Capitolo 10 La media pesata - Dipartimento di Fisica e Astronomia
by user
Comments
Transcript
Capitolo 10 La media pesata - Dipartimento di Fisica e Astronomia
Capitolo 10 La media pesata Supponiamo che una stessa grandezza sia stata misurata da osservatori differenti (es. velocità della luce) in laboratori con strumenti e metodi di misura differenti: Laboratorio A: c = cA ± σA Laboratorio B: c = cB ± σB Come si possono combinare questi dati per ottenere la miglior stima di c ? Non è conveniente applicare la media aritmetica perchè in generale σA 6= σB . 10.1 Calcolo della media pesata Sia X il valore di aspettazione della comune grandezza x che entrambi gli sperimentatori stanno misurando. Ciascuna serie di misure (A e B) segua una distribuzione gaussiana, con errore quadratico medio σA e σB , rispettivamente. La probabilità che lo sperimentatore A trovi come risultato di una misura il valore xA è: " # 1 − (xA − X)2 P (xA ) ∝ exp σA 2σA2 Analogamente, la probabilità che lo sperimentatore B trovi come risultato di una misura il valore xB è: " # 1 − (xB − X)2 P (xB ) ∝ exp σB 2σB2 117 118 CAPITOLO 10. LA MEDIA PESATA Qual è la probabilità complessiva che i due sperimentatori ottengano i due valori xA e xB ? Le due serie di misure rappresentano due eventi compatibili indipendenti, per cui la probabilità composta è data dal prodotto delle probabilità: 2 1 1 χ P (xA e xB ) = P (xA ) × P (xB ) ∝ exp − σA σB 2 2 χ = xA − X σA 2 + xB − X σB 2 La probabilità composta sarà massima se l’esponente χ2 è minimo: d xA − X xB − X χ2 = 0 =⇒ −2 −2 =0 2 dX σA σB2 2 2 d2 2 χ = 2 + 2 >0 2 dX σA σB xA xB + 2 σ2 σB Xbest = A 1 1 + σ2 σ2 A Se definiamo i pesi: B pA = 1 σA2 pB = 1 σB2 Possiamo riscrivere il risultato sulla migliore stima di X: media pesata = x̄p = pA xA + pB xB pA + pB In generale, la forma funzionale della media pesata si ritrova in varie applicazioni di utilizzo frequente. • Esempio: coordinate del centro di massa di una distribuzione discreta di masse nello spazio (i pesi sono le masse dei punti materiali) ~ = m1 r~1 + m2 r~2 + · · · + mk r~k R m1 + m2 + · · · + mk 119 10.1. CALCOLO DELLA MEDIA PESATA • Esempio: voto di laurea dove ciascun voto V è pesato dal rispettivo numero di crediti formativi cf u voto di laurea = cf u1 V1 + cf u2 V2 + · · · + cf uk Vk cf u1 + cf u2 + · · · + cf uk Ritornando al caso di misure diverse di una stessa grandezza fisica si osserva che la misura con peso maggiore è quella che corrisponde all’errore quadratico σ medio più piccolo, cioè alla distribuzione più stretta. Risultati più precisi, con indeterminazioni più basse, pesano maggiormente nella determinazione della miglior stima di X. 10.1.1 Media pesata: metodo diretto Generalizziamo al caso di N serie di misure di una stessa grandezza fisica ottenute in condizioni differenti (strumento di misura, sperimentatore, laboratorio). Assumiamo che ciascuna serie di misure sia stata ottenuta mediante l’utilizzo di metodi diretti o di strumenti tarati e sia descrivibile da una distribuzione gaussiana con media aritmetica x̄i e indeterminazione statistica σx̄i . Quale criterio adottare per ottenere la miglior stima del valore vero e relativa indeterminazione, sfruttando l’informazione a disposizione ? Estendendo i risultati appena trovati possiamo scrivere: x̄p = N X pi x̄i i=1 N X con pi = pi 1 σx̄i 2 i=1 Quale indeterminazione associare alla media pesata? Essendo la media pesata vista come funzione di N grandezze si deve applicare la propagazione degli errori statistici (somma in quadratura): s 2 2 2 ∂ x̄p ∂ x̄p ∂ x̄p σx̄p = σx̄ σx̄ σx̄ + +···+ = ∂ x̄1 1 ∂ x̄2 2 ∂ x̄N N v v u u N N u X uX 2 v u u (pi σi ) pi u u 2 u N X u u i=1 u i=1 1 1 1 u σ =u =u =v ! 2 u u N !2 = u N !2 2 i uN N σi u X u X u X uX i=1 t t t t pi pi pi pi i=1 i=1 i=1 i=1 120 CAPITOLO 10. LA MEDIA PESATA Quindi, ricapitolando, la media pesata è definita come: x̄p = N X pi x̄i i=1 N X pi i=1 e l’indeterminazione sulla media pesata : 1 σx̄p = v uN uX t pi i=1 2 maggiori alle misure più precise, dove si attribuiscono “pesi” pi = σ1x̄ i corrispondenti a distribuzioni più strette. Caso particolare. N gruppi di misure prese in identiche condizioni: σ1 = σ2 = · · · σN = σ → pesi uguali =⇒ la media pesata coincide con la media aritmetica. La media pesata consente di migliorare la precisione delle misure, essendo l’indeterminazione della media pesata sempre minore della più piccola indeterminazione singola. Infatti essendo N X 1 1 1 1 =⇒ 2 > 2 ∀ i =⇒ σx̄2p < σx̄2i ∀ i = 2 2 σx̄p σ σx̄p σx̄i i=1 x̄i Inoltre, ne segue che l’aggiunta di una nuova misura, anche se di precisione inferiore rispetto a quelle già esistenti (σ maggiore), consente comunque di migliorare la stima della grandezza fisica, diminuendone l’indeterminazione finale. 10.1.2 Media pesata: metodo indiretto I risultati possono essere estesi al caso in cui la grandezza fisica G = G(x1 , x2 , · · · xk ) sia misurabile con un metodo indiretto, ovvero sia funzione di altre grandezze xj misurate direttamente. 121 10.1. CALCOLO DELLA MEDIA PESATA Si abbiano a disposizione n misure di G, suddivise in N serie di misure N X ripetute in condizioni identiche. Deve valere la condizione nj = n, dove j=1 nj è la popolazione (numero di misure) della serie j-esima. Ciascuna serie contenga misure delle grandezze xj ottenute con il metodo diretto, con media aritmetica x̄j e scarto quadratico medio σx̄j . Relativamente a ciascuna serie j-esima la soluzione al problema della misura è dato da: Ḡj ± σḠj dove Ḡj = G(x̄1j , x̄2j , · · · x̄kj ) e σḠj è dato dalla propagazione degli errori statistici. La soluzione al problema della misura per la grandezza G è data dalla media pesata Ḡp ± σḠp , dove Ḡp = N X Ḡj pj j=1 N X σḠp pj j=1 10.1.3 v u 1 =u u N uX t pj pj = 1 2 σḠ j j=1 Media pesata: compatibilità dei dati L’utilizzo della media pesata richiede una verifica a priori del grado di compatibilità dei diversi dati a nostra disposizione. Non esiste un criterio assoluto, ma solo una pratica ragionevole. Supponiamo di avere 2 misure diverse della stessa quantità: m̄1 ± σ(m̄1 ) e m̄2 ± σ(m̄2 ) Si calcoli il modulo della differenza D = |m̄1 − m̄2 |. L’incertezza sulla differenza D si stima con la formula di propagazione degli errori statistici: σ(D) = p σ 2 (m̄1 ) + σ 2 (m̄2 ) Infine si calcoli la differenza tra le misure D in unità dell’indeterminazione statistica su D (numero di deviazioni standard): Nσ = D |m̄1 − m̄2 | =p 2 σ(D) σ (m̄1 ) + σ 2 (m̄2 ) È chiaro che il caso D = 0 indica compatibilità dei dati, i rispettivi valori medi coincidono. Tuttavia anche se D 6= 0 vi può essere compatibilità se le indeterminazioni statistiche sono sufficientemente grandi. Regola pratica: 122 CAPITOLO 10. LA MEDIA PESATA • Nσ < 1 compatibilità ottima • 1 < Nσ < 2 compatibilità buona • 2 < Nσ < 3 compatibilità discreta/mediocre • Nσ > 3 incompatibilità Nel caso di k misure si valuta la compatibilità tra quelle due più lontane, m̄a e m̄b . Se sono compatibili anche tutte le altre lo sono, se sono incompatibili si confrontano: Da = k X j=1 |m̄j − m̄a | e Db = k X |m̄j − m̄b | j=1 Quindi si scarta il max(Da , Db ) e si ripete la procedura con le k −1 misure restanti. Alternativa: si procede per via grafica, trovando l’intersezione comune tra gli intervalli m̄j ±σ(m̄j ) (oppure ±2σ(m̄j ) oppure ±3σ(m̄j )). Se l’intersezione è non nulla la compatibilità è assicurata, altrimenti si procede al rigetto della misura “anomala” e si ripete il confronto grafico con quelle restanti.