Comments
Description
Transcript
«Mi hanno costretto a partire»
press LIf1E 11 nd€n a 10/01 /2010 Carni «Mi hanno costretto a partire » Il dottor Aguzzoli spiega il suo addi o La sua partenza ormai è diventata un vero e proprio ` caso ' finito su l tavolo della politica, già intervenuta con diversi approcci per chie dere da una parte un'effettiva presa di posizione da parte delle istituzioni e dall' altra un eventuale ri pensamento da parte di un professionista stimato da tutti per le cose che ha fatto a Carpi in questi ul timi 12 anni . Ma ormai i buoi sono scappati : il dottor Lorenzo Aguzzoli non tornerà sulla sua de cisione e il l ° aprile volterà pagin a approdando all'ospedale `Sant a Maria Nuova' di Reggio, dove lo aspettano a braccia aperte . Dottore, qual è il suo stato d'animo? Me ne vado via con profond a amarezza dopo 12 anni in cui credo di aver dato molto a una struttura, il Ramazzini, che nel camp o della ginecologia oncologica aveva raggiunto livelli di assoluta eccellenza . E poi c'è il lato umano del rapporto con colleghi ed infermieri, che è stato sempre ottimo . Ho pianto anch'io nel comunicar e la mia decisione . Ma ormai no n c' è più nulla da fare : sono costretto a partire . Che cos'è che rende obbligata questa scelta? La mancanza di prospettive pe r quanto riguarda la ginecologia, dopo tutte le promesse fatte in questi anni. E' qualcosa di più di una delusione . Si sente in qualche modo tradito ? Le decisioni prese dai vertici m i hanno fatto rimanere solo : ne l 2009 nel giro di pochi mesi è stat o smantellato pezzo dopo pezzo i l gruppo che avevo fondato . Uno dopo l' altro, sono stati costretti ad andarsene tutti : l ' oncolog a Laura Scaltriti, il chirurgo Giusep pe Giovanardi, suo figlio oncologo Filippo, il ginecologo Alessandro Ferrari e l' anatomopatolog a Laura Botticelli . Io ho resistito fino adesso, ma non sono più in gra do di andare oltre . A inizio 2009 si sarebbe mai aspettato di finire l'anno con un addio ? No, assolutamente : c' è stato an- - . : :;c:. :, ;_, g' ;vas(d .ì„1ì 12 : che un periodo in cui pensavo d i diventare primario . Ma poi è stat a fatta una scelta diversa puntando su Accorsi, con il quale peraltro ho un buonissimo rapporto . In questo modo però è stato condizionato ancora una volta il futuro del reparto di Ginecologia, in un ' ottica che privilegia Ostetricia. Il suo reparto invece aveva bisogn o di interventi urgenti? Dopo 12 anni non ho ancora un reparto letti : non so dove mettere le mie pazienti . E ho ancora lo stesso numero di sale operatorie di quando ho iniziato, nonostante l ' impennata di interventi che si è avuta grazie alla mia equipe . U n trattamento molto diverso ad esempio rispetto al reparto di Chi rurgia: non c ' è una distribuzione equa delle risorse rispetto alla qua lità del lavoro svolto . Si è sentito penalizzato ? E' stata fatta la scelta ben precis a di non mandare avanti il repart o di Ginecologia Oncologica nono stante sia il secondo in regione do po quello del Sant' Orsola per numero di ricoveri . E io devo prenderne atto . Parte anche per fare carriera? No, assolutamente, parto solo pe r essere libero di lavorare, e pur di farlo rinuncio al titolo relativo al `modulo di struttura complessa' , che di solito è l ' anticamera del primariato, per tornare a essere dirigente di primo livello . Quindi, accetto una degradazione per potere operare in un ambiente dove si guarda in prospettiva . Se avessi puntato sulla carriera, avrei potuto andare di punto in bianco a Scandiano, dove mi avevano proposto di fare il primario . Quindi il corteggiamento dalle al tre strutture non le manca . . . Le persone che hanno dimostrat o di saper lavorare bene sono sempre richieste ed è per questo ch e chi le ha di solito si fa in quattr o per tenersele strette . Qui invece no, sembra che diano la tua presenza per scontata, ma è un grav e errore . Mi hanno fatto tante pro poste in passato e ho sempre detto 1 1 di no . Ma quella di Reggio, in que sto contesto, è diventata davvero irrinunciabile : per me è come pas sare dall ' Atalanta al Milan . Se ci fosse un intervento ufficial e per trattenerla, cambierebbe idea ? No, perché lo riterrei offensivo : in tanti anni in cui ho fatto le mie richieste mi sono sempre sentito di re di no . Cos'è che farebbe cambiare le cose? Una volontà diversa? Ma così allora si riconosce l ' intenzionalità dietro quello che è successo . No, è davvero il momen to di voltare pagina . E se in futuro la richiamassero? Non mi richiameranno : mi hann o fatto chiaramente capire che a Modena non c' è spazio per me . Le sue pazienti la seguiranno ? Beh, vado a Reggio, non certo in capo al mondo . . . n Daniele Montanari Pagina 8