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Carpi perde la Collezione Severi

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Carpi perde la Collezione Severi
L’INFORMAZIONE
CRONACA di CARPI
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LA CULTURA
NEL CAOS
L’ente continuerà a
finanziare altre iniziative ma
salta il progetto di far
diventare il centro storico
un museo a cielo aperto
con l’esposizione delle
opere. L’assessore Bellelli:
«Il livello culturale della città
non è in discussione»
IL CASO La Fondazione Cassa di Risparmio si sfila nella trattativa per acquistare le statue
Carpi perde la Collezione Severi
«Non ci sono più le condizioni». Campedelli: «Sono stupìto»
di Massimiliano Papasso
opo anni di tira e molla,
progetti e polemiche,cala
il sipario sul ritorno della Collezione Severi in città.A scrivere i
titoli di coda di quella che negli
ultimi tempi aveva preso le
sembianze di una vera e propria telenovela,la Fondazione
Cassa di Risparmio di Carpi che
ieri ha comunicato di aver revocato la disponibilità a finanziare,con una somma che si aggira attorno ai 2 milioni di euro,
il rientro delle preziose sculture e opere appartenute ad Umberto Severi.La decisione - tanto attesa quanto inaspettata - è
arrivata a conclusione dell’ultima seduta del consiglio d’amministrazione della Fondazione
che si è tenuta lunedì scorso e
D
dove all’unanimità i membri
del cda hanno votato per revocare la disponibiltà data al Comune di sovvenzionare il progetto legato alla collezione.Una
marcia indietro che però, ci
tiene a sottolineare la Fondazione,non significa rinuniciare a
giocare un ruolo di primissimo
piano nei progetti presenti e futuri della città,visto che come
si legge nella nota diffusa ieri
pomeriggio «nel periodo
2001–2007 la Fondazione ha
infatti erogato complessivamente oltre 13 milioni di euro
per il finanziamento di importanti interventi di valorizzazione del patrimonio storico artistico locale nei Centri Storici
dei tre Comuni di Carpi,Novi
e Soliera e per la realizzazione
di attività culturali e di promozione locale».Nessun accenno
però alle reali motivazioni che
hanno spinto la Fondazione a
mandare definitivamente all’aria il tavolo della lunga e spinosa trattativa su uno dei progetti culturali a cui l’amministrazione comunale teneva
molto.Solo un piccolo quanto
criptico accenno al fatto che
«non sussistono più le condizioni per acquistare in proprio
o per erocare al comune la
somma necessaria per l’acquisizione».Stupìto,ma forse nemmeno poi tanto visto le polemiche e i silenzi degli ultimi mesi,il commento del sindaco di
Carpi Enrico Campedelli:«E’
una decisione che non può che
stupirmi - ha detto il primo cit-
tadino - Sono infatti convinto,
così come la giunta che presiedo,dell’importanza che avrebbe potuto rivestire per la nostra
città la presenza delle opere
della collezione Severi.Ci sembra un’occasione perduta per
la città».Sulla stessa lunghezza
d’onda anche l’assessore alle
Poliche culturali Alberto Bellelli:«Noi abbiamo fatto tutto il
possibile in questi anni per fa-
vorire l’acquisto della collezione - commenta - Aspettiamo
una spiegazione da parte della
Fondazione per aver preso questa decisione,ma vorrei sia chiaro che in ogni caso anche senza
la collezione Severi,lo stato della cultura a Carpi resta in grande salute.Abbiamo solo perso
un’occasione per arricchire
ulteriormente il nostro patrimonio».
LE REZIONI Andrea De Pietri, presidente di «Carpi città della cultura»
«Una vergogna, siamo stati presi in giro
Il Comune deve darci una spiegazione»
«E
’ vergognoso che sia il
Comune che la Fondazione non forniscano delle
spiegazioni chiare su una decisione che di fatto sancisce
la rinuncia a far rientrare a
Carpi le sculture della Fondazione Severi».E’profondamente amareggiato Andrea
De Pietri,presidente dell’Associazione Carpi città della
cultura, davanti alla notizia
che la Fondazione Cassa di Risparmio ha deciso di abbandonare definitivamente il progetto per l’acquisto delle opere della collezione.Un progetto che proprio il comitato
aveva contribuito a costruire,
passo dopo passo, convinto
che collocare le sculture in
pieno centro storico potesse
dare il giusto slancio anche all’economia della città.«Tutto
questo ci sembra una colossale presa in giro - attacca De
Pietri - Non siamo bambini
ma dei cittadini che sono interessati al rilancio culturale
della nostra città.Il Comune
non può far finta di non capire e non spiegare a tutta la comunità il perchè si è arrivati
a questa decisione.Come cittadini ci sentiamo presi in giro».
Anche perchè nemmeno
un mese fa la situazione sembrava essere sostanzialmente diversa,con una parte del-
la collezione che aveva addirittura trovato spazio nei rinnovati locali di Palazzo Pio.
Una iniziativa che da molti era
stata vista come un antipasto
in vista proprio del gran ritorno di tutte le sculture.E inve-
Una telenovela
lunga 5 anni
Una storia lunga cinque anni
che si è conclusa con il più disatroso dei finali.Carpi dice addio alle sculture della Collezione Severi dopo fiumi di parole
e di progetti che si sono susseguiti per dare una nuova casa
delle opere raccolte da Umberto Severi nella sua vita.In principio il Comune di Carpi aveva
individuato nell'area della Cappuccina il sito ideale per il Parco delle Sculture al cui acquisto avrebbe dovuto provvedere
la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.Ma,tra una parola
e l'altra,qualcuno è arrivato prima: il Comune di Maranello.
Grazie a un accordo stipulato
con la famiglia Degli Antoni,attuale proprietaria della villa e
del parco Rangoni Macchiavelli
si è dato vita a un grande museo all'aperto visitabile dal
pubblico fino ad ottobre 2008.
Nonostante Carpi sia rimasta a
bocca asciutta,in questi anni si
pensava a come mettere in
pratica il rientro delle statue più
importanti.Un comitato cittadino si è costituito e sul finire dello scorso anno sembrava che
tutto dovesse risolversi per il
meglio.Nel luglio 2007 la Fondazione Cassa di Risparmio
Carpi,infatti,aveva deciso di
mettere a disposizione dell'amministrazione una considerevole cifra per l'acquisizione della
collezione da collocare poi in
centro storico.Nonostante che
la proposta iniziale avanzata
dalla Fondazione fosse quella
di collocare le statue rimaste
nel futuro Parco degli Eventi,
un'area di 260mila metri quadrati sita tra via Mulini e via Traversa San Giorgio.Adesso l’epilogo con il dietro front della
Fondazione,che di fatto dà il
via libera all’inizio dell’Odissea
della Collezione Severi: un viaggio senza ritorno.
(r. pr.)
ce adesso si va verso la disgregazione della collezione visto
che a ottobre Maranello se ne
disfarà.A meno di altri colpi di
scena.«A noi risulta che l’amministrazione comunale abbia già sottoscritto un precontratto con la famiglia Severi - conclude De Pietri - e a
questo punto non ci sorprenderebbe che la famiglia decida di passare alle vie legali».
(mas. pas.)
L’EVENTO E’ arrivato a Londra, scortato da Scotland Yard, il trofeo vinto dal maratoneta nel 1908 TRAFFICO Investimento da 20 milioni della giunta per la viabilità stradale
La coppa di Dorando regina d’Inghilterra
Il cimelio sarà visitato da 500mila persone fino a sabato prossimo
«A
ccolta come una regina». È questo il commento di un emozionatissimo Ivano Barbolini, che ieri
ha portato a Londra la coppa che la regina Alessandra
d’Inghilterra donò a Dorando Pietri all’indomani della
maratona olimpica del 1908.
Nelle mani della presidente della Società Ginnastica La
Patria,Cristina Luppi,il cimelio è uscito ieri mattina dal
caveau dell’Unicredit di Carpi per partire alla volta dell’Inghilterra.
Una volta
sbarcati all’aeroporto londinese di Gatewich gli uomini di Scotland
Yard e della
London Marathon hanno
scortato
la
coppa fino all’expo della La coppa prima della partenza
manifestazione,dove sabato sarà al centro ve in questi giorni verrà vista
della presentazione interna- da non meno di 500.000 perzionale del centenario e do- sone.
Tangenziale Losi, arrivano i dossi
per la sicurezza di studenti e pedoni
comunale di Car- un ridisegno delle corsie del
Lscorsipia giunta
ha approvato nei giorni piazzale e dello stesso stallo
il progetto che appor- dei bus del servizio di traterà numerose modifiche all’incrocio della Tangenziale
Bruno Losi con piazzale delle Piscine e via Peruzzi. Si
tratta di una zona caratterizzata da un traffico molto intenso e in alcune ore della
giornata anche fortemente
frequentata vista la presenza di impianti sportivi e istituti scolastici.
Il progetto, costo previsto
circa 20 mila euro, prevede
sporto urbano,con la posa di
due ulteriori dossi, uno nel
piazzale stesso e l’altro nella
corsia della Tangenziale che
porta in via Peruzzi da sud.
Verranno poi sistemati piccoli manufatti in cemento a
protezione delle aiuole spartitraffico e dell’attraversamento pedonale, creato un
nuovo passaggio pedonale a
nord e modificando i tempi e
in parte la fasatura del ciclo
Più sicurezza per via Losi
semaforico al fine di rendere
più sicuri i movimenti tra i
veicoli e i pedoni.
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