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INVENZIONE?BREVETTO! PENSATE DI ESSERE IN GRADO DI
INVENZIONE?BREVETTO! PENSATE DI ESSERE IN GRADO DI REALIZZARE UN'INNOVAZIONE TECNICOFUNZIONALE NELL'AMBITO DEL FOOD? NON FATEVI SFUGGIRE LA POSSIBILITÀ DI BREVETTARLA: VI DESCRIVO I BREVETTI E I LORO VANTAGGI Articolo pubblicato sulla rivista Dolce Salato, maggio 2016 Autore: Stefano Gotra I brevetti per invenzione sono la forma principale e più diffusa di tutela delle innovazioni di tipo tecnicofunzionale: tutelano infatti le innovazioni di ogni settore della tecnica che implicano attività inventiva e hanno applicazione industriale. Può trattarsi di apparati (macchine, macchine per impastare, forni, strumenti o utensili ad azionamento manuale o non, come ad esempio frullatori e centrifughe, altri impianti); procedimenti (metodi per realizzare, metodi di cottura, metodi di refrigerazione, metodi di assemblaggio di ingredienti ecc.); prodotti (prodotti alimentari, biscotti, torte, caramelle, cioccolatini, lasagne, salumi ecc.). 1. Devono essere nuovi (ossia non compresi nello stato della tecnica, non ancora divulgati, commercializzati né presentati in fiere, e la novità deve essere a livello mondiale e non locale), implicare attività inventiva (ossia una persona esperta del ramo non deve ottenerli o derivarli in modo ovvio e banale dallo stato della tecnica) ed essere atti ad avere un'applicazione industriale (ossia devono poter essere fabbricati o utilizzati industrialmente). 2. Nel settore agroalimentare, ad esempio, un particolare ingrediente o miscela di ingredienti o uno specifico processo di lavorazione o successione di fasi lavorative, che siano atti a conferire al prodotto una maggior durata di conservazione risolvendo il problema tecnico del rapido deterioramento delle caratteristiche organolettiche, potrebbero essere oggetti di brevetto di invenzione se nuovi e non derivabili in modo ovvio da ciò che è già noto. 3. Nel brevetto, l'invenzione deve essere descritta in modo sufficientemente chiaro e completo affinché il tecnico del ramo possa attuarla, e quindi è spesso in alternativa al "segreto industriale" (cui è consigliabile ricorrere solo in casi particolari, quando non vi sono i requisiti di brevettabilità della propria invenzione o quando si è certi di poter mantenere il segreto per decenni). 4. Con il brevetto il titolare non acquisisce il diritto di produrre o commercializzare l'oggetto brevettato (come ancora qualcuno erroneamente crede), ma acquisisce invece il diritto di vietare a terzi di produrre vendere o utilizzare il contenuto tutelato della propria invenzione. L'ambito di tutela è definito dalle cosiddette "rivendicazioni", per l'accurata redazione delle quali è necessario rivolgersi a un consulente (o società di consulenza) in proprietà industriale. 5. Quindi SÌ al brevetto (quando è possibile farlo): è uno strumento utile per le grandi aziende (che comunque hanno i mezzi economici per comprare brevetti da terzi), ma soprattutto per PMI e start up, le quali possono così aumentare il proprio valore e credibilità innovativa. © BUGNION S.p.A. – Maggio 2016