12 dicembre Gaetano di Marco, 28 anni, Catania: lavorava sul tetto
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12 dicembre Gaetano di Marco, 28 anni, Catania: lavorava sul tetto
12 dicembre Gaetano di Marco, 28 anni, Catania: lavorava sul tetto di u capannone. E' precipitato al suolo da un’altezza di sei metri, e non ha retto all’urto. Si era sposato tre mesi fa... Angelo Morazzoni, 54 anni, postino di Milano, vittima di un incidente mentre stava guidando il motomezzo aziendale per la consegna della corrispondenza. 13 dicembre Gaetano Di Marco, 28 anni, Belpasso (CT). Morto per le gravi lesioni al fegato riportate dopo essere precipitato da un'altezza di circa sei metri, nello stabilimento della "Cavip", un’impresa che produce arredamenti per bar e ristoranti. «Questa mattina ci siamo svegliati osservando che lo spietato contatore degli infortuni sul nostro sito ha raggiunto quota 1.000. Mille infortuni mortali. Mille vite, dall'inizio dell'anno, strappate alle loro famiglie, strappate ai compagni di lavoro, strappate alla vita». È quanto afferma il direttore di Articolo 21, Stefano Corradino. «Non sono incidenti, non sono fatalità: sono morti. E non sono bianche. Ma sporche. Omicidi in piena regola. 1.000 morti, 1.000.444 infortuni, 25.011 invalidi. Questo il bollettino di guerra dall'inizio dell'anno». «Un contatore che non dà tregua", prosegue Corradino, "neanche mentre commemoriamo la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che compie 60 anni, e che all'articolo 23 recita 'Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro...' Erano tutt'altro che soddisfacenti", conclude, "le condizioni in cui mille lavoratori, italiani e stranieri sono deceduti nel 2008». «È inaccettabile raggiungere questa cifra», aggiunge il portavoce di Articolo21, Giuseppe Giulietti. «Anche se", spiega Giulietti, "grazie ai provvedimenti assunti e al maggiore rigore manifestato a suo tempo dal governo Prodi c'è stata una flessione, sarebbe un pessimo segnale se abbassassimo la guardia. Non si può tornare indietro e le ragioni per continuare nella carovana per il lavoro sicuro promossa da Articolo21 e l'ex ministro Cesare Damiano ci sono tutte. Sabato saremo ad Assisi e a Murano per testimoniare il nostro impegno che non si ferma». Leggi l'articolo di Stefano Corradino 17 dicembre Carmelo Porco, 29 anni, schiacciato da una vettura operatrice che stava per essere agganciata a un altro mezzo, sui binari nei pressi della stazione ferroviaria. Dipendente di una ditta che stava lavorando alla manutenzione della linea ferroviaria di Rocca Imperiale (Cosenza). Renato Calceglia, 51 anni, caduto da una scala, da circa tre metri d'altezza, travolta dalla porta del cassone di un autocarro, in un capannone industriale a Lauria (Potenza). Era residente a Padula (Salerno). 18 dicembre Cristophe Repele, 23 anni, muratore, stava lavorando allo scavo delle fondamenta di un edificio, quando un muro ha ceduto, provocando un crollo che lo ha sepolto. Lavorava per la ditta "De Facciuno" di Vicenza. 19 dicembre Umberto Gambino, operaio di 35 anni, residente a Pollena Trocchia (Napoli), è morto dopo due giorni di agonia in ospedale. Elettricista, era caduto da un’impalcatura nella stazione ferroviaria di Napoli Centrale: stava effettuando dei lavori a un quadro elettrico, quando è precipitato dal ponteggio sul quale si trovava, riportando gravi ferite e fratture in varie parti del corpo. L'operaio lavorava per una ditta subappaltatrice. Si tratta del secondo incidente mortale in una ventina di giorni all'interno della Stazione Centrale di Napoli. Il 27 novembre scorso era morto, folgorato da una scarica elettrica, Ciro Cozzolino, di 31 anni, anche lui dipendente di una ditta in subappalto. Si è aperto oggi a Mantova (19 dicembre 2008) il processo contro l’agricoltore accusato di aver lasciato morire di fatica un operaio indiano e di averne abbandonato il corpo nei campi. Mario Costa, di 46 anni, titolare di un’azienda agricola di Salina di Viadana, nel mantovano, è sotto processo con rito abbreviato, con l’accusa di omicidio volontario. Il Pubblico ministero ha chiesto una condanna a 30 anni di reclusione, ritenendolo responsabile della morte di Vijay Kumar, un lavoratore in nero e senza permesso di soggiorno, di 44 anni, che perse la vita mentre stava raccogliendo meloni. La stessa accusa è stata mossa nei confronti della moglie dell’agricoltore, Claudia Avanzi, per la quale sono stati chiesti 16 anni di carcere. La tragedia risale al 26 giugno scorso, quando uno dei tanti indiani che lavoravano per Costa fu colpito da un malore mentre stava lavorando sotto un sole cocente. Anziché portarlo all'ospedale, i due coniugi avrebbero fatto spostare l'uomo, ormai agonizzante, fuori dal loro appezzamento di terreno, dove fu trovato morto alcune ore dopo. 22 dicembre Daniele Argentario, 31 anni, muratore, stava riparando il tetto di una fabbrica a Pregnana Milanese (Milano), quando è precipitato nel vuoto, da circa sette metri d’altezza, riportando gravi ferite e un trauma cranico. Stava lavorando alla Pentair Water, un’azienda produttrice di piscine e saune. Andrea Vacca, 28 anni, muratore, stava lavorando alla costruzione della diga di Sa Stria, quando è stato colpito da un pezzo della cabina di una gru precipitata nel vuoto a Sarroch (Cagliari). 23 dicembre Graziano Ferrari, 48 anni. Aveva caricato sul muletto alcuni manufatti di alluminio da portare in un altro reparto, quando il mezzo si è ribaltato e il carico lo ha travolto, all’interno dello stabilimento della "All Ferr" a Casei Gerola (Pavia). Antonio Campilongo, 60 anni, muratore, caduto dal tetto della casa su cui stava lavorando, da tre metri d'altezza, a Lequile (Lecce). 30 dicembre Telecom condannata a risarcire 320mila euro ai familiari di un impiegato morto per esposizione all’amianto