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Forte Village - Master Meeting
LA PAROLA ALLE AZIENDE Io imprenditore? Preferirei playboy Si chiama Temptations ed è l’anti Rolex. L’ha inventato Leo Pavanati che in questa intervista, beato tra le donne, racconta come è riuscito ad affrontare con ironia il mitico marchio di orologi. E a creare una nuova moda tra i vip Fulvio Sodano Casablanca Cafè di Milano. Leo Pavanati, l’imprenditore proprietario di Temptations, l’orologio più glamour del momento con la showgirl Giulia Montanarini, testimonial del marchio 64 i solito, quando si intervistano imprenditori e top manager, i luoghi d’incontro sono due: l’ufficio o la sala del consiglio d’amministrazione dove generalmente c’è un grande tavolo che consente di presentare i prodotti e di utilizzare la tecnologia: schermi, registratori, computer e quant’altro. Con Leo Pavanati, invece, l’incontro è avvenuto a notte fonda nel privé di un noto locale notturno milanese, il Casablanca. Luogo insolito. Ma c’ è una ragione, anzi ce ne sono tre: la prima è che stasera il tempio dei vip ospita il lancio ufficiale di Temptations, un’ autentica trovata: perfetto gemello del Rolex GMT, ma con cinturino in plexiglass. Attenzione non il solito Rolex farlocco di chi vorrebbe ma non può, ma la versione ironica dello storico D 4 • 2006 www.mastermeeting.it oggetto. La seconda ragione è che il patron del locale è Antony Russo, socio di Leo Pavanati. E la terza, proprio questa sera compie gli anni il testimonial di Temptations: Giulia Montanarini. Ma cominciamo dall’inizio... Leo, quali sono le tue origini? «Ci vorrebbe un mappamondo. Vedi, io sono nato a New York, da genitori emiliani, ma ho la cittadinanza a San Marino; ho fatto le scuole inferiori in Svizzera, l’università a Bologna, per quattro o cinque anni ho lavorato con mio padre nelle sue aziende e poi ho spiccato il volo prima a Bangkok, quindi a New York, Budapest e Monaco e ora, da due anni, sono tornato in Italia». Quello degli orologi di moda a basso costo, è un mercato fortemente concorrenziale. Non ti ha preoccupato nemmeno un po’ questa considerazione? «Assolutamente no. Ho creduto subito nella bontà dell’idea e l’istinto non mi ha tradito come io non ho mai tradito la mia passione per i Rolex. Guarda, lo dico senza spocchia: vengo da una famiglia ricca e a otto anni avevo già il primo Rolex al polso. Nel corso della vita ho cambiato i modelli ma non la marca. Come non potevo essere attratto dall’idea del Temptations? Tanto più che come socio avrei avuto Antony Russo, un habitué di moda, tv e vip». LA PAROLA ALLE AZIENDE Mi hai convinto. Lo voglio anch’io. Dove lo trovo? «Per ora nel nostro showroom di via Della Spiga 32 a Milano, nei prossimi giorni troverai sul sito l’elenco completo dei concessionari» Perché hai scelto come residenza la Repubblica di San Marino? «Guarda, io pago tutte le tasse e le imposte del mio lavoro in Italia e all’estero. In passato ho avuto il domicilio a Londra e a Montecarlo. Come imprenditore cerco sempre di sfruttare le migliori opportunità geografiche, burocratiche e fiscali. Adesso, per esempio, visto il successo che Temptations sta riscuotendo anche in Giappone, penso che aprirò un altro ufficio a Tokio». Come ti definiresti? Tutto casa e lavoro oppure rampante e trasgressivo? «A costo di abbassare la mia immagine di industriale e visto che mi piace vivere bene – ho una passione per le macchine belle e costose, sono stato sposato tre volte e amo le donne – ti rispondo che preferirei essere più conosciuto come playboy che come imprenditore. Anche se ultimamente, forse, ho trovato la donna che fa per me. È una signora della televisione...». Adesso mi hai incuriosito... «Ti dirò solo che è castana e ha un bellissimo sorriso». Io qualche idea su chi potrebbe essere ce l’avrei. E voi? ❏ Sopra, a sinistra Leo Pavanati con Patrizia Rossetti, a destra ancora Pavanati con Giulia Montanarini e alcuni amici. In basso il Temptations, simbolo di lifestyle 4 • 2006 www.mastermeeting.it 65