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Il potere dell`immagine nella strategia di comunicazione

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Il potere dell`immagine nella strategia di comunicazione
1
Visual
explosion
Il potere dell’immagine
nella strategia di comunicazione
di Erika Barbato
Andrea
Carnevali
CEO di Republic+Queen
e Co-Founder
di Wannabe, Agenzia
specializzata in Strategia
e Advertising
L
a vita possiamo raccontarla in mille modi, ma sicuramente le immagini
restano impresse nella nostra memoria più a lungo di un racconto orale,
per quanto coinvolgente esso sia.
Nei primi anni 2000 con l’esplosione del digitale e delle prime macchine compatte il mondo della fotografia si è aperto al grande pubblico
facendo emergere il bisogno di raccontare il mondo attorno a noi. Poi
a stretto giro sono arrivati gli smartphone che via via si sono sostituiti alle camere, se
non altro per la praticità e la velocità di utilizzo, e la nostra narrazione per immagini
ha cominciato a tingersi di personale con toni di intima quotidianità.
Tutta questa necessità di raccontare e raccontarsi non poteva rimanere senza conseguenze, così a stretto giro sono nate piattaforme e app in grado di aggregare le passioni fotografiche, di filtrare le nostre inquadrature e di condividere momenti con amici
e conoscenti. Anche la comunicazione, e in particolare quella online, ha compreso
queste potenzialità e ha attribuito un peso sempre maggiore al visual storytelling.
Dopo iPhoneography - un ebook nato con il contributo di oltre 20 autori - torniamo
a raccontare il ruolo che l’immagine sta giocando nella comunicazione e nella vità
di tutti i giorni grazie al punto di vista di Erika Barbato, neo-laureata in Marketing e
Comunicazione con una tesi su Instagram.
2
[ 5]
Il potere delle immagini nell’informazione
[7]
Le funzioni dell’immagine
[ 9]
Il mondo visual nella comunicazione d’impresa
[ 10]
contenuti
3
L’immagine come rito sociale
‘‘
La fotografia
è una cosa semplice.
A condizione di avere
qualcosa da dire
Mario Giacomelli
L’immagine come rito sociale
La fotografia si è inizialmente sviluppata a inizio secolo come pratica
ludica, soprattutto per la classe più ricca per poi diffondersi a tutti gli
strati sociali in meno di un secolo dalla sua scoperta. Con lo sviluppo
tecnologico l’uso della macchina fotografica ha fatto si che non richieda una preparazione specifica; e l’accessibilità all’acquisto, ha favorito
l’ulteriore propagazione.
Erika
Barbato
La fotografia entra così a far parte della vita di tutti i giorni, soddisfadeterminata,
cendo, secondo il pensiero di Pierre Bourdieu, cinque aspetti: “la proiper-attiva e
tezione contro il tempo, la comunicazione con gli altri e l’espressione
curiosa. Le sue
dei sentimenti, la realizzazione di sé, il prestigio sociale, la distrazione
passioni sono
o l’evasione“.
la fotografia, la
moda e il web
La fotografia, protegge i ricordi dal tempo, comunica ed esprime senmarketing.
timenti, dà una visione concreta di noi stessi, assume un valore sociale
trasformandosi in un mix di evasione/distrazione dalla realtà.
La diffusione della produzione di immagini, si nota soprattutto tramite
due fenomeni sociali: il comporre e sfogliare album di famiglia, e il turismo.
Via via, la fotografia si espande ancora di più, soprattutto durante la seconda
guerra mondiale, di cui riportiamo testimonianze ancora oggi.
Attualmente la fotografia è alla portata di tutti, non solo per lo sviluppo tecnologico, con le macchine fotografiche sempre più sofisticate ed economiche; ma
perché nell’era del mobile, in ogni smartphone c’è una fotocamera, che sia a
bassa o ad altissima risoluzione, tutti riescono a portarne un ricordo e a condividerlo successivamente. Se prima ci si preoccupava di essere esperti, ora tutti
sembrano appassionarsi, soprattutto grazie alla applicazioni, tra cui Instagram,
attraverso le quali anche la foto più banali possono trasmettere emozioni.
Quindi se già nella storia la fotografia era diventata un rito sociale attraverso
per celebrare un foto di gruppo, ricordi di vacanze, la famiglia o cerimonie,
ora tutto ciò sembra essersi rinforzato. Se prima si condivideva le foto in momenti speciali con un gruppo ristretto di persone, e si mostravano per ricordo;
ora si condividono sui “profili social”.
5
‘‘
Nelle grandi fotografie
è sempre espresso
un punto di vista
Adam West
Il potere delle immagini nell’informazione
Non solo l’immagine rientra nei riti sociali, ma grazie a lei comunichiamo
informazioni.
Viviamo immersi in un mondo tecnologico dominato da macchine sempre più
perfette e multifunzionali, la cui presenza modifica il nostro rapporto con il
tempo e con lo spazio al punto da definire la società stessa come multimediale.
In particolare, l’evoluzione tecnologica ha portato ad una radicale
trasformazione dei mezzi e dei tempi di comunicazione cambiando per sempre
la nostra quotidianità.
In questo scenario il ruolo dell’immagine nell’informazione è diventato
predominante. Per capire l’origine di ciò si deve analizzare come l’utente si
approcci a un contenuto visivo piuttosto che audio/testuale. Quando leggiamo
o ascoltiamo, il nostro atteggiamento è quello di comprendere e capire ciò
che stiamo percependo. Quando visualizziamo un’immagine, invece vengono
attivate delle funzione psichiche che sono connesse alle nostre esperienze
precedenti e a ciò che ad esso è collegato.
A ciò noi colleghiamo concetti, sensazioni, pensieri, in un vero e proprio
“bagaglio emozionale” che viene richiamato quando ricordiamo o rivediamo
quell’immagine, quel “bagaglio” che al giorno d’oggi è fonte primaria della
comunicazione.
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‘‘
Un’immagine
è una metodica
rappresentazione secondo
coordinate spaziali
indipendenti di un oggetto
o di una scena
Amedeo Benedetti
Le funzioni dell’immagine
Da secoli la nostra vita è invasa dalle immagini, attraverso libri, pubblicità,
fotografie, ricordi, ogni momento della nostra vita può essere ricordata da
un’immagine.
Il linguaggio delle immagini è altamente evocativo e in ambito multimediale,
queste e la comunicazione visiva rivestono un ruolo fondamentale. Infatti,
le immagini nella comunicazione multimediale costituiscono una sorta di
linguaggio (visuale) che si affianca e si integra con quello testuale, possono
diventare matafore, allegorie visive che potenziano l’usabilità dei sistemi
interattivi o riproducono con esattezza di dettagli il reale.
Le funzioni dell’immagine si possono riassumere così:
• Funzione informativo, descrittiva: frequentemente viene utilizzata per
documentare, fatti di cronaca, come per esempio pubblicate sui giornali.
• Funzione espressivo, emotiva: ha il fine di mettere in luce la sensibilità
dell’autore, i suoi sentimenti, il suo immaginario. Un esempio è la
produzione degli artisti espressionisti che evidenzia la sensibilità dell’autore
senza però tralasciare l’aspetto compositivo dell’immagine.
• Funzione estetica: porta l’osservatore a considerare in modo particolare
l’aspetto formale dell’immagine, cioè composizione, colori, luce.
L’attenzione si sposta dall’autore all’immagine a cui viene attribuita anche
uno scopo decorativo.
• Funzione esortativa: utilizzata per spingere l’osservatore a fare o non fare
una determinata cosa. Un esempio è un manifesto pubblicitario, che cerca
di indurre il destinatario del messaggio all’acquisto del prodotto suscitando
emozioni, curiosità, ricordi.
• Funzione metalinguistica: i testi visivi sono incentrati sul codice. Per
esempio le tavole cromatiche di J. Itten che parlano delle caratteristiche e dei
rapporti intercorrenti fra le varie tonalità di colore.
• Funzione di fatica o di contatto: stabilisce e consolida il contatto tra
l’autore e il destinatario del messaggio. Per esempio la copertina di una
rivista ha la funzione di attirare l’attenzione sull’oggetto, di creare cioè un
contatto con il destinatario.
9
Il mondo visual nella comunicazione d’impresa
In questo quadro si inseriscono strumenti come Instagram, ma anche altri
social network, che hanno rivoluzionato e condizionato la vita di tutti noi, la
comunicazione e le strategie aziendali.
L’immagine, infatti, gioca un ruolo importante e grazie a lei un Brand può
comunicare in modo creativo e originale la propria “identità online”, ovvero
“l’insieme dei valori e contenuti tramite i quali è identificata un’azienda, ed è
il vero motivo per cui la presenza nel social media è divenuta via via sempre
più importante con il tempo”. Questo concetto non si sviluppa in poco tempo,
ma è necessario investire tempo e denaro per migliorarne gli aspetti.
Quando prima poche aziende costruivano il proprio sito internet, con qualche
accenno alla propria storia e ai prodotti, ora tutte hanno un sito “multi
accessoriato” e quasi tutte presidiano almeno un social.
L’espansione vertiginosa delle comunicazioni di massa e delle tecnologie
informatiche ha completamente cambiato l’antica idea di comunicazione
macchinosa, centralizzata e gerarchica, modificando anche le dinamiche di
mercato che si attuano grazie alle reti, rinnovandole nella forma e rendendole
molto complesse: “è cambiata la relazione che si instaura fra gli agenti sociali
(ossia fra chi genera offerta e chi produce domanda).” Appunto, il fenomeno
più sorprendente è stato proprio il cambiamento delle relazioni tra aziende e
consumatori, infatti si è sviluppata l’interazione tra i due poli.
Un normale consumatore anni fa, prima degli acquisti, andava direttamente
in negozio a chiedere informazioni e toccare con mano il prodotto, oppure
andava in più negozi per comparare i prezzi, o si consultava con qualche altro
consumatore.
Oggi un consumatore, se vuole acquistare prima controlla il sito, poi la
fanpage di Facebook per ricavarne dei giudizi, poi le foto in Instagram,
successivamente decide di andare in negozio, oppure compra automaticamente
on-line, ma il punto principale è che ricava informazioni dai social e non più
da esperti nel settore e con modalità “faccia a faccia”.
Questo sta a significare quanto le aziende debbano curare la propria presenza
digital, in modo da tenere sempre aggiornati i possibili clienti, aumentare i
loro contatti, e ascoltare le loro opinioni. Le conversazioni hanno la capacità
di influenzare in modo consistente la credibilità di un Brand, ed è di vitale
importanza valutare la quantità e la qualità delle opinioni che possano incidere
sulla reputazione aziendale, questo è il motivo per cui le imprese non possono
escludere i social dalle loro strategie.
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Ebook realizzato e distribuito da Republic+Queen,
Magazine specializzato in Comunicazione Social da febbraio 2011.
republicandqueen.com
[email protected]
Testi: Erika Barbato
Ideazione grafica ed impaginazione: Ale Sordi
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