EMERGENZA ZIKA. Brasile chiama Europa Preoccupa la rapida
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EMERGENZA ZIKA. Brasile chiama Europa Preoccupa la rapida
ISTITUTO PASTEUR ITALIA FONDAZIONE CENCI BOLOGNETTI EMERGENZA ZIKA. Brasile chiama Europa Preoccupa la rapida diffusione del virus Zika e la sospetta associazione con casi di gravi malformazioni dei feti. Mobilitazione internazionale. Avviata una collaborazione Pasteur Italia-Brasile Identificato per la prima volta in Africa nel 1947, l’arbovirus Zika è rimasto sconosciuto ai più fino a oggi, quando è giunto sotto la luce dei riflettori perché responsabile di un’epidemia che ha colpito l’America meridionale e centrale e che, nell’era della globalizzazione, minaccia di espandersi velocemente in tutto il mondo. Così, a fine gennaio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza internazionale. «A distanza di pochi mesi» spiega John Hiscott virologo all’Istituto Pasteur Italia «l’infezione si sta diffondendo rapidamente. Alcuni casi si sono registrati anche in Europa e hanno riguardato persone di ritorno da soggiorni in Sud America. L’emergenza sanitaria è doverosa visto la mancanza di vaccini e, soprattutto, il sospetto, da verificare, che all’infezione siano associate malformazioni fetali. Come esperto virologo sono stato contattato dai colleghi dall’Istituto Pasteur-Fondazione Oswaldo Cruz (Fiocruz) in Brasile e abbiamo avviato una collaborazione per studiare i meccanismi di infezione del virus e lavorare a un’ipotesi di vaccino». Trasmissione. Il virus Zika è trasmesso all’uomo dalle zanzare del genere Aedes, in particolare Aedes aegypti, principale vettore anche di altri virus patogeni per l’uomo come il Dengue e il Chikungunya. Un vettore secondario è poi Aedes albopictus, anche nota come “zanzara tigre”, specie fortemente invasiva che ha colonizzato tutta l’Europa meridionale con densità particolarmente elevate in Italia. Una volta inoculato, lo Zika virus si replica nel sangue per circa una settimana e può essere successivamente trasmesso a un altro individuo attraverso una nuova puntura. Di recente negli USA è stato registrato un caso di contagio per via sessuale. Emergenza. Fino a poco fa l’infezione da virus Zika era considerata essenzialmente innocua. I sintomi (febbre, mal di testa, eruzioni cutanee, fatica e dolori muscolari e articolari) si risolvono nel giro di una settimana e fanno pensare a un’influenza. Il virus però potrebbe essere causa di malformazioni dei feti, come la microcefalia, alterazione nello sviluppo del cervello causa di ritardo mentale irreversibile: nell’arco di un anno in Brasile i casi di microcefalia sono passati da 150 a 4000 (dati a fine ottobre 2015). Il legame con l’infezione da Zika - specificano dall’Oms - «è fortemente sospettato, ma ancora non scientificamente provato». Per fare chiarezza servono studi multidisciplinari e cooperazioni internazionali. L’intervento degli Istituti Pasteur. Lo scorso novembre i ricercatori dell’Istituto Pasteur della Guyana Francese hanno confermato i primi casi Zika nella Repubblica del Suriname e sequenziato l’intero genoma del ceppo virale responsabile dell’infezione: per Dominique Rousset , alla guida del laboratorio di virologia e del centro nazionale di riferimento per gli arbovirus, «si tratta di un passo essenziale per comprendere come si sviluppa l’infezione». Tutti gli Istituti presenti nelle aree dei primi focolai di infezione (Istituti Pasteur IP della Guyana Francese e del Guadalupe e Fiocruz, l’IP del Brasile) hanno da subito avuto un ruolo centrale come “sentinelle” del virus. Oggi svolgono un’azione di sensibilizzazione specialmente rivolta alle donne in gravidanza e fronteggiano l’emergenza con l’aiuto di tutti gli Istituti della Rete Internazionale. Il laboratorio Pasteur Italia, diretto da John Hiscott, ha avviato una collaborazione con l’Istituto Pasteur - Fiocruz in Brasile per studiare i meccanismi di infezione e progettare strategie anti virali. Zanzare sotto osservazione. Gli entomologi dell’Istituto Pasteur della Guyana studiano la zanzara che trasmette il virus, monitorandone tra l’altro la resistenza agli insetticidi. Gli esperti della sede di Parigi collaborano con i colleghi dell’Istituto del Guadalupe per analizzare la capacità di contrarre e trasmettere il ISTITUTO PASTEUR ITALIA FONDAZIONE CENCI BOLOGNETTI virus delle diverse specie di zanzare Aedes presenti nelle Americhe e in Europa: è un lavoro fondamentale, che aiuterà a valutare la portata dell’epidemia e il rischio che si espanda in Europa. Gli studi sulla zanzara tigre a Roma. Il gruppo di ricerca di Entomologia Sanitaria coordinato da Alessandra della Torre nel Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza da anni studia Aedes albopictus, la “zanzara tigre”, potenziale vettore di virus patogeni per l’uomo, tra i quali lo Zika. È in corso di pubblicazione proprio in questi giorni sulla rivista PLoS Tropical Neglected Deseases una ricerca condotta da Beniamino Caputo con il contributo del borsista Pasteur Mattia Manica sulla valutazione di attività di controllo effettuate nell’area del Policlinico Umberto I di Roma, in cui si dimostra come una strategia di lotta integrata contro zanzare adulte e allo stadio larvale consenta di sopprimere il picco stagionale di densità delle zanzare, riscontrato in assenza di trattamenti. Lo studio dei determinanti ecoclimatici delle aree e dei periodi di maggiore densità di zanzara tigre consente inoltre interventi di controllo e bonifica più mirati, nonché la valutazione del rischio di trasmissione autoctona in Italia di virus esotici a partire da casi di “importazione” di virus da parte di viaggiatori provenienti da aree endemiche. Infine, la determinazione del grado di resistenza delle zanzare ai prodotti insetticidi di più largo utilizzo fornisce informazioni di base essenziali per la corretta pianificazione di interventi di controllo. Diagnosi clinica veloce. Data la forte somiglianza con i sintomi dell’influenza, diagnosticare con efficacia e sicurezza l’infezione da Zika è molto importante, soprattutto per le donne incinte. I ricercatori della Rete (in particolare di Parigi e Bruxelles) progettano test di laboratorio accurati e veloci. L’Istituto Pasteur Italia e la Ricerca sulle malattie a trasmissione vettoriale. L’Istituto Pasteur Italia studia da tempo malattie a trasmissione vettoriale, prima fra tutte la malaria, un’infezione parassitaria trasmessa dalla puntura di zanzare Anopheles che nelle regioni tropicali e povere del mondo ancora oggi uccide un bambino ogni minuto. David Modiano analizza il ruolo dei geni nel determinare resistenza e suscettibilità alla malattia infettiva. Alessandra della Torre utilizza approcci genomici per lo studio dell'evoluzione e dell'ecologia di specie zanzare vettrici di malaria nella regione Afrotropicale. Mara Riminucci prosegue il progetto di ricerca di Paolo Bianco sul potenziale ruolo del microambiente ematopoietico del midollo osseo nella sopravvivenza del parassita e nella trasmissione della malaria da uomo a zanzara. Oggetto di studio è anche la malattia trasmessa dal virus Dengue, analogo a Zika. Gli immunologi del Pasteur Italia analizzano l’attivazione della risposta immunitaria innata contro il virus. ARBOVIRUS. Vasto gruppo di virus a RNA che sono trasmessi all’uomo o agli animali attraverso la puntura di artropodi, in genere zecche o zanzare. Gli artropodi prelevano il virus presente nel sangue pungendo animali e lo trasmettono poi ad altri ospiti. Nell’uomo possono dar luogo a infiammazioni del cervello (encefalite, encefalomielite o meningoencefalite) o ad altre malattie infettive febbrili come Dengue, Chikungunya, oltre che a Zika.