Il Jobs Act non ha cancellato i contratti di collaborazione
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Il Jobs Act non ha cancellato i contratti di collaborazione
" ! # $ + ! & ' RASSEGNA STAMPA ABBONAMENTI RIVISTE PALAZZI SPREAD PORPORA FELUCHE EASY AL VERDE JAMES BOND USA 2016 FOTO Il Jobs Act non ha cancellato i Balzani, Iannetta, Majorino e Sala. Le foto contratti di del primo confronto collaborazione. Ecco cosa succederà nel 2016 ( Francesco Rotondi ) BLOG Le facce (e le stilettate) di Mauro Moretti all'evento Agol-Luiss Business School. Tutte le foto Chi c'era alla presentazione del libro di Myrta Merlino. Foto di Pizzi Il Jobs Act (Dlgs 81/2015) ha previsto che a partire dal 1° Gennaio 2016 non ci sarà più spazio per i contratti a progetto aboliti dal nostro ordinamento già dal giugno del 2015. Questo provvedimento, tuttavia, non abolisce le collaborazioni coordinate e continuative, le vecchie “co.co.co co.co.co.” per intenderci, che continueranno ad esistere (seppur in ambito sempre più ristretto) e che andranno a regolare gli autentici rapporti di quel tipo. Scopo di questo capitolo del Jobs Act, infatti, è quello di segnare una netta demarcazione tra lavoro dipendente e lavoro autonomo (vero) per evitare il ricorso alle false collaborazioni e alle finte Parite Iva, ma di non abolire tutti i contratti di collaborazione. Adecco ha calcolato che dal 1° Gennaio 2016 i contratti a progetto non più validi sono circa 654.500. Cosa accadrà adesso? Alfano, Bindi, Capolupo, Del Sette, Lorenzin e Lupi Coloro che erano inquadrati con contratto a progetto ma svolgevano, di fatto, un rapporto di lavoro etero – diretto ed etero-ricordano il magistrato organizzato (ossia di prestazioni di lavoro esclusivamente personali, Scopelliti. Foto di Pizzi continuative e la cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche in riferimento ai tempi e ai luoghi di lavoro) dovranno essere inquadrati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, a termine o in somministrazione. Per gli altri, invece, che svolgono un reale lavoro autonomo si applicheranno le regole codicistiche (artt. 2122 e segg.) e per le residuali si applicherà il contratto di collaborazione coordinata e continuativa previsto dall’art. 409 codice di procedura civile, che non prevede più l’indicazione del progetto. Ovviamente, per questi ultimi, non dovranno riscontrarsi modalità di lavoro etero-dirette o eteroorganizzate , altrimenti potranno essere trasformati in contratti di lavoro subordinato, con tutte le penalità connesse. Inoltre, vi sono una serie di eccezioni, e tra queste: le collaborazioni regolamentate negli ambiti dei contratti collettivi nazionali, come nei casi dei call center; le collaborazioni delle professioni intellettuali che prevedono l’iscrizione ad ordini e albi; quelle stipulate nell’abito Ettore Scola con Melato, della pubblica amministrazione, anche se fino al 1° Gennaio 2017. Pizzi, Scalfari e Veltroni Per queste realtà l’eccezione consiste nella possibilità che alle collaborazioni effettuate potranno essere etero-organizzate. Sparisce il contratto a progetto, quindi, ma non le collaborazioni coordinate e continuative che restano nel nostro ordinamento e che continueranno a regolare i rapporti di lavoro non subordinati e non autonomi. Si spera! * 21/12/2015 Ti potrebbero interessare anche: Chi c'era al Question time sul caso Quarto alla Camera Ecco tutti i cambiamenti nelle tipologie contrattuali Bassanini, Catricalà, Flick, Letta, Rebecchini e Vegas Jobs Act, tutte le perplessità sulla fine dei contratti a progetto ascoltano Amato per i 25 anni dell'Antitrust. Le foto (Sponsor) Noleggio auto, conviene e zero pensieri!