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LA VALUTAZIONE DEL MERITO NELLA RIFORMA DELLA “BUONA
LA VALUTAZIONE DEL MERITO NELLA RIFORMA DELLA “BUONA SCUOLA” NODI PROBLEMATICI E PROSPETTIVE OPERATIVE Sottotitolo: dal Merito distinto al Merito Cortona 30 novembre 2015 Rete Interregionale Convegno “Valutazione in progress” Intervento di Luciano Berti LA NORMA La legge n. 107 del 13.7.2015 è costituita da 1 solo articolo composto da 212 commi La valutazione ed il merito sono trattati nei commi dal 126 al 130 LA STORIA Fino ai Decreti delegati Valutazione del Preside / Direttore didattico Triennio di ottimo - Concorso per merito distinto (R. D. n. 1054 del 6.5.1923) Concorso per titoli ed esami o soli titoli utile alla progressione di carriera Il “Concorsone” di Berlinguer Riconoscimento alla crescita professionale nell’esercizio della funzione docente Previsto dal CCNL/1999 per il 20% dei docenti con almeno 10 anni di anzianità Concorso per prove e titoli a livello provinciale £ 6.000.000 annui Il D. L.vo n. 150 2009 (Decreto Brunetta) Bonus annuale delle eccellenze - Premio per l’innovazione Le Amministrazioni pubbliche riconoscono selettivamente le progressioni economiche … sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi e integrativi … sono attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di dipendenti, sulla base delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione LA VALUTAZIONE E IL MERITO NELLE SCUOLE EUROPEE • La valutazione dei docenti è prevista nella maggioranza dei paesi europei • Vi sono sistemi diversi normati sia a livello centrale che periferico • Elementi costanti sono: La presenza di Ispettori e dirigenti Le ispezioni in classe La stesura di piani di lavoro e protocolli osservativi • I colloqui con valutatori IL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI Dirigente scolastico (presidente) 3 docenti (2 scelti dal collegio docenti 1 dal Consiglio di istituto) 2 genitori – 1 genitore e 1 studente (nella scuola dell’infanzia e del I ciclo) (nella scuola secondaria di II grado) (scelti dal Consiglio di istituto) 1 componente esterno individuato dall’U.S.R. (scelto tra docenti, dirigenti scolastici e tecnici) Durata 3 anni ELEMENTI PROPEDEUTICI ALLA SCELTA DEI MEMBRI DEL COMITATO DI VALUTAZIONE DEFINIZIONE DA PARTE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI E DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO DI: MODALITÀ DI SCELTA DEI COMPONENTI REQUISITI DEI DOCENTI Culturali, professionali, di carriera…. REQUISITI DEI GENITORI E DEGLI STUDENTI Culturali, classe frequentata dal figlio, percorso scolastico dello studente….. LA QUOTA ASSEGNATA ALLE SCUOLE € 200.000.000,00 annui € 23.500,00 annui circa a ciascun istituto Importi assegnati tenendo conto di: - numero di docenti - fattori di complessità organizzativa e gestionale - situate in aree a rischio I CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO Art. 1 c. 129 c) legge n. 107 del 13.7.2015 • qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica del successo formativo e scolastico degli studenti • risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche • responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEL MERITO La premialità è orientata lungo i versanti sui quali si articola la professione docente: • la competenza disciplinare; • la competenza metodologico-didattica; • la capacità di collaborazione e di socializzazione delle buone pratiche e delle innovazioni sul piano metodologico-didattico; • l’assunzione di responsabilità organizzative. I criteri stabiliti dal Comitato di valutazione possono essere indirizzati verso • singoli docenti • gruppi di docenti FUNZIONE PROFILO ATTIVITÀ DOCENTE ArticolI 26 27 28 29 CCNL – Comparto scuola FUNZIONE - Attività individuali e collegiali - Aggiornamento e formazione in servizio PROFILO - Competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo relazionali, di ricerca, documentazione e valutazione - Attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. ATTIVITÀ - Attività di insegnamento Attività funzionali all’insegnamento LA QUALITÀ DELL’INSEGNAMENTO SECONDO IL PARLAMENTO EUROPEO Raccomandazione del Consiglio Europeo sulla collaborazione europea per il miglioramento della qualità dell’insegnamento La valutazione della qualità dell’insegnamento da due punti di vista 1. Esterno Osservatori esterni finalizzato alla garanzia del livello qualitativo dell’istruzione, ad un uso efficiente delle risorse, ad un controllo e una guida da parte del governo centrale 2. Interno Processi di autovalutazione, per il miglioramento delle singole scuole, dell’apprendimento comporta la necessità di coinvolgimento di tutte le componenti della scuola. Legge n. 107 Valutazione interna RAV P.d.M. Comitato di valutazione IL PROFILO DEL BUON DOCENTE O.C.S.E. 2008 Accuratezza nella preparazione delle lezioni Selezione dei materiali di insegnamento Definizione chiare degli obiettivi allo studente Mantenimento della disciplina Verifica del lavoro con gli studenti Ripetizione della lezione per alunni in difficoltà Uso di strategie di insegnamento diverse Uso di diversi stili di interazione con gli studenti Valutazione e uso dei suggerimenti degli studenti Chiarezza espositiva Buon uso del tempo Fiducia nelle capacità di apprendimento degli studenti Convinzione della propria responsabilità nell’apprendimento degli studenti Comportamenti orientati all’impegno Condivisione e collegialità con i colleghi Flessibilità e creatività nell’insegnamento LE CARATTERISTICHE CONDIVISE DEL DOCENTE DI QUALITÀ Entusiasmo Padronanza della materia Sistematicità e Orientamento al compito Chiarezza espositiva Qualità psicologiche e relazionali Incoraggiamento e sostegno agli alunni Conoscenza delle tecniche di insegnamento Varietà di metodologie e sussidi •Stabilendo l’obbligo della formazione in servizio come citato in precedenza. Attraverso fondi destinati a tutti i docenti in servizio ELEMENTI DI VALUTAZIONE • La didattica La pianificazione degli apprendimenti, la valutazione degli alunni • La partecipazione alla gestione della scuola La capacità di lavorare in gruppo, l’assunzione di responsabilità gestionali, la relazione con le famiglie • La cura della propria professionalità L’uso delle tecnologie, la partecipazione alle iniziative di formazione e aggiornamento, il comportamento professionale ed etico IL SISTEMA DEI CREDITI I crediti formativi connessi alle attività di formazione in servizio, alle attività di ricerca didattica, alla eventuale produzione scientifica La loro descrizione implica la definizione di alcune caratteristiche dell'attività formativa e assimilata (durata, qualità, enti promotori, documentazione, esiti, incidenza sulle pratiche). Si possono utilizzare, come criteri di riferimento i CFU (segmenti i formazione onnicomprensivi di 25 h. comprendenti presenza diretta, studio, ricerca, sperimentazione, documentazione) Contributo tratto da G. Cerini «A proposito di professionalità» IL SISTEMA DEI CREDITI I Crediti professionali connessi agli impegni assunti all'interno della propria organizzazione scolastica Partecipazione ai dipartimenti, a gruppi di progetto, a nuclei di valutazione Svolgimento di funzioni di staff, strumentali, di supporto Responsabilità di unità operative Gli impegni possono essere descritti in termini di qualità delle mansioni e delle responsabilità e della durata, di risultati raggiunti, di incidenza sulla vita organizzativa di una istituzione scolastica Possono essere documentati in un curriculum professionale elettronico Contributo tratto da G. Cerini «A proposito di professionalità» POSSIBILI INDICATORI DI CREDITI PROFESSIONALI La gestione della scuola Contributi nel lavoro di équipe Partecipazione all’organizzazione e alla gestione scuola Impegno nel rapporto con le famiglie e gli stakeholder La cura della professionalità Uso di nuove tecnologie Carico dei doveri e dei problemi etici della scuola Cura della propria formazione continua Contributo tratto da M. Spinosi «l Comitato di valutazione» IL SISTEMA DEI CREDITI I Crediti didattici La validazione della qualità dell'esperienza didattica che un docente, volontariamente, può sottoporre ad una valutazione esterna. la documentazione di unità (sequenze/moduli/ percorsi) di insegnamento l'analisi della documentazione didattica a cura di una equipe formata da un collega esperto, un dirigente scolastico, un esperto esterno) che rilascia un report l’osservazione in classe a cura di un collega “esperto”, che rilascia un report L'insieme di questo percorso viene documentato all'interno del portfolio professionale del docente. Contributo tratto da G. Cerini «A proposito di professionalità» POSSIBILI INDICATORI DI CREDITI DIDATTICI Strategie didattiche Strutturazione dell’insegnamento Interazione verbale Sostegno all’apprendimento Adeguatezza del contenuto didattico alle possibilità degli alunni Grado di coinvolgimento dell’alunno nell’esperienza di apprendimento Contenuto dell’attività rispettoso della significatività disciplinare Coerenza del contenuto con il curricolo a trasferibilità dei contenuti a situazioni reali, la funzionalità di conoscenza e abilità apprese per lo sviluppo delle competenze. Contributo tratto da M. Spinosi «Il Comitato di valutazione» POSSIBILI INDICATORI DI CREDITI DIDATTICI Strategie - Metodologie didattiche Accuratezza degli strumenti di controllo della proposta didattica per una ridefinizione dell’itinerario progettato Uso di sussidi e mediatori didattici (attivi, iconici, simbolici, analogici); Uso della metodologia del problem solving Proposta di esperienze di apprendimento che favoriscano lo sviluppo del pensiero divergente, della creatività Uso di modalità di organizzazione della classe diversificate (gruppo, piccolo gruppo, lavoro a coppie, lavoro individuale…) Contributo tratto da M. Spinosi «Il Comitato di valutazione» POSSIBILI INDICATORI DI CREDITI DIDATTICI Gestione della classe Gestione del tempo Gestione delle attività Organizzazione degli spazi Organizzazione degli ambienti di apprendimento Gestione e coinvolgimento della classe nelle situazioni di apprendimento Osservazione e valutazione degli studenti, secondo un approccio formativo Contributo tratto da M. Spinosi «Il Comitato di valutazione» POSSIBILI INDICATORI DI CREDITI DIDATTICI Sostegno personalizzato Coerenza dell’apprendimento con la realtà culturale, affettiva, cognitiva dell’alunno Supporti, incoraggiamenti Attenzione alle differenze Uso di strategie compensative Contesto Coinvolgimento degli allievi Rapporti interpersonali Utilizzo delle risorse didattiche uso del web, L.I.M, tecnologie multimediali Piattaforme Libri e altri materiali Contributo tratto da M. Spinosi «Il Comitato di valutazione» ALCUNE CONDIZIONI QUALITATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO • Attività e compiti legati al miglioramento dell’istituto P.T.O.F. - RAV • Orientare la premialità su: - progetti di miglioramento, di innovazione che prevedano modalità di verifica del progetto e la sua possibile espansione - formazione con applicazioni alla didattica (es. ricerca-azione) - progetti sviluppati da gruppi di lavoro ALCUNE CONDIZIONI QUALITATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO Orientare la premialità su: • supervisioni professionali che aumentino le competenze dei docenti • coordinamenti che migliorino la qualità della prestazioni professionali del gruppo di docenti, la condivisione e la collegialità responsabilità didattiche agli insegnanti più preparati (coordinamento gruppi disciplinari, formazione, tutoraggio dei neo-docenti, valutazione, ecc. ) • collaborazioni con il ds che producano effettivi miglioramenti nelle relazioni, nella comunicazione, nella fruibilità degli spazi…. LA CONDIZIONE ESSENZIALE PER LA VALORIZZAZIONE E L’ACCESSO ALLA PREMIALITÀ Valutazione della ricaduta dell’attività in termini di miglioramento della qualità della scuola Corso di formazione Applicazione in classe Progetto formativo Competenze degli alunni Coordinamento Collegialità e diffusione Gestione dei plessi Comunicazione e uso spazi Tutoraggio colleghi Supporto professionale IL DIFFICILE EQUILIBRIO TRA F.I.S. E MERITO Curare l’equilibrio tra compiti formativi e compiti organizzativi Retribuire con il F.I.S. lo svolgimento degli incarichi istituzionali, necessari per il funzionamento della scuola Retribuire con il merito progetti di miglioramento nello svolgimento dell’incarico Attenzione al significato di merito: il docente che frequenta corsi di aggiornamento che assume incarichi è un docente meritevole a prescindere? IL SUCCESSO FORMATIVO E IL MERITO • L’erronea commistione tra successo formativo prove Invalsi – valutazione e risultato degli apprendimenti • Il legame tra successo formativo e trasformazione delle conoscenze, abilità, capacità degli alunni in competenze • La valorizzazione di tutte le azioni di promozione di questo percorso a partire dai punti di criticità evidenziati nel RAV: - Curricolo unitario - Curricolo disciplinare - Valutazione degli alunni IL POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE DEGLI ALUNNI • Rinnovamento dei saperi degli studenti, per renderli competitivi anche a livello europeo • Consolidamento delle competenze chiave di cittadinanza che tutti gli studenti devono acquisire per inserirsi nel mondo del lavoro e nella società contemporanea come cittadini attivi e responsabili, compresa l’inclusione degli alunni stranieri. • Legame tra le attività competenze di cittadinanza, legalità, competenze contrasto alla dispersione scolastica, orientamento) digitali, e indicazioni metodologiche “forti” che riguardano tutti i gradi e gli ordini di scuola e tutti gli ambiti e le discipline lavoro in gruppi, metodologia della ricerca, laboratoriale, problem solving… LE COMPETENZE DA POTENZIARE a. competenze linguistiche, anche tramite CLIL; b. competenze scientifiche e logico-matematiche; c. competenze musicali ed artistiche, anche attive; d. cittadinanza attiva e democratica, interculturalità, solidarietà, competenze giuridico-economiche, auto-imprenditorialità; e. sostenibilità ambientale e territorio; f. competenze nell’uso dei media e nelle tecniche relative; g. educazione motoria ed ad uno stile di vita sano, educazione alimentare; h. competenze digitali, pensiero computazionale, uso consapevole dei social network; i. metodologie laboratoriali; LE COMPETENZE DA POTENZIARE l. contrasto alla dispersione scolastica, lotta al bullismo, anche informatico, politiche di inclusione attenzione ai BES, individualizzazione del trattamento, collaborazione con altri enti; m. apertura al territorio; n. potenziamento dell’orario di apertura, riduzione nel numero degli alunni per classe; o. alternanza scuola-lavoro; p. valorizzazione percorsi formativi individualizzati; q. sviluppo di sistemi di premialità e valorizzazione del merito per gli studenti; r. potenziamento dell’italiano come seconda lingua, anche mediante collaborazioni esterne; s) sviluppo di attività di orientamento. GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI E DIDATTICI PER IL POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE DEGLI ALUNNI • Valorizzazione degli stili di apprendimento degli alunni • Articolazione modulare del monte ore delle discipline • Potenziamento del tempo scolastico • Programmazione flessibile e plurisettimanale dell’orario delle discipline • Articolazione flessibile del gruppo classe L’INNOVAZIONE DIDATTICO METODOLOGICA Le condizioni propedeutiche – La diffusione delle buone pratiche – La trasformazione dell’ambiente di apprendimento – Le innovazioni metodologiche Gli elementi – Gli insegnamenti opzionali inseriti nel curriculum degli studenti – I percorsi di alternanza scuola – lavoro per tutti gli istituti di istruzione secondaria di II grado – Il piano nazionale digitale LE RESPONSABILITÀ DEL COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO E DIDATTICO DELLA SCUOLA Il Dirigente scolastico individua i docenti collaboratori per le attività di supporto organizzativo e didattico Le principali figure: • I Collaboratori del dirigente • I responsabili dei dipartimenti disciplinari • Le funzioni strumentali all’offerta formativa • I coordinatori di classe • I presidenti dei consigli di intersezione, interclasse e classe • I responsabili dei laboratori • I referenti delle commissioni costituite dal collegio dei docenti (piano dell’offerta formativa, progetti, continuità…) • Lo staff della dirigenza GLI ASPETTI LEGISLATIVI E LE DIVERSE COMPETENZE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Le norme Legge n. 107/2015 D. L.vo n. 165/2001 Contratto di lavoro 10% di collaboratori i collaboratori del dirigente, lo staff le funzioni strumentali Le leve economiche per retribuire i docenti Il Fondo per l’Istituzione Scolastica (FIS) e il Merito Il Dirigente scolastico ha ruoli e competenze diverse: FIS Consiglio di Istituto - Collegio dei docenti Negoziazione con RSU lo Merito staff Comitato per la valutazione dei docenti di lo Autonomia decisionale staff di dirige nza I PUNTI CRITICI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Legge n. 107 del 13 luglio 2015 Luciano Berti IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Competenza esclusiva nella determinazione dell’ammontare del bonus da attribuire al docente Presidente del Comitato per la valutazione dei docenti Possibilità di condizionamento nella determinazione dei criteri possibile conflitto di interessi Garanzie Gli indicatori previsti dalla legge La motivazione dell’eventuale scostamento dai criteri formulati dal Comitato Le ripercussioni sulla valutazione del dirigente e la previsione di sanzioni in caso di condotta scorretta LA PRESENZA DI GENITORI E STUDENTI NEL COMITATO • Figure non tecniche • Pericolo di opinioni personali e non imparziali Ipotesi di soluzione • • Conoscenza precisa di ruolo compiti e funzioni del Comitato Adozione di un regolamento del Consiglio di istituto per la definizione di regole certe di funzionamento IL DOCENTE VALUTATORE E VALUTATO • L’incompatibilità è prevista solo nel caso in cui il docente che fa parte del Comitato di valutazione chiede di essere valutato • Non vi è divieto tra l’appartenenza al Comitato di valutazione e l’accesso al bonus RISCHI • Vi sono ragioni di opportunità – imparzialità - indipendenza SALVAGUARDIE • La competenza esclusiva del dirigente nell’individuazione dei docenti a cui assegnare il bonus • La funzione termina con la definizione dei criteri IL COMPONENTE ESTERNO • L’eterogeneità del profilo di appartenenza Docente, Dirigente scolastico, ispettore tecnico • L’indeterminatezza della sua funzione Garanzia? – Contrappeso all’autoreferenzialità? – Garanzia di coesione tra scuole? Ipotesi di soluzione • • Formazione comune dei componenti esterni per assicurare competenza tecnica nella definizione dei criteri Partecipazione in più istituti per assicurare una coerenza dei criteri IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ L’APPORTO INDIVIDUALE E COLLEGIALE GLI STUDENTI Successo formativo degli studenti Potenziamento delle competenze degli alunni COME VALUTARLO? ESITO DEL LAVORO DEL TEAM – DEL CONSIGLIO DI CLASSE LA SCUOLA Le ricerca internazionale evidenzia che il livello qualitativo della scuola aumenta laddove è la comunità professionale dei docenti ad essere protagonista IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ L’APPORTO INDIVIDUALE E COLLEGIALE La premialità individuale rischia di far aumentare lo scarto di competenze professionali tra i docenti La premialità è annuale, i risultati sul piano del miglioramento delle competenze, degli esiti formativi degli studenti non è: - apprezzabile annualmente - frutto del lavoro di un singolo docente LA DISTRIBUZIONE DEL BONUS La discrezionalità delle scuole nella determinazione della distribuzione Il rischio di incidere negativamente sulle relazioni tra docenti LA NECESSITÀ DI DEFINIZIONE PRECISA E CONDIVISA DI CRITERI E MODALITÀ Ipotesi Predeterminazione del numero di docenti da premiare Suddivisione del bonus tra i gradi e gli ordini presenti nell’istituto Determinazione di punteggi per il possesso dei requisiti previsti dal Comitato Predeterminazione del peso e del valore delle 3 aree previste dalla legge LA PUBBLICAZIONE DEI NOMINATIVI PRO Imparzialità e trasparenza dell’Amministrazione Incentivo per stimolare tutti i docenti al miglioramento della scuola CONTRO Gli atti riguardanti le persone non sono soggetti a pubblicazione L’informativa sindacale riguarda docenti aggregati per fascia o per qualifica La possibilità di una lettura distorta da parte delle famiglie LA CRITICA SINDACALE Il merito è concepito come salario accessorio Art. 45 del D. L.vo n. 165/2001 “Il trattamento economico fondamentale ed ACCESSORIO è definito dai contratti collettivi ….. i contratti collettivi definiscono, secondo criteri obiettivi di misurazione, trattamenti economici accessori collegati alla produttività individuale … compete ai dirigenti la valutazione … nell’ambito di criteri obiettivi definiti dalla contrattazione collettiva” L’art. 88 del CCNL prevede già le attività da retribuire con il salario accessorio Esigenze didattiche, organizzative, di ricerca e di valutazione da definire in SEDE DI CONTRATTAZIONE, in relazione al POF Figure organizzative al servizio del dirigente scolastico IL MERITO E IL MIDDLE MANAGEMENT Presenza contemporanea di figure organizzative previste : - dal contratto - dall’organico dell’autonomia (potenziato) Temporaneità delle funzioni La riforma non delinea i profili diversi dei docenti previsti dall’autonomia scolastica Art. 21 c. 16 legge n. 59 del 21.3.1997 “Nel rispetto della libertà di insegnamento e IN CONNESSIONE CON LE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI DEL PERSONALE DOCENTE, … ai capi di istituto è conferita la qualifica dirigenziale … Non si prevede il middle management Viene meno il concetto di leadership diffusa stabile, organica IL MERITO E LE VARIABILI DI CONTESTO IL CLIMA RELAZIONALE DELLA SCUOLA Il collegio dei docenti La RSU Lo stile del dirigente scolastico RISCHI E CONSEGUENZE Distribuzione a pioggia Orientamento verso le figure organizzative Concentrazione in poche teste I MODELLI POSSIBILI Modello del D. L.vo n. 150/2009 Quote prefissate di riconoscimento da chi? dal Comitato? Dalla contrattazione? Basato sulla competitività tra docenti Si investe sull’effetto emulazione Rischio di amento dello scarto tra docenti Rischio di conflittualità Elaborazione di G. Cerini I MODELLI POSSIBILI Modello Collaborativo Disponibilità di incentivi da dare a colleghi che più lo hanno aiutato a migliorare il proprio lavoro (atteggiamento, stile, risultati…) Il rischio di logica amicale Modello Negoziale Impegno di un insegnante o un gruppo di insegnanti in progetti innovativi Impegno di uno o più insegnanti in situazioni di forte disagio che richiedono interventi complessi L’incentivo viene erogato alla verifica del raggiungimento dei risultati programmati Elaborazione di G. Cerini I MODELLI POSSIBILI IL MODELLO DISTRIBUITO Orientato da standard professionali Verifica del loro raggiungimento Tutti i docenti possono aspirare al premio Stimolo al raggiungimento di determinati standard professionali Definizione, comunicazione costruzione degli standard Elaborazione di G. Cerini DAI CRITERI AGLI INDICATORI E AI DESCRITTORI: UN PERCORSO Modello condiviso con la comunità professionale e reso pubblico 1. Predisposizione di uno schema da parte del Comitato di valutazione 2. Elaborazione da parte di una commissione del Collegio docenti 3. Approvazione del Collegio docenti 4. Validazione del Comitato di valutazione 5. Utilizzazione da parte del Dirigente scolastico per l’assegnazione del premio Tratto da un’elaborazione di G. Cerini CHI FA - CHE COSA Comitato valutazione Commissione del C.D. Comitato di Valutazione Collegio dei docenti Albo e Docenti Insegnante Comitato di valutazione Componente tecnica Dirigente scolastico Dirigente scolastico Albo Schema di criteri ed indicatori Descrittori e Rubrica Valutazione documento C. D. Approvazione Pubblicizzazione Presentazione documentazione Validazione del dossier Valutazione Assegnazione del premio Pubblicizzazione assegnazioni Tratto da un’elaborazione di G. Cerini LO STATO DELL’ARTE AL 20.11.2015 Comitato valutazione interno Nomina membro esterno Elaborazione dei criteri Pubblicizzazione dei criteri SÌ O NO NO NO NO Alcuni rischi Contenzioso per una valorizzazione di attività svolte per metà anno Partecipazione dei docenti funzionale all’assegnazione del bonus Il modello di assegnazione dell’organico potenziato Definizione di criteri sperimentali e provvisori Verifica dei criteri, definizione e implementazione dal 1 settembre 2016 NECESSITÀ DI UNA VISIONE COMPLESSIVA DELLA RIFORMA Il merito è UNA leva economica per il miglioramento della scuola Il Piano triennale dell’offerta formativa (organico dell’autonomia) Il Rapporto di autovalutazione La formazione obbligatoria NECESSITÀ DI UNA VISIONE SISTEMICA ED EQUILIBRATA DELLE RISORSE UMANE ED ECONOMICHE Gli strumenti diversi non sono una contrapposizione di poteri tra: Dirigente scolastico merito Collegio dei docenti POF triennale RSU FIS Rappresentano un’opportunità di miglioramento compessivo con leve diverse