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news 35 - site de Saint Hilarion eremo Sant`Ilarione

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news 35 - site de Saint Hilarion eremo Sant`Ilarione
Notizie da Sant’Ilarione 35
Natale 2012-12-18
1
O Adonai,
e condottiere della casa di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
vieni a redimerci con braccio potente.
(Antifona al Magnificat del 18 dicembre)
Carissimi,
vi raggiungo col pensiero in questo secondo giorno della Novena di Natale. Oggi la Chiesa
fa memoria dell’annuncio a Giuseppe. “Non temere!” dice l’angelo al fidanzato di Maria.
Quante volte ci sentiamo presi dall’angoscia di fronte a situazioni intricate! Sposare Maria?
Ma se è incinta di un altro? Denunciarla per adulterio? Vuol dire consegnarla alla morte.
Ripudiarla – assumendo dunque la paternità del bambino – sembra la soluzione migliore,
ma… rimane l’amore, sebbene ferito, e questo bambino comunque non mio…
Le soluzioni di Dio sono sempre altre e sempre alte.
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; essa darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti
salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,20-21).
Dio è il Dio dell’impossibile, il Dio che si rivela a Mosè tra le fiamme, in un roveto che brucia ma non si consuma, il Dio che si manifesta a Giuseppe nell’inimmaginabile di una donna scelta per Sua dimora, il Dio che dona la sua Legge a una massa di schiavi, il Dio che
s’incarna per essere Diocon-noi.
Come Giuseppe siamo confrontati a cose impossibili.
Di fronte al diniego di giustizia: ribellarci o chinare il
capo? Fare la rivoluzione
porterebbe altre sofferenze,
altre ingiustizie. Rassegnarsi
non è da uomini e donne liberi. Di fronte alla violenza:
opporre altra violenza o nasconderci? Ma aggiungere
violenza alla violenza non
diminuisce
la
violenza!
Quanto alla vigliaccheria,
meglio morire! Di fronte alla
mancanza di lavoro: emigrare o scendere a compromessi con la borghesia delinquente che ci domina? L’emigrazione è sicuramente
preferibile, ma quanta lacerazione dei cuori! Di fronte agli scandali che colpiscono la Chiesa, di fronte alle sue mediocrità (che sono le nostre), di fronte all’alterigia di alcuni suoi ministri: andarcene o fare lo struzzo? Ma come potremmo andarcene? Questa Chiesa ci ha
dato Cristo, che ha parole di vita eterna!
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Mi direte che ben raramente ci appare un angelo per rivelarci il sentiero di Dio! E sembra
proprio così. Ma siamo proprio sicuri di sapere riconoscere gli angeli? Di saperli udire (e
poi ascoltare)? Forse Giuseppe ci può aiutare in questo. È definito “uomo giusto”. Il ritratto del giusto lo troviamo nel salmo 1:
“Beato l'uomo che […] nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo”
Giuseppe è l’uomo della meditazione e del silenzio, l’uomo dalle profonde radici, che conosce i ritmi e i tempi e sa che riceve vita da un altro… Giuseppe è l’uomo della paziente
fedeltà. Non ha soluzioni belle e pronte, non aspetta miracoli, ma confida nel Signore. Con
audacia.
Taciturnità, fedeltà, pazienza, audacia: quattro virtù per noi cristiani di oggi?
A tutti voi auguro un Natale nella letizia e nella povertà di cuore.
Frédéric
* *
*
PENSIERI SPARSI
Perché Cristo ha voluto che ci fossero pastori
e pecore nel suo gregge, clero e fedeli, presbiteri e laici ? Perché nessuno si sentisse autosufficiente. Il Popolo di Dio non si dona la
grazia né quei strumenti della grazia che sono
i sacramenti, ma li riceve; allo stesso modo il
clero è ontologicamente al servizio del Popolo
di Dio (e dunque non è finalizzato a sé
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stesso). L’alterità di Dio si dice nell’alterità
degli uffici.
*
Pro multis. La lettera che il Papa ha scritto ai
vescovi tedeschi per chiedere loro si sostenere
e spiegare la nuova traduzione liturgica del
pro multis, “per molti” e non più “per tutti”,
mi ha pienamente confermato nella convinzione che “per tutti” è la migliore traduzione
possibile, cioè quella maggiormente fedele al
significato dell’espressione latina. (Una mediazione possibile tra i fautori dell’una e dell’altra traduzione sarebbe quella in uso nei
paesi di lingua francese: “per la moltitudine”).
In fin dei conti, se ho letto in modo corretto il
testo pontificio, l’unico motivo avanzato dal
Papa per motivare la sua scelta è che è la sua
scelta. Ma mi chiedo se l’uso dell’argomento
di autorità, così estraneo alla mentalità moderna, non va a cozzare frontalmente contro il
desiderio di Papa Benedetto di valorizzare
pienamente la Ragione in un mondo che tende
a svalutarla.
*
Due venerandi testimoni della tradizione liturgica, il canone romano (l’attuale preghiere eucaristica I) e l’anafora (preghiera eucaristica)
di Addai e Mari, hanno una particolarità comune: ad entrambe mancano elementi considerati essenziali dalla teologia posteriore: al
primo manca l’epiclesi (invocazione dello
Spirito Santo); la seconda difetta del racconto
dell’istituzione (comunemente chiamato “consacrazione”). Tra molti altri elementi, queste
antiche preghiere hanno il pregio di ricordarci
– proprio tramite le loro mancanze – che la liturgia è un “agire”, ossia una realtà dinamica
LETTURE
che si sviluppa nel tempo. A rigor di termini,
non vi è un “momento” in cui lo Spirito scenderebbe, così come non vi è un “momento” in
cui il pane e il vino diventerebbero corpo e
sangue di Cristo. È tutta la liturgia che è sotto
l’influsso dello Spirito; è tutta la liturgia che è
eucaristica.
*
La crisi ? Questo concetto, che indica una fase
difficile, ha valore squisitamente soggettivo,
cioè vale per i soggetti che siamo. Non vi è
crisi in sé, giacché è nell’ordine (capitalistico)
delle cose che degli aggiustamenti avvengano
tra offerta e domanda, sia di beni che di lavoro. Potremmo sostenere che, oggi, l’Europa ritrova il suo giusto posto nel concerto delle nazioni, dopo aver saccheggiato il resto del pianeta per un paio di secoli.
Unico (irrisorio?) problema: a pagare il saldo
sono i più deboli. Quanto ai ricchi, (quelli
davvero ricchi, quelle due o tremila persone
che controllano l’economia mondiale) possiamo stare tranquilli per loro: non hanno appartenenza nazionale e andranno laddove potranno fare altri soldi.
La vera crisi, quella del sistema, è ancora da
venire: quando i predatori moriranno di fame
per mancanza di preda da divorare.
* *
*
Sul sito dell’eremo (www.santilarione.org),
potete trovare il testo dell’articolo che descrive la visita pastorale del nostro vescovo a San Nicola, nonché un resoconto
(molto parziale e soggettivo) del capitolo
internazionale dell’Arca di Lanza del Vasto.
Notevole articolo di Peter Walter su « Continuità o discontinuità », ossia sul conflitto delle ermeneutiche del Concilio Vaticano II, ne Il Regno n° 16 di questo anno. Con dovizia di particolari l’autore smonta le varie rappresentazioni che del Concilio si danno. Continuità e discontinuità s’intrecciano prima, durante e dopo di esso.
*
Articolata riflessione di Hervé Legrand in Studia Patavina LIX/2. Soleva alcune questioni imbarazzanti come la seguente: “Anziché spiegare le nostre difficoltà, come capita spesso, incolpando la
secolarizzazione, non ci guadagneremmo a motivarle per la nostra reticenza a inculturare la vita
cristiana in un quadro del tutto nuovo che, senza malevolenza, non dà più lo stesso spazio alla religione?”. Uno dei dati che sottolinea è che l’80/90 per cento della popolazione non è toccata dalla
pastorale ordinaria… A problemi nuovi, risposte nuove.
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CRONACA DELL’EREMO
18-20 ottobre Accoglienza di quattro scout di
Reggio (Archi): Giovanni, Paolo, Pasquale e
Cristina. Venerdì 19 ottobre A conclusione
della visita pastorale in parrochia, celebrazione eucaristica presieduta da P. Giuseppe.
Sabato 20 ottobre Vi è folla all’eremo per la
festa di sant’Ilarione. La liturgia è presieduta
da P. Giuseppe. Nell’omelia egli medita sulla
figura di sant’Ilarione, accostandola a san
Francesco di Paola e propone una riflessione
sul significato dell’eremitismo oggi.
Venerdì 26 ottobre Accoglienza di Vincenzo,
di Reggio, e di suo padre spirituale, il p. Fabio
ofm.
Lunedì 29 ottobre Mi reco a casa di Carmela,
Rosa e Ilario. Accolgo Enzo (un ex di Rifondazione Comunista) e una delle sue amiche.
In serata visita di don Gino sdb, superiore della comunità salesiana di Noverato, accompagnato da uno dei suoi novizi.
1-2 novembre Due giorni senza corrente elettrica… et dunque senza acqua !
2-4 novembre. Accoglienza di Giovanni e Antonella, di Palermo, accompagnati da una coppia di amici loro.
2-4 novembre Accoglienza degli scout di Catona.
6-16 novembre Accoglienza di Ciro, un napoletano di Bruxelles.
Lunedì 12 novembre Incontro e confessione
con don Giovanni Mazzillo. Un momento di
grande conforto.
Giovedì 22 novembre Accompagnato da
Luca, faccio visita a Mirella.
23-25 novembre Accoglienza di Alida e Elena.
30 novembre – 9 dicembre Viaggio in Francia.
9-16 dicembre Accoglienza di Paolo Zanchetta.
Martedì 18 dicembre Visita di Vincenzo, di
Reggio.
19-20 dicembre A Rossano all’occasione dell’anniversario della morte di Cornelia. Gioia
di ritrovare tanti amici. (Chiedo scusa a quelli
che non ho potuto incontrare!)
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Se volete aiutare l'eremo e quelli che l’eremo aiuta…
Conto corrente Bancoposta (Italia) : 000044891794 intitolato a: Vermorel Frederic (senza gli
accenti!)
IBAN: IT54 O 076 0116 3000 0004 4891 794
BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
UN IMMENSO GRAZIE A QUANTI MI HANNO AIUTATO AD AFFRONTARE QUESTO ANNO DIFFICILE!
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