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cercate tra i morti... - Parrocchia SS. Redentore
progetto Decanato Venezia - Parrocchia SS. Redentore - Disponibile anche online su www.parrocchiaredentore.it n°5 - Maggio 2014 43° ANNO di Comunità aperta Perchè cercate tra i morti... Prosegue il Tempo di Pasqua di don Natale ercoledì di Pasqua ore 11.17. Mes- conto delle donne, rimangono tristi e camsaggio da piazza S. Pietro: “Perché minano delusi verso Emmaus. Dovrebbecercate tra i morti colui che è vivo?”. E’ don ro essere allegri, eppure la morte di Gesù Alessandro in pellegrinaggio con i quattor- sembra rimandare i discepoli al ricordo del dicenni che mi manda in diretta una sintesi passato. E noi? Perché cerchiamo la nodella catechesi del Papa: litterae commu- stra vita tra le cose morte? La domanda è nionis. Quante volte abbiamo sentito que- fondamentale e coinvolge tutti. sta domanda rivolta dagli angeli alle don- Ci capita di cercare tra i morti molto più ne nel sepolcro di Gesù trovato vuoto. Lo di quanto possiamo immaginare. Spesso stesso evangelista Luca narra di seguito la siamo come quelli che, al cimitero, pasvicenda di due discepoli che, dopo il rac- seggiano con le mani dietro la schiena tra le tombe osservando una statua qua, una fotografia là: surrogati di persone vissute In Questo numero in epoche remote o appena morte, centenari o fanciulli. Ci immaginiamo quelle vite ✔ La penna di don Natale Perchè cercate tra i Morti... al passato, come nel passato riposano an✔ Il saluto di don Gigi che coloro che hanno pianto quei defunti. Tra S. Ambrogio e S. Benedetto Ma il presente? Il presente contiene solo il ✔ Diamoci la mano dolore di chi è colpito da lutti recenti. Che Il nostro Doposcuola spazio ha la risurrezione di quelle persone ✔ Calendario parrocchiale nei nostri pensieri? Ho conosciuto un’anTutti gli appuntamenti del mese ziana mamma che parla serenamente ✔ Dalla lettera pastorale del card. Scola Il Campo è il Mondo con la figlia in cielo da alcuni anni: è un ✔ Il mese di Maggio ➲ Segue nella seconda pagina Il Santo Rosario in Oratorio ✔ Sintesi di Atlantide Il sendo delle Vita Umana ✔ Dall’archivio parrocchiale Chi arriva, chi si sposa, chi ci lascia ✔ La Casa del pellicano La trasmissione dei valoti è una sfida aperta ✔ Freschi di stampa Libri appena usciti letti per voi ✔ Chierichetti Grazie e Benvenuti ✔ Proiezione in Oratorio Un film da non perdere ✔ Cineforum I nostri film ✔ Nella vigna del Signore Rendiconto del Comitato Economico ✔ Numeri ed indirizzi utili M Tra S. Ambrogio e S.Benedetto Il saluto di don Gigi alla parrocchia e ai lettori di Progetto Q ualche anno fa, alla fine della sua messa d’ingresso come parroco, don Natale ringraziando per la celebrazione di accoglienza, menzionando anche me, mi soprannominò “regista occulto” (penso volesse dire “quello che era dietro le quinte e stava dirigendo tutto”... o almeno spero, visto che nel dizionario e nell’immaginario comune, l’aggettivo “occulto” non è dei migliori, anche se significa “non visibile”). Non l’avesse mai detto! Bello è che il mio percorso mi porta ad essere ancora più “occulto”, cioè meno evidente. Mi sto ritirando dalla pastorale, per dedicarmi ad una esperienza di tipo monasticoeremitico. Il primo passo è ➲ Segue nella seconda pagina Da sinistra a destra: - Mosaico, di Sant’Ambrogio, Sacello di San Vittore (378 ca.) presso la Basilica del Santo a Milano. - Andrea Mantegna: San Benedetto Abate dalla Pala dell’altare di San Luca. Tempera su Legno, 1453. Milano, Pinacoteca di Brera. ➲ Segue dalla prima pagina lasciare Milano per un periodo di alcuni mesi in cui verificare la mia capacità psico-fisica in un’esperienza di questo tipo, presso un locale nel santuario di Montevecchia in Brianza, concessomi dalla parrocchia del luogo in accordo con il Vicario generale. Rimango membro del clero diocesano e l’obiettivo che ho in mente è poter essere un prete-eremita (anche se mi piace di più il suono della parola “monaco”), se Dio vorrà, legato alla figura del Vescovo di Milano. Non voglio fare il teorico di diritto canonico sulla plausibilità di questa ➲ Segue dalla prima pagina dialogo sostenuto da tanta fede e porta consolazione. Ma la maggior parte sente il bisogno di recarsi continuamente al sepolcro per cercare lì, lì dentro, le risposte alle domande ultime. Ma lì dentro, senza la luce della fede ci sono i cadaveri e così si continua a cercare tra i morti chi è semplicemente morto. Anche alcune produzioni artistiche che indagano oltre il limite della vita sembrano dirci: “non c’è altro modo che questo: cercare tra i morti coloro che sono morti”. L’ultimo film di questo genere, imitando senza successo grandi maestri polacchi e russi, sviluppa un’intuizione a partire dalla Divina Commedia, ma la prospettiva che emerge lascia l’uomo nello sgomento delle sue domande: i morti sono morti e quando comunichiamo con loro lo possiamo fare solo con il loro linguaggio. Una tristezza sconsolante. La tristezza figura, e sul senso dell’esperienza mi lascio guidare da chi è già da anni in questo percorso e che mi ha sempre posto questa domanda: “che tipo di prete vuoi essere?” E’ con questa domanda che ero stato trasferito in questa parrocchia nel 2006 (lo dico solo adesso apertamente). Vi ho risposto con qualche gesto. Il Signore ha permesso dapprima l’opportunità di una giornata di ritiro settimanale fuori Milano. Conseguentemente, mi ha concesso di sviluppare ancora la mia sensibilità per la lectio divina, scoprendo che veramente non è solo un mezzo per preparare la predica della domenica, ma è il modo più appetitoso per “mangiare” la sua Parola. Ho incontrato altri due preti che fanno questo cammino monastico e, ultimamente, a completamento della celebrazione dell’Eucarestia, ho potuto non tanto recitare, ma vivere quasi sempre la celebrazione della liturgia delle Ore in privato (poiché i miei impegni pastorali me lo permettevano). Adesso voglio stare di più con Dio, incontrandolo nella fede, senza desiderare visioni o rivelazioni strane, ma solo nel silenzio, cioè ascoltando la Sacra Scrittura e nell’adorazione del suo Mistero. Una delle cose da scoprire nuovamente sarà l’accoglienza verso le persone: chi arriverà là?. Studierò di più la Sacra Scrittura, ma vedrò di tenermi a contatto con il creato con un po’ di lavoro, ecc. Ma non gonfiamo troppo … sì, ho parlato già tanto. Ah, ah, ah… debbo fare silenzio! Vi ringrazio per quello che mi avete dato voi, sacerdoti della parrocchia (don Natale, don Piero, don Alessandro, don Federico, don Luigi e il defunto don Filippo), le nostre suore e voi tutti parrocchiani, specie i gruppi che mi hanno accolto come assistente. Chiedo scusa per quello che in questi quasi otto anni fra voi avrei potuto dare, ma non l’ho fatto, oppure per quanto ho comunicato male o malissimo. Il Signore ora vi benedica tutti. Don Gigi dei discepoli di Emmaus che sono ancora “stolti e lenti di cuore a credere”. E’ la tristezza dell’assenza di fede. Essi parlano di Gesù al passato mentre non lo riconoscono presente e vivo al loro fianco. Il rischio di cercare la vita nelle cose morte è altissimo, anche nel campo delle nostre devozioni. Pensiamo all’uso che facciamo di statuette, immaginette, acque benedette, candele, reliquie e ogni sorta di oggetti sacri. Si tratta di aiuti alla fede un po’ come le fotografie dei bambini che teniamo sulla scrivania al lavoro e che ci ricordano la loro vita presente e allegra. In molti casi però il loro utilizzo è causato dalla nostra lentezza a credere più che dalla nostra fede. Non vedendo Gesù al nostro fianco lo consideriamo assente, lo pensiamo al passato, lo sostituiamo con le sue immagini e questi oggetti diventano come le fotografie ingiallite dei nostri nonni che teniamo appese alle pareti di casa: un ri- cordo di ciò che non è più. Ma Gesù risorto ha tolto i ritratti dalle pareti ed è entrato tra i discepoli a porte chiuse, più vivo e presente che mai. Il Papa ha invitato a non considerare la risurrezione come un maquillage ma a far sì che la gioia di Cristo risorto si imprima nei nostri cuori e traspaia dalla nostra vita. Cerchiamo Gesù non tra i morti ma tra i vivi, per non parlare di Lui al passato. Abbiamo compiuto un gesto significativo con l’ulivo, portandolo come segno di pace a una persona ammalata o a una famiglia nuova che risiede nel nostro caseggiato. Continuiamo questo stile: è la ricerca di Cristo tra i vivi, riconoscendo la sua immagine nelle persone che ci stanno accanto. Che ci accada, come ai discepoli di Emmaus di avere occhi che si aprono e che lo possano riconoscere nel presente, vivo e operante accanto a noi. Don Natale Accogliere Proteggere, Accompagnare Diamoci la mano Chi sa di essere amato, ama e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani.” (Don Bosco). O rmai sono vent’anni che seguo i bimbi del nostro doposcuola. Possono sembrare tanti e la consuetudine parrebbe spesso prendere il sopravvento, eppure ogni volta che entro in quell’ aula mi rendo conto che scelgo questo servizio per lo stesso motivo per cui l ‘ho scelto la prima volta: fare sì che da quell’ incontro, magari breve e intenso, nasca in ogni bambino la consapevolezza che è unico e che ha l’occasione di avere qualcuno di assolutamente dedicato a lui, che non pretende nulla, ma vuole aiutarlo ad avere le stesse opportunità di altri bambini . Proprio oggi, mentre vi scrivo, mi hanno coinvolto nella difficile scelta di “allontanare un ragazzino”, eppure anche dopo vent’ anni credo fermamente che gli incontri che avvengono fra questi banchi compiano miracoli a volte impensabili. Quanti bambini, ragazzi abbiamo recuperato con tanta fatica, non solo scolasticamente, ma umanamente e a quanti abbiamo dato l’amore e la fedeltà che hanno permesso loro di diventare veri uomini! Anche oggi, nonostante la cronaca ci mostri una gioventù che sembra lontana e abbandonata a se stes- sa, e ragazzini delle scuole medie vengano, nel nostro quartiere, non così periferico, coinvolti in spaccio e delinquenze, io riesco ancora a credere che sia indispensabile e necessario dare un’occasione diversa dalla scuola che aiuti a far crescere i ragazzi. La sfida è riuscire ad essere un luogo dove un ragazzo possa sentirsi accolto, protetto e accompagnato. Questa è la motivazione per la quale io esco di casa e trovo, nonostante tutti gli impegni, del tempo da dedicare a questi bimbi perché la prima felicità di un bimbo è sentirsi amato, come dice don Bosco. Ovviamente tutto questo avviene perché mi affiancano persone competenti e piene di buona volontà, che regalano parte del loro tempo a questi piccoli, ma credo che prima di tutto lo regalino a se stesse. Noi volontari possiamo seguire una cinquantina di ragazzi e accompagnarli fino alla terza media, ma chiunque di voi può unirsi a noi anche solo per un’ora alla settimana e fare un regalo a uno solo di questi piccoli… vi aspettiamo! Tiziana Torri CALENDARIO PARROCCHIALE Maggio Domenica 4 III domenica di Pasqua Mercoledì 7 alle 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale Domenica 11 maggio prime Comunioni in 2 turni 9.30 e 11.00 Domenica 11 VI domenica di Pasqua Lunedì 12 – venerdì 16 Settimana dei gruppi di ascolto della Parola di Dio Sabato 17 alle 15.00 e alle 17.00 Cresime Domenica 18 V domenica di Pasqua Domenica 25 VI domenica di Pasqua - alla S. Messa delle 11.00 Anniversari di matrimonio - Festa di fine anno della scuola materna Mercoledì 28 Pellegrinaggio mariano a Caravaggio Giovedì 29 ASCENSIONE DEL SIGNORE Giugno Domenica 1 VII domenica di Pasqua Mercoledì 4 alle 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale Venerdì 6 1° venerdì del mese Domenica 8 PENTECOSTE – Anniversario della dedicazione della nostra chiesa Lunedì 9 inizia l’oratorio estivo Dalla lettera pastorale del cardinale Scola Il Campo è il Mondo L’ultima parte della sintesi della lettera pastorale del cardinale Scola. Chi desiderasse leggerla nella versione integrale la può trovare al banco della Buona stampa, situato all’interno della nostra chiesa. Cap. 4 – Gesù Cristo Evangelo dell’umano paragrafi h, i, j) h) Un nuovo umanesimo L’impegno del cristiano consiste nel documentare in prima persona che Gesù è”via,verità è” e vita” (Gv14,6). Come annota acutamente il nostro padre Ambrogio:”Cristo è nostro, perché è la vita”. Anche all’inizio di questo terzo millennio Gesù Cristo è feconda radice di un nuovo umanesimo. In tal modo l’incontro gratuito con Cristo si mostra in tutta la sua corrispondenza all’umano desiderio di pienezza. A tal punto che la necessaria verifica dell’autenticità della fede consiste proprio nella scoperta che essa “conviene”al cuore dell’uomo. i) Liberi dall’egemonia Per il testimone in primo piano non c’è quello che possiede (doti e capacità), ma quello che ha ricevuto. Per questo è un uomo libero, che sa stare davanti a tutti, senza farsi ricattare dall’esito della propria azione perché sa di essere servo inutile del Signore della storia. I cristiani non cercano la vittoria della propria parte. Possono essere, di volta in volta, maggioranza costruttiva o minoranza perseguitata, ma ciò cui sono chiamati è solo l’essere presi a servizio del disegno buono con cui Dio accompagna la libertà degli uomini. j) Cristiani nel quotidiano Lo stile del testimone, sull’esempio di Gesù, domanda l’esercizio costante della vita come comunione centrata sul “dono totale” di sé ai fratelli. In questi convulsi tempi di cambiamento le tre dimensioni dell’esperienza umana - affetti, lavoro, riposo - provocano tutti i fedeli della nostra Diocesi ad una verifica non più rinviabile. Nel campo degli affetti non manca il seme buono seminato dal Figlio dell’uomo. Il Vangelo visita gli affetti e li porta a compimento proponendo il comandamento dell’amore che da affettivo diventa effettivo. Il “per sempre” e la fecondità dell’amore, nel matrimonio e nella verginità consacrata, è il compimento del bisogno e del desiderio di ciascuno di essere amato e di amare. Perché allora la parola cristiana sull’amore appare così poco attraente per la sensibilità del nostro tempo? Invito gli educatori, i genitori, gli insegnanti a porsi IL SANTO ROSARIO IN ORATORIO Il Mese di maggio è tradizionalmente dedicato alla Madonna. Per tutto il mese, da lunedì a venerdì, in oratorio, alle 20.45 si reciterà il S. Rosario. questa domanda, a lasciarsi provocare a verificare la propria testimonianza, a confrontarsi con le diverse sensibilità presenti nell’ambiente dove operano. I cristiani hanno la responsabilità di essere il seme buono anche nel campo del lavoro. Essi hanno il dovere di vivere nell’ambiente quotidiano del lavoro come discepoli che non nascondono la loro fede, la condividono con gli altri fratelli e ne offrono testimonianza a tutti. Perché allora si ha l’impressione che i cristiani che si riconoscono alla celebrazione domenicale dell’Eucarestia si ignorino nell’ambiente di lavoro? Invito tutti i cristiani che lavorano in ogni settore a porsi questa domanda, lasciandosi provocare a verificare la propria testimonianza. I cristiani hanno la responsabilità di essere il seme buono anche nel campo del riposo. Il nome cristiano del riposo è la festa e il cuore della festa è la celebrazione eucaristica. La domenica eredita tutto il valore del sabato biblico e tutta la novità cristiana e ritma il tempo con l’irrinunciabile memoria delle opere di Dio e della sua presenza: è quindi il tempo della lode, della intercessione, della speranza, della condivisione, della letizia. E’ la festa cristiana. Perché allora se l’Eucarestia domenicale è il centro della festa, come avviene che sia così comune la distrazione? Se il riposo e la festa hanno il loro principio nella comunione, perché la domenica è così spesso motivo di dispersione? Invito le comunità cristiane a porsi queste domande , a verificare il modo di celebrare l’Eucarestia, a curare le espressioni della vita della comunità. “Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo, aiutaci a levare in alto lo sguardo. Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui. Annunciare a tutti il suo amore” (da una preghiera di Benedetto XVI) Guardare alla vita umana con la misericordia di Cristo Sintesi da Atlantide Un estratto dal giornale di opinione che viene esposto all’interno della nostra chiesa e sul sito web della parrocchia; temi che affrontano e discutono l’attualità che ci circonda, perchè talvolta soffermarsi e approfondire il pensiero aiuta la fede e la nostra coscienza. L o scorso mese di Febbraio il Parlamento Belga ha approvato a grande maggioranza la legge sull’Eutanasia dei bambini, che ora possono essere trattati come adulti per scegliere di essere avviati alla “dolce morte”. Si è deciso in tutta fretta di procedere, senza ascoltare una lettera firmata da 160 pediatri che avvertivano i parlamentari “che non c’è alcuna domanda da parte della popolazione e del mondo medico-scientifico di estendere ai minori la possibilità dell’eutanasia”. Dobbiamo perciò constatare che questa nostra Europa, con leggi e orientamenti di fondo discutibili, non sembra indirizzata al bene dei popoli che ne fanno parte: dimenticate le sue radici cristiane, finisce per emergere prepotentemente l’egoismo e la voglia di vivere alla grande fin che si può, ed esclude chi ci sembra di peso per il suo stato di salute o di vecchiaia. Fortunatamente dalla nostra Italia arrivano notizie più edificanti: a gennaio si è conclusa la vicenda umana di Francesco Ederle, fondatore dell’agriturismo San Mattia a Verona, che nel 1989 era entrato in coma per un ictus cerebrale. Francesco è spirato dopo quasi un quarto di secolo d’infermità, costantemente accudito dalla sua famiglia: la moglie Francesca, i figli Giovanni Mattia e Camilla, la madre. Alla sua morte, il fratello Andrea ha lasciato un’intervista in cui ha dichiarato: “Mi sono sempre chiesto che senso abbia una sofferenza così lunga, […] ma in questo lungo periodo ho visto come ha combattuto lui e come i suoi familiari l’hanno assistito. Ho visto la nostra mamma Annamaria, scomparsa l’anno scorso a quasi cent’anni, stargli vicino tutti i giorni anche nella sua casa. […] italiani quando prenderanno in esame la La sua sofferenza ha cambiato tutti noi tanto discussa legge sul fine vita, che da e si è trasformata in serenità”. anni giace ferma in Parlamento, dopo la triste fine di Eluana Englaro. Come è possibile un’esperienza del genere? Ci possono venire in soccorso le La Redazione di Atlantide parole di Papa Francesco contenute in Sopra: Gustav Klimt, l’Albero della Vita. una lettera inviata alla Pontificia Accademia per la Vita, in cui, dopo aver eviden- Pannello centrale dei cartoni per Palazzo Stoclet, Vienna. 1905-1909. ziato che oggi abbiamo dato inizio alla “cultura dello scarto” - che non si limita a sfruttare le persone, ma le emargina DALL’ARCHIVIO come “rifiuti e avanzi” - il Papa esamina PARROCCHIALE quali ne siano le ragioni. “Alla base delle Sono rinati battezzati in Cristo discriminazioni e delle esclusioni vi è una Chiara Pastore questione antropologica: quanto vale l’uoDiego De Simone mo e su che cosa si basa questo valore. Matteo Suriano La pienezza a cui tende ogni vita umana Filippo De Cristofaro non è in contraddizione con una condizioCostanza De Cristofaro ne di malattia e di sofferenza. […] La più Ginevra Schenetti Gioia Schenetti grave privazione che le persone anziane Enrico Leopoldo Ghirardi subiscono non è l’indebolimento dell’orEttore Bongiorni ganismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la Si sono sposati in Cristo privazione di amore”. […] Una società è Nency Rupac e Pietro D’Amato veramente accogliente nei confronti della Valentina Colonnelli e Luca Semeraro vita, quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, Ci hanno preceduto nella malattia grave e persino quando si nella casa del Padre sta spegnendo; quando insegna che la Mario Pisani di anni 94 chiamata alla realizzazione umana non Maria Tisarbi “ 99 esclude la sofferenza, anzi insegna a veMirko Mervic “ 95 Gian Franco Lambertini “ 68 dere nella persona malata e sofferente un Nicola Bombini “ 81 dono per l’intera comunità, una presenza Giuseppe Minniti “ 94 che chiama alla solidarietà e alla responRosa Fernanda Vasta “ 80 sabilità”. Parole che speriamo vengano Fortunato Monaco “ 93 tenute in considerazione dai legislatori Scelte dei Genitori e Scelte dei Figli... Presso la Casa del Pellicano L Domenica 6 aprile, presso il salone nuovo dell’oratorio nella nostra Parrocchia, il gruppo di genitori della “Casa del Pellicano” ha presentato il 6° incontro; relatrice, la psicologa e psicoterapeuta e dott.ssa Gemma Barbouth. Ai lettori di progetto ecco una sintesi. a Trasmissione dei valori è una sfida aperta per noi genitori, generazione cresciuta in un mondo che aveva un linguaggio più lento, meno tecnologico, meno connesso “in tempo reale” con tutto il globo e per loro figli, generazione bombardata da messaggi e immagini portatrici di una controcultura. Il rischio di frattura, di perdere le radici oggi è più alto. I nostri figli hanno bisogno di testimoni credibili, che si facciano custodi della possibilità di interrogare la Vita e di avere risposte vere sul loro desiderio di sentirsi amati. E’ urgente oggi porsi la domanda: cosa davvero educa? Come possiamo essere autorevoli ai loro occhi? “Qualcuno dotato di autorità - dice Papa Francesco- è qualcuno capace di creare uno spazio di crescita”. E lo spazio si genera attraverso un lavoro di squadra, nel rispetto dei diversi posti che ciascuno occupa nella famiglia. Con lo sguardo della madre che accompagna e sostiene il figlio ma sa anche lasciarlo andare, con l’abbraccio del padre che accoglie e protegge il suo desiderio di muovere i primi passi verso la vita. E’ la fiducia in uno sguardo buono su di Freschi di stampa Valerio Albisetti VERSO LA CONSAPEVOLEZZA Paoline edizioni pp. 128, € 13,00 Ogni qualvolta si persegue un ideale, una passione, si può raggiungere una vera consapevolezza di se stesso che porta alla serenità, alla pace, in armonia non solo con se stessi, ma anche con il mondo. noi che ci permette di spingerci oltre le nostre paure, oltre i difetti e i limiti. Ed è nella famiglia che se ne può fare una prima esperienza. Nella nostra storia cosa ci ha aiutato a crescere, e cosa ci ha ostacolato il cammino? Ricordiamo chi ha saputo donarci mappe e strumenti per orientarci nelle sfide della vita, chi ha saputo aspettare i nostri timidi movimenti quando non sapevamo se ce l’avremmo fatta, chi ci ha preso in braccio quando il cammino era troppo duro per le nostre forze? I nostri figli hanno bisogno di testimoni veri che sappiano con passione e rispetto “rendere ragione con giudizi incarnati” della propria esperienza di vita. Perchè i figli poi possano ‘sentire’ il nostro amore occorre che, con sapienza sappiamo accompagnare la nascita della loro coscienza, per nutrirla, orientarla, incoraggiarla. Per fare questo dobbiamo sapere che il pensiero dei bambini e quello degli adolescenti hanno caratteristiche qualitativamente diverse dal nostro. Se ascoltiamo con dignità e curiosità il mondo dei piccoli che attraverso la fantasia cercano un ordine concreto nelle relazioni e con Dio, e non attribuiamo loro intenzionalità e cattiva volontà quando la coscienza non è La famiglia secondo il film di animazione ‘I Croods’: tutti i componenti costretti ad affrontare molti cambiamenti e a scoprire un mondo completamente nuovo. matura e libera, i bambini sentiranno che ci sono adulti che credono in loro e che danno valore ai loro pensieri. Saranno poi più capaci di difenderli. Se non confondiamo l’educazione morale (ciò che è bene ciò che è male) da quella religiosa (“se fai così Gesu’ si arrabbia”) e ci assumiamo la nostra responsabilità degli interventi educativi, i nostri figli saranno più liberi nel credere in un Dio giusto e misericordioso. Loro ci spingono a guardare la realtà con uno sguardo nuovo, ci invitano a sentire ancora una volta emozioni e desideri che nel quotidiano incontro con la realtà abbiamo dimenticato. Ci vogliono vivi, ci chiedono di crescere con loro, e questa domanda è un’opportunità unica anche per noi. Se non avessimo la responsabilità di questo passaggio di testimone potremmo impigrirci: il loro bisogno può divenire un’occasione per noi per salire più in alto sulla montagna della Vita. Gemma Barbouth I libri consigliati in questa rubrica sono disponibili al Banco della Buona Stampa situato in chiesa. Daniel Marguerat DIO E IL DENARO Qiqujon Editrice pp. 124, € 9,00 Accolto come un dono di Dio, il denaro non è più condannato a essere luogo delle nostre paure. Può divenire un segno di gratuità, l’amore del Dio che dona. Shelly Rambo QUEL CHE RESTA DEL DOLORE San Paolo edizioni pp. 312 € 29,50 Una delle voci più fresche e innovative nell’ambito della ricerca teologica statunitense, indaga sul rapporto fra trauma e testimonianza alla luce di una teologia dello Spirito a confronto con le istanze del postmoderno. Giuseppe Crea PSICOLOGIA, SPIRITUALITÀ E BENESSERE VOCAZIONALE Edizioni Messaggero Padova, pp. 288, € 19,00. Credere nella crescita vocazionale vuol dire aprirsi a una prospettiva di amore e speranza, che proietta ciascuno verso la realizzazione della propria esistenza. Chierichetti di ieri, di oggi e di domani Grazie e Benvenuti! U n giorno, nel mio solito paese di montagna, ho conosciuto Francesco, un chierichetto, sempre presente alla S.Messa pomeridiana, compitissimo, attento e molto compreso del suo ruolo. Ha dieci anni, è un bel bambino con occhi celesti come un cielo sereno, vivace e a volte birichino, come mi racconta la sua mamma. Ma è anche speciale perché mi ha confidato che da grande vorrebbe fare il sacerdote e chissà, magari tra una quindicina di anni potrei dire di aver conosciuto “don” Francesco da bambino. Allora ho subito pensato ai nostri bravissimi chierichetti grandi e piccoli, e in particolare ai ragazzini che da poco Cineforum hanno ricevuto ufficialmente la vestizione. Ho davanti agli occhi e al cuore i loro volti attenti, volti di bambini, volti di ragazzi, volti ”belli” quando precedono il sacerdote verso l’altare all’inizio della S. Messa, quando sono ai lati dell’ambone, mentre il sacerdote legge il vangelo e loro reggono, magari un po’ a fatica, un candelabro con la candela accesa, simbolo della vera luce che è per noi tutti la Parola di Dio e poi quando si accostano con il sacerdote all’altare e versano dalle ampolline nel calice il vino e l’acqua che diventeranno il sangue di Gesù. Allora vorrei augurare ai nostri bravissimi chierichetti, anche a nome dei parrocchiani del SS. Redentore, di essere felici e orgogliosi dell’importante servizio che svolgono durante la S. Messa. Scampanellate con entusiasmo perché ognuno di voi…”… ascoltando la Tua voce ricordi dove porta la Tua strada nella vita all’incontro con Te”… e chissà se anche fra voi, un giorno, ci sarà un “don” felice di esserlo. Emma Della Valle Mella UNA PROIEZIONE DA NON PERDERE Il gruppo parrocchiale “La Casa del Pellicano” a coronamento del partecipato e riuscito ciclo di incontri con esperti riguardanti tematiche inerenti la famiglia, i figli e i rapporti interpersonali, invita tutti i parrocchiani alla visione del film “Le Nevi del Kilimangiaro”, dramma sociale del regista francese Robert Guédiguian. Il film, tratta argomenti critici come l’indigenza e la disoccupazione, ma in un’atmosfera lieve tanto che lo spettatore rimane affascinato dalla voglia di vivere dei due coniugi e dalla loro famiglia che pur tra mille difficoltà, affrontano questi drammi quotidiani con forte senso dell’onestà e grande cuore. Un film che esprime e sollecita che la forza dell’etica e della speranza sono valori vincenti. La proiezione del film, dopo una breve presentazione, Martedì 20 Maggio alle ore 21.15 presso il Salone dell’Oratorio, dopo il Rosario che, in occasione di questo evento, sarà anticipato alle 20.30. I film selezionati e proiettati questo mese nelle sale della nostre parrocchie. Cinema PALESTRINA Via Palestrina, 7 Milano - proiezione pomeridiana h. 17.00 - proiezione serale con presentazione e dibattito h. 21.00 a cura di G. Zappoli (My Movies) e A. Autieri (Box Office). 8 maggio ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO 15 maggio VENERE IN PELLICCIA 22 maggio IN CASTELLO IN ITALIA 29 maggio I SOGNI SEGRETI DI WALTER MILLY Sala GREGORIANUM Via Settala, 27 Milano - proiezione domenicale h. 16.00 - proiezione del martedì con presentazione e dibatitto h. 21.00. info: www.gregorianum.com 6 maggio IL CAPITALE UMANO di Paolo Virzì con V. Bruni Tedeschi, F. Bentivoglio, V. Golino. Ita 2013 Comm. 13 maggio NEBRASKA di Alexander Payne con B. Dern, W. Forte, J. Squibb, B. Odenkirk. USA 2013 Dramm. 20 maggio LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE di Pierfrancesco Diliberto con C. Capotondi, P. Diliberto. Ita 2013 Dramm. 27 maggio THE LUNCHBOX di Ritesh Batra con I. Khan, N. Kaur, D.Smith. INDIA 2013 Comm. 3 giugno I MISTERI DI OSAGE COUNTY di John Wells con M. Streep, J. Roberts, E. McGregor, C. Cooper. USA 2013 Comm. 10 giugno SOTTO UNA BUONA STELLA di Carlo Verdone con P. Cortellesi, T. Falco. Ita 2014 Comm. Sintesi del Rendiconto della Parrocchia Nella vigna del Signore Anno 2013 le attività caritative, missionarie ed educative. Le Entrate relative alla gestione ordinaria e straordinaria (delle attività istituzionali) registrano in termini assoluti un incremento: € 863.974,76 per il 2013 contro € 858.880,03 per il 2012. L a Parrocchia quale Ente canonico e nel contempo Ente civilmente riconosciuto è tenuta a predisporre annualmente un rendiconto relativo alle varie attività di cui è promotrice. Il rendiconto economico delle entrate e delle uscite concerne in primo luogo le attività istituzionali: il culto, nonché Doveroso evidenziare che le Entrate ordinarie relative alle offerte per le Sante Messe e le offerte nelle cassette hanno registrato una contrazione di € 30.906,46 rispetto all’anno precedente. Un dato da mettere in relazione anche alla crisi economica in atto. Relativamente alle Uscite per la gestione ordinaria delle attività istituzionali si registrano costi in aumento di € 12.551,72. Particolare rilevanza assumono invece le Uscite per la manutenzione straordinaria relativa agli impianti e agli immobili della Parrocchia pari complessivamente a € 120.547,10, che interessano la Centrale termica, gli PARROCCHIA SS. REDENTORE - Numeri e Indirizzi Utili www.parrocchiaredentore.it Orari S. Messe Feriali: 7.15 - 9.30 - 16.00 (escluso settembre)- 18.30 Prefestivi: 18.30 Festivi: 8.30 - 10.00 - 11.00 - 12.15 - 18.30 Segreteria Parrocchiale 9.30-12.00 da lunedì a sabato 15.30 - 18.30 solo il mercoledì Tel. 02 6694498 Fax 02 6697251 Sagrestia 02 87240491 [email protected] Centro Ascolto Caritas Martedì e Giovedì: 16.00-18.00 Tel. 02 6705181 Casa Accoglienza 02 87240490 Associazione GRATIS 02 87241923 ORATORIO [email protected] 16.00-19.00 da lunedì a sabato 11.00-12.00 e 16.00-19.00 domenica Tel. 02 36756109 SCUOLA MATERNA Direzione Tel. 02 6704677 Fax 02 66986082 Suore Comunità 02 6704677 SACERDOTI Don Natale Castelli (Parroco) 02 6694498 347 8517657 Don Alessandro Noseda (Vicario) 02 67384112 328 8861369 Don Piero Denna (Residente) 02 87241922 Don Luigi Parisi (Residente) 02 67384113 impianti elettrici di trasmissione dati e di telefonia, nonché i lavori di restauro conservativo. Sotto il profilo patrimoniale permane un debito di € 97.151,04 nei confronti della Regione Lombardia, da estinguersi in rate annuali entro il 2022. Trattasi di un contributo a rimborso senza interessi a suo tempo erogato dalla Regione per interventi di ristrutturazione e di adeguamento alle norme di sicurezza dell’edificio parrocchiale che ospita la Scuola Materna. Il 2014 vede la Parrocchia impegnata sia sul fronte della gestione corrente dove nel corso del 2013 le Entrate non hanno coperto le spese, sia e soprattutto negli interventi di restauro e recupero degli stabili parrocchiali di Via Palestrina 5, terminati ma non ancora fatturati, e oggetto quindi del bilancio per l’anno 2014, per i quali è stato chiesto un contributo eccezionale a tutta la comunità. L’obiettivo è quello di ripianare al più presto le posizioni debitorie anticipando il piano di rientro in tre anni concordato per le spese straordinarie effettuate e nello stesso tempo raggiungere un equilibrio tra le Entrate e le spese correnti della Parrocchia, garantendo in particolare il consueto impegno per le opere caritative e missionarie. Emilio Cuzziol Comitato Affari Economici Parrocchiali progetto di Comunità Aperta Parrocchia SS. Redentore via L. Palestrina 5 - Milano Direttore responsabile Margherita Faustinelli Per contatti: [email protected] Registrato presso il Tribunale di Milano n° 426 del 19-11-1971 Stampa Pixart.it