Ufficializzata l`adesione dell`Italia al brevetto unitario
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Ufficializzata l`adesione dell`Italia al brevetto unitario
13 OTTOBRE 2015 Ufficializzata l’adesione dell’Italia al brevetto unitario Con la Decisione (UE) 2015/1753 della Commissione del 30 settembre 2015 – pubblicata sulla G.U.U.E. il 1° ottobre 2015 – l’Italia è diventata il 26° Paese parte della cooperazione rafforzata per l’istituzione di una tutela brevettuale unitaria. IL BREVETTO UNITARIO: COS’È? Il brevetto europeo con effetto unitario (BU) è un brevetto europeo che fornisce una protezione uniforme e ha pari efficacia in tutti gli Stati membri partecipanti alla cooperazione rafforzata. Con l’ingresso dell’Italia, il numero degli Stati aderenti al nuovo sistema di tutela brevettuale è salito a 26 (su un totale di 28 Stati dell’UE): mancano, oggi, solo Spagna e Croazia. COSA CAMBIA RISPETTO AL BREVETTO EUROPEO? Mentre il brevetto europeo è costituito da un fascio di brevetti nazionali, come tali soggetti alla propria disciplina territoriale quanto – in particolare – a presupposti di concessione, tasse e limiti di tutela, il BU è un unico brevetto ugualmente valido ed efficace in tutti gli Stati membri partecipanti e può essere limitato, trasferito o revocato, o estinguersi solo in relazione a tutti detti Stati. QUALI SONO I PRESUPPOSTI DI CONCESSIONE DI UN BU? Il BU, proprio in ragione del suo effetto unitario, può essere concesso solo al ricorrere di due condizioni: la domanda di brevetto sarà efficace in tutti i 26 Stati membri partecipanti alla cooperazione rafforzata (non è possibile concedere un BU solo per alcuni di questi Stati); e le rivendicazioni devono essere le medesime per tutti gli Stati membri partecipanti (il BU deve avere la medesima estensione in tutti i 26 Stati membri). L’effetto unitario del BU non pregiudica la possibilità del titolare di concederlo in licenza in relazione all’intero territorio degli Stati membri partecipanti o ad una parte soltanto di esso. E SE NON VOLESSI BREVETTARE IN TUTTI E 26 GLI STATI PARTECIPANTI? E SE VOLESSI BREVETTARE IN SPAGNA E CROAZIA? Il BU si affianca, e non si sostituisce, al brevetto europeo e ai brevetti nazionali. E’, quindi, possibile ottenere tutela brevettuale: in tutti i 26 Stati partecipanti alla cooperazione rafforzata, con il BU oppure con il “tradizionale” brevetto europeo; di una sola azione legale, il titolare di un BU può perdere la tutela brevettuale in tutti i 26 Stati membri della cooperazione rafforzata. in alcuni dei 26 Stati membri della cooperazione rafforzata, presentando domanda di brevetto europeo; in Spagna, Croazia e nei restanti paesi aderenti alla Convenzione sul brevetto europeo, solo richiedendo il brevetto europeo. ALCUNE CONSIDERAZIONI A differenza del brevetto europeo, che è costituito da un fascio di brevetti nazionali gestiti a livello locale, il BU è un unico brevetto, la cui amministrazione è centralizzata nell’Ufficio Europeo dei Brevetti. Questo dovrebbe comportare: un notevole risparmio monetario, derivante dall’applicazione di un’unica tassa – ancora da quantificare - e dall’abbattimento dei costi delle attività collaterali (traduzioni, trascrizioni, annotazioni, ecc.); E’ GIÀ POSSIBILE RICHIEDERE UN BU? Il nuovo sistema brevettuale unitario sarà operativo solo contestualmente all’avvio dell’UPC, ossia dal primo giorno del quarto mese successivo al deposito della tredicesima ratifica dell’accordo sull’UPC. Al momento, l’accordo sull’UPC è stato firmato da 25 Stati membri dell’UE (mancano solo Spagna, Croazia e Polonia) ma ratificato solo da 8 (vale a dire Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Malta, Svezia e Portogallo: mancano, quindi, ancora almeno 5 ratifiche, che devono necessariamente comprendere Germania e Regno Unito). Si prevede che il BU possa entrare in vigore a partire dal 2016; in ogni caso, il BU coprirà solo gli Stati membri che avranno ratificato l’accordo sull’UPC. una sensibile semplificazione degli adempimenti postconcessione e del monitoraggio delle attività della concorrenza (non essendoci titoli separati da controllare in diversi Paesi). L’obiettivo perseguito con la riduzione degli oneri economici e burocratici è quello di incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo contribuendo, così, al progresso scientifico e tecnologico. Va poi ricordato che il BU è soggetto alla giurisdizione esclusiva del tribunale unificato dei brevetti (Unitary Patent Court o UPC), una corte specializzata sovranazionale unica per tutta l’Unione Europea: ciò significa che, a seguito CONTATTI Gianluca De Cristofaro [email protected] Chiara Bocchi [email protected]