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Dall`impronta convenzionale all`impronta ottica digitale

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Dall`impronta convenzionale all`impronta ottica digitale
expert article _ tecniche di impronta
Dall’impronta convenzionale
all’impronta ottica digitale
Evoluzioni tecniche del linguaggio nel ripristino protesico del cavo orale
Autori_R. Pascetta* & R. Scaringi**, Italia
*Odontotecnico in Chieti;
[email protected]
**Medico chirurgo odontoiatra a
Milano; [email protected]
Fig. 1a
_La riabilitazione protesica sviluppata su
elementi naturali residui e impianti pone il clinico
nella condizione di attuare un piano riabilitativo
misto, valutando l’integrità endodontica e paro-
Fig. 1b
Fig. 1c
dontale degli elementi naturali, la valutazione
ossea residua, il biotipo gengivale e la funzione
masticatoria associata.
L’innovazione tecnologica è sempre più d’ausilio nella risoluzione della diagnosi associata alla
radiologia cone beam mediante software per la
progettazione pre-protesica implantare e della
terapia, con la possibilità di rilevare e sviluppare
impronte e conseguenti ricostruzioni protesiche
in modo del tutto digitale.
Il caso da noi trattato è stato finalizzato seguendo integralmente una progettazione con
soluzioni tecnologiche digitali, CAD/CAM e l’utilizzo dei relativi materiali impiegati.
La paziente F.R. di 55 anni in buono stato
di salute, senza terapie in atto, non fumatrice e
Figg. 1a-c_L’impronta convenzionale,
l’impronta a fasce blu della
telecamera digitale ottica dopo la
finalizzazione della preparazione e il
file della scansione.
Fig. 2a
Fig. 2a_L’impronta convenzionale
di precisione con materiale polietere.
Figg. 2b, 2c_Lo sviluppo con
materiale gessoso in cui si evidenzia
la definizione di riproduzione
del margine della preparazione.
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Fig. 2b
Fig. 2c
expert article _ tecniche di impronta
Fig. 3a_Immagine rilevata con
telecamera digitale Omnicam (Sirona),
viene evidenziato il margine di fine
preparazione
Fig. 3b_Immagine rilevata con
telecamera digitale Omnicam
(Sirona), si evidenzia la modellazione
dell’elemento coronale sostituito.
Fig. 3a
con una riabilitazione completa fissa dell’arcata
superiore in oro-resina, presenta mialgie riferite al lato destro e compensate con bite in resina
dell’arcata inferiore.
Il manufatto protesico in essere, oltre ad ave-
Fig. 3b
re visibili segni di usura delle resine, presentava
evidenti segni di retrazione gengivale con scopertura di tutti i colletti pericoronali.
Si prevede la rimozione del manufatto con
sostituzione immediata con un primo provviso-
Fig. 4
Fig. 5
Figg. 4, 5_Dopo la lettura
dell’impronta, la lettura del margine
e la realizzazione della modellazione
coronale è possibile confermare
o cambiare la scelta del materiale
da fresare.
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expert article _ tecniche di impronta
Figg. 6a-c_Valutazione estetica
del vecchio manufatto protesico
e della regione periorale.
Fig. 6a
Fig. 6b
Figg. 7a, 7b_Inserimento delle
immagini fotografiche digitali
nel software per
la programmazione implantare.
Per sottrazione dei tessuti superficiali
molli si arriva a fare una cefalometria
tridimensionale con uno studio
ortognatodontico oltre che protesicoimplantare e maxillo-facciale per una
valutazione globale del caso.
Fig. 7a
8
Fig. 6c
rio in resina eseguito in prelimatura.
Prima della rimozione abbiamo provveduto
all’esecuzione di un’impronta ottico-digitale e
alla realizzazione con tecnica stereolitografica
dei modelli di studio.
I file rispettivi sono stati immagazzinati per la
determinazione della dimensione verticale e per
la valutazione del nuovo provvisorio immediato.
Dopo la rimozione protesica e il ritrattamento degli elementi residui si è provveduto a nuova
impronta ottico-digitale, alla realizzazione di una
ceratura diagnostica e di un nuovo provvisorio
che ha permesso di impostare linee guida estetiche e modifiche delle parabole gengivali del quadrante frontale.
Il piano occlusale è stato analizzato grazie
all’ausilio del sincronomiografo (BTM TM Joint)
che sfrutta il principio elettromiografico per la
valutazione dell’equilibrio muscolare sul nuovo
Fig. 7b
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piano di masticazione.
L’esportazione del file digitale dell’impronta
e il formato dicom della cone beam hanno realizzato una visione tridimensionale dello studio
cefalometrico, aggiungendo ulteriori dati nell’analisi clinica, al fine di coniugare con la sincronomiografia una sovrapposizione dei dati.
Per reintegrare gli elementi mancanti si procede con la realizzazione di una dima radiologica
baritata mediante la quale si va a eseguire uno
studio volumetrico tac cone beam.
Il file in dicom estrapolato dalla radiologia
è stato importato nel programma coDiagnostiX
(Straumann) ed elaborato sviluppando la dima
chirurgica con l’ausilio del GonyX.
L’intervento chirurgico eseguito in anestesia locale con la tecnica di Chirurgia Guidata ad
appoggio dentale ha previsto l’inserimento di 5
impianti in posizione 1.4, 1.2, 2.2, 2.4, 2.6 di tipo
expert article _ tecniche di impronta
Figg. 8a, 8b_Visione panoramica
radiologica e occlusale al momento
della rimozione della vecchia protesi
presente.
Figg. 9a, 9b_Ceratura diagnostica
sulla base dei modelli ottenuti
dall’impronta digitale.
Fig. 8a
Fig. 9a
Fig. 8b
Fig. 9b
Fig. 10a
Fig. 10b
Fig. 10c
Figg. 10a-c_Condizionamento dei
tessuti nella regione frontale previa
sottrazione con frese in tungsteno.
Adattamento del primo provvisorio
immediato.
Fig. 11
Fig. 11_Realizzazione di un
provvisorio estetico funzionale per la
valutazione della futura finalizzazione
protesica su impronta digitale con
camera BluCam (Sirona).
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expert article _ tecniche di impronta
Fig. 12a_Posizionamento del
provvisorio: considerazioni funzionali.
Fig. 12b_Posizionamento del
provvisorio: considerazioni estetiche.
Fig. 13_Analisi elettromiografica
eseguita col Sincronomiografo
(BTS), valutazione della funzione
masticatoria e dell’equilibrio muscolo
scheletrico antero-posteriore
e simmetrico.
Fig. 12a
Fig. 12b
Fig. 13
Fig. 14a_Progettazione della
posizione degli impianti col sistema
coDiagnostiX (Straumann).
Fig. 14b_Sviluppo della dima
chirurgica con l’ausilio del GonyX.
Fig. 14a
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Bone Level. A integrazione avvenuta si è proceduto a nuova impronta digitale con il posizionamento di particolari transfert sugli impianti,
detti scan-body (Sirona), che grazie al repere
posto sulla porzione terminale trasferiscono
degli algoritmi di riferimento al centro di elaborazione del modello che giungerà al laboratorio
odontotecnico.
I file trasferiti serviranno al laboratorio per
la modellazione e la progettazione virtuale della struttura delle singole corone e dei relativi
abutment personalizzati.
Nello specifico abbiamo proceduto alla realizzazione nel settore anteriore zona 12-22 di
una struttura di ponte scegliendo come materiale lo zirconio rivestito con la tecnica di stratificazione in ceramica: nella zona dei posteriori
abbiamo fresato dei blocchetti in vetroceramica
a base di disilicato di litio (Ivoclar) e delle corone
Captek ottenute per “laser melting”, dopo aver
inviato i file al centro di elaborazione presso la
Argen-company.
Tale nuova metodica consente di ottenere
dal file dell’impronta inviata una cappetta in oro
Fig. 14b
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expert article _ tecniche di impronta
Figg. 15a-c_Fase chirurgica guidata,
posizionamento di implanti Bone Level
Active con tecnica flap-less.
Fig. 15d_Controllo radiografico prima
del carico a distanza di 30 giorni.
Fig. 15a
Fig. 15c
Fig. 15b
Fig. 15d
Fig. 16a
Figg. 16a-c_Rifinitura dei margini
di preparazione in previsione
dell’impronta definitiva con relativo
adattamento dei provvisori.
Fig. 16b
non adottando la classica procedura artigianalemanuale che gli inventori Aharon Whiteman e
Itzhak Shoher ci hanno insegnato.
La caratteristica principale di questo mate-
Fig. 16c
riale è l’assenza di ossidi che esalta la vitalità della porcellana assicurando un’estetica anche con
una preparazione conservativa del dente.
La lega Captek è una nanotecnologia brevet-
Fig. 17a_Preparazione dei monconi
naturali e posizionamento degli scanbody (Sirona) scelti in base al tipo di
impianto. Applicazione di polvere di
rilevamento per lettura ottica.
Fig. 17b_Presa dell’impronta digitale
pronta per l’invio del file al laboratorio
odontotecnico.
Fig. 16b
Fig. 17a
Fig. 17b
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expert article _ tecniche di impronta
Fig. 18a
Fig. 18b
Fig. 19a
Fig. 18c
Fig. 19b
Figg. 18a-c_Dai modelli virtuali si procede
alla progettazione di abutment estetici
individuali. Il software ci permette di valutare
la posizione del margine di preparazione
sulla base del tragitto transmucoso.
Fig. 19c
Fig. 19d
Fig. 20a
Fig. 20b
Figg. 19a-d_Il materiale estetico scelto,
zirconio inCoris ZI (Sirona), dopo la
sinterizzazione in un forno speciale ad alta
temperatura, viene incollato alla base in
titanio con cemento bicomponente.
Figg. 20a, 20b_Gli abutment estetici
vengono bloccati in bocca e, finalizzate
le preparazioni, si procede a una nuova
impronta digitale dell’arcata completa. Il file
viene inviato al laboratorio per le procedure
di lavorazione virtuale.
Figg. 21a-d_Ricevuto il file via e-mail si
procede alla “virtuale” ricostruzione dei
singoli elementi. La differenza di lavorazione:
il sistema convenzionale attraverso l’utilizzo
di una spatola elettrica per l’applicazione
della cera in modo additivo; il sistema
informatico che esegue l’operazione virtuale
con l’utilizzo di un mouse che simula
l’applicazione del materiale.
Fig. 21c
Fig. 21a
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Fig. 21b
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Fig. 21d
expert article _ tecniche di impronta
Figg. 22a-c_Durante la lavorazione
di progettazione virtuale del caso,
lo stesso file dell’impronta ottica
ricevuta viene inviata al Cerecconnect model che realizza il modello
stereolitografato in resina per la
preparazione delle lavorazioni in
laboratorio.
Fig. 22a
Fig. 22b
Fig. 22c
Fig. 23b
Fig. 23a
Fig. 23c
Figg. 23a-c_I file delle singole
preparazioni possono essere inviati
al centro di produzione in San Diego
presso la Argen per la richiesta di
produzione di cappette in Captek
con tecnica laser-melting. Questo
sistema produttivo digitalizzato, in
fase di sperimentazione, è stato da
noi progettato in collaborazione con la
Argen e per la prima volta utilizzato.
Figg. 24a-e_Con un sistema
CAD/CAD in house, come il Sirona,
abbiamo la possibilità di progettare
e scegliere il tipo di materiale adatto
alla soluzione del caso, potendo
controllare e gestire la qualità del
risultato intervenendo direttamente
sul materiale lavorato.
Fig. 24a
Fig. 24c
Fig. 24b
Fig. 24d
Fig. 24e
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expert article _ tecniche di impronta
Figg. 25a-d_I modelli
stereolitografati in resina hanno un
limite nella riproduzione del dettaglio
che si evidenzia mettendo a confronto
lo stesso moncone riprodotto in resina
e in gesso tipo IV sotto ingrandimento.
Fig. 26a_Visione laterale: l’angolo
di preparazione arrotondato del
moncone in resina.
Fig. 26b_Lo spigolo della
preparazione fedelmente riprodotto
sul moncone in gesso.
Fig. 25a
Fig. 25b
Fig. 25c
Fig. 25d
Fig. 26a
Fig. 26b
Fig. 27c
Figg. 27a-d_La riproduzione di
una corona in materiale ceramicadisilicato di litio: la precisione
marginale della stessa corona sul
moncone in resina a sx e sul moncone
in gesso a dx.
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Fig. 27a
Fig. 27b
Fig. 27d
expert article _ tecniche di impronta
Figg. 28a, 28b_La visione a un
ingrandimento maggiore mette in
evidenza che la corona sul moncone
in resina a sx ha un adattamento
marginale in senso orizzontale al
profilo di emergenza sovracontornato,
invece sul moncone in gesso a dx il
difetto è nettamente inferiore.
Figg. 29a-b_La corona in Captek
laser-melting realizzata presenta un
ottimo adattamento marginale.
Fig. 28a
Fig. 28b
Fig. 29a
Fig. 29b
Fig. 30a
Fig. 30b
Fig. 31a
Fig. 31b
Figg. 30a, 30b_Valutazione del
tragitto transmucoso degli impianti
e montaggio definitivo
con avvitamento a 35N.
Fig. 31c
Fig. 31d
Figg. 31a-d_Prova clinica
dell’arcata in Captek.
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expert article _ tecniche di impronta
Fig. 32a
Fig. 32c
Fig. 32b
Figg. 32a-c_Il lavoro viene
ceramizzato rispettando i canoni di
funzione ed estetica che in fase di
progettazione e provvisorizzazione
sono stati programmati.
Fig. 27a
Fig. 33a
Fig. 33c
tata in oro rinforzato da platino e palladio che
garantisce ottima precisione marginale, eccellente resistenza meccanica e uno stato di assoluta
Fig. 33b
biocompatibilità favorendo un’ottima risposta
parodontale nel tempo. La ricostruzione di corone singole ha permesso una caratterizzazione
del restauro protesico che soddisfa pienamente
le aspettative della paziente.
In questo articolo gli autori hanno utilizzato la metodica digitale delle impronte mettendo
in risalto la potenziale comunicazione e interrelazione nello scambio delle informazioni tra
il laboratorio e lo studio, attraverso risoluzioni
digitalizzate e meccanizzate, sfruttando così la
tecnologia strumentale e merceologica al fine del
miglioramento del risultato estetico e funzionale.
Queste opportunità tecnologicamente avanzate riducono fortemente la possibilità di errore
nella diagnosi mirata alla terapia impostata e realizzata ottimizzando gli sforzi che i professionisti volgono alla risoluzione chirurgico-protesica.
La bibliografia è disponibile presso gli Autori.
L’articolo è stato pubblicato la prima
volta sul numero 1 de il nuovo laboratorio
odontotecnico 2013.
Fig. 34a
Figg. 33a-c, 34a, 34b_
Cementazione dell’arcata finalizzata:
valutazione cromatica e della tessitura
nel contesto globale del sorriso
della paziente.
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Fig. 34b
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