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PRIDE AND PREJUDICE JANE AUSTEN
L ETTERATURA I NGLESE PRIDE AND PREJUDICE JANE AUSTEN Rosaria Caselli Tecnologie e Didattica delle lingue A.A. 2007/2008 “Un romanzo deve mostrare il mondo nella sua realtà, deve rivelare l'origine delle nostre azioni…” INDICE Indice...................................................................................................................... 1 Introduzione........................................................................................................... 2 La vita...................................................................................................................... 3 La società di Jane Austen ....................................................................................... 5 Stile......................................................................................................................... 6 Titolo....................................................................................................................... 8 Trama .................................................................................................................... 10 Matrimonio........................................................................................................... 13 Personaggi ............................................................................................................ 17 Mr Bennet....................................................................................................... 17 Mrs. Bennet.................................................................................................... 18 Elizabeth ........................................................................................................ 18 Relazione padre-figlia .................................................................................... 19 Darcy.............................................................................................................. 20 Jane................................................................................................................. 21 Bingley ........................................................................................................... 21 Sorelle Bingley ............................................................................................... 21 Sorelle Bennet ................................................................................................ 22 Collins............................................................................................................ 23 Wickham ........................................................................................................ 24 Gardiner......................................................................................................... 24 Lady Catherine de Bourgh............................................................................. 25 Conclusioni........................................................................................................... 26 Bibliografia........................................................................................................... 28 Sitografia .............................................................................................................. 30 INTRODUZIONE Chi è Jane Austen? Che cosa rappresentano i suoi personaggi? Che cosa vuole trasmettere ai suoi lettori o meglio alle sue lettrici? Queste sono state le domande che mi sono posta dopo la visione cinematografica di Orgoglio e Pregiudizio. Ho colto l’occasione di questo lavoro per provare a darmi una risposta. La lettura del romanzo è stata fondamentale per farmi capire il perché di tanti atteggiamenti, mi ha fatto comprendere anche quanto a volte il sesso femminile è in grado di mettersi in ridicolo perché eccessivamente frivolo. Nonostante ciò, Jane Austen mette in scena il personaggio di Elizabeth, un personaggio che secondo me è molto positivo, è una sorta di monito alle donne, vorrebbe invitarle alla uso della ragione. Riflettendo su questo personaggio sempre in relazione agli altri personaggi femminili, mi sono resa conto quanto a volte la donna sa essere frivola e materialista al punto tale di non avere neanche rispetto per sé, ciò denota quanto la donna non è in grado di utilizzare la testa. Il mio parere è un po’ troppo femminista e forse per questo condivido il personaggio di Elizabeth, è lontana da tutte le civetterie femminili ma è sempre pronta a difendere sé stessa dagli altri. 2 LA VITA Nata nel 1775 nel villaggio di Steventon nel Hampshire, una regione rurale nel sud dell’Inghilterra, figlia di un pastore anglicano, di buona cultura e di ampie vedute, viene incoraggiata dal padre a leggere e studiare. Settima di otto figli vive un’adolescenza felice in una famiglia vivace e molto legata. Nel 1801 il padre va in pensione e si trasferisce con la moglie e le due figlie, Jane e Cassandra, a Bath, ma muore dopo solo quattro anni, lasciando le tre donne a carico dei figli maschi, come sempre accadeva a quei tempi. Le tre donne conoscono in questo periodo ristrettezze economiche, che in parte ricordano quelle vissute dalle signore Dashwood in Sense and Sensibility. Per un breve periodo esse vivono a Southampton dal fratello Francis, ma Jane non ama la vita di città, è felice quando il fratello Edward mette a loro disposizione a Chatwin, villaggio dell’Hampshire, un cottage all’interno della sua proprietà. Qui la scrittrice ritrova la pace e la concentrazione per rielaborare i romanzi che aveva scritto a Steventon e per scriverne di nuovi, nonostante faccia la zia a tempo pieno, dedicandosi con amore e passione ai numerosi nipoti che la circondano. La vita di Jane si svolse tutta fra le pareti domestiche, in un legame molto stretto con la sorella Cassandra. Le due sorelle furono entrambe vicine al matrimonio, il fidanzato di Cassandra fu assassinato e quello di Jane morì prima di poter coronare il loro sogno d'amore, pertanto non si sposarono mai e vissero sempre insieme, scrivendosi regolarmente delle lettere, nei periodi di separazione. 3 Applaudita e accusata dai diffamatori di aver imbrigliato nel perbenismo il romanzo inglese; è stata considerata da amici e parenti come una zitella inaridita a caccia di marito. Un giudizio opposto è stato formulato da Virginia Wolf che l’ha definita come “la più perfetta artista tra le donne” per l'immortalità dei suoi libri mentre G.H. Lewes la definisce come la “Sorella minore di Shakespeare”, per l'enorme ricchezza di personaggi che la sua fantasia seppe elaborare. 4 LA SOCIETÀ DI JANE AUSTEN Jane Austen, attingendo dall'esperienza personale, ambientò i suoi libri nel piccolo mondo della nobiltà di campagna e della borghesia di provincia, ritraendo, sempre dal punto di vista femminile, personaggi che ben conosceva e dei quali coglieva sia il profilo psicologico che il comportamento sociale. Nobili e commercianti tradizionalmente divisi da barriere di casta, cominciano una progressiva assimilazione: in Pride and Prejudice l’aristocratico Darcy ha per amico il borghese Bingley e vincendo i propri pregiudizi giunge a sposare una borghese come Elizabeth. I matrimoni nei suoi romanzi sembrano spesso sancire una nuova realtà sociale che vede la fusione delle due classi di potere e segna l’ascesa della borghesia che vivrà poi nell’Ottocento il secolo del suo trionfo. Intelligente com’è, nulla le sfugge, non una bugia, non un moto di rancore o di superbia, non una malignità, o una reticenza. Nel rappresentare questa realtà esercita una sottile critica dei costumi, dell’ostentazione, dell’egoismo, insomma delle debolezze tipiche degli uomini. È ironica e sarcastica a volte anche spietata. Jane Austen non attacca mai direttamente le convenzioni sociali, non attacca quelle precise regole di comportamento e quei valori di vita che l’intera comunità ha formulato e accettato, le sottopone ad un attento esame e non si trattiene dal fare ironia e mettere in evidenza i comportamenti dei singoli individui. Scrisse novels of manners riuscendo a creare dei perfetti ritratti della classe borghese e della gente che viveva in campagna in quanto lei faceva parte di questa schiera sociale. Per questa gente i momenti essenziali erano le visite, i matrimoni, i balli e le discussioni attorno ad un tavolo da tè. Quando qualcuno di nuovo arrivava, subito diventava argomento di discussione. Tutti questi punti hanno fatto 5 da proemio a Pride and Prejudice perché l’opera inizia con la notizia del’arrivo di una persona benestante, Bingley. STILE La tecnica usata dalla Austen pone i suoi personaggi e gli avvenimenti in diretto contatto con il lettore, lei stessa non interviene, se non raramente, per commentare, giudicare o desumere, se interviene lo fa solo con personaggi dichiaratamente negativi. Con poche, ma efficaci, parole descrive Mrs Bennet come una donna di intelligenza modesta, di scarsa cultura e di carattere debole e incerto. L’autrice lascia sempre che siano i protagonisti con le loro parole e i loro comportamenti a presentarsi (vedi il caso di lady de Bourgh, viene presentata dalle lodi del signor Collins). La storia si snoda principalmente attraverso i discorsi e le lettere, mentre spesso il commento che fa la scrittrice è inteso ad esplorare più la conseguenza degli avvenimenti sull'animo dei protagonisti. Gli ambienti in cui si svolge la storia sono pochi: casa Bennett, casa Beagle y e la residenza di Darcy, le occasioni sono rappresentate dai balli e dalle visite. All’interno del romanzo sono prendono luogo diversi discorsi che hanno svariati funzioni: contribuiscono ad analizzare il carattere di chi parla (nel caso di Jane il candore, lo humour di papà Bennett, l'invadenza e l'improprietà di mamma Bennett), narrano ciò che sta succedendo (le due dichiarazioni d'amore finali) o sono narrazioni indirette di ciò che e` successo. La forma è molto teatrale: le tre unità sono abbastanza rispettate, e ciò che non viene detto mediante il dialogo è ben poco; d'altronde gli avvenimenti vengono presentati come delle scenette. 6 In questo periodo storico si assiste all’affermazione del romanzo, un nuovo genere letterario che mette in scena personaggi ordinari e l’uso di una lingua più semplice che rimanda alla quotidianità della. Le donne avendo maggior tempo libero si dedicavano ad avide letture. 7 TITOLO Orgoglio e pregiudizio fu pubblicato per la prima volta nel 1813 ed è l'ultima stesura di un lavoro che Jane Austen fece in gioventù intitolato Prime impressioni. Quest'ultimo era stato presentato ad un editore nel 1797 ma fu rifiutato. Il titolo del romanzo è emblematico perché racchiude parte della trama. Personalmente ho trovato opportuno iniziare dall’analisi del titolo. Secondo il dizionario Devoto-Oli, il termine Orgoglio indica “una stima esagerata di sé, eccessiva valutazione dei propri meriti o della propria condizione sociale, che isola l’individuo o ne altera i rapporti con gli altri.” L’ orgoglio fa parte del vocabolario di Darcy e di Lady Catherine de Bourgh mettendo in evidenza il loro orgoglio di classe. Per Wichkam l’orgoglio è la cattiva consigliera di Darcy. Per Mary Lucas l’orgoglio è un difetto comune e la natura umana ne ha inclinazione in quanto si riferisce all’opinione che ha di sé. Sempre dal dizionario Devoto-Oli il termine Pregiudizio indica “un’opinione preconcetta, capace di fare assumere atteggiamenti ingiusti specialmente nell’ambito del giudizio o dei rapporti sociali.” Il pregiudizio è un elemento che inizialmente distingue Elizabeth nei confronti del signor Darcy. Questo pregiudizio è tradotto in una forma di antipatia frutto degli atteggiamenti di Darcy. La summa dell’antipatica era accresciuta dalla confidenza fatta da Wickham sulla sua rottura dell’amicizia con Darcy. Anche parte i componenti della famiglia Bennet mostrano qualche pregiudizio nei confronti di Darcy. 8 Tony Tanner in un saggio su Orgoglio e Pregiudizio ci rimanda al Trattato sulla natura umana di Hume. In questo trattato, in particolare il secondo libro, relativo alle passioni, Hume fa dell’orgoglio la passione dominante. La sua dissertazione inizia con un resoconto del significato morale e sociale dell’Orgoglio. Ciò che interesse ad Hume è che l’Orgoglio essendo una passione universale, non è naturale perché non deriva da specifici organi del corpo umano e né dai bisogni interni. L’oggetto dell’Orgoglio è individuale anche se l’individuo lo prova in virtù di attributi esterni. Tutte queste cose dipendono dal valore datogli dai costumi e dalla società. Nel caso di Lady Catherine de Bourgh il suo orgoglio echeggia nei suoi possedimenti di famiglia, ma soprattutto sul fatto che Darcy ne deve sposare la figlia perché il loro matrimonio è stato pianificato fin dalla nascita. A Lady Catherine giunge la notizia del matrimonio che giudica una scandalosa menzogna messa in giro da Elizabeth. La umilia. Per Lady Catherine questa unione potrebbe profanare le ombre di Pemberly. Anche il Dizionario del Dottor Johnson da diverse definizioni di orgoglio. La prima definizione indica “un’esagerata e immotivata autostima” mentre la seconda definizione indica “insolenza, maleducazione, esultanza arrogante.” 9 TRAMA La trama di Orgoglio e Pregiudizio si snoda essenzialmente lungo le relazioni tra Elizabeth e Darcy, Jane e Bingley e Lydia e Wickham. La storia inizia con l'arrivo di un distinto uomo e i suoi amici nella città della famiglia delle ragazze Bennet. La frivola, ma determinata, madre di queste cinque nubili signorine ha subito l'idea e la speranza di fare sposare una delle figlie al ricco Mr. Bingley. I vari balli a cui è impegnata tutta la società aiuta la conoscenza tra Mr. Bingley e la prima delle sorelle, Jane. Allo stesso tempo c'è la conoscenza dell'arrogante Mr. Darcy, amico di Bingley e ricco il doppio di lui. Così come tutta la famiglia subito apprezza il cuore gentile di Bingley allo stesso modo prova un'antipatia per Darcy. Le due più giovani Bennet, Lydia e Chaterine, sono costantemente e devotamente concentrate verso i cadetti dei reggimenti della marina che stanziano nella zona, tralasciando ogni studio che possa far crescere la loro considerazione nella società. Sono libere ai balli di flirtare e danzare senza nessun ritegno. Un atteggiamento più tranquillo è invocato dalle due sorelle maggiori, Jane ed Elizabeth, ma questo non porta a nessun risultato anche perché la madre non s'impone, anzi ne è quasi complice. La grande smania della signora Bennet di vedere le figlie sposate è anche dovuta al fatto che la proprietà di famiglia è legata con un vincolo inalienabile al cugino, Mr. Collins. Quest'ultimo, come una sorta d'indennizzo verso la famiglia, fa una proposta di matrimonio verso Elizabeth. Essendo una ragazza determinata e credendo solo nei matrimoni d'amore lei rifiuta decisamente la proposta. Questo non crea problemi in Mr. Collins che cambia obiettivo e alla fine sposa l'amica e vicina d'Eliza, Charlotte. Le ragazze nel frattempo sono affascinate dall'arrivo nel reggimento della città di Mr. Wickha m, un gentile e bel ragazzo. Wickham racconta ad Elizabeth come la sua vita è stata resa difficile dalla decisione di Darcy di rifiutargli un beneficio 10 ecclesiastico, destinato a lui da Darcy Senior nel suo testamento. Questa confessione fa crescere l'antipatia della famiglia Bennet e soprattutto di Elizabeth nei confronti di Mr. Darcy. Quando la conoscenza tra Mr. Bingley e Jane era arrivata ad un punto tale a far crescere l'aspettativa di un matrimonio, lui lascia frettolosamente il paese per Londra. La sorpresa nella famiglia Bennet è grande e Jane pur mantenendo un atteggiamento dignitoso soffre. Per alleviare le sue pene, Jane è invitata a casa di degli zii nella capitale inglese, mentre Elizabeth è ospitata dall'amica Charlotte, ora Mrs. Collins, nel Kent. Per gran dispiacere, Eliza scopre che Mr. Darcy si trova proprio in questa regione, ospite della zia Lady Catherine de Bourge, protettrice e vicina dei Collins. Le frequentazioni tra le due famiglie è inevitabile. Questo però permette ad Elizabeth di scoprire che Mr. Darcy aveva avuto un ruolo fondamentale nella partenza frettolosa di Mr. Bingley, e quindi nella conseguente separazione da Jane. Ancora arrabbiata da questa scoperta, Elizabeth, nella sua sorpresa più grande, riceve una proposta di matrimonio proprio da Mr. Darcy. Nell'esprimere i suoi sentimenti Darcy, evidenziando tutta la sua difficoltà nell'accettare un sentimento che non era conveniente data la differenza di posizione e soprattutto dato il comportamento della famiglia di lei, è sicuro del successo. Questo suo comportamento da lo stimolo decisivo ad Elizabeth per rifiutare decisamente la proposta e per accusarlo dell'infelicità di Jane e di Mr. Wickham. Il giorno dopo Mr Darcy da una lettera ad Elizabeth dove chiarisce il suo ruolo nelle vicende da lei contestategli. Dalla lettura Eliza viene a conoscenza come Wickham aveva rifiutato il beneficio ecclesiastico, in cambio di soldi che aveva facilmente speso in giochi, e che come il suo risentimento era cresciuto quando Mr Darcy gli aveva rifiutato il beneficio di fronte ad un suo rinnovo delle pretese. Subito dopo Jane ed Elizabeth tornano a casa. Nel frattempo Lydia riceve un invito ad andare a Brighton, nuova locazione del reggimento, ospite dalla moglie di un ufficiale. Lydia, forte del consenso della madre, parte anche di fronte ai timidi accenni all non convenienza della situazio ne da parte di Jane ed Elizabeth. 11 Subito dopo, parte per un giro dell'Inghilterra anche Elizabeth ospite degli zii. L'itinerario li porta anche a Pemberly, la proprietà di Mr. Darcy. La zia ignara delle vicende della nipote con il proprietario, chiede di vedere la tenuta. Eliza è confortata dalle rassicurazioni che Mr. Darcy non è atteso a casa prima di un giorno. La sorpresa è quindi grande quando inaspettatamente Darcy arriva prima incontrando la comitiva. Elizabeth è imbarazzata, ma l'affabilità con cui è trattata da Mr. Darcy comincia a farle cambiare idea nei suoi confronti. La sera un messaggio urgente è recapitato ad Eliza con cui è informata della fuga di sua sorella Lydia da Brighton con Mr. Wickham. Il ritorno a casa è immediato. Darcy viene a conoscenza della vicenda e subito comincia le ricerche dei due fuggiaschi e una volta trovateli, paga tutti i debiti di lui e li obbliga a sposarsi. Subito dopo la conclusione della vicenda Lydia Wickham, Mr. Bingley e Mr. Darcy ritornano in città. La storia finisce felicemente con Jane e Mr. Bingley sposati e anche con il matrimonio tra Mr. Darcy ed Elizabeth, ormai completamente rivalutatasi nei confronti di lui, dopo la conoscenza di cosa ha fatto per la sorella Lydia. 12 MATRIMONIO Secondo quanto sostiene Tanner (citato in Attualità di Jane Austen, pag. 2, n.d.) tutti i suoi romanzi sono incentrati sul destino di personaggi femminili nel gioco del matrimonio, ma mentre si districano le storie d’amore, Jane Austen riesce a darci una lucida descrizione della società del XVIII secolo. La Storia con i suoi grandi avvenimenti è assente dai suoi romanzi, è però presente un’attenta indagine sociale. L’autrice coglie infatti il mondo aristocratico e borghese in un momento di graduale trasformazione. Le donne consideravano il matrimonio come lo scopo principale della loro vita, una sorte di affare che poteva cambiare le sorti della loro vita; in alternativa l’opzione era di lavorare come governanti nelle famiglie ricche. Questo è il caso ad esempio delle sorelle Brönte. Ai tempi di Jane Austen le fanciulle venivano educate esclusivamente nella prospettiva del matrimonio, al quale dovevano arrivare caste e una volta sposate, avevano l'obbligo di garantire eredi, meglio se maschi, della cui educazione, però, non si occupavano direttamente. Dovevano sempre comportarsi secondo le norme del galateo, vestire in modo consono al proprio stato sociale, saper ben conversare ma evitare di parlare di politica e di religione, intrattenere gli ospiti suonando il pianoforte; i loro compiti consistevano nella direzione della casa e della servitù e nell'occupazione in opere caritatevoli. I loro insegnamenti erano caratterizzati dalla conoscenza della musica, poesia e danza. Inoltre, poiché allora l'Inghilterra era spesso in guerra, per convincere i pochi uomini rispettabili al matrimonio, evitando così alle figlie l'onta ed il peso del zitellaggio, i genitori arrivavano ad offrire somme enormi in dote. L'amore e il matrimonio non erano perciò libera scelta ma soggiacevano, soprattutto per la donna, ad un fitto intrico di regole e convenzioni sociali, sapientemente ritratti in tutta l'opera della Austen. 13 Infatti è famoso l’incipit del romanzo, che già ci da qualche informazione relativo al romanzo: "It is a truth universally acknowledged, that a single man in possession of good fortune, must be in want of a wife" Grazia Livi (citata in Attualità di Jane Austen, pag.83-84, n.d.) in un saggio su Jane Austen afferma: «nei suoi romanzi, al centro di un mondo buono c’è sempre una fanciulla destinata al matrimonio ». Questa fanciulla per imprudenza, debolezza o pregiudizio tradisce il buon senso che è la sola base per un destino felice; s’avventura al di là delle regole, riceve una lezione che la induce a farsi più attenta alla qualità dei valori, riconosce il proprio errore, infine approda giudiziosamente a una soluzione adeguata. Le Roy Smith (citato in Attualità di Jane Austen, pag. 85, n.d.) in un recentissimo saggio intitolato Jane Austen and the Drama of Woman: «quel momento di sospensione tra l’indipendenza infantile e la sottomissione come donne. Il loro destino dipende tutto da come dispongono di se stesse nel matrimonio.» In questo saggio l’autore ben sottolinea come l’autrice fosse cosciente del «Drama of Women» nella società patriarcale e abbia quindi a lungo esaminato e descritto non solo matrimoni di tutti i tipi, ma anche il problema di trovare un equilibrio tra i due sessi. Alla Austen non interessa l’amore come espressione di individual feelings, ma l’amore nel suo aspetto sociale: se ne parla sotto diversi punti di vista. I matrimoni che si susseguono nell’opera sono: • Charlotte Lùcas e Mr. Collins • Wickham e Lydia • Jane e Bingley • Elizabeth e Darcy. 14 Molte donne vengono spinte al matrimonio da un semplice calcolo utilitaristico, “La felicità del matrimonio è tutta questione di fortuna” afferma Charlotte disquisendo con Elizabeth del matrimonio. Elizabeth pur consapevole dell’importanza della proposta del signor Collins rifiuta perché non è una scelta fatta con il cuore. “Solo il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui morirò zitella.” L’atteggiamento della signorina Lucas è diverso, alle prime attenzione del signor Collins non sembra esserne indifferente. Charlotte era sempre pronta ad ascoltare il signor Collins, infatti il suo scopo era di distogliere la sua attenzione da Elizabeth in modo da attirarla su di sé, tutto ciò non era stato percepito da Elizabeth. Lo scopo di Charlotte era di accaparrarselo tutto per sé, per ottenere una sistemazione, proprio da questo momento cominciò a calcolare quanto ancora avrebbe potuto vivere il signor Bennet così che alla sua morte Longbourn sarebbe diventato proprietà Collins e come aveva pensato Sir Williams Lùcas avrebbero potuto fare ingresso alla Corte. Per Charlotte non tutti si possono permettere di essere romantici, gli è stata offerta una comoda dimora e protezione, non ha patrimonio né prospettive è solo un peso per i sui genitori. Elizabeth era consapevole che Charlotte aveva un’ idea del matrimonio differente dalla sua ma non poteva credere che per una sistemazione avrebbe sacrificato l’amore. “Tu sai che io non sono romantica e che non lo sono mai stata. Chiedo soltanto una casa comoda e, considerando il carattere, la parentela, e la posizione sociale di Mr. Collins, sono convinta che le probabilità di essere felice con lui non sono minori di quelle di cui molte possano vantarsi maritandosi.” Il matrimonio non deve essere nemmeno il risultato di un improvvisa e violenta passione che si spegne poi rapidamente come accadrà per Lydie e Wickham, ma 15 bensì un legame di intesa reciproca nato da una serena valutazione che si stringe dopo aver superato prove anche dure. Il secondo matrimonio è quello tra Wickham e Lydia, un matrimonio “riparatore”. In Lydie c’è una continua ricerca dell’uomo e non dell’amore mentre in Wickham la ricerca di una moglie ricca. La frivolezza di Lydia è una sorta di cattiveria si evince dal suo augurare alle sorelle soltanto la metà della felicità che ha avuto lei. Per Wickham questo matrimonio è una forma di contratto, un atto matrimoniale a Lydie doveva essere versata annualmente una somma di denaro. Gli ultimi due sono matrimoni d’amore. Jane e Bingley si sono amati fin dal primo momento, sono stati allontanati dai pregiudizi di Darcy. La crescita del personaggio di Darcy è indispensabile in questo matrimonio perché come aveva separato Jane e Bingley, adesso cerca di farli ritrovare. Questo è un matrimonio che permette a Jane la scalata sociale ma, con amore. L’ultimo matrimonio è la summa di tutti e quattro i matrimoni e rappresenta l’apice dell’intero romanzo. Elizabeth e Darcy sono due personaggi diversi nella forma e non nella sostanza, hanno dei caratteri molto simili ma condizioni sociali diverse. Per Franco Moretti (citato in Austen, Orgoglio e Pregiudizio, 2007) Pride and Prejudice è un romanzo di formazione perché assistiamo alla formazione dei due personaggi principali, Elizabeth e Darcy, entrambi inizialmente bloccati dal pregiudizio di Elizabeth nei confronti di Darcy e dalla difesa dell’orgoglio di Darcy ma anche del pregiudizio sociale che sempre Darcy aveva nei confronti di Elizabeth. Il loro matrimonio rappresenta un accordo politico tra aristocrazia e borghesia, una sorta di contratto sociale per usare i termini di Hobbes. 16 PERSONAGGI I personaggi sono divisi in gruppi ben definiti, non sono molti ed hanno tutti delle caratteristiche ben precise. I gruppi principali sono quello dei borghesi, la famiglia Bennet e quello dei ricchi che comprende i giovani che s'innamorano delle ragazze ed i loro parenti: questi due gruppi s'incontrano negli ambienti e nelle occasioni dei balli e dalle visite. L’ambiente in cui vengono calati i personaggi è prettamente femminile, gli uomini sono in minoranza ed hanno un ruolo per certi versi minoritario. I personaggi sono tutti fissasti nel loro ruolo sociale, hanno una ristretta libertà di movimento; l'abilità della Austen sta nel riuscire a variare il futuro che è loro destinato senza violare le regole del loro vivere sociale; alla fissità del ruolo sociale la Austen aggiunge un'altra limitazione: un carattere ben definito, assai preciso anche se non profondo, tanto da poter prevedere le reazioni agli avvenimenti. MR BENNET Il signor Bennet è uno dei personaggi molto importanti, è l’unico soggetto maschile in una famiglia popolata da donne. E’ un personaggio intelligente e sarcastico che trova il giusto equilibrio ignorando le intemperanze della moglie e delle figlie. Trascorre la maggior parte del tempo in biblioteca dedicandosi alla lettura estraniandosi così dal sistema della famiglia. Alcune ricerche hanno dimostrato che il suo atteggiamento è dettato dall’assenza di nascita di un figlio maschio che potesse ereditare tutti i beni di famiglia; un figlio maschio che avrebbe riscattato la famiglia da una rovina economica. 17 E’ un buon padre soltanto per le prime due figlie perché esclude completamente le ultime due figlie Kitty e Lydie. Il signor Bennet ha un buon rapporto con Elizabeth la quale lo ammonisce per gli atteggiamenti delle sorelle minori. Infatti, in alcuni casi Elizabeth cerca di guidare il padre che non comunica con kitty e Lydie. MRS. BENNET La signora Bennet è una donna molto frivola a cui importa molto poco la felicità delle sue figlie; il suo unico scopo è trovare marito alle figlie. Il suo unico svago è far visite e chiacchierare. E’ una donna dall’intelligenza modesta poco acculturata e da un atteggiamento incerto e debole. Il suo atteggiamento e quelle delle figlie minori ricadono sull’intera famiglia. Pur di costringere Elizabeth a sposare Collins la ricatta che non l’avrebbe più considerata figlia sua. Non rimprovera mai le figlie minori che sono sempre interessate alle uniformi anzi in un passo del libro afferma di essere stata come loro da giovane. Quando Lyd ie scappa con Wickham ha un momento sconforto pensando che con una figlia perduta tutte sono rovinate perché nessuno le sposerà più, Wickham ucciderà Mr Bennet in un duello e sarà ucciso e Collins caccerà tutte le donne Bennet dalla tenuta. Non si preoccupa tanto della figlia quanto della paura di rimanere senza un tetto perché, quando la situazione volge per il meglio si riprende dai tremori e dagli le attraversano il corpo. Alla notizia dell’imminente matrimonio si riprende ed il primo pensieri della signora è di diffondere la notizia. ELIZABETH Elizabeth è la protagonista principale del romanzo, è costretta a vivere in una società gretta e conservatrice di cui non condivide i principi dettati dalla falsa morale, riesce a sopravvivere soltanto grazie ad una buona dose si ironia. Nel panorama della letteratura inglese è rappresentata come una delle eroine più importanti. 18 In un passo (citato in Jane Austen Scrittrice, Proietti G.) Jane Austen afferma: “devo confessare che la ritengo una delle più deliziose creature mai apparse in un libro e non so proprio come riuscirò a tollerare coloro che non la amano" E’una donna molto intelligente e caparbia, sa tener testa a tutti indistintamente dal ceto sociale. E’ una donna molto forte in grado di destreggiarsi in qualsiasi situazione. Non si accontenta di ciò che la vita le offre anzi per di più vuole tenere alti quelli che sono i suoi valori. Il contesto familiare in cui vive è limitato dagli atteggiamenti della madre e delle sorelle minori. I suoi punti forti in famiglia sono sua sorella Jane ed il padre che a differenza della madre capisce le sue esigenze e condivide le sue scelte. RELAZIONE PADRE-FIGLIA Un importante spunto di analisi è il rapporto padre-figlia. Nei romanzi dell’Austen il padre riesce ad avere un buon rapporto soltanto con una figlia tralasciando le altre. Elwood (citato in Father Daughter Relationship in Jane Austen’s Pride and Prejudice, Persuasion and Emma, pag 4, 2006) nei primi anni di vita di Elizabeth e Jane il signor Bennet nutriva la speranza di potere ancora avere un figlio, era per loro un buon padre. Pertanto alla nascita delle altre figlie femmine si rassegnò, si chiuse nel silenzio della sua biblioteca estraniandosi dalla sua famiglia. Natajaran (citato in Father Daughter Relationship in Jane Austen’s Pride and Prejudice, Persuasion and Emma, pag 7, 2006) l’indifferenza del padre porta le figlie ad avere un ruolo importante all’interno della famiglia, è il caso di Elizabeth che guida il padre quando è necessario. Due momenti in cui si verifica ciò sono: ad un ballo quando la sorella Mary suonava il piano e cantava, per Elizabeth era una situazione imbarazzante che metteva in ridicolo non soltanto Jane ma l’intera famiglia. 19 Il secondo momento, riguarda la possibilità di Lyd ie di andare a Brigthon. Elizabeth gli consiglia di non mandarla. Per Mr Bennet Lydie non sarà mai tranquilla fino a quando non frequenterà la società da sola e non andare significherebbe turbare la tranquillità della famiglia. In più per Mr Bennet Lydie è troppo povera e gli ufficiali e non bella per attirare l’attenzione degli ufficiali. Padre e figlia hanno un carattere molto simile, sono entrambi molto intelligenti infatti Mr. Bennet riusciva a comunicare soltanto con la figlia piuttosto che con la moglie. Il sogno del signor Bennet era di vedere Elizabeth sposata soltanto per amore per questo è d’accordo nel rifiutare la proposta di Mr Collins. Lo desiderava un po’ per ricattarsi dal suo matrimonio infelice. DARCY Darcy rappresenta la controparte di Elizabeth. È l’uomo più orgoglioso e antipatico del mondo. E’fisicamente slanciato, ha dei bei lineamenti e un portamento nobile. Possedeva una rendita annua di diecimila sterline l’anno. A prima vista definisce Elizabeth come una ragazza passabile che non è in grado di sedurlo. Pur mantenendo la sua orgogliosa riservatezza, Darcy frequenta spesso Elizabeth, la cui antipatia nei suoi confronti è acuita dalla rivelazione fattale da Fitzwilliam, un’amicizia dei Darcy e dei Beagley ed anch'egli assidua compagnia di Elizabeth. E’ da Fitzwilliam che Elizabeth scopre che Darcy è il principale responsabile della rottura tra Beagley e Jane; con sua grande sorpresa Darcy le confessa però, d'amarla, ma in un modo così odioso e manifestando tanta superbia che non solo Elizabeth lo rifiuta sdegnosamente, ma gli rinfaccia anche il suo comportamento malvagio nei confronti di Jane e la sua crudeltà in quelli di Wickham. Darcy le scrive una lettera in cui tenta di discolparsi da entrambe le accuse: ha consigliato Beangley di dimenticare Jane perché convinto che Jane non ne fosse seriamente innamorata ed anche per lo scandaloso comportamento della loro madre e delle tre sorelle. 20 Alla fine del romanzo Darcy descrive l’educazione ricevuta da bambino e ringrazia Elizabeth per avergli dato una lezione dura ma con ottimi risultati. JANE Jane è la primo genita dei Bennet, è una ragazza intelligente e riflessiva, come Elizabeth aveva un buon rapporto con il padre. Leggendo le prime pagine del romanzo si dedurrebbe che Jane sarebbe il personaggio principale. Jane innocente e fiduciosa, incapace di sospettare falsità o malevolenza in chicchessia Con Bingley è amore a prima vista sin dal primo momento al ballo, anche lei subisce le conseguenze. E’ una ragazza molto timida che non riesce a sternare in maniera palese i suoi sentimenti. Per Darcy questo è uno dei tanti motivi per cui ha consigliato Bingley di dimenticare Jane, era convinto che Jane non fosse interessata a lui ma al suo patrimonio. BINGLEY L'arrivo di Mr. Bingley, ricco scapolo dotato anche d'un certo fascino, movimenta la societa` che i Bennet frequentano. Col nuovo arrivato vivono la sorella Carolina, l'altra sorella sposata Louisa ed il marito di questa, Hurst; in loro compagnia si trova spesso Darcy, ricchissimo ed orgoglioso della sua posizione sociale. E’ bello, giovane simpatico e colmo di felicità. E’ descritto di bella presenza aristocratica, dal contegno garbato. Era legato a Darcy da una saldissima amicizia nonostante le differenze di carattere, aveva grande fiducia nei soui confronti e la massima stima. La voce narrante sottolinea come Darcy fosse più intelligente e avesse più ingegno di Bingley. SORELLE BINGLEY 21 La voce narrante con poche parole ci da tutte le informazioni sulle sorelle Bingley, sono state educate alla capitale in uno dei migliori collegi, possedevano un patrimonio di ventimila sterline, spendevano più di quello che potevano ed erano circondate da gente di alto bordo. Sono superbe e piene di sé ed hanno un concetto mediocre degli altri. Ecco un commento delle sorelle Bingley quando Jane Bennet si è recata in visita dai Bingley e rimane bloccata in casa loro a causa di un’influenza. Elizabeth è preoccupata per la sorella e non esita a percorrere tre miglia a piedi e nel fango per accertarsi della sua salute. Arriva accaldata e inzaccherata. Viene ricevuta cordialmente dalle sorelle Bingley, ma non appena esce dal salotto per salire nella camera della sorella ecco come viene commentato in modo tagliente e sprezzante il suo comportamento: «Fare tre o quattro miglia o cinque miglia che siano, a piedi nel fango e da sola! Dico da sola! E a che scopo? A me è sembrata una disdicevole dimostrazione di orgoglio e di indipendenza, con una indifferenza tutta provinciale per il decoro.» SORELLE BENNET Kitty, Lydie e Mary sono le sorelle minori di Elizabeth, nella loro vita la figura paterna è quasi totalmente assente. Contrariamente a ciò hanno un ottimo rapporto con la madre. Ai balli sono libere di flirtare e ballare senza ritegno. Per questo loro comportamento le sorelle le rimproveravano frequentemente facendo presente i loro atteggiamenti al padre che, non se ne interessava. Lydia è stata influenzata dall’atteggiamento narcisista e nevrotico della madre. In sostanza le due figlie rappresentano il surplus all’interno di una famiglia priva della guida paterna. Il padre si accontentava di farle apparire ridicole, non si è mai sforzato di rimproverarle. Le due ragazze sono sempre interessate ai cadetti dei reggimenti della marina, tralasciano ogni studio che possa far crescere la loro considerazione nella società. Lydia era la preferita della mamma che l’aveva condotta in società giovanissima, era in grado di soggiogare Kitty che era di animo debole. Lydia è l’unica figlia 22 che ha manifestato la totale assenza del padre. È Lydia che segue il reggimento con la moglie d'un colonnello, nonostante la veemente disapprovazione di Elizabeth, che sa quanto queste leggerezze di comportamento possano nuocere alla rispettabilità della famiglia. È Lydia che fugge con Wickham mettendo a repentaglio l’intera famiglia. Lydia è troppo stupida per capire il disonore che getta sulle sorelle e le scarse prospettive d'un simile matrimonio, ma è anche piena di sé per essere la prima ragazza sposata di casa Bennett. La fine del romanzo ci mostra un epilogo delle sorelle Bennet. Kitty passava molto tempo a case delle sue sorelle maggiori, aveva l’opportunità di frequentare una compagnia migliore rispetto a quella che frequentava prima. Allontana da Lydia migliorò. Mary restò in casa a tenere compagnia alla signora Bennet che non era in grado di stare da sola. Per quanto riguarda la passione tra Lydia e Wickham si spense. Lydia rispettò sempre i principi del matrimonio mentre l’affetto di Wickham si trasformò in indifferenza. COLLINS Mr. Collins è un uomo di chiesa protetto da lady Catherine. In questo periodo storico anche il clero aveva ottenuto dei vantaggi e faceva parte della upper middle- class. La figura di Mr. Collins è comica. E’ pomposo, noioso, soddisfatto di sé: è eccessivamente adulatorio verso Lady Catherine de Bourgh. La scrittrice lo presenta come uomo avaro e calcolatore, parla spesso di possedimenti rendite, costi e denaro. E’ un cugino del padre ha il diritto di editare la tenuta di Longbourn in assenza di un ereditiero Bennet. La lettera di Collins mette in subbuglio le vicissitudini della famiglia Bennet. Mr. Collins era cresciuto con un padre illetterato e meschino, aveva frequentato i corsi dell’Università senza formarsi delle conoscenze utili. 23 La grande opportunità gli è stata data dalla partecipazione ai salotti dove ha avuto la possibilità di essere a contatto con gente di grado sociale superiore. Trova la soluzione al problema dell’eredità di Longbourn chiedendo in sposa Elizabeth che però lo rifiuta, per nulla attratta dal suo esagerato formalismo e dal suo smaccato servilismo. Collins pone le sue mire su Charlotte Lucas che non mostra pere niente indifferente e la sposa. WICKHAM Elizabeth é conquistata dal fascino dell'ufficiale, che le spiega d'essere vittima del disumano Darcy. È figlio del sovrintendente del padre di Darcy, Wickham sarebbe entrato nelle grazie del defunto signore, tanto da ottenere la promessa d'una discreta sussistenza per la sua carriera ecclesiastica ma, per gelosia Darcy non avrebbe mantenuto la promessa del padre, costringendolo ad abbracciare la carriera militare. Questa è la falsa verità raccontata ad Elizabeth che ne fa accrescere l'astio nei confronti di Darcy. Si rifiuta di accedere alla carriera ecclesiastica ed abbraccia la carriera militare, sperperando l'intera somma datagli. E’ un uomo senza scrupoli, come i personaggi femminili è alla ricerca di un matrimonio vantaggioso, ha addirittura tentato di sedurre Georgiana Darcy per impossessarsi delle sue sostanze e vendicarsi. GARDINER Il signor Gardiner, fratello della signora Bennet era solito andare dalla sorella per festeggiare il Natale. Era un uomo completamente diverso della sorella. La moglie era più giovane della cognata, era una donna affabile, intelligente ed elegante; era la zia prediletta delle sue nipoti maggiori. 24 I Gardiner hanno un ruolo importante nella vita di Elizabeth in soprattutto quando il rapporto con Darcy si infittisce. È lo zio che trova una soluzione nella vicenda di Lydia e Wickham. LADY CATHERINE DE BOURGH Lady Catherine de Bourgh è la zia di Darcy e la padrona del signor Collins. La conoscenza di questo personaggio ci viene data per mezzo del Signor Collins che la elogia fino a cadere nel ridicolo. Successivamente, durante il soggiorno di Elizabeth dai Collins sarà invitata al pranzo ed è qui che per la prima volta viene messa in ridicolo. Quando a lady Catherine giunge voce dell’imminente matrimonio del nipote con Elizabeth, si reca di persona per avere una smentita. Il matrimonio è un’infame menzogna. “Sarà criticata, guardata dall’alto e disprezzata da tutti coloro che gli sono vicini. La sua parentela sarà cagione di vergogna, e il suo nome non verrà mai, mai rammentato da nessuno di noi.” (Orgoglio e Pregiudizio, 1813). 25 CONCLUSIONI Orgoglio e pregiudizio è uno dei romanzi più famosi e più amati dal pubblico di tutti i tempi, è meritatamente un capolavoro. Grazie all’attenta lettura del classico sono riuscita a schiarire le ombre lasciatemi dal film. Ovviamente chi si trova di fronte un romanzo di Jane Austen e non possiede le adeguate conoscenze storiche- letterarie del tempo, lo inserisce nel genere letterario del romanzo rosa dato che il tema principale potrebbe essere identificato con l’amore. E' un romanzo che ti prende sin dalle prime pagine, è ironico, scorrevole, i personaggi hanno tutti delle caratteristiche particolari. Il personaggio di Elizabeth è straordinario, sempre con la battuta pronta, intelligente e dal carattere fermo. Per quel momento storico è in realtà un'eroina moderna perché rifiuta un matrimonio di convenienza senza amore. Elizabeth non ha paura di niente e di nessuno, non si fa scrupoli nell’esprimere il suo punto di vista. Secondo me Elizabeth e suo padre sostanzialmente sono due personaggi uguali perché entrambi condividono i loro ideali ma con atteggiamenti diversi. Il padre ormai anziano ha compreso che le cose per lui non cambieranno più così, si isola dal resto della sua famiglia. Lizzy è giovane e può dare quella svolta alla vita che il padre non è stato in grado di dare. Nella seconda metà del settecento il pubblico di lettori era per buona parte costituito da donne che si dedicavano alle faccende domestiche e nel tempo libero si dedicavano alla lettura. Secondo me, la Austen voleva essere una sorta di ammonimento per le donne, per svegliarle da quel cantuccio in cui erano state poste da una società prettamente 26 maschilista. Questo monito doveva condurle a prendere maggiore coscienza di sé e maggiore consapevolezza del loro ruolo nella società. Ecco perché nonostante sia passato tanto tempo la figura di Jane Austen è viva, internet è invasa da blog e siti dedicati alla Austen. Pertanto io vorrei invitare tutti coloro che non conoscono Jane Austen a leggerne i romanzi, dal canto mio, continuerò a leggere con passione i suoi romanzi. 27 BIBLIOGRAFIA • Ansaldo M., Giuli G., Zanichelli M. G.(2000) The golden String: Romantics & Victorians With an American Section. Pertrini Editore. • Austen, J. (1813). Pride and Prejucice. • Bertinetti P. (2000). Storia della letteratura Inglese. Einaudi • Chapman, R. W.(1948). Jane Austen: Facts and Problems. Oxford. • Erkstam S. (2006) Father - Daughter Relationships in Jane Austen’s Pride and Prejudice, Persuasion and Emma consultabile on-line su: http://www.oru.se/oruupload/Institutioner/Humaniora/Dokument/engel ska/uppsatser/Father-daughter%20relationships3.pdf • Koh T. Y.(1997). Pride and Prejudice - Inversion and Criticism of the Romantic Novel. Consultabile on- line su: hppt://web.singnet.com.sg/~yisheng/notes/austen/inv- rom1.htm. • Mona C. (1997). Pride and Prejudice - Lizzy the Superwoman. Consultabile on-line su: http://web.singnet.com.sg/~yisheng/notes/austen/lizzy1.htm • Nicholas Seymour (1997). Jane Austen’s clergymen. Consultabile online su:http:// www.starcourse.org/abbey/JACl.html. • Proietti G.(2007). Jane Austen scrittice. Consultabile on-line su: http://www.psicolinea.it/p_p/jane_austen.htm • Schiavo S (n. d.). Attualità di Jane Austen. Consultabile on-line su: http://www.istitutocalvino.it/pubbl/scientif/comvirt4.pdf 28 • Study Guide for Pride and Prejudice consultabile on-line su: http://www.glencoe.com/sec/literature/litlibrary/pdf/pride_and_predju dice.pdf • Tave Stuart M. (1973). Some Words of Jane Austen. The university of Chicago press, London • Watt, I (2002). Le origini del romanzo borghese. Studi su Defoe, Richardsone e Fielding. Bompiani. 29 SITOGRAFIA • http://bacheca.lett.unisi.it/master/valentina/livello%20A/Modulo%20le tterario/Le%20madri%20del%20romanzo.pdf; • http://www.lacanian.net/Ornicar%20online/Archive%20OD/ornicar/ar ticles/frc0114.htm; • www.istitutocalvino.it/pubbl/scientif/comvirt4.pdf; • www.oru.se/.../Institutioner/Humaniora/Dokument/engelska/uppsatser/ Father-daughter%20relationships3.pdf; 30