Dal caos alle (quasi) certezze: il clima non è più un`opinione
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Dal caos alle (quasi) certezze: il clima non è più un`opinione
STAMPA .LA MERCOLEDÌ 16 DICEMBRE 2015 l P MEDICINA Le gerarchie del Dna 28 .TuttoScienze Alla Normale di Pisa i pesciolini tropicali svelano come ticchetta l’orologio dell’invecchiamento NICLA PANCIERA 1 Sono coloratissimi pesciolini tropicali e hanno la vita più breve di ogni altro vertebrato. Dall’Africa agli acquari di casa i Nothobranchius furzeri si trovano nei laboratori di una ventina di centri di ricerca e diventano protagonisti degli studi sull’invecchiamento. Fisiologico e patologico. È una storia lunga 15 anni e ha inizio quando un neurobiologo, Alessandro Cellerino, oggi ricercatore alla Scuola Normale Superiore di Pisa, rientra in Italia e inizia ad occuparsi di questi animaletti: loro vanno incontro ad un invecchiamento accelerato che presenta, però, le stesse caratteristiche di quello umano, comprese le malattie cardiache, neurodegenerative e neoplastiche. Ora Cellerino e colleghi hanno completato il sequenziamento del genoma della specie, la cui pubblicazione su «Cell» lo rende una risorsa pubblica. «Il livello di dettaglio è paragonabile al primo sequenziamento del genoma umano realizzato 20 anni fa», ha commentato un altro autore dello studio, Matthias Platzer, ricercatore al Leibniz Institute on Aging e coinvolto nello Human Genome Project. A conferma dell’origine tutta italiana del- Dal caos alle (quasi) certezze: il clima non è più un’opinione È la metrologia uno dei motori dell’accordo di Parigi sui gas serra GABRIELE BECCARIA Chi farà i controlli e, quindi, prenderà le misure? Al cuore degli accordi della Conferenza sul clima di Parigi c’è la capacità - e la volontà - di tenere sotto controllo le emissioni inquinanti e di conseguenza il loro effetto distruttivo, vale a dire il surriscaldamento del Pianeta. Si è decisa una soluzione soft: i check-up periodici saranno «autocertificati» e quindi realizzati da ogni nazione. La tanto invocata trasparenza, che sarebbe stata massima con l’intervento di un’agenzia internazionale, si appanna un po’, ma il compromesso non significa necessariamente una sconfitta. Misure precise e controlli affidabili sono comunque possibili. I mezzi ci sono e a renderli concreti sono tanti strumenti, sulla Terra e nello spazio. Sofisticati occhi e nasi che combinano sensori, satelliti e software. A spiegarlo in queste pagine sono Massimo Inguscio e Roberto Battiston: il primo è alla guida dell’Inrim, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, e il secondo dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana. Non è un caso che entrambi siano fisici: la fisica rappresenta un’impalcatura concettuale su cui si aggrappano e prosperano le discipline più diverse. Se la biologia deve molto al celebre saggio del 1944 «Cos’è la vita?» di Erwin Schrödinger, uno dei padri della meccanica quantistica, nel XXI secolo la medicina esplora il corpo umano con la risonanza magnetica, sfruttando le proprietà dei nuclei degli atomi, e i sistemi complessi mettono in campo le logiche della fisica per svelare le caratteristiche emergenti degli organismi e quelle dei flussi economici, fino alle metamorfosi del clima. La salute individuale, così come il benessere della Terra, passa anche attraverso i saperi che indagano quark, atomi e galassie: fisica e fisici sono i nostri «dottori». Con i test in corsia e i test che spiano il respiro dei continenti. l P CLIMATOLOGIA/1 MASSIMO INGUSCIO INRIM - ACCADEMIA DEI LINCEI «M isurate tutto quel che è misurabile e rendete misurabile quello che non lo è»: questa la raccomandazione di Galileo che è quanto mai attuale per lo studio dei cambiamenti climatici. Il campo è complesso e il sistema nella sua interezza va trattato in modo specifico, utilizzando una moltitudine di dati scientifici resi confrontabili che riguardano atmosfera, oceani, terra, ma anche irraggiamento solare e il re-irraggiamento influenzato dall’effetto serra. Nel dibattito il tema predominante è quello del riscalda- mento globale (mediamente misure di temperatura: altre quasi un grado Celsius di au- informazioni quantitative, a mento dal 1880 ad oggi, di cui cominciare da quelle relative a circa la metà soltanto negli umidità, pressione, velocità ultimi 30 anni). Ma già la «mi- dei venti o concentrazione di sura» della temperatura è specie chimiche, entrano nella ben lungi da essere cosa sem- comprensione di quello che è plice: si utilizzano informa- un incredibile e complesso lazioni provenienti da stazioni boratorio interdisciplinare. La meteorologiWorld Meteoche che operology Orgarano nelle nization condizioni ( Wm o ) è più disparate l’agenzia del- i ricercatori l’Onu delegadell’Inrim ta a coordinahanno portaRUOLO: È PROFESSORE re i programAL LABORATORIO LENS mi internato i loro senDELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE, sori a 5 mila PRESIDENTE DELL’INRIM zionali di mometri sulE ACCADEMICO DEI LINCEI nitoraggio e l’Everest - e studio del clicon la necessità di metodi di ma. La preoccupazione è assimisura omogenei che assicu- curare che la qualità dei dati rino un confronto dei dati con sia omogenea in tutte le aree incertezza certificata. del Pianeta, con accuratezza e Tuttavia non ci si limita a precisione garantite su una Massimo Inguscio Fisico scala di tempo, da pochi anni al secolo, adeguata ai modelli climatici e meteorologici. I dati devono essere standardizzati, accurati ed affidabili: una migliore comprensione dell’evoluzione e della tendenza climatica del Pianeta passa necessariamente attraverso una migliore qualità, affidabilità e precisione dei dati di misura. Questo è il «core business» della metrologia. Già nel 2001 la Wmo e il Comitato Internazionale Pesi e Misure, di cui l’Inrim fa parte, firmarono a Parigi un accordo di mutua cooperazione, avviando una consultazione continua tra le organizzazioni. Questo per garantire che i dati relativi alle misurazioni di stato e composizione dell’atmosfera e dell’acqua, provenienti dai programmi di monitoraggio della Terra, fossero basati su misu- razioni riconducibili al Sistema internazionale delle unità e fossero accurati, affidabili e di qualità «metrologica» costante e riferibile nel tempo. Gli istituti europei di metrologia, associati nell’Euramet, hanno concentrato le risorse sulla misura accurata di alcune variabili climatiche essenziali, una serie di indicatori-chiave. Tanto migliore è la precisione con cui sono conosciute, tanto più affidabile sarà la capacità di costruire modelli climatici robusti e dare risposte corrette ai cittadini e alla società. Se il compito generale è dunque quello di dare risposte affidabili su tutte le variabili climatiche, la metrologia si concentra su quelle più critiche, quali l’anidride carbonica (CO2), il metano o quelle «difficili» come la formaldeide, che possono essere misurate tramite osservazioni terrestri, con palloni sonda e dallo spazio. La CO2 è un gas che contribuisce all’effetto serra: la sua concentrazione aumenta con lo stesso andamento grafico della temperatura. Gli studi possono essere molto sofisticati, come quello che segue l’andamento della concentrazione dei «tipi» di anidride carbonica. Nell’atmosfera «naturale» ci sono tracce dell’isotopo più pesante (14) del carbonio, di cui si osserva una diminuzione in percentuale, mentre la concentrazione del gas nel complesso aumenta. Questo consente di stimare l’effetto del petrolio o del carbone nella produzione di energia, poiché tali combustibili fossili non hanno carbonio 14 (conseguenza del decadimento radioattivo) e quindi immettono nell’atmosfera solo anidride «del tipo che aumenta». La metrologia mondiale non si limita quindi solo al ruolo consolidato da più di un secolo di supporto allo sviluppo industriale, commerciale ed economico. Molti degli istituti metrologici nazionali più avanzati, Inrim compreso, si sono riorganizzati in modo da avere dipartimenti multidisciplinari dedicati alla metrologia per la qualità della vita, dove misure affidabili e confrontabili per la «salute» della Terra si affiancano a quelle per la salute dell’uomo e la produzione di energia sostenibile. Sono temi di LA STAMPA MERCOLEDÌ 16 DICEMBRE 2015 Oltre le apparenze Si chiama Nothobranchius furzeri e può svelare molto di noi umani l’impresa lo stesso risultato è stato raggiunto da un secondo team, del quale fa parte un ex normalista responsabile dell’«esportazione» del pesciolino, Dario Valenzano, ora al Max Planck Institut for Biology of Ageing a Colonia. Nell’analizzare il programma di invecchiamento dei pesciolini il gruppo pisano ha fatto una scoperta che permetterebbe di dare ragione della «sincronicità» della perdita di funzioni dei vari organi. «Dall’analisi della regolazione dei geni nell’invecchiamento di cervello, fegato e pelle abbiamo visto che i geni regolati sono più vicini fisicamente di quanto ci si attenderebbe, se fossero distribuiti casualmente, e si concentrano in alcune aree - spiega Cellerino -. La prossimità può spiegare, almeno in parte, perché vengono regolati insieme anche in organi diversi». Alcuni interrogativi, però, restano senza risposta. Il Nothobranchius furzeri si riproduce a sole tre settimane di vita e muore in appena quattro mesi, eppure l’adattamento all’habitat della savana (vive spesso in stagni e polle) gli permette di interrompere lo sviluppo embrionale, in attesa di situazioni più favorevoli. L’arresto nell’embrione - chiamato diapausa - è reversibile. «Nell’osservare l’espressione genica nelle fasi della vita dei pesciolini quello che ci ha sorpreso, perché controintuitivo, è stato scoprire una sovrapposizione dei programmi di attivazione genica nella diapausa e nell’invecchiamento». A differenza di quanto avviene nella diapausa, nell’adulto che invecchia l’attivazione, che riguarda geni responsabili per la sintesi di nuove proteine, è un processo irreversibile. Capirne il funzionamento . TuttoScienze .29 permetterebbe di formulare nuove ipotesi sulle basi biologiche dell’invecchiamento, le quali, a loro volta, possono guidare lo sviluppo di interventi che lo rallentino. «Testare queste ipotesi è una operazione peraltro possibile, tramite l’editing Crispr/cas9 - spiega il neurobiologo che ne ha perfezionato l’applicabilità -. Consente di modificare la sequenza di geni specifici del genoma di interesse, sia quella legata all’invecchiamento sia quella dei processi patologici». Gli «indiziati» sono centinaia di geni, regolati nella diapausa e nell’invecchiamento. L’obiettivo conclude - «è individuare i candidati che, in cima alla gerarchia del Dna, agiscono da “direttori”, regolando l’attività dei geni stessi per governare le condizioni di salute e quindi l’aspettativa di vita». Destini individuali e collettivi La salute dell’umanità e quella della Terra: un legame ormai percepito come indissolubile fondamentale importanza di nuovo interconnessi, che la metrologia consente di affrontare a livello mondiale, organizzandosi per aree regionali. Oltre alla rete europea vi sono le reti metrologiche africana ed asiatica. Questo è un aspetto che rende la scienza metrologica, per sua natura interdisciplinare, un’importante fonte di dati, anche a sostegno delle politiche di sviluppo che creino ponti tra varie parti del mondo. La scienza deve saper fornire le basi per un linguaggio condivisibile con la politica e l’opinione pubblica, in modo che non si costruiscano preconcetti, ma, anzi, si sviluppi una comune consapevolezza dei problemi. Anche nel caso della metrologia per i cambiamenti climatici la scienza non può dare certezze assolute. Tuttavia la stima condivisa dell’incertezza diventa importante quanto la misura stessa: l’incertezza misurata pone limiti precisi ai margini di discussione ed è uno stimolo per misure più accurate. Anche in questo caso la scienza non è fine a se stessa, anzi è partecipe di un circolo virtuoso in cui ha il compito di sviluppare una coscienza universale che comprenda il rispetto per l’ambiente e che di ritorno fornisca stimoli per nuove misure per il futuro del Pianeta. Come sta davvero la Terra? Una risposta arriva dai satelliti Il presente e il futuro dei programmi Ue e Usa l P CLIMATOLOGIA/2 ROBERTO BATTISTON AGENZIA SPAZIALE ITALIANA l tempo ci dirà se l’accordo raggiunto alla Cop21 è un buon accordo. Sulla carta lo è. Limitare l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C entro il 2020 magari arrivando a 1,5°C - è l’obiettivo più ambizioso della sintesi del 5° rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), la base scientifica del negoziato conclusosi a Parigi che collega la quantità di gas serra nell’atmosfera alla crescita della temperatura media del pianeta. E il tempo, come spesso accade, non è una variabile banale. Per raggiungere questo risultato servirà raggiungere la neutralità carbonica al massimo entro la fine del secolo. Inoltre è necessario che la quantità accumulata di emissioni di CO2 prodotte dall’uomo non superi le 800 gigatonnellate. Considerando che dal 1870 ne abbiamo già rilasciate nell’atmosfera 531, bisogna correre per evitare che il riscaldamento terrestre continui anche oltre l’anno 2100, lasciando un’ingestibile eredità per le prossime generazioni. In questa corsa contro il tempo l’enorme mole di dati che otteniamo grazie alle costellazioni satellitari di osservazione della Terra è probabilmente lo strumento scientifico più potente a disposizione sia per studiare lo stato del Pianeta sia per verificare il comportamento delle varie nazioni. Lo spazio è un punto di osservazione privilegiato I che ci consente di monitorare e Skymed e il satellite multispetcatalogare in continuazione trale «Prisma» sono due misl’intero Pianeta e studiare la sioni nazionali all’avanguardia sua complessità, dominata da nell’osservazione della Terra. processi che avvengono su scaDue considerazioni sull’acle temporali e spaziali diverse, cordo di Parigi. La prima è di spesso caratterizzate da feno- metodo scientifico: il dibattito meni non lineari. Come è già sul «climate change» avviene accaduto con le previsioni me- nella tradizione scientifica galiteorologiche, il miglioramento leiana, basata sulla misura spedei dati permette un affina- rimentale ripetuta, sull’analisi mento crescente dei modelli e accurata dei dati, sul dibattito una maggior comprensione di tra scienziati impegnati nello quello che sta accadendo al cli- svolgimento di ricerche indima, sia livello globale sia locale. pendenti e autonome, ottenenGià dai primi Anni 80 la do una convergenza via via creNasa aveva iniziato questi stu- scente. È dal 1988 che l’Ipcc fordi, lanciando il programma nisce i suoi rapporti sul clima. Global Habitability. Nel 2007 Alcuni recenti scetticismi su l’ente americano aveva ben 17 dati verificati e accettati dalla missioni che trasmettevano stragrande maggioranza della dati sul clima: oggi il suo Earth comunità scientifica sembrascience budget varia tra i 1,2 e no davvero fuori luogo. 1,4 miliardi di La seconda dollari l’anno. è di carattere Anche l’Agenpolitico: aver zia Spaziale messo insieme Europea e Usa, Europa, l’Agenzia SpaCina e India fa ziale Italiana, ben sperare in RUOLO: È PROFESSORE DI FISICA una terza contrinuova SPERIMENTALE ALL’UNIVERSITÀ butrice delDI TRENTO E PRESIDENTE DELL’ASI, «governance» L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA globale. Prol’Esa, si sono dotate di problemi globali grammi di osservazione della come il «climate change» tocTerra per la gestione dei disa- cano il Sud come il Nord del stri naturali, il monitoraggio mondo, i Paesi ricchi come degli oceani, della vegetazione quelli poveri. Protezionismi e e dell’atmosfera. «Coperni- approcci nazionalisti - figli di cus», precedentemente cono- una real politik datata - non sosciuto come «Global Monito- no più gli strumenti adatti, ladring for Environment and Se- dove è necessario un approccurity», è il più importante, cio politico globale in grado di con un investimento della aprire spazi e soluzioni condiCommissione Europea che si visi al massimo grado, e quindi aggira sui 10 miliardi di euro. efficaci. La lotta contro il «cliProprio ieri, a Roma, è stato mate change» è lunga e tale da firmato il contratto per uno dei assorbire le migliori idee e gli satelliti «sentinella» progetta- sforzi più generosi. Parafrato e realizzato grazie all’eccel- sando Churchill, è una battalenza di Thales Alenia Space glia che andrà combattuta con Italia. È uno degli esempi di co- tutta la forza possibile, sulla me l’Italia sia all’avanguardia: terra, per mare e dall’aria. E la costellazione radar Cosmo- anche dallo spazio. Roberto Battiston Fisico