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Relazione tecnica - Consorzio di Bonifica Veneto Orientale

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Relazione tecnica - Consorzio di Bonifica Veneto Orientale
REGIONE VENETO
CONSORZIO DI BONIFICA VENETO ORIENTALE
www.bonificavenetorientale .it
BACINO BRIAN
PAR FSC 2007/2013 - ASSE PRIORITARIO 2 - DIFESA DEL SUOLO. LINEA DI INTERVENTO 2.1
DGRV 532/2015 - APPROVAZIONE SCHEMA DI ATTO INTEGRATIVO ALL'ACCORDO DI
PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA, ASSE 2 - DIFESA DEL
SUOLO (DGR 2330 DEL 17.12.2013)
SCHEDA PROGETTO VE2AP087
DI SOLLEVAMENTO IDROVORO AL DI FUORI DEL SISTEMA BRIAN
CODICE PROGETTO 1057.3 - CUP: C51E14000230006
PROGETTO ESECUTIVO
ALLEGATO
TITOLO
1
RELAZIONE TECNICA
SCALA
DATA
18.09.2015
SERVICE TECNICO
IL PROGETTISTA
Ing. Giulio Pianon
COLLABORATORI
Ing. Ornella Oliva
Geom. Fabiola Finotto
Geom. Stefano Finotto
IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
Ing. Michele Marchiori
LIVELLI DI PROGETTAZIONE PRECEDENTI
PROGETTO DEFINITIVO
SISTEMA QUALITA'
08.05.2015
IL PROGETTISTA: Ing. Giulio Pianon
ALL.P10.02.R00
REV. N.
DATA
MOTIVO DELL'EMISSIONE
REDATTO
VERIFICATO
0
18.09.2015
Prima emissione
SF
GP
NOME FILE
h:\veneto_orientale\_master\1057-potenziamento valle tagli\3-esecutivo\01_relazione tecnica
1057.3-rc01-00_relazione_tecnica (fs17-set-15)
CODICE DOCUMENTO
1057.3-RC01-00_RELAZIONE_TECNICA
CONSORZIO DI BONIFICA VENETO ORIENTALE
BACINO BRIAN
POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO VALLE TAGLI PER
ADEGUARE LA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO IDROVORO
AL DI FUORI DEL SISTEMA BRIAN
PROGETTO ESECUTIVO
IMPORTO: 900.000,00 €
RELAZIONE TECNICA
1) PREMESSA
Il territorio compreso tra il Piave e il Livenza costituisce il bacino idrografico Brian,
45.000 ha circa (di cui 7.600 del superiore Consorzio di bonifica Piave), i cui deflussi fanno
capo al sistema arginato omonimo per scolo naturale la parte più settentrionale di ha
14.000 e per sollevamento idrovoro: diretto, il corpo centrale più cospicuo di ha 29.000, o
indiretto, la parte a sud della litoranea di ha 2.000 circa, collegata tramite sifoni
sottopassanti al corpo centrale e alle relative idrovore.
Il sistema Brian è costituito dai canali arginali Grassaga, Bidoggia, Piavon confluenti
nel canale Brian provvisto di manufatto allo scarico nella Litoranea Veneta, per evitare la
risalita del cuneo salino (porte vinciane) e per il sostegno delle acque irrigue (paratoie
piane a sfioratore) immessevi mediante sollevamento dal Livenza.
L’ultimo adeguamento del sistema risale agli anni ’60 dello scorso secolo in base al
progetto generale 30.09.1960 “Sistemazione del canale Brian e suoi affluenti” che
prevedeva una portata allo scarico di circa 200 m³/s con livello di marea a +1,00 m
s.l.m.m.
L’aumento dei livelli di marea e dei deflussi provenienti sia dalle zone a scolo
naturale che da quelle a sollevamento idrovoro determinano situazioni di crisi del sistema
che costringono, sempre più di frequente, da ultimo il 31 gennaio – 4 febbraio 2014, allo
stacco programmato di alcuni gruppi idrovori, in particolare nelle fasi di marea più
elevata, per scongiurare il pericolo di tracimazioni o rotte arginali, che, per la
soggiacenza dei territori ai livelli del Brian, sarebbero catastrofiche.
1
Per la parte a prosciugamento idrovoro sussiste, con gli impianti idrovori Torre di Fine
e Valle Tagli, oltre che con i due impiantini Altanea e Livenzuola ad esclusivo servizio dei
sottobacini Ongaro Inferiore 2° e 3°, anche la possibilità di scarico nella Litoranea Veneta
(canali Revedoli e Largon) per il deflusso diretto a mare (foce Livenza)sempre tramite il
canale Comessera, ma con immissione da Ovest (canale Largon) anziché da Est (canale
Brian con sostegno di foce).
Il piano generale di bonifica 19.12.1991 dell’allora Consorzio di Bonifica Basso Piave e
tutti i successivi documenti programmatici propongono come fondamentale, al fine di
ridurre dette situazioni di crisi e comunque di poterle gestire efficacemente, il
potenziamento delle possibilità di scarico al di fuori del sistema Brian in particolare: da una
parte potenziando per complessivi 24 m³/s gli impianti idrovori Valle Tagli e/o Torre di Fine,
dall’altro realizzando e potenziando i collegamenti idraulici tra sub-bacini verso dette
idrovore al fine di addurvi le maggiori portate; ciò consentirà senza determinare
allagamenti, per esondi della rete di bonifica, lo stacco gestito e programmato di alcuni
gruppi idrovori di sollevamento nel Brian.
Essendo già realizzato o in corso il risezionamento di alcuni collettori principali è ora
prioritario nei limiti del finanziamento previsto con D.G.R. n. 2463 del 23.12.2014 di
900.000,00 euro, confermato ora con D.G.R.V. n. 532 del 21.04.2015, il potenziamento per
12 m³/s dell’impianto idrovoro Valle Tagli per lo scarico al di fuori del sistema Brian.
Il conseguente progetto definitivo 08.05.2015 è stato sottoposto all’esame della
C.T.R.D. presso la Sezione Bacino Idrografico Litorale Veneto del Dipartimento Difesa del
Suolo della Regione Veneto che si è espressa favorevolmente con voti n.81 del 12.06.2015
e n. 104 del 17.07.2015 a cui è seguita, con lettera n. 325069 del 07.08.2015,
l’autorizzazione da parte della Sezione Difesa del Suolo all’avvio delle procedure di
appalto dei lavori.
Di conseguenza si è predisposto il presente progetto esecutivo.
2) CRITERI DI PROGETTAZIONE ED OBIETTIVI DEL POTENZIAMENTO IDROVORO
Il piano generale di bonifica prevede la necessità di riportare a 198 m³/s la portata in
situazione di piena del Brian alla foce.
Attualmente, a seguito dei progressivi adeguamenti dei sollevamenti idrovori, il
sistema idraulico Brian è infatti potenzialmente gravato, nei momenti di massimo afflusso
dai bacini serviti, da una portata di 222 m³/s derivante dal seguente conteggio:
bacini serviti a scolo naturale ha 13.575 x 8 l/sha =
2
108.600 l/s
portate idrovore scaricanti in Brian (portate nominali con diminuzione
del 10% conseguente alle maggiori prevalenze) Q=126.400 l/s x 0,90 =
113.700 l/s
portata potenziale Brian
222.300 l/s
Come verificatosi il 17.03.2011 e 31.01-03.02.2014, nelle situazioni di massima portata
coincidenti con i massimi livelli alla foce soggetta all’andamento di marea, la portata
viene ricondotta ai livelli sopportabili dalle arginature senza tracimazioni mediante stacco
programmato di alcuni gruppi idrovori posti in posizione strategica. In occasione della crisi
dello scorso anno l’operazione è stata effettuata per ben tre volte dato il protrarsi delle
precipitazioni (oltre 200 mm con tre picchi di intensità su tutta la superficie) e dei livelli alla
foce sostenuti per gran parte del tempo al di sopra di quota (11,00)= +1,00 m s.l.m.m.,
quota a suo tempo assunta alla base del dimensionamento idraulico.
Nei momenti dei massimi livelli nei punti critici (arginature Piavon in Ceggia e Brian in
zona Stretti e Cittanova) si è proceduto infatti allo stacco di alcuni gruppi idrovori, posti in
posizione
strategica, per
un totale di 20-24
m³/s
arrestando tempestivamente
l’innalzamento dei livelli. All’abbassarsi di questi ultimi, a seguito della fase calante di
marea alla foce, detti gruppi sono stati riavviati in modo da contenere gli esondi della
rete di bonifica interna conseguenti allo stacco delle idrovore. Come si è detto il Piano
Generale di Bonifica prevede, per la zona a scolo meccanico, di rendere più sicura la
gestione della piena sul Brian e meno impattante sul territorio, potenziando per 24 m³/s la
possibilità di sollevamento
a valle del sostegno Brian e nel contempo realizzando i
necessari nuovi collegamenti idraulici tra i bacini di bonifica, adeguando quelli esistenti e
risezionando per le maggiori portate i collettori di adduzione agli impianti idrovori Torre di
Fine e Valle Tagli, già scaricanti al di fuori del sistema Brian sulla Litoranea Veneta.
A seguito dei progressivi lavori di adeguamento di cui sopra e al completamento dei
lavori di risezionamento del Collettore Terzo, il sistema di bonifica sarà a breve in grado, in
condizioni di massima piena (circa 70 cm al di sopra dello zero di valle (6,80)) di far
defluire 12 m³/s, normalmente sollevati in Brian dall’impianto Cittanova, all’impianto Valle
Tagli tramite Collettore Principale 3° - canale Ongaro – Collettore Principale 2° - Collettore
Valle Tagli, come da schema seguente.
Per ubicazione l’idrovora Valle Tagli, realizzata infatti dopo l’alluvione del novembre
1966 per scaricare 18 m³/s al di fuori del sistema Brian, è anche la più idonea per
potenziare tale possibilità per i seguenti motivi:
 scarico alla confluenza del canale Largon e del Brian nel canale Comessera e
quindi senza sovraccarico del corso d’acqua a valle;
3
 collettori di afflusso, come sopra esposto, già di sezioni idonee al trasferimento della
portata in gioco (12 m³/s provenienti da Cittanova, bacini in destra Brian)e in
grado di essere agevolmente potenziate per far defluire in futuro gli ulteriori 12 m³/s;
 minor distanza rispetto ai sifoni sottopassanti di collegamento idraulico esistenti
(sottopassanti Assicurazioni Generali e Cao Mozzo) e futuri da realizzare
(sottopassante Staffolo) per i bacini a sollevamento idrovoro in sinistra Brian;
 diretto servizio dell’area più depressa del bacino Ongaro Inferiore.
Possibile scenario sollev amento idrov oro in Brian in situazione di crisi con div ersione di 12-24 m³/s a Valle Tagli
I drov ora
l/s
Grassaga
Cittanov a
Termine in Sx
Villanov a
Donegal
Seriola
Fossà
Pace
Staffolo
Boccafossa
Cao Mozzo
15.300
29.000
26.000
3.200
10.600
2.600
9.800
13.500
9.600
3.400
3.400
Sommano
126.400
Portate immesse in Brian
di progetto – 12 m³/s in Dx e +12
Scenario futuro -12 m³/s in Sx e
m³/s a Valle Tagli
+24 m³/s Valle Tagli
-5.500 -6.500
-2.100
-1.300
-6.400
-1.700
-500
-12.000
4
-12.000
5
Per la zona in destra Brian (Cirgogno – Ongaro Superiore – Ongaro Inferiore 1°) e
bacini già collegati all’Ongaro Inferiore 1° (Assicurazioni Generali – Cao Mozzo e
Boccafossa Est – Ongaro Inferiore 2° e 3°) superficie di ha 23.056, il potenziamento per 12
m³/s di Valle Tagli consente di mantenere anche in caso di crisi del Brian e quindi dello
stacco delle due pompe da 5,5 e da 6,5 m³/s di Cittanova, la portata totale sollevata a
114.700 l/s ed il coefficiente udometrico a 5 l/sha. Al di fuori della crisi del Brian e quindi
con tutte le pompe funzionanti la portata sollevata diventa di 126.700 l/s ed il coefficiente
udometrico di 5,5 l/sha.
Sempre per ubicazione e ampiezza dei collettori di arrivo il potenziamento
dell’idrovora risulta inoltre particolarmente efficace per risolvere, positivamente e in tempi
ridotti situazioni di crisi per nubifragi di particolare intensità ed estensione che colpiscono
in particolare la zona meridionale e litoranea del bacino idrografico Brian (bacini Ongaro
Inferiore 1°, al netto di 2.000 ha verso Cittanova, e collegati per ha 14.400) portando per i
12 m³/s, la portata complessiva da 67 a 79 m³/s ed il coefficiente udometrico per tali
situazioni da 4,7 l/sha a 5,5 l/sha.
3) DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO ESISTENTE VALLE TAGLI
L’impianto idrovoro Valle Tagli è stato realizzato nel 1970 a seguito dell’alluvione del
1966 per potenziare il sollevamento idrovoro del bacino Ongaro Inferiore recapitando la
relativa portata di 18 m³/s al di fuori del sistema Brian.
Per l’adduzione della portata in questione è stato escavato il Collettore Valle Tagli, la
cui sezione all’epoca è stata largamente dimensionata con base di m 16,50 a quota
(4,50), scarpate 3x2 interrotte da banchina di m 1,50 a quota (7,20); realizzando una
sezione liquida, con zero di valle a (6,80) di m² 45,88 e quindi con velocità contenuta, per i
18 m³/s, a 0,39 m/s.
Il fabbricato è costituito da un corpo centrale suddiviso in tre ampie vasche di
aspirazione (m 5,50 x 14,00 ciascuna) con platea a quota (2,00) in cui sono installate le tre
pompe ad elica della portata di 6.000 l/s ciascuna alla prevalenza geodetica di m 4,50
accoppiate direttamente a motore elettrico a 18 poli (330 giri/1’). Nei corpi laterali
trovano alloggio rispettivamente: la cabina elettrica di trasformazione con due
trasformatori (1 da 1.250 kVA per l’alimentazione di due gruppi ed uno da 630 kVA per il
terzo gruppo) e i due gruppi elettrogeni di emergenza. Sulla soletta all’aspirazione sono
installati tre sgrigliatori oleodinamici a pettine che coprono l’intera griglia di m 18 di
larghezza. Le tre tubazioni di mandata, ø 1.800 mm, scaricano in ampio mandracchio
che, tramite ponte a tre luci di m 3,80 per la strada arginale nella litoranea Veneta che fa
6
defluire l’intera portata del Brian, e del Revedoli-Largon (impianti Torre di Fine, Livenzuola,
Altanea e Valle Tagli,) a foce Livenza.
L’impianto funziona prioritariamente per il normale drenaggio del bacino Ongaro
Inferiore 1° e di quelli progressivamente collegati per complessivi ha 16.400 con attacco
automatico di due elettropompe contemporaneamente a quota (6,70) nelle ore di minor
costo dell’energia elettrica; per livelli più elevati a seguito di precipitazioni si avviano
progressivamente gli altri impianti idrovori (ed anche il terzo gruppo dell’impianto stesso)
con intervento di tutti i gruppi idrovori del bacino Ongaro Inferiore 1° entro quota (7,30).
4) CRITERI DI PROGETTAZIONE E DIMENSIONAMENTO DEL POTENZIAMENTO DELL’IMPIANTO
Dalla descrizione di cui sopra risulta che l’idrovora Valle Tagli è anche la più idonea:
per larghezza di dimensionamento delle strutture civili e dei bacini di arrivo e di scarico,
per tipologia delle vasche e della platea di aspirazione, per alimentazione elettrica chiusa
ad anello al vicino impianto Termine (con possibilità quindi di alimentazione da due
diverse linee ENEL) e per la presenza di gruppi elettrogeni di emergenza; ad essere
agevolmente potenziata con elettropompe ad asse verticale con minimi adeguamenti
strutturali.
Poiché la portata complessiva dei tre impianti Termine, Torre di Fine, Valle Tagli è già
sufficientemente frazionata in 9 gruppi della portata di ciascuno di 6-7,5 m³/s e risultando
peraltro eccessiva (per la potenza del motore necessaria) la concentrazione su unico
gruppo della portata prevista di 12 m³/s si prevede, anche per uniformarsi al macchinario
esistente in impianto, il frazionamento su due gruppi da 6 m³/s ciascuno.
Essi entreranno in funzione successivamente agli altri gruppi idrovori del bacino
Ongaro Inferiore 1° entro il livello (7,50), in tali situazioni il collettore di arrivo avrà tirante
d’acqua di m 3,00 con sezione liquida di m² 63 e quindi con velocità media per la portata
di 30 m³/s pari a 0,48 m/s e pendenza motrice di 0,00006 corrispondente all’attuale.
Considerazioni di molto maggiore larghezza di dimensionamento valgono per le
strutture allo scarico.
Accertata come sopra l’idoneità delle opere di arrivo e di scarico nelle condizioni
attuali al potenziamento dell’impianto, si esamina di seguito l’idoneità dell’impianto stesso
in particolare all’installazione delle due nuove pompe nelle due vasche laterali in linea
con i gruppi esistenti.
La larghezza della griglia di m 18,00 con tirante d’acqua di m 5,50 (platea a quota
(2,00)) e sviluppo secondo inclinazione di m 6,00 produce una sezione lorda di griglia di m²
108, che, tenendo conto anche dell’efficienza della pulizia assicurata da sgrigliatori a
7
pettine a postazione fissa coprenti l’intera larghezza, è più che idonea anche per il
transito della maggior portata.
A tergo della griglia, si prevede comunque il taglio in verticale degli speroni inclinati
esistenti mettendo in comunicazione le tre vasche.
Successivamente la sezione idrica di ciascuna vasca diventa di m² 30 circa, con
velocità media, anche per 12 m³/s, ancora bassa: m/s 0,4, più che idonea (attualmente
date le velocità molto basse la parte iniziale e quelle periferiche della vasca sono
interessate da notevoli depositi di sedimentazione), per l’installazione di una seconda
pompa. D’altra parte, anche per lo sviluppo in longitudinale, l=14 m, la vasca risulta
idonea al raddoppio della portata, infatti volume e parametro teorico: tempo di
vuotamento a griglia chiusa 𝒕 =
𝟏𝟒,𝟎𝟎𝒙𝟓,𝟓𝟎𝒙𝟓,𝟒𝟎
𝟐𝒙𝟔
=
𝟒𝟐𝟎
𝟏𝟐
= 𝟑𝟓 𝒔, risultano superiori a quelli di molti
altri impianti consorziali; lo sviluppo longitudinale in corrispondenza della sala macchine
consente per di più l’installazione della seconda pompa all’interno dell’idrovora con una
distanza tra le due campane leggermente maggiore di quella minima raccomandata
pari al diametro della campana stessa.
È da tener presente a questo punto che l’impianto funzionerà nell’attuale assetto,
per nulla influenzato dall’installazione della nuova pompa, per almeno 2.500 ore all’anno,
mentre il funzionamento con due pompe nella stessa vasca avverrà con tempo di ritorno
annuale per un tempo stimabile in 24 ore e quindi per
𝟏
𝟏𝟎𝟎
del tempo totale. Tempo per cui
sarebbe ben tollerabile, date le basse velocità (330 giri) e la robustezza del macchinario,
dell’albero, dei sopporti lubrificati di continuo a grasso anche il funzionamento con
rumorosità dovuta a qualche vortice.
Tuttavia per assicurare una alimentazione alla pompa retrostante almeno pari
all’attuale anche nelle poche ore annuali di funzionamento contemporaneo delle due
pompe si prevede di adottare i seguenti provvedimenti:
 apertura di una finestra a livello platea del muro di divisione tra vasche laterali (2
pompe) e vasca centrale (1 pompa) delle dimensioni di m 1,50x1,50= m² 2,25 a
valle della nuova pompa di sezione pari a quella rettangolare di afflusso diretto
alla pompa stessa (m 2,20x1,00) al di sotto della campana;
 riduzione della soletta rompivortici esistente ai lati mantenendo l’estensione attuale
in senso radiale rispetto alla pompa (non variandone quindi l’effetto) per m
1,50x0,80xn.2=m² 2,40 per favorire per la pompa esistente l’afflusso dalla parte
superiore della vasca verso l’aspirazione della pompa esistente durante il periodo
di funzionamento della nuova pompa.
8
Tali modifiche, senza alterare la situazione normale, renderanno più omogenei i flussi
anche nella situazione di massima portata chiamando a contribuire con velocità più
uniformi tutte le parti delle vasche.
A tal riguardo la ditta costruttrice delle pompe, sulla base di apposito studio
idrodinamico, potrà, se del caso, proporre opportuni setti direzionali per ottimizzare
ulteriormente i flussi.
Per le dimensioni delle tubazioni di mandata si prevede di adottare il diametro di
mm 1.600 compatibile con le dimensioni disponibili nello spazio tra le tubazioni esistenti
(mm 1.800) e più che adeguato comportando una velocità di m/s 3,00, valore
raccomandato e con ridotte perdite di carico.
Per il dimensionamento del motore il conteggio è sviluppato di seguito per una
portata di 6 m³/s alla prevalenza geodetica di m 4,50, funzionamento tra le quote (7,00)
all’aspirazione e (11,50) alla mandata.
Q=6 m³/s
Hg=4,50 m
perdite della pompa
curve 0,4
ø 1.600 mm
𝟔
v=𝟐=3 m/s
𝐯𝟐
=0,45 m
𝟐𝐠
0,15 m
𝐯𝟐
x n.5=
𝟐𝐠
0,90 m
perdite tub. rett. l=22 m
0,15 m
𝐯𝟐
terminale
𝟐𝐠
0,45 m
1,65 m
Assorbimento geodetico
𝟔.𝟎𝟎𝟎𝐱𝟒,𝟓𝟎
=265
𝟏𝟎𝟐
kW
𝟒,𝟓𝟎
ηpompa=𝟒,𝟓𝟎+𝟏,𝟔𝟓=0,73
ηmotore=0,93
ηriduttore=0,95
ηtotale=0,73x0,93x0,95=0,64
𝟐𝟔𝟓
Pmotore=𝟎.𝟔𝟒=414 kW
Assicurando l’usuale margine del 15% si arriva a 476 kW ricadendo sulla taglia
unificata di 500 kW.
Per le elettropompe si prevede inoltre, al fine di semplificare i lavori di montaggio,
ma soprattutto di renderne agevoli e veloci operazioni di manutenzione futura,
l’introduzione e l’asporto delle pompe in unico pezzo con autogru dall’alto.
9
5) DESCRIZIONE DELLE OPERE
A) OPERE CIVILI
La soluzione prescelta prevede opere civili ridotte al minimo e tutte contenute entro
l’attuale impianto senza alcuna modifica dell’aspetto esterno dello stesso.
Si renderà necessario:
 messa in asciutto delle vasche di aspirazione previa casseratura in palancole
metalliche;
 formazione, per ciascuna pompa, di adeguati fori per il passaggio della pompa:
sulla soletta di copertura superiore, sulla soletta sala macchine e sulla soletta
inferiore (travi reggipompa);
 taglio in verticale degli speroni di separazione vasche a tergo griglie, formazione di
aperture sui setti di separazione vasche e riduzione solette rompivortici;
 formazione, per ciascuna pompa, di adeguati fori per il passaggio della pompa:
sulla soletta di copertura superiore, sulla soletta sala macchine e sulla soletta
inferiore (travi reggipompa);
 messa in asciutto del bacino di mandata previa casseratura con palancolato a valle
del ponte sull’argine strada;
 apertura di fori sulla parete lato mandata per uscita tubazioni di mandata delle
elettropompe al di sotto del pavimento sala macchine e sul prospetto sul bacino;
 inghisatura con getti in c.a. di travi, intelaiature, mensole, grigliati, correntini,
tubazioni ed altri accessori di carpenteria;
 opere accessorie ed edili in genere per formazione cavidotti e di assistenza e
ripristino:
preliminari,
durante
e
dopo
il
montaggio
dei
macchinari
e
apparecchiature.
B) FORNITURA IN OPERA GRUPPI ELETTROIDROVORI
Si prevede la fornitura in opera di:
 n. 2 pompe ad elica ad asse verticale in grado di sollevare 6 m³/s alla prevalenza
geodetica di m 4,50, giri/1’ 330 circa;
 n. 2 riduttori di giri 330/750 ad assi verticali completi di giunti elastici e di circuito di
raffreddamento e scambiatore di calore in acciaio inox;
 n. 2 motori elettrici asincroni trifase a gabbia, 400 V, 8 poli, potenza 500 kW;
 n. 2 tubazioni di scarico ø 1.600 mm conformate a sifone complete di valvole di
disadescamento e di sfiati;
 carpenteria metallica: travi reggipompa, paiolati, grigliati, ecc.;
10
C) FORNITURA IN OPERA APPARATO ELETTRICO DI ALIMENTAZIONE, CONTROLLO E
COMANDO
Si prevede la fornitura in opera di quanto necessario per l’alimentazione, il controllo
e il comando dei due nuovi gruppi elettroidrovori compreso adeguamenti, collegamenti
e risoluzione interferenze dell’esistente:
 potenziamento della cabina di trasformazione con nuovo trasformatore di tensione
trifase 20.000/400 V della potenza di 1.250 KVA adeguato all’alimentazione di
entrambi i gruppi idrovori in armadio, di sezionatore e di interruttore di M.T. ad
esafluoruro in esecuzione chiusa in armadio;
 spostamento e adeguamento canalette e cavi di alimentazione gruppi esistenti
interferenti con le nuove elicopompe;
 quadri di manovra, protezione e controllo per i due nuovi gruppi suddiviso in tre
sezioni: una per il comando inserimento trasformatore 1.250 kVA, ciascuna delle
altre due dedicata ad una elettropompa con avviatore del tipo softstarter;
 cavi di collegamento, adeguamento impianto di messa a terra, rilevatori di livello,
etc.
Sia il macchinario che le apparecchiature dovranno funzionare in comando:
manuale, automatico in funzione dei livelli all’aspirazione e con telecomando a distanza.
6) CRONOPROGRAMMA E SICUREZZA
Si espone di seguito il cronoprogramma dell’intervento che presuppone la presenza
contemporanea di tre gruppi di lavoro: esecutore opere civili, installatore gruppi idrovori e
tubazioni ed impiantista elettrico. Per la sicurezza dei lavori si prevede la messa fuori
servizio per un periodo di quattro mesi del macchinario esistente concentrando tale
periodo nei mesi estivi per ragioni di sicurezza idraulica.
È stato predisposto il piano di sicurezza e coordinamento. Sono stati individuati gli
oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta dovuti essenzialmente a situazioni
pericolose e disagiate: per lavori con rischio di caduta dall’alto e in luoghi confinati e per
le necessità di coordinamento dei gruppi di lavoro, in alcuni casi necessariamente con
interventi concomitanti.
11
Si espone di seguito il cronoprogramma:
ANNO
2015
MESE
O
N
2016
D
G
F
M
A
Gara appalto
M
G
L
2017
A
S
O
N
D
G
F
Fuori servizio
Affidamento
gruppi esistenti
Approntamento macchinario idrovoro e
apparecchiature elettriche
Opere civili
Montaggi idrovore
Montaggi elettrici
Completamenti e prove
Collaudi
7) MODALITÀ DI AFFIDAMENTO E QUADRO ECONOMICO
Per l’opportunità di operare con unica ditta responsabile sia per il risultato
dell’intervento che per il rispetto dei tempi ristretti si è prevista infine l’esecuzione in unico
appalto.
Data la fondamentale importanza per il buon esito del potenziamento, delle
garanzie
prestazionali,
nella
installazione
prevista,
delle
elicopompe
comprese
nell’appalto, si prevede per l’ammissione il requisito tecnico di aver prodotto elicopompe
della
portata
di
almeno
3
m³/s,
procedendo
secondo
il
criterio
dell’offerta
economicamente più vantaggiosa.
Per il completamento si ritiene necessario un periodo di un anno dall’affidamento
oltre a un periodo successivo di due mesi per i collaudi e la chiusura degli atti contabili.
In particolare si prevedono necessari 300 giorni per l’ultimazione della fornitura in
opera ed ulteriori 60 giorni per le prove di funzionamento e completamenti.
Si prevede altresì necessario un periodo di 120 giorni di completo fuori servizio
dell’impianto per procedere in condizioni di sicurezza nei lavori e nei montaggi interferenti
con le strutture e gli apparati elettromeccanici esistenti.
Si riporta di seguito il quadro economico quale risulta dal computo metrico
estimativo al quale si rinvia per maggiori dettagli.
Si fa infine presente che per l’aumento di potenza per 800 kW, con IVA al 10%, sono
necessari ulteriori € 45.000,00 per i quali si chiede sin d’ora di poter utilizzare, anche per
quota parte, eventuali ribassi d’asta.
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QUADRO ECONOMICO DI SPESA
LAVORI E FORNITURE IN OPERA IN APPALTO
A OPERE CIVILI
€
81.602,57
B GRUPPI ELETTROIDROVORI E CARPENTERIE
€
474.000,00
ELETTRICO
DI
ALIMENTAZIONE,
C APPARATO
CONTROLLO E COMANDO
€
SOMMANO SOGGETTI A RIBASSO (A+B+C)
144.000,00
D ONERI DELLA SICUREZZA NON SOGGETTI A RIBASSO
TOTALE (A+B+C+D)
€
699.602,57
€
€
9.000,00
708.602,57
€
€
191.397,43
900.000,00
SOMME A DISPOSIZIONE
E IVA 22%
€
155.892,57
F SPESE GENERALI 5%
€
35.430,13
€
74,74
ARROTONDAMENTO
TOTALE COMPLESSIVO
San Donà di Piave, 18.09.2015
IL PROGETTISTA
(Ing. Giulio Pianon)
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