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L`artrosi: conoscerla per affrontarla
“Storie di vita in movimento” è una campagna di informazione sull’artrosi, i sintomi, le cause e le possibili soluzioni terapeutiche per affrontare la patologia e, insieme al proprio medico, scegliere il percorso di cura più appropriato. Con il coinvolgimento di professionisti del mondo della sanità e di alcune associazioni scientifiche e di pazienti, la campagna intende incoraggiare lo scambio di informazioni tra coloro che sono direttamente coinvolti nella cura dell’artrosi, al fine di favorire una sempre maggiore collaborazione tra la classe medica e promuovere una gestione sempre più virtuosa della patologia. “Storie di vita in movimento” si pone inoltre come obiettivo anche quello di dare il giusto risalto ai bisogni dei pazienti affetti da artrosi - bisogni che risultano troppo spesso sottovalutati – tramite la promozione di eventi e momenti di riflessione e confronto organizzati a livello nazionale e locale, la diffusione di materiale informativo e un sito web dedicato www.storiedivitainmovimento.it aerobico non intenso. Nel caso in cui tali trattamenti non facciano riportare alcun beneficio, il medico potrà consigliare al paziente di sottoporsi ad apposite sedute di fisioterapia e di effettuare cicli di iniezioni di acido ialuronico. con il patrocinio di Qualora la limitazione funzionale diventi invalidante - e i sintomi non siano gestibili con tali terapie - il medico può consigliare al paziente il trattamento chirurgico. L’artroplastica può, infatti, in casi accuratamente selezionati, contribuire a migliorare lo stato di salute del paziente e a riacquistare capacità di movimento e autonomia. La consapevolezza del proprio quadro clinico e delle diverse opzioni terapeutiche disponibili, un confronto con il proprio medico e la scelta tempestiva del trattamento più idoneo assume quindi una grande importanza in termini di miglioramento della qualità di vita. con il contributo non condizionante di L’artrosi: conoscerla per affrontarla L’artrosi L’artrosi è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni ed è caratterizzata da lesioni progressive della cartilagine che riveste le superfici articolari e ossee. Quando tale cartilagine è usurata, le ossa vengono a contatto in alcuni punti e l’attrito causa infiammazione e dolore. La patologia determina pertanto una limitazione dei movimenti e un impatto negativo sulla qualità di vita di chi ne soffre. Attualmente l’artrosi interessa milioni di persone in tutto il mondo, in Italia si stima siano 4.000.000 i soggetti affetti da questa patologia, il cui costo complessivo è di 6,5 miliardi di Euro1. Le anche, le ginocchia, le articolazioni delle mani, la colonna cervicale e lombare sono le parti più colpite. I tipi di artrosi più diffusi risultano la coxartrosi, che colpisce l’anca, e la gonartrosi, che interessa il ginocchio. Nei prossimi anni inoltre si prevede un marcato aumento della diffusione della patologia a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e dell’incremento generalizzato dei fattori di rischio esterni, come ad es. l’obesità. Non esiste una cura ma una serie di trattamenti farmacologici e chirurgici possono alleviare il dolore e migliorare la funzionalità articolare2, incidendo positivamente sulla qualità di vita dei pazienti. 1 2 “Conoscere l’artrosi”, www.anmar-italia.it “La nostra salute”, Ministero della Salute, 24 Maggio 2013 ww.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=12 4&area=Malattie_delle_ossa_e_delle_articolazioni I principali fattori di rischio I principali fattori di rischio dell’artrosi sono legati alla combinazione tra fattori genetici ed esterni, quali sollecitazioni alle articolazioni, obesità, malformazioni e traumi. Alcuni dei più frequenti sono: per l’artrosi del ginocchio il sovrappeso e le alterazioni del menisco, inclusa l’asportazione, e per l’artrosi dell’anca le lussazioni o sublussazioni 3. Per quanto riguarda il fattore “età”, l’artrosi non si manifesta solo con il progressivo invecchiamento. Si ritiene infatti che la predisposizione genetica possa essere accentuata, ed accelerata, dai molteplici fattori di rischio esterni. Nella popolazione anziana la durata dell’esposizione a tali fattori risulta superiore, pertanto le conseguenze sono più evidenti. Riconoscere l’artrosi I sintomi più comuni dell’artrosi sono: il dolore articolare, la rigidità, la limitazione nell’uso delle articolazioni, gli scrosci articolari e la tumefazione delle articolazioni. Nelle fasi iniziali il dolore si acutizza con il movimento e può diminuire grazie al riposo mentre, nelle fasi più avanzate, può arrivare a ostacolare il riposo notturno. La rigidità, solitamente di breve durata, si manifesta soprattutto di mattina oppure a seguito di un lungo periodo di inattività fisica. La limitazione nell’uso delle articolazioni è graduale e dipende dal livello di usura della cartilagine, ma è possibile che si manifesti solo nelle forme più gravi di artrosi. Non tutti i pazienti avvertono tali sintomi in quanto la patologia può anche divenire evidente solo effettuando una radiografia. Nell’artrosi, come in altre malattie croniche, si possono distinguere diversi stadi, ciascuno con sintomi e segni caratteristici. 3 “Conoscere l’artrosi”, www.anmar-italia.it La diagnosi La diagnosi viene effettuata dallo specialista di riferimento ed è confermata sottoponendosi a esami radiologici. Con la visita è possibile valutare diversi fattori soggettivi quali l’età e il peso corporeo del paziente, insieme a eventuali patologie associate e a traumi pregressi. Il medico esamina diversi elementi: la localizzazione e il livello di dolore avvertito, l’eventuale limitazione funzionale, la stabilità dei legamenti e la forza generale dei muscoli. La radiografia è l’esame più efficace per effettuare la diagnosi e per valutare correttamente il grado di artrosi. Le analisi del sangue, invece, non contribuiscono alla diagnosi, in quanto l’artrosi non è una patologia infiammatoria. In alcuni casi, tuttavia, prima di intraprendere una terapia a base di farmaci antiinfiammatori, il paziente potrebbe doversi sottoporre a esami del sangue in modo da analizzare la funzionalità dei reni, quella epatica e l’emocromo. Artrosi del ginocchio Artrosi dell’anca L’artrosi dell’anca è una delle forme più invalidanti di tale patologia. L’età più frequente per l’insorgenza dei sintomi è fra i 40 ed i 60 anni4. I sintomi sono rappresentati essenzialmente dal dolore durante la deambulazione e dalla limitazione graduale dei movimenti. Il dolore si manifesta generalmente quando si cammina a lungo dopo un periodo di prolungata inattività. Tale dolore rende difficile anche compiere le più semplici azioni quotidiane come allacciarsi le scarpe, uscire dalla vasca da bagno, piegarsi, ecc. Inizialmente esso interessa la zona dell’inguine e/o la parte anteriore della coscia, ma può anche interessare il lato interno della coscia e può essere riferito al ginocchio. 4 “Conoscere l’artrosi”, www.anmar-italia.it L’artrosi del ginocchio è anch’essa una forma invalidante. Entrambe le articolazioni del ginocchio - la femoro-rotulea e femoro-tibiale possono essere colpite da tale patologia. Dopo una fase di inattività (ad esempio dopo essere stati seduti per lungo tempo) si può determinare una contrattura di breve durata che si attenua rimettendosi in movimento. Il dolore può emergere anche dopo aver assunto posizioni particolari, come il piegamento del ginocchio quando si salgono le scale o come quando ci si accovaccia. Il dolore può diventare progressivamente più intenso e invalidante fino a interessare tutta l’articolazione del ginocchio. L’artrosi: conoscerla per affrontarla Trattamenti disponibili Trattandosi di una patologia degenerativa caratterizzata da una progressiva intensificazione del dolore, la terapia sarà focalizzata sia sul trattamento delle manifestazioni di dolore acuto sia sulla loro prevenzione e sul rallentamento del processo di degenerazione delle articolazioni. Attualmente vi sono diverse alternative terapeutiche in grado di aiutare a gestire il dolore acuto tra cui il riposo, il ghiaccio, l’utilizzo di farmaci antidolorifici, anti-infiammatori e agenti topici e l’infiltrazione di corticosteroidi. In fase cronica, invece, il trattamento può consistere nella perdita di peso - nel caso in cui sia necessario - e nell’adozione di uno stile di vita attivo caratterizzato dall’esercizio fisico di tipo