitari? Ho sempre visto di buon occhio le medicine orientali, dove l’alimentazione è parte integrante delle cure; successivamente, grazie ai risultati di studi condotti in modo “occidentale” si è visto che la sindrome metabolica aumenta, e di molto, il rischio di cancro e non solo di malattie osteoarticolari e cardiovascolari. Da questo presupposto ho cominciato ad approfondire tematiche come la cucina tradizionale, la ricerca della stagionalità e dei prodotti locali, rispetto della sapienza contadina e le coltivazioni biologiche e biodinamiche e, infine, la biodiversità. Una cucina, se mi passa il termine, salutare. Esatto. Noi, adesso, mangiamo sempre tutto - anche i pomodori a dicembre - ma spesso sono prodotti che hanno fatto tantissima strada prima di raggiungere la nostra tavo- la. Alcuni cibi sono ormai senza sapore o di sapore diverso da quello che dovrebbero avere. Il pane, ad esempio, è in caduta verticale in quanto a qualità: la farina industriale è sempre più fine, macinata dai rulli d’acciaio. Oltre a perdere di gusto, dura sempre meno ed è povero di valori nutritivi. Il cibo come caposaldo, seguito da? Movimento, sempre e comunque. Migliora l’attività cardiovascolare, abbassa i valori di colesterolo, diverte. Solo sport o anche discipline orientali? Entrambi. Quest’estate abbiamo proposto corsi di nordic walking (camminare con l’ausilio delle bacchette da sci: permette di sollecitare i muscoli di braccia, gambe e bacino ndr) ma anche lezioni di yoga e ”attività fisica adattata” , molto utili per continuare, anche dopo una seduta dal professionista, il lavoro di guarigione. L’attività deve mirare sempre all’aumento della massa magra, alla flessibilità e soprattutto deve avere una compente ludica (ad esempio le danze folk ndr). Sempre per il discorso di "prendere coscienza di quello che si fa". Sì, che vale anche per la creatività. Chiunque, chi più chi meno, possiede talento. Il canto, il disegno, la pittura, il cucito sono tutte attività che fanno benissimo, al corpo e alla mente. A noi interessa instradare, far provare, stimolare. Per divertirsi. In ogni caso, i settori d’elezione di Lem sono quattro: alimentazione, creatività, movimento e ecologia mentale. Si, grazie a esperti nelle varie discipline - dal falegname al medico, passando per la sarta e il musicista - durante i week-end proponiamo corsi di ogni tipo, alternando passeggiate, degustazioni e attività all’aperto a vere e proprie lezioni in aula. Fatevi un giro sul sito www.laboratorioenergiamentale.it, oltre a una gallery fotografica, è possibile conoscere i curricula dei docenti e consultare il calendario dei corsi dei mesi successivi. Vi aspetto. Federico Meda GLOSSARIO: SINDROME METABOLICA Studi recenti dimostrano come la prevenzione primaria della malattia risieda nello stile di vita, correlato alla “sindrome metabolica”. Per "sindrome metabolica" si intende la tendenza ad aumentare di peso, soprattutto a livello addominale, accompagnata spesso da ipertensione e ipercolesterolemia, conseguenza di abitudini alimentari non corrette (in par- ticolare zuccheri a rapido assorbimento e grassi animali), vita sedentaria e depressione, quest’ultima sia causa che conseguenza di questo stile di vita. Gli studi dimostrano come la “sindrome metabolica” sia correlata alle malattie cardiovascolari e all’osteoporosi ma anche e, in modo significativo all’insorgenza di cancro, soprattutto alla mammella, alla prostata e al colon. 13 Risponde il Farmacista Integratori pro colesterolo Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica Lecchese Anno 8, n° 5 Settembre-Ottobre 2010 Reg. Trib. Lecco N. 10/03 del 22/09/2003 Direttore responsabile Sergio Meda Comitato Scientifico dottor Paolo Borgarelli dottoressa Valentina Guidi Collaboratori Virginia Caliendo, Laura Camanzi, Patrizia Mantoessi, Federico Meda, Gianni Poli Coordinamento redazionale Hand&Made Milano Impaginazione e grafica De Marchi di De Marchi Simone www.de-marchi.com Stampatore Gam Edit Srl – Italy Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg) Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Socio Effettivo A.N.E.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA et AMB . i t I E N TA L E Associata al sistema Confindustria w w w AT P L O S TA M Mi è aumentato il colesterolo. Ci sono soluzioni alternative ai farmaci? Se i valori non sono troppo alti, se non ci sono altri fattori predisponenti - obesità, diabete, precedenti problemi cardiovascolari eccetera - il consiglio, oltre alla dieta, è di assumere integratori a base di riso rosso fermentato, molto ricco di monacolina k, sostanza capace di ridurre la produzione di colesterolo. Il colesterolo, infatti, proviene per 1/3 dalla dieta e per 2/3 da quello che produce il nostro organismo. Ovviamente l’assunzione di questi integratori presuppone, in ogni caso, una dieta equilibrata, povera di alimenti ricchi di colesterolo, e l’esercizio fisico. Ci sono diversi integratori contenenti riso rosso fermentato, chiedete al vostro farmacista per la scelta delle formulazioni migliori. .e s O A cooff O B A S S O I M PAT T IL BRUCIORE DI STOMACO TI INSEGUE? MAALOX PLUS. AIUTA A SPEGNERE LO STOMACO IN FIAMME. È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Autorizzazione del 23/11/2009.