Comments
Transcript
Meno infezioni nosocomiali con il guanto doppio
Numero 11 Meno infezioni nosocomiali con il guanto doppio Le infezioni contratte in ospedale sono in continuo aumento. Nuove disposizioni dell’OMS mirano ad incrementare la consapevolezza per la problematica ed a migliorare le misure di prevenzione, soprattutto l’igiene delle mani: Con una costante disinfezione delle mani e ottimizzando l’uso dei guanti o di doppi guanti, numerose infezioni nasocomiali possono essere evitate. Sempermed fornisce gli ultimi dati e suggerimenti. Le infezioni nosocomiali... to, nell‘arco di alcune ore inizia ad assorbire lo spettro dell‘ambiente: i germi ospedalieri si insidiano nella pelle, nelle vie respiratorie e urogenitali. I principali agenti delle infezioni nosocomiali sono i virus (ad es. virus influenzali, rotavirus); i batteri e i funghi sono meno frequenti, ma posseggono una carica patogena e una mortalità essenzialmente più elevate. [2] ...secondo la definizione CDC (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) sono quelle infezioni in correlazione temporale con un intervento medico e non ancora presenti prima dell’intervento. Vengono considerate nosocomiali anche le infezioni che vengono contratte durante la degenza in ospedale e si manifestano solo dopo le dimissioni. [1] In pratica viene considerata nosocomiale la maggior parte delle infezioni che compaiono entro 48 ore dal ricovero ospedaliero. [2] Rischio di infezioni Il rischio di infezioni dipende dall’agente patogeno (ad es. virulenza), dall’ospite (ad es. debolezza del sistema immunitario) e dall’ambiente (ad es. terapia intensiva). I fattori di rischio per la colonizzazione di un paziente con agenti patogeni sono classificabili in 3 categorie [2]: Foto: Bryon Skinner In un ospedale si incontrano numerosi portatori di germi e la flora batteria di un paziente appena ricovera- E. coli Rotavirus 1 • iatrogeni: ad es. le mani del personale medico, gli interventi invasivi, l’uso di antibiotici, il tipo, la durata e la tecnica dell’intervento, gli impianti, i prodotti medici, gli strumenti • organizzativi: ad es. disposizione/numero di letti, cibi contaminati, impianti di climatizzazione o tubature dell’acqua • correlati al paziente: ad es. gravità della patologia, debolezza del sistema immunitario, fumo, età, patologie precedenti/concomitanti, durata della degenza. altre case (ad es. per spostamenti) e anche in altri paesi, come ha evidenziato la diffusione internazionale di MRSA e SARS. [5] – Anche l’attuale influenza H1N1 (“l’influenza suina”) è stata contratta da molte persone in ospedale e sono noti i casi di infezione di pazienti e collaboratori. Le mani come veicolo principale Gli agenti patogeni vengono trasmessi per contatto diretto (ad es. mani) o indiretto (ad es. goccioline). Dopo il contatto con un paziente o il contatto con oggetti/superfici contaminati i microrganismi possono sopravvivere sulle mani per tempi diversi (valore orientativo dell’OMS: 2-60 minuti, nelle analisi specifiche sono state calcolate fino a 4 ore – vedi tab. [4]). Le mani del personale medico vengono considerate la causa principale (fino al 90%) della trasmissione di agenti infettivi nosocomiali. Di conseguenza l‘igiene delle mani viene considerata una misura fondamentale per la prevenzione delle infezioni nosocomiali e per la diffusione della resistenza agli antibiotici. È stata più volte dimostrata l’interazione tra una migliore igiene delle mani e la riduzione delle percentuali di infezioni e contaminazioni incrociate. [3] Oltre ai pazienti anche il personale medico corre il pericolo di contrarre, ad esempio, l’influenza, la SARS, l’epatite B, l’epatite C, HIV o la tubercolosi per via nosocomiale. [3] Frequenza Le infezioni nosocomiali sono tra le cause principali di complicanze e morte dei pazienti ospedalizzati. Si stima che le infezioni nosocomiali possano più che raddoppiare il rischio di morbilità e mortalità di un paziente ospedalizzato. [2] Nei paesi industrializzati il 5-15 % dei pazienti in ospedale ne è colpito e nei reparti di terapia intensiva la percentuale è nettamente superiore: 9-37 % (Europa) o 12-80 % (USA). [3] Le infezioni nosocomiali più frequenti sono le infezioni delle vie urinarie associate al catetere (ca. 42%), le forme di polmonite associate alla respirazione artificiale (ca. 21%) e le infezioni di ferite postoperatorie (ca. 16%). [4] Per non diffondere ulteriormente la cosiddetta flora cutanea transiente (microrganismi temporaneamente insediati) è necessaria una regolare disinfezione delle mani, anche prima e dopo aver indossato guanti medici. Il comportamento della disinfezione delle mani a quanto pare spesso lascia molto a desiderare: Studi attuali hanno evidenziato che il personale degli ospedali si disinfetta le mani 1,7 15,2 volte all’ora per 6,6 - 30 secondi. Le percentuali di compliance nella disinfezione delle mani sono molto basse in tutto il mondo e si attestano in media sul 38,7 %. [3] Le analisi hanno evidenziato che le infezioni nosocomiali possono essere ridotte fino al 40% migliorando in maniera mirata la compliance nella disinfezione delle mani. [4] Problematica Gli effetti delle infezioni nosocomiali sono vasti e comprendono ad esempio degenza prolungata (spesso raddoppiata), ulteriori interventi medici, impedimenti a lungo termine, maggiore resistenza agli antibiotici, maggiori decessi, costi elevati e stress emotivo per i pazienti e le loro famiglie. [3] La problematica viene acutizzata in quanto le infezioni nosocomiali possono diffondersi rapidamente in AGENTI PATOGENI DELLE INFEZIONI PERSISTENZA SULLE MANI Staphylokokkus aureus ≥ 150 minuti Pseudomonas spp. 30-180 minuti Escherichia coli 6-90 minuti Funghi di lievito incl. candida spp. 1 ora Rotavirus fino a 4 ore 2 Prevenzione Anche la migliore protezione può perforarsi! I guanti medici interrompono la catena delle infezioni in modo molto efficace e soddisfano una reciproca funzione di protezione tra il personale medico e il paziente, a condizione che non siano danneggiati (attenersi alla durata di utilizzo e sostituzione dei guanti, cfr. le linee guida dell’AMWF, l’Associazione delle società medico-scientifiche tedesche). Solo i guanti a tenuta, intatti e non perforati garantiscono una protezione sicura dalla contaminazione delle mani con agenti patogeni ed escludono il rischio di infezioni o trasmissioni di germi [7]. I due pilastri principali per la prevenzione delle infezioni nosocomiali sono il rispetto coerente di misure igieniche e l’utilizzo mirato e razionale di antibiotici. Per l’igiene delle mani il ruolo principale viene svolto da una regolare ed accurata disinfezione delle mani e dall’utilizzo di guanti medici come barriera indispensabile. Inoltre è emerso che la continua e sistematica registrazione e valutazione delle infezioni nosocomiali e degli agenti patogeni con particolari resistenze (sorveglianza incl. feedback anonimo nelle unità organizzative colpite) viaggia di pari passo con una regressione [6]. Negli interventi invasivi, in particolare negli interventi chirurgici, molto spesso si verificano, in genere senza essere notate, perforazioni dei guanti che quasi sempre sono accompagnate da una lesione cutanea sulla mano. I più colpiti sono il pollice e l’indice della mano non dominante, ad esempio durante il “recapping” di siringhe, la sutura delle ferite, il passaggio o lo smaltimento di strumenti, i lavori sulle ossa, condizioni visive scarse sulla zona operatoria o nel trattamento di emergenza. [8] Perfino le minime lesioni possono diffondere una infezione, tuttavia 9 su 10 perforazioni dei guanti non vengono scoperte. Questo mette in pericolo l’utente e il paziente a causa della fuoriuscita di liquidi dal guanto (sudore con agenti patogeni cutanei). [8,9] Recentemente ad esempio si è scoperto che il guanto chirurgico perforato raddoppia il rischio di infezioni post-operatorie delle ferite [10]. Nella lotta contro le infezioni nosocomiali l’OMS ha pubblicato nel 2009 nuove Linee guida per l’igiene delle mani, avviando una campagna per le misure di intervento pratiche. L’obiettivo di “Clean Care is Safer Care” è di ridurre la trasmissione di agenti patogeni a pazienti e personale sanitario migliorando la prassi di igiene delle mani. L’essenza delle nuove Linee guida dell’OMS è costituita dai suggerimenti consensuali e basati sull’evidenza; ad esempio per le 5 indicazioni per la disinfezione delle mani alcolica con rispettiva tecnica e per un corretto uso dei guanti, con rispettiva tecnica per indossarli e rimuoverli. In tutto il mondo al 3.2.2010 già 6.884 ospedali si sono registrati, principalmente in Europa (2.553), seguita dall’America (1.872). [3] Frequenza di perforazione nei guanti chirurgici [12] Interventi gastrointestinali 45% Interventi ortopedici 35% Interventi ginecologici 31% Chirurgia vascolare Chirurgia generale 19% 9% 3 La percentuale di perforazione aumenta con la durata d’uso e la sollecitazione del guanto, per cui è consigliabile una periodica sostituzione del guanto. Inoltre si possono ridurre le perforazioni evitando di indossare gioielli sotto il guanto. Se si scorgono perforazioni nel guanto, occorre darne documentazione e comunicazione al medico competente. [11] che circonda la perforazione, formando una macchia nettamente visibile e il guanto esterno può subito essere sostituito. [11] Una differenziazione cromatica del guanto non è necessariamente indispensabile, in quanto il liquido che fuoriesce dal guanto esterno perforato (di qualsiasi tipo esso sia) risulta comunque visibile. Anche nel caso di 2 paia di guanti uguali questo effetto ottico della colorazione scura dovuta all’umido è evidente, anche se solo leggermente più debole. Secondo lo stato attuale della letteratura scientifica è provato che: per il personale chirurgico l’uso di due paia di guanti per tutti gli interventi chirurgici è consigliabile e va preferito rispetto all’uso di un singolo paio di guanti, in quanto permette di ridurre notevolmente la frequenza di infezioni [7,11]. Dal punto di vista igienico, ai fini delle patologie e quindi della medicina preventiva, indossare due paia di guanti viene considerata una misura rilevante per ridurre la percentuale di perforazioni del guanto e per evitare le infezioni trasmissibili per via ematica, aumentando così sia la protezione del personale sia quella del paziente. Inoltre con il materiale di protezione già disponibile si può raggiungere in tempi brevi una netta riduzione dei rischi in termini di prevenzione. [7] Perforazione Tendenza in crescita: scegli la doppia protezione Per ottimizzare la protezione dalle infezioni è opportuno indossare 2 guanti l’uno sopra l’altro. Sempre più staff chirurghi in Europa e USA optano per questa soluzione già di routine. – Il vantaggio è evidente: il paio esterno protegge il paio interno. Gli studi sulla sicurezza dei guanti hanno evidenziato qualcosa in più: L’utilizzo di due paia di guanti riduce in media di 10 volte il rischio di perforazione del guanto interno e di almeno 6 volte la quantità di sangue trasmessa [11]. Una volta perforato il guanto esterno, il guanto interno rimane intatto fino all’82% dei casi [8]. Una analisi sistematica attuale di Cochrane ha evidenziato che i guanti singoli presentano 4,1 volte più perforazioni rispetto al guanto interno di guanti chirurgici doppi e che, durante l’intervento, chirurgico viene riscontrato il 90-92 % in più di perforazioni se si indossano 2 paia di guanti. Inoltre in questa meta-analisi di 34 studi non sono state osservate conseguenze negative sull’attività chirurgica (sensibilità al tatto, abilità) dovute al doppio strato di lattice. [9] Suggerimenti per l’utilizzo di due paia di guanti (esempi): • Direttiva RKI (Robert Koch Institut): [13] La frequenza di perforazione di due guanti chirurgici indossati l’uno sopra l’altro è nettamente inferiore rispetto al singolo guanto. Negli interventi invasivi con un elevato rischio di lesione / rischio di perforazione del guanto è consigliato l’utilizzo di 2 paia di guanti. In caso di danneggiamento intraoperatorio del guanto, questo viene sostituito. • Linea guida AMWF (Arbeitsgemeinschaft der Wissenschaftlichen Medizinischen Fachgesellschaften e.V., l’Associazione delle società medico-scientifiche tedesche): [14] I guanti vanno indossati sempre sulle mani completamente asciutte, in quanto la pelle inumidita con disinfettante aumenta il rischio di perforazione. A causa del rischio di perforazione viene consigliato sostanzialmente l’uso di 2 paia di guanti chirurgici l’uno sopra l’altro. Se si indossa 1 paio di guanti si consiglia nella chirurgia addominale una sostituzione di routine dopo 90 minuti, a causa della percentuale di perforazione cre- L’uso di due paia di guanti incontra un ampio consenso ed è sempre più diffuso in chirurgia. Questo sembra dipendere soprattutto dal fatto che l’utilizzo di due paia di guanti chirurgici rende rapidamente riconoscibili le perforazioni del guanto esterno pericolose per l’infezione. Infatti la penetrazione di liquido tra i guanti colora l’area 4 scente per l’intera durata dell’intervento chirurgico. paziente anche Sempermed consiglia l’uso di due paia di guanti, in particolare nel caso di pazienti ad alto rischio e interventi profondi, come nei casi di emergenze e procedure invasive (“exposure prone procedure”, EPP). Il personale chirurgico dovrebbe decidere individualmente la misura dei guanti da indossare l’uno sopra l’altro e il materiale più idoneo per il singolo guanto. – Basta provare le diverse varianti! – Il guanto chirurgico esterno non deve essere più grande di quello interno per evitare effetti di scivolamento. Sempermed consiglia di utilizzare la stessa misura per tutti e due guanti oppure di scegliere per il guanto interno un mezzo numero (= 1 misura) più grande del solito e di indossare la misura abituale all’esterno. Se nel corso dell’intervento operatorio i guanti vengono danneggiati, si devono indossare 2 paia di guanti chirurgici nuovi. Se la perforazione viene notata verso la fine dell’intervento chirurgico, può essere sufficiente indossare un nuovo paio di guanti chirurgici su quello perforato. Dopo la rimozione del guanto chirurgico è necessario disinfettare le mani. - Le mani possono essere contaminate da agenti patogeni per lacerazioni passate inosservate o contatto durante la rimozione del guanto. • Piano di igiene delle mani per la sala operatoria della BGW (Berufsgenossenschaft für Gesundheitsdienst und Wohlfahrtspflege, assicurazione obbligatoria contro gli infortuni): [15] Durante un intervento chirurgico indossare due paia di guanti se si è a conoscenza che il paziente è infettivo o se il tipo di intervento comporta un forte rischio di danneggiamento del guanto. Interno verde, esterno bianco o come preferite Come guanto interno (“guanto base”) si presta perfettamente il nuovo Sempermed Green M. Il colore verde inconfondibile di questo guanto chirurgico senza polvere, in lattice naturale, assorbe la luce diffusa nella sala operatoria e facilita quindi l’adattamento degli occhi riducendone l’affaticamento. Inoltre il colore verde migliora il contrasto con gli organi e facilita l’individuazione di un guanto esterno perforato (macchia più evidente/ più scura). Grazie al suo speciale rivestimento interno sintetico Sempermed Green M è facile da indossare, anche con le mani umide. Questo semplifica la sostituzione intraoperatoria del guanto. • SUVA (Assicurazione svizzera contro gli infortuni): [16] In caso di elevato rischio di lesione, si consiglia di indossare 2 paia di guanti. Il rischio di una lacerazione del guanto interno può quindi essere ridotto in modo evidente, in particolare nel caso di interventi chirurgici di lunga durata. • USA: [7] Direttiva AORN (Associazione di infermieri dell’area di Sala Operatoria): Gli operatori sanitari dovrebbero (sempre) indossare due paia di guanti durante gli interventi invasivi. CDC nonché AAOS e ACS (società chirurgiche) sostengono che gli operatori sanitari siano protetti meglio da agenti patogeni trasmissibili per via ematica se indossano 2 paia di guanti. Come guanto esterno si consiglia il Sempermed Supreme o il Sempermed Supreme plus. Questi due guanti chirurgici senza polvere, in lattice naturale, sono particolarmente ben tollerati dalla cute grazie al procedimento leaching studiato da Sempermed, con cui si riducono al minimo i residui di produzione di sostanze irritanti per la cute e le proteine naturali del lattice. Con il loro rivestimento interno sintetico brevettato entrambi i guanti Premium sono facili da indossare e da rimuovere. Lo standard Sempermed garantisce una ottima calzabilità all’utente, un elevato comfort d’uso, la massima sensibilità al tatto e una presa sicu- Doppia protezione con i guanti chirurgici Sempermed A causa del migliore effetto barriera e del conseguente minor rischio di infezioni per utente e 5 ra (da bagnato) con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Chi preferisce rinunciare alla differenziazione cromatica con il Sempermed Green M nel caso di utilizzo di due paia di guanti, può anche combinare questi due guanti chirurgici: ad esempio 2 paia di Sempermed Supreme l’uno sopra l’altro o un paio di Sempermed Supreme all’interno e un paio di Sempermed Supreme plus all’esterno. rali del lattice naturale (NR) alla massima perfezione, per cui ha le stesse caratteristiche del materiale del guanto in lattice naturale, ma senza il rischio di allergie al lattice. Quanto a elasticità, morbidezza, resistenza agli strappi, forma, mobilità delle mani, sensibilità al tatto e presa sicura (a umido), il Sempermed Syntegra IR è perciò perlomeno pari al guanto in lattice naturale. Inoltre questo guanto sintetico made in Austria offre il massimo per quanto concerne tollerabilità cutanea e sicurezza, grazie all’utilizzo di un innovativo sistema di acceleratori. Grazie al suo speciale rivestimento interno a rete, indossare il guanto risulta molto semplice e dona una piacevole sensazione sulla pelle. Doppia protezione in lattice sintetico Nella gamma sintetica Sempermed offre la soluzione ottimale per un doppio paio di guanti: Come “compagno a colori” per il raffinato guanto chirurgico Sempermed Syntegra IR senza lattice e polvere in poliisoprene sintetico (IR) è ora disponibile il nuovo Sempermed Syntegra Green. – Sempermed consiglia di indossare, l’uno sopra l’altro, un paio di Sempermed Syntegra Green come guanto interno e un paio di Sempermed Syntegra IR come guanto esterno oppure 2 paia di Sempermed Syntegra IR. La speciale formulazione di poliisoprene del Sempermed Syntegra IR imita le caratteristiche struttu- La gamma di guanti della casa Sempermed offre soluzioni personalizzate per colori, misure e materiali qualora si desiderino indossare due guanti chirurgici. Per lanciare questa nuova tendenza e quindi per un diffuso impiego di due paia di guanti, Sempermed offre quindi svariate possibilità, con la sua qualità apprezzata in tutto il mondo. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. NRZ für Surveillance nosokomialer Infektionen: „Definition nosokomialer Infektionen (CDC-Definitionen)“, RKI Berlin 2008 Nguyen QV: „Hospital Acquired Infections“, eMedicine Medscape, 1/2009 WHO Guidelines on Hand Hygiene in Health Care, 2009 (Teilnehmerliste „Clean Care is Safer Care“: http://www.who.int/ gpsc/5may/registration_update/en/index.html) Kampf G, Löffler H, Gastmeier P: „Händehygiene zur Prävention nosokomialer Infektionen“, Dtsch Ärztebl Int 2009;106(4):649-55 EU-Projekt IPSE: „Improving Patient Safety in Europe – Technical Implementation Report 2005-2008, Vol. 1, 11/2008 RKI: „Surveillance nosokomialer Infektionen“, Epidemiol Bulletin Nr. 45/2008 Eikmann T: „Doppelte Handschuhe – eine präventive Maßnahme zur Vermeidung nosokomialer Infektionen im Gesundheitswesen“, Umweltmed Forsch Prax 14(3)2009 Kralj N: „Prävention von Virusinfektionen durch chirurgische Handschuhe“, medical spezial 1/2007 Tanner J et Parkinson H: „Double gloving to reduce surgical 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. cross-infection“, Cochrane Database of Systematic Reviews 2009, Issue 4 Misteli H et al: „Surgical Glove Perforation and the Risk of Surgical Site Infection“, Arch Surg 2009;144(6):553-8 Kralj N et Hofmann F (Hrsg.): „Technischer Infektionsschutz bei medizinischen Interventionen“, ecomed Medizin, HJR-Verlag Landsberg, 2009 Hagen G et Arntzen H: „The risk of surgical glove perforations“, Tidsskr Nor Laegeforen, 2007;127(7):856-8 Empfehlung der Kommission für Krankenhauhygiene und Infektionsprävention beim RKI, Bundesgesundheitsbl – Gesundheitsforsch – Gesundheitsschutz 3/2007 AMWF-Leitlinie Nr. 029/027: „Händedesinfektion und Händehygiene“, HygMed 2008;33(7/8):300-13 TP-HSP-4: „Hautschutz- und Händehygieneplan für Mitarbeiter im OP-Bereich“, BGW 2008 Jost M et al.: „Verhütung blutübertragbarer Infektionen im Gesundheitswesen“, suvapro – sicher arbeiten, 8/2009 Informazioni sulla stampa. Proprietario e produttore del documento: Semperit Technische Produkte Gesellschaft m.b.H, Division Sempermed, Modecenterstrasse 22, A-1031 Vienna, Tel. +43-1-79 777-621,Fax: +43-1-79 777-630, E-Mail: [email protected], www.sempermed.com, Editor: Martina Büchele 6 Version 1 09/2010 DM1500235 BIBLIOGRAFIA: