La retta proiettiva - appunti del corso di Geometria 1, prof. Cristina
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La retta proiettiva - appunti del corso di Geometria 1, prof. Cristina
La retta proiettiva appunti del corso di Geometria 1, prof. Cristina Turrini anno acc. 2007/2008 Cristina Turrini La retta proiettiva La relazione di equivalenza Consideriamo il piano R2 , con coordinate (x0 , x1 ) e poniamo X = R2 \ {0, 0}. Introduciamo in X la seguente relazione di equivalenza: Dati (x0 , x1 ), (y0 , y1 ) ∈ X (x0 , x1 ) ∼ (y0 , y1 ) (sono equivalenti), se ∃λ ∈ (R \ {0}) tale che sia (y0 , y1 ) = λ(x0 , x1 ), ovvero y0 = λx0 e y1 = λx1 . Quindi, ad esempio, (1, 3) ∼ (1/5, 3/5). Esercizio: verificare che ∼ è una relazione di equivalenza Cristina Turrini La retta proiettiva L’insieme quoziente Se x0 6= 0, (x0 , x1 ) ∼ (y0 , y1 ) vuol dire x1 /x0 = y1 /y0 . Se x0 = 0, (0, x1 ) ∼ (0, y1 ) ∀x1 , y1 6= 0. Dunque la relazione ∼ identifica tra loro tutti i punti (diversi dall’origine) che appartengono ad una stessa retta per l’origine. Sia (x0 , x1 ) ∈ X; si denota con [(x0 , x1 )], o anche con (x0 : x1 ), la classe di equivalenza di (x0 , x1 ), pertanto [(x0 , x1 )] = (x0 : x1 ) = {(y0 , y1 ) | (y0 , y1 ) ∼ (x0 , x1 )}. L’insieme quoziente, ovvero l’insieme delle classi di equivalenza, X/∼ = {(x0 : x1 )} rappresenta il fascio di rette per l’origine (ciascuna privata dell’origine). Cristina Turrini La retta proiettiva La retta proiettiva X/∼ viene detto retta proiettiva e indicato con P1 . Sia l una retta per l’origine e sia (x0 : x1 ) = l \(0, 0). Se (a0 , a1 ) ∈ l \(0, 0), (a0 , a1 ) viene detta una coppia di coordinate omogenee di l. Le coordinate omogenee non sono mai contemporaneamente nulle e sono definite a meno di un fattore di proporzionalità λ ∈ (R \ {0}) . (a0 : a1 ) viene detto punto di P1 . P1 ←→ fascio di rette per (0, 0) Cristina Turrini La retta proiettiva Coordinate nel fascio di rette Fissiamo la retta r di equazione x0 = 1. ∀ l 3 (0, 0) (diversa dall’asse x1 ), l taglia la retta r nel punto di coordinate (1, a1 /a0 ). L’asse x1 ha coordinate omogenee (0, 1). Si è così definita una corrispondenza biunivoca fascio \ { asse x1 } −→ r l 7−→ (1, a1 /a0 ) ovvero P1 \ {(0, 1)} −→ A1 (a0 : a1 ) 7−→ a1 /a0 (1 : a) ←− a (a0 , a1 ) coordinate omogenee, a coordinata affine Cristina Turrini La retta proiettiva P1 come quoziente e come ampliamento Quando la retta l del fascio "tende" all’asse x1 , il punto (a0 : a1 ) "tende" a (0 : 1) e il rapporto a1 /a0 −→ ∞ =⇒ P1 "=" A1 ∪ {∞}. 2 (R \ {(0, 0)})/ ∼ 1 P = 1 A ∪ {∞} La corrispondenza biunivoca P1 \ {(0, 1)} −→ A1 (a0 : a1 ) 7−→ a1 /a0 si estende a una corrispondenza biunivoca P1 −→ A1 ∪ {∞} a1 /a0 se a0 6= 0 (a0 : a1 ) −→ ∞ se a0 = 0 che si inverte così a 7−→ (1 : a), se a 6= ∞, e ∞ 7−→ (0 : 1). Cristina Turrini La retta proiettiva Modello topologico di P1 Un modello intuitivo di P1 è la circonferenza. γ circonferenza Per proiezione da P si instaura una corrispondenza biunivoca γ \ {N} −→ r = A1 P 7−→< NP > ∩r che si può estendere a una corrispondenza biunivoca γ −→ P1 ponendo N ←→ ∞ Punti che si "avvicinano" a N, si proiettano su punti che "vanno all’infinito". Cristina Turrini La retta proiettiva Affinità Considerato P1 = A1 ∪ {∞}, un’affinità α : A1 −→ A1 di equazione α(x) = ax + b, a 6= 0, può essere interpretata come trasformazione α̃ : P1 −→ P1 ponendo α̃(∞) = ∞ e α̃(x) = α(x), altrove. Ponendo x = x1 /x0 , α(x) = x0 = x10 /x00 , α̃ si può anche esprimere in coordinate omogenee così: x10 0 = a xx10 + b = ax1x+bx , cioè x00 0 0 ρx0 = x0 con ρ 6= 0. ρx10 = ax1 + bx0 In altri termini si ha α̃(x0 : x1 ) = (x0 : ax1 + bx0 ) e tale scrittura è valida non solo per i punti di A1 , ma anche per il punto ∞ = (0 : 1), infatti α̃(0 : 1) = (0 : a) = (0 : 1), cioè α̃(∞) = ∞. Cristina Turrini La retta proiettiva Proiettività Le affinità così estese sono casi particolari di trasformazioni dette proiettività(o omografie). Una proiettività di P1 in sè è una trasformazione ω : P1 −→ P1 che, in coordinate omogeneee, si esprime nella forma ove ω((x0 : x1 )) = (x00 : x10 ), a00 , a01 a10 a11 ∈ R e con la condizione a00 a11 − a01 a10 6= 0. a a 6 0e La condizione a00 a11 − a01 a10 6= 0 si scrive anche | a00 a01 | = 10 11 garantisce l’invertibità della corrispondenza (si veda dopo). ρx00 = a00 x0 + a01 x1 ρx10 = a10 x0 + a11 x1 In coordinate affini nella forma x0 = a10 +a11 x a00 +a01 x , con x = x1 /x0 e x0 = x10 /x00 , a a | a00 a01 | = 6 0. 10 11 Cristina Turrini La retta proiettiva ω si esprime La definizione è ben posta Si noti che la definizione data di proiettività è ben posta, ovvero passa ai quozienti : P1 = R2 \ {0.0} −→ P1 = R2 \ {0.0}. In altri termini si ha ω(λx0 : λx1 ) = ω(x0 : x1 ) Infatti ω(x0 : x1 ) = (a00 x0 + a01 x1 : a10 x0 + a10 x1 ) e ω(λx0 : λx1 ) = (a00 λx0 + a01 λx1 : a10 λx0 + a10 λx1 ) = (λ(a00 x0 + a01 x1 ) : λ(a10 x0 + a10 x1 )) = (a00 x0 + a01 x1 : a10 x0 + a10 x1 ) = ω(x0 : x1 ) Non avrebbe alcun senso invece, ad esempio, considerare una corrispondenza η : P1 −→ P1 definita da η(x0 : x1 ) = (x0 : x1 + 1), dal momento che si avrebbe η(1 : 1) = (1 : 2) e η(2 : 2) = (2 : 3), con (1 : 1) = (2 : 2), ma (1 : 2) 6= (2 : 3). Cristina Turrini La retta proiettiva Proiettività inversa Per 0semplicità di scrittura poniamo ρx0 = hx0 + kx1 h k con | l m | = 6 0, 0 ρx1 = lx0 + mx1 o, kxx0 − mx + hx0 − l = 0. ovvero x0 = l+mx h+kx , h k | l m | = 0, si avrebbe la proporzione h : l = k : m, e quindi ad esempio h = λl, k = λm e l+mx l+mx x0 = λl+λmx = 1/λ = costante. = λ(l+mx) L’applicazione pertanto non sarebbe biunivoca. Se fosse h k La condizione | l m | = 6 0, ω −1 di ω è definita da permette di invertire ω ω −1 : x 7−→ l − hx0 −m + kx0 (la verifica è lasciata per esercizio). Cristina Turrini La retta proiettiva e l’inversa Caratterizzazione delle affinità Si consideri la proiettività ω : P1 −→ P1 , che, in coordinate affini, si esprime nella forma h k 6 0. x0 = l+mx | l m |= h+kx , con L’immagine, tramite ω del punto all’infinito ∞ ∈ P1 è ω(∞) = m/k, infatti in coordinate omogenee si ha ω(x0 : x1 ) = (hx0 + kx1 : lx0 + mx1 ), e quindi ω(0 : 1) = (k : m). Viceversa, il punto di P1 che viene trasformato in ∞ è −h/k , cioè ω(−h/k) = ∞, infatti ω(k : h) = (hk − kh : lk − mh) = (0 : 1). Una proiettività è una affinità se e solo se trasforma ∞ in ∞ (la verifica è lasciata per esercizio). Cristina Turrini La retta proiettiva L’inversione Un esempio di proiettività che non è un’affinità è0l’inversione, ovvero ρx0 = x1 . la trasformazione definita da x0 = 1/x, ossia ρx10 = x0 Ogni proiettività può essere ottenuta componendo un numero finito di affinità e inversioni. Ad esempio, se k 6= 0, componendo, nell’ordine, l’affinità x0 = h + kx, con l’inversione x00 = 1/x0 e con l’affinità l+mx 00 000 x000 = mk + lk−mh k x , si ottiene la proittività x = h+kx . Cristina Turrini La retta proiettiva Birapporto Dati quattro punti A, B, C e D di P1 , distinti a due a due, se sono tutti punti al finito (cioè se A, B, C, D ∈ A1 ), si dice birapporto di A, B, C, D (in quest’ordine) il rapporto tra i rapporti semplici (ABC) e (ABD) ovvero il numero reale AC (ABC) BC (ABD) = AD BD (c1 a0 −a1 c0 )·(d1 b0 −b1 d0 ) (d1 a0 −a1 d0 )·(c1 b0 −b1 c0 ) , (ABCD) = = AC·BD AD·BC = (c−a)(d−b) (d−a)(c−b) = ove a, b, c, d e (a0 , a1 ), (b0 , b1 ), (c0 , c1 ), (d0 , d1 ) denotano rispettivamente le coordinate affini e le coordinate omogenee dei punti A, B, C, D. La definizione così data si estende anche al caso in cui uno dei punti è ∞. Cristina Turrini La retta proiettiva Proiettività e birapporto Le proiettività conservano il birapporto delle quaterne di punti allineati, ovvero per una proiettività si ha (ω(A)ω(B)ω(C)ω(D)) = (ABCD). Per provarlo basta fare la verifica per le affinità (per cui è ovvio, dal momento che le affinità conservano i rapporti semplici) e per l’inversione (esercizio). Esempio Se i quattro punti A, B, C e D sono "equidistanziati", allora (ABCD) = 4/3. (ABCD) = Cristina Turrini La retta proiettiva AC/BC AD/BD = 2/1 3/2 = 4/3