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Percorsi di cura, in Italia l`informatizzazione avanza lentamente

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Percorsi di cura, in Italia l`informatizzazione avanza lentamente
Percorsi di cura, in Italia l'informatizzazione avanza lentamente
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http://www.ict4executive.it/executive/approfondimenti/percorsi-di-cura...
Nei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) l'ICT supporta in
particolare le procedure di gestione e di monitoraggio, ma solo un sesto delle
strutture sanitarie ha adottato delle soluzioni tecnologiche e solo 3 aziende
su 338 hanno informatizzato tutti i processi. La ricerca condotta da Fiaso con
il Politecnico di Milano
di Redazione
17 Aprile 2015
L'informatizzazione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici e
Assistenziali (Pdta) inizia a consolidarsi al Centro-Nord
dell'Italia. Tuttavia solo per il 16% di essi sono state adottate
delle soluzioni informatiche, nonostante il 68% delle
Aziende ritenga l’ICT un valido strumento per migliorare i
processi di cura.
Sono questi i dati principali emersi dalla ricerca condotta da
Fiaso – la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e
Ospedaliere – in collaborazione con l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della
School of Management del Politecnico di Milano e grazie al supporto non condizionato
di Celgene.
L'indagine ha coinvolto in totale 43 Aziende dislocate in 14 Regioni - di cui 26 Asl, 14
Aziende Ospedaliere, 2 Irccs e un’Azienda regionale per l’emergenza sanitaria - per un
totale di 338 percorsi (293 già pienamente funzionanti e 45 che lo saranno entro l’anno).
La maggiore diffusione è al Centro-Nord, come abbiamo già detto, e in testa è la
Lombardia (129 Pdta), seguita dall’Emilia Romagna (67), la Toscana (40) e il Lazio (26). Per
quanto riguarda il livello di applicazione nel 52% dei casi i Percorsi sono definiti a livello di
singola azienda, nel 34% a livello interaziendale, nella restante parte le soluzioni sono
messe a punto a livello regionale, eccezion fatta di un unico caso gestito a livello nazionale.
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La componente ospedaliera è praticamente sempre coinvolta, erogando i servizi
connessi ai percorsi nel 41% dei casi attraverso più Unità operative o Dipartimenti e, nel 52%
integrandosi con i servizi del territorio.
Da quanto detto finora e da considerazioni di carattere tecnologico, risulta che se le strutture
sanitarie prevedessero di integrare i percorsi con la cartella clinica elettronica si
potrebbero avere dei benefici in termini clinici ed economici interessanti: una riduzione del
18% dei giorni di ricovero per le infezioni, del 20% per le polmoniti e una riduzione del 42%
delle complicazioni prevenibili in ospedale.
«Molti dei processi presenti nelle cure integrate possono sussistere solo con il supporto di
soluzioni informatizzate - ha sottolineato Marco Paparella, Senior Advisor
dell'Osservatorio -, che permettono un effettivo monitoraggio dello svolgimento del
percorso attraverso strumenti di misurazione adeguati. Inoltre visto che l’ICT supporta la
comunicazione tra gli operatori sanitari, da un lato facilita la continuità di cura e dall’altro
elimina doppioni di test e procedure».
Secondo la ricerca, le tecnologie supportano i percorsi nelle tre fasi principali:
sviluppo, con soluzioni a supporto della progettazione e implementazione del percorso;
gestione, con soluzioni a supporto dell’applicazione del Pdta, integrabili con le applicazioni
informatiche che gestiscono la documentazione di routine e la cartella clinica dell’ospedale;
monitoraggio, con soluzioni a supporto del monitoraggio e controllo dello svolgimento del
Pdta in termini di tempi, costi ed esito. Il supporto della tecnologia appare ancora
frammentato su ciascuna delle diversi fasi, con una presenza maggiore di soluzioni a
supporto della fasi di gestione e monitoraggio.
Tuttavia rispetto al totale dei Pdta rilevati solo il 16% risulta supportato dall’informatica e
ben 18 Aziende su 43 non hanno nemmeno un percorso informatizzato. Solo 3 Aziende
dichiarano di avere tutti i loro Pdta informatizzati, mentre nelle altre il supporto dell’ICT
varia dall’8 al 75%. Nella maggior parte dei casi la realizzazione di soluzioni ICT a supporto
dei Pdta è demandata a fornitori esterni che sviluppano soluzioni ad hoc specifiche per il
singolo Pdta o che personalizzano sulla singola azienda sanitaria soluzioni di mercato, nel
50% dei casi per la gestione vera e propria dei percorsi e nel 48% per il monitoraggio degli
stessi.
«La ricerca evidenzia e documenta che senza strumenti informatici è pressoché
impossibile garantire la presa in carico totale del paziente e la continuità del percorso di
cura - ha dichiarato Walter Locatelli, Vice Presidente Fiaso e coordinatore della ricerca,
nonché Direttore Generale della Asl di Milano -. Le soluzioni ICT a supporto dei percorsi
promettono benefici sia in termini economico-organizzativi che clinici, in alcuni casi sono già
raggiunti e dimostrati. Si tratta di rendere ora più pervasivo l’uso dell’ICT pensato per i Pdta,
adattando l’informatica alla specificità dei percorsi».
In particolare i benefici derivanti dall'utilizzo degli strumenti informatici sono
considerevoli. In generale gli strumenti ICT migliorano i processi di cura, soprattutto sotto
l’aspetto della documentazione e dell’adesione del paziente alle terapie (68% di
miglioramenti in entrambi i casi). Dove invece si attendono maggiori miglioramenti grazie al
supporto informatico è nell’empowerment del paziente - inteso come capacità di adottare
comportamenti favorevoli alla salute - per cui l'implementazione di strumenti idonei è
possibile nel 66% dei casi. Ampi sono anche i margini di riduzione dei costi aziendali (76%)
e degli errori clinici (58%).
TAG: sanità, mobile health, Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, Politecnico, Fiaso, Fascicolo Sanitario Elettronico,
Marco Paparella, Walter Locatelli
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