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l`ospedale dei castelli sta diventando realtà

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l`ospedale dei castelli sta diventando realtà
QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO
Fondato nel 1984 da Ben Jorillo
Redazione: Via Fermi, 18 - 04011 Aprilia (LT) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 - e-mail: [email protected]
sito - www.giornaledellazio.it Aut. Tribunale di Latina n. 284 del 20/01/1977 - Direttore: BRUNO JORILLO
DALLA REGIONE
di BRUNO JORILLO a pag.42
LATINA
Il prefetto Pierluigi Faloni
nella conferenza di bilancio
ha dichiarato che i reati
sono in calo
COPIA
OMAGGIO
Anno XXXII N.8 21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Finalmente Aprilia avrà “il suo ospedale”, dista solo 9 chilometri da piazza Roma
L’OSPEDALE DEI CASTELLI
STA DIVENTANDO REALTÀ
a pag. 26
ANZIO-NETTUNO
Il “gioco d’azzardo”
non è un gioco
a pag.47
POMEZIA
Il TAR boccia una
variante al PPE
fatta dal Comune
a pag. 3
Il 23 Aprile al
Teatro Europa
Lo Sport nella
di Aprilia
scuola contro le
“50 Fumature
barriere
di Renzi”:
ARDEA
Il Bagaglino,
Vicenda Consorzi:
“Fare! con Tosi”
la satira e il
Sindaco se ci sei
batti un colpo
premier
di FOSCA COLLI a pag.46
CISTERNA
a pag.43
di LUIGI CENTORE a pag. 44-45
foto G. Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 2
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
L’idea nacque il 2 giugno 1994 a seguito dell’incontro a Caprera tra la scrittrice Elma Sant’Ana, Calogero Rinaldi e Domenico Di Stefano
20 ANNI DI GEMELLAGGIO APRILIA - MOSTARDAS
IN NOME DI MENOTTI GARIBALDI
L’atto fu sottoscritto il 26 aprile 1996 dal sindaco Gianni Cosmi e da Silvia Mesquita Lemos, delegata dal prefeito di Mostardas Daltro Martins
Saraiva e suggellato dal prefetto di Latina Giuseppe Procaccini
di Gianfranco Compagno
“Noi sindaci liberamente eletti
dal suffragio dei nostri cittadini;
Certi di rispondere alle profonde
aspirazioni ed ai bisogni reali
delle popolazioni con le quali
abbiamo rapporto quotidiano e
delle quali abbiamo la responsabilità di reggerne gli interessi più
diretti; Sapendo che la civiltà
occidentale ebbe la sua culla nei
suoi antichi Comuni e che lo spirito di libertà fu per la prima
volta segnato nella garanzia che
essi seppero conquistare al prezzo di lunghi sforzi; Considerando che l’opera della storia deve
proseguire in un mondo più vasto
e che questo mondo non sarà
veramente umano se non nella
misura in cui gli uomini vivranno
in libere città. In questo giorno
prendiamo solenne impegno:di mantenere legami permanenti
tra le Municipalità delle nostre
Città e di favorire in ogni campo
gli scambi tra i loro abitanti per
sviluppare una migliore comprensione reciproca;- di riunire i
nostri sforzi per raggiungere, nel-
Procaccini venerdì 26 aprile
1996. Con quell’atto Aprilia e
Mostardas si erano gemellate
(cidades-irmãs), in nome di
Menotti Garibaldi, nel cui territorio era nato (16.9.1840) e nel
nostro comune è tumulato dal
L’aula consiliare era gremita
all’inverosimile di cittadini, una
rappresentanza della scuola elementare Guglielmo Marconi e
della Media Menotti Garibaldi
per testimoniare quell’evento
straordinario. La tavolo della pre-
Gianni Cosmi, Giuseppe Procaccini e Silvia Mesquita Lemos
1903, allora comune di Roma.
L’aula consiliare era stata allestita per le grandi occasioni. Era
tutto un trionfo di piante e di
Daltro Martins Saraiva e Gianni Cosmi
affissa all’esterno del comune di
Mostardas e una terza collocata
nella tomba di Menotti Garibaldi
a Carano. Il pomeriggio le due
delegazioni e molti cittadini sono
stati ospiti della signora Maria
Stefania Ravizza Garibaldi a
Carano. In particolare le delegazione sono state ospiti nella casa
che fu abitata da Menotti Garibaldi. Ancor più commovente la
visita alla tomba dove è stato reso
omaggio al Garibaldi brasiliano.
Il vecchio gaucho, si è tolto dal
collo il suo “Lenço vermelha”
(fazzoletto rosso), di solito usava
il “Lenço branco” (repubblicano), indossato per l’occasione in
omaggio ai “farroupilhas” (rivoluzionari riograndensi - 1835), ai
garibaldini e in particolare a
Menotti Garibaldi suo connazionale,
l’ha deposto sulla tomba di
Menotti Garibaldi, e disse:
“Lascio questo fazzoletto in
onore del fratello della mia terra,
gala presso il Ristorante il Focarile, dove gli ospiti brasiliani
hanno potuto degustare i cibi e i
vini del territorio. La mattinata di
sabato 27 aprile è stata dedicata
interamente al profilo di Menotti
Garibaldi. Presso la biblioteca
comunale, il presidente dell’Istituto di Storia del Risorgimento
Pietro Crociani ha tenuto una
conferenza dal titolo: “La Personalità di Menotti Garibaldi. A
seguire è stato presentato il libro
di Elma Sant’Ana: “Menottoi, O
Garibaldi Brasileiro”, tradotto in
italiano per l’occasione da Carla
Falvino, apriliana nata in Brasile.
Le conclusioni sono state del sindaco Gianni Cosmi. Con il convegno si chiudevano, tre giornate
di celebrazioni: il 25 Aprile dedicato al 60° della fondazione del
Comune di Aprilia (25.4.1936) e
alla Festa Nazionale di Liberazione (25.4.1945), il 26 e 27 aprile, interamente dedicate
al
gemellaggio tra Aprilia e Mostardas, in nome di Menotti Garibaldi, un gemellaggio di grande
valore storico e culturale. Per
l’occasione è stato realizzato un
annullo postale: un tondo raffigurante il vecchio casale di Carano,
realizzato da Massimiliano Drisaldi e una cartolina commemorati raffigurante l’epopea garibaldina, opera di Pietro Negri, edita
dal Bar Stella.
SEGUE A PAGINA 4
La delegazione mostardense
sidenza sedevano il prefetto di
Latina Giuseppe Procaccini, Menotti Garibaldi, che , per coinmassima autorità della provincia, cidenza, è nato a poca distanza
quale testimone, alla sua destra il dal punto in cui anche io sono
sindaco Gianni Cosmi e alla sua nato - São Simão - a soli 6 km”,
sinistra Silvia Mesquita Lemos, come descritto da Elma Sant’Ana
presidente della Câmara de nel libro: “Memórias de Zé
vereadores, alla destra del sinda- Terra- o Tropeiro do Litoral”. Nel
co Cosmi era seduta Maria Ste- tardo pomeriggio presso il Teatro
fania Ravizza Garibaldi, proni- Europa si è esibita al banda delpote di Menotti Garibaldi, non- l’Esercito Italiano, diretta dal
ché proprietaria della tenuta di M°Domenico Cavallo. La giorCarano. Alla sinistra del tavolo di nata si è conclusa con la serata di
presidenza era seduta il resto
della delegazione mostardense: il
“Vecchio Gaucho” Josè Terra
Machado, vestito con la tradizionale “pilcha” (chapéu, bombacha, lenço, botas, pala ou poncho,
guaiaca
camisa e casaco), grande proprietario terriero di Mostardas e rappresentante del sindacato agricolo del Rio Grande do Sul, Cleres
Editore D.P.R. di Bruno Iorillo
Saraiva “Primera dama” di
Iscritto al R.O.C. (Registro degli Operatori della Comunicazione)
Mostardas, ovvero consorte del
sindaco Daltro Martins SaraiRegistrazione Tribunale di Latina 20/1/1977 n. 284
va, Anete Kaebisch, secretaria
REDAZIONE : Via Fermi n. 18 - 04011 Aprilia (Latina)
da educação (assessore alla pubTel. e Fax 06.9275019 - 335.8059019
blica istruzione), e la scrittrice
e-mail: [email protected] - [email protected]
Elma Sant’Ana, ispiratrice del
sito: www.giornaledellazio.it
gemellaggio. Toccanti le parole
DIRETTORE RESPONSABILE: Bruno Iorillo
della presidente Silvia Mesquita
Lemos, pronunciate in portoghese, piene di sentimento, che non
hanno avuto bisogno della traduzione. Il programma della giornata è stato molto ricco. La cerimonia ufficiale per la firma del protocollo era prevista per le 11.30,
La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata dall’editore.
La collaborazione ad articoli o servizi è da considerarsi del tutto gratuita e non
a seguire è stata scoperta una
retribuita. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono
targa commemorativa in bronzo
affissa all’esterno del comune, a
PUBBLICITA’: Via E. Fermi n. 18 - Aprilia (Latina) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019
ricordo del gemellaggio, un’altra
STAMPA: Pignani Printing s.r.l
(29 kg.) è stata consegnata alla
delegazione brasiliana e oggi
ASSOCIATO ALL’UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
IL GIORNALE DEL
LAZIO
Calogero Rinaldi, Josè Terra Machado, Elma Sant’Ana
e Domenico Di Stefano
l’ambito dei nostri mezzi, l’idea- fiori. Dal tavolo della presidenza
le che è rappresentato dalla fra- scendevano rispettivamente la
ternità tra i popoli”. Il giuramen- bandiere del Brasile, del Rio
to fu sottoscritto dal sindaco di Grande Do Sul e di Mostardas
Aprlia Gianni Cosmi e da Silvia alla destra il gonfalone del comuMesquita Lemos, presidente del ne di Aprilia tra due vigili urbani
consiglio comunale (câmara de in alta uniforme. Presenti le assovereadores), delegata dal sindaco ciazioni combattentistiche e d’ar(Prefeito) di Mostardas Daltro ma, i cui rappresentanti impugnaMartins Saraiva e suggellato vano i loro gagliardetti, ma
dal Prefetto di Latina Giuseppe soprattutto la Bandiera Tricolore.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Finalmente Aprilia avrà “il suo ospedale”, dista solo 9 chilometri da piazza Roma
L’OSPEDALE DEI CASTELLI STA DIVENTANDO REALTÀ
La visita al cantiere del commissario prefettizio del comune di Ariccia dottor Nicola Di Matteo giovedì 4 aprile
In un’intervista dell’aprile 2015 l’allora sindaco Emilio Cianfanelli dichiarò che la struttura sarebbe stata
operativa alla fine dell’estate del 2016. Lo slittamento di qualche mese non cambierebbe la sostanza
di Nicola Gilardi
La costruzione del Nuovo
Ospedale dei Castelli Romani
è a buon punto. Si tratta di una
struttura importante, posta in
un territorio dove i servizi
sanitari offerti dallo Stato sono
pochi in relazione al bacino di
utenza di 600 mila persone. A
questo si aggiunga che Aprilia
è a soli 9 chilometri e che
molti altri comuni non presenti del distretto possono servirsi
della struttura e la notizia dell’avanzamento dei lavori
diventa una buona notizia. Per
controllare lo stato di avanzamento della struttura il Commissario prefettizio di Ariccia,
il dott. Nicola Di Matteo, si è
recato presso il cantiere prendere visione dello stato di
avanzamento dell’opera, insieme all’ing. Aldo Cella Rup
della Asl Rm/H (stazione
appaltante
dell’opera)
e
all’ing. Piergiuseppe Rosatelli,
dirigente dell’Area Tecnica del
Comune di Ariccia. Le recenti
foto scattate documentano
come la struttura sia quasi ultimata e che finalmente il territorio potrà avere una struttura
sanitaria importante che servirà il bacino d’utenza composto
da 600 mila abitanti. La
costruzione ha previsto una
spesa di 127 milioni di euro,
stanziati in project financing
dalla Regione Lazio non senza
problemi. La metà è stata
destinata alla realizzazione
dell’opera, mentre l’altra metà
sarà utilizzata dalla Asl per la
strumentazione medica. L’iter
burocratico è iniziato nel 2009,
quando alla presidenza c’era
ancora Piero Marrazzo, poi è
stato il turno di Renata Polverini ed infine di Nicola Zingaretti. Tutti hanno deciso di portare avanti la decisione di
costruire questa struttura.
Importante è stato l’impegno
di Zingaretti che, nonostante il
commissariamento della sanità
regionale, è riuscito a mantenere l’impegno dei predecessori. A spingere più di tutti,
però, è stato l’ex sindaco di
Ariccia, Emilio Cianfanelli,
vero sponsor della struttura e
che ha lottato con le unghie e
con i denti affinché venisse
realizzata. L’ok definitivo
venne dato il 21 giugno 2010
anche se nell’Agosto dello
stesso anno la Asl bloccò i
lavori. Solo con i primi mesi
del 2011 ci fu lo sblocco della
situazione ed iniziarono le
prime opere di bonifica del terreno, che dovette essere sminato dalle bombe della seconda
termine dei lavori è prossimo e
i cittadini potranno godere di
una struttura sanitaria fondamentale per il territorio.
Attualmente è previsto che la
struttura sanitaria sia di primo
livello sanitario, ma più volte
Cianfanelli ha sottolineato
come i distretti sanitari con un
bacino d’utenza superiore al
mezzo milione, come quello
dei Castelli, abbiano diritto a
strutture di secondo livello,
quindi più avanzate e con servizi più ampi. Foto di Gianfranco Compagno e by link
http://www.ospedaledeicastelliromani.eu/
guerra mondiale e poi la
costruzione della struttura. In
un’intervista che facemmo
all’ex sindaco Cianfanelli nell’Aprile del 2015 strappammo
la promessa che la struttura
fosse operativa alla fine dell’estate del 2016. Probabilmente
questa scadenza non verrà
rispettata e si parla di uno slittamento dell’apertura
del
nosocomio, ma l’avanzamento
dei lavori ci rassicura sull’imminenza della stessa. L’importane che il nostro territorio
finalmente avrà un ospedale
pubblico. In Italia la costruzione delle opere pubbliche è
sempre un punto interrogativo,
stavolta non è così, perché il
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 4
SGUE DA PAG. 2
Ma come si è giunti a gemellaggio tra Aprilia e Mostardas? Era
il 2 giugno 1994, oltre ad essere
la Festa della Repubblica, che
quest’anno celebrerà il 70°, era la
ricorrenza della morte di Giuseppe Garibaldi (112° anniversario),
a Caprera in occasione della celebrazione dell’ “eroe dei due
mondi”, avvenne l’incontro tra la
scrittrice Elma Sant’Ana, ricercatrice e storica dell’epopea garibaldina e il generale della riserva,
l’apriliano adottivo Calogero
Rinaldi, che era in compagnia di
Domenico Di Stefano. Nacque
così l’idea del gemellaggio. Ai
primi di novembre 1994 Elma
Sant’Ana venne in visita a Cara-
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GP), dove autorizzava la scrittrice a sottoscrivere un protocollo
d’intesa per un eventuale gemellaggio tra le due municipalità. Al
termine dell’incontro la scrittrice
donò una copia fresca di stampa
del libro: “Menotti, O Garibaldi
Brasileiro”. Il sindaco Cosmi
prese l’impregno che il gemellaggio si sarebbe concretizzato in
occasione del 60° anniversario
della nascita di Aprilia. L’impegno si concretizzò con un atto
ufficiale. Il 7 marzo 1996 con
delibera di consiglio comunale
numero 19 l’assemblea deliberò:
“di autorizzare, come autorizza,
per i motivi indicati in premessa ,
il “gemellaggio” tra le città di
Mostardas (Brasile) e la città di
1997
Roma - Maria Stefania Ravizza Garibaldi,Elma SantʼAna
Filippo Ravizza Garibaldi e Gianfranco Compagno
no, accolto dal generale Rinaldi e
Di Stefano, alla ricerca di ulteriori notizie per la realizzazione del
libro sulla vita di Menotti Garibaldi. Il 27 giugno 1995, Elma
Sant’Ana ritorno ad Aprilia per
un incontro ufficiale con il sindaco Gianni Cosmi, con se aveva
una lettera del sindaco di Mostardas Daltro Martins Saraiva
datata 26.5.1995 (of.n.126/95-
Aprilia”. Al momento della discussione del punto all’ordine del
giorno erano presenti 26 consiglieri comunali (Sindaco compreso) su 31 (assenti: Rita Dal
Sasso, Pietro Annovi, Edoardo
Orsini, Ilenia Perotto e Angelo
Severin. Prima del voto sono
usciti i consiglieri: Giorgio Nardin, Angelina Gagliardi, Domenico D’Alessio e Luigi Meddi.
La delibera è stata votata con 16
voti favorevoli, nessun contrario.
Si sono astenuti i consiglieri:
Giustino Izzo, Giorgio Pascucci, Alfonso Longobardi, Mario
Berna, Sergio Corbolino Giuseppe Siragusa. Hanno votato a
favore: Gianni Cosmi, Rosario
Raco, Francesco Scotto, Giovanni Squittieri, Tullio Mariotti, Monica Tomassetti, Rosario
Grasso, Antonio Salvucci,
Michelino
Telesca,
Luigi
Paduano Natalizio, Franco
Coccia, Osvaldo Sbattella,
Benedetto Lacchè, Calogero
Santangelo, Rita Leli e Giacomo Migliore. Dopo il 1998 non
ci sono stati più incontri istituzionali tra le due città. Nel dicembre
1996, pochi mesi dopo il gemellaggio una delegazione apriliana
guidata dal sindaco Gianni
Cosmi ha potuto incontrare il
“Prefeito” Daltro Martins Sarai-
va, a pochi giorni dal termine del
suo mandato. Il sindaco subentrante Domingos Antônio Tadeu
da Silva Terra, già eletto, entrao
in carica il 1° gennaio 1997, ha
voluto ospitare la delegazione
apriliana nella suo casa per un
incontro conviviale. A settembre
1998 il nuovo Prefeito, alla guida
di una delegazione municipale ha
incontrato il sindaco Gianni
Cosmi, per rinsaldare e dare continuità al Gemellaggio tra le due
città.
Dopo la fine del mandato della
giunta Cosmi c’è stato il nulla. I
rapporti culturali in questi 20
anni sono stati mantenuti dall’ispiratrice del gemellaggio Elma
Sant’Ana e dai componenti del
comitato del gemellaggio Aprilia
– Mostardas. Intanto cresce rigogliosa la Figueira, albero simbolo
del gemellaggio Aprilia/Mostardas, piantato nel 1996 nel giardi-
no di casa Cosmi. Era un piccolo
ramo “strappato” da un enorme
figueira nel luogo dove nacque
Menotti Garibaldi. È del mese
scorso l’arrivo di un invito del
prefeito di Mostardas Alexandre
Dorneles Lopes “Galdino”
(2013-2016) per la “1^ Expoagro - Feira Agropecuària e
Agronegòcio da Peninsula do
Litoral Norte”, che si terrà a
Mostardas dal 5 all’8 maggio
2006, al sindaco di Aprilia Antonio Terra. Invito pervenuto tramite la scrittrice Elma Sant’Ana al
presidente del comitato per il
gemellaggio, prontamente comunicato al sindaco Terra. Ancora
una volta è il piccolo comune
rurale brasiliano a prendere l’iniziativa.
Foto archivio G.Compagno,
Domenico Di Stefano e per gentile concessione di Elma Sant’Ana e Gianni Cosmi
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Il 23 Aprile al Teatro Europa di Aprilia
“50 Fumature di Renzi”:
Il Bagaglino, la satira e il premier
La storica compagnia del Bagaglino con uno spettacolo a metà fra politica e comicità.
La Grande Risata 2 in 50 FUMATURE DI RENZI. Commedia eccitante all’italiana con
Martufello, Pamela Prati, Mario Zamma, Carlo Frisi, Manuela Zero, Demo Mura, Morgana
La Grande Risata è quella che
suscita il panorama politico italiano degli ultimi anni, con le
sue velleità, le sue giravolte, le
sue promesse continuamente
disattese, i suoi salvatori della
patria destinati sempre, o quasi,
a trasformarsi in macchiette.
È una risata amara, ma pur
sempre una risata. Parte da questa premessa, lo spettacolo di
Pier Francesco Pingitore, che
chiama a raccolta, ancora una
volta, i
suoi attori più cari al pubblico,
da Martufello, a Mario
Zamma e Carlo Frisi, campioni storici del divertimento,
alle splendide Pamela Prati e
Manuela Zero.
Accanto a loro un sorprendente
Matteo Renzi, generato dall’elegante talento di Demo Mura.
Una commedia eccitante prestata al "cabaret, in un mondo
in cui è già tutto un cabaret”. A
spiegare lo spirito dello spettacolo "50 fumature di Renzi", è
il regista Pier Francesco Pingitore che come promette il sottotitolo dello show, “La Grande
Risata - 2”, in memoria di una
precedente versione che ha
saputo davvero conquistare il
pubblico. Con un titolo che
allude al famoso libro e al film
di successo sulle gesta di un
personaggio, psicologicamente
assai complicato, dedito all’uso
e all’abuso della frusta, lo spettacolo racconta il delicatissimo
rapporto tra Matteo Renzi e la
frusta, perché per un politico,
metaforicamente parlando, la
tentazione di usarla è sempre in
agguato.
Tanto più che il bravissimo
Demo Mura (nella parte del
presidente del Consiglio), non
si limita a frequentare i luoghi
del mondo contemporaneo, ma
si concede un tuffo a ritroso nel
tempo, fino ad essere catapultato all'epoca dei fasti nell’antico
Egitto. Sul palco, accanto al
PREVENDITE
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Teatro Europa
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VELLETRI:
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Tel. 06.96142750
naca, dalla Merkel a papa Francesco, da Bersani a Grillo, ma
anche Di Maio, Salvini e via
dicendo…
Senza dimenticare Maria Elena
Boschi, immaginata come un
oggetto del desiderio spinto al
limite dei giochi pericolosi.
Riuscirà il prode Matteo, impugnando la frusta, a dominare il
mondo? O tutto si dissolverà tra
le nuvole delle “50 fumature”?
Per conoscere la risposta, c’è
solo un modo: sedersi e rilassarsi davanti a un po’ di cabaret,
unito a balletti, canzoni, battute
e imitazioni, e andare al Teatro
Europa di Aprilia.
protagonista, un cast d’eccezione, con Martufello, Pamela
Prati, Mario Zamma, Carlo
Frisi, e Manuela Zero, a cui si
aggiungono Morgana Giovan-
netti, Enzo Piscopo, Jean
Michel Danquin e i ballerini.
Perché Renzi non è il solo a
dare spettacolo: a fargli compagnia, ci sono tanti personaggi
che popolano le pagine di cro-
I biglietti si possono acquistare presso il Teatro Europa di
Aprilia tel. 06.97650344 335.8059019 e sul circuito
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Duro attacco del presidente dell’ associazione “Città degli Alberi” Gianni Battistuzzi all’assessore al verde Mauro Fioratti Spallacci
ABBATTUTO L’ULTIMO PINO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA
“L’estrema soluzione si è resa necessaria perché era pericoloso e malato!”
“Prevenire e curare” termini sconosciuti all’assessorato ai Lavori Pubblici, Grandi Opere, Servizi Tecnologici, Servizi Cimiteriali,
Verde Pubblico, Servizi Demografici e Statistici
di Gianni Battistuzzi*
Finalmente liberata Piazza della
Repubblica: anche l‘ultimo pino
è stato abbattuto dalle motoseghe dell’assessore alle OO. PP.,
Spallacci !!! Il quale ha dichiarato, leggiamo sue dichiarazioni su
articoli di network, che “l’estrema soluzione si è resa necessaria
perché era pericoloso e malato”!
Le leggi razziali non sono state
abolite per quanto riguarda il
patrimonio arboreo. Immaginate
se io come cittadino mi ammali
e mi presento al pronto soccorso: anni ? 61 Risp: è vecchio;
come sta in salute ? Risp.: beh
ad es. ho le classiche per l’età:
pressione di tanto in tanto un po’
alta, colesterolo da tenere sotto
controllo…ecc… ecc . Dopo il
dibattimento i giudici (medici)
escono dalla camera di consiglio
e decretano: purtroppo la sua o
condizione è troppo onerosa per
la collettività per cui la lasciamo morire. Non la uccideremo
finche respira, ma non la cureremo neanche. Se ce la fa con le
sue forze vivrà, altrimenti sarà
lasciato morire. Non si preoccupi però sarà sostituito da suo
figlio . !!! Si fa presto a dire
“era malato”, ma quali cure
erano state adottate prima ? Nessuna !
Viviamo in una città allo sbando
per quanto riguarda il mantenimento del patrimonio arboreo,
…. addirittura il Consiglio
Comunale attraverso il Sindaco
disattende platealmente quanto
deliberato da loro stessi: a)
L’impegno a piantare un albero
per ogni nato b) l’impegno a
conservare il patrimonio arboreo
(cioè una moratoria sugli abbattimenti. !) Certamente riconosciamo che era “storto”, ma sono
dei cittadini e/o associazioni ?
(da regolamento comunale), che
PRIMA dell’intervento deve
essere valutato secondo tabelle
ben descritte il danno ambientale e biologico e quanto valutato
come valore deve essere già
inserito nella determinazione
PRIMA
DOPO
state valutate attività di ancoraggio ? Non mi risulta. Certamente
era malato ? questo non lo so,
ma è stata redatta una perizia da
un arboricoltore che abbia cura
degli alberi che certifichi che
nussun intervento sanitario si
possibile ormai ?. Non mi risulta. Eppoi l’assessore ha dichiarato che sarà sostituito, ma lo sa
il nostro Spallacci che per poter
essere abbattuto deve prima procedere ad avvisare la cittadinanza (non solo su albo pretorio),
ma anche con manifesti, incontri
con cittadini e sentire i parere
che ha permesso l’abbattimento
? Una cortesia pubblichi il formulario di trasporto rifiuti e
dove è stato portato albero perché dovrebbe sapere che ogni
“materiali organico proveniente
da aree urbane è rifiuto” e come
tale deve essere trattato a iniziare dal camion che l’ha trasportato: era autorizzato al trasposto di
rifiuti ? e poi un’ultima cosa;
della seria pensar male si fa peccato , ma spesso ci s’azzecca !
Abbiano notato che stanno
costruendo un palazzo alle spalle di un altro già esistente in via
degli aranci: certamente
avrebbe più valore se
l’accesso del nuovo
palazzo sia da piazza
della Repubblica ….. se
fosse così certamente
l’albero abbattuto dava
fastidio in quanto non
arebbe permesso l’accesso.!!! Nulla di tutto questo è stato fatto: ass.re
Spallacci lei è stato stanato come distruttore del
patrimonio verde della
città : è bene di tutti che
abbandoni la sua carica
per manifesta incapacità
nella gestione del verde.
*Presidente dell’associazione “Città degli
Alberi”
Foto di Gianfranco
Compagno e Gianni
Battistuzzi
DURANTE
IL GIORNALE DEL LAZIO
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Ad Aprilia nonostante tutta la maggioranza Terra e tanti partiti di centrosinistra e centrodestra
hanno aderito al comitato per il sì, non va a votare neanche il 35%
DEBACLE REFERENDUM
Appena due punti percentuali in più rispetto alla media nazionale e del Lazio. L’affondo del segretario Pd: “Aprilia è una città che
inquina. Mi auguro che la maggioranza Terra vorrà avere lo stesso impegno per il risanamento ambientale della città”
di Riccardo Toffoli
Debacle referendum. Il quorum
non si raggiunge. Ad Aprilia
neanche il 35% va a votare. Una
sfida persa per i promotori del
referendum contro le trivelle,
nonostante ormai negli ultimi
giorni tutta l’attenzione pubblica
era catalizzata sul quesito referendario, dopo l’inchiesta di
Potenza e dopo le dichiarazioni
choc del presidente del Consiglio che si è detto per l’astensione. Il colpo di reni che si aspettavano i comitati, non c’è stato e
il quorum del 50% non è stato
raggiunto. Era prevedibile. Il
nazionale ha registrato una
media del 32,15% che è scesa
ancora di più con il voto degli
italiani all’estero. Solo il
19,73% degli italiani all’estero è
andato a votare. Evidentemente
il tema non era né sentito né condiviso. Il Lazio si attesa sulla
media nazionale col 32,01% di
affluenza mentre Latina è bassa,
sotto la soglia del 30%
(27,31%). Aprilia non sfonda.
Gli elettori che si sono recati alle
urne sono stati 18 mila 58 su 52
mila 920 aventi diritto, ossia il
34,12%. Una sconfitta completa.
Al comitato per il sì al referendum avevano aderito tutti, praticamente quasi tutta la maggioranza Terra che governa la città,
molte associazioni e sigle di partito di sinistra e di destra. Neanche il proprio elettorato è andato
a votare. La media è leggermente più alta di quella nazionale e
del Lazio (appena 2 punti in più)
praticamente nulla, nonostante
appunto tutti i partiti spronavano
a votare e il Pd aveva lasciato
libertà di voto, tra chi votava no
e chi preferiva non votare. Sulla
legittimità dell’astensione al
generale nella politica, una disillusione nelle scelte popolari e in
particolare nei referendum, un
generale e diffuso sentimento
che questo referendum in fin dei
conti, fosse veramente inutile.
Del resto con i tanti problemi
dell’Italia, forse le trivelle è l’ultimo per i quali i cittadini avreb-
referendum se ne sono scritte
tante. Nel 1974 al referendum
abrogativo del divorzio si recò
alle urne l’87,7% degli aventi
diritto, quasi il 60% votò no,
ossia scrisse che la legge sul
divorzio era giusta. Il problema
del diritto all’astensione è il velo
di Maya che cela una sfiducia
bero pensato ad un referendum.
Il risultato dello scrutinio appare
anch’esso scontato. Il sì a livello
nazionale ha vinto per l’86,44%
contro il 13,56% dei no. Ad
Aprilia invece, il sì è ancor più
preponderante ed è sopra il 90%
(90,57%), contro il 9,43% dei
no. Appare soddisfatta il porta-
voce del tavolo per il sì al referendum Alessandra Lombardi.
“Nella giornata di ieri, -scrive
l’assessore- la nostra città ha
lanciato un segnale importantissimo: con il suo 34,12% di
affluenza alle urne, ha staccato
di ben due punti percentuali
tanto l’ambito nazionale come
quello regionale, arrivando a più
sette sulla media provinciale,
ferma al 27,31%, ed ottenendo il
primato di città con la maggiore
affluenza in tutta Latina. Una
preminenza che nasce prima di
tutto dalla volontà della popolazione apriliana di rimarcare la
propria civiltà, la propria socialità, il proprio attaccamento al
diritto/dovere del voto. Una
popolazione che quindi ha voluto ricordare ancora una volta a
tutti noi di vivere appieno la sua
cittadinanza, e di saper rispondere in modo chiaro anche a tematiche ambientali che, almeno
apparentemente, non la riguardano in modo diretto. Di fronte
al dato nazionale, come promotori del SI non possiamo ovviamente che essere rattristati, ma il
dato cittadino ci fornisce quella
giusta carica per poter affrontare
anche la sconfitta con un sorriso,
frutto della consapevolezza di
aver svolto al meglio il nostro
lavoro di Comitato, in perfetta
sinergia tra tutti gli elementi che
hanno contribuito a strutturarlo.
Siamo orgogliosi del duro lavoro
messo in campo, dell’ottimo
risultato raggiunto ad Aprilia,
dove i cittadini hanno voluto ringraziarci nel migliore dei modi:
andando a votare! Oggi siamo
qui noi a ringraziarli per averci
consentito di poter sorridere e
vedere il bicchiere mezzo pieno
anche di fronte ad una sconfitta
referendaria. Ancora un grazie”.
Ricordiamo: ad Aprilia ha votato
appena il 34% degli aventi diritto e tutta la maggioranza Terra, i
partiti di centrosinistra e centrodestra hanno aderito al comitato.
Bisognerebbe forse iniziare ad
imparare a perdere, perché come
qualcuno ha scritto: “dalle vittorie non si impara nulla, ma dalle
sconfitte sì”. Un po’ più saldo
sulla sedia, il portavoce di Fare
Verde Daniele Borace che, pur
nella sconfitta, ha ringraziato
tutto il suo staff. L’affondo del
segretario Pd Alessandro Mammucari non si è fatto attendere:
“ora mi auguro che la maggioranza Terra con lo stesso impegno che ha profuso nella campagna referendaria contro le trivelle, vorrà fare qualcosa per l’ambiente di questa città. Aprilia è
una città che inquina, dove il
depuratore non basta e non funziona, dove le periferie sono
quasi tutte senza fognature e
depuratori. Mi auguro adesso,
che si vogliano assumere
responsabilmente atti concreti di
impegno verso il risanamento
ambientale di Aprilia”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 10
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
La risposta è arrivata dalle forze dell’ordine, con tre operazioni il 6,7 e 8 aprile da parte della Polizia di Stato e Carabinieri
AVERE AD APRILIA UN COMMISSARIATO DELLA POLIZIA DI STATO È UNA PRIORITÀ?
O SONO RICHIESTE DEMAGOGICHE E PROPAGANDISTICHE DELLA POLITICA?
Il prefetto di Latina Pierluigi Faloni nella conferenza bilancio 2015 ha dichiarato che i reati sono in calo
Presto la tenenza della Guardia di Finanza sarà elevata a compagnia e il distaccamento della Polizia Stradale a sottosezione,
con un notevole aumento di uomini operativi
di Gianfranco Compagno
Tutte le forze politiche chiedono l’istituzione un commissariato della Polizia di Stato ad
Aprilia?
Richiesta che ha qualche fondamento, o sapore demagogico
e propagandistico? Noi propendiamo per la seconda ipote-
del 9.7% rispetto al 2014 e in
calo anche rispetto all’anno
precedente (-18% in due anni
2013-2015). il sistema sicurezza della provincia di Latina è garantito da 2.761 operatori. “Ad Aprilia non serve
un commissariato, sufficiente
rafforzare i presidi esistenti” ,
scrivemmo tra l’altro nel
un presidio della Polizia di
Stato ad Aprilia (ricordiamo
che un presidio esiste dal
1959, sta in via G.Belli,15). Il
contro canto lo fa il Pd apriliano, che si affida al senatore
Claudio Moscaredelli “che in
queste ore ha posto la questione al Governo” . È intervenuto
anche il consigliere di opposizione di centro destra Vincenzo la Pegna, che con un comunicato stampa ha polemizzato
si a con il sindaco Terra che
con il senatore Moscardelli che
“hanno compreso finalmente
la necessità di istituire un commissariato ad Aprilia e/o in
subordine, un posto di polizia”. La Pegna rivendica il suo
Questura di Latina
interessamento: “Fin dal 2005
mi sono recato personalmente
dall’allora sottosegretario agli
interni On. Mantovano unitamente al sindaco f.f. Paolo
Verzili manifestandone la
necessità. Fummo “liquidati”
con un “vedremo le disposizioni!”. Vogliamo ricordare l’impegno del prefetto Bruno Frattasi per portare il commissariato della polizia di stato ad
Aprilia. I vari convegni sulla
sicurezza in aula consiliare alla
presenza dei responsabili della
sicurezza della provincia e
locali. Sabato 28 marzo 2009
arrivò l’ennesima doccia fredda, in occasione dell’inaugura-
Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia
si. Strumentalizzare l’insicurezza rende a livello elettorale,
ma nosi fa un buon servizio ai
cittadini. Durante la conferenza stampa del 25 febbraio,
relativo ai dati del 2015, il prefetto di Latina Pierluigi Faloni
ha sostenuto con tabella alla
mano che i reati sono in calo
numero del 7 marzo de Il Giornale del Lazio. Il problema è
tornato alla ribalta nelle scorse
settimane.
Il sindaco Antonio Terra scrive
al ministro dell’interno Angelino Alfano (almeno questo
abbiamo letto), lettera mai
stata resa pubblica, per avere
Distaccamento Polizia Stradale Aprilia
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UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE PER LA COLLABORAZIONE
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
zione della nuova sede del
commissariato di P.S. “Dal
ministero, dipartimento della
pubblica sicurezza, pur riconoscendo l’importanza di Aprilia
e la sua accresciuta esigenza e
domanda di sicurezza non
viene ancora ritenuta matura la
decisione di istituire un commissariato della Polizia di
Stato” così risposse ad una
nostra domanda visibilmente
amareggiato il prefetto Frattasi. Ennesimo diniego per Aprilia. Al contrario la Compagnia
dei Carabinieri di Aprilia fu
elevata a Reparto Territoriale.
Esattamente 40 anni fa
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 11
gnia e il presidio della Polizia
di Stato, sede del distaccamento della Polizia Stradale sarà
elevato a sottosezione.
LA RISPOSTA ALLE
RICHIESTE DEMAGOGICHE E PROPAGANDISTICHE DELLA POLITICA
La risposta alle richieste demagogiche e propagandistiche
della politica è arrivata propri
dai presidi delle forze dell’ordine del territorio il 6, 7 e 8
un italiano per riciclaggio, elevato sanzione per 10mila euro
e conseguente confisca di tutte
le attrezzature. Giovedì 7
aprile i Carabineri del Norm
del Reparto Terroriale di Aprilia hanno sequestrato 113 chili
di hashish, e di 50 gammi di
cocaina, giunti ad Aprilia
attraverso la rotta dei paesi
balcanici, passando per Brindisi, la vendita avrebbe fruttato
ben un milione di euro. E arrestata la donna di 48 anni che
Questore di Latina Giuseppe De Matteis
(12.12.1976) la prima richiesta
di cui abbiamo notizia della
richiesta dell’istituzione di un
commissariato di polizia di
stato. Furono raccolte 3.350
firme di cittadini, la richiesta
fu presentata
all’allora
sottosegretario
all’interno Giuseppe Zamberletti. Allora c’era solo la caserma dei Carabinieri in piazza
Roma. Da parte nostra continuiamo a sostenere, che un
commissariato di P.S. ad Aprilia non serve. Anzi sosteniamo
che l’eventuale chiusura della
Stazione dei Carabinieri di
Campoverde non è un dramma, si potrebbe sostituire con
un presidio mobile, ovvero una
pattuglia fissa dei carabinieri
che opera quotidianamente su
territorio. Dovrebbero essere
chiusi i vari presidi della Polizia Locale nelle varie frazioni,
inattivi da anni che aggravano
sul bilancio del comune. Presti
la tenenza della Guardia di
Finanza sarà elevata a Compa-
aprile scorso, con tre brillantissime operazioni, come si dice
in questi casi. Mercoledì 6
aprile li uomini del distaccamento della Polizia Stradale
di Aprilia al comando dell’ispettore superiore Massimiliano Corradini, unitamente al
personale del commissariato di
P.S. di Anzio Nettuno, hanno
sequestrato un TIR carico di
parti di automobili di grossa
cilindrata, pronto per partire
per la Bulgaria. Arrestati quattro uomini di nazionalità bulgara, denunciato a piede libero
deteneva gli stupefacenti.
Venerdì 8 aprile gli uomini
della squadra mobile della
Polizia di Stato, della questura
di Latina, in collaborazione
con la questura di Roma hanno
sequestrato alla periferia di
Aprilia una tonnellata di hashish, un chilogrammo di cocaina, e alcuni grammi di marijuana e 100 mila Euro in contanti e arrestato quattro cittadini di nazionalità marocchina.
Foto archivio G. Compagno
e per gentile concessione
IL GIORNALE DEL LAZIO
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21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Rossini Delirium: 3 giorni di delirio tra musica grandiosa, sviolinate e acuti maestosi
“FATE MUSICA, FATE CULTURA”. PERCHÉ FARE CULTURA IN
QUESTO MOMENTO, PER L’ITALIA, VUOL DIRE FARE RESISTENZA
Si chiude con un grande successo i tre giorni dedicati al grande operista dell’800
di Bruno Jorillo
“Fate musica, fate cultura. Perché fare cultura in questo
momento, per l’Italia, vuol
dire resistenza”. Queste le
parole della soprano Michela
Sburlati, una delle protagoniste del festival. Parole brevi e
concise che affondano nel
cuore e abbagliano la mente
annebbiata di molti. Questo il
riassunto delle ultime 3 serata
della primavera Apriliana. La
musica del grande compositore
Gioachino Rossini, protagonista insieme alla buona cucina
del Festival “Rossini Delirium” ha aperto nel migliore
dei modi le celebrazioni
dell’80esimo della fondazione
di Aprilia. Si chiude con un
grande successo il Rossini
Delirium Festival di Aprilia.
Un’iniziativa ideata dal soprano Michela Sburlati e promossa da varie associazioni ed
enti: Kammermusik (di Aprilia), Aprilia Eventum (di Aprilia), Coro Incontrocanto di
Ardea, corale Domenico Savio
(di Livorno), Associazione
Domenico Savio (di Livorno),
Accademia dei Musici (di
Fabriano), Museo del pianoforte (di Fabriano) e sostenuta
dall’amministrazione comunale di Aprilia con la partecipazione del Comune di Livorno,
del festival di Sanctae Jiuliae e
del Comune di Fabriano (il cui
vicesindaco è stato presente
nelle ultime due serate), con il
patrocinio della provincia di
Latina. Via al festival il 16
aprile nella chiesa di San
Michele Arcangelo con l’ultima opera di Gioachino Rossini, la Petite Messe Solennelle
per due pianoforti, harmonium, solisti e coro. E’ il suo
testamento spirituale, capolavoro di una grande profondità
musicale. Per l’occasione
l’Accademia dei Musici di
Fabriano (presidente onorario
Riccardo Muti e testimonial
Piero Angela) ha trasportato
due pianoforti Pleyel del 1860,
i pianoforti amati e utilizzati
da Rossini che sono conservati
nel museo del pianoforte storico di Fabriano. Ogni serata è
stata anticipata da una lettura
esplicativa curata da Accademia dei Musici e letta da Antonello D’Alessandro. Ringra-
ziamenti dovuti a Costanza,
figlia di Maria Stefania Ravizza Garibaldi, pronipote di
Menotti che è stata presente in
tutte e tre le serate e ha aperto
le porte della tenuta di Menotti nella visita istituzionale di
sabato mattina. Alla Petite
hanno preso parte, secondo la
versione originale di Rossini,
12 cantanti di cui 4 solisti.
Simbolo dei 12 apostoli e dei 4
evangelisti: Federica Raja,
Lucia Grieco, Filomena Fiorino (soprani); Helena Lackner,
Tonia Lucariello, Elena Rubeca (mezzosoprani); Paolo Bernardi, Stefano Benini e Luca
Micheli (tenori); Eugenio Di
Lieto, Yongheng Dong, Wang
Xiaochen (bassi). Ai pianoforti
i maestri Claudio Veneri e Riccardo Toffoli. All’harmonium
il maestro Alessandra Bottari.
A dirigere il maestro Emanuele Lippi, assistente musicale di
Kuhn. L’opera è stata preceduta da una selezione delle melodie scritta da Brisson, per violino, pianoforte e harmonium.
Al violino il maestro Claudio
Di Lelio. Il sabato invece, sempre nella chiesa di San Michele Arcangelo, è andato in scena
lo Stabat Mater, una delle più
belle e apprezzate opere di
Rossini. Melodie popolarissime e conosciutissime; alla realizzazione dello Stabat hanno
partecipato due cori: il coro
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Incontrocanto di Ardea e la
corale Domenico Savio di
Livorno. E’ stata utilizzata la
versione per pianoforte a quattro mani di Czerny. 4 i solisti:
il soprano Michela Sburlati, il
mezzosoprano Marta Lotti, il
rici e hanno suonato e cantato
alcuni delle centinaia Peches,
tutti i musicisti delle serate
precedenti. Le golose ricette
sono state realizzate da sei
chef di fama nazionale: Marco
Davi di PerBacco di Aprilia,
stro Dino Massarenti ha inoltre
realizzato per il festival un bellissimo acquerello, le cui stampe sono state consegnate in
omaggio ai musicisti, ai promotori e alle istituzioni presenti. Molta la soddisfazione del
tenore Luca Micheli e il basso
YongHeng Dong. Moltissima
la commozione. L’ultima serata, la vera novità di questo
festival, ha coniugato la musica alla cucina. Rossini era
infatti, un grande amante della
buona cucina e nei suoi “sabati musicali” proponeva oltre
alle splendide pagine dei
Peches de vieillesse, le sue
ricette. Alcune delle quali, si
pensi al filetto alla Rossini,
sono ancora oggi sulle nostre
tavole. La cena si è tenuta al
ristorante Il Focarile dove sono
stati trasportati i pianoforti sto-
Marion Lichtle pastry chef del
Ristorante Il Pagliaccio di
Roma, Lucio Pompili chef e
patron del ristorante Symposium di Cartoceto, Gian Paolo
Lunghi del ristorante Il Focarile, Dino De Bellis chef del
salotto culinario di Roma,
Marco Degli Schiavi mastro
pizzaiolo dell’Antica Culla e
inoltre Bruno Baldassarri barman e Valerio Esposito mastro
gelatiere della Tonka gelateria
di Aprilia. Grazie al contributo
della Bper:Banca tutte e tre le
serate sono state registrate. Ne
saranno realizzati cd. Il mae-
sindaco di Aprilia Antonio
Terra per l’ottima riuscita dell’iniziativa. “Un’iniziativa -ha
detto- che apre la città di Aprilia al confronto con altre città,
la pone al centro di una vivacità culturale che fa crescere la
nostra comunità” Il sindaco ha
avuto parole di elogio per le
associazioni che dovrebbero
unirsi per progettare insieme
percorsi culturali di spessore,
come questo. Il Rossini Delirium apre i festeggiamenti per
l’80esimo anniversario della
città di Aprilia. Grandissima la
soddisfazione.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Aprilia ha una storia millenaria. Il borgo di fondazione è durato appena sette anni, annientato dalla seconda guerra mondiale
25 APRILE E MITO DI FONDAZIONE
Quanti cittadini ritrovano ancora la propria identità in quel mito? Auguri Aprilia per i tuoi 80 anni
Riccardo Toffoli
Il 25 aprile Aprilia festeggia i
suoi 80 anni di fondazione. Il rito
simbolico voluto dal capo del
governo Benito Mussolini, fu
quello romano. La città si prepara ad un anno di festeggiamenti
per la ricorrenza. Per l’occasione
il maestro Claudio Cottiga realizzerà un bronzo della piazza di
fondazione i cui lavori sono
attualmente visibili sul lato di
fronte alla casa comunale di
piazza Roma. Aprilia, la città,
viene fondata il 25 aprile. Ma il
suo territorio è ricco di storia.
Volsci e romani avevano fatto del
territorio un importanza strategica. A due passi dall’antica Satricum, qualcuno sostenne che sul
nostro territorio c’erano le antiche città volsche di Longula e
Pollusca. Reperti archeologici ci
sono ovunque. A Valle Carniera
ci sono le tombe dei rutuli, gli
antichi abitanti di Ardea. Il
nostro territorio non era affatto
tutta palude. La bonifica diede
respiro ad un territorio densamente vissuto. Per Carroceto ci
passò papa Innocenzo XII nel
1697, a Carano Menotti Garibaldi prese in enfiteusi una grandissima tenuta dal Capitolo di San
Pietro all’indomani della breccia
di Porta Pia e oggi rimane, con la
cappella di famiglia, uno dei luoghi più carismatici della città.
Ma come scriverebbe Hobsbawm la fondazione di “Aprilia” ebbe il carattere di un’invenzione della tradizione che annul-
lò la sua storia passata (che con
fatica, ora si sta cercando di
riportare a galla) e da quel
“solco”, il territorio fu identifica-
riuscito. Sono rimasto particolarmente colpito qualche giorno fa
mentre salivo le scale del Comune, da una coppia di cittadini di
to con la giovane Aprilia. Una
tradizione che non venne mai
meno negli anni. Neppure dopo
la guerra, nonostante una città
rasa al suolo, la data del “solco”,
corrispondeva alla festa della
Liberazione nazionale dal nazifascismo. Ad Aprilia toccò l’arduo compito di coniugare la storia, o appunto per continuare nel
linguaggio di Hobsbawm, il mito
di fondazione pregno di contenuti fascisti e nazisti con la festa
della liberazione nazionale piena
di rosso, di canzoni popolari, di
bella ciao. Un compito che non
sempre riuscì e che ancora oggi,
forse, non è completamente
Pomezia. Avevano chiesto degli
appuntamenti agli uffici di piazza Roma che stavano vedendo
per la prima volta. Ci siamo
incrociati, io salivo, loro scendevano, e mentre vedevano la grandissima fotografia del borgo di
fondazione posta proprio davanti
alle scale ho ascoltato il marito
dire alla moglie: “mamma mia,
questi stanno peggio di Pomezia!”. Perché del resto per chi
non vive il mito di fondazione,
quella fondazione è legata solo al
periodo fascista. E poco interessa se si può salvare di quel periodo almeno l’architettura razionalista. Il 25 aprile prossimo il
mito di fondazione della città,
sarà nuovamente riproposto in
questo bronzo del borgo originario. Qualcuno dice che il medaglione di marmo esplicativo a
terra, sia storto. L’artista, Claudio Cottiga, ha ribadito che l’ha
voluto così perché la gente
potesse ammirarlo girando intorno ad esso. Nulla di sostanza.
Quel mito rimane nei cuori dei
tanti pionieri provenienti da tutta
Italia e nei loro figli e nipoti.
Questa è la sostanza. La nostalgia di un palazzo del fascio che
non c’è più, la voglia di ricostruire così com’era, sono gli
effetti di questo mito mai sopito
che vince su tutto, anche sulla
festa della Liberazione nazionale. Un sogno più sentito forse
rispetto alle altre città che non
sono state distrutte dai bombardamenti. Quell’Aprilia di fondazione durò, in verità, pochissimi
anni. Venne cancellata dalla
seconda guerra mondiale. Il corrispondente de Il Messaggero del
Lazio e della Sabina Riccardo
Mariani il 27 novembre 1945
parlava di Aprilia come di una
“città morta”. Dovunque macerie, le case senza i tetti, le tremila persone malate e costrette a
lottare per la sopravvivenza
senza mangiare da mesi carne.
La malaria mieteva vittime.
Mentre ancora dovevano tornare
i reduci di prigionia, intorno ad
Aprilia le terre erano incoltivabili. Il corrispondente parla di una
seconda bonifica, ben diversa
dalla prima: quella delle mine.
“Attorno ad Aprilia, -si legge nel
documento ora conservato in
Archivio di Stato di Latina- oltre
il raggio di 400 metri di terreno
libero, comincia la distesa dei
campi minati. Non c’è verso,
ancora non si riesce a bonificare
la terra, ieri così fertile. Eppure
non mancano dei grossi proprietari che potrebbero prendere questa iniziativa. Invece, vanno
dicendo, che sono, sì, in grado di
ricostruire anche tutta Aprilia in
un batter d’occhi, e dispostissimi
a farlo, senonché………. “non
glielo permettono”. Insomma il
borgo di fondazione durò pochissimi anni, forse sette. Di fronte
ad una storia millenaria romana,
ai secoli di storia pontificia e ai
70 anni di repubblica italiana.
Aprilia ha bisogno di trovare una
sua identità. Quella coppia di
coniugi è forse il sintomo di un
sentimento diffuso: quel mito
non è più il collante di tutta l’intera comunità. Qualcuno della
periferia parla di festa del “centro urbano”. Forse è così. I nuovi
cittadini apriliani, la maggioranza, hanno storie diverse da raccontare e quel mito non li rappresenta.
LE NUOVE POLEMICHE
Quest’anno si assisterà nuovamente alla contrapposizione
delle manifestazioni al cippo di
Campoverde posto a ricordo dei
combattenti del battaglione Barbarigo per conto della Repubblica di Salò. Da anni presso il
cippo, vanno alcuni nostalgici,
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
altri per commemorare i figli morti in battaglia. Quando è stata fondata l’Anpi
(Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Aprilia questa manifestazione di
cui nessuno si occupava talmente era esiguo il numero di coloro che vi partecipavano, venne alla ribalta. L’Anpi ha intrapreso una forte contrapposizione, scrivendo al prefetto e a tutte le istituzioni perché
facessero cessare una manifestazione di
esaltazione del fascismo. La polemica è
festeggiamo la Liberazione: nel votare
liberamente, nell’amare liberamente, nel
frequentare chi vogliamo, nel diritto allo
studio, nel lavoro, nella possibilità di scegliere. Il vero fascismo è rappresentato
negli ostacoli a queste libertà. La polemica è scattata da alcune frasi postate nel
gruppo face dell’Anpi di estremisti di
destra, offensive e minacciose. “Il 25
Aprile – ha detto il Sindaco di Aprilia
Antonio Terra – è una giornata che deve
andata avanti per anni e anche quest’anno
siamo alla solita. Il ricordo non si nega a
nessuno e la storia è dei vincitori. Nessuno pensa oggi di essere in pericolo con
eventuali rigurgiti neoborbonici. Il fascismo oggi si nasconde altrove, non certo in
qualche nostalgico. È la storia democratica, quella delle idee, che ha vinto sulla
chiusura, sulla dittatura, sulla morte, sulle
leggi razziali, sulle discriminazioni, sulle
brame imperialiste. In questo Aprilia
potrebbe trovare il giusto collante nel 25
aprile: una rinascita della democrazia che
ricostruito una città “morta”. Tutti i giorni
unire e non dividere la nazione italiana,
perché è in questo giorno che settantuno
anni fa il popolo è uscito dalla guerra, là sì
stremato e purtroppo diviso, ma in pace e
in democrazia. Ritengo che in nome dei
principi fondanti la Festa della Liberazione, così come la nostra Carta Costituzionale, si debba riconoscere a chiunque la
libertà di manifestare liberamente e civilmente il proprio pensiero. Ciò premesso,
ritengo altresì che vadano sempre e
comunque condannati i toni accesi e le
manifestazioni di violenza deliberatamente poste in essere con ogni mezzo”. Un
concetto forse espresso male, ma è lo stesso che ci inviò l’allora presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi quando
venne celebrata una messa a San Michele
in onore di Benito Mussolini. La libertà è
la forza vincente: i fascisti l’avrebbero
permesso? No. Matteotti fu barbaramente
assassinato. Lui, uno dei tanti. “Dall’alto
della sua carica istituzionale del Sindaco
Antonio Terra, avrei gradito, come cittadina prima e come consigliere comunale, ha risposto il consigliere Pd Monica
Tomassetti- qualche parola in piu’ rispetto
a quanto sta accadendo ed è già accaduto
lo scorso anno , a Campoverde. Insomma
liquidare delle minacce di chiaro stampo
fascista con un semplice: vadano condannati i toni accesi e le manifestazioni di
violenza deliberatamente poste in essere
con ogni mezzo sia veramente poca cosa.
E mi domando perché mi stupisco di
cotanta pochezza, del resto è lei che lo
scorso anno durante il discorso del 25
Aprile in aula consiliare non ha mai pronunciato la parola Partigiani. Mi domando
perché degli 80.000 euro dell’infiorata
non ha pensato di spendere l’1% di quella cifra per un ricordo legato alla nostra
città nel suo ottantesimo compleanno e il
25 Aprile come simbolo di libertà e democrazia. Mi domando perché parte della sua
maggioranza si agita per il referendum no
trivelle, invocando il reato di induzione
all’astensione, mentre Lei non ricorda
affatto che l’apologia del fascismo è un
reato. Mi pongo queste domande perché
Lei quando è stato eletto Sindaco ha giurato sulla Costituzione. Lo so che queste
domande non avranno risposte: lei imbottigliato in una maggioranza cerchiobottista-civica-di centro-destra-sinistra-ecologista…. Ma qual è il problema, tanto Lei,
come ha dichiarato in Consiglio Comunale, un posto già ce l’ha…. Il resto…. è aria
fritta”. Nei prossimi giorni, il sindaco
incontrerà l’Anpi per un chiarimento.
25 APRILE: SI RIACCENDE LA
MICCIA TRA ANPI ED
ESTREMA DESTRA
Gravi minacce all’Anpi all’alba della
manifestazione di protesta contro la ceri-
pagina 15
monia al cippo fascista di Campoverde
di Antonello D’Alessandro
Il 25 Aprile di ogni anno il cippo commemorativo del battaglione fascista X Mas a
Campoverde diventa teatro di scontro tra
l’estrema destra, che da anni organizza
una cerimonia per ricordare i caduti del
battaglione e le forze antifasciste le quali,
ricordando tra le altre cose la legge 20
giugno 1952, n. 645 si battono per porre
fine a una cerimonia contraria alla carta
costituzionale. Quest’anno si sentono
tuoni di cannone già dapprima del 25
Aprile in quanto sono state rivolte gravi
minacce all’Anpi in vista della manifestazione di protesta. I referenti locali dell’associazione nazionale dei partigiani hanno
già denunciatole minacce di ritorsione
ricevute da parte degli esponenti di spicco
di Militia. Le intimidazioni, registrate su
Facebook, riportano testuali parole: “Quest’anno vi prego non scappate come avete
fatto l’ultima volta. Non vi vogliamo fare
nulla, vi vogliamo solo sfondare! Cercate
di venire in molti così ci divertiremo di
più! Vi aspettiamo!!! Partigiano, sul berretto tu porti una stella distintivo di razza
bastarda, ti faremo ingoiare anche quella.
Ti faremo sputare il veleno! PARTIGIANO INFAME LURIDA MERDA! A presto”. Questo uno dei tanti post comparsi
sulla pagina facebook dell’Anpi di Aprilia, circolo Vittorio Arrigoni, il quale già
ha contattato le forze dell’ordine e formalizzato la denuncia. “Abbiamo ricevuto
numerosi attestati di solidarieta’ – ha detto
il presidente dell’Anpi Filippo Fasanoper le intimidazioni e minacce da parte di
riconosciuti neofascisti dei Castelli che si
apprestano a calare su Campoverde il 25.
Li abbiamo denunciati. Ci ha fatto molto
piacere sentire la vicinanza della societa’
civile, Partiti e Movimenti. Li ringraziamo
pubblicamente attraverso il giornale. Non
cosi possiamo dire di aver avuto il conforto del Primo cittadino. Lo ringraziamo per
averci ricordato il Principio costituzionale
della liberta’ di pensiero (art.21) ma non ci
e’ sembrato sufficiente date le circostanze.
Devo pensare che non e’ stato ben informato. Che altro se no?”
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21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Il corso di aggiornamento per i medici di famiglia si è tenuto sabato 16 aprile presso l’Enea Hotel di Aprilia
“LE PATOLOGIE POLMONARI. L’APPROPRIATEZZA
PRESCRITTIVA NELLO STUDIO DELL’MMG”
Responsabile scientifico del corso è stato il dottor Stefano Montanari, dirigente medico pneumologo, distretto 1 ASL di Latina
di Nicola Gilardi
e Gianfranco Compagno
“Le patologie polmonari.
L’appropriatezza prescrittiva
nello studio dell’MMG” è
stato il tema del corso di
aggiornamento ECM (Educazione Continua in Mediciorganizzato
dalla
na),
MICOM
(comunicazione
integrata) di Roma, con il
contributo incondizionato
della casa farmaceutica
Menarini e rivolto ai medici
di
medicina
generale
(MMG), per intenderci i
noterapia”, “Epidemiologia
dei tumori del polmone”,
“Diagnosi e terapia dell’uso
del polmone”, “I device nella
terapia inalatoria in pneumologia” e “le polmoniti”. Degli
spazi sono stati concessi alle
discussione e alle domande
da parte dei partecipanti. Al
termine del convegno è stato
somministrato il questionario
necessario all’erogazione dei
crediti ECM per gli addetti ai
lavori del comparto sanitario.
«Il messaggio che vogliamo
dare è che nel nostro distretto
Asl è stato costituito da 3
anni un percorso per i pazienti fragili affetti da malattie
dell’apparato respiratorio: il
BPCO - ha detto il dottor
Montanari - . I pazienti malati cronici possono chiedere di
essere visitati indipendentemente dalla lista di attesa. In
futuro con l’apertura della
Casa della salute, presso la
sede di via Giustiniano, verrà
istituito un programma che
permetterà ai medici di base
di inviare lì i pazienti». La
casa della salute, infatti, si
occuperà dei malati cronici e
i medici che vi aderiranno
avranno accesso a servizi importanti per i
propri pazienti. Le
malattie pneumologiche sono spesso sottovalutate dai pazienti,
che diffidano nell’andare dal proprio medico di base per risolvere il problema. Questa
trascuratezza non fa
che ampliare ed aggravare il problema. Sono
trascorsi quasi 25 anni
dalla prima pubblicazione delle linee
Guida Internazionali
Dott. Stefano Montanari
medici di famiglia.
Il seminario i è svolto sabato
16 Aprile presso l’Enea Hotel
di Aprilia. Responsabile
scientifico del corso è stato il
dottor Stefano Montanari,
dirigente medico pneumologo, distretto 1 Aprilia-Cisterna, azienda Asl Latina. Altro
relatore oltre al dottor Montanari è stato il dottor Giampaolo Spinelli, Dirigente
Medico Oncologo, distretto 1
Aprilia-Cisterna,
Azienda
Asl Latina, Latina. I temi
trattati sono stati molti:
“Gestione del paziente asmatico. Diagnosi e terapia”,
“BPCO: Appropriatezza prescrittiva e l’uso dell’immu-
GINA (Global Iniziative on
Astham) sull’asma bronchiale dove l’obiettivo primario
era il raggiungimento ottimale del controllo della malattia. Ad oggi, nonostante le
indicazioni fornite alla classe
medica, molti pazienti risultano scarsamente controllati.
Questo conduce alla persistenza dei sintomi, all’insorgenza di frequenti riacutizzazioni spesso accompagnate
dall’ospedalizzazione con un
importante onere economico
e sociale considerando il
costo totale della malattia e le
giornate lavorative e scolastiche perse, costo che aumenta
mano a mano che peggiora il
controllo. I motivi vanno
ricercati in una scarsa conoscenza della malattia asmatica correlata ad una informazione limitata perché molti
pazienti non sanno di avere
una infiammazione cronica e
anche in caso affermativo
non vogliono impiegare per
lunghi periodi corticosteroidi
inalatori a dosaggi medio-alti
per la preoccupazione di
eventi indesiderati (corticofobia). Questo evento ha
avuto lo scopo di dare ai
medici di base, che sono quotidianamente a contatto con i
pazienti, degli strumenti per
agire prima e meglio nella
lotta alle malattie polmonari.
Molto importante risulta
essere lo sforzo per favorire i
malati cronici, che non hanno
cioè possibilità di guarire e
che devono convivere con
delle problematiche persistenti. Il BPCO è importante
perché da risposte immediate
a questi pazienti fragili, permettendogli di avere dei servizi sanitari fondamentali.
Foto di Gianfranco Compagno
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L’evento, organizzato dall’associazione ED - “Essere Donna” , si è svolto sabato 2 aprile presso il liceo “Dante Alighieri” di Latina
“IL REATO DI STALKING:
A SETTE ANNI DALLA LEGGE COSA È CAMBIATO, QUALI RISULTATI”
A fare da relatrici un team di esperte nei vari settori, tutte esclusivamente donne
Per approfondire l’argomento di grande attualità, ma soprattutto di grande rilevanza sociale, abbiamo
incontrato l’avvocato penalista Silvia Siciliano nel suo studio di Latina
di Veronica Alessandrini
e Gianfranco Compagno
Che lo stalking sia un fenomeno
tristemente attuale lo dicono i
numeri. Basta pensare che, nella
sola Procura della Repubblica di
Latina, il 45% dei fascicoli viene
iscritto per reati nei confronti di
soggetti deboli. Ogni settimana vi
sono 30 denunce per stalking, con
una cadenza di circa 4 al giorno,
vale a dire quasi 1500 l’anno.
Questo dato è emerso a più riprese
durante il convegno accreditato
dall’Ordine dei Giornalisti del
Lazio e dall’Ordine degli Avvocati di Latina, intitolato “Il reato di
stalking: a sette anni dalla legge
cosa è cambiato, quali i risultati”,
organizzato sabato 2 aprile presso
l’aula magna del liceo classico di
Latina “Dante Alighieri” dall’associazione “ED Essere Donna”. A
fare da relatrici: il sostituto procuratore della Repubblica di Latina
Maria Luigia Spinelli, il sostituto
procuratore della Repubblica di
Latina Daria Monsurrò, il
comandante della Compagnia dei
Carabinieri di Terracina Margherita Anzini, l’ispettore capo della
Squadra di Polizia Giudiziaria –
Divisione Anticrimine della Questura di Latina Alba Faraoni, la
psichiatra psicoterapeuta responsabile del Servizio Salute Mentale
Donne DSMPD ASL di Frosinone
Avv. Silvia Siciliano
Franca Marzella, l’avvocato
penalista Silvia Siciliano, la giornalista della redazione di Latina de
“Il Messaggero” Monica Forlivesi. Ha moderato il convegno la
giornalista e presidente dell’Associazione ED – Essere Donna di
Latina Alga Madia. È stato un
modo per fare il punto sulla situazione, a sette anni di distanza dall’introduzione del reato, che è
stato inserito nel codice penale
con l’articolo 612 bis. Prima,
infatti, esso era ricompreso in nel
più generico delle molestie (art.
660 c.p.), un reato di tipo contravvenzionale: la vittima poteva soltanto denunciare dei fatti che poi,
di volta in volta, il pm rubricava
come lesioni, ingiuria, minaccia o
nel generico reato delle molestie.
In un’intervista realizzata dalla
collega Elisa Santarelli, di Parvapolis
e
Comunicare
il
Territorio.TV, che ringraziamo per
l’autorizzazione all’utilizzo, il pm
Daria Monsurrò ha affermato:
«Il reato dello stalking è molto
recente, è stato introdotto nel 2009
e ha già avuto una diffusione
molto forte, basti pensare- come
sottolineato in apertura, ndr- che
nella nostra Procura un 40% dei
fascicoli viene iscritto per reati nei
confronti di soggetti deboli e,
quindi, per stalking e maltratta-
menti in famiglia. C’è ancora
molto da fare sia a livello di prevenzione che culturale». Il sostituto procuratore Maria Luigia Spinelli ha sottolineato l’importanza
di parlare di argomenti attuali
come lo stalking, specie in presenza anche dei più giovani, proprio
come avvenuto durante il convegno del 2 aprile di fronte alla platea degli studenti del liceo:«Credo
che questo convegno possa dare
un grande contributo per la conoscenza di questo argomento drammaticamente attuale. Si tratta di
una tematica che è bene affrontare
a più voci, con più professionalità,
per cercare di individuare quelle
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
che sono le criticità dal punto di vista della
vittima, per spingerla a denunciare fatti così
gravi». L’evento, infatti, è stato caratterizzato da un approccio “multidisciplinare” allo
stalking, argomento che è stato sviscerato da
più angolazioni: quella legale, quella penale, fino ad arrivare agli aspetti psicologici e
al modo in cui la tematica viene affrontata
dai mass media.
Per approfondire l’argomento di grande
attualità, ma soprattutto di grande rilevanza
sociale, abbiamo incontrato l’avvocato
penalista Silvia Siciliano nel suo studio di
Latina. L’avvocato Siciliano è iscritta all’al-
ciò spazio dai reati contro la persona, pubblica amministrazione ai reati di violazione
urbanistica e ambientale. Come casistica mi
sono capitate più difese delle vittime, delle
persone offese, e devo dire che ho patrocinato molti casi, tutti con esito positivo. Ma,
in qualche occasione, mi è capitato anche di
aver difeso i soggetti accusati di stalking» ci
ha raccontato. Abbiamo, poi, ripercorso
assieme a lei la “genesi” del reato e le sue
caratteristiche principali: «Nel 2009 il
Legislatore si è reso conto della necessità di
porre un freno a questo fenomeno della vio-
Alga Madia
Maria Luigia Spinelli
Alba Faraoni
Franca Marzella
bo degli avvocati di Latina dal 1997, Cassazionista dal 2010, è stata per 10 anni nel
consigliere del direttivo della Camera Penale del tribunale di Latina, prima donna eletta in questo ruolo. Dopo diversi mandati,
nelle ultime due tornate ha deciso di non
ricandidarsi.
«Io sono un avvocato di diritto penale, per-
lenza contro le donne e, nel contempo, di
individuare gli elementi costitutivi tipici del
reato che consentissero di sanzionare condotte cosiddette persecutorie. Affinché un
reato possa essere inquadrato come stalking
occorre: 1) la reiterazione dei comportamenti; 2) il timore che s’ingenera nella persona offesa di un pericolo per sé o per altri;
3) una sensibile modifica o alterazione delle
abitudini di vita della persona offesa. Di
questi tre criteri, al di là della serialità che è
imprescindibile, gli altri due possono concorrere anche in modo alternativo. Nella
maggior parte dei casi gli stalker sono persone che hanno una scarsa considerazione
delle regole sociali e in più sono animati da
una componente di forte narcisismo, che li
porta a ritenere la propria compagna/il proprio compagno di loro proprietà. Lo stalker
tende anche a porre in essere comportamenti che privano dell’autostima l’oggetto della
Daria Monsurrò
Monica Forlivesi
loro persecuzione». L’Avvocato ha poi sottolineato l’importanza dell’istituto dell’ammonimento, ancora poco conosciuto ma che
potrebbe fare veramente la differenza, se
“pubblicizzato” nel giusto modo: «Se sono
preoccupata per alcuni gesti, posso andare
in una qualsiasi Questura, in cui c’è un pool
che recepirà la mia dichiarazione, farà una
prevalutazione e poi, se dalla preistruttoria
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il soggetto in questione risulta un potenziale stalker, verrà ammonito. Se l’ammonizione viene trasgredita, ciò comporterà una
procedibilità d’ufficio del reato e anche un
aumento di pena, nel caso di processo e condanna. L’ammonimento è uno strumento
importante e forte, se venisse pubblicizzato
nel modo giusto. Se lo stalker sapesse che
ciò che sta facendo potrebbe portarlo ad un
ammonimento, la cui trasgressione porterebbe ad una procedibilità d’ufficio, forse
rivedrebbe la sua condotta. Di contro le
donne vittime di stalking, sapendo che vi è
Margherita Anzini
Silvia Siciliano
questa possibilità, potrebbero usufruirne in
maniera molto più massiccia». Info per un
primo consulto gratuito: avvocato Silvia
Siciliano 0773.693959 [email protected].
Foto di Gianfranco Compagno e per gentile
concessione di ED Essere Donna (fotine by
Paola Libralato)
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IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Mateo Martinez trionfa nel 1° Memorial Gianfranco Brilli
In una cornice primaverile sui
campi del Tennis Club Fusco di
Aprilia, si è conclusa la prima
edizione del Memorial Gianfranco Brilli, il torneo di tennis
appositamente organizzato per
iniziativa di Alessandro e Fabio
Brilli, ma con la collaborazione
di tutta la famiglia Brilli, del
Tennis Club Fusco, di sponsor e
amici, per ricordare un uomo di
cui si sente tutta la mancanza.
Gianfranco, imprenditore di successo e pioniere del tennis apriliano è stato lì comunque presente nel ricordo di tutti, ad
accompagnare
giornalmente
fino all’epilogo una bella manifestazione protrattasi per due
settimane baciate dal sole.
I 3^categoria non hanno giocato
la loro finale per un’improvvisa
indisposizione del Maestro locale Alberto Tosti Croce, questo
non inficia i meriti di Alessio
Alessandro Brilli con i vincitori Mateo Nicolas Martinez,
Franco Agamenone, Fabio Fusco e la moglie Caterina e il
nipote Francesco Brilli
tare, il tentativo gli riesce fino a
condurre questo secondo set per
5 a 2, quando improvvisamente
ha pagato il conto per un torneo
faticoso e combattuto; a questo
punto la rimonta di Virzo è stata
inesorabile, chiude l’incontro
infilando 5 giochi consecutivi.
La finale del tabellone principale si presenta sin dall’inizio
molto equilibrata; fino al 3 pari
del primo set non si intuisce chi
potrà prevalere; poi Martinez
strappa un servizio all’avversario e vola sul 5 a 3 per poi chiudere la prima partita 6/4. Nel
secondo set Agamenone cerca di
spingere aumentando il coefficiente di rischio e questo apre gli
scambi a giocate spettacolari,
ma, Martinez non cede e impone
oggi una solidità superiore chiuAlessandro Brilli
dendo anche la seconda partita
stralmente
dai due argentini; alla
per 6/4. Da segnalare l’ottima
prestazione dell’Arbitro di presenza del Delegato ProvinSedia, del Giudice Arbitro e del ciale della FIT Lorenzo Fabbri,
Annamaria Ferraro moglie suo Assistente, agevolati nel loro del Presidente Regionale Ettore
di Gianfranco Brilli, insieme compito dal corretto comporta- Marte, del Giudice Arbitro
al nipote Francesco premia mento dei concorrenti, non solo Alberto Cenci, del suo Assistennelle finali ma per tutto il torneo. te Leandro Tenaglia, dell’Arbiil vincitore Martinez
All’ottima organizzazione di tro di Sedia Marco Pagani, in
rappresentanza dell’AmminiPassalacqua che ha dimostrato questo 1°Memorial Gianfranco strazione Comunale l’Assessore
per tutto il torneo un gioco bello Brilli che avrà certamente un alla Cultura e Sport Vittorio
seguito nelle stagioni a venire,
e solido.
Marchitti e il Consigliere DeleL’incontro finale dei 4^categoria hanno fatto da cornice i festeg- gato allo Sport Pasquale De
ha contrapposto Gaetano Virzo giamenti di commiato conclusi- Maio, dopo che tutti hanno poral beniamino locale Matteo vi. La premiazione che ha segui- tato la loro testimonianza e il
Fusco; il primo set ancorché to la finale, brillantemente con- loro saluto, Alessandro Brilli il
combattuto si è chiuso 6/3 per dotta dalla Direttrice di Sfera figlio di Gianfranco, ha comVirzo; la seconda partita ha visto Magazine Marilena Ferraro, non mosso tutti i presenti con il suo
il ritorno di Fusco costretto a è stata meno emozionante della intervento sul torneo, ma sopratdare qualcosa in più per rimon- pur bella partita giocata magi-
Un momento della premiazione
I vincitori Mateo Nicolas Martinez e Franco Agamenone
tutto per le belle parole rivolte
con amore al ricordo del padre,
che ci è piaciuto immaginare
lassù fra le poche nuvole portate
dal vento, a godersi lo spettacolo sorridente come sempre.
m.b.
Finale Terza Categoria Tosti
Croce Alberto/Passalacqua Alessio p.a.g.
Finale Quarta Categoria Virzo
Gaetano/ Fusco Matteo 6/3 – 7/5
Finale Torneo Mateo Martinez
Franco Agamenone 6/4 – 6/4
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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“Pensiamo in grande e rimaniamo a fianco dei giovani”
APRILIA - I GIOVANI, IL FUTURO, LE INIZIATIVE. SI RIUNISCE IL CONSIGLIO COMUNALE DEI GIOVANI
Deliberate le iniziative concernente il San Michele Young Festival e le commissioni
di Antonello D’Alessandro
Un programma di attività ricco per tutto l’anno. Questa
la costante del consiglio comunale dei giovani, questo il
punto sul quale andare sempre a lavorare. Si è svolto il
consiglio di Aprile ed i punti all’ordine hanno riguardato il programma di attività, la costituzione delle commissioni e l’Aprilia Original Artist. Dopo l’approvazione del
verbale della precedente seduta il presidente Stefano
Ruggero ha preso la parola chiedendo di deliberare alcune attività riguardo l’anno in corso ed il preventivo di
spesa ai relativi eventi, allegati al documento di delibera:
“Con delibera di giunta regionale n. 27/2008 la regione
Lazio approva l’allegato B della suddetta delibera che
concerne i criteri di erogazione dei contributi ai comuni,
ai singoli associati o ai municipi per le spese necessarie
ai fini dell’istituzione o gestione dei consigli comunali,
municipali o sovracomunali dei giovani. I contributi previsti sono finalizzati alla promozione della partecipazione giovanile, dei processi decisionali locali coinvolgente
direttamente i giovani in modo da facilitare la conoscenza delle attività e delle funzioni dell’ente locale mediante la copertura di spese necessarie ai fini dell’istituzione
e gestione dei consigli comunali, municipali o sovracomunali. Possono accedere a tali contributi i comuni singoli o associati nonché i municipi presentando richiesta.
Questi contributi vengono erogati attraverso la formazio-
ne di due graduatorie: la prima dedicata all’istituzione
del consiglio comunale dei giovani, la seconda legata
all’istituzione dello stesso. Nel nostro caso i criteri della
seconda graduatoria la quale prevede un massimo di 5
punti la quale attribuisce: 1 punto per la promozione di
un programma di attività annuale (con deliberazione del
consiglio e ratificato dall’amministrazione comunale), 1
punto per la sede autonoma esclusiva assegnata dall’amministrazione per lo svolgimento dell’attività, 1 punto
per la consegna alla competente struttura facente capo
alla presidenza della regione Lazio, entro il 31 marzo di
ogni anno, di una relazione attuale sullo stato della condizione giovanile e delle politiche giovanili nel territorio
relative dell’anno precedente (che in questa sede abbiamo deliberato lo scorso 26 febbraio) e 1 punto per lo
stanziamento sul bilancio comunale della somma destinata a concorrere alla copertura delle spese inerenti l’attuazione del programma di attività del consiglio comunale dei giovani. A parità di punteggio risulterà alto in
graduatoria l’ente comunale con il maggior numero di
abitanti. Gli importi massimi di spese annuale di finanziamento nell’ambito della disponibilità di bilancio sono
di euro 6000 per l’istituzione ed euro 5000 per la gestione. L’entità dei contributi concepiti per l’istituzione e la
gestione è pari ad euro 1000 per ogni punto attribuito in
sede di valutazione per la richiesta. Le tipologie di spese
ammissibili per la gestione sono spese inerenti l’attuazione del programma annuale di attività approvato dal
consiglio comunale dei giovani e ratificato dall’amministrazione comunale, spese inerenti la gestione della sede
e dell’acquisto di beni di consumo per il funzionamento
del consiglio comunale dei giovane. Per mancata realizzazione del programma di attività o il mancato invio del
rendiconto delle spese è prevista la revoca totale del contributo concesso. Per questi motivi risulta reale e concreta la possibilità di ottenere un contributo economico
regionale che si andrebbe quindi a sommare a quello erogatoci dall’amministrazione locale (pari ad euro 4500).
Questo non solo ci permetterebbe di realizzare un vasto
spettro di iniziative per la comunità giovanile durante
anno in corso ma ci permetterebbe di crescere in maniera esponenziale come realtà presente sul territorio consentendoci di ottenere punteggi di gran consistenza nei
prossimi anni”. La proposta è approvata da tutti. Il
secondo punto all’ordine del giorno concerne il San
Michele Young Festival. Prende la parola ancora il presidente: “Oltre alle attività giovanili con la presenza di
ospiti importanti vogliamo combattere la scarsa presenza
dei giovani affianco le istituzioni. Non è un problema da
sottovalutare ma va affrontato (anche perché spesso purtroppo deriva dalla scarsa informazione). Per questo
siamo in procinto di organizzare degli incontro con
esperti e personaggi illustri nel settore politico. La proposta riguarda principalmente gli istituti secondari di
secondo grado ma è aperta a tutti i giovani vogliosi di
conoscere e capire la gestione politica della società. L’evento consisterà in una serie di incontri con esperti, politici, psicologi, insegnanti i quali metteranno a disposizione la loro esperienza cosi da informare giovani cittadini più consapevoli del loro ruolo nella società. Il preventivo che sottoponiamo ala regione Lazio è di euro
6000” Terzo punto all’ordine del giorno alcune comunicazione riguardo la costituzione di alcune commissioni :
la commissione scuola cultura e università (commissione composta da Fava Lorenzo, Tedeschi Giulia, Di
Micco Giovanni, Del Forno Giulio e Caprioli Valeria),
commissione celebrazioni 80 anniversario città di Aprilia, destinata ad esistere dall’8 Aprile sino al 30 Ottobre
(Fava Lorenzo, Ruggiero Stefano, Di Micco Giovanni,
Beccari Valentina, Caprioli Valeria) . Il quarto punto
all’ordine del giorno concernente l’aprilia original artist,
relazionato dalla Locatelli, viene rimandato alla prossima seduta. La seduta si chiude prima del solito. Attività
per i giovani, questi gli ingredienti che il consiglio propone e coltiva: precisione, zelo, costanza. E si va avanti.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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Il libro di Gianni Cosmi è nato sulla spinta della Fiera di Campoverde, di cui è stato fondatore nel 1986
“I KIWI DI NONNO. DALLE PALUDI ALL’EXPO”
È stato il primo sindaco eletto direttamente e riconfermato dai cittadini (1995-2001) racconta Aprilia in un libro
di Nicola Gilardi
Sindaco di Aprilia dal 1995 al 2001, passando per due elezioni vinte nel ‘95 e nel
‘99, Gianni Cosmi è stato un personaggio
di spicco della politica apriliana. Di ispirazione democristiana è stato in grado di guidare il centrosinistra alla guida della città in
due occasioni. L’ex sindaco ha scritto da
poco un libro molto interessante: “I Kiwi di
Nonno. Dalle Paludi all’Expo”, nato sulla
spinta della Fiera di Campoverde. Quella
che ci ha concesso è stata la prima discussione pubblica fatta ad un giornalista e questo onora il nostro giornale. La sua è stata
una vita che lo ha visto vivere i campi coltivati ereditati dal padre e che ha avuto con
la terra un contatto importante. La scelta
del titolo ha dietro un aneddoto molto
divertente che ha coinvolto proprio la nipote Lisa, figlia di Benedetta Cosmi, oggi
giornalista importante che vive a Milano e
che quando Gianni Cosmi vinceva la sua prima elezione amministrativa nel ‘95 aveva solo 12 anni.
«Eravamo al Padiglione Italia dell’Expo - racconta
Cosmi -. Mia nipote di due anni vedendo i kiwi diceva: i kiwi di nonno! I kiwi di nonno! Questo fatto
incuriosì molto i giornalisti». Non tutti sapevano
infatti che il territorio pontino ben si presta alla coltivazione dei kiwi, da qui la voglia di raccontare questa
storia, che poi si lega ad Aprilia, alle sue origini ed
alla sua storia recente. Dopo quell’episodio Gianni
Cosmi ha colto la palla al balzo: «Il 15 di giugno mia
figlia Benedetta aveva organizzato un convegno sui
kiwi al quale ho partecipato. Il libro parte da questa
discussione». In quella occasione gli spunti erano
moltissimi, perché Aprilia, nella sua vastità territoriale ha visto passare molte storie, a partire dall’uomo di
Neanderthal i cui resti sono stati trovati al Circeo, così
come il passaggio delle truppe dei soldati dell’Antica
Roma sulla via Appia, poi la costruzione della città
nell’epoca fascista dopo l’imponente operazione di
bonifica. La guerra e lo sbarco di Anzio, i bombardamenti ed infine la ricostruzione. «I kiwi sono arrivati
alla provincia di Latina nei primi anni ‘70 - prosegue
Cosmi -. Il nostro è un territorio antico dove di storia
ne è passata tanta. Ci sono delle eccellenze che sono
state create dagli uomini stessi di questo territorio».
Una parte del libro è dedicata all’agricoltura di domani: agricoltura a km 0, prodotti biologici, basso impatto. Molto interessante è il capitolo sulla città che ha
governato per molti anni: «Il capitolo di Aprilia, parla
anche un po’ di me. Questa è una città nata per caso.
La creò Mussolini, insieme ad altre città, per scopi
suoi, dandogli delle vocazioni che sono state tutte
perse. Le persone che ci abitavano venivano da fuori.
Erano città senza anima, non c’è mai stato senso di
appartenenza. Chi ha ricostruito la città dopo la guerra lo ha fatto con disaffezione per via di chi l’aveva
costruita: basti vedere che il campanile non venne
ricostruito, la casa del fascio venne distrutta». Queste
pagine sono nate dalla volontà di Gianni Cosmi di
parlare di quello che lui chiama “l’universo contadino” che si intreccia per tantissime storie. Molte sono
comuni a tutti gli apriliani e ripercorrono la storia cittadina che è la base sulla quale ci troviamo oggi.
Tenere a memoria ricordi ed eventi è importante per
unirsi attorno ad un vissuto che ci dice chi siamo.
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Gianni Cosmi sotto l’enorme figueira portata da Mostardas (nel 1996 era un piccolo ramo)
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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Non mantenuta la promessa strappata un anno fa all’Assessore ai servizi sociali Eva Torselli e al direttore della Multiservizi
Fabio Biolcati Rinaldi di ospitare suo fratello Massimo all’interno del Giardino dei Sorrisi
DONATELLA COCCIA NON SI ARRENDE
HA RIPRESO LA PROTESTA SOTTA LA SEDE COMUNALE DI PIAZZA ROMA
Questa volta con il supporto del movimento 9 dicembre “i Forconi”
Donatella Coccia non si arrende
e a un anno di distanza dal sit in
no stop sotto al Comune di Aprilia torna sotto al municipio per
contestare le carenze dell’assistenza fornita dai servizi sociali.
L’intenzione di riprendere la
protesta era già stata annunciata
con una lettera diramata il 7
marzo scorso, contenente le
ragioni del suo scontento. La
promessa strappata un anno fa
all’Assessore ai servizi sociali
Eva Torselli e al direttore della
Multiservizi Fabio Biolcati
Rinaldi di ospitare suo fratello
Massimo all’interno del Giardino dei Sorrisi, sbloccando le
liste di attesa per i disabili che da
tempo aspettano di poter entrare
all’interno del centro diurno di
via Giustiniano non è ancora
stata mantenuta. Intanto Donatella, che da sola si prende dura
di due disabili al 100%, il fratello di 47 anni disabile dalla nascita e la madre, finita sulla sedia a
rotelle in seguito ad una grave
malattia che l’ha colpita 10 anni
fa, a partire dal 1° marzo si è
vista decurtare le ore di assistenza Adi per il fratello, passate da
15 a 5 ore settimanali per colpa
dei tagli al budget dei servizi
sociali, mentre in base alla
volantini, accompagnata dai
referenti del Movimento 9
dicembre, ha ripreso il suo sit in
no stop sotto la sede del municipio, imprimendo sugli striscioni
le ragioni della sua protesta e
avviando una raccolta firme per
chiedere le dimissioni del Sindaco Antonio Terra. “La politica di
Aprilia- si legge sui manifestiuccide il sociale. Ci hanno rubato il passato ed il presente,
hanno leso la nostra dignità di
esseri umani. Non permettiamogli di rubare il futuro dei nostri
figli. La nostra disinformazione
rafforza e accresce il loro falso
potere e indebolisce il popolo.
Cacciamoli via tutti
e mettiamoli nelle
loro vergognose liste
di attesa”. Sotto un
lungo elenco di
sprechi di denaro
pubblico male utilizzato, tra cui 9 milioni di euro garantiti
dall’Europa per le
opere dei Plus, i
20mila euro garantiti dal comune di
Aprilia quale contributo per realizzare
l’infiorata più grande del mondo, dal
costo complessivo
di 75 mila euro,
modifica dell’Isee disposta dal
governo centrale, che ha inserito
anche le indennità di accompagno nel reddito, la famiglia e
molte altre famiglie di Aprilia
non avrebbero più diritto nemmeno alle 6 ore settimanali di
assistenza Sad. Le ore di assistenza Adi alla fine non sono
state decurtate, tuttavia Donatella ha ripreso la battaglia per i
diritti dei disabili di Aprilia. Per
questi motivi lunedì 18 aprile,
Donatella, munita di striscioni e
600mila euro stanziati per le spese
legali e altre 600
mila circa per la
videosorveglianza.
A fare da sfondo il
maxi debito della
Multiservizi da 15
milioni 420 mila
euro e stipendi da
110mila e 90mila
euro l’anno garantiti
al direttore della
Multiservizi Fabio
di Gianfranco Compagno
Biolcati Rinaldi e al dirigente
del III settore Vincenzo Cucciardi. Un’enorme sperpero di denaro pubblico, secondo Donatella,
mentre le risorse per i servizi
sociali si riducono ancora. Una
coperta sempre più corta, tanto
da non garantire più risposte
adeguate ai cittadini. “Avevo
interrotto il sit in dello scorso
anno- spiega Donatella- perché
avevo creduto alle promesse
datte dall’assessore e dal sindaco dopo lo sciopero della fame e
della sete. Promesse non mantenute. Ora non me ne andrò finchè non vedrò atti concreti”.
Foto di Gianfranco Compagno
pagina 26
IL GIORNALE DEL LAZIO
Ventisette nuovi ispettori
ambientali ad Aprilia
Ha avuto luogo questa
presso l’Aula Consiliare
del Comune di Aprilia, la
cerimonia di consegna dei
decreti sindacali nomina
dei ventisette nuovi ispettori ambientali comunali
volontari.
Questi hanno superato lo
specifico corso di formazione avviato dall’Amministrazione lo scorso settembre e già a partire dalla
prossima settimana opereranno sul territorio comunale, allo scopo di prevenire e segnalare, in ausilio
alla Polizia Locale, gli eventuali illeciti di natura ambientale.
Alla cerimonia odierna, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale,
sono intervenuti il Sindaco Antonio Terra e l’Assessore all’Ecologia e Ambiente Alessandra Lombardi.
“Riteniamo che la pulizia e il decoro ambientale di una Città – ha commentato
il Sindaco Terra – debbano essere il primo obiettivo dell’Amministrazione,
anche perché sono tra le prime istanze che i cittadini rivolgono ai loro amministratori. Siamo certi che questa nuova figura di volontariato, scelta e voluta dal
Comune di Aprilia, potrà dare un significativo contributo di civiltà e senso civico a beneficio di tutta la collettività”.
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
È venuto a mancare l’artista
apriliano Riccardo “Woody” Ridolfi
Il 18 aprile
2016 è venuto
a
mancare
all’età di 53
anni l’artista
apriliano Ricc a r d o
“Woody”
Ridolfi.
Il
Sindaco
Antonio Terra,
a nome proprio dell’intera
Amministrazione Comunale, esprime
cordoglio
e
vicinanza alla
famiglia per la grave perdita.
Dello stimato Riccardo Ridolfi si ricorda l’atipicità che ne caratterizza la
produzione artistica, derivante da una grande sperimentazione di materiali
e colori. Con lo pseudonimo di Woody ha firmato nel 2000 uno dei quadri
della pinacoteca comunale e, tra il 2012 e il 2013, è stato curatore del progetto “Datti spazio”, laboratorio per la realizzazione di un’opera d’arte collettiva con materiale di riciclo. Il quadro completato, “Nella notte buia danzano”, è stato poi esposto l’8 luglio del 2013 sulla facciata del plesso scolastico “Marconi”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
pagina 27
Evento organizzato dai promotori finanziari di Banca Mediolanum, lunedì 4 aprilia presso l’Enea Hotel di aprilia
“BANCHE: QUESTA VOLTA È DIVERSO”
“L’evoluzione ed i cambiamenti di ieri oggi e domani del sistema bancario”
Relatore unico il professor Salvatore Cataldo: “Non bisogna più guardare alla remunerazione, ma alla solidità della banca
Si è parlato di bail- in, ovvero del rischio degli azionisti, obbligazionisti, ma anche dei correntisti
di Noemi Reali
“L’altro giorno sono stato in
banca e ho chiesto dove dovevo
andare per versare... mi hanno
risposto dall’impiegato con il
passamontagna a pois” con questa battuta Ficarra e Picone, in
un loro sketch, ironizzano sulla
situazione delle banche italiane.
Il video è stato proiettato in
apertura dell’evento organizzato
dal gruppo Mediolanum “Banche: questa volta è diverso. L’e-
voluzione ed i cambiamenti di
ieri oggi e domani del sistema
bancario” che si è tenuto lunedì
4 aprile, con inizio dalle ore
18:30 presso l’Enea Hotel, via
del Commercio 1 ad Aprilia.
L’evento è stato organizzato dall’agenzia Mediolanim di Aprilia
di via Aldo Moro, 41, hanno collaborato i promotori finanziari:
Mauro Domina,Vanni Condoluci e Stefano Sordini supervisori
(SPV), Stefania Gatta private
banker, Riccardo Sarnelli, Sandro Turco Livery, Rita Pretonzio
e Stefania Vaccaro family bankers.
Mauro Domina , manager del
gruppo Mediolanum, interviene
in seguito alla proiezione del
video.
“La banca Mediolanum è tra le
banche più solide. L’intenzione
con questi incontri è di dare alla
gente degli strumenti validi per
valutare da soli ciò che hanno di
fronte.” spiega Mauro Domina.
Delle persone presenti all’evento un 70% sono clienti mediolanum, mentre un 30% è composto
da gente nuova che si sta avvicinando al sistema. “Siamo una
banca di imprenditori e non di
dipendenti, questo è un nostro
punto di forza. La serata di oggi
è un nostro investimento.”spiega
Mauro Domina. Successivamente interviene Salvatore Cataldo,
57 anni, insegnante di diritto ed
economia dei mercati finanziari
presso l’università La Sapienza
di Roma e altre realtà di forma-
zione. Cataldo spiega lo scenario
attuale ed i nuovi paradigmi
della finanza globale: una volta i
titoli si distinguevano in due
categorie: rischiosi ( azioni) e
sicuri(obbligazioni).Si passa poi
a parlare delle banche di maggiori dimensioni che hanno
creato all’interno della propria
area finanza unità dedicate alla
gestione di portafogli di titoli e
derivati, sviluppando un’attività
di negoziazione su posizioni di
proprietà, ampliando la rilevanza del trading book. In conclu-
sione del suo discorso il professor Cataldo fa un’introduzione
sul bail-in. Il bail-in prevede che
gli azionisti contribuiscano con i
propri fondi a risolvere la crisi
della banca stessa nel caso in cui
questa possa avere ripercussioni
sulla stabilità del settore banca-
rio e finanziario. Un principio
base del bail-in è che chi detiene
strumenti finanziari più rischiosi
contribuisca in misura maggiore
all’eventuale azione di risanamento. Con questo nuovo sistema, infatti, gli azionisti sono i
primi chiamati ad intervenire.
Solo a seguire e solo se il contributo degli azionisti non fosse
sufficiente, verranno chiamati a
contribuire coloro che detengono altre categorie di strumenti.
Le categorie di strumenti finanziari emessi della banca che
sono interessate dal bail-in sono:
azioni e altri strumenti finanziari assimilati al capitale; titoli
subordinati senza garanzia; i
crediti non garantiti; depositi
superiori a 100.000 euro delle
persone fisiche e delle piccole e
medie imprese. Un consiglio che
viene dato al risparmiatore è di
farsi qualche domanda in più
perché l’ investimento non è più
sicuro, anche se delle banche
solide si possono trovare come
la Mediolanum. “Non bisogna
più guardare alla remunerazione, ma bisogna rendersi conti se
i nostri soldi investiti presso
quell’istituzione li rivedremo o
meno” afferma il professor Salvatore Cataldo. Mauro Domina
conclude l’incontro ringraziando
tutti i presenti: “Abbiamo creato
questa banca come volevamo fin
dall’inizio con un rapporto duraturo e personale con i clienti”.
Foto di Gianfranco Compagno
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 28
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
METTICI il CUORE
Spazio di riflessione sulle
PROFESSIONI di AIUTO
“Prendersi cura di una persona prima di essere una professione è un’attitudine che nasce, cresce e si sviluppa con il tempo e la consapevolezza. Chi fa questo lavoro lo fa per scelta e convinzione. L’amore verso gli altri non nasce improvvisamente ma si evolve e
migliora nel tempo. Prendersi cura dell’altro è il modo più gentile di stare al mondo. Curare significa prendersi cura, coccolare,
alleviare. Nessun farmaco arriva dove può un sorriso e una carezza.”
di CINZIA DE ANGELIS
Carissimi lettori e lettrici,
I fatti di cronaca di questi ultimi tempi ci costringono a fermarci e a riflettere su alcune
professioni che hanno come
obiettivo primo il benessere e la
cura verso le persone. Bambini
e anziani picchiati, maltrattati,
lasciati incustoditi e abbandonati da chi doveva prendersene
cura. Purtroppo, come tristemente accade, fa più rumore un
albero che cade rispetto a una
foresta che cresce e, così facendo, si rischia di “macchiare”
tanti professionisti capaci e
instancabili che amano profondamente il proprio lavoro e si
distinguono in termini di umanità e di professionalità. Questo
spazio nasce per conoscere da
vicino le storie di diversi professionisti che ogni giorno sono
a contatto con la sofferenza di
persone fragili, bisognose di
cure e di attenzioni speciali. E’
un’occasione preziosa per tutti
noi per capire cosa si nasconde
dietro la scelta di un mestiere
tanto delicato e difficile. Una
volta si affermava che alcune
professioni come il medico,
l’infermiere e l’insegnante
dovessero essere prima di tutto
una “missione” e poi un lavoro.
È ancora così? In questi lavori è
così indispensabile “avere un
cuore”, un livello di empatia
differente? Io ho avuto la fortuna di incontrare alcune persone
speciali e di raccogliere le loro
storie fatte di ordinaria fatica e
di straordinaria bellezza.
Oggi desidero presentarvi la
storia di Roberta Fiorentini,
una giovane infermiera che
lavora in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA). Roberta si presenta puntuale all’appuntamento, si scusa perché
non è truccata, “ha appena finito il turno di notte” mi dice,
eppure malgrado questo mi
viene incontro e mi sorride e lo
fa prima di tutto con gli occhi.
Ha un viso luminoso e penso
che già questo potrebbe bastare
per far arrivare il sole nel suo
reparto, tra i suoi pazienti.
Eggià. Roberta, come il sole
brilla, mette già di buonumore.
Potrebbe fare mille lavori
Roberta eppure ha scelto l’unico dove il sole non sempre c’è
e, purtroppo, a volte, nel suo
reparto bisogna inventarlo.
Le chiedo se prende un caffè,
ne sorseggiamo uno con calma
insieme. I suoi gesti sono delicati. Ringrazia e sorride spesso.
E’ una persona abituata ad essere educata, penso tra me. Sono
proprio i piccoli gesti quotidiani a mostrare un po’ del nostro
mondo nascosto, a svelarci,
nostro malgrado. Mi chiede, un
po’ emozionata, da dove
cominciamo. Prendo la mia
lista sul tavolo dove con cura
avevo preparato le domande.
Ma decido, in quell’istante preciso, che non ho bisogno della
lista. Faccio come si fa con una
vecchia amica. Lascio che si
racconti così come viene, con
la stessa naturalezza con la
quale abbiamo condiviso un
caffè.
E Roberta inizia a tornare
indietro nel tempo, a cercare
il motivo della scelta del suo
lavoro.
“Il primo contatto con questa
professione è avvenuto alle
scuole medie, ricordo ancora
molto bene quella giornata …
avevo una curiosità infinita
mentre aspettavo l’arrivo della
Volontaria della Croce Rossa
per la lezione di primo soccorso. E’ incredibile, riesco a
ricordare ancora i suoi movimenti ed il tono di voce così
delicati e diretti. Dopo un’ora
di lezione sentivo crescere l’adrenalina e la mia curiosità per
chi indossava quella divisa. Ma
la vera scelta per me credo sia
avvenuta grazie ad una cara zia,
Rossella, che io chiamavo zia
ma che in realtà era la cugina di
mia madre; dico era perché lei
oggi non è più qui con noi, purtroppo. Lavorava al Fatebenefratelli di Roma, mi ha vista
nascere e crescere ed io ho
visto lei negli anni svolgere la
sua professione con passione e
dedizione come nessuno mai.
Era dotata di un’empatia eccezionale, sapeva aiutare i suoi
pazienti nel modo giusto. Mi ha
lasciato una bellissima eredità.
Oggi la sua professione è anche
la mia, sono infermiera dal
2009, ho iniziato con qualche
turno in ambulanza poi con le
assistenze domiciliari ed ora
sono sette anni che lavoro in
una RSA a Roma.
Roberta ad un certo punto si
ferma. E’ come se fosse disturbata da un pensiero. Ma
poi continua:
“Spesso mi capita di ascoltare
alcuni discorsi dove sento parlare con molto rammarico di
infermieri di serie A e di serie
B. E trovo che questo sia sciocco perché la mia non è una professione che può essere suddivisa in classi di importanza.
Chi lavora in ambulanza o in
emergenza non è da meno di
chi, come me, lavora in una
residenza per anziani. Si sceglie di diventare infermieri anzi
di essere infermieri, perché la
nostra è una professione e
molto spesso è lei che sceglie
noi. E’ una professione d’aiuto
dove devi dare tutta te stessa,
anche quando sei stanca, anche
quando mille pensieri ti affollano la mente e ti impediscono di
concentrarti come vorresti,
eppure devi erogare una qualità
di assistenza ottimale in qua-
Roberta Fiorentini
lunque condizione. E’ molto
faticoso, in alcuni giorni … ma
tutto questo viene ripagato dai
mille grazie, dai sorrisi, dalle
risate dei pazienti e anche dalle
risposte più burbere perché poi
riusciamo a capire anche quelle.
A volte l’imposizione di alcuni
meccanismi lavorativi, la presenza di ingiustizie professionali e retributive negli anni
rischiano di inaridirci un po’;
ecco io vorrei parlare a quei
colleghi e dire loro di non permettere a questi elementi di disturbo di “snaturalizzarli”, di
impoverirli ma di continuare a
lavorare con la passione che ci
ha spinto verso questa professione…. Che poi fa rima con
Missione, giusto?
Hai parlato di sofferenza,
Roberta. Che cosa provi di
fronte al dolore?
Il primo impatto? Beh la sofferenza spaventa. Nessun essere
umano è preparato a vedere il
dolore in un altro essere
umano. Per me la sofferenza
non è vedere una ferita aperta
ma il dolore nelle persone,
quello che umanamente non
capisci fino in fondo. Cercare
di accogliere quel dolore e a
lenirlo, quando questo è possibile, è quanto ho imparato per
essere utile nella mia professione.
I recenti fatti di cronaca ci
mostrano delle infermiere
maltrattare i pazienti. Secondo te perché?
Sono situazioni inaccettabili
per noi che svolgiamo questo
lavoro. In queste persone vedo
una rabbia repressa, tanta
insoddisfazione che sfocia e
che viene veicolata in modo
sbagliato. Vedo in loro qualcosa
di aberrante. Non credo che una
persona sana possa agire in
maniera così crudele.
Invece, raccontami Roberta,
quali sono gli aspetti positivi
del tuo lavoro?
Ogni turno non è mai un vuoto
a perdere, ti lascia sempre una
traccia, una storia. I miei
pazienti, spesso, si raccontano.
E mi fanno ridere. E’ sorprendente sentire quanta vitalità
hanno dentro di loro, malgrado
gli acciacchi.
E qualcosa di negativo?
Spesso mi sembra di non aver
fatto abbastanza. A volte vorrei
fare di più. Non so … una parola, un gesto … vorrei avere più
tempo, meno fretta.
Hai un ricordo particolare da
raccontarci?
Io ero ancora tirocinante e
avevo il compito di tranquillizzare i pazienti nelle sala di preanestesia. A distanza di tempo,
sono stata fermata da un
paziente che mi ha ringraziato
perché si è ricordato di me: “Mi
sono addormentato e risvegliato con i tuoi occhi, mi ha detto,
mi hanno accompagnato nel
lungo percorso verso la guarigione”.
Da quel giorno ho capito che
direttore Bruno Jorillo
anche uno sguardo o una carezza possono curare e fare del
bene, e che i nostri gesti, anche
i più semplici, per chi è in un
momento di fragilità, sono
molto importanti. Non va
dimenticato. Perché chiaramente, vale anche il contrario.
Conclusione
Ci prepariamo per congedarci
l’una dall’altra. Roberta andrà a
riposare stasera e io a riordinare le sue parole. Mentre Roberta si stropiccia gli occhi, penso
con rammarico che un’infermiera come lei e come tanti
altri, non sarà presente nei
salotti buoni o nei programmi
televisivi che contano. Semplicemente perché il bene non fa
notizia. Eppure il bene è come
quella foresta che continua a
crescere, malgrado tutto, senza
far rumore.
Aspettiamo le vostre domande
e per chi vuole può scriverci per
raccontarci la sua Storia di
Straordinaria Bellezza scrivendoci a [email protected] .
Fotoreporter Daniele Cancelli
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
pagina 29
CHE COSA E’ L’ AUTOSTIMA? PERCHE’ PARTECIPARE
AD UN CORSO SULL’AUTOSTIMA?
L’autostima e’ il valore
che diamo a noi stessi
attraverso il nostro dialogo
interiore, e’ assumersi la
responsabilta’ delle vittorie e dei fallimenti che
caratterizzano la nostra
vita, e’ avere sempre fiducia in cio’ che facciamo e
su come lo facciamo ma e’
soprattutto quello che pensiamo su noi stessi e come
lo pensiamo.
Le persone dotate di alta
autostima, si riconoscono
per queste caratteristiche:
-Accettano e rispettano se
stessi
-Possiedono una fiducia
incrollabile
-Hanno la capacita’ di
gestire i loro stati d’animo
-Vivono gli insuccessi
come esperienze
- Sono sempre pronti a
rimettersi in gioco
- Vivono ogni istante come
un nuovo inizio
Le persone con bassa
autostima si riconoscono
invece da queste altre
caratteristiche:
-Sono dominati dall’insicurezza
-Decidono ogni cosa con
ansia e paura
-Rimandono le scelte da
fare
-Vivono gli insuccessi
come fallimenti
- Sono pervasi da un senso
di inferirita’
Hanno fifficolta’ nei rapporti interpersonali
Per saperne di piu ti
aspetto sabato 7 maggio
ore 10/13 corso mattutino oppure ore 16/19
corso pomeridiano per
conoscere e capire in
quale futuro vuoi vivere.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 30
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
ASSOCIAZIONE UN RICORDO PER LA PACE: NUOVA RICERCA SUI SOLDATI DISPERSI NEL 1944
“RESTITUIAMO ALLE FAMIGLIE I PIASTRINI DEI SOLDATI MORTI NEL NOSTRO TERRITORIO !”
di Elisa Bonacini
unricordoperlapace.blogspot.it
[email protected]
Dopo l’esito positivo della ricerca del crash point (punto di
impatto) del bombardiere B25
USA precipitato ad Ardea il 19
luglio 1943, che ha destato
molto interesse anche negli Stati
Uniti, nuova missione in corso
per l’Associazione “Un ricordo
per la pace”.
La nuova ricerca ha come obiettivo i dispersi in guerra nel territorio pontino nel 1944 dopo lo
sbarco alleato sul litorale di
Anzio e Nettuno.
L’impulso al nuovo lavoro di
“Un ricordo per la pace” proviene dalle famiglie di alcuni soldati statunitensi che ancora oggi,
dopo tanti anni, non si rassegnano alla perdita dei loro congiunti in guerra. Negli Stati Uniti
sono definiti “M.I.A.” che è l’acronimo di “Missing in action”,
cioè “dispersi in azioni di guerra” . E’ infinito il dolore che
queste scomparse provocano
ancora oggi in queste famiglie
che hanno dovuto accettare il
grave lutto senza potere avere
più notizie dei propri cari, senza
nessun riferimento spesso neppure al luogo dove poter rivolgere loro una preghiera. Una piaga
che non si rimargina mai, una
triste esperienza anche personale, per avere visto la sofferenza
di mio padre che per tutta la vita
cercò di avere notizie del fratello Sottotenente dei Bersaglieri
Dante Bonacini disperso in Russia nel 1943 .
Una tematica quella dei soldati
dispersi in guerra che ci sta
quindi particolarmente a cuore e
che abbiamo affrontato più volte
nell’attività della nostra Associazione che, ricordiamo, è stata
promotrice con il veterano britannico Harry Shindler dell’ iniziativa dei monumenti ad Aprilia
in memoria di Eric Fletcher
Waters e dei caduti senza sepoltura a seguito dei combattimenti
del 1944 . I memoriali realizzati
dalla Città di Aprilia sono stati
inaugurati il 17 e 18 febbraio
2014 alla presenza delle Autorità militari e civili, delle Ambasciate Britanniche, Statunitensi e
Canadesi e del cantante di fama
internazionale Roger Waters,
mitico leader dei Pink Floyd.
Il raggio di azione delle indagini
è ora in particolare quello della
zona di Cisterna, dove a fine
gennaio del 1944 avvennero
cruenti combattimenti tra gli
opposti schieramenti alleati e
germanici, che causarono
migliaia di vittime.
In rappresentanza della mia
Associazione “Un ricordo per la
pace” voglio rivolgere un appello a chiunque abbia rinvenuto e
possegga attualmente un piastri-
no militare identificativo
di soldati americani o di
altra nazionalità, affinché
attraverso il contatto con
le Ambasciate di riferimento tali piastrini possano essere restituiti ai legittimi eredi. Un gesto nobile che spero molti possano
compiere con generosità e
di cui l’ Associazione “Un
ricordo per la pace” si fa
promotrice e centro di
raccolta.
Si prega pertanto chiunque sia in possesso di piastrini militari rinvenuti
non necessariamente a Cisterna,
ma anche negli altri territori
coinvolti nei combattimenti del
1944, di prendere contatto con
l’Associazione “Un ricordo per
la pace” all’indirizzo e-mail
[email protected] o telefonicamente al 3280751587.
La nostra Associazione curerà la
procedura formale di consegna
del piastrino, indicando all’Ambasciata i nominativi delle persone che lo hanno rinvenuto e
custodito per tutti questi anni e
che hanno aderito con il cuore a
questa iniziativa.
E vorrei terminare, quale stimolo di riflessione e di condanna
della guerra in ogni tempo, con
la celebre frase tratta da un
pezzo dei Pink Floyd che Roger
Waters ha voluto far incidere in
inglese e italiano sul marmo dell’obelisco in memoria del padre
Eric e di tutti i caduti senza
sepoltura (presso il Liceo A.
Meucci di Aprilia) : “Ashes and
diamonds -Foe and friend -We
were all equal in the end” cioè
“Cenere e diamanti -nemico e
amico - eravamo tutti uguali
alla fine” .
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
pagina 31
IL DOTT. GIUSEPPE GRECH PORTA AD APRILIA DA LOS ANGELES
UNA TECNICA INCREDIBILE IL PRIMO ED UNICO AUTORIZZATO IN ITALIA
L’INTRODUZIONE DI UN TRATTAMENTO SULLA RECESSIONE GENGIVALE
OPERARE SENZA PUNTI DI SUTURA, Bisturi ED INNESTO DI tessuto connettivo!!!
per la battaglia che sta portando avanti contro il Fluoro e per
il successo che ha avuto il suo
Libro “FLUORO ? NO GRAZIE! Insomma Dott Grech Lei
è sempre pieno di risorse.
La ringrazio per la presentazione
e soprattutto per i complimenti .
Vede io amo il mio lavoro, tra
l’altro sto conducendo anche una
ricerca sui benefici dell’Aloe nel
cavo orale, soprattutto sulla
malattia paradontale e gengiviti.
Avrò i risultati a dicembre ma
Certo. La recessione è una perdita di tessuto gengivale lungo il
margine gengivale. Ciò può verificarsi a causa di malattia paradontale (gengivite, parodontite,
parodontite avanzata), il naturale
processo di invecchiamento, o
abitudini abrasive quando si tratta di lavare i denti.
Ci accorgiamo di avere una
recessione gengivale quando la
struttura della radice del dente
viene esposto. Ciò significa che
la carie e altri problemi possono
rivoluzione concettuale nella
terapia mucogengivale, ma come
una metodica più evoluta in continuità con la storia della chirurgia paradontale, con il fine di
migliorarne l’accuratezza e la
delicatezza nel trattamento
durante la pratica quotidiana.
Inoltre, come appare evidente
nella storia degli innesti gengivali, la ricerca su nuove metodiche
rimane attiva e in evoluzione. La
PST è la semplice dimostrazione
di come non ci sia una procedura
posso già annunciarvi che i risultati saranno sconvolgenti. Mi
piace migliorare e avere nel mio
studio tecniche innovative e
soprattutto INDOLORE a disposizione dei miei pazienti. Ad
esempio la sedazione cosciente,
grazie a questo macchinario
molte persone ,adulte e bambini,
hanno sconfitto la paura del dentista. Ma questa nuova tecnica
che ho acquisito in America è
straordinaria.
Dr. Grech questa nuova tecnica
chirurgica Pinhole (PST) per
quali casi può essere utilizzata?
Questa è una metodica che si utilizza per le recessioni gengivali.
Dr . Grech nei sui numerosi
articoli avrà già parlato della
recessione gengivale, può darci,
in breve, una rinfrescata sull’argomento e perché deve essere preso così sul serio?
influenzare i denti lungo il margine gengivale e sotto di esso.
Ci dica allora che cosa è la tecnica chirurgica Pinhole (PST) ?
La Tecnica chirurgica Pinhole è
una soluzione minimamente
invasiva per il trattamento delle
recessioni gengivali. E’ una procedura priva di sutura e senza
bisturi per correggere la recessione gengivale.
Dott Grech Lei sta dicendo che
riesce ad operare e riposizionare la gengiva senza incidere con
il bisturi e mettere punti di
sutura?
Si esattamente. La tecnica chirurgica Pinhole (PST) è una tecnica priva di incisioni e sutura
che si basa sui cinque principi
della microchirurgia atraumatica
e sulla guarigione per prima
intenzione della ferita. La tecnica
PST non si propone come una
paradontale che al giorno d’oggi
non possa avere benefici dell’essere effettuata in modo ancora
più accurato e delicato.
Come viene eseguita la tecnica
chirurgica Pinhole ?
Viene utilizzato un ago per fare
un piccolo foro nella parte esistente del tessuto gengivale del
paziente. Attraverso questo foro
stenopeico, strumenti speciali
vengono utilizzati per allentare
delicatamente il tessuto gengivale. Questi strumenti aiutano ad
espandere e far scorrere il margine gengivale per coprire la struttura radicolare esposta. Non ci
sono innesti, senza suture e
senza incisioni con il bisturi!
Essa comporta semplicemente la
regolazione del tessuto esistente.
Quali sono i vantaggi della Tecnica chirurgica Pinhole (PST)
Dr. Grech?
Dott Giuseppe Grech
perfezionato in chirurgia
orale, endodonzia, protesi
paradontologia, implantologia
Master 2 livello chirurgia
orale università la Sapienza
Master 2 livello in Paradontologia università La Sapienza
Per porre le domande al
dott Grech Giuseppe scrivi a:
[email protected]
INFO 06.9276800 333.3949769
Il Dr. Grech Giuseppe è il primo
paradontologo unico in Italia
esperto e autorizzato ad utilizzare
questa nuova tecnica, inventata e
brevettata a Los Angeles dal
Dentista DR John Chao, nota
come Pinhole Surgical Technique.
DR. Giuseppe Grech Lei è
Odontoiatra perfezionato in
Chirurgia Orale e Impianto,
Protesi- Endodonzia- Parodontologia ed ha conseguito il
Master II livello chirurgia
orale presso l’Università la
Sapienza. A breve terminerà un
altro Master, quello di Parodontologia. Ed oggi è anche tra
i primi 200 professionisti in
tutto il mondo perfezionati
nella nuova tecnica chirurgica
Pinhole .
Noi la conosciamo non solo per
la sua professionalità ma anche
I vantaggi di questa tecnica sono
molteplici:
- MENO DISAGIO PER IL
PAZIENTE DOPO IL TRATTAMENTO
-RECUPERO VELOCE PER
IL PAZIENTE RISPETTO AD
UN
INNESTO TRADIZIONALE
-NON NECESSITA DI PUNTI
DI SUTURE SCOMODE
-NON NECESSITA DI BISTURI O STRUMENTI CHIRURGICI INVASIVI
-NESSUNA NECESSITA’ DI
PRENDERE IL TESSUTO
DEL
DONATORE
DAL
PALATO DEL PAZIENTE
-ECCELLENTI RISULTATI
NATURALI E DURATURI
Questa tecnica dott. Grech è
senza dubbio fantastica. Bisogna essere un chirurgo qualificato come Lei per poterla eseguire senza problemi?
E’ importante essere qualificati
in Chirurgia e Parodontologia ,
fondamentale è la conoscenza
dell’anatomia. Comunque per
praticarla bisogna avere la certificazione de Alhambra Dental
Group di Los Angeles.
Dott Grech la ringraziamo per
il tempo che ci ha dedicato e
per averci reso partecipe di
questa interessantissima tecnica innovativa che ha portato
dall’America e che viene praticata solo da Lei in Italia.
Il dentista non piace a molti ma
sapere che ci sono tecniche ed
in particolare un dottore in
grado di non far sentire dolore
è un sollievo.
Ma grazie a Lei è stato un piacere parlarvi della tecnica chirurgica Pinhole. E un saluto speciale
ai miei lettori. Grazie.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 32
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
LE TARTARUGHE GIGANTI AFRICANE
INAUGURANO LA STAGIONE 2016 DI ZOOMARINE
Da venerdì 25 marzo grandi emozioni… Anzi no, GIGANTI, con l’arrivo di nuove amiche:
le TARTARUGHE GIGANTI AFRICANE e NATALINA, la piccola pinguina!
Il 25 marzo Zoomarine, il Parco
divertimenti di Roma, ha festeggiato l’apertura della stagione
2016 con la presentazione delle
sue nuove ospiti: le Testuggini
giganti africane (Geochelone
sulcata), la tartaruga terrestre
più grande del continente africano e tra le più grandi al mondo.
Una specie originaria delle zone
aride dell’Africa, erbivora e
mansueta. Gli esemplari di
dimensioni maggiori possono
raggiungere una lunghezza di 85
cm, un peso di 100 kg e la loro
vita può arrivare a toccare il traguardo del secolo! Gli esemplari
ospitati a Zoomarine sono 16: 5
adulti e 11 giovani, tutti nati in
ambiente controllato e provenienti da un allevamento amatoriale.
Dopo l’arrivo dei Pinguini,
approdati a Zoomarine la scorsa
stagione, il Parco allarga la sua
famiglia, che conta più di 42
specie animali, dando il benvenuto a questi giganti esemplari
di tartaruga africana e a Natalina, la prima pinguina africana
nata al Parco il 25 dicembre
scorso. I genitori di Natalina,
indiscussi romantici in quanto
monogami, sono sempre al fian-
co della piccola che, ad oggi,
mangia da sola e pesa circa 3 kg.
Da subito papà Rico si è preso
cura dell’uovo alternandosi con
mamma July e covandolo per 40
lunghi giorni. Entrambi molto
protettivi, la seguono passo
passo nell’inserimento all’interno del gruppo. A 2 mesi dalla
nascita, Natalina ha fatto il suo
primo ingresso qualche giorno
fa.
Lo staff di Zoomarine vi aspetta
con tutti i suoi abitanti per vivere una nuova emozionante
avventura con: l’arrivo delle
Testuggini giganti africane e di
Natalina; l’inaugurazione della
nuova area acquatica, 2.000
mq con 14 giochi, attrazioni e il
fantastico flowrider Surf per
cavalcare l’onda del divertimento fino all’ultimo splash; la
nuova dimostrazione dei Delfini impreziosita dalla presenza di
un grande maxischermo dove
verranno proiettati i momenti
più belli ed emozionanti di questi splendidi protagonisti dell’acqua.
Scoprite tutte le novità 2016 sul
sito www.zoomarine.it.
Benvenuti a Zoomarine, una
vacanza in un giorno!
Tutto in un solo biglietto!
ZOOMARINE
Situato alle porte di Roma, con i
suoi 40 ettari di verde, acqua e
attrazioni, con una media di
600.000 visitatori l’anno e
60.000 studenti, Zoomarine si
conferma come uno dei Parchi
divertimento più importanti
d’Europa oltre che primo
Parco tematico del Centro Italia all’insegna dell’intrattenimento e dell’offerta educativa.
Il Parco ospita uno spettacolo di
delfini giudicato tra i migliori
al mondo, dimostrazioni con
leoni marini, foche e pinguini,
uccelli tropicali e rapaci, oltre a
specie acquatiche quali pellicani
e fenicotteri.
Prima struttura nel nostro
Paese a ricevere il riconoscimento di Giardino Zoologico
nel 2009, Zoomarine collabora
con diverse Università italiane in
progetti rivolti al benessere e
alla tutela degli animali e alla
sensibilizzazione del pubblico
sul tema della salvaguardia
ambientale.
Completano l’offerta: giostre
acquatiche e attrazioni meccaniche per grandi e piccini; un
Acquapark da 5.000 posti;
un’ampia area piscine e la Zoomarine Beach, una distesa tropicale di sabbia con ombrelloni di
paglia; il Cinema 4D; la Laguna
dei Pirati; l’Era dei Dinosauri,
un percorso interattivo all’interno di una foresta preistorica
popolata da dinosauri animatronics in movimento e a grandezza
naturale; gli show mozzafiato di
stuntmen e tuffatori acrobatici.
Zoomarine offre un servizio bus
navette da/per Roma e un pacchetto Parco + Hotel da €39,90 a
persona acquistabile solo su
www.zoomarine.it.
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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LA PSICOLOGA RISPONDE
corso ho letto che il medico definiva il mio malessere come
attacco di panico e che avrei
dovuto sottopormi ad una cura
psicofarmacologica a cui, però,
non intendo sottopormi. Può
consigliarmi cosa posso fare per
affrontare questo problema
senza assumere farmaci?
AGOSTINO
Dott.ssa Anna De Santis
(Psicologa - Psicoterapeuta)
.GLI ATTACCHI DI PANICO
SI VINCONO SE NON SI
COMBATTONO
Gentile Dottoressa, sono un
uomo di 42 anni e da un po’ di
tempo soffro di attacchi di panico. Tutto è cominciato all’improvviso, almeno apparentemente. Ero fermo al semaforo alla
guida della mia macchina e
quando è scattato il verde non
sono più riuscito a partire, si
immagini quelli di dietro… Ero
attanagliato dalla paura di
morire, perché il cuore mi batteva all’impazzata, il sudore freddo mi grondava dalla fronte e
non riuscivo più a respirare.
Alcune persone, per fortuna, mi
hanno soccorso e una volta
all’ospedale mi hanno dato semplicemente dei tranquillanti
dicendomi che era una forma di
ansia. Non nego che in questo
periodo stia vivendo un forte
stress da superlavoro, mi sto
occupando di troppe cose perché
manca il personale e prendo
tutto troppo a cuore, come se
volessi dimostrare la mia bravura, la mia instancabilità e la mia
insostituibilità. Sul foglio che mi
hanno rilasciato al pronto soc-
Come lei stesso ha sottolineato
sta attraversando un periodo
molto stressante, in cui si sta
obbligando a curare troppi
aspetti del suo lavoro. L’attacco
di panico è improvviso e non
lascia spazio alla ragione. In
quel momento lei si è sentito in
pericolo, ma non lo era. Ma allora cosa significa questa reazione
del suo organismo? Certamente
una richiesta di aiuto! che può
essere tamponata nell’immediato solo con gli psicofarmaci, ma
che dovrà essere risolta immancabilmente con la psicoterapia.;
con la quale potrà indagare i suoi
vissuti interni comprenderne il
significato e scaricarne le emozioni. Nel frattempo le suggerisco un comportamento che adotterà ogni qualvolta si troverà in
quella situazione: nel momento
in cui comincerà la sensazione
di paura immotivata accompagnata dai sintomi che mi ha
descritto, anziché cercare di
combatterli, perché diventerebbero sempre più forti, li accetti.
Ormai sa, dopo la prima esperienza drammatica che ha vissuto, che non significano pericolo
di vita e che sono soltanto l’espressione del suo corpo, una
sorta di linguaggio fisico che
chiede una riduzione di dispen-
dio di energia. In fondo la paura
di morire che percepisce in quel
momento significa che sta sfruttando troppo le sue energie e che
si trova in riserva. Stacchi la
spina, senza combattere i segnali di fatica con le poche energie
che le rimangono, perché sono
una specie di valvole salvavita.
Ascolti quei segnali e li accetti,
lo faccia ogni volta che si presentano in modo che diventi
quasi una sorta di allenamento a
viverli senza combatterli. Forse
all’inizio sarà un po’ dura, ma
vedrà che, in quel particolare
momento di allarme, si calmeranno e diminuiranno di intensità, proprio perché non combattendoli, ma vivendoli nella giusta dimensione, non le faranno
più paura. E sarà la ragione, poi,
a prendere il sopravvento che le
suggerirà il giusto modo per
ricaricare le sue “batterie”!
I BENEFICI DELLA
REGRESSIONE
Da un po’ di tempo sento il bisogno di dormire, di notte, con un
coniglietto di peluche, non ci
sarebbe nulla di male se avessi 5
anni ma, io, di anni ne ho 38.
Tutto è cominciato da quando mi
sono separata da mio marito,
circa sei mesi fa, di dieci anni
più grande di me e sola e sofferente come, un cane bastonato,
non ho fatto altro che piangere.
Mi sono sentita abbandonata da
tutti, soprattutto dalla mia famiglia e dalle amicizie insomma,
ho sentito più che mai il bisogno
del calore umano quel calore
che ti protegge e che ti fa sentire
al sicuro, ma, purtroppo, ho
dovuto accettare il fatto che
dovevo provvedere a me stessa.
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Ho trovato un piccolo lavoretto
che mi ha permesso di pagare
l’affitto di una stanza in casa di
una brava signora e ora sono un
po’ più tranquilla, ma mi manca
l’abbraccio dell’affetto e della
comprensione da parte delle
persone a cui voglio bene. Sono
cosciente che il peluche non può
sostituirsi a questo mio bisogno,
ma non riesco a farne a meno.
Volevo sapere se è un atteggiamento patologico, vista la mia
età.
GABRIELLA
Il rapporto con gli affetti è molto
delicato e complesso, a volte
pensiamo di poterne fare a meno
fino a quando ci accorgiamo che
è la parte più importante e fondamentale della nostra vita. Il
ricevere una carezza di conforto,
in alcuni momenti difficili,
significa sollevarci da un peso
che ci schiacciava e che ci soffocava, è come riuscire a respirare
di nuovo dopo essere stati per
lungo tempo in apnea, quanto
tempo si può resistere in questo
stato? Anche i più allenati prima
o poi debbono respirare se
vogliono sopravvivere. Lei,
signora Gabriella, sta cercando
di sopravvivere ad una grande
delusione d’amore creandosi
l’affetto, che le manca, con
l’aiuto di un peluche, e non è
patologico questo atteggiamento
in quanto lei stessa è cosciente
di quello che sta facendo. Ha
ricevuto una delusione troppo
grande, in quel senso, ed ora ha
paura di esporsi utilizzando un
meccanismo di difesa che è
quello della regressione. Di solito, quando rimaniamo scottati da
alcune esperienze, regrediamo in
stadi passati della nostra vita in
cui ci sentivamo al sicuro e lei da
bambina ha imparato a legarsi a
qualcosa di caldo e morbido,
anche se non era necessariamente un coniglietto di peluche. Non
si vergogni di questo suo atteggiamento anzi, sia cosciente più
che mai che grazie a questo
meccanismo di difesa sta
riuscendo a superare, anche se
momentaneamente, un disagio
molto doloroso che, se rifiutato,
l’avrebbe portata ad un indurimento nei confronti dell’affettività. In questo modo ha la sensazione di poter fare a meno dell’affetto degli altri permettendole di metabolizzare il suo dolore.
Si ricordi, però, che un meccanismo di difesa, per essere tale,
deve essere utilizzato per un
periodo di tempo limitato, altrimenti si rischia che si trasformi
in una patologia. Le consiglio di
provare a sostituire, molto lentamente, il coniglietto con alcuni
approcci affettuosi nei confronti
delle persone che ritiene degne
di tali attenzioni. Ricominci a
reinserirsi nel circuito del: io ti
do affetto e quindi mi aspetto
affetto da te ma, con una variante, non abbia fretta di ricevere.
scrivi a- Dott.ssa Anna De
Santis ad Aprilia in via
Mozart 1 (di fronte Conforama) tel. 393.6465283 o
inviare una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: a1 desantis @libero.it
Sono attivi gli incontri di
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A Roma “Delizie Wedding”
Sabato 9 aprile una intera strada di
Roma e’ stata bloccata da centinaia di
persone: tutti letteralmente rapiti dalla
festa in grande stile organizzata da Erno
Rossi, Denise Rossi e William Vittori,
al secolo Eds Wp Eventi & Delizie
Wedding,
aperta
liberamente
per festeggiare un evento memorabile
sul pianeta romano delle organizzazioni
di matrimonio e non solo :”Delizie Wedding”.
Ospite d’eccezione la Marchesa
Daniela Del Secco d’Aragona. Accompagnata dai paggetti Siria Rossi (figlia
di Erno) e Alessio Vittori (figlio di William), la Marchesa ha sancito ufficialmente il taglio del nastro, che e’ stato
fatto intorno alle ore 19.00.
Nel ricordo dei presenti che si sono avvicendati dal pomeriggio, una suggestione
mentale fatta di allegria, profumo di
fiori, una folla di persone accorse come
solo nelle grandi occasioni, di deliziosi
oggetti per la casa, di articoli da regalo,
di quadri, di un ricchissimo buffet ed una
mega torta in stile immancabile wedding
d
a
y
!
La voce di Emanuela Mari ha incantato curiosi di ogni eta’, e non sono mancati sul marciapiede davanti al negozio
nemmeno dei trampolieri vestiti da
sposi. Centinaia gli ospiti, che hanno
“invaso” non solo il marciapiede
antistante, ma anche parte della carreggiata stradale, con si’ ripercussioni sul traffico , ma soprattutto con
una partecipazione allegra e spensierata.
Tra i tanti volti noti presenti, provenienti dai piu’ disparati campi: lo
scrittore e sceneggiatore Marco Tullio
Barboni, figlio dei quel mitico Enzo
soprannominato E.B. Clucher ; le
attrici Adriana Russo, Imma Piro,
Demetra Hampton, Cosetta Turco; il
fantasista internazionale Monsieur
David; la giornalista speaker ed ex Grande Fratello Roberta Beta;il Prefetto per
Forli’-Cesena Rocco Fulvio; le conduttrici Antonella Salvucci e Serena
Gray ; il campione di pugilato Emiliano
Marsili; il conduttore Anthony Peth; il
direttore di doppiaggio Giovanni Brusatori; i giornalisti Giovanni Masotti
e Maurizio Pizzuto; la cantante Sara
Galimberti; l’opinionista tv Emanuele
Puddu; l’onorevole Antonio Paris; il
docente di Economia Monetaria e Diritto Bancario Francesco Petrino; il violinista Rai Gaspare Maniscalco. A coronare il tutto, anche la fascia nazionale “Una Ragazza per il Cinema” attualmente in carica, Elisa Pepe’ Sciarria, e
la giovanissima quindicenne Giulia Pietrosanti, da poco eletta
“Ragazza
Occhio dell’Arte” 2016.
Lo slogan della giornata : “... I Sogni
Aiutano a Volare...”
foto- by Renzo Gubbioni
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 35
Nell’ 80.mo Anniversario della fondazione della città di Aprilia
Mi chiamo Rossi Imperia, sono nata a
Pola ( Istria) il 12 maggio 1936 da
madre polesana di antica generazione e
da padre terracinese. Sono l’ultima di
quattro figlie, le due prime erano molto
più grandi di me. Mio padre per anni è
stato al servizio della Marina Militare di
Pola; in seguito, con l’avvento del
Fascismo, è entrato a far parte della
Milizia. Gli ultimi mesi della mia gestazione coincisero con la febbrile organizzazione della ‘Fondazione dell’Impero’ da parte di Mussolini’ e del tracciamento del ‘Solco’atto a simbolicamente significare l’inizio della fondazione della città di Aprilia, avvenuto il
25 Aprile 1936.
Fu così che, per lasciare un segno imperituro del momento storico che si stava
vivendo, nella generale euforia, alla mia
nascita mi furono imposti i nomi :
Imperia, Vittoria, Aprilia (come da
allegato certificato di Battesimo).
Geograficamente nata lontana dalla
Città della quale porto il Nome, mai e
poi mai si sarebbe pensato che il mio
Cammino esistenziale, dopo varie peregrinazioni negli anni, mi avrebbe ad
Essa condotta per celebrare vicine il
nostro Ottuagenario di età.
Ecco in breve la mia Storia:
Sono vissuta a Pola fino agli inizi del
gennaio del 1940: Poiché l’Albania era
divenuta Colonia italiana e moltissimi
Militi erano stati ivi dislocati, alle loro
famiglie fu comandato di raggiungere in
loco i loro capostipiti. Così lasciammo
Pola, con l’idea di farvi quanto prima
ritorno, e partimmo alla volta di Tirana,
dove papà era in servizio. Inizialmente
abbiamo vissuto momenti di distensione, pur adattandoci alle diversità sociologistiche. Ma il 10 giugno 1940 l’Italia
entrò in guerra; tuttavia i rumori bellici
giungevano attutiti sul posto in cui ci
trovavamo. Poi tutto cambiò vorticosamente: l’11 novembre dello stesso 1940
nella rada di Taranto 6 corazzate italiane
furono silurate dagli Inglesi. Il pericolo
incombeva. Alle famiglie dei Militi fu
dato ordine perentorio di rimpatrio. Per
noi di Pola non era possibile : Pola era
obiettivo militare. Poiché la sorella di
mio padre (mai conosciuta da noi) viveva a Colleferro (Rm), dovemmo, tra
mille pericoli, imbarcarci alla volta di
Brindisi, per avviarci poi via terra verso
la nostra meta. Giunti a Colleferro, mio
padre ripartì immediatamente. Rimanemmo sole tra gente sconosciuta; di
notte i bombardamenti si susseguivano:
noi correvamo nei Rifugi. Una notte a
mia mamma fu consigliato di trasferirci
nella vicina città di Anagni, più sicura in
quanto sede dell’Ospedale di guerra. Tra
mille peripezie ci trasferimmo in questa
bella e cara Città, che considero mia:
non avevo compiuto ancora 5 anni di
età. Qui ho vissuto in pieno la Guerra
sotto tutti i punti di vista. Di mio
padre non sapevamo nulla a
causa della linea Gotica: eravamo sole con una Mamma eroica
che molto si adoperò per il bene
del Paese. Io ero molto matura
per l’età: ho vissuto appieno
esperienze profonde che porto
nel cuore.
Tralascio il ‘cursus’ di vita
riguardante i componenti della
mia famiglia. All’età di 10 anni e
mezzo sono entrata nel Collegio
delle Suore Cistercensi sito nel
Palazzo di Bonifacio VIII, poiché mia madre entrò a lavorare
nell’Ospedale di Anagni. Vi sono
rimasta fino all’età di 17 anni .
Diplomatami, sono andata a
Roma per frequentare l’Università. Laureatami, mi sono sposata ed ho vissuto a Roma; Sono
Docente di Lettere in pensione.
Ora, per diversi motivi, da 7 anni
e mezzo vivo a Cecchina, non
lontano da Aprilia: quanta emozione ho provato nel conoscerla!!! Le nostre Vie ora visibilmente si
congiungono nella Celebrazione solenne delle nostre nascite.
Sono mutati i Tempi. Nel loro alternarsi, le Stagioni hanno sempre portato
‘nuovi’ frutti,diversi dai primi…La Vita
scorre in Evoluzione di pensiero e azioni, spesso discordanti con quelli del passato: ma tutto resta, nulla scompare : i
nostri momenti intensamente vissuti
rimangono scolpiti nella roccia della
Storia umana. Le ricorrenze servono a
rinverdirne il significato,anche se spesso
guardato da angolazioni diverse.
Malgrado ogni cosa,
oggi 25 Aprile, è la festa di Aprilia,
con l’orgoglio di coloro che l’amano e
continuano a contribuire alla Sua bellezza. Da parte mia, sono fiera di essere
accolta nel Suo grembo. Fin da bambi-
na ho desiderato conoscerla: si presentava al mio pensiero come ‘una Città
appartenente al mondo incantato delle
fiabe’. Da adulta, mi ripromettevo sempre di andare a visitarla…Ora è qui,sempre nell’attesa di un nuovo incontro…
Anche se in quest’Oggi un’altra grande
Ricorrenza si sovrappone alla prima,
sono ambedue grandi nella loro diversità : la prima rappresenta le ‘radici ‘di un
popolo, l’altra l’evoluzione nella conquista della ‘Libertà’, fondamento basilare di un Vivere che dovrebbe unire
l’Umanità intera, pur nelle singole
diversità.
Porgo un cordiale saluto alle Autorità
tutte ed alla Cittadinanza intera. Auguri!
Imperia Rossi
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 36
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
LA PICCOLA CARMEN COSSETTINI È TORNATA DALLA SUA MAMMA
VOLÒ IN CIELO NEL 1944 DURANTE LO SFOLLAMENTO IN CALABRIA A CAUSA DELLA GUERRA
La tenacia della famiglia che non l’ha mai dimenticata l’ha riportata ad Aprilia
Il 2 aprile ha ricevuto la benedizione durante la Santa Messa serale nella Chiesa di San Michele e ora riposa vicino alla mamma Matilde
di Elisa Bonacini
E’ tornata dalla sua mamma la piccola Carmen Cossettini, volata in
cielo a soli 21 mesi nel 1944,
durante lo sfollamento in Calabria
causato dalla guerra nel nostro territorio. Finalmente ora, dopo tanti
anni, mamma e figlia sono vicine
nel cimitero di Aprilia.
Il desiderio della mamma Matilde
Pignattone e di tutta la famiglia
Cossettini si è realizzato il 1 aprile
scorso, quando la piccola salma
partita da Cutro (Crotone) è arrivata a casa, ad Aprilia,.
Carmen era nata il 23 settembre
1942 ad Aprilia da mamma Matilde e papà Pietro Cossettini, una
delle prime Guardie Municipali di
Aprilia. Dalla coppia nel dopoguerra nacque poi anche Franco
Cossettini, scomparso nel 2008,
conosciuto e stimato per aver prestato tanti anni servizio nella Polizia Municipale di Aprilia.
nerò. Aprilia subiva sempre più
frequenti bombardamenti La salvezza era nella fuga. Dapprima un
rifugio nei pressi del cimitero, poi
scortata dagli alleati la famiglia
Cossettini raggiunse Anzio dove
fu imbarcata su una nave per raggiungere la Calabria, precisamente
la località di Cutro, vicino Crotone. Solo papà Pietro dovette rimanere ad Aprilia per aiutare gli
alleati, data la sua conoscenza del
territorio. Ma la vita da sfollati
non era semplice. La famiglia
Cossettini si era adattata come
poteva. Come tutti in quel periodo
si mangiava quel poco che si trovava, anche l’acqua potabile scarseggiava. La piccola Carmen cresceva tra queste gravi difficoltà
causate dalla guerra. Le cose
migliorarono leggermente quando
Matilde conobbe il sindaco di
Cutro che si impietosì della situazione e diede alla famiglia Cosset-
i fratelli Cossettini Olga Franco Adelia Rita e Mari
La famiglia Cossettini di origine
friulana si era trasferita nel 1933
dapprima a Littoria (Latina), per
poi stabilirsi ad Aprilia nel 1936,
dopo la concessione di uno dei
poderi dell’O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) proprio nel centro di Aprilia, tra le attuali via dei
Mille e via Piave. Ma il benessere
conquistato con tanto fatica si
infranse presto con lo scoppio
della seconda guerra mondiale nel
1940. Nonostante le preoccupazioni la nascita della piccola Carmen portò tanta gioia nella famiglia che aveva già tre figli: Mario,
Olga Ines e Adelia. Ma dopo lo
sbarco degli alleati ad Anzio nel
gennaio 1944 la situazione dege-
tini una stalla dove poter vivere
tutti insieme. Matilde con la sorella Amalia, anche lei sfollata in
Calabria con le altre sorelle, contraccambiavano la cortesia facendo le pulizie a casa del sindaco,
rammendando e cucendo i vestiti
per tutti, anche per i soldati alleati.
Laura Cossettini, figlia di Franco,
che mi ha aiutato nella ricostruzione della storia, ci racconta con
emozione : “Nel paese tutti non
facevano che parlare di questa
bambina per quanto era bella e
socievole con tutti; gli stessi soldati rimanevano meravigliati nel
vedere questa bimba con i suoi
bellissimi capelli chiari raccolti
con una piccola banana sulla testo-
lina fermata con un fiocchettino
che mia zia chiamava “baby”. Non
c’era giorno che la piccola, appena
sveglia, non chiedesse alla
mamma (mia nonna) di farle il
“baby”. Purtroppo, a causa della
miseria della guerra, la bimba
morì il 23 giugno 1944 a soli 21
mesi di dissenteria. Al suo funerale partecipò tutto il paese ed i soldati alleati. Il sindaco del paese di
Cutro pagò le spese del funerale e
del fornetto. Mio nonno seppe tramite lettera che la bambina era
morta. Quando nonna rientrò ad
Aprilia, dopo la liberazione di
Roma, non poté portare con sé la
salma. Successivamente tentò mia
zia Olga chiedendo aiuto alla
Curia, ma fu tutto inutile. Quando
morì mia nonna nel giugno 1965 il
suo ultimo pensiero fu per Carmen, chiedendo ai figli di non
dimenticare questa sorellina.
Negli anni successivi la mia famiglia l’ha cercata invano diverse
volte nel cimitero di Cutro. Mio
padre e mia madre vi si recarono
nel 2001 e il custode del cimitero
indicò loro la tomba, ma a causa di
un incendio avvenuto nel Comune
mio padre non poté poi documentare che proprio lì era sepolta la
sorellina mai conosciuta. Dopo
non poche difficoltà burocratiche
mio marito Sandro Giudarelli
(ndr: Ispettore presso Istituto per
Ispettori di Polizia a Nettuno) è
riuscito ad avverare il desiderio di
tutta la nostra famiglia riportando
Carmen a casa. La piccola è arri-
famiglia Cossettini nel 1943 con la piccola Carmen
da sin Sandro Giudarelli Laura Cossettini Adelia Cossettini con
la salma di Carmen e Gianni Macheda
vata ad Aprilia lo scorso 1 aprile.
Nella Santa Messa serale di sabato
2 aprile presso la chiesa di San
Michele Arcangelo e Santa Maria
Goretti ha ricevuto la benedizione
di Don Franco, un momento molto
commovente. Destino ha voluto
che la bimba è stata tumulata il 5
aprile nel cimitero di Aprilia proprio vicino alla sua mamma, mia
nonna, che tanto l’aveva desiderata con sé. Voglio esprimere un rin-
graziamento di cuore al personale
dell’Ufficio Tecnico del Comune
di Cutro e dell’Ufficio Anagrafe e
Stato civile del Comune di Aprilia,
al signor Antonio Sestilio di Cutro
che ha donato la piccola bara e a
tutti coloro che si sono prodigati
affinché si realizzasse il sogno di
mia nonna e di tutta la nostra famiglia di riavere a casa la piccola zia
Carmen”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
pagina 37
“APRILIA SI…CURA”
IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI
29 Aprile 2016 ore 17,00 - Convegno “Dialogo con l’Islam :
OLTRE LE BARRIERE”
a cura di Sihem Zrelli
Forum Immigrazione - Gruppo Italo -Tunisino di Aprilia a cura dell’Associazione Palma del Sud presso
“La Casa dell’Immigrazione, della Partecipazione e dei Diritti Sociali” di Via Cattaneo, nr. 4 Aprilia
Care
lettrici
e
lettori,
Venerdì 29 Aprile 2016 la comunità
musulmana di Aprilia ospiterà il secondo
ciclo di incontri della Rassegna “Dialogo
con l’Islam: la Comunità musulmana di
Aprilia che parla di sé”, il ciclo di incontri mensili organizzato dal Forum Immigrazione - Gruppo Italo-Tunisino a cura
dell’Associazione Palma del Sud. Protagonisti il libro dello scrittore Michele
Zanzucchi intitolato “L’Islam spiegato a
chi ha paura dei Musulmani”, edito dalla
casa editrice Citta Nuova, ed. 2015 e il
social network The Shukran - “La Rete di
persone che vogliono cambiare il
mondo” .
Il punto di partenza è sempre lo stesso: ci
può essere una convivenza pacifica e una
integrazione cosciente? La vicenda di
“Charlie Hebdo”, gli attacchi di Copenhagen, gli sbarchi di migliaia di musulmani sulle coste siciliane, le vicende di
uno Stato islamico di cui fino a ieri si
sapeva poco o nulla e che oggi, attraverso
macabri videoclip, sta colonizzando una
parte importante del nostro immaginario.
Le ragioni che ci portano a conoscere la
comunità musulmana sono molte, ma
l’Occidente fatica a comprendere un
mondo che gli sfugge, e viceversa. Il
senso del libro di Michele Zanzucchi lo si
capisce facilmente se, in queste settimane, si entra in una qualsiasi libreria. Sempre più numerosi sono i testi anche di
recente uscita che tendono non solo a parlare di Islam, ma a coniugare questa religione con violenza, paura, terrore, fondamentalismo. Sono libri normalmente
messi in bella evidenza e sembrano
dichiarare che la risposta alla famosa
sfida di civiltà che Samuel Phillips Huntington aveva lanciato negli anni Novanta sia ormai in assoluto favore di quella
teoria. Il libro di Zanzucchi vuole proporre una prospettiva diversa. Non si tratta di
semplicismo, ma di sano e, si spera,
obbiettivo realismo. I problemi esistono:
l’Isis è una realtà. Nessuno lo può negare.
È altrettanto vero, tuttavia, che l’islam, o
meglio un certo tipo di islam, è attualmente demonizzato e presentato sempre
più spesso ed in maniera sempre più convincente come il «nemico». Non si contano, poi, gli stereotipi: a fianco di quelli
classici ed ormai datati oltre che svuotati
di significato – il velo per esempio – altri
si rafforzano per costituire un radicamento profondo nell’immaginario comune:
l’identificazione di islam e violenza, o
Islam e fondamentalismo. A fronte di
questi nodi, che restano tutti, più o meno
reali, anche se spesso amplificati abilmente dai media, esiste un’altra faccia sia
del mondo musulmano che di quello occidentale; non meno vera, ma, purtroppo,
spesso dimenticata. L’intento di questo
testo è proprio quello di affrontare questi
argomenti scottanti – terrorismo e jihad,
la questione «donna», le espressioni
mediatiche di al-Jazeera e dell’Isis – e di
discuterne alla luce del rapporto fra Islam
e Cristianesimo, tentando di approfondire
la natura di entrambi e di capire anche
come le due religioni vengano spesso
manipolate nello scacchiere della geopolitica internazionale.
The Shukran, è invece un social network,
dove si lasciano da parte polemiche e violenze. Nato da un gruppo di persone unite
dalle loro competenze e dal desiderio di
costruire una nuova piattaforma, è online
dal 26 marzo 2015. “The Shukran”,
vuole essere uno strumento tecnologico
che ambisce a costruire una rete di persone che vogliono cambiare il mondo. Con
un gesto che poco differisce dal mettere
“mi piace” su Facebook, ma che alle spalle ha un’accezione totalmente diversa.
Invece che gradire un contenuto, gli utenti di The Shukran ringraziano per il post
cliccando su una mano che appare in
ognuno dei post. D’altronde “shukran” in
arabo significa proprio “grazie”, ma la
parola è passata anche nella cultura indiana, con lo stesso significato. Suhair El
Qarra, la sua fondatrice, è il prototipo
della Shukranian, dell’internauta del
nuovo social network. Under 30, padre
palestinese e mamma italiana. È musulmana, ma ci tiene a precisare che The
Shukran non è solo il social di chi crede
nell’Islam o che vuole difendere l’Islam
dal fango gettato addosso da fondamentalisti e speculatori. El Quarra ha messo le
sue competenze in relazioni internazionali al servizio del progetto, gratuitamente.
Così come lo hanno fatto il grafico (un’esperienza anche al Guardian), il programmatore (Nicola Fioravanti) e altri del
nucleo di una decina di ragazzi che ha
dato il lancio a The Shukran. Una piccola
squadra di quattro Shukrians ha poi autofinanziato la società con la quale si è
pagato lo sviluppo del sito. E che porterà
The Shukran da startup a
terzo social network su cui
condividere contenuti, dopo i
colossi Facebook e Twitter.
L’interfaccia di The Shukran
è molto semplice: una schermata con lo sfondo modificabile a seconda dell’umore e
un flusso di fotografie incorniciate dentro un ottagono
arabeggiante, uno dei motivi
ricorrenti nella pagina. Dentro la cornice, c’è sempre una
foto o un video, con allegato
il suo hashtag e le sue tag. A
volte qualche parola per descrivere la
situazione, più in inglese che in italiano.
“Le parole però non sono centrali, le lingue diverse creano barriere. Di fronte a
un’immagine invece siamo tutti uguali”,
continua El Qarra. Dentro The Shukran
c’è una comunità di pari, dove non conti
di più a seconda delle conoscenze che hai
e quindi degli amici”. Bando alle polemiche, bando alla violenza, bando alle offese: The Shukran da questo punto di vista
è un luogo “altro” rispetto ai social. Tutti
i contenuti pubblicati mirano a costruire
una comunità pacifica e accogliente. E le
foto postate rimandano alla vita di tutti
giorni, a luoghi incantati nascosti in qualche angolo di mondo che si guadagna i
titoli dei mass media per morti e bombe.
Se Facebook ha inventato i tag e Twitter
gli hashtag, The Shukran diventerà il
social che si è inventato le campagne.
Basta aggiungere prima della parola il
punto esclamativo. La prima lanciata
dagli animatori di The Shukran è !freedominegypt, una campagna che ricorda il
colpo di Stato in Egitto e le manifestazioni a sostegno della libertà di stampa nel
Paese. Si può trovare la campagna in una
pagina del blog della community del
social, www.theshukrans.com, nella
sezione Pages of tomorrow. In alto, scorre il video di Matin Luther King “I have a
dream”. Un’ispirazione per tutti: “Vogliamo che The Shukran si apra poi a ong e
associazioni che fanno volontariato, per
dare loro spazio e visibilità”, aggiunge
Suhair El Qarra. Oltre all’ottagono, infatti, il simbolo di The Shukran è una mano,
quella che ci si stringe quando ci si ringrazia: “È un elemento che unifica tutte le
culture, l’abbiamo scelto per questo”.
Obiettivo di The Shukran non è tanto il
pubblico italiano quanto quello interna-
zionale. Th Shukran punta a costituire
delle community di Shukrians in ogni
Paese, in modo da creare una rete di amicizie e contatti che sia anche operativa e
non solo virtuale.
Scopo dell’incontro del 29 Aprile è quindi quello di allontanare le paure di una
diffusa opinione che vede l’Islam ed i
musulmani (o meglio un certo tipo di
Islam e di presenza musulmana in Occidente) come minaccia alla serena e pacifica convivenza di diverse etnie e presentare e dare spazio alla nuova classe dirigente musulmana nel panorama culturale
ed economico italiano.
Il Consolato Tunisino in Italia ha garantito l’apporto operativo, a tutte le prossime
attività dell’Associazione Palma del Sud.
Tale sodalizio si occuperà dell’inserimento e dell’integrazione serena nella società
degli immigrati di nazionalità tunisina in
Italia.
Interverranno al convegno i Rappresentanti del Consolato Tunisino in Italia, l’
On. Imen Ben Mohamed, Rappresentante
del Parlamento Tunisino, il Prof. Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Consiglio
Italiano del Movimento Europeo, l’ Avv.
Luca Bauccio, esperto di protezione dei
diritti fondamentali e delle libertà civili,
nonché sul diritto dell’informazione dello
Studio Bauccio & Associati di Milano.
La studentessa universitaria Imen Boujmil di Aprilia e Referente del gruppo G2
“Palma del Sud” insieme a Sara Dinguir e
Safa Baazaoui presenteranno l’iniziativa
“La bellezza dell’Islam attraverso gli
occhi delle donne musulmane” - DocuInterviste di donne musulmane esponenti
della società civile, della cultura, dell’imprenditoria nazionale ed internazionale,
a cura del gruppo G2 dell’Associazione
di genere tunisino-araba Palma del Sud.
FISCO
730 precompilato, quel che c’è da sapere
Per i contribuenti il 730 precompilato rappresenta, certamente, un passo nuovo in direzione di
una maggior semplificazione e una miglior trasparenza anche in campo fiscale. A partire dalla
metà del mese di aprile, infatti, è messo a disposizione dei vari contribuenti, in una sezione apposita del portale dell’Agenzia delle Entrate, il modello 730 precompilato. In questa sezione, inoltre, sarà anche possibile visualizzare il Modello Unico. Questa rivoluzione copernicana interesserà trenta milioni di contribuenti, i quali potranno trovare questi modelli già pronti. Sicuramente, tale innovazione digitale favorirà i contribuenti nella dichiarazione dei redditi, dal
momento che potranno controllare direttamente i modelli 730 e Unico già precompilati. È, tuttavia, da precisare che i contribuenti non sono obbligati a utilizzare questa dichiarazione dei redditi già precompilata, visto che è data la facoltà di poterla presentare anche secondo la modalità
ordinaria. Altro aspetto che è doveroso rammentare, verte il fatto che tanto i vari CAF quanto i
professionisti del settore fiscale, potranno intervenire nel caso in cui vi fossero degli errori che
vanno ad implicare un minor debito, un maggior credito o una invariata imposta. In conclusione, è poi anche da sottolineare che nel caso nel quale il contribuente utilizzi il 730 precompilato, quindi con i dati che sono stati già inseriti, e non vi apporti modifiche, il fisco non provvederà ad effettuare alcun controllo di sorta. In ultimo è da sapere
che, invece, la versione precompilata del Modello Unico non potrà essere delegata a soggetti terzi, ad esempio il CAF, e che la legge prevede, inoltre, che sarà
possibile comunque effettuare dei controlli a differenza, appunto, della presentazione inalterata del modello 730 precompilato.
Matteo Camurri
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 38
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Una gentilezza per Rosa
di Salvatore Lonoce
Cari amici lettori, non serve il
parere di un esperto per capire
che la sicurezza sulle strade di
Aprilia è condizionata da una
serie di fattori che, spesso, non
riguardano soltanto le abilità
del guidatore, il suo grado di
prudenza ed il rispetto delle
norme del codice della strada.
La possibilità di poter circolare in un ambiente “confortevole” privo di rischi legati alla
cattiva, o addirittura assente,
manutenzione delle strade e
della segnaletica stradale, sono
condizioni alle quali nessun
apriliano dovrebbe mai rinunciare.
Purtroppo però, i desideri di
noi apriliani devono scontrarsi
con la dura realtà di una città
che di “comfort” ne offre ben
pochi.
Strade costellate di buche,
dossi, avvallamenti, talvolta
prive di segnaletica orizzontale, in attesa della normale e
“doverosa”
manutenzione
sono, infatti queste, le principali insidie per quanti di noi si
avventurano per le strade di
Aprilia.
Gli apriliani si lamentano da
tempo dell’inerzia dell’amministrazione su un aspetto che
incide in modo significativo
sulla viabilità ma soprattutto
sulla loro sicurezza.
Cari amici lettori, tutti noi sappiamo che Aprilia non è proprio interessata alla libera circolazione, specialmente poi
per quelli con disabilità.
Diciamolo, Aprilia non è una
città i cui gli apriliani siano
premurosi nell’evitare di chiudere l’accesso agli scivoli con
le loro auto o di parcheggiare
“per cinque minuti” nei parcheggi riservati agli invalidi o
meglio ancora quando questi
parcheggi non vengono occupati dalle bancarelle nei giorni
di festa.
Sia chiaro, in questo non ci
discostiamo dalla media delle
città italiane, ma per questo
caso non mi potevo esimermi
dal rispondere alla richiesta di
sostegno dell’amico Emanuele
Campilongo e della sua battaglia in favore di ROSA.
Cari amici lettori la sedia a
rotelle non è un giocattolo per
Rosa.
La sedia a rotelle di Rosa è una
realtà come l’ambiente che la
circonda e non serve andare
sul posto per capire in che condizione si trova la strada di via
Salinello, dove abita: è sufficiente guardare qualche altra
strada della periferia di Aprilia
per farsene un’idea.
Cari amici, “Mettersi nei panni
di Rosa” è una facoltà che tutti
noi abbiamo e grazie alla quale
possiamo rivivere la sua esperienza e comprenderla, per
comprendere la difficoltà che
vive.
Difficoltà.
Chiaro!
Cari amici, concittadini di
Rosa portatevi nella vostra
anima questo pensiero e scoprite il valore della solidarietà
e della bellezza nel donare il
gentile aiuto a ROSA.
A voi cari Amministratori
dico, la disabilità non è divertente. Un’apriliana in carrozzina, una concittadina vi chiede
aiuto per avere il dono sacro
della libertà di uscire di casa,
avete il dovere di permetterle
l’autonomia a cui ha diritto.
Cari Amministratori, lo so che
siete abituati alle richieste
giornaliere di aiuto di tanti
concittadini, ma questa volta
fatelo con gentilezza e con la
consapevolezza che il problema che ha ROSA, è un problema che crea sovente la periferia di Aprilia, quando viene
lasciata all’abbandono.
Per ROSA uscire a fare una
passeggiata in sedia a rotelle,
significherebbe
assumere
un’altra prospettiva su ciò che
la circonda e la aiuterebbe ad
avere quelle emozioni e curiosità, che la vita offre, così
come accade a noi quando facciamo una passeggiata per la
città.
raccolte alimentari e
distribuendo i pasti
a cena.
All’inizio si faceva
riferimento anche
ad una forte partecipazione da parte di
singoli cittadini, ed
è a loro che va uno
speciale ringraziamento nell’intenzione che in futuro si
moltiplichi il sostegno da parte di tutti.
Citare per nome
risulta veramente
impossibile in particolare però vogliamo ringraziare: i
supermercati, i fornai e i vari bar apriliani, che ogni giorno anziché sprecare
frutta, verdura, pane
e cornetti in eccedenza o rimasti
invenduti li hanno
donati per l’emergenza freddo.
Insomma si può dire
che si è instaurato
un vero e proprio
clima sereno e di
cooperazione che
non abbiamo interrotto nemmeno nei giorni festivi, ed
ecco che allora, siamo stati
presenti anche a Natale, capodanno, Epifania, Pasqua e Pasquetta. Non sono mancate
nemmeno occasioni di scambi
multietnici, istituendo grazie
ad associazioni che promuovono attività culturali, giornate
tematiche in cui si sono promossi i piatti tipici dei vari
paesi di origine degli ospiti del
centro.
Quella portata avanti è un’iniziativa molto importante, un
gesto semplice che arricchisce chi lo compie: solo aiutando chi è meno fortunato di noi
possiamo costruire insieme
una società migliore.
Aprilia - Chiusura del dormitorio per
fine emergenza freddo
Anche quest’anno con l’arrivo
della stagione primaverile
siamo arrivati alla conclusione
del progetto di accoglienza
delle persone senzatetto durante il periodo più freddo. Questi
120 giorni, in cui il dormitorio
è stato aperto, sono stati veramente intensi, vi è stata una
forte collaborazione tra i vari
enti locali, la presenza fondamentale dell’associazionismo,
ed una popolazione che si è
mostrata interessata e che non
ha voluto far mancare la propria partecipazione, insomma
Aprilia ha dimostrato di essere
veramente una cittadinanza
attiva che si è data da fare,
vicino lì a chi ne ha veramente
bisogno.
Gli ospiti del dormitorio che
anche quest’anno è stato allestito all’autoparco comunale,
sono stati in un ambiente sicuramente più caldo e accogliente di quello che potrebbero
essere una panchina di un
parco o un sottopassaggio di
una stazione ferroviaria, hanno
conosciuto altre persone che
purtroppo si sono trovate nelle
stesse condizioni di precarietà
e con cui hanno stretto amicizie e hanno trovato dei volontari che hanno cercato di dar
loro l’aiuto materiale più possibile.
I numeri sono tristemente
preoccupanti, la richiesta giornaliera si è attestata costantemente ed in crescita tra le venti
e le venticinque persone,
abbiamo visto la presenza
delle nazionalità più diverse,
indiani, pachistani, tunisini,
marocchini, romeni e un cinquanta per cento di presenze
ricoperte da italiani.
La crisi ha colpito qualsiasi
fascia di età, purtroppo questa
volta sono arrivati ragazzi
veramente giovani e per giova-
ni intendiamo venti ventidue
anni e che così si sono subito
trovati ad affrontare una vita
difficile e piena di ostacoli.
Il centro di accoglienza è una
realtà Apriliana, una delle
poche, che si è instaurata nella
provincia e quindi sono venute
persone anche da altre città
come Anzio, Nettuno e Cisterna di Latina.
Il Comune rappresentato dal
ha svolto il ruolo di coordinatore-, CB rondine e ANC, che
si sono alternate con turni settimanali. Non poteva ovviamente mancare la presenza del
comitato locale della Croce
Rossa di Aprilia, che ogni
giorno ha garantito l’assistenza
sanitaria. La fondazione
“Come Noi” insieme all’ associazione “R2 executive team”
hanno assicurato ogni sera una
Sindaco Antonio Terra e dall’assessore Eva Torselli ha fornito un aiuto importante e così
si è consolidata una rete di
organizzazioni che tra di loro
hanno collaborato con una
forte sinergia.
Il dormitorio sotto il profilo
organizzativo e logistico è
stato gestito autonomamente
dalle associazioni di protezione civile: Alfa Aprilia - presieduta da Roberto Cotterli e che
cena, e facendo conti alla
mano, tenendo presente il
numero di persone ospitate
giornalmente e il numero di
mesi cui è durata l’emergenza
freddo, sono stati preparati
circa 2500 pasti caldi. All’ iniziativa hanno partecipato
anche i comitati locali delle
parrocchie Caritas insieme alla
fondazione del Banco Alimentare, che hanno dato assistenza
agli ospiti fornendo indumenti,
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
pagina 39
S OS CRE S CITA
E DU CA ZIONE FA MIGL IA e S CU OL A
L’ importanza di Mangiare Insieme
Dott.ssa Cinzia De Angelis
Per porre domande alla
dott.ssa Cinzia De Angelis
inviare una e-mail al seguente
indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
Carissima Dottoressa,
Sono una mamma disperata! Da
quando i miei figli sono cresciuti, il momento della cena sta
diventando un inferno. Davide,
il più grande non vuole stare con
noi e preferisce cenare in camera sua davanti al computer. La
più piccola, invece, cena con noi
ma solo con la televisione accesa e senza dire una parola. Io e
mio marito non sappiamo cosa
fare, se imporre la loro presenza
a tavola o cercare di comprendere le loro ragioni. Carla
Cara Carla,
Il suo purtroppo è un problema
comune. Con i ritmi forsennati
che siamo costretti a vivere,
metterci a tavola tutti insieme
diventa quasi un miracolo!
Eppure il momento del pasto per
una famiglia è molto importante
e si costruisce nel tempo. Il
pasto rappresenta un luogo privilegiato per stare insieme, per
raccontarsi un po’ e, non solo,
per gustare un buon cibo. Mangiare significa comunicare, stare
in relazione. Non di solo pane si
nutre l’uomo.
Molti anni fa diversi
scienziati hanno dimo- “Spegni la
strato che i bambini televisione.
molto piccoli hanno E’ ora di
bisogno di carezze e di m a n g i a re .
calore umano come E’ una cosa
hanno bisogno del latte. seria stare
tutti
Il cibo è un “canale qui,
comunicativo” esclusivo insieme di
tra mamma e bambino, fronte a un
soddisfa non solo le esi- piatto
di
genze fisiologiche prima- m i n e s t r a .
rie ma diventa anche rela- Non avere
zione quando appaga fretta. Parbisogni di amore e di lami, chiesicurezza. Dall’allatta- dimi com’è
mento in poi, esso contri- stata la mia giornata. Se guardi il telegiornale perdi i miei occhi, ti
buirà alla creazione di un sfuggono le mie parole. Siediti. Il silenzio è fuori. Qui, su questa tavolegame significativo tra
mamma e bambino. E la, solo il vociare della mia famiglia mi fa sentire a casa.”
successivamente si estenderà a tutti i componenti della dare il telegiornale piuttosto che dalla famiglia, preferire cibi
parlare con i nostri figli, non diversi e compagnie nuove. Ma,
famiglia.
Diversi bambini mostrano diffi- possiamo pretendere il contrario se l’estraniarsi dal contesto
coltà a stare a tavola e questo da loro. A volte capita, invece, familiare diventa la regola, può
molto spesso nasce da cattive che il momento del pasto diven- nascondere anche una difficoltà
abitudini che hanno appreso dai ti un luogo di guerriglie e di comunicativa più profonda che
nostri comportamenti come per ricatti o piuttosto, uno spazio di va affrontata! Quando i figli creesempio mangiare con la televi- infiniti e imbarazzanti silenzi e scono ci chiedono un modo
sione accesa, rincorrere i bambi- se questo accade è molto proba- diverso di stare loro accanto e
ni con il cucchiaio in mano per bile che stare a tavola non è più noi, genitori, dobbiamo, nostro
malgrado, trovare parole nuove
tutta casa, costringere i bambini un piacere per nessuno!
con “piccoli ricatti” per finire il Quello che accade a tavola per comunicare. Non è semplice.
piatto, obbligarli a stare seduti rispecchia di molto il modo in E non sempre gli indizi che ci
per ore in interminabili serate tra cui si relaziona la famiglia. È lasciano i figli sono così sempliamici. Mentre il modo migliore una specie di specchio nel ci da comprendere.
per insegnare ai bambini a sen- quale ci vediamo così come L’unica via è il dialogo, iniziare
a parlarne, partendo da voi, dal
tirsi bene a tavola siamo noi con siamo.
l’esempio. Se preferiamo guar- In adolescenza è molto probabi- modo in cui si sono impostate le
le desiderare spazi di autonomia regole dello stare insieme. Ogni
Giorni Felici
famiglia ha riti e abitudini proprie. Nel momento del pasto
ognuno di noi porta la propria
cultura e la propria educazione.
Ma una cosa è certa, lei signora
Carla avverte un disagio. Inizi
da qui, da come si sente per
affrontare la situazione, prima
con suo marito e dopo con i figli.
Leboyer, in una sua bellissima
poesia diceva che
“ Bisogna nutrire i piccoli.
Non solo il loro ventre, ma
anche
la
loro
pelle.
Se veniamo privati dell’odore,
del calore e della voce della
mamma, il bambino, anche se
gonfio
di
latte,
avrà sempre fame”.
Se il cibo fosse soltanto nutrimento, non avremmo così tanto
fame di amore!
Mi riscriva a [email protected]
E’ così evidente che un
bambino si nutre non solo di
latte ma di amore.
Per festeggiare qualsiasi ricorrenza scrivi o invia un e-mail
al GIORNALE DEL LAZIOVia E. Fermi, 18 - 04011 APRILIA
e-mail: [email protected]
(gli auguri con foto verranno pubblicati gratuitamente)
“Sempre più
ometti e orgoglio
per tutti, che la
vostra
spensieratezza e
correttezza vi
accompagni sempre, auguri per il
vostro cammino
insieme (Adriano e
Ottavio)” da Papà
Massimo e Mamma
Filo.
"Tanti auguri per il vostro 25°
anniversario di matrimonio, Teresa e
Pasquale, da Teresa e da tutta
l'RSA di Villa Silvana.
Tantissimi Auguri di buon Compleanno
a Fabrizio Mattioli dalla moglie Maria e
da tutti amici e parenti.
Tanti Auguri di Buon Compleanno
a Morris che il 22 Aprile 2016 compirà 13 anni.
Sei sempre il nostro campione di
lealtà e sincerità verso gli altri.
T.V.B. Dylan, Christian,
Samuel e nonna Annamaria.
Ciao (Messi)
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 40
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
“TERZO SETTORE ED INNOVAZIONE SOCIALE”
Focus su associazionismo, volontariato, cooperazione sociale e responsabilità sociale di impresa
VI PRESENTO L’ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO DEL TORO
Nel Forum Nuovi Cittadini ed Immigrazione di Faccciamo Rete con il Gruppo Italo-Senegalese insieme a: associazione di
volontariato “Penc Mi”‚ Africani nel Mondo‚ RESPONSABILITY.CO‚ e A.F.I. - Associazione dei Fulbe In Italia‚ si affronteranno i temi della cooperazione‚ dell’integrazione‚ dell’immigrazione‚ del decentramento‚ della valorizzazione dell’identità
delle realtà e collettività locali: temi di particolare attualità ed interesse anche nel nostro Paese
A cura della Dr.ssa Emilia Ciorra
Esperta di politiche e progettazione
sociale. Per scrivermi:
[email protected]
Cari amici ed amiche,
esiste in questo periodo, un piacevole parallelismo tra la comunità apriliana e la comunità senegalese internazionale che festeggiano entrambe un momento fondamentale
nel processo di costruzione della rispettiva
identità culturale, intorno a due eventi che
cadono nel mese di Aprile : gli 80 anni della
Fondazione di Aprilia (25 Aprile 1936) e i
56 anni della Indipendenza del Senegal (4
Aprile 1960) e che trovano il loro punto di
intersezione nel cittadino apriliano e senegalese Ibrahima Camara, Responsabile del
Gruppo Italo-Senegalese del Forum Immigrazione di FacciamoRete e Segretario
generale dell’Associazione per lo Sviluppo
del Toro. Sulla logica di questa contaminazione culturale tra “Aprilianità” e “identità
Senegalese” di Ibrahima Camara ho pensato
di dedicare a questa associazione il primo
spazio di presentazione delle sue origini e
finalità operative.
Dove è nata l’Associazione internazionale
per lo Sviluppo del Toro?
Verona. L’Associazione è nata da un gruppo
di cittadini senegalesi nativi dell’antica
Provincia del Futa Toro, che oggi corrisponde al Dipartimento di Podor nella
Regione della Valle del Fiume Senegal. La
città di Guede‚ capitale della Regione del
Toro‚ – e mia città di origine – guidata oggi
dal Sindaco Mahmoudou Bocar Sall, Professore di Economia e Management presso
l’Università di Dakar, rappresenta una realtà storica e culturale di particolare rilievo
per la geografia africana essendo stata‚
prima della colonizzazione francese‚ la
capitale dell’antico Regno del Toro‚ una
delle provincie più importanti dell’Impero
del Futa. L’Impero‚ fino al XIX secolo‚ si
estendeva nei territori che vanno dall’attuale valle del fiume Senegal fino all’Africa
centrale‚ comprendendo nel suo insieme il
Mali‚ la Mauritania‚ il Senegal‚ le due Guinee‚ il Niger‚ la Nigeria‚ il Camerun ed
altri territori‚ patria della popolazione
nomade
dei
Fulbe
(Fulani/Peul).
Qual’ è il ruolo dell’Associazione per lo
Sviluppo del Toro nell’attuale azione politico - culturale della comunità senegalese
italiana ed internazionale?
L’ Associazione promuove la cultura del
popolo dei Fulbe in Italia e la solidarietà
socio-economica tramite progetti di microcredito che autofinanziamo con il nostro
tesseramento; conta ad oggi circa 1700
iscritti e 17 sezioni, tra cui le principali
aree urbane e metropolitane italiane. E’
presieduta dalla sezione di Torino in Piemonte. Da Gennaio 2014 sono il Segretario
generale e tra i responsabili della sezione di
Roma, a cui è stato affidato il compito
arduo di rilanciare la politica di integrazione e di cooperazione decentrata senegalese
a livello nazionale. Il 10 Settembre 2015
abbiamo realizzato il primo evento di presentazione presso la sede del Cesv/Spes con
le associazioni Penc Mi, Mama Africa,
Amo, Responsabiliti.co tra il Sindaco di
Guede e le Istituzioni e le personalità di
spicco nel settore della Cooperazione Italia-Senegal, come l’On. Toudi Consigliere
Maeci, Riccardo Maria Monti Presidente
ITA ex ICE, Simonetta Paganini Responsabile Settore Internazionale ANCI. L’8 ed il
9 Aprile 2016, l’Ifad (Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo agricolo) ha presentato il programma per la Cooperazione Italia
- Senegal per lo sviluppo dell’economia
senegalese delle zone rurali, con il sostegno
delle Diaspore africane.
Quali sono stati per il Senegal i traguardi
raggiunti dopo l’Indipendenza?
Con l’indipendenza, il primo presidente del
Senegal Léopold Sédar Senghor ha avuto un
ruolo centrale nel definire la politica culturale senegalese, caratterizzata tra il 1960 e
il 1980 dalla creazione di molte istituzioni
culturali, e dal sostegno diretto del presi-
dente alla Scuola di Dakar (École de
Dakar). Il pensiero del presidente Senghor strettamente connesso alla Négritude e al
panafricanismo - è anche il punto di partenza del primo Festival Mondial des Arts
Nègres organizzato a Dakar nel 1966. Con
la presidenza di Abdou Diouf la cultura che con Léopold Sédar Senghor era menzionata continuamente nei discorsi politici perde centralità anche se, alla fine degli
anni ottanta, è proprio il presidente Abdou
Diouf a sostenere l’iniziativa di artisti,
scrittori e intellettuali senegalesi e la nascita della Biennale di Dakar, che è oggi la più
importante biennale internazionale di arte
contemporanea africana che accoglie artisti, critici d’arte, curatori e galleristi provenienti da quasi tutte le nazioni dell’Africa e
dal mondo.
Chi è Bamba Touba e perché è stato così
importante per l’Indipendenza e lo sviluppo sociale del Senegal?
Cheikh Ahmadou Bamba Mbacké, noto più
semplicemente come Ahmadou Bamba,
nacque nel villaggio Mbacké fondato dal
suo bisnonno Muhammad al-Khayr. Parente del potente capo della tribù wolof Lat
Dior e membro del ricco clan di Mbacké,
rinunciò presto alla sua nobile stirpe e scelse un cammino di devozione religiosa. È
riportato che mentre i coloni francesi stavano deportando Ahmadou Bamba, lo Cheikh
si trovava nella nave francese quando scattò l’ora della preghiera. Prima chiese ai
francesi se poteva pregare nella loro nave,
ma i francesi risposero negativamente, allora Cheikh Ahmadou Bamba lasciò cadere
sull’oceano il suo tappeto e vi saltò sopra.
Questo rappresenta il profondo rispetto di
Cheikh Ahmadou Bamba: non mancò di
rispetto né ai francesi (che gli avevano vietato di pregare nella loro nave) né ad Allah.
La nostra tradizione cd. Wolof, grazie a
Bamba Touba, è connotata dal pacifismo,
dalla dialettica dell’integrazione, dalla
mun’ (la pazienza, la perseveranza, la tenacia). Inoltre l’economia del Senegal ha
avuto un grande contributo a seguito della
sua dottrina, in quanto ha insegnato anche
che la salvezza è dovuta al lavoro, non
importa se e quanto duro, svolto durante la
vita. La sua visione moderata e illuminata
dall’amore per il resto della propria comunità ha inoltre fatto da barriera per l’avanzamento di un islamismo più radicale e
intollerante. Infatti i due concetti principali
che lo Cheick introduce spesso nei suoi racconti sono l’adorazione di Allah e l’amore
per il lavoro. Quasi tutti i discepoli immigrati che vivono soprattutto in Italia e in
Spagna, applicano queste due raccomanda-
zioni e grazie a ciò contribuiscono a seguire la retta via e allo sviluppo delle comunità in cui vivono.
Qual è il contributo che la comunità senegalese può dare al nostro Paese oggi?
Sicuramente il nostro contributo come
comunità senegalese è quello di contribuire
alla crescita sociale e culturale ed economica di questo Paese, che oggi più che mai si
trova ad affrontare un periodo di transizione e di passaggio intergenerazionale, oggi
sento finalmente parlare di riforme e di
voglia di cambiamento, ed i giovani italiani
come noi immigrati trovano la stessa comune difficoltà ad emergere e a far valorizzare
il proprio talento o professinalità. Io ho
molti amici connazionali compagni di università che oggi fanno i cd. “vucumprà”,
solo perchè hanno accettato in Italia di fare
quello che la società offriva loro in quel
momento (noi diciamo in wolof “è così che
deve succedere”), perché per un senegalese ogni lavoro è dignitoso purchè
onesto.Inoltre per noi è importantissimo
contribuire alla vita associativa del Paese
che ci ospita, pensate che l’associazionismo
è una pratica che i senegalesi sperimentano
fin da bambini, in Senegal in un solo quartiere si possono trovare più di cento associazioni, persino tra i bambini è normale.
Anche in Italia è difficile trovare un senegalese che non appartenga a più di dieci associazioni. La propensione all’associazionismo fa parte del nostro Modus Vivendi.
Tutte le associazioni di cui faccio parte io
ed i miei connazionali, le abbiamo portate
dal Senegal fino a qua, ma è stato abbastanza complicato perché nel nostro Paese
sono tutte informali, non esiste uno statuto
registrato, non esiste una burocrazia delle
associazioni e per questo abbiamo bisogno
del vostro aiuto amministrativo, ma per il
resto su come gestirle siamo in grado di fare
delle cose egregie dal punto di vista sociale
e culturale. Un altro valore molto importante per la comunità senegalese è costituito
dalle relazioni umane, un proverbio molto
diffuso in lingua wolof dice “ la povertà non
è il fatto di non avere vestiti, ma è veramente povero chi non ha nessuno su cui contare”. Un altro valore molto importante per
noi è la solidarietà, la solidarietà quella
vera e vissuta è la nostra moneta di scambio, che è reciprocità ed ospitalità. Da oggi,
con il contributo degli Apriliani e dei Senegalesi potremmo fare di questa città un
“capolavoro” di solidarietà, di reciprocità
e di ospitalità (TERANGA).
Per conoscere meglio la comunità senegalese il Gruppo Italo-Senegalese del Forum
Nuovi Cittadini ed Immigrazione di Facciamo rete sta organizzando degli incontri di
reciproca conoscenza e di approfondimento
culturale. Potrete trovare maggiori informazioni
sul
nostro
sito
www.facciamorete.org. Per contattare il
responsabile del Gruppo Italo – Senegalese
del Forum Nuovi Cittadini ed Immigrazione
di facciamo rete: Ibrahima Camara Segretario Generale dell’Associazione per lo sviluppo del Toro mail: camaraguede
@yahoo.it cell. 331.5986713
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
pagina 41
L’AVVOCATO RISPONDE
IL MATRIMONIO ED IL REGIME PATRIMONIALE DEI CONIUGI – LA COMUNIONE
Per porre domande scrivere e-mail: [email protected]
Avv. Margherita Corneli
Gentile Avvocato,
mi chiamo Rossella e convivo
ormai da alcuni anni con il mio
compagno Matteo.Negli ultimi
mesi abbiamo iniziato a parlare
di matrimonio e vorrei mi chiarisse cosa comporta la comunione dei beni. Noi essendo già
conviventi abbiamo acquistato
tutti i beni insieme. Cambia
qualcosa con il matrimonio?
Grazie. Rossella.
Cara Rossella,
prima di tutto tanti auguri da me
e da tutta la redazione de “Il
Giornale del Lazio” per il vostro
matrimonio; vediamo ora di
rispondere alla Sua domanda,
solo apparentemente semplice in
quanto il regime patrimoniale
dei coniugi è tutt’altro che noto
e scontato.
In passato si prevedeva quale
regime patrimoniale legale quello della separazione dei beni,
vale a dire che ciascun coniuge
rimaneva titolare esclusivo dei
beni acquistati durante il matrimonio, senza poter vantare alcun
diritto sui beni dell’altro coniuge.Tra le convenzioni matrimoniali l’unica applicata era quella
diretta a costituire la dote (l’attribuzione al marito, da parte
della moglie o di altri per lei, di
beni destinati ad aiutarlo nell’adempimento del dovere di mantenere la famiglia).I rapporti
patrimoniali erano disciplinati in
questo modo: il marito aveva il
dovere di mantenere la moglie
senza che avessero rilievo le
condizioni economiche di quest’ultima.La moglie doveva contribuire al mantenimento del
marito solo se quest’ultimo si
fosse trovato in condizioni di
bisogno.
Con la riforma del diritto di
famiglia del 1975 si è introdotto
l’obbligo per entrambi i coniugi
di contribuire alle esigenze della
famiglia con la conseguente
applicazione di un nuovo regime
legale di tali rapporti, la comunione dei beni, diretto a determinare la condivisione, da
parte dei coniugi, degli incrementi di ricchezza conseguiti
dalla coppia anche grazie
all’attività separata di ciascuno di essi durante il matrimonio.
La riforma si proponeva come
scopo l’attuazione del principio
di solidarietà economica tra i
coniugi considerando anche il
fatto che all’epoca il marito era
il solo a svolgere un’attività
lavorativa e la donna si dedicava
prevalentemente alla cura della
casa e ai figli.
Anche il regime oggi in vigore
prevede la possibilità per i
coniugi di optare per la separazione dei beni, ma in mancanza di un simile accordo o di altra
convenzione matrimoniale, si
applica la comunione legale. Si
possono distinguere tre categorie di beni nell’ambito del regime di comunione: i beni che
rientrano nella comunione fin
dal loro acquisto (comunione
immediata), i beni che non rientrano in alcun modo nella comu-
nione (beni personali) ei beni
che cadono in comunione soltanto al momento dello scioglimento della comunione stessa
(comunione de residuo).
In base a quanto stabilito dall’art. 177 c.c. tutti gli acquisti
effettuati dai coniugi durante
il matrimonio cadono in comunione immediata anche se
compiuti separatamente e
anche se il bene è formalmente
intestato a uno solo dei coniugi. Ciò avviene sempre a meno
che non si tratti di acquisto effettuato con il prezzo del trasferimento di beni personali a condizione che sia espressamente
dichiarata nell’atto di acquisto la
provenienza personale del denaro e all’atto partecipi l’atro
coniuge. Dovranno pertanto
ricadere nella comunione legale
immediata tutti gli acquisti e
l’azienda coniugale, cioè quell’azienda gestita da entrambi i
coniugi costituita dopo il matrimonio.
Viceversa non entrano mai a
fare parte della comunione (art.
179 c.c.) i beni o diritti reali di
godimento di cui il coniuge era
titolare prima del matrimonio ei
beni pervenuti al coniuge in successione o donazione; difatti i
beni o il denaro pervenuti in eredità ad uno dei coniugi non
entrano a far parte della comunione legale a meno che, di detti
beni si sia disposto con testamento e che questo specifichi
che i beni debbano essere attribuiti alla comunione. Anche le
donazioni indirette, come ad
esempio gli acquisti fatti dal
coniuge con pagamento del
prezzo effettuato da un terzo,
ricadono sotto la stessa disciplina.
Allo stesso modo non rientrano
nella comunione i beni di uso
strettamente personale come
l’abbigliamento, gli accessori
per la pratica di un hobby, i
gioielli o strumenti musicali ecc.
Ciò che rileva è l’utilizzo personale, anche se si tratta di beni
che teoricamente potrebbero
essere usati anche dall’altro
coniuge.
Non rientrano, infine, nella
comunione, i beni che servono
per l’esercizio della professione
e cioè agli oggetti e strumenti
utilizzati dal coniuge per l’attività lavorativa (in qualsiasi forma
prestata), e tutto ciò che ad uno
dei coniugi pervenga a titolo di
risarcimento del danno e pensione derivante dalla perdita della
capacità lavorativa.
Mentre, come abbiamo appena
visto, per gli acquisti vige la
regola della comunione immediata, con le eccezioni elencate
(beni personali), per i frutti dei
beni personali e per i guadagni
dell’attività separata, si applica
la comunione differita, o de residuo, poiché detti beni rimangono nella titolarità esclusiva di un
coniuge ma allo scioglimento
della comunione, ciò che residua, e quindi ciò che non sia
stato consumato, cade automaticamente in comunione e deve
essere diviso a metà. Si tratta di
interessi o utili che uno dei
coniugi percepisce dai beni personali, come ad esempio canoni
di locazioni, dividendi di azioni
ecc., e dei guadagni derivanti
dall’attività lavorativa di ciascuno dei due coniugi. Rientrano in
questa categoria tutti i tipi di
reddito, derivanti da qualsiasi
tipo di attività di lavoro. Il
coniuge può disporre liberamen-
te di tali retribuzioni, salvo il
doveroso onere di contribuzione
nei confronti della famiglia, e
salvo il caso di consumo fraudolento. Ciò che rimane in forma
di redditi rimasti liquidi e non
consumati, al momento dello
scioglimento della comunione
sarà oggetto di divisione.
La medesima regola di cui sopra
riguarda poi il denaro pertanto,
quanto depositato presso conti
correnti bancari nei quali siano
confluiti i guadagni dell’attività
lavorativa svolta da un coniuge,
entra a far parte della comunione
legale dei beni al momento dello
scioglimento della comunione
stessa, con conseguente sorgere,
solo da tale momento, di una
titolarità comune dei coniugi sul
saldo attivo.La comunione legale si scioglie per cause che fanno
venire meno il vincolo matrimoniale, come nel caso di morte
(anche presunta), per l’annullamento, lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del
matrimonio. Altra causa di scioglimento della comunione,
anche se il vincolo matrimoniale
è ancora esistente, è la cessazio-
ne della convivenza, come nel
caso dell’assenza e della separazione personale dei coniugi.La
comunione può essere sciolta
dai coniugi però anche convenzionalmente in corso di matrimonio ad esempio per dare una
diversa regolamentazione ai
loro rapporti patrimoniali. Un
altro caso di scioglimento è la
separazione giudiziale dei beni,
che può essere chiesta se rispetto ad un coniuge interviene sen-
tenza d’interdizione o inabilitazione, oppure se un coniuge
mostra di tenere una cattiva
amministrazione dei beni comuni. Anche il disordine nei propri
affari o gestione dei beni personali, così come la mancata contribuzione ai bisogni della famiglia, legittima l’atro coniuge a
domandare la separazione giudiziale dei beni (art. 193 c.c.). Infine la comunione si scioglie per
fallimento di uno dei coniugi.
IL GIORNALE DEL LAZIO
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21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
dalla
Regione
di Bruno Jorillo
VINITALY: IL LAZIO PROTAGONISTA CON SAPORI,
BELLEZZA E CULTURA
La Regione presente al Vinitaly di Verona con un padiglione interamente dedicato al Lazio per far conoscere il nostro patrimonio di sapori, bellezze e cultura e
rilanciare il territorio, lo sviluppo e il lavoro: 58 i produttori di vino presenti.
Un cartellone ricco di eventi e degustazoni, appuntamenti culturali e testimonial di
eccezione. Oltre a presentare i prodotti, la Regione porta al Vinitaly un piano di
integrazione territoriale e di sviluppo, costruito mettendo insieme la qualità dei
vini con la promozione della cultura, delle tradizioni, dell’arte, dell’innovazione.
Una bella occasione per sostenere la qualità e favorire l’internazionalizzazione. La
Regione presenta al Vinitaly anche i risultati di uno studio di profilazione dei vini,
un servizio fondamentale per i produttori e per far emergere le eccellenze del
Lazio. E tra le altre cose sono state organizzate anche visite di operatori esteri allo
stand, con degustazioni, incontri b2b e seminari di approfondimento sulle opportunità di penetrazione in alcuni mercati target, dedicati ai produttori vinicoli del
lazio.
Promuovere il territorio grazie al vino. Insieme all’agenzia regionale del turismo
in occasione del Vinitaly la Regione ha deciso di legare la promozione del vino ai
grandi attrattori turistici come i “cammini di fede”, anche grazie alla partecipazio-
tiere ebraico di Kazimierz nel primo giorno del Viaggio della Memoria 2016 della
Regione Lazio a Cracovia. Nei tempi del terrorismo, dell'odio religioso e della violenza, portare 500 giovani e professori nei luoghi dove l'odio dell'uomo ha prodotto la catastrofe della Shoah secondo noi è un modo di affrontare anche il presente diffondendo conoscenze, e quindi anche diffondendo più forza a una nuova
generazione che altrimenti è solo bombardata dalle paure verso le differenze, e
dagli slogan dell'odio”- ha detto ancora Zingaretti.
“Per il terzo anno consecutivo prosegue l'impegno con le scuole del Lazio sui temi
legati alla Memoria: circa 300 ragazzi e ragazze avranno l'opportunità di visitare
alcuni luoghi simbolo della Shoah e ascoltare le testimonianze di Sami Modiano e
Tatiana Bucci – lo ha detto il vicepresidente con delega alla Scuola, Massimiliano
Smeriglio, che ha aggiunto: si tratta di una straordinaria esperienza di crescita che
ha coinvolto finora centinaia di studenti della nostra regione e che continueremo a
proporre agli istituti del Lazio anche nei prossimi anni''.
ne di esperti e amministratori locali, o come il patrimonio dei borghi.
“Sono assolutamente d'accordo con chi parla di oro nero con riferimento al vino –
lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: questo settore può
essere considerato davvero il nostro petrolio, ma non solo in termini economici.
Con un appuntamento come questo vogliamo mostrare lo sforzo di un sistema che
sta scommettendo con convinzione su valori come qualità, bellezza, tipicità” – ha
detto ancora Zingaretti.
“Il primo risultato è che il padiglione del Lazio è molto più frequentato degli anni
scorsi. Merito della qualità delle produzioni proposte dalle aziende e dei contenuti di conoscenza offerti ai visitatori negli spazi di confronto e di aggiornamento
scientifico sui progressi della viticoltura laziale"- è il commento di Carlo Hausmann, assessore all'agricoltura.
VIAGGIO DELLA MEMORIA AD AUSCHWITZ
CON 292 STUDENTI DA 146 SCUOLE
Anche quest’anno la Regione ha sostenuto questo appuntamento così importante
per la difesa dei valori di democrazia, libertà e uguaglianza e per la costruzione di
una società coesa e solidale. Nel corso del viaggio i ragazzi visiteranno alcuni luoghi simbolo della Shoah e ascolteranno le testimonianze di Sami Modiano e Tatiana Bucci, sopravvissuti ai campi di sterminio. Un’esperienza di crescita straordinaria
292 studenti da 146 scuole in tutto il Lazio per il viaggio della Memoria ad Auschwitz. Anche quest’anno la Regione ha sostenuto questo appuntamento così importante per la difesa dei valori di democrazia, libertà e uguaglianza e per la costruzione di una società coesa e solidale.
I ragazzi visiteranno alcuni luoghi simbolo della Shoah e ascolteranno le testimonianze di Sami Modiano e Tatiana Bucci, sopravvissuti ai campi di sterminio.
Un’esperienza di crescita straordinaria, che ha coinvolto finora centinaia di studenti della nostra regione, e che continueremo a proporre agli istituti del Lazio
anche nei prossimi anni.
Un vero e proprio viaggio nella storia. Tre giorni a Cracovia (ex ghetto e sinagoga) e nei luoghi simbolo
delle deportazioni e dello sterminio nazista, i campi di Auschwitz e Birkenau, per
approfondire tutti gli aspetti legati ad una delle pagine più drammatiche del secolo scorso. Il nostro impegno in questo senso sarà costante per mantenere viva la
memoria della Shoah e per formare una nuova generazione di testimoni capace di
relazionarsi e di guardare al futuro con la consapevolezza di quello che è stato.
“Anche quest'anno ad Auschwitz abbiamo portato un numero impressionante di
ragazzi, per quello che è uno dei viaggi più grandi mai fatti, nel nome di Primo
Levi - lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, a margine alla visita del quar-
AMBIENTE: PIÙ RISORSE E CONTROLLI PER PROTEGGERE
L’AMBIENTE E LA SALUTE DELLE PERSONE
Dopo aver messo fine al commissariamento, l’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale del Lazio (Arpa) riceverà 34 milioni di euro da destinare a tutte le
attività di controllo e protezione ambientale per il 2016
Dal controllo delle acque fino al monitoraggio della qualità dell’aria, queste sono
alcune delle attività svolte dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la Protezione
Ambientale del Lazio, che per il 2016 avrà a disposizione 34 milioni di euro, un
milione in più rispetto al 2015.
“Dopo aver riorganizzato l’Arpa, facendola uscire nel 2014 dal commissariamento – ha sottolineato Nicola Zingaretti, Presidente della Regione – ora garantiamo
con 34 milioni di euro, uno in più rispetto all’anno precedente, il funzionamento
di una struttura nevralgica per il monitoraggio della qualità dell’aria e dell’ambiente”.
“Abbiamo già dato avvio all’assunzione di 40 unità di personale – ha continuato
Zingaretti – che andranno a rafforzare le risorse a disposizione dell’agenzia. Quando si tratta di curare e prestare attenzione alla salute dei cittadini è importante,
anche in momenti di difficoltà, non risparmiare ma anzi investire di più”.
“La Regione Lazio – ha spiegato Mauro Buschini, assessore all’Ambiente – dopo
aver posto fine al commissariamento dell’Arpa e varato la riorganizzazione per
migliorare un polo strategico nella difesa e cura dell’ambiente, aumenta i fondi per
l’ente”.
“Un atto importante perché l’obiettivo è quello di sostenere politiche che contribuiscano, in misura maggiore, alle attività di salvaguardia ambientale e di tutela
per la salute dei nostri concittadini. Con la recente riforma – ha concluso Buschini – che ha restituito all’Agenzia regionale, un regolamento dopo 10 anni e attraverso l’aumento delle risorse da destinare ad Arpa Lazio, l’ente potrà operare con
più efficacia e intensificare, così, i controlli nei territori della regione con più attenzione alle Province”.
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21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
CISTERNA
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 43
“#IOLEGGOPERCHE’...#IOLEGGOPERTE!”:
Il progetto dei volontari NpL a Cisterna nel mese dedicato alla lettura
Continua l’impegno sul territorio di Cisterna di Latina del gruppo locale Nati per
Leggere. In occasione della giornata mondiale del libro e del mese della lettura,
in collaborazione con la Biblioteca Comunale, i volontari Npl, coordinati da
Paola Carapellotti, hanno ideato l’iniziativa “#IOLEGGOPERCHÈ … #IOLEGGOPERTE!”.
Il progetto si terrà nelle scuole di Cisterna in una serie di incontri di lettura ad
alta voce che saranno tenuti in classe coinvolgendo alunni, insegnanti e genitori. Negli Istituti che aderiranno alla proposta sarà presente un corner della Biblioteca Comunale grazie al quale sarà possibile iscriversi, prendere in prestito i libri
per genitori e bambini e conoscere i servizi della biblioteca. Nel corso della mattinata, inoltre, verrà distribuito materiale informativo sul progetto NpL alle
famiglie.
Le attività prenderanno il via il prossimo 22 Aprile: al suonare della campanella, in tutte le sezioni delle scuole dell’infanzia, le insegnanti leggeranno una storia ai bambini. Sarà un mese dedicato alla lettura che si concluderà il 23 maggio, con un calendario fitto di appuntamenti.
Il 23 aprile, in occasione della giornata mondiale del libro, nei locali della
Biblioteca Comunale, in Largo San Pasquale, si terranno delle letture ad alta
voce realizzate dai volontari NpL destinate alle famiglie e ai bambini di età compresa tra 0 e 6 anni. Verrà poi realizzato un FlashMob Letterario per la diffusione della lettura.
Durante il mese (nei giorni 26/27 aprile - 2/3 maggio - 9/10 maggio – 16/17 maggio) si terranno delle attività di “reading” nelle diverse scuole che avranno aderito al progetto, dalle ore 9.30 alle ore 11.30, durante le quali si alterneranno letture ad alta voce curate dagli alunni, dai familiari e dai volontari NpL.
Lo Sport nella scuola contro le barriere,
al Palazzetto dello Sport di San Valentino
l’iniziativa dell’Istituto Caetani
Presentato presso il palazzetto dello sport di San Valentino a Cisterna, il progetto “Lo
sport! Un sorriso per la vita...
oltre barriere e frontiere”.
Si tratta di un’iniziativa a
cura dell’Ufficio della CEI
per la pastorale del tempo
libero, turismo e sport insieme a Telethon, ed organizzato a Cisterna dall’istituto
Comprensivo Leone Caetani
e dal CONI Latina con il
patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico, la Federazione Italiana Pallacanestro, l’Udinese Calcio e Passione Sport.
La manifestazione è stata ispirata da “I Codici della vittoria”, libro biografico scritto dal
giornalista Pierluigi Grande e dall’ex calciatore e attuale dirigente dell’Udinese Calcio,
Andrea Carnevale, che nel testo racconta la sua storia. Parte del ricavato sostiene la
ricerca Telethon sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Hanno partecipato alla mattinata Fabrizio Malgari, delegato CONI Latina, Luca Zavatti della Nazionale Italiana Amputati Calcio, Filippo Simeoni campione italiano ciclismo
su strada 2008, Roberto De Gennaro dirigente Latina Pallanuoto, Andrea Campagnaro
presidente dell’associazione “Il Pirata” omaggio a Pantani, Stefano Formica coach giovanile della Latina Pallanuoto, oltre al giornalista sportivo Pierluigi Grande, moderatore della manifestazione.
Ha portato i saluti dell’amministrazione Teseo Cera assessore alla pubblica Istruzione
del Comune di Cisterna di Latina.
Dopo alcune esibizioni sportive e gli interventi degli ospiti, è stata la volta del video
messaggio del campione Andrea Carnevale.
“L’iniziativa – spiega la dirigente scolastica, Patrizia Pochesci – fa seguito al protocollo sottoscritto dall’Istituto Caetani ed il Coni di Latina e rientra in un percorso di promozione dello sport all’interno delle scuole come educazione al rispetto delle regole e
soprattutto come impegno sociale”.
“L’impegno nello sport può essere il riscatto di tutti – commenta l’assessore Teseo Cera
– avvicina le persone, unisce nelle diversità, oltre le barriere e le frontiere. La scuola è
l’istituzione fondamentale nella quale coltivare questi valori, quindi iniziative come
quella presentata oggi sono davvero mirabili. Inoltre, quella di oggi è stata anche l’occasione per incontrare la dirigenza scolastica ed i rappresentanti dei genitori degli alunni e fare il punto della situazione”.
“Il nostro è un progetto sperimentale che ha ricevuto l’approvazione del coordinamento Nati
per Leggere Lazio; i risultati
delle attività verranno poi studiati per poterle attuare in diversi
territori della nostra regione”
spiega Paola Carapellotti coordinatrice del Gruppo Locale Nati
Per Leggere di Cisterna di Latina. “L’iniziativa ha come obiettivo centrale la condivisione, i
familiari e gli alunni saranno
attori e registi delle stesse letture
che avranno come tema “le emozioni”, la lettura è un modo per
creare un ponte di comunicazione con i bambini. Voglio ringraziare, oltre i volontari e la
Biblioteca Comunale per il grande impegno che stanno spendendo, tutte le dirigenti scolastiche
degli Istituti che aderiranno alla
nostra proposta”.
100 anni per la signora Maria Civita Anella:
i ragazzi del Centro Agorà e il Sindaco Della Penna
le fanno gli auguri
Compleanno centenario a Cisterna di Latina. La signora Maria
Civita Anella, per tutti
Nonna Marietta, ha
compiuto 100 anni il
13 aprile e a festeggiare con lei, oltre a tutta
la sua famiglia, c’erano anche i ragazzi del
Centro Agorà e il Sindaco Eleonora Della
Penna.
Una mattinata di sole
con racconti di una vita vissuta piena di emozioni e ricordi importanti. Maria Civita è
stata una degli esodati cisternesi durante la Seconda guerra mondiale e a piedi, con i
suoi cari, trovò riparo a Filettino. Tornò a Cisterna nel 1945 in stato interessante. Una
storia di amore e rinascita quella della sua famiglia.
Nonna Marietta ancora oggi accende la stufa a legna da sola, allegramente si lamenta perché deve prendere una medicina al giorno. Oggi ha ricevuto un dono speciale
fatto a mano dai ragazzi del centro socio-educativo per disabili Agorà: una sedia decorata e una poesia in cisternese.
Fra un pasticcino, una chiacchiera e una foto, ha salutato il Sindaco e i giovani con
l’augurio che possano arrivare alla sua età con lo stesso spirito.
“E’ stato un momento di incontro e confronto molto importante quello di stamattina.
I ragazzi dell’Agorà hanno portato la testimonianza delle loro abilità che nel Centro
diurno vengono messe a frutto con numerose attività; mentre la signora Maria ha condiviso le sue esperienze con tutti noi, lasciandoci un messaggio di speranza” ha commentato il Sindaco Della Penna.
Cimitero: un’ora in più per visitare i defunti
Orario continuato dalle 7:30 alle 18:00 fino al 29 ottobre
Con l’approssimarsi della
stagione estiva e il naturale
prolungamento delle ore di
luce nonché l’entrata in
vigore dell’ora solare, il
civico cimitero di Cisterna
di Latina ha attivato, ed è
già in vigore, il nuovo orario di apertura e chiusura al
pubblico.
Fino a prossimo 29 ottobre
2016 sarà possibile effettuare la visita ai propri cari
defunti tutti i giorni dalle
7:30 alle 18:00 con orario
continuato eccetto il martedì mattina in quanto dalle 07:30 alle 13:00 rimarrà chiuso
per l’effettuazione di operazioni cimiteriali senza la presenza dell’utenza.
L’esecuzione dei lavori all’interno del cimitero è consentita dalle ore 7:30 alle 12:30
e dalle 13:30 alle 17:30 tutti i giorni esclusi sabato e domenica.
Le operazioni di tumulazione o di inumazione delle salme sono invece possibili dalle
8:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 17:30. Qualora le salme arrivino dopo le 17:30, queste verranno sistemate all’interno della camera mortuaria fino al giorno successivo
quando si procederà alla tumulazione o inumazione.
Non verranno eseguite operazioni di scavo per inumazioni salme nei campi comuni
nei giorni di domenica e festività e pertanto le salme saranno poste temporaneamente
in camera mortuaria.
Infine nelle giornate festive, durante le quali solitamente si registra un incremento
delle affluenze, a tutela e sicurezza dei visitatori, è vietata la circolazione veicolare
all’interno del cimitero.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 44
ARDEA
“Fare! Con Tosi – Litorale Sud
Roma” chiede immediate e
urgenti risposte al primo cittadino di Ardea in merito alla vicenda dei Consorzi.
“Abbiamo ritenuto opportuno
inviare, tramite PEC, alcuni quesiti al Sindaco di Ardea Luca Di
Fiori, in merito alla vicenda dei
Consorzi che hanno ingabbiato
la spiaggia pubblica ardeatina,
prima di procedere a formalizzare una dettagliata denuncia
all’A.G. ed a inoltrare, ai Parlamentari di Fare! con Tosi la
richiesta di un’interpellanza parlamentare per venire a capo dell’annosa vicenda che oramai si
trascina da troppi anni. In virtù
di quanto apparso su alcune
testate giornalistiche locali nella
giornata di ieri 13 Aprile 2016,
circa un incontro avvenuto tra il
Sindaco del Comune di Ardea ed
alcuni dei rappresentanti dei
consorzi del territorio, Fare! con
Tosi– Litorale Sud Roma, avendo letto che si sta trattando un
accordo tra le due parti, con la
presente intendiamo fare alcuni
quesiti al Primo Cittadino in
ordine alla vicenda:
In data 16/02/2001, la III Sezione Penale della Corte di Cassazione, con sentenza n. 15268
sanciva che “Nessuna proprietà
privata e per nessun motivo può
impedire l’accesso al mare alla
collettività se la proprietà stessa
è l’unica via per raggiungere una
determinata spiaggia”. Stessa
ipotesi di reato è prevista dal-
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Vicenda Consorzi: “Fare! con Tosi” Sindaco se ci sei batti un colpo
l’art. 1161 codice della navigazione, che attua una tutela completa e articolata del demanio
marittimo, prevedendo come
reato quattro forme alternative di
condotta, costituite dall’occupazione diretta o dall’esecuzione
sul demanio di innovazioni non
autorizzate o dall’impedimento
dell’uso pubblico di esso ovvero
barriere architettoniche e
guardianie che impediscono ai
cittadini di accedere liberamente alla spiaggia?
Da verifiche effettuate negli anni
scorsi all’interno dei c.d. Consorzi dall’allora Dirigente
Comunale Aristodemo Pellico,
vennero alla luce numerose violazioni di legge tra le quali: a)
dall’inosservanza delle disposizioni degli artt. 55, 714 e 716
codice navigazione. Il reato è,
dunque, a forma mista, nel senso
che una sola delle azioni alternativamente previste è sufficiente a
commetterlo e che la commissione di due o più di tali azioni
realizza un’ipotesi di concorso
di reati.
Come intende procedere affinché si metta fine alle violazioni
di legge in quanto i c.d Consorzi siti sulla Litoranea di
Ardea hanno apposto delle
Interruzioni di strade comunali
(quindi pubbliche) attraverso
opere in muratura, tornelli ed
altro; b) Esistenza di parcheggi
privati su strade comunali (quindi pubbliche); c) Aree di arenile
(quindi pubblico) recintate ed
adibite ad aree private;
Che tipo di accordo intende
proporre ai rappresentanti dei
c.d. Consorzi, che non vada in
contrasto con le leggi esistenti
a tutela del bene pubblico?
Ha mai accertato sei i c.d.
Consorzi siano Consorzi legit-
IC Ardea1: al via il corso sull’inclusione
I lavori sono stati aperti dal Dirigente Carlo Eufemi
Il corso vede la partecipazione di illustri relatori specializzati nella
didattica inclusivaIeri
pomeriggio
nell’aula
magna dell’Istituto Comprensivo Ardea 1, si è
svolto l’incontro di apertura del corso “La scuola
che cambia. La sfida dell’inclusione” dedicato
alla tematica dell’apprendimento e dei Dsa. Il
progetto comprende cinque appuntamenti formativi per i docenti organizzati in collaborazione
con l’Erikson, centro
studi specializzato nella
didattica
inclusiva.Il
primo incontro è stato
aperto dal Dirigente scolastico Carlo Eufemi,
che ha introdotto e presieduto la sessione. A
seguire
l’intervento
della Dott.ssa Maria
Luisa Boninelli (centro
studi Erikson; centro
studi Feurstein; Feurstein institute; Università Cà Foscari di Venezia)
incentrato sull’importanza della conoscenza
per la definizione delle
strategie di intervento
mirate alla didattica
inclusiva. La docente si è poi dedicata al
tema dei ragazzi con Bisogni educativi
speciali (Bes).Hanno partecipato all’incontro anche i Dirigenti scolastici Laura
Lamanna (IC Ardea 2) ed Elisabetta Spaziani (IC Anzio 1).Il prossimo appuntamento di giovedì 7 aprile prevede le lezioni di Deny Menghini, neuropsichiatra
infantile dell’Ospedale pediatrico Bambin
Gesù di Roma; Raffaele Ciambrone, Dirigente presso la Direzione Generale per lo
studente del Miur; Giuseppe Fusacchia,
Dirigente scolastico, responsabile del settore inclusione dell’ Asal.I relatori si soffermeranno sugli indicatori di rischio per
l’individuazione di bambini con disturbo
di apprendimento e con deficit di attenzione e iperattività, sui bambini “gifted” e
sulle nuove programmazioni didatticocurricolari.Gli altri incontri si svolgeranno
nei pomeriggi di lunedì 11, giovedì 14 e
sabato 16 aprile.
timi e che quindi godono delle
regole previste dalla legge in
materia o se si tratti di Consorzi di fatto ai quali la legge
non da prerogative?
Rimaniamo in attesa di una Sua
risposta in tempi brevi al fine di
decidere se segnalare la vicenda
alle Autorità preposte, nonostante abbiano l’obbligo di procedere d’ufficio, e di inoltrare una
richiesta di interpellanza parlamentare ai rappresentanti di questo Movimento politico”.
Ardea una città museo
L’ipogeo della Chiesa di Santa Marina entra in Art Bonus
L’iniziativa del governo per favorire l’intervento
di mecenati per il restauro dei beni culturali
L’Ipogeo della
Chiesa
di
Santa Marina
di Ardea entra
in Art Bonus,
l’iniziativa del
governo per
favorire, attraverso significativi vantaggi
fiscali, l’intervento di mecenati per il
restauro dei
beni culturali
del
Paese.
Tutto ciò è
stato possibile
grazie a una intesa tra il Comune di
Ardea e la Soprintendenza Belle
Arti e Paesaggio per le Province di
Roma, Frosinone, Latina, Rieti e
Viterbo. Per il restauro e la valorizzazione degli stucchi romani e
degli affreschi medievali è previsto
un costo di 300mila euro. L’ambiente, cui si accede dietro l’altare
della chiesa di Santa Marina, è una
tomba a camera di epoca romana
con pianta rettangolare e tre arcosoli, decorata con stucchi ancora visibili nella volta a botte. Nel Medioevo, presumibilmente nel XII secolo, gran parte della decorazione a
stucco è stata occultata con pitture
di soggetto religioso, testimonianze
fino a oggi poco note sebbene siano
di notevole livello qualitativo e di
straordinario interesse nel contesto
dell’arte medievale del territorio
laziale. La scelta del Comune e
della Soprintendenza è quella di
intervenire prioritariamente in questo luogo per fermare il processo di
degrado che rischia di compromettere l’esistenza stessa del bene. L’Ipogeo è inserito all’interno della
chiesa del cimitero storico della
città e dunque facilmente fruibile
dal pubblico, manca però allo stato
attuale un impianto di illuminazione la cui realizzazione, compresa
nel progetto di intervento, favorirà
la piena valorizzazione delle testimonianze artistiche recuperate.
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
ARDEA
Continuano senza sosta i controlli, soprattutto nelle zone
più periferiche, da parte delle
Guardie
Ambientali
del
Comando di Ardea. Nel
pomeriggio di ieri sono stati
organizzati una serie di servizi
di prevenzione degli illeciti
ambientali con pattuglie civetta. Durante il transito in zona
“Marina di Ardea” le Guardie
Ambientali hanno notato cir-
colare in direzione opposta una
macchina station wagon con
alcuni rifiuti provenienti da
attività edile e per questo
hanno deciso di effettuare un
pedinamento a distanza; il soggetto alla guida della vettura,
che inizialmente voleva scaricare nel Parcheggio di Via
pagina 45
Pedinamento delle Guardie Ambientali
preso un altro scaricatore abusivo di calcinacci
Bergamo, ha invece proseguito, per via di alcune persone
presenti, alla volta di Via
Monti del Lupo. Ormai via
Monte del Lupo e via Bergamo
sono diventate delle tacite discariche di rifiuti anche pericolosi. Non a caso già a Monte
del Lupo più volte bonificata
dalla concessionaria comunale
Igiene Urbana vengono scaricati eterni e materiali pericolo-
si e tossici, a nulla è servito
consigliare all’ufficio ambiente di chiudere l’ingresso di
quella strada facendo transitare
tutti per via Breve. Mentre nel
pomeriggio di venerdì 15 aprile ignoti con un camion hanno
scaricato ben 22 frigoriferi
considerato materiale perico-
loso nel parcheggio di via Bergamo anch’esso luogo di discarica incontrollata quando
non viene effettuata la giornata
ecologica. La pattuglia delle
guardie ambientali
hanno
notato, che l’ignoto scaricatore
una volta fermatasi vicino alla
discarica abusiva, è sceso ed
ha incominciato a scaricare
alcuni sacchetti di calcinacci
pensando di non essere notato,
purtroppo per lui nulla sfugge
a questa associazione di volon-
tariato. In maniera molto rapida è risalito sulla vettura per
dileguarsi ma all’imboccatura
della via c’erano le Guardie
Ambientali ad attenderlo. Il
soggetto è stato identificato e
proceduto con le operazioni di
rito che hanno portato le G.A a
staccare un pesante verbale
di contestazione di illecito
amministrativo. Le G.A
hanno imposto ulteriormente il
ripristino dello stato dei luoghi
immediato con l’obbligo di
conferimento presso centri di
raccolta autorizzati con successiva esibizione al comando
di Polizia Locale delle ricevute
di corretto smaltimento. “
Queste sanzioni accessoriedichiara Giovanni T. dell’Uff.Legale – sono strumenti
fondamentali per controllare
la corretta filiera e gestione
successiva del rifiuto affinché
il soggetto che viene multato
non vada a scaricare in altre
zone”.
IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 46
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
La Giunta Fucci (forse) si appellerà al Consiglio di Stato
POMEZIA Il TAR boccia una variante al PPE fatta dal Comune
A Pomezia a tenere banco e ad
animare la scena politico/
amministrativa sono sempre le
delicatissime questioni urbanistiche. Spesso si tratta di vecchie situazioni che affondano
le radici nella notte dei tempi e
dalle quale è poi difficile districarsi. Gli annali sono pieni
di atti fatti e poi cassati, come
si dice in gergo legale. Stavolta i riflettori sono accesi sull’area di Torvaianica Alta
/Campo Jemini al centro di un
aspro dibattito e dove era stata
decisa una variante al Piano
Particolareggiato. L’amministrazione comunale guidata dal
sindaco Fucci aveva deciso di
autoannulare - con delibera
della Delibera n. 33 del 2015 –
tale variante al PPE, ma la Parrocchia di Torvaianica alta non
c’è stata e si era appellata al
Tribunale
Amministrativo
Regionale del Lazio che, con
sentenza del 13 aprile 2016, le
ha dato ragione annullando
l’annullata variante che, così,
torna in vigore. In particolare
il Giudice ritiene che “al fine
di esercitare l’autotutela – si
legge nell’atto – occorrerebbe
che si attivassero congiuntamente i due enti (Comune e
Regione, ndr) e, soprattutto,
che i due enti concordassero
sul provvedimento da adottare,
appunto in sede di autotutela,
al fine di rimuovere il vizio”.
Non è tardata ad arrivare la
reazione del sindaco Fucci,
che comunque difende le scelte fatte a suo tempo dal Consiglio Comunale: “Il TAR non
entra in alcun modo nel merito
delle ragioni che hanno portato il Consiglio comunale ad
annullare la variante – ha
spiegato - Ragioni ormai note,
legate alle numerose criticità
emerse dopo un approfondito
esame istruttorio compiuto
dagli Uffici tecnici comunali:
anomalie procedurali ed errate valutazioni sulle cubature
da realizzare che hanno impedito di fatto l’equa e corretta
ripartizione tra le aree destinate a servizi per la collettività e le aree destinate all’edificazione privata, in un quartiere già molto carente di servizi.
Con questa sentenza - continua
il Primo Cittadino – il TAR
rileva un mero errore procedu-
rale e dichiara che il Comune
e la Regione devono attivarsi
congiuntamente per procedere
con l’annullamento della
variante, procedura che noi
riteniamo comunque di aver
seguito in maniera corretta. Il
dialogo tra i due Enti sulla
vicenda è in atto infatti fin dal
2010, quando era proprio la
stessa Regione Lazio, a un
anno dall’approvazione della
variante, a contestare al
Comune numerose criticità,
chiedendo insistentemente di
intervenire con l’annullamento
dell’atto”. Per il sindaco Fucci
ciò che risulta inspiegabile,
sarebbe il cambio di atteggiamento che l’Ente regionale ha
operato
improvvisamente.
“L’annullamento della variante in Consiglio comunale a
giugno 2015 segue non soltanto a un approfondito esame
tecnico, - ha sottolineato con
vigore il primo cittadino
pometino - ma a un dettagliato
resoconto delle attività dell’Ente comunale alla Regione.
È per questo che riteniamo
ancora una volta di aver agito
in maniera trasparente e nel
solo interesse della cittadinanza e dei residenti del quartiere
Torvaianica Alta/Campo Jemini. Lo dimostra una sentenza
che rileva solo un errore procedurale e che oltretutto non
cita neanche il presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe due Consiglieri di
maggioranza. Voglio rassicurare i cittadini dell’area interessata alla questione – ha
concluso il sindaco Fucci –
Non vi abbandoneremo sulla
richiesta di ulteriori servizi
per il quartiere perché la partita è tutta ancora da giocare”.
Parola fine alla vicenda? Assolutamente no, visto che il
Comune ha annunciato che sta
ora valutando le azioni da
intraprendere, incluso il ricorso al Consiglio di Stato.
Fosca Colli
[email protected]
Per sensibilizzare sul recupero dei materiali cartacei
CRONACHE POMETINE
Tappa a Pomezia del tour
itinerante Palacomieco
(a cura di Fosca Colli)
ROTATORIA IN VIA FRATELLI BANDIERA
È iniziato il conto alla rovescia. Ancora una piccola attesa e
finalmente sarà ufficialmente inaugurata la nuovissima rotatoria di via Fratelli Bandiera, un punto che è diventato nevralgico per il traffico cittadino. Si sta provvedendo all’ultima
Il rispetto dell’ambiente inizia
anche da un coscienzioso recupero dei materiali cartacei. Questo,
in estrema sintesi, il motivo per il
quale il Comieco - Consorzio
Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – in primavera organizza
da oltre dieci anni il PalaComieco, un vero e proprio tour tra le
piazze italiane per avvicinare
adulti e bambini ai temi della raccolta differenziata e del riciclo di
carta e cartone. La seconda tappa
di quest’anno è stata a Pomezia
con la collaborazione del Comune e di Refecta. La relativa struttura è stata per l’occasione allestita in piazza Indipendenza.
Come nascono carta e cartone?
Come si differenzia correttamente? A cosa serve la mia raccolta
differenziata? I visitatori hanno
potuto trovare una risposta a
tutte queste domande in modo
divertente e interattivo e conoscere le varie fasi del ciclo del
riciclo di carta e cartone che
diventano risorse preziose grazie
ad una corretta raccolta differenziata e ad un efficiente riciclo, in
un perfetto esempio di economia
circolare. All’interno dei tre
padiglioni, è stato possibile interagire con pannelli illustrativi,
installazioni, giochi e tecnologie
moderne grazie all’aiuto di guide
esperte. Nel Comune di Pomezia,
lo scorso anno, la raccolta di carta e cartone è stata di oltre 26 kg per abitante, un dato in crescita
rispetto a quello del 2014 che ha registrato 21 kg pro capite .- ha sottolineati Piero Attoma, Vice Presidente di Comieco - Questo è un risultato che può essere ulteriormente migliorato, se consideriamo i dati
della Provincia di Roma, dove sono stati raccolti quasi 71 kg per abitante. Sono proprio iniziative locali come quella del PalaComieco e quella nazionale come Riciclo Aperto che possono dare un contributo importante nel sensibilizzare i cittadini ad una corretta raccolta differenziata perché mostrano come
carta e cartone da rifiuto diventano preziose risorse”. La tappa pometina è ricaduta nella settimana di
RicicloAperto, il porte aperte degli impianti della filiera della carta che mostra cosa succede a carta e
cartone raccolti in modo differenziato dai cittadini. Le prossime tappe del Tour toccano Giugliano
(Napoli), Lecce e Foggia.
Fosca Colli
fase, ossia all’asfaltatura. Il progetto, del valore di 130 mila
euro, ha consentito la messa in sicurezza della rotatoria che
collega via Fratelli Bandiera con via Alcide De Gasperi.Tali
lavori si sono resi necessari per rendere più sicuro un nodo
importante della viabilità cittadina, che collega Pomezia con
Torvaianica e il centro con le zone più periferiche. L’intervento è finanziato con fondi comunali e con i contributi regionali per la sicurezza stradale.
TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI
Si è svolta a Pomezia una giornata di studio sui ricoveri obbligatori psichiatrici. Una iniziativa promossa dall’Associazione
Professionale Polizia Locale d’Italia (ANVU) insieme a
numerosi Operatori (Psichiatri, Psicologi e Infermieri) della
ASL Roma 6. Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e
l’Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO) sono previsti
dalla Legge 180, emanata nel 1978, che regola su basi nuove
l’assistenza ai malati di mente, prevedendo ricoveri obbligatori qualora il Paziente, avendone necessità, rifiuta di curarsi
pur avendo bisogno di un ricovero ospedaliero. La Legge 180
è rientrata nel 1978 nella legge 833 che ha istituito il Sistema
Sanitario Nazionale sancendo l’ingresso della Psichiatria nel
Servizio Sanitario del nostro Paese, sottraendola alla precedente disciplina speciale dei vecchi manicomi e ridandole
così dignità di branca medica con compiti eminentemente
IL GIORNALE DEL LAZIO
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
ANZIO - NETTUNO
In attuazione alla L. R.
05/08/2013 n. 5 concernente le
“Disposizioni per la prevenzione ed il trattamento del
gioco d’azzardo patologico
(G.A.P)” è stato istituito nel
distretto sanitario RMH/6, nei
Comuni di Anzio e Nettuno, lo
sportello per il contrasto al
“Gioco d’Azzardo Patologico”,
Il gioco d’azzardo è quel gioco
in cui si investono somme di
denaro e il cui risultato dipende dal caso e non dall’abilità o
dalle decisioni prese dai giocatori.
“La patologia del gioco d’azzardo – ha sottolineato il Commissario Straordinario di Nettuno, Raffaela Moscarella - è
un grave problema sociale che
colpisce la popolazione a tutte
pagina 47
Il “gioco d’azzardo” non è un gioco
le età, dai giovani fiduciosi di
vincite facili, agli over 65enni,
ma investe anche famiglie con
difficoltà economiche, disoccupati e pensionati. Può avere
un grave impatto sulla salute
fisica, mentale, emotiva e
finanziaria dei giocatori così
come sulle loro famiglie”.
Si tratta di un punto di ascolto
e di orientamento, ma anche di
animazione territoriale per
sensibilizzare la cittadinanza a
tale problematica sociale.
Lo sportello è aperto tutti i
venerdì dalle ore 9:00 alle ore
13:00 presso i Servizi Sociali
del Comune di Anzio, sede di
“Villa Adele” al primo piano.
Compito è quello di accogliere
persone con tale disagio e i
loro familiari, ascoltarli e
orientarli ai servizi socio-sani-
tari territoriali.
“L”apertura di un punto di
riferimento specializzato – ha
affermato l’Assessore alle
Politiche Sociali di Anzio
Roberta Cafà - grazie alla collaborazione delle istituzioni
sociali e sanitari locali, rappresenta il primo passo di uno
studio che interessa nuove
forme di dipendenza “senza
sostanza” oggi sempre più diffuse e pericolose”.
Per informazioni ci si può
rivolgere anche telefonicamente al seguente recapito telefonico 06/98499413 o si può
scrivere una mail al [email protected].
roma.it <mailto:[email protected]
ma.it>
La Regione Lazio, inoltre, ha
Grande partecipazione al raduno di Memorie Nettunesi
per la consegna degli attestati di Nettunesità
Hanno partecipato alla cena con pizza un centinaio di persone e sono stati
consegnati gli attestati a 74 nettunesi doc. Riportiamo alcuni commenti
dei partecipanti. Giampaolo Taurelli: «Dire di essere orgoglioso è dire
poco». Umberto Cavalieri che risiede a Siviglia, in Spagna, l’ha vissuta
in diretta telefonicamente: «Sapervi tutti riuniti a festeggiare un evento
indimenticabile mi ha rende molto felice». Daniela Quinzi: Questo è il
mio attestato di Nettunese doc – ha scritto, postando la foto della pergamena - quelli che non ce l’hanno non sono nettunesi di secondo ordine,
semplicemente non l’hanno richiesto». «Eccolo!!!!», ha scritto Gianni
Sogaro. Alessandro Treglia: «Grazie di cuore a voi tutti… e dell’opportunità per dire: “C’ero anch’io”». Paolo Lauretti: «È stata una serata
Un ristretto numero di partecipanti è riuscito a mettersi in posa per la foto ricordo
all’insegna della spensieratezza, dell’amicizia e della compagnia, ho finalmente dato un volto a persone che ci separavamo attraverso uno schermo,
apprezzando di mio buon grado quanto sia importante il contatto umano…
spero che questa serata non resti “orfana” facendoci rivivere altri momenti intensi come questi… nel frattempo vi dico, con tutta sincerità che
…non c’è connessione che tenga… è proprio vero… la vita si vive OFFLINE».
Soddisfatti gli organizzatori Rodolfo Ottolini, Silvano Casaldi, Iolanda
Bellobono, Otello De Santis, Luciano Pigliucci e Enzo Taurelli, del
Comitato di verifica della nettunesità che si ripropongono di continuare a
portare avanti questa iniziativa e invitano tutti i nettunesi desiderosi di ricevere l’attestato di farne richiesta iscrivendosi a Memorie Nettunesi, oppure – per chi non usa il computer - di comunicarlo ad uno del Comitato.
Si tratta – lo ricordiamo - di un riconoscimento rilasciato da un ristretto
Comitato, con funzioni di verifica, ideato da Rodolfo Ottolini (telefono
339.2881151), fondatore e amministratore del sito Memorie Nettunesi.
Il regolamento prevede che possono farne richiesta tutti coloro che hanno
residenza a Nettuno da almeno 100 anni. Tutte le richieste che perverranno saranno prese in considerazione e verificate per l’assegnazione degli
attestati, con analoga manifestazione che avverrà durante la prossima estate.
.
istituito anche un numero
verde utile alla cittadinanza
per avere informazioni sul problema 800 001 133.
Parcheggi Anzio: introdotta la possibilità di
parcheggiare, nelle zone blu, per 30 minuti a 50
centesimi. Fascia oraria a pagamento dalle 9.00
alle 24.00. Il Vicesindaco Zucchini:
“Nessun aumento di costi per la cittadinanza”
L’Amministrazione Comunale di Anzio
ha approvato la delibera, relativa al
piano parcheggi, che prevede la possibilità di lasciare i veicoli in sosta nelle
“zone blu” anche per soli 30 minuti al
prezzo di 50 centesimi; ovviamene
resta invariato il prezzo di un euro per
ogni ora di sosta nella fascia oraria
compresa tra le ore 9.00 e le ore 24.00.
Anche il costo degli abbonamenti, ai
Comando della Polizia Locale i nuovi
abbonamenti, con particolari accorgimenti per evitarne la contraffazione.
Entro il 30 maggio saranno pronti i
permessi sosta gratuiti per i residenti
al centro storico che, da quest’anno,
riporteranno la targa del veicolo autorizzato e saranno validi fino al 31
dicembre 2017. Desidero ringraziare conclude il Vicesindaco Zucchini - la
quali vanno aggiunti 8,00 euro quale
diritti per la produzione del tagliando,
resta invariato rispetto agli anni scorsi:
- 1 mese euro 60,00 - 3 mesi euro
120,00 - 6 mesi euro 180,00.
Polizia Locale per la positiva collaborazione e le organizzazione sindacali
del Corpo, per il costruttivo confronto
con l’Amministrazione teso a migliorare i servizi resi alla cittadinanza”.
Nei prossimi giorni sarà possibile
acquistare direttamente gli abbonamenti, per uno, tre e sei mesi, presso il
Comando di Polizia Locale a Villa
Adele (pagamento diretto al Comando
tramite carta elettronica / pagamento
ufficio postale con apposito bollettino /
pagamento in banca con reversale).
“Con la delibera - dice il Vicesindaco
di Anzio, Giorgio Zucchini - abbiamo
riorganizzato il servizio ma senza
aumentarne il costo per la cittadinanza, anzi introducendo la possibilità di
sostare per soli trenta minuti al prezzo
di 50 centesimi. Inoltre, tra una decina
di giorni, saranno disponibili presso il
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IL GIORNALE DEL LAZIO
pagina 48
SPORT
di Dario Battisti
Nulla da fare per il Volley Terracina che sbatte contro il muro
apriliano e perde la gara al tie
break. Il punteggio per 3-2 in
favore della Giò Volley Aprilia
premia la caparbietà e il carattere delle ragazze del coach Federici che nel momento decisivo
del match soffrono, lottano e si
compattano per ottenere una vittoria interna che non fa perdere
loro le speranza per poter lottare
per i play off del campionato di
B1. In queste ultime stagioni le
amazzoni apriliane e il loro mentore Federici hanno sempre sconfitto le cugine pontine. Negli
ultimi sei incontri, tra serie B2,
B1 e coppa Italia, sono state
sempre le atlete apriliane ad
uscire vincitrici dagli scontri che
le opponevano al Terracina. Il
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
Giò Volley Aprilia - Volley Terracina 3-2
sestetto tirrenico parte bene
allunga sull’Aprilia (8-2). Margine che terrà ben saldo nell’arco
di tutto il parziale (16-9). La
chiave di questo set, come del
resto in tutto il match, è la battuta. In questo set il Terracina
aggredisce con la battuta e trovando una ricezione apriliana
non perfetta si porta tranquillamente sul 25-14 in proprio favore. Al ritorno in campo la trama
della gara si capovolge. Ora è
l’Aprilia a comandare le danze e
a prendere con sicurezza il gioco
nelle proprie mani (8-4). Le
ragazze care al presidente Claudio Malfatti giocano in maniera
ordinata e concentrata spegnendo sul nascere le velleitarie
prove di rimonta delle avversarie
(16-11). La frazione di gioco si
chiude senza scossoni e anzi le
apriliane sul filo di lana incre-
mentano il divario (25-17). Il
terzo tempo ricalca in grandi
linee il canovaccio del precedente con la Giò Volley Aprilia che
parte bene (8-4), viene tallonata
dal Terracina (16-15) che però
non riesce, grazie all’accorgimento tattico dell’Aprilia che
mette fuori causa il gioco e l’apporto delle centrali avversarie, a
recuperare lo svantaggio. Il set si
chiude per 25-22 in favore dell’Aprilia. Il quarto parziale è di
marca tirrenica con il sestetto
terracinense che alza il livello
del gioco e chiude con autorevolezza per 25-11. Il set decisivo
vede prima avanti il Terracina
(5-4), che viene agganciato e
sorpassato dalle pallavoliste di
Federici (7-10). In un crescendo
di emozioni e di spettacolo il set
e la partita si chiudono per 15-13
in
favore
del
club
apriliano.<<Era un derby significativo e importante per il discorso play off. Questa sfida mi ha
molto soddisfatto in quanto nel
momento decisivo della stagione
ci stiamo ritrovando. Stiamo tornando sui nostri abituali livelli di
gioco- commenta il tecnico della
Giò Volley Aprilia Tonino Federici- nelle tre gare che rimangono
vorremo fare bottino pieno per
entrare nella rosa delle formazio-
ni che si giocano i successivi
play off. Ringrazio il presidente
Claudio Malfatti e il vicepresidente Fabrizio Aversa per aver
allestito una formazione che ci
stando diverse soddisfazioni>>.
Giò Volley Aprilia: Mucciola,
Kranner, Antonaci, Caponi,
David, Donarelli, Gatto, Borelli
R., Mazzoni, Borelli F., Gioia,
Lanzi (libero) All. Federici
Volley Terracina: Sciscione, De
Bellis, Giglio, Orsi, Alfieri,
Rossi, Ginanneschi , Tigli, Afeltra, Lorenzini (libero) All. Pesce
Parziali: 25-14; 17.25; 23-25;
25-11; 13-15.
LA CAMPUS PRIMAVERA ANCORA SUL PODIO
La Nuova Campus Primavera di nuovo in
acqua per un altro week end di gare. Lo scorso 2 e 3 aprile, si è svolto il “9° Trofeo Nantes
Ostiensis” presso il centro sportivo Babel, a
Roma in località Infernetto.
Gli atleti della società apriliana hanno partecipato, come al solito con grande entusiasmo.
Stavolta con una delegazione leggermente
ridotta: molti stanno mantenendo le energie
per il successivo impegno di fine mese, il “4°
Trofeo Aquaniene”. Nonostante la ridotta partecipazione, la Nuova Campus Primavera si
piazza ventunesima su 98 società partecipanti,
con 19064 punti. Le gare sono iniziate il
pomeriggio di sabato 2 aprile, con il consueto
riscaldamento dalle ore 14.00. Appena terminato, alle ore 15.00 si è partiti con la prima
batteria dei 50 dorso. Arriva la prima medaglia, il bronzo del coach Andrea De Angelis
(M50) con il tempo di 35”40. Terminate le
batterie dei 50 dorso, iniziano i 50 delfino che
stavolta portano il coach De Angelis a salire
sul gradino più alto del podio, oro con 30”29.
Nei 100 rana, Federica Roccatani (M25) appena sotto il podio con 1’24”94.Nella giornata di
domenica, nei 100 stile, Danilo Levorato
(U25) nonostante l’ottimo 1’01”73 riesce a
piazzarsi quarto. Gli altri atleti ottengono ottimi miglioramenti dei loro tempi personali.
Nei 200 misti, arriva un altro oro, quello del
capitano Nikolas Brina (M25) con il tempo di
2’30”19. Nei 100 farfalla, un altro bronzo con
Paola Borgognoni (M45) con il tempo di
1’21”79. Nei 200 rana le donne portano 2
medaglie: un argento con Chiara Caroni (U25) con 3’08”53 e un bronzo con Federica Roccatani (M25) con
3’02”11. Nei 200 dorso, le donne continuano a fare bene regalando un oro di Chiara Caroni (U25) con il
tempo di 2’56”41 e un bel quarto posto di Paola Borgognoni (M45) con il tempo di 2’55”30.Il prossimo impegno, come anticicipato, sarà il 23 e 24 aprile, al “4° Trofeo Aquaniene”, organizzato dal Circolo Canottieri
Aniene presso la loro piscina del Centro Natatorio Aniene, a Roma viale della Moschea, 130. L’impianto è
dotato di vasca da 25 metri con 10 corsie e cronometraggio automatico. Il programma gare è così diviso nelle
due giornate: sabato pomeriggio 200 stile - 50 farfalla – 200 rana – 50 dorso – 50 stile; domenica pomeriggio
400 stile – 50 rana – 200 farfalla – 200 dorso – 100 stile.eguiteci su Facebook e sul nostro canale YouTube:
Master Campus Primaveraer informazioni: [email protected]
Chiara Pronesti
21 APRILE - 5 MAGGIO 2016
IL GIORNALE DEL LAZIO
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IL GIORNALE DEL LAZIO
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