Assiemi e parti - Dipartimenti - Università degli Studi di Brescia
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Assiemi e parti - Dipartimenti - Università degli Studi di Brescia
Disegno di complessivi Di l i i e particolari Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 6 Classificazione dei disegni In generale un disegno tecnico in ambito industriale può rappresentare: Il disegno di un complessivo (o assieme); Il disegno di un gruppo; Il disegno degli eventuali sottogruppi; Il disegno di un particolare (il pezzo singolo). Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 7 Disegno di un complessivo È il disegno di una macchina completa. Ogni macchina è costituita da più gruppi e/o singoli particolari uniti tra loro attraverso un montaggio. Il disegno d d’assieme assieme ha lo scopo di rappresentare l’ingombro e la funzionalità della macchina stessa. Nell assieme sono riportate solamente le quote Nell’assieme d’ingombro, quelle necessarie per il montaggio e quelle di interfaccia con ulteriori dispositivi. Nell’assieme non vi è generalmente la necessità di riportare p indicazioni di finiture superficiali. p Nell’assieme è presente un cartiglio corredato dalla distinta dei componenti. p Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 8 Disegno complessivo Esempio Quota d’i d’ingombro b Cartiglio + Distint componenti Distinta mp n nti Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 9 Disegno di gruppi e sottogruppi Spesso un macchinario è suddiviso in gruppi e sottogruppi (questioni di funzionalità, montaggio, …). Ad ogni gruppo o sottogruppo corrisponde un disegno. Questo disegno è a tutti gli effetti un complessivo. complessivo Come tale riporta solo le quote d’ingombro, quelle funzionali al montaggio e quelle di interfaccia con gli altri l gruppi. È quindi presente, oltre al cartiglio, anche la di i distinta d i componenti. dei i Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 10 Disegno di gruppi Esempio Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 11 Disegno di sottogruppi Esempio Quota Q t d’interfaccia Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 12 Disegno di un particolare Per ogni pezzo singolo, P l non commerciale l o unificato, f deve essere eseguito un disegno completo di tutte le informazioni f m necessarie alla sua realizzazione: Numero minimo di viste e sezioni rappresentare completamente il pezzo; atte Quote; Tolleranze; Indicazioni di finiture superficiali; Cartiglio ed ulteriori indicazioni particolari. Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” a 13 Disegno di un particolare Esempio Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 14 Cartiglio o riquadro delle iscrizioni Ogni disegno presenta, in BASSO A DESTRA, un riquadro i d (il cartiglio). ti li ) Questo Q t riquadro i d contiene ti l le indicazioni per l’identificazione, l’interpretazione e la gestione del disegno g g nel q quale è inserito. La norma UNI 8187 riporta alcune indicazioni su dimensioni e contenuto del cartiglio. La dimensione d f fissata per ill cartiglio l è la l larghezza l h (190 mm), corrispondente a tutta la parte inferiore di un A4. Il cartiglio è diviso in una zona principale, posta nella parte inferiore, ed una aggiuntiva. T li zone sono personalizzate Tali li t sia i i in b base alle ll esigenze aziendali, che in base al tipo di disegno (particolare o complessivo). (p p ) Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 15 Cartiglio o riquadro delle iscrizioni Esempio generico N.B. N B I bordi inferiore e destro del cartiglio devono coincidere con le linee di squadratura q del foglio. g Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 16 Cartiglio o riquadro delle iscrizioni Complessivi e particolari Solitamente S lit t in i ambito bit aziendale i d l sii predispongono di d due cartigli: uno per i disegni d’assieme e uno per i p particolari. Cartiglio per disegno COMPLESSIVO Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Cartiglio per disegno PARTICOLARE Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 17 Distinta dei componenti La distinta dei componenti è l’elenco dei componenti presenti ti in i un disegno. di T l distinta, Tale di ti t sottoforma tt f di tabella, è generalmente ricavata come estensione del cartiglio g (dal basso verso l’alto). Le informazioni contenute nella distinta sono: Un numero di posizione. Corrisponde ad un numero sul complessivo che individua in modo univoco un particolare/gruppo. La descrizione o la denominazione dei p particolari o dei gruppi richiamati. La quantità del componente richiamato. Il materiale del componente richiamato (se pezzo singolo). … ulteriori lt i i indicazioni i di i i particolari. ti l i Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 18 Numero di posizione e “Pallinatura” Nel disegno d d’assieme assieme il richiamo al numero di posizione presente nella distinta componenti è fatto attraverso un pallino numerato collegato, tramite una li linea continua ti sottile, ttil all componente t corrispondente. È buona norma disporre la “pallinatura” in ordine progressivo p g o di montaggio, gg , in senso orario e comunque in modo ordinato e leggibile. Il numero di posizione deve avere grandezza almeno doppia rispetto al carattere utilizzato per le quote. Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 19 Distinta dei componenti e “pallinatura” Esempio Università degli Studi di Brescia Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale Assiemi e parti Rif. Bibliografici: - E. Chirone, S. Tornincasa , Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, Torino - Norme UNI “Disegno Tecnico” 20