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studiare ascoltando
STUDIARE ASCOLTANDO
UN PRODOTTO
Problemi & Soluzioni
L’uso del registratore digitale
di Elisa Pozzoni
Vi sono casi in cui per lo studente è difficoltoso leggere ed è preferibile o indispensabile ricorrere all’ascolto: disturbi del linguaggio, dislessia, perdita delle abilità in conseguenza di traumi,
problemi visivi, difficoltà cognitive. Vediamo come affrontare in
modo produttivo l’uso delle registrazioni digitali.
In questo articolo ci proponiamo
di dare alcuni suggerimenti sull’uso
del registratore digitale per lo studio
orale. Prima di affrontare in modo
specifico l’argomento, tuttavia, appare importante fare alcuni considerazioni generali sul tema dello studio
in generale e dello studio attraverso
l’ascolto in particolare.
STUDIARE ASCOLTANDO NON È FACILE
Innanzitutto, è esperienza comune
il fatto che per la memorizzazione
di testi scritti si utilizzi grandemente
la memoria visiva. Per fare solo un
esempio banale, sarà capitato a molti di essere interrogati alla cattedra
stando di fianco all’insegnante che
tiene il libro aperto sulla pagina in cui
è trattato l’argomento della domanda; anche senza riuscire a leggere il
testo scritto, il fatto di vedere l’impostazione della pagina, la posizione
delle figure… risulta essere facilitante
per ricordare i concetti e il loro ordine. L’immagine mentale delle parole
stesse è un aiuto, di cui siamo spesso
inconsapevoli.
Inoltre, la possibilità di leggere visivamente un testo permette di cogliere una serie di elementi che con il
semplice ascolto rischiano di perdersi parzialmente o totalmente:
fissare l’attenzione sulle parole-
chiave o sulle frasi più importanti
in quanto sottolineate, evidenziate,
in grassetto…
cogliere il codice - colore (molto utilizzato per esempio nei testi
scolastici della Scuola Primaria);
interpretare le immagini e gli schemi (grafici, diagrammi, ecc.) legati
al testo;
utilizzare elementi anche estranei
ai concetti espressi ma che in qualche modo favoriscono la memorizzazione (come l’impostazione delle
pagine dell’esempio fatto);
mantenere l’attenzione per tempi
più lunghi, grazie all’insieme dei
fattori sopra indicati.
Da un altro punto di vista, la lettura del testo scritto richiede una serie
numerosa di competenze e complesse capacità funzionali: abilità visuopercettive per la decodifica dei segni,
comprensione del processo di fusione
dei suoni, comprensione del significato di parole-frasi-periodi, ecc.
Per questo vi sono dei casi in cui è
preferibile o indispensabile ricorrere all’ascolto: disturbi del linguaggio (dislessia, perdita delle abilità in
conseguenza di traumi, ecc), problemi visivi (ipovisione, cecità), difficoltà
cognitive.
I vantaggi principali offerti dall’utilizzo del canale uditivo infatti sono:
la possibilità stessa di accesso al
NOTE SULL’AUTORE
Elisa Pozzoni è insegnante
di sostegno in una scuola
secondaria di I grado della
provincia di Como e terapista della riabilitazione
neurovisiva nel Centro regionale ipovisione dell’età
evolutiva presso l’IRCCS
“E. Medea” dell’Associazione La Nostra Famiglia,
sede di Bosisio Parini
(LC), dove fa parte anche
dell’equipe di esperti del
Centro Ausili.
Per contatti è possibile
scrivere all’indirizzo email
[email protected]
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testo e al suo significato: si pensi
a persone non-vedenti o dislessiche;
la riduzione dell’affaticamento e
dei tempi di lavoro, come nel caso
di ipovedenti o dislessici che abbiano raggiunto una discreta velocità di lettura ma per le quali tale
attività risulta essere dispendiosa
di energie;
la facilitazione dell’attività: si pensi
a testi brevi, racconti… ascoltati da
bambini con deficit dell’attenzione
o cognitivi…
Ovviamente anche per “leggere” e
studiare ascoltando sono necessari prerequisiti complessi. Oltre agli
aspetti cognitivi cui è legata la comprensione, è indispensabile avere una
buona capacità di concentrazione (per
la mancanza del “supporto visivo”
dato dal testo); meccanismi di rappresentazione mentale, gerarchizzazione delle informazioni e memorizzazione, adeguati e talvolta (si pensi
alla cecità) indipendenti o comunque
non necessariamente legati alle immagini di cui il testo è correlato o che
siano consuete per l’argomento.
Sarà quindi opportuno lavorare gradualmente perché l’alunno abbia le
competenze necessarie per sfruttare
pienamente i vantaggi di cui abbiamo
parlato sopra.
SVILUPPARE I PREREQUISITI
Il primo passo di un percorso graduale per l’utilizzo ottimale del canale uditivo inizia, se possibile, già alla
scuola materna, con la proposta di
attività di educazione all’ascolto, quali ad esempio:
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l’ascolto di racconti brevi da ripetere successivamente (ovviamente
con l’aiuto dell’adulto);
la ripetizione di stringhe di parole,
filastrocche, canzoni;
i giochi di riconoscimento di suoni
e rumori comuni ed inusuali, ecc.
Tali attività non sono in realtà molto diverse da quelle generalmente
proposte a tutta la classe; nel caso di
bambini diversamente abili tuttavia
si dovrà porre particolare attenzione: se necessario proporre l’attività
per tempi maggiori, lavorare anche
in ambiente poco confusivi, in piccoli
gruppi… in modo che i bambini riescano effettivamente a mantenere
l’attenzione per tempi adeguati.
Nella scuola Primaria sarà importante aiutare gli alunni a raggiungere
o mantenere tempi di attenzione adeguati all’età e ad iniziare a selezionare e gerarchizzare le informazioni
(sequenze narrative, sequenze logiche, nessi di causalità, testi via via più
lunghi, presenza di termini tecnici e
propri delle discipline…). La presenza
costante dell’adulto generalmente è
ancora indispensabile.
A partire dalla Scuola Secondaria le
richieste di lettura e studio aumentano in modo sensibile così come diviene sempre più importante l’autonomia di lavoro dell’alunno. Pertanto si
dovrà lavorare per ottimizzare l’uso
del canale sensoriale (tempi di attenzione, meccanismi di memorizzazione) e degli strumenti e strategie che
permettano la crescita dell’autonomia (registratore, computer), secondo le possibilità dell’alunno.
UN PRODOTTO
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IL REGISTRATORE DIGITALE
È in questo contesto che si inserisce l’uso del registratore come ausilio che permette di ascoltare più
volte un testo, permettendo l’accesso
ad esso e/o evitando l’affaticamento,
fino alla sua memorizzazione.
Rispetto alla scelta di parlare del
registratore digitale va detto che ciò
ha due motivazioni fondamentali: attualmente in commercio la registrazione digitale ha ormai “superato”
quella con le tradizionali audio-cassette; inoltre, come vedremo, la gestione di file attraverso il computer
può risultare più comoda allo scopo
di creare una propria “audioteca” da
consultare facilmente all’occorrenza.
Anche in questo caso è opportuno
procedere un modo graduale, tenendo conto che:
ascoltare una persona mentre legge un testo è il passo più semplice; un buon lettore, infatti, anche
senza porvi particolare attenzione,
ha un’intonazione adeguata che facilita la comprensione; generalmente enfatizza i concetti più importanti
e le parole-chiave; se sta aiutando
l’alunno a studiare, facilmente farà
delle pause per riprendere concetti
già studiati, facilitare il collegamento, ecc.; si accorge di eventuali distrazioni dell’alunno e ne richiama
l’attenzione…
l’ascolto della registrazione
fatta da un buon lettore (con le caratteristiche qualitative dette sopra)
costituisce un secondo passo: il fatto
che la lettura non avvenga in tempo
reale e che non vi sia la presenza del-
l’adulto richiede infatti a chi ascolta
di mantenere l’attenzione senza essere eventualmente richiamato e di
gestire le pause e il riascolto in modo
autonomo.
un passo ulteriore è quello in
cui l’alunno diviene in grado di leggere una volta il testo registrandolo
e poi di riascoltarlo quante volte sia
necessario; è ovvio che in alcuni casi
ciò non sarà possibile (per esempio
nel caso di una persona non-vedente o di chi abbia una qualità di lettura
tale da compromettere la comprensione, tempi di lettura troppo lunghi,
ecc.).
Ancora, dal punto di vista della gestione dello strumento:
inizialmente si potrà chiedere
all’alunno di gestire semplicemente
il registratore;
in seguito, se possibile, sarà
importante che egli impari anche
a gestire le registrazioni (file, CD,
ecc.).
ALCUNI SUGGERIMENTI PRATICI
Dal punto di vista della scelta degli
strumenti, possiamo dire che:
Esistono in commercio registratori digitali di ottima qualità (con
un prezzo ancora abbastanza elevato) che sono indicati soprattutto per
la registrazione in ambienti grandi e
rumorosi (quali ad esempio le università) in quanto sono in grado di ridurre notevolmente il rumore di fondo; tuttavia per l’attività qui descritta
non è di per sé necessario utilizzare
tali strumenti, in quanto non si tratta
di registrare lezioni effettuate in aula
ma semplicemente di leggere i testi
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evitando a priori rumori di fondo distraesti e fastidiosi.
Risultano adeguati anche i
comuni “lettori mp3” con funzione di
registratore vocale e siano di discreta/buona qualità; in questo caso la
scelta del modello dovrà essere valutata anche in relazione ad altre caratteristiche, quali la disposizione dei
tasti, la facilità di gestione dei menu,
la grandezza del display… soprattutto nel caso se ne ritenga possibile un
utilizzo autonomo da parte dell’alunno.
Va chiarito, inoltre, che tra i
registratori digitali vi sono quelli che
utilizzano come supporto le audiocassette (simili a quelle tradizionali)
mentre altri registrano producendo
“file audio”.
Nel primo caso, sarà necessario
utilizzare cassette diverse a seconda
del libro, registrando il più possibile in modo sequenziale e razionale; nel secondo caso, i file potranno
essere copiati, rinominati e spostati
con maggiore facilità (ma dovranno ugualmente essere organizzati in
modo ordinato!). I lettori mp3 registrano esclusivamente producendo
file audio.
Come abbiamo visto, è molto importante curare la qualità della registrazione. Pertanto sarà utile:
evitare rumori di fondo e tenere un
volume di voce il più possibile costante,
non leggere troppo velocemente,
enfatizzare le parole chiave,
se lo si ritiene opportuno, inserire
definizioni o richiamare concetti precedenti, purché siano brevi
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e che ciò non avvenga troppo frequentemente, per non “appesantire” l’ascolto.
È altresì utile in fase di ascolto poter
ritrovare facilmente la registrazione
che interessa; pertanto si consiglia
di:
non fare registrazioni troppo lunghe, limitandosi per esempio ad
un paragrafo per volta (per i libri
di testo) o suddividendo i capitoli in
pagine o in “sezioni” di 2-3 minuti
l’una (nel caso di testi di narrativa);
all’inizio della registrazione indicare chiaramente cosa si sta per
registrare; per esempio, dire la
materia, il titolo del paragrafo e la
pagina (“storia, cause della rivoluzione americana, p. 84”); ciò faciliterà e velocizzerà la ricerca anche
in presenza di numerosi brani.
Anche una gestione razionale dei
file vocali da parte da parte dell’alunno (qualora sia possibile) o degli operatori (insegnanti, genitori, educatori)
richiede alcuni accorgimenti.
Quando si registra, infatti, i file audio vengono memorizzati sul registratore in modo sequenziale; è ovvio
che, se non vengono cancellati, nel
tempo i brani tendono ad accumularsi, rendendo la ricerca lunga e sempre più confusiva; pertanto nasce la
necessità di organizzare una sorta di
audioteca che sia il più possibile ordinata e razionale. A questo scopo si
suggerisce di:
eliminare i brani (e solo quelli) che
sicuramente non dovranno più essere riascoltati;
tenere a disposizione sul registra-
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tore/lettore i brani che si stanno
utilizzando in quel determinato
momento e copiare sul computer
i file con le registrazioni da conservare, mettendoli di volta in volta in sottocartelle specifiche (per
esempio, una per ogni materia o
per ogni libro, nel caso vi siano più
libri per una materia);
scegliere un nome che identifichi
facilmente il contenuto della registrazione, per esempio, con gli
stessi criteri indicati sopra (materia o titolo e pagina: “geografia
– pagina 85”);
periodicamente copiare su cd o
altro supporto le registrazioni, sia
per non rischiare di perderle sia
averle più facilmente a disposizione senza dover accumulare troppo
materiale sul registratore/lettore.
CREARE UN’AUDIOTECA?
Un’ultima considerazione. Immaginando in concreto la situazione di
una scuola in cui vi siano alunni che
debbano utilizzare preferenzialmente
il canale uditivo per lo studio, si può
pensare che la creazione di audioteche con le registrazioni dei libri di
testo o di narrativa possa diventare
una risorsa preziosa e condivisibile
da più alunni nel corso dello stesso
anno scolastico ma anche degli anni
successivi.
In questo senso la creazione di un
progetto che preveda una breve formazione per “donatori di voce” potrebbe coinvolgere non solo i docenti
ma anche gli alunni, coinvolti più direttamente e concretamente nel processo di integrazione reale dei compagni diversamente abili.
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