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impronte - Corso di studi in Chimica
REGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Comando Provinciale di Torino Reparto Operativo – Sezione Investigazioni Scientifiche Repertamento di impronte 3. Il repertamento di impronte. a. Generalità; b. Classificazione; c. Impronte papillari; d. Impronte di orecchio; e. Impronte di pneumatici e calzature; f. Impronte di strumento effrattore; g. Repertamento di impronte papillari; h. Repertamento di impronte di calzature/pneumatici; i. Repertamento effrazioni. 3. Repertamento di impronte a. Generalità Generalità Per impronta si intende l’alterazione dello stato di una superficie a seguito del contatto con un altro corpo. Quindi l’impronta può essere repertata e confrontata. Tuttavia l’impronta può essere facilmente alterata o cancellata 3. Repertamento di impronte b. Classificazione Le impronte possono essere classificate in: impronte da creste papillari (digitali, palmari e plantari); impronte di orecchie; impronte di calzature e pneumatici; impronte di strumenti effrattori. 3. Repertamento di impronte b. Classificazione Le impronte a seconda delle modalità tattili o di pressione con cui sono state lasciate o del substrato su cui sono state depositate si possono distinguere in: bidimensionali. Schiacciamento della zona centrale; tridimensionali. Prodotte per contatto con sostanza malleabile e quindi vi è riproduzione fedele della forma dell’oggetto che la ha prodotte; visibili. latenti. Richiedono evidenziazione con metodi fisici o chimici; negative o per asportazione. Il corpo che le ha prodotte ha asportato sostanza dal supporto (polvere, cenere, etc.); positive o per sovrapposizione. Il disegno è stato lasciato per esistenza sul corpo di altre sostanze (sangue, vernice, inchiostro, etc.). 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari Per l’identificazione personale basata sul rilievo e il confronto delle impronte papillari, la lofoscopia (ovvero lo studio delle creste papillari esistenti sulla superficie interna delle mani e degli arti inferiori) risulta una disciplina di primaria importanza. La dattiloscopia, occupandosi specificamente dello studio delle sole impronte digitali, risulta quindi una branca della lofoscopia. 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari Le impronte papillari sono: immutabili: le impronte papillari non subiscono modificazioni morfologiche dalla vita intrauterina (durante la quale si formano) fino ai fenomeni degenerativi postmortem; variabili: le impronte digitali sono sempre diverse l’una dall’altra, sia che provengano da due soggetti diversi, sia che provengano dalla medesima persona; classificabili: le impronte digitali sono classificabili perché costituite da tre fasce di linee riconducibili a quattro tipi di figure (adelta, monodelta, bidelta e composta). 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari – Impronte Digitali Per impronta digitale si intende la riproduzione dei disegni delle creste papillari dei polpastrelli e di tutta la 3^ falange delle dita delle mani. In un’impronta digitale si possono distinguere tre sistemi di linee corrispondenti ad altrettante zone: zona basale: dall’interlinea articolare tra la seconda falange e il polpastrello con andamento mediamente parallelo a questa; zona marginale: che segue e contorna il polpastrello nella parte radiale, ulnare e superiore o apicale; Zona centrale: nucleo dell’impronta, non sempre presente, è delimitato dagli altri due sistemi. 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari – Impronte Digitali Il sistema centrale può anche mancare ma la sua presenza dà luogo nei punti di convergenza, ad una specie di piccolo triangolo chiamato “delta”. Il centro della figura e il delta sono punti fondamentali del disegno papillare: dalla loro presenza, dall’ubicazione e dal numero di creste presenti tra il centro della figura e il delta dipende in gran parte la forma generale della figura dattiloscopica. 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari – Impronte digitali TIPOLOGIA FIGURA TIPOLOGIA Adelta Bidelta Monodelta Composta FIGURA 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari – Impronte digitali “Invero, dopo talune oscillazioni, questa Corte Suprema ha affermato il principio […] che le emergenze delle indagini dattiloscopiche offrono senz’altro piena garanzia di attendibilità, anche quando esse concernino solo una porzione di dito, sempre che dalle dette indagini risulti la sicurezza dell’identificazione dell’impronta attraverso l’esistenza di almeno 16-17 punti caratteristici uguali per forma e posizione” (sentenza n. 2559 del 14.11.1959 della 2^ Sezione della Corte Suprema di Cassazione). 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari – Impronte palmari Per impronta palmare si intende la riproduzione dei disegni delle creste papillari del palmo delle mani e della 1^ e 2^ falange. 3. Repertamento di impronte c. Impronte papillari – Impronte palmari Nell’impronta palmare si distinguono tre zone caratterizzate non da diversi andamenti delle linee, come per le impronte digitali, ma da una divisione geometrica dovuta alle sporgenze della faccia interna della mano: zona superiore o basale: è caratterizzata da complesse involuzioni con vortici o accostamenti in triangolazioni di fasci di linee in corrispondenza della base di ciascun dito; zona tenare: è la più povera di creste papillari ben definite; è spesso caratterizzata da pieghe e rughe minute pressoché parallele alla linea d’inserzione delle dita lunghe; zona ipotenare: è caratterizzata normalmente da fasci di creste papillari di maggiore spessore che sono a sviluppo lievemente pendente verso l’esterno. 3. Repertamento di impronte d. Impronte di orecchio Per impronta di orecchio si intende la riproduzione dei disegni del lobo dell’orecchio. Anche se sono molto rari, si possono operare confronti su tali tipi di impronte L’orecchio esterno - detto anche auricola o padiglione auricolare - che è la sola parte del viso che presenta impronte utili ai confronti, è costituito da una piega cutanea a contorno simile a una conchiglia sostenuta da uno scheletro cartilagineo la cui base è il segmento che unisce l’orecchio al volto. 3. Repertamento di impronte e. Impronte di calzature e pneumatico Per impronta di calzatura o di pneumatico si intende la riproduzione dei disegni presenti sulla suola nel primo caso e sul battistrada nel secondo. Molto spesso la ricerca delle impronte di calzature e di pneumatici viene trascurata per: superficialità nello studio della dinamica del crimine, per cui le impronte vengono ricercate in luoghi diversi da quelli interessati dal passaggio; accesso indiscriminato e disordinato all’area del crimine o ad aree connesse; scarsa conoscenza delle tecniche utili alla ricerca e repertamento. 3. Repertamento di impronte e. Impronte di calzature e pneumatico L’insieme delle operazioni da eseguire sul luogo del reato sono finalizzate alla acquisizione degli elementi identificativi di ordine generale (probabile identità o esclusione), quali, ad esempio: andatura e distanza; forma e dimensione; disegno; caratteristiche di fabbricazione; e di ordine individuale (identificazione o esclusione), ovvero quei contrassegni che costituiscono l’insieme di elementi caratteristici della suola della calzatura o del battistrada dello pneumatico dovuti al processo di produzione e all’usura. 3. Repertamento di impronte e. Impronte di calzature e pneumatico 3. Repertamento di impronte e. Impronte di calzature e pneumatico 3. Repertamento di impronte f. Impronte da strumento effrattore Per impronta da strumento effrattore si intendono i segni lasciati da strumenti da scasso, da taglio, etc. L’insieme delle operazioni da eseguire sul luogo del reato sono finalizzate alla acquisizione degli elementi di ordine generale e dei contrassegni che permettano di identificare univocamente lo strumento effrattore utilizzato. 3. Repertamento di impronte f. Impronte da strumento effrattore 3. Repertamento di impronte f. Impronte da strumento effrattore 3. Repertamento di impronte g. Modalità Modalità di repertamento di impronte papillari Se l’impronta visibile la tecnica di rilievo è la fotografia con idonea illuminazione, obiettivo per macrofotografia e cavalletto. Se l’impronta è allo stato latente o semivisibile, semivisibile i rilievi comportano necessariamente la fase della evidenziazione dell’impronta sul substrato. Prima di procedere a tali operazioni, al fine di optare per la corretta tecnica di evidenziazione, occorre valutare i seguenti dati relativi all’impronta: composizione; invecchiamento (condizioni ambientali, tipo di substrato, azioni di batteri, etc.); caratteristiche della superficie su cui è apposta. 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari L’evidenziazione delle impronte avviene con i seguenti metodi: Ottici: illuminazione con fonti idonee; Fisici: polveri evidenziatrici; Chimici: rivelatore fisico (cianoacrilato, ninidrina). 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari I metodi ottici, che hanno il vantaggio di non essere distruttivi, consistono nel posizionare un fascio di luce in modo radente rispetto alla superficie piana. 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari Altro metodo ottico è quello dell’impiego della lampada Scenescope,un ntensificatore di luce UV il cui funzionamento si basa sulla tecnica della riflessione della luce ultravioletta. 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari Altro metodo ottico è quello dell’impiego della lampada Mini Crimescope 400 che è una sorgente di luce a diverse lunghezze d’onda da impiegare sia sulla scena del crimine sia in laboratorio 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari Le polveri evidenziatrici, metodo fisico, aderiscono alla componente umida o grassa dell’impronta e vengono utilizzate allorquando si ritiene che vi sia stato un “contatto fresco” con il supporto. Le polveri più comunemente utilizzate sono quelle a polvere d’alluminio. Le polveri magnetiche sono utilizzate per ricerca di impronte su carta 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari Tra i metodi chimici più utilizzati abbiamo l’impiego del cianoacrilato e della ninidrina. Il metodo del cianoacrilato è utilizzato per la ricerca di impronte digitali latenti. La tecnica è efficace su tutte le superfici lisce e levigate come ad esempio la plastica, plastica il vetro, vetro il metallo etc. La tecnica di applicazione prevede: ambiente a tenuta; fonte di calore; fonte di umidificazione; esposizione ai vapori di cianoacrilato. 3. Repertamento di impronte g. Modalità di repertamento di impronte papillari Il metodo della ninidrina permette di rilevare la presenza di impronte vecchie presenti su supporti cartacei. La sostanza reagisce con gli aminoacidi presenti nelle impronte digitali latenti formando un prodotto viola scuro. 3. Repertamento di impronte g. Modalità Modalità di repertamento di impronte papillari Individuata quindi l’impronta si procede con il repertamento della stessa mediante: fotografia, di impronta visibile o di impronta latente evidenziata; asportazione, con adesivi dattiloscopici (nel caso di evidenziazione con polveri dattiloscopiche). 3. Repertamento di impronte h. Repertamento di impronte di calzature e pneumatici Il repertamento delle impronte di calzature e di pneumatici avviene sia in maniera fotografica sia con la realizzazione di un calco. I due metodi sono complementari in quanto forniscono una grande quantità di informazioni, non altrimenti possibili se presi singolarmente. La fotografia: mostra come si presenta nella realtà l’impronta; mostra le condizioni ed i dettagli dell’impronta; nelle superfici grezze la fotografia dà molte più informazioni; è di sostegno al calco. Il calco: dà la riproduzione a grandezza naturale dell’impronta; dà la riproduzione delle caratteristiche microscopiche; non vi sono problemi di fuoco e di scala; è di sostegno alla fotografia. 3. Repertamento di impronte h. Repertamento di impronte di calzature e pneumatici Il calco viene effettuato generalmente per impronte di calzature o di pneumatici in ambienti esterni. Dopo aver eseguito i rilievi fotografici, viene realizzato il calco delle orme mediante un Kit in dotazione o materiale reperibile in commercio: asticelle in legno; un chilogrammo circa di gesso, un setaccio, un cucchiaio, reticella e fil di ferro di rinforzo; acqua; recipiente in metallo. 3. Repertamento di impronte h. Repertamento di impronte di calzature e pneumatici La tecnica varia in relazione al terreno: terreno fangoso consistente: si delimita l'impronta con assicelle di legno ricoperte da un sottile strato di sostanza grassa; si scioglie in acqua del gesso statuario fino ad ottenere una pasta finissima e fluida; si versa lentamente la pasta sull'impronta in modo da formare un primo strato; si arma il calco con una reticella, con dei pezzi di legno o con dei fili di ferro e si completa la colata sino al bordo; quando il calco si è solidificato, si tolgono le assicelle. terreno fangoso non consistente: l'impronta potrebbe deformarsi per cui, dopo averla delimitata con una cornice in legno, si deve procedere a setacciare della polvere di gesso al fine di assorbire l'umidità del terreno. Una volta solidificatosi, si procede all’asportazione del calco. 3. Repertamento di impronte h. Repertamento di impronte di calzature e pneumatici terreno polveroso: per evitare che l'impronta si deformi, il rilievo si effettua versando gradualmente sull'impronta del gesso in polvere filtrato con un setaccio; quando l'impronta è completamente ricoperta, si spruzza dell’acqua con un nebulizzatore fino ad ottenere la presa della polvere di gesso; una volta solidificatosi, si procede ad asportare il calco. terreno sommerso dall’acqua: l’impronta deve essere delimitata con tavolette di legno o fogli di lamiera infissi nel terreno; con una siringa si aspira l'acqua all'interno della cornice e successivamente si setaccia sull'impronta del gesso in polvere che, assorbita l'umidità del terreno, si solidifica formando il calco. 3. Repertamento di impronte i. Repertamento di effrazioni In caso di rilevamento di un’effrazione si devono eseguire: rilievi fotografici di ordine generale al fine di individuare l’effrazione sulla scena del crimine; macrofotografie dell’effrazione con vari orientamenti della luce; calco con silicone e catalizzatore. REGIONE CARABINIERI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Comando Provinciale di Torino Reparto Operativo -Sezione Investigazioni Scientifiche Quesiti ? Cap. Emilio Bosini Reparto Operativo Carabinieri – Sezione Investigazioni Scientifiche Via F.Valfré nr. 5/bis 10121 Torino Tel 011/6887655 e-mail [email protected]