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abbiate cura dei vostri denti
Distribuzione gratuita - Anno 8 - n. 5/2010 - Settembre/Ottobre
ABBIATE CURA
DEI VOSTRI DENTI
CONSIGLI
Attenzione ai computer
SPAZIO BIMBI
Ritrovare il ritmo
QUATTRO ZAMPE
Cardiologia veterinaria
In aletta
Gli esercizi
per tenersi in forma
Sommario
2
SPECIALE
Prevenzione dentale
4
CONSIGLI
Computer nemico della vista?
APPROFONDIMENTO
I meccanismi della sudorazione
7
ANZIANI
Gli esercizi per tenersi in forma
8
SPAZIO BIMBI
Ritrovare il ritmo
10
SALUTE A 4 ZAMPE
Cuore di fido da monitorare
12
BENESSERE
Laboratori di energia mentale
13
RISPONDE IL FARMACISTA
Anziani in movimento
Un momento di attenzione riservato ai “non più giovani”, con i suggerimenti
di un bravo allenatore. Tutte indicazioni delle quali fare tesoro, la prima delle quali
è la cadenza degli impegni: gli anziani è bene che si muovano non più di 2-3 volte
la settimana, con esercizi suddivisi sempre in più fasi: riscaldamento, allenamento
e raffreddamento. Da privilegiare, e non è una novità, la bici da camera,
con la variante delle bike horizontal, dotate di uno schienale molto utile a non
sforzare i muscoli della schiena. Si consiglia l’impiego del cardiofrequenzimetro,
con il quale studiare meccanismi allenanti, in base all’età e all’efficienza del “motore”.
Molta attenzione, doverosa, anche per i piccoli chiamati al ritorno alle abitudini
di sempre dopo la pausa estiva. Gli impegni quotidiani impongono
una riprogrammazione neuro-endocrina, in sintonia con l’ambiente. Per non
perdere ritmo e concentrazione.
Curioso, esistono anche i laboratori di energia mentale, da un’idea di Mapi
Mano, medico di valore, fondatrice e presidente di Lem, cooperativa piemontese
che organizza in Valle di Viù corsi di ogni tipo: attività fisica, ecologia mentale, potere
creativo, alimentazione e cucina. Niente di eccentrico, molto da imparare
per ritrovare consapevolezza di sé.
Un’indagine riferisce che 4 persone su 10 che trascorrono più di 20 ore settimanali
davanti a un computer lamentano problemi visivi o irritazioni oculari croniche.
Si chiama Office Eye Syndrome il corredo di disturbi che, in italiano, riconosciamo
come sindrome del videoterminalista.
L’approfondimento è dedicato alla sudorazione, problema da non
sottostimare, con l’aiuto della dermatologa Virginia Caliendo. Da ultimo,
in realtà in copertina, l’importanza della prevenzione dentale, che vanta ogni anno
un mese dedicato. Scopriamo che cosa e come fare senza alcuna spesa.
www.clubsalute.it
Sergio Meda
2
Visite da programmare
Non scordatevi di prenotarne una odontotecnica, gratuita, in ottobre, durante
il mese della prevenzione dentale. Accompagnate in particolare i vostri figli
fra i 6 e i 12 anni, come suggerisce Gianfranco Prada, presidente dell’Associazione
nazionale dentisti italiani
Due concorsi a premio
Tutti coloro che parteciperanno al
Mese della Prevenzione Dentale avvalendosi della visita gratuita potranno partecipare all’estrazione di una
fornitura annuale di prodotti Mentadent per tutta la famiglia (di cui usufruirà anche il dentista di riferimento).
C’è di più, chi fra il 14 settembre e il
15 novembre privilegerà i prodotti
Mentadent (www.mentadent.it) potrà vincere un viaggio a Parigi e vivere
una giornata a Disneyland Paris.
all’Associazione nazionale dentisti italiani
(Andi), che vi partecipano gratuitamente.
L’Andi ha diffusione in tutta Italia e vanta
22mila dentisti associati. Il focus dell’iniziativa, come sempre, sono le visite di controllo gratuite per tutto il mese di ottobre
prenotabili attraverso il numero verde
800.600110. L’addetto che risponderà vi
segnalerà il nome del più vicino dentista
Andi. Dopodichè provvederete direttamente a fissare un appuntamento presso
il suo studio.
PREVENZIONE ORALE
Vicenda datata, quasi antica, quella del
mese di ottobre dedicato in Italia alla prevenzione dentale, appuntamento che vive
quest’anno la sua ventinovesima edizione.
Storia, quella della profilassi odontoiatrica,
di felici consuetudini ma anche di pregevoli novità: oltre agli adulti, ad esempio,
quest’anno viene presa in considerazione
la fascia d’età compresa tra i 6 e i 12 anni,
accompagnati dai componenti della famiglia. Il disegno del 2010 è, insomma,
valutare lo stato di salute orale di tutta la
famiglia e dare consigli su misura per ciascuno dei componenti. Secondo dato da
appuntare, per dir loro grazie, è il numero sempre più ampio di dentisti aderenti
800.600110 è il numero verde
Prendete nota, per l’appuntamento di
ottobre, del numero verde (gratuito)
800.600110, attivo per le prenotazioni
delle visite dalle 10 alle 22 di ogni giorno,
compreso il fine settimana. In particolare
ogni martedì dalle 10.00 alle 13.00 e
dalle 14.00 alle 18.00 c’è anche la pos-
sibilità di ricevere una consulenza telefonica personalizzata da parte di un
dentista Andi. Basta chiamare per porre
domande, ricevere informazioni e chiarire
dubbi sull’igiene orale e sulla prevenzione
dentale.
Le visite di controllo sono indispensabili,
come sottolinea Gianfranco Prada, neoeletto presidente dell’Andi, per monitorare
lo stato di salute della bocca degli italiani:
«La prevenzione orale è troppo importante, a maggior ragione in tempi di crisi economica in cui non pochi italiani rinunciano anche a una semplice visita di controllo
Le visite di controllo
sono indispensabili
per monitorare
lo stato di salute
della bocca
3
Speciale
che, non dimentichiamolo, dovrebbe avere cadenza annuale. Altri ragionamenti
intervengono nel processo di consapevolezza dei singoli, a partire dall’igiene orale.
È importante mantenere una bocca esteticamente gradevole e perciò sana, con il
vantaggio rilevante del benessere psicologico che deriva da un bel sorriso. Il sorriso,
è superfluo dirlo, è un’arma che tutti vorrebbero possedere».
Le novità 2010
Quest’anno c’è un’importante novità: per
tutto il mese di ottobre, Mentadent e Andi
offriranno l’applicazione di un prodotto al
fluoro in gel particolarmente attivo ed efficace per rinforzare i denti e proteggere il
sorriso dei bambini, formulato per un utilizzo esclusivamente professionale. Con questi
presupposti i dentisti che aderiscono all’iniziativa potranno, ove necessario, effettuare
gratuitamente la fluoroprofilassi, dopo aver
valutato lo stato di salute dei denti dei pazienti più piccoli.
Il mese della prevenzione dentale è nato
nel 1980 con l’obiettivo di informare il largo
pubblico della necessità, massimamente a
livello odontoiatrico, di prevenire piuttosto
che curare, promuovendo una visita dentistica di controllo come momento indispensabile non solo per curare i disturbi del cavo
orale, ma soprattutto per evitare che compaiano. I risultati crescono di anno in anno,
come testimoniano i numeri più recenti,
quelli dello scorso anno: oltre 35mila visite
effettuate ad ottobre per controllare lo stato
di salute della bocca e dare preziosi consigli
su come migliorare la prevenzione di tutta
la famiglia. Fondamentale, oltre a controlli
periodici della salute dei denti, è l’attenzione
quotidiana alla loro igiene. «Semplici sono i
precetti», chiarisce Prada, «la salute dei denti
può essere migliorata lavandoli almeno due
volte al giorno, mattina e sera».
Sergio Meda
in collaborazione con Gianfranco Prada,
Presidente Andi
Nasce il primo controllo gratuito
della protesi dentale
Il 2010 vede l’esordio della prima Campagna di controllo gratuito della protesi
dentale. Dal 1° al 21 settembre, grazie
alla collaborazione fra Polident e l’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi),
telefonando al numero 848.000200 si
potrà prenotare un “tagliando”. L’obiettivo è sensibilizzare gli italiani a controllare
regolarmente la protesi: solo così è possibile evitare problemi gengivali, di masticazione e di salute della bocca in generale. Nel 2010 sono sei le città interessate
dall’iniziativa (Bergamo, Brindisi, Lucca,
Vercelli, Verona, Viterbo), per maggiori
informazioni www.lamiaprotesi.it
4
Computer nemico della vista?
Negli ultimi 10 anni il numero di persone che utilizzano il computer per lavoro o per passione è enormemente aumentato,
evidenziando problematiche visive in passato irrilevanti. Secondo alcune stime circa il 40% delle persone che passa più di 20
ore settimanali davanti al computer lamenta problemi visivi o irritazioni oculari croniche. Stiamo parlando di quella che viene
definita sindrome del videoterminalista, etichettata dagli inglesi come Office Eye Syndrome.
Antonello Pizzino, medico oculista responsabile del servizio di chirurgia oculare Ospedale Villa Laura a Bologna, ci spiega quali
sono gli effetti dannosi provocati da una prolungata permanenza davanti allo schermo.
Davvero il computer fa così male?
I dati più aggiornati arrivano dagli Stati Uniti, dove è stato riscontrato negli ultimi anni
un forte aumento dei disturbi dell’apparato
oculo-visivo e di patologie dell’arto superiore (sindrome del tunnel carpale, tendiniti) in chi passa molte ore seduto davanti ad
uno schermo. L’emergenza americana deve
essere considerata un campanello d’allarme visto che nel nostro Paese siamo ancora
a livello di disturbi e dolori muscolari facilmente correggibili.
Quali sono allora i segnali a cui prestare
attenzione?
I segnali sono molteplici: a livello visivo si
avverte senso di affaticamento, difficoltà di
lettura, visione doppia, fotofobia; a livello
oculare i problemi sono di bruciore, lacrimazione, prurito, irritazione, secchezza,
sensazione di corpo estraneo nell’occhio;
si possono evidenziare anche problemi di
cefalea, astenia, vertigine e tensione generalizzata, oltre che veri e propri problemi
osteoarticolari.
Questi disturbi sono legati solo al tempo
eccessivo passato davanti allo schermo o
c’è dell’altro?
La causa di questi sintomi è dovuta principalmente alla ridotta frequenza di ammiccamento (sbattere delle palpebre) che
determina l’aumento di evaporazione del
liquifilm lacrimale e una conseguente secchezza, ma di fatto al manifestarsi di tale sindrome concorrono altri elementi: l’ambiente
di lavoro, la postura e anche la qualità dello
schermo.
Parametro primario per giudicare la qualità dello spazio lavorativo è di certo l’illuminazione: bisogna evitare il più possibile riflessi e ombre parassite sullo schermo,
sia che provengano da luce artificiale che da
luce naturale, ed evitare neon di scarsa qualità perchè concorrono alla sensazione di affaticamento visivo. Anche il ricambio dell’aria
è un parametro di cui tenere conto: la sintomatologia della sindrome del videoterminalista sembra infatti acuirsi quando ci si trova
in locali climatizzati che non provvedono ad
un regolare ricambio d’aria.
La posizione ergonomica corretta prevede schiena eretta, braccia perpendicolari
al terreno e avambracci paralleli. La tastiera deve essere posta a 45 cm dall’occhio e lo schermo a 60 (e comunque tra
schermo e occhio non deve mai esserci
una distanza inferiore ai 50 o superiore ai
90 cm).
Il computer deve essere di buona qualità,
dal momento che una non buona risoluzione porta allo sfarfallamento dell’immagine e
quindi all’affaticamento visivo. I caratteri sullo schermo devono avere buona definizione,
forma chiara e grandezza sufficiente. Anche
la combinazione colore/sfondo è importan-
5
Consigli
te: ideale nero su bianco, ma valide anche
giallo su nero, giallo su blu e rosso su verde,
per la nota complementarietà dei colori.
Una volta sistemati gli aspetti “tecnici”
della postazione lavorativa (posizione,
postura e schermo) cosa dobbiamo fare
per venire in aiuto ai nostri occhi?
Fare un accertamento oculistico che permetta un’adeguata correzione di difetti visivi
precedenti, come miopia, ipermetropia o
astigmatismo e che ne scongiuri il peggiora-
mento grazie all’uso di lenti correttive. Usare lacrime artificiali contro la secchezza
oculare, a maggior ragione se portatori
di lenti a contatto (anche due-tre volte al
giorno). Battere spesso le palpebre: davanti
al computer il tempo di ammiccamento è 5
volte inferiore al normale, per questo è bene
ricordarsi di farlo volontariamente. E, infine,
prendersi le giuste pause di lavoro, quelle di
legge e quelle di buon senso: ogni due ore
allontanarsi dallo schermo e distrarsi almeno per 15 minuti e rimettere spesso “a fuoco”
i propri occhi, fissando per alcuni secondi
oltre lo schermo un punto fisso distante almeno due-tre metri.
Laura Camanzi
in collaborazione con Antonello Pizzino,
medico oculista a Bologna
Un aiuto dalla luteina
I problemi agli occhi colpiscono sempre
di più gli italiani (la miopia è in costante
aumento), ma frutta e verdura possono
venire in aiuto. I carotenoidi (pigmenti
organici come la luteina e la zeaxantina)
hanno effetti positivi sulla vista e giocano un ruolo chiave sulla retina e sulle
prestazioni visive. Questi due carotenoidi, oltre che negli integratori dietetici, si
trovano comunemente nella verdura a
foglia verde (spinaci, bietole, crescione,
broccoli) e nella frutta e nella verdura
colorata, soprattutto se arancione, oltre che nel mais e nel tuorlo d’uovo. Le
proprietà antiossidanti di questi carotenoidi si concentrano soprattutto a
livello della macula retinica, svolgendo un’importante azione protettiva.
L’organismo umano però non è in grado
di sintetizzare queste sostanze che de-
vono essere costantemente reintegrate
con gli alimenti. Studi recenti hanno dimostrato risultati molto positivi, confermando i benefici dell’apporto di luteina.
Non solo in persone con particolari patologie oculari, anche in individui sani
che hanno così potuto beneficiare degli
effetti positivi e protettivi, soprattutto
per prevenire il comune affaticamento
visivo da computer.
Approfondimento
MECCANISMI FISIOLOGICI
La sudorazione
Il nostro corpo produce circa mezzo litro di sudore
al giorno ma quando la temperatura sale notevolmente
possiamo arrivare a espellerne più di due litri all’ora
e una sudorazione troppo abbondante in tempi brevi
comporta rischio di disidratazione e di eccessiva perdita di sali
a cura della dermatologa Virginia Caliendo
La sudorazione è un meccanismo fisiologico con cui il nostro organismo mantiene a valori costanti la temperatura corporea interna
(omeostasi termica). Si può quindi dire che la funzione principale
delle ghiandole sudoripare è legata al loro essenziale contributo
nella termoregolazione. Grazie al sudore e alla vasodilatazione cutanea, infatti, la temperatura corporea può rimanere relativamente
costante anche in ambienti particolarmente caldi. Ricordiamo però
che il sudore, da solo, non è sufficiente per raffreddare il corpo e
affinché si abbia una corretta termodispersione è necessario che il
sudore evapori: solo passando dallo stato liquido allo stato di vapore si ha la sottrazione di calore al corpo. In particolare, per un grammo di acqua che evapora dalla superficie corporea si calcola che
vengano sottratte all’organismo 0,58 kcal. Una curiosità: il disagio
percepito quando ci si trova in ambienti caldo-umidi è determinato
dall’umidità ambientale che ostacola l’evaporazione del sudore.
Cos’è dunque il sudore?
Il sudore è il prodotto di secrezione di milioni di ghiandole sudoripare disperse nello strato intermedio della cute umana, concentrate maggiormente a livello della fronte, del cuoio capelluto, delle
ascelle, del palmo della mano e della pianta del piede.
Il sudore si presenta come un liquido incolore, leggermente salato,
di reazione acida e con composizione variabile di sali (principal-
mente sodio, potassio, magnesio e cloro), in rapporto alle diverse
condizioni fisiologiche dell’organismo.
È costituito per la massima parte da acqua e da una percentuale
variabile tra lo 0,5 e l’1,5% di sostanze solide organiche (un quarto
circa) e inorganiche (gli altri tre quarti), tra cui vari composti azotati
(urea, creatinina, ammoniaca).
Il pH, come già accennato leggermente acido, è compreso tra 4
e 6,5: la presenza di lattato tende ad acidificare il sudore, mentre
l’ammoniaca ne sposta il pH verso valori superiori. Quest’ultima,
l’ammoniaca, oltre a rientrare nella composizione del sudore fresco, viene prodotta in quantità importanti dai batteri che popolano
la superficie cutanea: l’abbondanza di questa sostanza contribuisce a conferire un odore sgradevole al prodotto delle ghiandole
sudoripare.
La sudorazione è controllata da un’area del Sistema nervoso centrale (Snc), l’ipotalamo, il quale contiene neuroni sensibili alle variazioni di calore interno, sia per il caldo che per il freddo. Quando
la temperatura interna cresce fra i 37 e i 42 gradi (febbre, attività
sportiva eccetera) o quando i recettori cutanei deputati registrano
un aumento della temperatura atmosferica, i neuroni del Snc vengono eccitati e, a loro volta, inviano impulsi alle ghiandole eccrine
deputate a “produrre” il sudore.
CLASSIFICAZIONE
Si distinguono tre tipi di sudorazione: termica, psichica e farmacologica.
- La sudorazione termica è indotta da un aumento della temperatura corporea ed è diversa nelle varie aree dell’organismo.
- La sudorazione psichica avviene in risposta a particolari stati
d’animo come ansia, stress ed emozioni. La risposta a questi stimoli è soggettiva, ma generalmente limitata ad aree corporee
ben precise. Al contrario della sudorazione termica, che si accompagna sempre ad una dilatazione dei vasi sanguigni, la sudorazione psichica induce vasocostrizione.
- La sudorazione farmacologica può essere indotta da vari componenti chimici, derivati da catecolamine, antidepressivi, ma anche da alcuni cibi e spezie.
Esistono infine alcune particolari condizioni, come febbre, infezioni e squilibri metabolici (diabete, obesità, ipertiroidismo) in
grado di incrementare la produzione di sudore (vedi iperidrosi).
IPERIDROSI
Con il termine iperidrosi si indica un’eccessiva secrezione di sudore rispetto alla norma. Può essere Essenziale, quando idiopatica
(malattia senza causa nota), o Secondaria quando invece le cause
si conoscono: stimoli endocrini (ipoglicemia, ipertiroidismo), obesità, menopausa (intesa come “modificazione “ ormonale), dietetici
(consumo elevato di alimenti o integratori a base di agenti termogeni), farmaci (antipiretici, colinergici, antidepressivi, amfetamine),
vegetativi (iperidrosi indotta da vomito, nausea o dolore).
La sudorazione, si sa, è un fenomeno fisiologico, soprattutto nei
mesi estivi ma se troppo abbondante (e in tempi brevi) comporta
rischi di disidratazione e di eccessiva perdita di sali, oltre a rappre-
II
Buono a sapersi
Va ricordato che il sudore può essere, come accennato,
la manifestazione clinica di un problema internistico, e
quindi il medico va sempre contattato quando:
• vi è una prolungata, eccessiva ed inspiegabile sudorazione;
• la sudorazione è accompagnata o seguita dal dolore
toracico o dalla pressione;
• la sudorazione è accompagnata da perdita di peso o
si verifica più spesso durante il sonno;
• la sudorazione è accompagnata da febbre, dolore
al petto, mancanza di respiro o un battito cardiaco
accelerato.
sentare un notevole ostacolo alle relazioni sociali e un possibile indizio di uno stato patologico.
La localizzazione del problema è un primo, importante, indizio diagnostico. Se è estesa a tutta la superficie corporea (iperidrosi generalizzata) è probabile che alla base vi sia un problema endocrino,
come l’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni tiroidei),
farmacologico, febbrile eccetera.
Al contrario, gli stati emozionali sono generalmente implicati nella
comparsa di iperidrosi localizzata: palmo delle mani, pianta dei piedi, area ascellare e fronte. E se l’eccessiva sudorazione alle estremità è spesso associata, l’iperidrosi ascellare può sussistere anche da
sola. In questo ultimo caso il disturbo è quasi sempre espressione
di particolari stati emozionali.
Approfondimento
MECCANISMI FISIOLOGICI
Cura e trattamento
Dal momento che l’iperidrosi ha un grosso impatto sociale e psicologico e può essere causa di notevoli disagi in ambito lavorativo
(pensiamo, ad esempio, ad un’attività che necessiti di una notevole precisione manipolativa), è importante stabilire un percorso
terapeutico adeguato. Nei casi di iperidrosi secondaria andranno
ricercate le cause e la terapia sarà volta a risolvere la condizione
patologica che è responsabile dell’iperidrosi.
In tutti gli altri casi vediamo come si può affrontare il problema:
- oltre alle normali pratiche igieniche, vanno evitati gli indumenti
troppo aderenti, specie se costituiti da fibre sintetiche;
- in farmacia si possono trovare particolari deodoranti a lunga durata, capaci di limitare il disturbo grazie alla presenza di cloruro di
alluminio esaidrato al 10-15% . Indicati soprattutto per la regione
ascellare, possono essere preparati anche dal farmacista e rappresentano la prima linea di terapia. Da ricordare che in alcuni casi il
cloruro di alluminio può non essere così ben tollerato e determinare reazioni localizzate come rossore e prurito;
- nelle forme palmo-plantari può essere utilizzata una soluzione a
base di glutaraldeide che può però determinare una colorazione
giallastra della cute. Un’alternativa è rappresentata dalla metenamina in soluzione alcolica; o l’acido tannico nelle forme macerative plantari;
- la bromidrosi (sudorazione maleodorante) richiede un’accurata
igiene personale, applicazioni topiche di cloroidrossialluminio e
può giovarsi della depilazione. La terapia si basa sull’utilizzo di
sedativi ed ansiolitici, capaci di limitare l’eccessiva emotività, ma
anche di ridurre la soglia di vigilanza e causare sonnolenza. Mentre il trattamento generale può avvalersi anche di anticolinergici,
che aiutano a prevenire la stimolazione delle ghiandole sudoripare ma i risultati sono incostanti e gli effetti collaterali spesso
insopportabili nel lungo periodo.
Anche la ionoforesi può produrre una temporanea perdita della
capacità di produrre sudore, nel caso la suddetta strategia antitraspirante non abbia dato gli effetti sperati. La ionoforesi consiste
nel collegare un generatore di corrente a bassa intensità a una
bacinella d’acqua in cui sono immerse le mani o i piedi del paziente. Il flusso di cariche energetiche generato dall’apparecchio
agisce “bloccando” temporaneamente la produzione delle ghiandole sudoripare. L’efficacia di questa tecnica terapeutica nella
cura dell’iperidrosi è variabile: buona per i casi più lievi e meno
apprezzabile nelle situazioni più intense.
E IL BOTULINO?
Merita particolare attenzione l’impiego della tossina botulinica
applicato alla cura dell’iperidrosi. Il botox (tossina botulinica di
tipo A) è stata approvata nel 2004 per il trattamento della sudorazione grave, e dell’iperidrosi ascellare primaria. Questa tossina
induce una paralisi flaccida, cioè l’incapacità di contrarre i muscoli
(compresi quelli involontari) a causa del mancato rilascio di acetilcolina da parte delle terminazioni nervose. Se impiegata in concentrazioni infinitesimamente piccole, ha un’azione miorilassante
limitata all’area di iniezione e può così contribuire a distendere le
rughe o a bloccare la secrezione sudoripara (dal momento che
l’attività delle ghiandole deputate alla produzione di sudore è
controllata dal sistema nervoso). Solo dopo 4-6 mesi dall’iniezione si ha una graduale ripresa dell’attività secretiva ed in molti
casi è sufficiente un singolo trattamento all’anno. Quest’ultimo
consiste in molteplici iniezioni locali della tossina ed è indicato
precipuamente per l’area ascellare - il volto è controindicato - e
va effettuato in regime di anestesia adeguato.
Infine, in caso di iperidrosi importante ed invalidante, vengono
proposte procedure chirurgiche mini invasive (simpatectomia
endoscopica toracica) basate sulla rimozione delle ghiandole
sudoripare o sull’interruzione della loro innervazione simpatica.
Zoom
• Sudando si eliminano varie sostanze come farmaci e/o
alcuni costituenti di particolari cibi.
• Sudano maggiormente gli uomini, per via del metabolismo più attivo che rende necessaria una maggiore
dispersione del calore prodotto. Non esistono, invece,
variazioni significative tra individui appartenenti a razze
diverse.
• Il sudore entra nella composizione del film idrolipidico,
quella sottile pellicola che protegge l'epidermide e a cui
si devono funzioni quali: respingere le aggressioni batteriche e opporsi, grazie al suo pH acido, alla colonizzazione cutanea ad opera di numerosi microrganismi patogeni (che inducono malattie).
• Il sudore contiene anticorpi (IgA, IgG, IgE), che ne aumentano l'azione difensiva contro le aggressioni esterne.
• Le ghiandole sudoripare svolgono anche una funzione
escretrice di cataboliti (più comunemente noti come
“tossine”), seppur moderata se paragonata a quella dei
principali organi emuntori dell'organismo come i reni.
III
elle, con
quasi come una seconda pelle,
ncipio attivo
un graduale rilascio del principio
SI COME
UN
QUA
A
CE
NDA PELLE
CO
SE
Aderisce alla superficie cutanea,
ADE
RI
S
Trattamento locale di stati dolorosi
e infiammatori di articolazioni,
muscoli e tendini
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Agisce
nella sede del dolore
lore grazie
iammatoria
all’azione analgesica-antinfiammatoria
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Evita gli sprechi
grazie al confezionamento
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Gioia di muoversi
È un medicinale a base di diclofenac che può avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Aut. su domanda del 29.09.2009
7
Anziani
Esercizi
per tenersi in forma
Ausili meccanici
Arrivati a una certa età non è pensabile cercare la prestazione, bisogna privilegiare
il lavoro aerobico, eseguito con un certo criterio. E evitare di provare dolore
Riscaldamento (10 minuti)
L’obiettivo è di aumentare gradualmente la
temperatura corporea per trasportare più
ossigeno possibile ai muscoli. Così facendo
si arriva a una frequenza cardiaca di circa
100 battiti al minuto. In questa fase basta
camminare muovendo le braccia in avanti
e indietro, fare stretching portando i talloni
vicino ai glutei, eseguire lente rotazioni del
busto, fare leggeri piegamenti delle gambe.
Allenamento (massimo 25 minuti)
Per i “non più giovani”, consigliamo di allenarsi a almeno 2-3 volte la settimana. Il
perché è presto detto: tutti i giorni diventa
pericoloso - i muscoli non riposano - una volta sola è quasi inutile. Gli esercizi si dividono,
sostanzialmente, in tre fasi: (cfr, illustrazioni
in aletta esterna)
Allungati i muscoli e con le prime gocce di
sudore, è ora di svolgere esercizi di forza,
resistenza e flessibilità delle articolazioni.
Stando attenti a non superare i 130 battiti
al minuto e fermandosi al primo accenno
di dolore. Come esercizi potete effettuare
dei piegamenti sulle gambe, tenendo le
punte dei piedi rivolte verso l’esterno (3 serie da 15); sollevarvi sulle punte dei piedi (si
tonificano i polpacci); sollevare oggetti fino
all’altezza delle spalle, a braccia tese (due
Il cardiofrequenzimetro
Molto utile e molto facile da usare. Ecco
perché consigliamo a tutti, giovani e non
più giovani, di acquistare un cardiofrequenzimetro, apparecchio in grado di
calcolare – in tempo reale – le pulsazioni
del muscolo cardiaco per eccellenza, il
cuore. Non solo, se si sottrae a 220 l’età e
si calcola il 60-70% del risultato, si scopre
la frequenza giusta di ognuno per svolgere attività fisica, ovvero i battiti a fine
riscaldamento. Ad esempio Mario ha 69
anni: 220-69=151. Il 60-70% equivale a
circa 99-100 battiti, raggiunti i quali potrà passare alla “fase allenamento”. Dopo
un po’ di tempo Mario potrà aumentare
la soglia, arrivando anche all’80% (115120 battiti) ma poi dovrà fermarsi: oltre
rischierebbe di svolgere un lavoro anaerobico, sforzando l’apparato circolatorio.
G.P.
La cyclette, di gran moda negli anni
Ottanta, è forse lo strumento migliore
per tenersi in forma perché di facile
utilizzo, si può definire comodamente
lo sforzo da sostenere e non presenta
controindicazioni in fatto di postura e
movimenti, visto che pedalare è, per la
stragrande maggioranza delle persone, molto naturale. Anzi, se dovete acquistarne una, fatevi mostrare anche
le bike horizontal: hanno uno schienale
molto utile per non sforzare i muscoli
della schiena.
Anche il tapis roulant, evitando accuratamente di correrci forte, si presta
all’esercizio domestico. Meglio camminare o, al limite “corricchiare”, senza
esagerare con le velocità e le pendenze. Sconsigliato, invece, il vogatore: basta sbagliare movimenti e postura per
incorrere in fastidiosi problemi muscolari e articolari.
bottiglie da mezzo litro d’acqua vanno più
che bene - 2 serie da 10); eseguire flessioni
sulle braccia in piedi, appoggiando le mani
al muro (2 serie da 10).
Raffreddamento (10 minuti)
Molta attenzione va dedicata a quest’ultima
parte del lavoro. Bisogna, infatti, tornare alla
frequenza cardiaca del riscaldamento, in
modo progressivo. Quindi esercizi leggeri,
effettuati con grande attenzione: a quattro
zampe, cercate di inarcare il dorso (tipo i
gatti); da sdraiati, con le gambe piegate, inspirate gonfiando la pancia e espirate sgonfiandola, schiacciando la zona lombare della
schiena; sempre da sdraiati, afferrate una
gamba e portatela al petto, mantenendo la
posizione per almeno 30 secondi; seduti su
una sedia, eseguite rotazioni del mento o
ruotate il capo prima a destra e poi a sinistra.
Gianni Poli
in collaborazione con Giacomo Burreto,
preparatore atletico
8
Ritrovare
il ritmo
Sebbene oggi l’avvicendarsi
delle stagioni abbia un impatto minore
sugli esseri viventi rispetto al passato,
al rientro in città e alla vita di tutti
i giorni può risultar difficile ritrovare
ritmo e concentrazione, anche
per i più piccoli
Dopo il lungo periodo di riposo delle vacanze, trascorse per lo più senza occupazioni e preoccupazioni, è ora di tornare agli
impegni quotidiani.
E questo per l’organismo non è uno scherzo: deve, infatti, riprogrammarsi sul piano
neuro-endocrino, dal momento che in
autunno le giornate si accorciano, hanno
meno luce e temperature più basse. Ma se
il successo, anche nelle piccole cose, deriva dalla capacità di anticipare il futuro e di
organizzarsi per far fronte ad esso, è bene
anche in questo caso adottare strategie di
comportamento che aiutino a rientrare in
sintonia con l’ambiente e con la nuova stagione alle porte.
Vitamine e minerali per tornare
in forma
Un malessere caratterizzato da ipersonnia,
astenia al risveglio, minore resistenza alla
fatica, talvolta anche tristezza e malinconia,
viene diagnosticato negli adulti come SAD
(Seasonal Affective Disorder), ma in forme più
lievi può interessare anche i bambini.
Per prolungare i benefici effetti dell’estate e
goderne i risvolti positivi per tutto l’inverno
è bene riprendere gradualmente il ritmo. E
questo vale per i grandi come per i piccini.
Il primo passo è seguire un’alimentazione
equilibrata per garantirsi un ottimale carico
di energia. Integrazioni di vitamine e minerali possono risultare utili per affrontare
impegni sportivi e scolastici. Il fosforo conferisce robustezza ad ossa e denti, il ferro, se
carente, può ridurre la capacità di concentrazione per ridotta ossigenazione, lo iodio
è importante per lo sviluppo intellettivo del
bambino (e si trova soprattutto nel pesce, è
bene ricordarlo). Pappa reale e olivello spinoso sono fonti naturali di vitamine e minerali
9
Spazio bimbi
con effetto tonico e corroborante. Da non
dimenticare poi la vitamina C, utile per stimolare il sistema immunitario: l’Acerola e la
Rosa canina, disponibili in gocce e compresse masticabili (per bambini sopra i tre anni)
o in diluizioni omeopatiche per la prima infanzia, sono le fonti naturali in cui trovarla.
Echinacea, Astragalo e Propoli prevengono
e curano i malesseri legati agli sbalzi di temperatura e gli stati di raffreddamento: anche
in questo caso si possono scegliere estratti
vegetali in forme liquide e compresse per i
più grandi, e preparati in granuli o liquidi in
Il fosforo conferisce robustezza ad ossa e denti,
il ferro, se carente, può ridurre la capacità
di concentrazione per ridotta ossigenazione,
lo iodio è importante per lo sviluppo intellettivo
del bambino
diluizione omeopatica per i più piccoli.
In caso di astenia, esaurimento fisico e mentale, calo della memoria sono utili il Kalium
Phosphoricum, uno dei dodici Sali di Schüssler, insieme ad Avena Sativa, Prugnolo e
vitamine del gruppo B per un’azione antiastenica e neurotonica. Se invece sono irritabilità e paura a colpire il bambino i rimedi
omeopatici possono essere a base di Ignatia
e Valeriana, che riducono l’ansia, o di Mimulus ed Aspen, due dei 38 Fiori di Bach capaci
di riequilibrare le emozioni e ridimensionare
paure precise o irrazionali.
Sport e musica, preziosi alleati
Per far riacquistare ritmo ed energia al
proprio bambino dopo le vacanze anche
lo sport può essere utile: conferisce tono
muscolare, aiuta la socializzazione e migliora l’umore. Praticato come gioco fino a
6-7 anni, diventa dai 9 agli 11 il momento
giusto per indirizzarsi ad attività singole o
di squadra, mentre nella vita degli adole-
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2 PROBLEMI 1 SOLUZIONE
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tappi di cerume.
scenti diviene un momento importante di
confronto con i coetanei, con il consiglio
dell’allenatore e l’impegno nelle gare che
aiutano la formazione della personalità e
rafforzano l’autostima. Se la pratica sportiva
diventa parte integrante della vita del bambino è fondamentale abituarlo a bere molta
acqua, perchè serve a regolare la temperatura corporea, lubrificare, dare supporto alle
articolazioni, permettere la dissoluzione e
lo scambio di nutrienti tra cellule e sangue,
dissolvere i prodotti di scarto e consentirne
l’eliminazione garantendo drenaggio e depurazione.
Anche il potere della musica non va sottovalutato per il raggiungimento di un benessere psicofisico. La musica, infatti, è capace
di regolare il battito cardiaco e il ritmo del
respiro, producendo effetti a livello organico
e psichico che aiutano a ritrovare non solo
gioia e serenità, ma anche concentrazione
ed energia.
Patrizia Mantoessi, farmacista
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10
Cuore di Fido
da monitorare
Anche il cane soffre di cuore. E sempre di più, a guardare stime e dati. Il perché?
Semplicemente li controlliamo di più, e meglio. E, in poche parole, prestiamo
maggiore attenzione alla loro salute, sottoponendoli a più controlli, effettuati
da persone - cardiologi e veterinari - sempre più preparati. Abbiamo approfondito
l'argomento in compagnia del professor Michele Borgarelli
Quali sono le patologie più ricorrenti?
Tra le malattie cardiache congenite più frequenti c’è il dotto arterioso pervio, una malattia congenita che, se non riconosciuta
per tempo, può portare anche alla morte. Il
sospetto di una sua presenza può nascere
dal rilievo, attraverso l’auscultazione, di un
“soffio cardiaco” caratteristico. La diagnosi
deve essere confermata da un esame ecocardiografico eseguito da un cardiologo
veterinario. Una volta diagnosticato il problema si può intervenire sia attraverso soluzioni chirurgiche, sia attraverso soluzioni
meno invasive, garantendo al nostro amico
una completa guarigione.
Un’altra malattia cardiaca diffusa è la stenosi aortica, che prevede un restringimento della valvola aortica che, se lieve, può
avere conseguenze minime, ma se grave
può portare anche a scompenso cardiaco
o morte improvvisa. Anche in questo caso
per diagnosticarla è necessario un esame
ecocardiografico, e sebbene ad oggi non
esistano interventi risolutivi, la terapia
farmacologica può rallentarne il decorso.
Poiché la stenosi aortica è una malattia con
una forte prevalenza in alcune razze, come
il Boxer e il Terranova, negli ultimi anni sono
stati avviati programmi di screening allo
scopo di farne una diagnosi precoce.
La stenosi polmonare può presentarsi in
forme diverse. La più comune è rappresentata dalla mancata completa separazione
dei lembi della valvola polmonare nel corso
della vita fetale. Questa malattia è curabile
attraverso una sorta di “palloncino” salvacuore, basta diagnosticarla per tempo attraverso una ecocardiografia.
Altri esempi?
Ci sono poi le patologie cardiache acquisite, rappresentate da malattie cardiache che
compaiono in genere negli animali adulti.
È stato stimato che il 70% dei cani al di sopra dei 7 anni sia affetto da prolasso della
valvola mitralica con conseguente insufficienza della stessa. I più colpiti sono i cani
di piccola taglia e tra questi soprattutto il
Miocardiopatie feline
A differenza dei cani, in cui i problemi
cardiaci sono più facilmente diagnosticabili perchè associati a segni clinici di facile
identificazione, nei gatti la diagnosi delle
cardiopatie risulta più complessa.
Le malattie cardiache che maggiormente possono colpire i felini di casa sono le
miocardiopatie. Queste patologie sono
rappresentate da malattie primarie del
muscolo cardiaco, e tra queste la più co-
mune è la cardiomiopatia ipertrofica, che
è caratterizzata da un ispessimento delle
pareti del cuore. Purtroppo i segni clinici
di queste patologie non sono evidenti
per lunghi periodi (anche se talvolta è
possibile avvertire un soffio). In genere le
razze più colpite sono quelle a pelo lungo (Main Coon, Rag Doll, Persiani). Esami
ecocardiografici periodici possono diagnosticare in tempo tali malattie.
Bassotto, il Cavalier King Charle Spaniel, lo
Yorkshire Terrier ed il Barboncino. Recentemente tuttavia, è stato dimostrato che anche i cani anziani di taglia maggiore, come
il Pastore Tedesco, possono essere colpiti.
L’elevata incidenza di questa malattia nella
popolazione canina non deve tuttavia allarmare. Molti degli animali colpiti presentano, infatti, un decorso lento della malattia
e, in alcuni casi, non evidenziano i sintomi
dell’insufficienza cardiaca per tutta la durata della loro vita. Tuttavia, il riconoscimento
di un soffio cardiaco in un cane che non
l’aveva mai presentato prima deve essere
11
Salute a quattro zampe
I campanelli d’allarme di un problema cardiaco
sono rappresentati da respiro affannoso a riposo,
perdita di appetito e riduzione della capacità
di esercizio fisico
un esame ecocardiografico eseguito da un
cardiologo veterinario.
Curare tempestivamente i problemi cardiaci è fondamentale, ma come possiamo riconoscerne i sintomi?
La diagnosi accurata mediante esami più
approfonditi (radiografia del torace e esame ecocardiografico) possono consentire
al veterinario di instaurare una terapia tempestiva. I campanelli d’allarme che possono
indicare la presenza di un problema cardiaco sono rappresentati da respiro affannoso
a riposo, perdita di appetito e riduzione della capacità di esercizio fisico. Anche la tosse
è un segnale da guardare con attenzione,
soprattutto se secca, notturna e poco rumorosa. È importante sottolineare però che
questi sintomi sono spesso comuni anche
ad altre malattie, e che quindi la loro presenza associata al riscontro di un soffio non
implica necessariamente la presenza di uno
scompenso cardiaco.
sempre seguito da altre indagini (quali un
esame radiografico del torace e/o una ecocardiografia), al fine di determinarne la gravità e l’eventuale necessità di una terapia.
Un’altra patologia cardiaca comune nel
cane è rappresentata dalla miocardiopatia
dilatativa (diminuzione della funzione di
pompa del cuore e conseguente dilatazione dello stesso). Questa malattia colpisce prevalentemente cani di grossa taglia:
Alano, Dobermann, Terranova e Levriero
Irlandese. Il periodo asintomatico è piuttosto lungo e questo ne rende difficile la
diagnosi, che richiede anche in questo caso
Interventi chirurgici, ma anche terapie di
mantenimento. E riguardo le cure farmacologiche che possiamo somministrare
al nostro animale cosa può dirci?
La terapia farmacologica dell’insufficienza
cardiaca si basa sulla somministrazione di
più farmaci, quali gli ACE inibitori, i diuretici
e farmaci inotropo positivi. Gli ACE-inibitori
permettono di compensare la costrizione
patologica dei vasi sanguigni provocando
una dilatazione di quelli arteriosi e venosi e
riducono di conseguenza il lavoro cardiaco.
I secondi favoriscono l’eliminazione dell’acqua e del cloruro di sodio e vengono utilizzati per ridurre gli edemi. I farmaci inotropo
positivi invece (digoxina o pimobendan)
aiutano a preservare la funzione di pompa
del cuore. In ogni caso il veterinario deciderà la terapia più adeguata in base all’età,
al peso, al tipo di disfunzione e a quanto il
cane sarà penalizzato nella vita quotidiana,
e darà al proprietario indicazioni sull’alimentazione e sullo stile di vita che l’animale in cura dovrà seguire.
Il cane cardiopatico deve dunque seguire una dieta speciale?
Il trattamento dietetico è molto importante
nei cani con scompenso cardiaco clinicamente evidente. Lo scopo è quello di ridurre il lavoro del cuore, senza venir meno alle
esigenze nutritive dell’animale. La dieta per
un animale cardiopatico con segni di scompenso cardiaco prevede una riduzione
dell’apporto di sodio e l’utilizzo di cibi altamente digeribili suddivisi in piccole porzioni somministrate più volte al giorno.
Laura Camanzi in collaborazione con
Michele Borgarelli, Dipl. ECVIM-CA (Cardiology), Associate Professor of Cardiology
Kansas State University, Manhattan, Kansas
Taurina, la sostanza
salvacuore
Nel gatto la cardiomiopatia dilatativa, a differenza del cane, è determinata dal deficit di un aminoacido
chiamato taurina, che causa anche
gravi lesioni oculari. Il gatto non è
in grado di sintetizzare questo aminoacido che deve essere quindi costantemente reintegrato attraverso
la dieta. A seguito di tale scoperta la
maggior parte delle aziende produttrici di alimenti per animali ha provveduto all’aggiunta di taurina nei
prodotti in commercio e questo ha
determinato una notevole riduzione
della patologia.
12
Benessere
Laboratori
di energia
mentale
L’idea è venuta a Maria Piera (Mapi)
Mano, specialista in Ginecologia
e Ostetricia, fondatrice e presidente
di Lem, cooperativa piemontese
che organizza corsi di ogni tipo: attività
fisica, ecologia mentale, potere creativo,
alimentazione e cucina
La Valle di Viù è un gioiello della natura a
un’ora scarsa da Torino (48 km per la precisione). Situata nelle Alpi Graie, fino alla seconda guerra mondiale ad appannaggio della
nobiltà torinese, è un luogo pressoché incontaminato e raggiungibile solo attraverso
due gallerie (importante barriera ai pesticidi
e inquinanti della pianura). Qui, in una struttura recentemente ristrutturata, una serie di
docenti tengono lezioni «per tornare a vivere
e prendere coscienza di quello che si fa», per
dirla con le parole della dottoressa Mano.
Come le è venuta questa idea, così lontana
dai cliché turistici e, perché no, sanitari?
Ho sempre visto di buon occhio le medicine
orientali, dove l’alimentazione è parte integrante delle cure; successivamente, grazie ai
risultati di studi condotti in modo “occidentale” si è visto che la sindrome metabolica aumenta, e di molto, il rischio di cancro e non
solo di malattie osteoarticolari e cardiovascolari. Da questo presupposto ho cominciato
ad approfondire tematiche come la cucina
tradizionale, la ricerca della stagionalità e dei
prodotti locali, rispetto della sapienza contadina e le coltivazioni biologiche e biodinamiche e, infine, la biodiversità.
Una cucina, se mi passa il termine,
salutare.
Esatto. Noi, adesso, mangiamo sempre tutto
- anche i pomodori a dicembre - ma spesso
sono prodotti che hanno fatto tantissima
strada prima di raggiungere la nostra tavo-
la. Alcuni cibi sono ormai senza sapore o di
sapore diverso da quello che dovrebbero
avere. Il pane, ad esempio, è in caduta verticale in quanto a qualità: la farina industriale è
sempre più fine, macinata dai rulli d’acciaio.
Oltre a perdere di gusto, dura sempre meno
ed è povero di valori nutritivi.
Il cibo come caposaldo, seguito da?
Movimento, sempre e comunque. Migliora
l’attività cardiovascolare, abbassa i valori di
colesterolo, diverte.
Solo sport o anche discipline orientali?
Entrambi. Quest’estate abbiamo proposto
corsi di nordic walking (camminare con l’ausilio delle bacchette da sci: permette di sollecitare i muscoli di braccia, gambe e bacino ndr)
ma anche lezioni di yoga e ”attività fisica
adattata” , molto utili per continuare, anche
dopo una seduta dal professionista, il lavoro
di guarigione. L’attività deve mirare sempre
all’aumento della massa magra, alla flessibilità e soprattutto deve avere una compente
ludica (ad esempio le danze folk ndr).
Sempre per il discorso di "prendere coscienza di quello che si fa".
Sì, che vale anche per la creatività. Chiunque,
chi più chi meno, possiede talento. Il canto, il
disegno, la pittura, il cucito sono tutte attività
che fanno benissimo, al corpo e alla mente. A
noi interessa instradare, far provare, stimolare. Per divertirsi.
In ogni caso, i settori d’elezione di Lem
sono quattro: alimentazione, creatività,
movimento e ecologia mentale.
Si, grazie a esperti nelle varie discipline - dal
falegname al medico, passando per la sarta
e il musicista - durante i week-end proponiamo corsi di ogni tipo, alternando passeggiate, degustazioni e attività all’aperto a vere e
proprie lezioni in aula. Fatevi un giro sul sito
www.laboratorioenergiamentale.it, oltre a
una gallery fotografica, è possibile conoscere
i curricula dei docenti e consultare il calendario dei corsi dei mesi successivi. Vi aspetto.
Federico Meda
GLOSSARIO: SINDROME METABOLICA
Studi recenti dimostrano come la prevenzione primaria della malattia risieda
nello stile di vita, correlato alla “sindrome
metabolica”.
Per "sindrome metabolica" si intende
la tendenza ad aumentare di peso,
soprattutto a livello addominale, accompagnata spesso da ipertensione
e ipercolesterolemia, conseguenza di
abitudini alimentari non corrette (in par-
ticolare zuccheri a rapido assorbimento e
grassi animali), vita sedentaria e depressione, quest’ultima sia causa che conseguenza di questo stile di vita.
Gli studi dimostrano come la “sindrome
metabolica” sia correlata alle malattie cardiovascolari e all’osteoporosi ma anche
e, in modo significativo all’insorgenza di
cancro, soprattutto alla mammella, alla
prostata e al colon.
13
Risponde il Farmacista
Integratori pro colesterolo
Bimestrale di informazione al pubblico della
Cooperativa Farmaceutica Lecchese
Anno 8, n° 5 Settembre-Ottobre 2010
Reg. Trib. Lecco N. 10/03
del 22/09/2003
Direttore responsabile
Sergio Meda
Comitato Scientifico
dottor Paolo Borgarelli
dottoressa Valentina Guidi
Collaboratori
Virginia Caliendo, Laura Camanzi, Patrizia
Mantoessi, Federico Meda, Gianni Poli
Coordinamento redazionale
Hand&Made Milano
Impaginazione e grafica
De Marchi di De Marchi Simone
www.de-marchi.com
Stampatore
Gam Edit Srl – Italy
Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg)
Associazione Nazionale Editoria
Periodica Specializzata Socio Effettivo
A.N.E.S.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA
PERIODICA SPECIALIZZATA
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AMB . i t
I E N TA L E
Associata al sistema Confindustria
w w w AT
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L O S TA M
Mi è aumentato il colesterolo. Ci sono soluzioni alternative ai farmaci?
Se i valori non sono troppo alti, se non ci sono altri fattori predisponenti - obesità, diabete,
precedenti problemi cardiovascolari eccetera - il consiglio, oltre alla dieta, è di assumere
integratori a base di riso rosso fermentato, molto ricco di monacolina k, sostanza capace di
ridurre la produzione di colesterolo. Il colesterolo, infatti, proviene per 1/3 dalla dieta e per
2/3 da quello che produce il nostro organismo. Ovviamente l’assunzione di questi integratori presuppone, in ogni caso, una dieta equilibrata, povera di alimenti ricchi di colesterolo,
e l’esercizio fisico. Ci sono diversi integratori contenenti riso rosso fermentato, chiedete al
vostro farmacista per la scelta delle formulazioni migliori.
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È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione i medicinali vanno
assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate
e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi
al medico o al farmacista. Autorizzazione del 23/11/2009.
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