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Imprese intelligenti
CFMT HOWARD GARDNER IN OTTOBRE A MILANO Imprese intelligenti Bello, giusto, efficace: un dialogo pubblico con il padre delle scienze cognitive moderne per aiutare il manager a conseguire i risultati attesi attraverso il rafforzamento dell’intelligenza estetica e il consolidamento della capacità etica cezione di intelligenza come un fattore unitario misurabile tramite il QI e sostituirla con una definizione più dinamica, articolata in sottofattori differenziati. Grazie a una serie di ricerche empiriche e di letteratura su soggetti affetti da lesioni di interesse neuropsicologico, Gardner ha identificato almeno sette tipologie di intelligenza, ognuna deputata a differenti settori dell’attività umana: intelligenza logico-matematica, linguistica, spaziale, musicale, cinestetica o procedurale, interpersonale e intrapersonale. Evoluzione del pensiero manageriale Leonardo Previ e Maria Grazia Strano oward Gardner è l’autore di uno dei libri più rivoluzionari nella storia dei processi cognitivi. Formae mentis, saggio sulla pluralità dell’intelligenza, esce negli Stati Uniti nel 1983, in Italia nel 1987 e rompe una credenza diffusa e accreditata: l’intelligenza è unica e misurabile. Dice Gardner nell’introduzione: «Scrivendo questo libro, mi proposi di minare la nozione comune di intelligenza come capacità o potenziale generale che ogni essere umano possiederebbe in misura più o meno grande. Nello stesso tempo intendevo mettere in discussione l’assunto che l’intelligenza, comunque venga definita, possa essere misurata da strumenti verbali standardizzati, come test con carta e matita fondati su risposte brevi a batterie di domande». All’epoca la ricerca scientifica in campo psicologico e medico indirizzava i propri sforzi verso una capacità sempre maggiore di misurare i processi cognitivi e di connettere la misurazione al valore della persona, come se alte qualità di comprensione astratta e razionale fossero in assoluto predittive del potenziale di una persona. Il cosiddetto QI (quoziente intellettivo) era H Leonardo Previ è socio fondatore di Trivioquadrivio, società di cultura, ricerca e impresa. Collabora con Cfmt sul tema della valorizzazione delle relazioni tra arte e impresa. Maria Grazia Strano lavora dal 2008 in Trivioquadrivio. Collabora con Cfmt sul tema dello sviluppo delle strategie del capitale umano e coaching manageriale. 22 䡵 DIRIGENTE 9|2010 predominante nella decisione di assunzione in alcuni contesti in cui da una parte prevaleva la cultura della scienza come unico sapere affidabile, dall’altra veniva esaltata la capacità di comprensione astratta come condizione prima della cosiddetta “razionalità manageriale”. Professore presso la Harvard University nel Massachussets, dove ha “inventato” le scienze cognitive moderne, Gardner ha acquisito celebrità al di fuori della comunità scientifica proprio grazie alla sua teoria sulle intelligenze multiple. La sua proposta consiste nel considerare priva di fondamento la vecchia con- Nel recente Five minds for the future Gardner delinea cinque nuove abilità cognitive che saranno richieste ai leader dei prossimi anni: la mente disciplinare, la mente sintetizzatrice, la mente creatrice, la mente rispettosa, la mente etica (vedi box). Nel testo Gardner riporta esempi che danno corpo a queste intelligenze ed elementi che possono ispirare l’attività di formazione e sviluppo nelle organizzazioni di oggi, prendendoli dalla ricerca e in ambiti molto diversi che vanno dal business all’arte, dalla storia alla scienza e alla politica. Una delle ragioni che fanno di Gardner una figura di rilievo nell’evoluzione del pensiero manageriale è il suo fermo principio in base al quale “la mente può cambiare”. A questa affermazione ha dovuto dedicare molta parte della sua ricerca verso chi contestava le sue posizioni. Nella nostra pratica di analisi culturale delle organizzazioni complesse abbiamo dovuto spesso confrontarci con un pensiero prevalente che mette al primo posto la conoscenza funzionale, al secondo le capacità logico-razionali e solo negli ultimi anni l’ormai famosa intelligenza emotiva, ma quasi mai tutte le altre qualità di comprensione di cui Gardner ampiamente parla. È del tutto evidente che, all’interno delle orga䊳 CFMT nizzazioni d’impresa, la mente è vista come un sistema chiuso, che interagisce solo su alcune frequenze e che queste frequenze sono possedute da alcuni più che da altri. Questa è la sfida che Gardner sembra aver accettato da lungo tempo: multiformi modi di capire e interagire con la realtà mai fermi su un costrutto e sempre passibili di evoluzione. Ed è proprio a partire da questa sfida che il Cfmt ha chiesto ad Howard Gardner di intervenire alla terza edizione dell’Art for business Forum, che avrà luogo alla Triennale di Milano dal 22 al 24 ottobre 2010. In quale misura le organizzazioni del futuro potranno giovarsi della molteplicità dell’intelligenza? Quale sarà il ruolo dell’intelligenza estetica nel business dei servizi? Come può l’arte offrire una significativa integrazione competitiva alla cassetta degli attrezzi manageriali del dirigente di domani? Il valore dell’arte per lo sviluppo dell’impresa La formazione manageriale tradizionale ha alimentato il totem dell’esperto, accreditando l’idea che ogni buon manager dovesse disporre di un set di competenze omogenee di cui servirsi per affrontare e risolvere qualsiasi questione di carattere organizzativo. La scom- DI CHE MENTE SEI? Dal libro di Gardner Five minds for the future le cinque nuove abilità cognitive del futuro leader La mente Disciplinare: la padronanza delle maggiori scuole del pensiero, che include le scienze, la matematica, la storia e almeno una conoscenza funzionale. La mente Sintetizzatrice: l’abilità di integrare idee da differenti discipline o sfere in un insieme coerente e di comunicare questa integrazione ad altri. La mente Creatrice: la capacità di scoprire e chiarire nuovi problemi, questioni e fenomeni. La mente Rispettosa: la consapevolezza e l’apprezzamento delle differenze esistenti tra esseri umani e gruppi sociali. La mente Etica: l’adempimento delle proprie responsabilità di lavoratore e cittadino. messa lanciata da Art for business è che le arti possano essere uno strumento decisivo per integrare le competenze con le capacità, frequentando approcci anche molto diversi fra loro. Se si è in grado di ragionare su un argomento solo verticalmente – ci dice Gardner – la comprensione di quell’argomento è specialista: profonda ma molto limitata e, sempre più frequentemente, poco efficace. Se si attraversano le discipline, contaminando i saperi e ragionando orizzontalmente, è possibile determinare una di- scontinuità positiva, generando nuove risposte a vecchie domande: questa è l’origine dell’innovazione. In occasione del forum sarà chiesto a Gardner di reinterpretare la sua teoria del “vero, buono, bello”, secondo la quale il fine ultimo di un processo educativo è comprendere il significato di queste tre categorie all’interno della propria cultura di riferimento, per orientarla in direzione dell’impresa e per verificare i vantaggi che la nuova sequenza “bello, giusto, efficace” potrebbe offrire ai manager del futuro. 䡵 Howard Gardner BELLO, GIUSTO, EFFICACE Come le arti possono sviluppare nuove qualità nella leadership Lectio Magistralis Milano, 22 ottobre, ore 19 Teatro dell’Arte - Via Emilio Alemagna 6 Per informazioni e iscrizioni: www.cfmt.it - tel. 02 5406311 DIRIGENTE 9|2010 䡵 25