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Forte Village - Master Meeting

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Forte Village - Master Meeting
LA PAROLA ALLE AZIENDE
Io imprenditore?
Preferirei playboy
Si chiama Temptations ed è l’anti Rolex. L’ha inventato Leo
Pavanati che in questa intervista, beato tra le donne, racconta
come è riuscito ad affrontare con ironia il mitico marchio di
orologi. E a creare una nuova moda tra i vip
Fulvio Sodano
Casablanca Cafè di
Milano. Leo Pavanati,
l’imprenditore proprietario di Temptations,
l’orologio più glamour
del momento con la
showgirl Giulia Montanarini, testimonial del
marchio
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i solito, quando si intervistano imprenditori e top
manager, i luoghi d’incontro sono due: l’ufficio
o la sala del consiglio d’amministrazione dove generalmente c’è
un grande tavolo che consente di
presentare i prodotti e di utilizzare
la tecnologia: schermi, registratori,
computer e quant’altro. Con Leo
Pavanati, invece, l’incontro è avvenuto a notte fonda nel privé di un
noto locale notturno milanese, il
Casablanca. Luogo insolito. Ma c’ è
una ragione, anzi ce ne sono tre: la
prima è che stasera il tempio dei
vip ospita il lancio ufficiale di
Temptations, un’ autentica trovata:
perfetto gemello del Rolex GMT,
ma con cinturino in plexiglass. Attenzione non il solito Rolex farlocco di chi vorrebbe ma non può,
ma la versione ironica dello storico
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oggetto. La seconda ragione è che
il patron del locale è Antony Russo, socio di Leo Pavanati. E la terza, proprio questa sera compie gli
anni il testimonial di Temptations:
Giulia Montanarini. Ma cominciamo dall’inizio...
Leo, quali sono le tue origini?
«Ci vorrebbe un mappamondo. Vedi, io sono nato a New York, da
genitori emiliani, ma ho la cittadinanza a San Marino; ho fatto le
scuole inferiori in Svizzera, l’università a Bologna, per quattro o
cinque anni ho lavorato con mio
padre nelle sue aziende e poi ho
spiccato il volo prima a Bangkok,
quindi a New York, Budapest e
Monaco e ora, da due anni, sono
tornato in Italia».
Quello degli orologi di moda a
basso costo, è un mercato fortemente concorrenziale. Non ti
ha preoccupato nemmeno un
po’ questa considerazione?
«Assolutamente no. Ho creduto subito nella bontà dell’idea e l’istinto
non mi ha tradito come io non ho
mai tradito la mia passione per i
Rolex. Guarda, lo dico senza spocchia: vengo da una famiglia ricca e
a otto anni avevo già il primo Rolex al polso. Nel corso della vita
ho cambiato i modelli ma non la
marca. Come non potevo essere
attratto dall’idea del Temptations?
Tanto più che come socio avrei
avuto Antony Russo, un habitué di
moda, tv e vip».
LA PAROLA ALLE AZIENDE
Mi hai convinto. Lo voglio anch’io. Dove lo trovo?
«Per ora nel nostro showroom di
via Della Spiga 32 a Milano, nei
prossimi giorni troverai sul sito l’elenco completo dei concessionari»
Perché hai scelto come residenza la Repubblica di San Marino?
«Guarda, io pago tutte le tasse e le
imposte del mio lavoro in Italia e
all’estero. In passato ho avuto il
domicilio a Londra e a Montecarlo.
Come imprenditore cerco sempre
di sfruttare le migliori opportunità
geografiche, burocratiche e fiscali.
Adesso, per esempio, visto il successo che Temptations sta riscuotendo anche in Giappone, penso
che aprirò un altro ufficio a Tokio».
Come ti definiresti? Tutto casa e
lavoro oppure rampante e trasgressivo?
«A costo di abbassare la mia immagine di industriale e visto che mi
piace vivere bene – ho una passione per le macchine belle e costose,
sono stato sposato tre volte e amo
le donne – ti rispondo che preferirei essere più conosciuto come
playboy che come imprenditore.
Anche se ultimamente, forse, ho
trovato la donna che fa per me. È
una signora della televisione...».
Adesso mi hai incuriosito...
«Ti dirò solo che è castana e ha un
bellissimo sorriso».
Io qualche idea su chi potrebbe
essere ce l’avrei. E voi?
❏
Sopra, a sinistra Leo
Pavanati con Patrizia
Rossetti, a destra ancora Pavanati con Giulia Montanarini e alcuni amici. In basso il
Temptations, simbolo
di lifestyle
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