Pagine 2 e 3 - Mirafiori Sud - Il giornale delle Parrocchie
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Pagine 2 e 3 - Mirafiori Sud - Il giornale delle Parrocchie
2 Mirafiori MirafioriSud Sud riflessioni Brani scelti per te Spazio alla speranza È meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo (Efesini) Messaggio del Cardinale Arcivescovo per il tempo di Avvento Per la rubrica “Brani scelti per te” vi proponiamo alcuni periodi tratti dall’omelia pronunciata dal papa Benedetto XVI, nel corso della S. Messa celebrata a Verona il 19 ottobre scorso a chiusura del IV convegno della Chiesa in Italia. Il cuore di ogni evento ecclesiale è l'Eucaristia, nella quale Cristo Signore ci convoca, ci parla, ci nutre e ci invia. Cristo viene oggi, per effondere il suo Spirito sulla Chiesa, perché, ravvivata dal soffio di una nuova Pentecoste, sappia "comunicare il Vangelo in un mondo che cambia" -------------La Parola di Dio pone in evidenza la risurrezione di Cristo, evento che ha rigenerato i credenti a una speranza viva. -------------"Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo" (1 Pt 1, 3), perché mediante la risurrezione del suo Figlio ci ha rigenerati e, nella fede, ci ha donato una speranza invincibile nella vita eterna, così che noi viviamo nel presente sempre protesi verso la meta, che è l'incontro finale con il nostro Signore e Salvatore. Forti di questa speranza non abbiamo paura delle prove, le quali, per quanto dolorose e pesanti, mai possono intaccare la gioia profonda che ci deriva dall'essere amati da Dio. Egli, nella sua provvidente misericordia, ha dato il suo Figlio per noi e noi, pur senza vederlo, crediamo in Lui e Lo amiamo (cfr 1 Pt 1, 39). Il suo amore ci basta. -------------- Dal Cristo Risorto, primizia dell'umanità nuova, rigenerata e rigenerante, è nato in realtà, come predisse il profeta, il popolo dei "poveri" che hanno aperto il cuore al Vangelo e sono diventati e diventano sempre di nuovo "querce di giustizia", "piantagione del Signore per manifestare la sua gloria", ricostruttori di rovine, restauratori di città desolate, stimati da tutti come stirpe benedetta dal Signore (cfr Is 61, 34.9). -------------Dal giorno della Pentecoste, infatti, la luce del Signore risorto ha trasfigurato la vita degli Apostoli. Essi ormai avevano la chiara percezione di non essere semplicemente discepoli di una dottrina nuova ed interessante, ma testimoni prescelti e responsabili di una rivelazione a cui era legata la salvezza dei loro contemporanei e di tutte le future generazioni. -------------Noi oggi siamo gli eredi di quei testimoni vittoriosi! Ma proprio da questa costatazione nasce la domanda: che ne è della nostra fede? In che misura sappiamo noi oggi comunicarla? La certezza che Cristo è risorto ci assicura che nessuna forza avversa potrà mai distruggere la Chiesa. Ci anima anche la consapevolezza che soltanto Cristo può pienamente soddisfare le attese profonde di ogni cuore umano e rispondere agli interrogativi più inquietanti sul dolore, l'ingiustizia e il male, sulla morte e l'aldilà. Dunque, la nostra fede è fondata, ma occorre che questa fede diventi vita Missione diocesana anziani e pensionati Ogni parrocchia di Torino ha iniziato l’attività annuale all’insegna della Missione Anziani e in ogni parrocchia sono stati predisposte iniziative idonee in sintonia con le scelte fatte dalle varie Unità Pastorali. Vi invitiamo a prestare attenzione a quanto vi sarà proposto dai vostri parroci nel corso di questo anno e quanto via via presenteremo sul giornale. A grandi linee queste sono le prime Proposte dell’Unità Pastorale: ESERCIZI SPIRITUALI: nella 3^ settimana di Quaresima (dal 13 al 15 marzo) GITA DIOCESANA: anziani in pellegrinaggio al Santuario della Madonna dei fiori di Bra (3 maggio) ANIMAZIONE: con i gruppi anziani delle altre parrocchie ci si recherà periodicamente presso la struttura RSA mons. Ballestrero di Via Plava e presso la struttura del Presidio Ospedaliero Valletta di Via Farinelli, per intrattenere gli ammalati presenti Telefona anche tu a “Voce amica” allo 011 32.99.224 Potrai ascoltare un messaggio e una preghiera per trovare un po’ di pace ed ascoltare una parola buona. Una “VITAMINA SPIRITUALE” della durata di circa 2 minuti, ogni giorno diversa. A cura de: “GLI ALUNNI DEL CIELO” in ciascuno di noi. C'è allora un vasto e capillare sforzo da compiere perché ogni cristiano si trasformi in "testimone" capace e pronto ad assumere l'impegno di rendere conto a tutti e sempre della speranza che lo anima (cfr 1 Pt 3, 15). Per questo occorre tornare ad annunciare con vigore e gioia l'evento della morte e risurrezione di Cristo. -------------"Testimoni di Gesù risorto "speranza del mondo". Anche i cristiani possono portare al mondo la speranza, perché sono di Cristo e di Dio nella misura in cui muoiono con Lui al peccato e risorgono con Lui alla vita nuova dell'amore, del perdono, del servizio, della non-violenza. Solo se, come Cristo, non sono del mondo, i cristiani possono essere speranza nel mondo e per il mondo. -------------La Chiesa in Italia come sospinta dalla parola del Signore risorto che ripete a tutti e a ciascuno: siate nel mondo di oggi testimoni della mia passione e della mia risurrezione (cfr Lc 24, 48). In un mondo che cambia, il Vangelo non muta. La Buona Notizia resta sempre la stessa: Cristo è morto ed è risorto per la nostra salvezza! Nel suo nome recate a tutti l'annuncio della conversione e del perdono dei peccati, ma date voi per primi testimonianza di una vita convertita e perdonata. -------------Occorre rimanere in preghiera con Maria, la Madre che Cristo ci ha donato dalla Croce. Per i cristiani, cittadini del mondo, restare in Gerusalemme non può che significare rimanere nella Chiesa, la "città di Dio", dove attingere dai Sacramenti l'"unzione" dello Spirito Santo. -------------Ora, consacrati dalla sua "unzione", andate! Portate il lieto annuncio ai poveri, fasciate le piaghe dei cuori spezzati, proclamate la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, promulgate l'anno di misericordia del Signore (cfr Is 61, 1-2). Ricostruite le antiche rovine, rialzate gli antichi ruderi, restaurate le città desolate (cfr Is 61, 4). Sono tante le situazioni difficili che attendono un intervento risolutore! Portate nel mondo la speranza di Dio, che è Cristo Signore, il quale è risorto dai morti, e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen (segue da pag. 1) Gesù: Luce che illumina pio e serviva Dio giorno e notte con digiuni e preghiere. Sopraggiunta essa pure alla medesima ora rendeva grazie a Dio e parlava del bambino Gesù a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme” (Lc. 2,30 – 38) Anna è la donna immagine della vecchiaia serena e gioiosa, pur se segnata dalla lunga solitudine della vedovanza. È colei che è preziosa agli occhi del Dio che si china su chi è debole e solo. È colei che ha scelto di rimanere accanto al Signore e che continua a bussare al Suo cuore con una preghiera quotidiana e insistente. Quante volte noi, invece, fuggiamo la solitudine per riempirla di qualcosa o di qualcuno… abbiamo paura della nostra debolezza, fingendoci forti e impassibili… ci illudiamo di poter continuare a giocare con il tempo, vivendo l’eterna giovinezza… fuggiamo dal Signore, o lo accusiamo di essere sordo alle nostre parole… Anche Anna riconosce in Carissimi, Essendosi da poco concluso a Verona il grande evento del Convegno della Chiesa italiana sul tema “Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo”, ho pensato di riflettere con voi, sul tema della speranza. Oggi più che mai abbiamo bisogno di riscoprire il valore di questa virtù, che è innanzitutto un dono di Dio, ma che deve diventare un atteggiamento di testimonianza di fronte ai dolori dell’umanità. La vera sorgente della speranza per noi e per tutti gli uomini, è la risurrezione di Gesù e, se Cristo Gesù è risorto, significa che la morte non è la parola “fine” sulle nostre persone, si rinasce ad una nuova vita, non più in questo mondo, ma con Dio per sempre. E se noi siamo convinti di questo, riusciamo a dare alla nostra vita un significato diverso rispetto a quelli che non credono e ci sentiamo anche chiamati a dare testimonianza che questa verità è la risurrezione di Gesù. I segni di speranza in noi ed intorno a noi sono più numerosi di quanto non sembri. Purtroppo tutti avvertiamo più il peso delle cose negative che la bellezza di quanto di positivo ci offre la vita. E tutto questo ci porta dentro ad una delle più profonde malattie spirituali, che è appunto la mancanza di speranza. Ci sono, fenomeni sociali che sono i sintomi di questa malattia: si pensi alla difficoltà di vivere il matrimonio come scelta definitiva, o al poco rispetto per la vita nascente o al suo tramonto, alla fatica dei giovani, alla loro paura del “per sempre”, come pure alla crisi del lavoro, problema sempre più vivo nella nostra Torino e nel territorio piemontese, per non parlare poi dei problemi del mondo. Ma il mondo non è solo questo. C’è un fiorire di miracoli quotidiani di eroismo d’amore: persone che danno la vita per il prossimo, famiglie che sono esempi di fedeltà e comunione duratura anche quando croci pesanti si abbattono su di esse, gruppi di volontariato religioso o civile che offrono a chi soffre testimonianza di gratuità, ammalati che accettano la prova con una impressionante serenità, mamme e papà che pur nelle difficoltà trovano il tempo di pensare agli altri e poi, le tante iniziative di evangelizzazione, di carità, di servizio agli altri che rendono vive delle nostre comunità parrocchiali, come pure i numerosi gruppi, associazioni, movimenti di ispirazione cristiana. 1. UNA SPERANZA CHE NON DELUDE San Paolo nella Lettera ai Romani ci fa vedere il percorso interiore che la speranza deve fare: “Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo infatti abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5, 1-5). Come si vede per l’Apostolo la speranza diventa una sicurezza, perché siamo sicuri che Dio Padre, che ci ha redenti in Cristo, non ci fa mancare il sostegno del suo amore donandoci lo Spirito Santo. È dunque fondata sulla Parola di Dio la nostra speranza e non certamente sulle nostre forze o sui nostri meriti. a) Gesù Cristo risorto è la sorgente della speranza. Gesù è risorto: questa è la fede della Chiesa ed è anche la fonte di ogni nostra speranza. San Paolo afferma con forza che se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede e noi saremmo ancora nei nostri peccati. E poi aggiunge: “Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini” (1 Cor 15, 19). Poveri noi se tutto il nostro fidarci di Gesù attuando i suoi insegnamenti si chiudesse dentro il tempo che viviamo qui sulla terra: saremmo davvero stolti seguendo un morto che non c’è più. “Ora, invece - continua l’Apostolo - Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti”. Quindi Egli è il primo che ha sconfitto per sempre la morte e la stessa sorte è promessa a noi. Infatti “come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo” (Cf 1 Cor 15 passim). b) Speranze umane e speranza cristiana. Le speranze umane si fondano su delle probabilità che potrebbero anche non avverarsi: “spero di guarire” o “speriamo che domani faccia bello” o “spero che quella persona mi ascolti e mi aiuti”, ma tutto ciò potrebbe non accadere. La speranza cristiana non è appesa a delle probabilità, ma nasce dalla certezza che quanto Dio ci promette ce lo concede con sicurezza. Quante volte nella Scrittura Dio, dopo averci dato dei messaggi attraverso i profeti, aggiunge: “L’ho detto e lo farò” (Ez 37, 14). c) Come ritrovare speranza. La strada della speranza ha un solo nome: l’amore, l’amore infinito e personale di Dio per ciascuno di noi e l’amore del prossimo ricevuto e donato. Ecco dove sta la radice della nostra speranza: “Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in Lui” (1 Gv 4, 16). La speranza cristiana ha bisogno del sostegno della fede e della carità. Gesù colui che era atteso da sempre, ma non tiene per sé ciò che ha vissuto: è la prima missionaria. Maria porta Cristo nelle sue braccia, Anna con la sua parola Lo porta a chi Lo sta aspettando… Anna ci invita a guardare alla sete di Dio che tanti accanto a noi possono avere, ma anche a chi pensa di poter vivere soffocando questo desiderio profondo: la nostra parola può portare Gesù ai primi e può diventare preghiera per gli altri, perché sia il Signore a risvegliare il loro cuore indurito… Simeone e Anna incontrano Gesù a Gerusalemme: è l’invito a cercare il Signore non solo nelle luci del Natale, ma ritornando al centro della nostra fede, al Vangelo, alla vita che sconfigge la morte… Così anche gli occhi del nostro cuore, a volte stanchi di cercare, o velati dalle lacrime, o distratti da ciò che luccica per un mo2. DOVE PORTARE SPERANZA mento, potranno vederLo, Essendo la speranza un dono che Dio offre a chi si affida a “luce che illumina tutte le Lui e al suo amore, non dobbiamo dimenticare che essa ci genti”. Buon Natale! (segue a pag. 6) Don Sandro Giraudo Mirafiori MirafioriSud Sud problemi e dibattiti Il Kosovo: La solita storia di odio I Serbi cristiani in Kosovo vivono la loro fede da perseguitati Questa volta restiamo vicino a casa, per parlare di cristiani che pagano caro il loro essere di Cristo. Parlando di Kosovo si pensa subito agli albanesi perseguitati dai serbi e così facendo si guarda solo la punta di un iceberg di dimensioni enormi e per giunta si guarda solo al passato. Purtroppo le vittime si sono tramutate in carnefici e poco si sa e si dice del calvario dei serbi in Kosovo. L’intervento della Nato ha disarmato i serbi, ma non è mai riuscito a disarmare i musulmani albanesi che stanno portando avanti una feroce pulizia etnica contro i serbi rimasti in Kosovo e in particolare contro le chiese e i conventi della comunità serba, oltre alle abitazioni civili. Se è giusto punire chi tra i serbi ha commesso dei crimini contro i kosovari albanesi (e questo è compito del tribunale internazionale), non è tollerabile che solo la presenza della KFOR impedisca lo sterminio dei pochi serbi rimasti aggrappati a quella terra e che spesso distruzioni e profanazioni avvengano sotto gli occhi della stessa forza di pace. È inammissibile che a inizio novembre ai serbi sia stato impedito con la forza di recarsi in molti cimiteri, sempre sotto lo sguardo impotente della polizia locale e delle forze della KFOR, è inammissibile che lo scuolabus per i piccoli serbi di molte località sia un blindato militare, non è ammissibile che i monasteri superstiti debbano essere presidiati da militari armati per evitare che facciano la fine della chiesa di S. Andrea a Podujevo nel marzo 2004 (una folla non certamente di Serbi lo assalì, profanò e quindi diede alle fiamme). Giustamente oggi i serbi del Kosovo si chiedono dov’è l’europa cristiana. In una regione del nostro continente è in atto un genocidio in odio alla fede cristiana, ma nessuno si sogna di spendere una parola in difesa di questi poveri cristi che non sanno se vedranno l’alba del giorno dopo: sono serbi e cristiani, quindi possono anche morire. Qualche imbecille ha avuto Resti di una chiesa distrutta in Kosovo la faccia di tolla di dire che stanno pagando le conseguenze della guerra scatenata dalla Serbia contro gli albanesi del Kosovo: allora è giusto che chi vince una guerra possa infierire come meglio ritiene sui vinti? Se è così e non interveniva la Nato, allora i Serbi avrebbero avuto il diritto di sterminare gli albanesi. Ma per difendere la minoranza albanese del Kosovo l’Europa è intervenuta, anche con la mano piuttosto pesante, contro i Serbi. Oggi che i nuovi vinti sono divenuti vittime (e sono come sempre i poveracci quelli che pagano), si lascia correre. Finchè la KFOR resterà in Kosovo bene o male la sopravvivenza dei pochi serbi cristiani superstiti è possibile: ma poi che ne sarà di loro? Per chi volesse maggiori dettagli, http://www.kosovo.net (in inglese) Una vicenda giudiziaria, che come tante, si trascina di anno in anno con poco rispetto per i protagonisti I tempi eterni della giustizia fanno ormai parte dell’immaginario comune degli italiani. Sono figure mitiche, notizie alle quali ci siamo abituati: caldo record, milioni di macchine verso le vacanze, giustizia che va a rilento… Quando, però, ci si imbatte realmente con questo fenomeno vengono fuori tante domande, tanti perché a cui proprio non si riesce a rispondere. E soprattutto, si resta davvero sconcertati. I fatti sono abbastanza semplici: una persona sotto falso nome ha truffato, se così si può dire, un’ Asl assumendo e ritirando del metadone con una ricetta falsa. Scoperto è stato assicurato alla giustizia dagli stessi medici che si sono fatti ingannare. La storia, dopo la deposizione ai carabinieri, sembrava finita. Iniziava invece la tragicomica trafila giudiziaria. Arrestato nell’autunno del 2004, i 5 medici testimoni dell’accaduto venivano convocati dal PM al palazzo di giustizia di Torino nel Febbraio del 2005, ma quel giorno il PM era assente per malattia e si rinviava il tutto di un mese. Dopo un mese i medici si presentava- no al PM e spiegavano l’accaduto riconoscendo le loro firme sui fogli di consegna del metadone. Dopo mesi di silenzio, arrivava la convocazione per il processo, che si svolge a Susa: prima data di convocazione il 5 ottobre 2 0 0 5 . Quella mattina la prima sorpresa: la cancelleria del tribunale si era sbagliata e il processo non era previsto quel giorno ma l’8 marzo 2006. Cinque mesi dopo!! L’8 marzo il processo si svolge e i 4 medici presenti riconoscono le loro firme davanti al giudice. Quattro non cinque perché uno era impossibilitato e autorizzato a non presentarsi al processo in tale data. Passa la primavera, passa l’ estate e all’improvviso arriva la convocazione per il medico L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose conta 2400 famiglie associate Il giorno 1 novembre 2005 a Castelfusano (Roma) si è tenuta la prima assemblea nazionale alla quale erano presenti circa 2500 persone arrivate da tutta l'Italia. Il giorno 2 novembre 2005 siamo stati ricevuti da S.S. Benedetto XVI il quale ha avuto parole di elogio ed ha anche affermato che "senza figli non c'é futuro" e neanche a farlo apposta è lo slogan dell'ANFN. Inoltre il Santo Padre ha detto “auspico che vengano promossi adeguati interventi sociali e legislativi a tutela e sostegno delle famiglie numerose, perché costituiscono una ricchezza ed una speranza per l'intero paese”. Cosa chiediamo: (segue da pag. 1) Testimoni di Cristo Signore La fondamentale presenza del laicato all’interno di questa chiesa, la chiesa del 3° millennio che continua a sperare in Cristo come salvezza, va inserito in questo orizzonte, senza banalizzazioni corporative. Non si tratta di una redistribuzione dei compiti o di una rettifica dei ruoli pastorali. Sarebbe semplicemente inutile limitarsi a effettuare un trasferimento di ministeri dal clero al laico, quando il compito del laico non è diventare prete, ma divenire ed essere sempre maggiormente “sale della terra e luce del IL RUOLO DEL LAICA- mondo”. Il compito del cristiano TO NELLA CHIESA MOlaico nella chiesa è quello di DERNA IL SERVIZIO DELLA CHIESA IN ITALIA, ALLA NAZIONE, ALL’EUROPA E AL MONDO L’Italia di oggi si presenta come un terreno profondamente bisognoso (perché partecipe della predominante cultura presente in occidente dove Dio non sarebbe più via di salvezza) e al contempo molto favorevole per tale testimonianza, in quanto nel nostro paese, essa rappresenta una realtà molto viva, che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione. Che “ingiustizia” sia fatta Senza figli non c’è futuro L’ANFN (Associazione Nazionale Famiglie Numerose) è un’associazione laica, onlus, apolitica nata in quel di Brescia nel mese di settembre 2004 e contava allora circa 40 famiglie iscritte. A distanza di due anni l'associazione conta ora 2.400 famiglie iscritte in tutta Italia, sono ancora poche se si pensa che in Italia ne sono stimate circa 185.000. Al momento è considerata famiglia numerosa quella composta dai genitori e 4 figli. onorare con la vita la persona umana come punto di tangenza fra finito e infinito. Testimoniare come il battesimo immetta in una serie di relazioni invisibili, ancorate al risorto, speranza del mondo. La chiesa non è semplicemente un contenitore di gruppi e iniziative, dove i laici sarebbero deputati della gestione delle vicende della storia. La vita del laico battezzato, pietra viva di una nuova casa spirituale, deve acquistare lo spessore profetico, che discende dalla vocazione a stare dentro il quotidiano come un sacerdote sta nel tempio. Don Maurilio Scavino 3 Al nostro governo chiediamo semplicemente di avere le stesse agevolazioni ed attenzioni che le famiglie francesi, tedesche e olandesi hanno dai loro relativi governi. Noi non chiediamo l'elemosina bensì chiediamo semplicemente che venga rispettato l'art.31 della costituzione Italiana che cita: ‘La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare alle Famiglie Numerose’. Inoltre crediamo anzi ne siamo certi che le famiglie numerose non sono un peso per l'Italia ma bensi sono il futuro della stessa e ricordare che i nostri figli saranno quelli che pagheranno le pensioni negli anni a venire. assente al processo di marzo: 22 ottobre 2006 presso il tribunale di Susa. Il medico in questione ormai non si ricorda neanche più le fattezze della persona incriminata, ma chiaramente deve presentarsi al processo. Cosa che puntualmente avviene il 22 ottobre, dopo lunga coda in autostrada e paura di non arrivare in tempo. Purtroppo c’è un piccolo problema: lo sciopero degli avvocati (annunciato da tempo) che impedisce lo svolgimento di un regolare processo. Nessuno mette in dubbio la libertà di scioperare.. quella di avvertire sì!! La data quindi viene nuovamente spostata: febbraio 2007, altri quattro mesi persi nel nulla. La tragicomica avventura, quindi, non è ancora finita e, visti i precedenti, non è detto che finirà con la prossima data. Ricapitolando, per un episodio minimo, per una sentenza che (al 99% delle possibilità) verrà sanata dall’indulto, si sta andando avanti da 1 anno e mezzo e i medici testimoni dell’accaduto si sono dovuto assentare cinque volte dal lavoro, a volte senza motivo. Perché si deve perdere così tanto tempo per un “crimine” così insignificante? Perché deve passare così tanto tempo tra un “appuntamento” e l’altro? Perché non si può avvertire prima che l’udienza è saltata e non c’è bisogno di presentarsi? Io ,per fortuna, non sono pratico di vicende giudiziarie e, quindi, spero che ci siano delle risposte plausibili a queste domande. Nel frattempo si aspetta con ansia, e comunque fiduciosi, la fine di questa tragicomica avventura. A.G. Come stiamo operando: A livello nazionale stiamo preparando dei documenti unitari per procedere alle richieste che riguardano la fiscalità,gli assegni famigliari, la determinazione dell'ISEE,la sanità etc. A livello di regione, province e comuni stiamo organizzando degli incontri con i vertici per discutere di tarsu, ICI, tariffe acqua,luce e gas, mense e rette scolastiche etc. etc. Aderire all'associazione significa soprattutto far capire al nostro governo che le famiglie numerose sono il futuro della nazione e soprattutto che in controtendenza stanno tornando in auge i valori importanti come quello della famiglia. ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE NUMEROSE Tel. 030317122 Fax 0303751497 Internet: www.famiglienumerose.it Coordinatori per Regione Piemonte Valter e Carla Mocellin Ingrosso & Dettaglio Via Candiolo 65/36B – Calzature - Pelletterie 10127 Torino Tel. 338 4458084 Via Plava 62 10135 Torino Tel./Fax 011 32 73 247