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Libretto cerimonia civile

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Libretto cerimonia civile
Nome Sposa e Nome Sposo
GIORNOMESEANNO
(CORTEO NUZIALE)
Officiante: Un caloroso benvenuto a tutti voi. Oggi siamo qui riuniti per
celebrare il matrimonio di Nome Sposo e Nome Sposa, che hanno deciso
di percorrere questa strada insieme e desiderano condividere con voi
questo momento di gioia.
(Può essere introdotto un discorso dell’officiante, nel caso in cui sia un
amico della coppia e abbia piacere di fare un discorso introduttivo)
Testimone/Amico Sposo: (lettura di un brano o una poesia scelti dagli
sposi) (Esempio “L’amore” di KHALIL GIBRAN) Quando l'amore vi chiama
seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi
avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume
potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui. Anche se la sua
voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un
giardino. Perché l'amore come vi incorona, allo stesso modo può
crocifiggervi. E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide. Allo stesso
modo in cui ascende alle vostre sommità e accarezza i vostri rami più
teneri che fremono nel sole, così può scendere fino alle vostre radici e
scuoterle fin dove si aggrappano alla terra.
Come covoni di grano vi raccoglie intorno a sé. Vi batte fino a
spogliarvi. Vi setaccia per liberarvi dai vostri gusci. Vi macina fino a ridurvi
in farina.
Vi impasta rendendovi malleabili. Poi vi affida alla sua sacra fiamma, per
rendervi pane sacro per il sacro banchetto di Dio. Tutto questo vi farà
l'amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella
conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita. Ma se nella
vostra paura dell'amore cercherete solo il piacere e la pace, allora
meglio farete a coprire la vostra nudità e ad abbandonare l'aia
dell'amore per il mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutte
le vostre risate, e piangere, ma non tutte le vostre lacrime. L'amore non
dà nulla se non se stesso, e non prende che da se stesso.
L'amore non possiede, né può essere posseduto. Perché l'amore basta
all'amore. E non potete pensare di comandare il cammino dell'amore: se
vi trova degni, è lui a dirigere il vostro cammino. L'amore non ha altro
desiderio che realizzare se stesso.
Testimone/Amico Sposa: (lettura di un brano o una poesia scelti dagli
sposi) (Esempio “Cos'è l'amore” di ALAN DOUAR) Quando ti chiedi cos'è
l'amore,
immagina due mani ardenti che si incontrano, due sguardi perduti l'uno
nell'altro, due cuori che tremano di fronte all'immensità di un sentimento,
e poche parole per rendere eterno un istante.
Testimone/Amico Sposo: (lettura di un brano o una poesia scelti dagli
sposi) (Esempio “Sonetto 116” - W. Shakespeare) Non sia mai ch'io metta
impedimenti al matrimonio di due anime fedeli;
amore non è amore se muta quando nell'altro scorge mutamenti, o se
tende a recedere quando l'altro si allontana. Oh, no! Esso è termine fisso
che domina le tempeste e non vacilla mai; esso è la stella di ogni
sperduta barca, il cui potere è ignoto, pur se ne misuriamo l'elevatezza.
Amore non soggiace al Tempo, anche se labbra e rosee guance
cadranno sotto la sua arcuata falce. Amore non muta in brevi ore e
settimane,
ma impavido resiste sino al giorno del Giudizio. Se questo è errore, e sarà
contro me provato, allora io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.
Testimone/Amico Sposa: (lettura di un brano o una poesia scelti dagli
sposi) (Esempio “L’amore non è già fatto si fa”- M. Quoist) L'amore non è
già fatto. Si fa. Non è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare,
cucire. Non è un appartamento 'chiavi in mano’, ma una casa da
concepire, costruire, conservare e spesso riparare. Non è vetta
conquistata, ma partenza dalla valle, scalate appassionanti, cadute
dolorose nel freddo della notte o nel calore del
sole che scoppia. Non è solido ancoraggio nel porto della felicità ma è
un levar l'ancora, è un viaggio in pieno Mare, sotto la brezza o la
tempesta. Non è un 'si' trionfale, enorme punto fermo che si segna fra le
musiche, i sorrisi e gli applausi, ma è una moltitudine di 'si' che
punteggiano la Vita, fra una moltitudine di 'no' che si cancellano strada
facendo. Non è l'apparizione improvvisa di una nuova Vita, perfetta fin
dalla nascita, ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume dai
molteplici meandri, qualche volta in secca, altre volte traboccante, ma
sempre in cammino verso il Mare infinito.
Officiante: (Esempio “L’arte del matrimonio” di Wilferd A. Peterson)
La felicità nel matrimonio non è qualcosa che semplicemente accade,
un buon matrimonio deve essere creato. In un matrimonio le piccole cose
sono le più grandi ... e non si è mai troppo vecchi per tenersi mano nella
mano.
E’ ricordarsi di dire “ti amo” almeno una volta al giorno. Non è mai
andare a dormire arrabbiati. E’ mai darsi per scontati l’un l’altra; perché
le attenzioni non finiscano con la luna di miele, ma continuino giorno
dopo giorno, negli anni.
E’ avere in comune valori e obiettivi. E’ stare in piedi insieme di fronte al
mondo. E formare un cerchio d’amore che accoglie tutta la famiglia. E’
fare le cose l’uno per l’altra, non per dovere o sacrificio, ma con spirito di
gioia autentica.
E’ apprezzare con le parole, dire grazie con modi premurosi. Non è alla
ricerca della perfezione nell’altro. E’ coltivare la flessibilità, la pazienza, la
comprensione e l’ironia. E’ avere la capacità di perdonare e dimenticare
e creare un ambiente in cui ciascuno può crescere. E’ trovare spazio per
le cose dello spirito e della ricerca comune del bene e del bello. E’
stabilire un rapporto dove l’indipendenza, la dipendenza, e l’obbligo
sono alla pari.
Non è solo sposare la persona giusta, è essere la persona giusta. E’
scoprire ciò che il matrimonio può essere, nel meglio. E formare un
cerchio d’amore che accoglie in tutta la famiglia.
Officiante: sei tu Nome e Cognome dello Sposo, nato a Citta’ il ...... Sposo:
si
Officiante: sei tu Nome e Cognome della Sposa, nata a Citta’ il
...... Sposa: si
Officiante: Do lettura degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile,
riguardanti i diritti ed i doveri dei coniugi, che voi siete tenuti ad osservare
e rispettare:
!• Art. 143 c.c.: Diritti e doveri reciproci dei coniugi
“Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e
assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco
alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione
nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono
tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità
di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”.
• Art. 144 c.c.: Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia
“I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la
residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle
preminenti della famiglia stessa. A ciascuno spetta il potere di attuare
l’indirizzo concordato”.
• Art. 147 c.c.: Doveri verso i figli
“Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere,
istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità,
dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli”.
Officiante: siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza
alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra
decisione?
Sposi: Si
Officiante: siete disposti nella nuova via del matrimonio ad amarvi ed
onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?
Sposi: Si Officiante: se dunque è vostra intenzione di unirvi in matrimonio,
datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso. (Gli sposi si danno
la mano destra).
Sposo: Io, Nome Sposo, prendo te, Nome Sposa, come mia sposa e
prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e
nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. (oppure
promessa di matrimonio personalizzabile)
Sposa: Io, Nome Sposa, prendo te, Nome Sposo, come mio sposo e
prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e
nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. (oppure
promessa di matrimonio personalizzabile)
Officiante: I testimoni hanno sentito? Testimoni Sposa: Si
Testimoni Sposo: Si
Officiante: E’ giunto il momento dello scambio degli anelli. Fin
dall’antichità la fede è l’anello che ha celebrato il rito del matrimonio
rappresentando amore e fedeltà.
Si indossa all'anulare sinistro dove passa, secondo un'antica leggenda, la
"Vena Amoris" collegata direttamente con il cuore.
Questi anelli, che vi donate scambievolmente, siano un segno del vostro
amore e della vostra fedeltà.
Sposo: Nome sposa, ricevi questo anello simbolo del mio amore e della
mia fedeltà.
Sposa: Nome sposo, ricevi questo anello simbolo del mio amore e della
mia fedeltà.
Officiante: Ascoltate le vostre promesse nuziali, in nome della Legge vi
dichiaro marito e moglie (oppure dichiaro in nome della Legge che siete
uniti in matrimonio).
Officiante: Adesso la pioggia non vi bagnerà più, perché sarete riparo
l'uno per l'altra. Adesso non sentirete più freddo, perché vi riscalderete l'un
con l'altra. Adesso non vi sentirete più soli, perché sarete compagnia l'uno
per l’altra. Adesso siete due persone, però ci sono tre vite davanti a voi, la
vita di Nome Sposa, di Nome Sposo e di voi due. Adesso andate nella
vostra casa e iniziate la vostra vita insieme. Che bellezza vi circondi nel
viaggio davanti e per il futuro, che allegria diventi il vostro compagno fino
al posto dove il fiume incontra il cielo, e che i vostri giorni insieme siano
buoni e lunghi su questa terra.
Officiante: Ed ora procediamo con la lettura dell’Atto di Matrimonio
Avanti a me Nome e Cognome Celebrante, vestito in forma ufficiale,
sono personalmente comparsi: Nome e Cognome Sposo nato a .......... il
.................. e Nome e Cognome Sposa nata a .......... il ..................,
entrambi residenti a Roma e cittadini italiani, i quali mi hanno richiesto di
unirli in matrimonio, a questo effetto, mi hanno presentato il documento
sottodescritto e dall' esame di questo nonché di quelli già prodotti all' atto
della richiesta delle pubblicazioni i quali tutti muniti del mio visto, inserisco
nel volume degli allegati a questo registro risultandomi nulla ostare alla
celebrazione del loro matrimonio. Ho letto agli sposi gli articoli 143, 144,
147 del Codice Civile e quindi ho domandato allo sposo Nome Sposo se
intende prendere in moglie la qui presente Nome Sposa e a questa se
intende prendere in marito il qui presente Nome Sposo, ed avendomi
ciascuno risposto affermativamente a piena intelligenza anche dei
testimoni sotto indicati, ho pronunziato in nome della legge che i
medesimi sono uniti in matrimonio. A questo atto sono stati presenti
(indicare il numero dei testimoni) testimoni, per la sposa, Nome e
Cognome Testimone 1 sposa nato/a a ................ e residente a ................,
Nome e Cognome Testimone 2 sposa, nato/a a................ e residente a
................, Nome e Cognome Testimone 3 sposa, nato/a a ................ e
residente a ................. Per lo sposo Nome e Cognome Testimone 1 sposo,
nato/a a ................ e residente a ................, Nome e Cognome Testimone
2 sposo, nato/a a ................ e residente a ................, Nome e Cognome
Testimone 3 sposo, nato/a a ................ e residente a ..................
Gli sposi alla presenza degli stessi Testimoni hanno dichiarato di scegliere il
regime della comunione dei beni/separazione dei beni a norma
dell’articolo 162 secondo comma del Codice Civile. Il presente atto viene
letto agli intervenuti i quali lo sottoscrivono.
FIRME
SPOSA ........................................
TESTIMONI
........................................
........................................
........................................
SPOSO ........................................
........................................
........................................
........................................
CONCLUSIONE
“L’isola dei sentimenti” di Nazim Hikmet
C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli
uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere ... così come tutti gli altri,
incluso l'Amore. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava
per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo
l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento. Quando l'isola fu sul
punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza
passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse:
"Ricchezza, mi puoi portare con te?" "Non posso, c'è molto oro e argento
sulla mia barca e non ho posto per te." L'Amore allora decise di chiedere
all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello: "Orgoglio ti
prego, mi puoi portare con te?" "Non ti posso aiutare, Amore...", rispose
l'Orgoglio, " Qui è tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca".
Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto: "Tristezza ti
prego, lasciami venire con te" "Oh Amore", rispose la Tristezza, " Sono così
triste che ho bisogno di stare da sola". Anche il Buon Umore passò di
fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava
chiamando.
All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me". Era un
vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di
gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono
sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.
L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere,
puoi dirmi chi mi ha aiutato?" "E’ stato il Tempo", rispose il Sapere. "Il
Tempo?" si interrogò l'Amore "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?" Il
Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di
comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".
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