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nuovo numero di Cassero Magazine
PERIODICO PERI RIOD ODIC ICOO DDELL DE CASS CASSERO SSER EROO | GAY LESBIAN LESB LE SBIA IAN N CENTER DDII BOLO BO BOLOGNA LOGNA | ANNO AN NO VVIII III | N.33 N. | MAGGIO/GIUGNO 09 in copertina: Del LaGrace Volcano, (part. da) Sunset Strip, Soho, London 2001. Dal libro Sex Works: 1978-2005 (www.konkursbuch.com) dall’alto: Jax Back, London 1991; Jax Revealed, London 1991. per tutte, © Del LaGrace Volcano A Bologna ci vorrebbe un sindaco gay. Come Wowereit a Berlino e Delanoe a Parigi. Omosessuale dichiarato e laico convinto, proprio come loro due. Bologna se lo meriterebbe proprio a questo punto, quanto meno per invertire il flusso di cervelli (creativi in testa) che da questa città si è mosso - in fuga - verso la Mittel Europa. E seppure non siamo tra quelli che sostengono l’esistenza di un fattore “gay” portatore automatico di successo (o forse ne siamo intimamente convinti, ma non ne facciamo una dottrina), dobbiamo arrenderci davanti all’evidenza che dinanzi alla deriva in cui è finita la nostra città, neanche Cristiano Malgioglio - la chìra meno vocata alla fascia tricolore potrebbe essere in fondo una catastrofe. Quindi, perchè non provare... Invece anche per questa volta niente banana ossigenata, nessun colpo di CASSERO scena. Per la chiamata alle urne che ci apprestiamo ad onorare ci dobbiamo Gay Lesbian Center accontentare dell’ordinario, seppure in dose decisamente abbondante. Sì Via Don Minzoni 18 – 40121 Bologna – Italy perchè a Bologna, a questo giro, tutti vogliono fare il sindaco, perfino un prete negazionista mandato a spendere perfino da Caffarra e Beppe Maniglia, che nel caso si sposterebbe solo di qualche metro. E si litiga ARCIGAY IL CASSERO questo giro, e alla grande, quasi si arriva alle mani. Poi si fa a gara segreteria tel. 051.6494416 fax 051.6495015 a chi ha i trigliceridi più bassi, a chi infila più lettere anonime sotto Orari: lun-mar 9–24 mer- ven 9-19 sab 21–5 dom 21–24 le porte, a chi si cala di più l’onorario per sostenere le foche orfane www.cassero.it - [email protected] - Facebook: IL CASSERO dell’isola di Pantelleria. Povere. Noi da questo bailame vorremmo CONSIGLIO DIRETTIVO COMITATO PROVINCIALE ARCIGAY IL CASSERO Emiliano Zaino un po’ prendere le distanze, senza voltare le spalle però, perchè (presidente), Nicola Cesari (Vicepresidente), Vincenzo Branà, Barbara Contoli, Sauro Nanetti, a votare bisogna andarci: è un diritto e un dovere. Nelle Bruno Pompa [email protected] pagine che seguono quindi tenteremo di offrirvi una mappa SEGRETERIA DI ARCILESBICA BOLOGNA Paola Brandolini, Elisa Manici (presidente), Barbara rainbow per orientarvi nella jungla di questa campagna Marzocchi, Michela Mauri (tesoriera), Anna Maria Palumbo (vice-presidente) elettorale. Una mappa non neutrale, anzi disegnata con tel. 051.6492684 www.arcilesbica.it/bologna - [email protected] un preciso orientamento, frutto di una discussione che si Linea lesbica informazione e salute: martedì h 21-23, tel. 051-5280918 è articolata nei diversi momenti partecipativi del nostro COORDINATORE LOGISTICO Matteo Cavalieri [email protected] circolo. Solo per le europee indichiamo nettamente una DIREZIONE ARTISTICA Bruno Pompa tel 333.2957200 [email protected] Art Assistant Mauro Copeta [email protected] preferenza, quella per Alessandro Zan in corsa nelle fila GENDER BENDER Daniele Del Pozzo tel 051.5280391 di Sinistra e Libertà. Per le comunali invece il Cassero www.genderbender.it [email protected] a Bologna non esprime indicazioni di voto legate a LIBERA UNIVERSITÀ OMOSESSUALE Walter Rovere e Sara De Giovanni [email protected] una particolare forza politica bensì sostiene tutti CENTRO DI DOCUMENTAZIONE Sara De Giovanni tel 051.557954 [email protected] e cinque i candidati glbt al Consiglio comunale, PROGETTO BENESSERE CASSERO [email protected] quale che sia il simbolo che colora la loro scesa ACCOGLIENZA E MULTICULTURALITÀ Giada Cotugno [email protected] in campo. Tre di loro in particolare - Bruno CONSULENZA E SUPPORTO Maurizio Betti Pompa, Maurizio Cecconi e Sergio Lo Giudice TELEFONO AMICO GAY tel. 051.555661 [email protected] GIOVANI Valeria Roberti [email protected] - sono espressioni dirette della nostra storia GRUPPI E FORMAZIONE Matteo Ricci/Liberamente [email protected] associativa che ancora oggi si intreccia con la PROGETTO SCUOLA Matteo Martelli [email protected] loro militanza. Stesso ragionamento per il PROGETTO SALUTE Sandro Mattioli [email protected] Quartiere Porto, quello all’interno del quale AGEDO BOLOGNA Associazione Genitori di Omosessuali tel. 338.1869101 il Cassero si trova: due candidati glbt corrono [email protected] per la carica di consigliere, entrambi godono SPORTELLO GIURIDICO Michele Giarratano [email protected] della nostra totale fiducia. Per i candidati sindaci, SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONI [email protected] invece, questo Consiglio direttivo ha scelto di non dare indicazioni bensì di aprire un confronto Accoglienza notturna & Liste Matty P, Matteino, Vinz, Lysandra, Minerva, Gaeta, Maxxx(l) Amministrazione Samuele Cavadini Cdoc Giulia Zonta, Marta Facen Cleaning Ladies Bob, Gianluca, diretto con tre dei tanti aspiranti alla fascia tricolore, Giuseppe Feed the Bears Nicola, Sauro, Piero, Coco, Fvln, Madlen, Shibata Giardino Silvano La Nessa cioè Flavio Delbono, Giorgio Guazzaloca e Valerio Manutenzione Kai Trevisan Resident Djs Little Fluffy Luke, Fiandrix, Wawashi, PoPpen, Matthe, Trash Monteventi. Anche di questa scelta, e delle conseguenti Couture, Frog_ette, Ruggero, Cash’n’Ferry, Fable, Ues, LinuZ, Alessandro Bolognese, Salvo, Francois, esclusioni, troverete più avanti le motivazioni. Con la Ricky Scardia, Benny Resident Vjs Strong, Alias, Virgilio, MissPlugInn, Botox Equipe Security Kai, speranza che le risposte all’intervista che gentilmente ci Lucia, Piero, Roberto, Marco, Tequila Segreteria Marinella Marovelli, Emanuela Ria, Elisa Manici, hanno concesso siano per voi di qualche utilità per sciogliere Valentina Lanzetti Suoni & Luci Michela Paolucci Staff 1st floor Matteo Giorgi (responsabile), le ultime incertezze sul voto. Infine un’incursione nelle Gionata (vice), Ferdi (vice), Angelo, Cinzia, Katia, Juan Luis, Loris, Lysandra, Marcella, Max, Michele, comunali di Ferrara dove è candidato Flavio Romani. Flavio Raffaele, Vinz Staff Groundloor Barbara Contoli (responsabile), Maurizio (vice), Alessandro, Alessandro B., Antonia, Corrado, Eva, Francesca, Lori, Maggie, Paolo, Tatona è un nostro caro amico, un attivista di prima linea, una delle persone che ha contribuito a rendere grande il Pride di Bologna. ARCILESBICA NAZIONALE Non abbiamo perciò alcun dubbio nell’indicare agli amici di segreteria: tel. 051.6492684 Ferrara il nome di Flavio per la carica di consigliere comunale. www.arcilesbica.it - [email protected] Le ultime parole le spendiamo per Cofferati, il sindaco di Bologna, quello che se ne va. Il peggiore mai passato da queste parti, questa è ARCIGAY NAZIONALE l’unica cosa su cui attualmente sembrano convergere sia la destra sia tel. 051.6493055 la sinistra. E noi, innanzitutto. La nostra liason col sindaco sindacalista è www.arcigay.it - [email protected] una favola breve che intitoleremmo “la piazza”: inizia a Roma, coi milioni CASSERO MAGAZINE di manifestanti ai piedi dell’allora leader della Cgil. Quella piazza allora ci Gerenza Walter Rovere & Matteo Giorgi fece sognare. Poi però arrivò piazza Maggiore, negata a Miss Alternative, Grafica Danilo Danisi + Francesco Pellegrini Stampa Tipografie Negri Fotolito il nostro defilée che ogni anno ricorda alla città che bisogna lottare contro MGP l’Aids, e concessa poi a ogni corsa, volata, tiro a canestro. Perfino all’expò Hanno collaborato a questo numero Vincenzo Branà, Mauro Copeta, Filmlif, dei cazzi di cioccolata, tutti regolarmente senza preservativo. E con l’ultimo Bruno Pompa, Michele Giarratano, Sandro Mattioli, Dario Marrone, Elisa capitolo, poi, chiuderemmo parlando di un giardino. Quello che la Giunta ha Manici, Trash Couture scelto proprio poche settimane fa di intitolare a Stefano Casagrande, dando risposta alla richiesta che facemmo in occasione del Gay Pride. Chiaramente [email protected] Advertising: [email protected] www.myspace.com/casseromagazine quel fazzoleto di verde, per quanto piccolo e nascosto, per noi è già un cortile arretrati su: http://issuu.com/casseromag di Versailles. E il “grazie” dinanzi a un dono, a una concessione, è un costume dal quale non ci sottraiamo. Ma se a qualcuno, ai tempi del Bologna Pride, era parso di aver sentito Cofferati parlare di una “via” sappia che non si era sbagliato. Magari poi già allora intendeva giardino, vai a sapere. Oppure più semplicemente si è confuso. Fortuna che a Genova - dove appena trasferito ci vedrà arrivare per il Gay Pride - sono quasi tutti vicoli e stradine: una mappa più semplice che gli eviterà in futuro qualunque incomprensione. SPECIALE BOLOGNA AMM D odici, tredici, quattordici, forse addirittura quindici. Chissà poi se ha senso mettersi a contarli tutti gli aspiranti primi cittadini in gara per il dopo Cofferati. Forse sarebbe meglio accontentarsi di un’idea approssimativa di quel numero e passare velocemente a rispondere a un’altra domanda: “Perchè così tanti?”. Ad essere ottimisti bisognerebbe supporre che ad ogni candidatura corrispondesse un diverso progetto - o idea - della città. A essere realisti però tocca innanzitutto chiedersi se sia o meno un bel segnale che a Bologna non esista un grande progetto - almeno uno - in cui credono in tanti, con caratteristiche definite e magari quattro o cinque parole chiave. E quest’esubero di “idee” in corsa l’una contro l’altra, diciamolo, non è certo la rappresentazione di una ricchezza, bensì più probabilmente di un conflitto e di una deriva che va ben oltre i nostri confini provinciali. Nella fase dei ballottaggi poi tutto questo teatrino degenererà in un complicatissimo meccanismo di vasi comunicanti - alcuni visibili, altri no - e quel famoso progetto di città diventerà inevitabilmente il puzzle surreale in cui si tenteranno di comporre gli interessi antagonisti legati dal patto. Da quei progetti, da quelle idee, abbiamo scelto perciò di prescindere, o meglio di indagarli con la sonda delle nostre priorità, dei nostri temi, interrogandoli tanto sulla dimensione del futuro quanto su quella dell’analisi del presente e del passato. Abbiamo rivolto le domande a tre soli candidati, componendo due logiche fondamentali: quella dell’agenda politica, innanzitutto, che ci rende più vicini ad alcuni che ad altri, inevitabilmente. Anzi con alcuni scopriamo - o riscopriamo - di non volere avere niente a che fare: con Padre Tam, ad esempio, il prete candidato dai neofascisti di Forza Nuova. O con Stefano Morselli, meno pittoresco del prelato, ma comunque infiammato da un’analoga cultura di destra. Questo stesso principio ci fa scartare Alfredo Cazzola, sostenuto dalla Lega Nord, il partito che ad omofobia viene eguagliato solo dalle destre estreme. Ma aldilà dei simboli politici, il suo affannarsi a rincorrere il concetto “tradizionale” di famiglia, a suon di assessorati o dichiarazioni in stile baciapile, si mostra già in fase di campagna elettorale un elemento di distanza incolmabile tra noi e la sua proposta. Non è l’unico a strizzare l’occhio al cappellano, ben inteso, ma è sicuramente quello che questo “appeal” lo mostra in maniera più determinata. Poi, diciamocelo, chi lo vuole un sindaco che articola il suo confronto a suon d’insulti con gli antagonisti in mezzo alla strada proprio nella festa di Liberazione? Insomma, bye bye Alfredo, di Berlusconi ce n’è già uno: basta e avanza. Di tutt’altra natura, al contrario, è il ragionamento che ci ha portato a non includere Giuseppina Tedde tra i nostri interlocutori. La sua agenda politica non è poi così distante dalla nostra, ma la scelta forte di presentare una lista “separatista”, cioè formata da sole donne, non può raccogliere il nostro sostegno. Nonostante il separatismo faccia parte della cultura del nostro movimento, e in quanto tale meriti il nostro rispetto. Resta però una scelta retrograda, una di quelle cose che guarda indietro anzichè guardare avanti, privilegiando le logiche di esclusione rispetto a quelle di inclusione. Il nostro secondo parametro è stato la coralità, la capacità di catalizzare consenso, di coinvolgere i bolognesi e farsene portavoce. Anche da questo punto di vista la proposta di Giuseppina Tedde sembra scegliere ostinatamente la dimensione della nicchia, luogo “storico” della contestazione ma non dell’amministrazione. Lo stesso ragionamento, per contrasto, ci porta ad includere nel nostro dialogo Giorgio Guazzaloca, già sindaco prima di Cofferati, disposto a correre questa volta senza i Berlusconiani e la Lega. Ha scelto la via “civica” Guazzaloca e si è rivolto direttamente alla città prima ancora che ai partiti. Una scelta apprezzabile, che suscita inevitabilmente la nostra curiosità. Perciò abbiamo deciso di intervistare anche lui, assieme a Valerio Monteventi e Flavio Delbono, i due candidati che hanno una più “naturale” adesione con le nostre istanze. Infine un commento sulla Provincia: non troverete accenno in queste pagine alla corsa di Palazzo Malvezzi, non per dimenticanza, bensì perchè, dopo che cinque anni fa avevamo sostenuto l’elezione di Beatrice Draghetti, non abbiamo motivo oggi per rivedere quella scelta, ma neppure per rilanciarla e tradurla in qualcosa di più concreto anche solo su questo magazine. Proprio a Beatrice Draghetti di recente questo Consiglio direttivo ha rivolto una nota stampa molto piccata: riguardava il divieto di manifestazioni politiche in piazza nel weekend, vincolo emesso dal Prefetto al termine di un summit a cui avevano preso parte anche Draghetti e Cofferati. Quel divieto non ci piace, discende da una direttiva ministeriale che nella comunità glbt abbiamo imparato a chiamare “anti Pride” e che infatti se applicata solo un anno fa non ci avrebbe permesso di trascorrere quel fantastico 28 giugno in piazza VIII agosto. E’ un fatto, solo un esempio, e non è sulla base di questo semplice fatto che siamo disposti a interrompere il proficuo rapporto di collaborazione portato avanti in questi anni con l’amministrazione di via Zamboni. Rapporto che può crescere, anzi forse dovrebbe proprio farlo, magari costruendo reti cittadine di interlocuzione per parlare sempre più concretamente - e con raggio più vasto - di lotta alle discriminazioni. Intanto però auspichiamo il superamento della stagione dei divieti, quella che desertifica e incattivisce, e l’individuazione di risposte più complesse - quindi degne - per le istanze che vengono dal basso. CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 4 SPECIALE ELEZIONI 2009 MINISTRATIVE Un’ultima notazione: Cofferati, che aveva annunciato di non correre per il secondo mandato per stare a Genova con la sua famiglia, ora si trova in cima alla liste Pd per le Europee nella circoscrizione Nord Ovest. La nostra opinione in merito è di sdegno, e sottoscrive in pieno le argomentazioni che il gruppo everyone, realtà attiva nella lotta per i diritti, ha incluso nella lettera spedita ai dirtigenti nazionali del Pd e al Parlamento Europeo, squalificando le candidature di Cofferati e di Domenici, sindaco uscente a Firenze. <Vi sono alcuni uomini della destra - spiegano gli attivisti del gruppo Everyone - a partire dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, che stanno facendo ammenda per le politiche xenofobe e razziste condotte negli ultimi anni dalle Istituzioni italiane. Come è possibile che la sinistra, che dovrebbe avere i Diritti Umani, l’accoglienza e l’antirazzismo fra le basi della propria politica, stia invece premiando i propri rappresentanti che si sono distinti per intolleranza a azioni persecutorie nei confronti di Rom, migranti e senzatetto? Ci auguriamo che la classe politica italiana smetta di cercare consensi elettorali facendo leva sulla xenofobia e inizi a seguire realmente le linee-guida, ispirate ai più alti valori civili, dell’Unione europea. E questo cominciando con il ripensare seriamente alla candidatura in Europarlamento dei due Sindaci dell’intolleranza>. La nota completa la trovate su www.everyonegroup.com I T N E V E T N O M DELBONO 09 CA O L A Z Z GUA 5 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 SPECIALE ELEZIONI 2009 TRIBUNA POLITICA: 1 GIORGIO GUAZZALOCA, FLAVIO DELBONO, VALERIO MONTEVENTI Se entro cinque anni il Governo italiano approvasse una legge per le unioni omosessuali, lei - in quanto sindaco - si troverebbe presumibilmente a celebrare il matrimonio tra due gay o tra due lesbiche. Immagini quel giorno: con quale spirito affronterebbe questa “prima volta”? DELBONO: “Mi troverei a fare quello che già fanno molti miei colleghi europei. Il mio spirito? Quello di un amministratore, e prima di tutto di un cittadino, che applica una legge dello Stato” GUAZZALOCA: “Ho in squadra uno specialista di matrimoni: Niccolò Rocco di Torrepadula. Delegherò a lui le celebrazioni. Riservo per me solo qualche matrimonio importante. Se si sposasse, ad esempio, Franco Grillini, non potrei sottrarmi e gli farei tanti auguri sinceri”. 2 3 MONTEVENTI: “Per dir la verità mi sono già trovato in quella situazione. Sulla terrazza del Cassero, alcuni anni fa, con la consigliera comunale Marcella Di Folco, celebrammo due matrimoni tra persone omosessuali. La cerimonia era naturalmente simbolica, ma l’emozione che provammo io e lei, in qualità di celebranti, e i quattro ragazzi da noi “sposati” fu verissima: a tutti e sei e ai tanti invitati alle nozze scesero copiosamente tante lacrime di gioia”. Nell’amministrazione degli enti locali la “coperta corta” di solito penalizza in primo luogo le politiche delle pari opportunità, spesso relegate in fondo alla lista della distribuzione delle risorse. E le pari opportunità, così come l’accoglienza e l’integrazione, restano nel contempo gli ambiti in cui l’Italia sfiora di frequente lo stato emergenziale. Condivide questa analisi ed eventualmente quali strategie immagina per scardinare, su scala locale, questo meccanismo? DELBONO: “Un’amministrazione comunale, almeno la mia amministrazione comunale, deve applicare la Costituzione. E nella Costituzione c’è chiaramente scritto l’impegno per il contrasto delle discriminazioni. È un “dovere costituzionale” a cui ogni sindaco, e io di certo, deve dare seguito anche investendo. Non voglio illudere nessuno: i prossimi anni saranno “finanziariamente” difficili per via di un governo che scarica tutto sugli enti locali. Ma sarebbe decisamente anticostituzionale, oltre che sbagliato, fare in modo diverso. Nella prima pagina del mio programma ho inserito il riferimento all’articolo 3 della Costituzione. Non è un caso, è qualcosa in cui credo e a cui darò un seguito reale” GUAZZALOCA: “La spesa sociale non può consistere in un budget fisso a carico dei bilanci pubblici. Così le risorse disponibili sarebbero sempre scarse. E’ necessario far convergere sulle politiche sociali tutte le risorse, umane e finanziarie, di una comunità: la beneficenza privata, la disponibilità al lavoro volontario, le associazioni e le fondazioni, prima di tutto quelle bancarie. Il Comune deve essere un punto di riferimento, ma se l’intera comunità cittadina non risulta concretamente accogliente e solidale, le politiche istituzionali da sole potranno far poco. Penso che questo sia il significato che si nasconde dietro l’ormai consueta parola ‘sussidiarietà” MONTEVENTI: “Certo che condivido l’analisi che proponete. Tra i nostri obiettivi, c’è anche quello di aumentare le risorse finanziarie destinate alle “Sportello LGBT”, aperto dall’amministrazione Cofferati (e questo è stato un fattopositivo), ma con appena 20.000 annui di budget. Ma c’è pure la necessità di rimuovere condizionamenti politici e culturali delle gerarchie ecclesiastiche e questo non costerebbe nulla. Vi faccio un esempio: nei cinque anni scorsi è stata interdetta la parola preservativo dalle campagne comunali sull’AIDS e così i manifesti che l’Amministrazione si era impegnata a stampare non sono mai usciti dalla tipografia. Alla faccia degli impegni che erano stati presi davanti alle associazioni il primo anno del mandato, durante la Giornata Mondiale della Lotta all’Aids”. L’ultimo quinquennio è stato caratterizzato a Bologna dall’estinzione dei centri sociali, esperienze storiche di questa città giunte al capolinea un po’ per naturale “invecchiamento” ma anche - soprattutto - per l’atteggiamento ostile delle istituzioni. Centri sociali praticamente spariti, quindi, e spazi di aggregazione decimati e circoscritti - nei tempi, nei luoghi e negli stili di fruizione - da un filo spinato di ordinanze. Il paradosso non è sfuggito a nessuno: l’amministrazione Guazzaloca, sostenuta dalle forze di centrodestra, si era mostrata più tollerante di quanto lo è stata nei fatti quella di Sergio Cofferati, al punto da autorizzare una street parade in pieno centro storico. E’ d’accordo con questa ricostruzione e come intende - se intende farlo - far tornare fertile quello che oggi è un terreno pressochè desertificato? DELBONO: “Non do pagelle sul passato. Mi limito a far notare che certe ricostruzioni “mitiche” su una presunta età dell’oro non corrispondono alla realtà e alle cronache giornalistiche di quel quinquennio. Per averne conferma basta andare a rileggersi i giornali dell’epoca. Trovo interessante, oltre che azzeccata, la sua lettura sul “naturale invecchiamento” di alcune esperienze. Non è mio compito commentare il passato: devo e voglio guardare al futuro. Una comunità che guarda al futuro è una comunità che innova, che non tende a ripetere come dischi rotti le esperienze del passato. La mia posizione in materia è molto semplice: voglio rendere Bologna più attraente e per farlo necessitano nuove energie, nuovi cervelli. Voglio che Bologna sia un punto di coagulo, d’altra parte questo deriva dalla sua storia. Nonostante la diffusa offerta sportiva e culturale, i giovani faticano a trovare spazi dove possano autonomamente organizzarsi e gestire attività che non siano proposte e organizzate da altri. Occorre superare una certo stereotipo che vede nei “giovani” dei corpi estranei alla città: i giovani sono un elemento determinante della nostra vita civile e del nostro futuro. Saranno poi individuati nuovi spazi da destinare loro, attraverso una ricognizione degli spazi comunali oggi non utilizzati e nuovi progetti per favorire la promozione sociale e culturale dei ragazzi. I giovani possono essere il nostro sportello verso l’Europa: per incentivare esperienze di scambio con l’estero e ampliare e vera accoglienza vogliamo realizzare un nuovo ostello della gioventù” GUAZZALOCA: ”Grazie del giudizio sulla tolleranza dimostrata nel quinquennio 1999-2004. Ci comportiamo secondo il nostro sentire di persone libera, senza pregiudizi. Comunque ciò è stato possibile grazie alla mia totale autonomia rispetto a condizionamenti ideologici e di partito. Nella vita sociale e sulla scena pubblica, hanno il diritto di agire gruppi molto diversi tra di loro. Ciò è una ricchezza. A fianco dei giovani più integrati ed omologati, è normale che ci sia spazio anche per quanti appaiono più ribelli e fosse anche più creativi. Compito del governo locale non è favorirli, ma consentire la loro vita nel rispetto delle regole essenziali della convivenza e ovviamente del diritto”. MONTEVENTI “Quali siano state le mie posizioni rispetto alle scelte dell’amministrazione Cofferati penso siano abbastanza conosciute. Non sono tanto diverse dalla ricostruzione che avete fatto. Per quanto riguarda il futuro vi presento alcune proposte che Bologna Città Libera ha fatto: CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 6 SPECIALE ELEZIONI 2009 4 1. Spostare risorse che nel passato il Comune ha destinato alla Chiesa Cattolica verso l’allestimento di strutture pubbliche per la produzione culturale scientifica e tecnica. 2. Affermare il principio peer to peer, ovvero dell’accesso diretto gratuito e paritario ai prodotti del sapere sociale, come base di ogni forma di produzione culturale cittadina. 3. Al fine di uscire dal regime di distribuzione lobbistica di spazi e finanziamenti in ambito culturale, si propone una BANCA DEI PROGETTI, sia a livello istituzionale sia a livello di associazioni, sia a livello di spazi autogestiti. 4. Considerare l’attività culturale come la migliore forma di contrasto di quello che comunemente si definisce “degrado”. Le zone dove si manifesta questo fenomeno sono quelle più ricche di potenzialità culturali e l’esperienza di varie città europee mostra che questo è possibile. 5. BCL riconosce piena cittadinanza alle forme di attività culturale autogestite e riconosce il diritto all’occupazione di locali e spazi inutilizzati che rischiano di cadere nell’abbandono che è l’anticamera del cosiddetto degrado. 6. Promuovere la disponibilità di luoghi pubblici a costi concordati o a titolo gratuito per la realizzazione di eventi artistici aperti alle produzioni culturali” Parliamo di prostituzione: il pacchetto sicurezza - quello che dà più poteri ai sindaci - ha avuto già il primo evidente effetto di caratterizzare il territorio bolognese da un governo a macchia di leopardo. Lungo la via Emilia alcuni sindaci - tutti in quota Pd - hanno applicato nei territori di loro competenza l’ordinanza Alemanno - multa alla prostituta e al cliente - e il fenomeno di conseguenza sta migrando oltre i confini delle ordinanze, nei comuni limitrofi, Bologna in testa. E’ evidente che questo percorso, oltre a evitare di farsi carico del problema, considera la prostituzione come un fatto di decoro urbano, sorvolando sulle situazioni di sfruttamento - laddove sono presenti - e sulla violenza di strada di cui quotidianamente le prostitute sono vittime. Come intende affrontare, da sindaco di Bologna, il fenomeno della prostituzione? Farebbe ricorso anche lei ai “super-poteri” del pacchetto sicurezza? DELBONO: “Il quadro da lei descritto è la conferma di come i problemi dei cittadini vadano affrontati in modo metropolitano, non basta più “spostare” le cose da un luogo all’altro. Il sindaco, giustamente, ha più poteri in materia di ordine pubblico, ma restano le forze dell’ordine e la magistratura i soggetti che hanno più competenze nella materia. Reputo la prostituzione una piaga, una brutta cosa la cui prima vittima è chi viene costretto a stare in strada a vendere il proprio corpo. Per questo penso che l’amministrazione comunale dovrà impegnarsi prima di tutto ed in collaborazione con le associazioni che si occupano di questo, per dare un aiuto a queste persone perché possano cambiare vita, liberarsi da una condizione che mortifica la loro dignità umana” 5 GUAZZALOCA: “Nella domanda emerge una contrapposizione un po’ di maniera tra la prostituzione, come offesa al decoro urbano da un lato e dall’altro come mondo della violenza e dello sfruttamento. Ma non credo che la sociologia del fenomeno, passato e presente, possa essere ridotta a questo schema. In una società aperta e liberale, dove gli enti pubblici non devono diventare i maestri che educano le persone (a ciò devono pensare la famiglia, la scuola, la comunicazione culturale …) vanno combattuti anzitutto lo sfruttamento, la violenza e l’illegalità che troppo spesso trovano un terreno fertile nel mondo che ruota attorno alla prostituzione” MONTEVENTI: “I super poteri? Assolutamente no. Abbiamo già avuto per cinque anni un sindaco sceriffo e ne abbiamo visto i risultati. In materia di decoro/degrado l’ipocrisia del PD è stata evidente, la rincorsa della destra su questi terreni ha inquinato la politica italiana. Sulla prostituzione, gli interventi a cui l’amministrazione dovrebbe contribuire sono: lotta alla tratta delle ragazze e aiuto, attraverso i servizi sociali, alla loro uscita dalla schiavitù, con strutture di protezione e percorsi di inserimento assistiti. Sono poi da rinforzare gli interventi di strada già esistenti”. Nel mandato che si avvia a conclusione abbiamo avuto modo di confrontarci con l’amministrazione comunale sul tema della piazza e abbiamo dovuto prender atto - noi come molte altre realtà, associative, movimentiste o di lavoratori - di una gestione più votata ad accogliere Cioccoshow e Virtus che le manifestazioni - più o meno spontanee, più o meno politiche - della comunità cittadina. Lei, al riguardo, come la pensa? DELBONO: “Tutti i cittadini e le relative associazioni che agiscano nel rispetto delle regole e del dettato della Costituzione hanno diritto a manifestare pubblicamente, “in piazza” come si dice a Bologna, le proprie opinioni o a rivendicare un diritto o un obiettivo. Per accedere all’uso di uno spazio pubblico ci sono regole e norme precise che non riguardano solo il Comune. Per quanto mi riguarda l’ente comunale non deve ostacolare manifestazioni democratiche, anzi…” 6 GUAZZALOCA: “E’ difficile dire che cosa è cultura e che cosa no. Una volta forse per cultura si intendeva soprattutto ciò che era dibattito ideologico-politico. Oggi si tende con troppa facilità ad identificare la vita culturale con ciò che produce maggiore turismo. Vorrei che nelle nostre piazze e strade, si sviluppassero soprattutto iniziative culturali legate alla bellezza ed alla creatività delle forme artistiche. Vorrei fosse consentito, in particolare, ai giovani di potersi esprimere secondo la loro sensibilità affinché si creasse così un vero complesso di idee senza steccati e corse preferenziali per qualcuno”. MONTEVENTI: “C’è stato un tentativo, per tutti questi cinque anni, di limitare l’uso delle piazze del centro storico a una serie di realtà critiche alle politiche dell’amministrazione. In più, si è cercato di rendere meno visibili (o addirittura cancellare) certe presenze ritenute scomode o imbarazzanti rispetto alla “morale comune”. Non è un caso se a Bologna, la direttiva Maroni sulla limitazione dell’uso delle piazze e delle strade per manifestazioni politiche è stata applicata con solerzia dal Prefetto con l’avvallo del Comune e della Provincia, in una versione ancora più restrittiva di quella del Ministro dell’Interno. A nessuno è importato se, in questo modo, è stato di fatto cancellato l’articolo 17 della Costituzione. Noi siamo stati tra i pochi che si sono opposti a questi provvedimenti. Di certo non abbiamo gioito per questo inconcepibile isolamento politico. A quanto pare, aldilà delle chiacchiere, la difesa della democrazia, del diritto di parola e della Costituzione non è più una priorità”. Infine ci permetta una domanda autoreferenziale: cosa pensa del Cassero, quale ruolo gli riconosce nella vita cittadina e quale spazio gli ha riservato nella suo progetto amministrativo? DELBONO: “E’ una delle realtà più significative di Bologna. Siete un soggetto che mette “un di più” in quello che fa che arricchisce il panorama associativo e culturale di Bologna. Mi adopererò perché ci sia una pluralità di occasioni in cui potremo collaborare e lavorare insieme per il bene della città. L’esperienza non ci manca di certo…” GUAZZALOCA: “Della Salara penso bene. Quando scegliemmo quella soluzione, liberando il Cassero di porta Saragozza, lo abbiamo fatto con dialogo e rispetto. E’ stata una buona soluzione. E mi pare che la realtà di questa esperienza lo confermi. I rapporti contrattuali tra le parti sono chiari. Quando vengono fatte iniziative culturali di vasto interesse pubblico non mancherà il sostegno da parte del Comune, nei limiti delle risorse disponibili”. MONTEVENTI: “Sento il Cassero come un luogo a me molto vicino, sono in sintonia con tante delle attività che la vostra associazione promuove… per Bologna è importante e perciò va sostenuto”. Speciale elezioni a cura di Vincenzo Branà 7 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 I NOSTRI CANDIDATI SERGIO LO GIUDICE MATTEO CAVALIERI Partito Democratico Candidato al consiglio comunale di Bologna Centro-sinistra per Porto Candidato al consiglio del Quartiere Porto “Certi amori ti travolgono e ti fanno fare cose che.. chi mai l’avrebbe detto…” Era il 1990, quando uscì questa canzone. Io avevo 6 anni e posso dire che nei 20 anni successivi ha sempre contraddistinto un po’ le mie scelte. L’amore per la politica che mi ha portato a inseguire i miei ideali e i miei sogni fin da piccolo, in quelli che prima erano i DS e che ora sono il Partito Democratico a Castel Maggiore, l’amore per il buon cibo e per il convivio in tanti anni di militanza alle Feste de l’Unità e adesso per il mio nuovo quartiere Porto, per il quale mi candido in questa nuova avventura. Il mio impegno sarà per un quartiere che mette la persona al centro del proprio operato ponendo in essere delle azioni concrete affinché a ogni cittadino siano garantite pari opportunità e pari dignità. Il mio impegno sarà per promuovere l’educazione alla diversità e campagne di comunicazione e sensibilizzazione contro l’omofobia e ogni forma di discriminazione. Questo affinché all’interno del nostro quartiere, le parole tolleranza, dignità e diritti non siano soltanto slogan ma realtà. matteocavalieri.wordpress.com CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 8 A correre son tutti buoni; correre da soli è tutta un’altra faccenda. Bologna Città Libera non ha sottoscritto accordi elettorali, non presenta le solite facce, non finge di rompere con quanto Cofferati ha significato in termini di oscurantismo. Per questa ragione ho scelto Bologna Città Libera per portare avanti le nostre battaglie a favore dei diritti civili e della laicità. Laicità che è importante a livello nazionale e che deve attuarsi nelle azioni dei governi locali. Che credibilità ha chi parla oggi di laicità e, come tutto il PD bolognese e la sua coalizione, ha votato a favore dei finanziamenti alle scuole private e ha acconsentito a remunerativi regali per la curia? Se sarò eletto come consigliere mi batterò affinché Bologna sia davvero - non solo a parole - una comunità tollerante, capace di ritornare un punto di riferimento. Poiché la politica è fatta di programmi a cui dovrebbero seguire azioni coerenti e di orizzonti ideali a cui ciascun eletto dovrebbe rivolgersi, m’impegno fin d’ora a farmi portavoce delle rivendicazioni del movimento lgbt e, se necessario, anche in contrapposizione con le scelte che compierà la mia forza politica. Con questi obiettivi mi presento. Mi auguro di condividerli con Voi, grazie alla preferenza che potrete attribuirmi al Consiglio Comunale e al Quartiere Porto. Se sei gay, lesbica, bisex, trans o etero, usa il tuo voto per una città più laica che riconosca a tutti pari diritti e pari dignità, che rispetti ogni persona e il suo stile di vita e di cui ognuno faccia parte senza discriminazioni. Da molti anni sono impegnato per la comunità lgbt - prima come presidente del Cassero e fino al 2007 come presidente nazionale di Arcigay – e per le pari opportunità di ognuno. Da insegnante porto avanti interventi contro l’omofobia nelle scuole. Come consigliere comunale ho fatto la mia parte per raggiungere risultati importanti: i prestiti alle giovani coppie sono aperti a quelle gay e lesbiche, come le case popolari; su mia proposta, Bologna ha un Garante per i diritti di chi è privato della libertà e un Ufficio contro le discriminazioni Lgbt. Lo sviluppo di Bologna si basa sulla forza creativa dei suoi talenti e noi abbiamo un grande contributo da dare. Aiutami a costruire una città aperta, in viaggio verso il futuro. È un voto sicuro. Usalo. Le tue battaglie di libertà saranno le mie. FANTASTICA!! brunopompa.wordpress.com art director Cassero www.sergiologiudice.it www.puta.it www.bolognacittalibera.org MAURIZIO CECCONI Bologna città libera Candidato al consiglio comunale e al quartiere Porto BRUNO POMPA Sinistra per Bologna Candidato al consiglio comunale di Bologna SPECIALE ELEZIONI 2009 LUKI MASSA Lista Altra città Candidata al consiglio comunale di Bologna Mi chiamo Cathy La Torre e ho 28 anni. Sono un legale con una sfrenata passione per i diritti civili e, forse, alcuni di voi mi hanno già conosciuta allo Sportello Legale dell’Arcigay o a quello del MIT. Mi candido per il Consiglio Comunale con la lista Sinistra per Bologna e sì, lo ammetto: sono una vendoliana! Ritengo che si debba costruire un’idea nuova di politica pubblica rivolta a un soggetto che non si presuma aprioristicamente essere maschio, eterosessuale, autoctono. Una politica che sappia immaginare una convivenza civile fatta di opportunità e di risorse per tutt*. Se siete tra i molti stanchi delle tattiche e dell’inefficacia della vecchia politica che ha intristito la nostra città, votatemi! Per liberare gli spazi dai poltronisti e restituirli alla città, a chi produce idee e cultura, a chi lavora per esaltare le differenze invece di marginalizzarle. Per chi crede che le priorità siano ambiente, lavoro e uguaglianza sociale, rispetto della laicità e della giustizia, per chi vuole libertà e chiede nuovi diritti. Mi piace definirmi una studiosa di storia e cultura lesbica, in particolare di immaginario nel cinema lesbico. Studio nel senso di ricerca e forte curiosità verso il passato, presente e futuro. Sono sceneggiatrice e regista, tra le mie produzioni alcuni cortometraggi sono stati proiettati e premiati in numerosi festival. Curo ed organizzo eventi in Italia e all’estero, seguo la principale passione organizzando Festival Internazionali di cinema LGT. Mi dedico anche alla fotografia ma diciamo che il lavoro più “ufficiale” e quello di web designer e grafica. Insomma amo tutto ciò che gira attorno alla costruzione/decostruzione dell’immagine. Attivista politica, impegnata nel movimento lesbico e femminista praticamente da piccina, testardamente continuo il mio lavoro con le altre compagne di Fuoricampo per l’autodeterminazione delle donne e delle lesbiche e la piena cittadinanza di tutte le persone trans, gay, queer. Altra Città – Lista Civica di Donne è la mia prima esperienza elettorale. Percorso che ho intrapreso solo perché è una lista diversa, una lista solo di donne. Altra Città rompe gli schemi della vecchia politica tradizionale maschile, infatti è civica, senza partiti sul capo, per una sindaca donna. Mica poco! FLAVIO ROMANI Lista Laici e Riformisti Candidato al Consiglio Comunale di Ferrara e nella Circoscrizione di via Bologna Alessandro Zan, 35 anni, tuttora consigliere comunale a Padova e presidente veneto di Arcigay. Dal 2002 quando organizza il Padova Pride, cresce la sua carriera politica. Entra nei DS dalla “porta di servizio” dell’ex coordinamento omosessuali. Eletto al congresso regionale della Quercia, promuove il referendum contro i buoni scuola erogati a beneficio della scuola confessionale. Dal 2003 fa parte della segreteria nazionale Arcigay dove diventa coordinatore della campagna Un Pacs Avanti a sostegno della proposta di legge sui patti civili di solidarietà. Nel 2004 entra poi in consiglio comunale a Padova: Zan diventa il padre putativo dei “Pacs” italiani e involontario paladino dei Diritti e della Laicità. Definito «inconsapevolmente rivoluzionario», per aver proposto (e fatto approvare) l’anagrafe delle coppie di fatto nel 2006, Zan ha “innescato” di fatto il dibattito parlamentare nazionale sull’istituzione dei Dico. Motivazioni certificate anche dal network franco-tedesco Arte Tv, che lo ha nominato “europeo della settimana” il 21 febbraio 2007, con un reportage dedicato alla “breccia di Padova”. Con lo scioglimento dei Ds nel Partito democratico, decide di continuare l’attività da consigliere “semplice”. Zan ha difeso il diritto a non negoziare le convinzioni che fanno la differenza fra impegno in politica e politica di professione. Da qui la battaglia civile di Beppino Englaro, padre di Eluana, a favore della Legalità e della Laicità, culminata con un dibattito pubblico e con mozione di conferimento della cittadinanza onoraria di Padova per Englaro, esempio di coraggio civile. Ora si prepara per questa nuova avventura: la conquista del Parlamento Europeo alle prossime elezioni. www.lukimassa.com www.lukimassa.co CATHY LA TORRE Lista Sinistra per Bologna Candidata al consiglio comunale di Bologna ALESSANDRO ZAN Lista Sinistra e libertà Candidato al Parlamento Europeo Se c’è una cosa che dobbiamo difendere con tutte le nostre forze è la laicità dello stato e di tutte le sue istituzioni. Il cedimento del concetto di laicità ha provocato in questi anni danni tragici al nostro paese, dalla legge orrenda sulla fecondazione assistita alle vicende legate al caso Englaro. E la mancanza di laicità, diciamo pure la genuflessione di troppa parte della nostra classe politica ai voleri di una gerarchia ecclesiatica arretrata e crudele è all’origine di quasi tutti i problemi di gay, lesbiche e trans di questo paese. Per questo ho accettato l’invito dei Radicali a candidarmi al Consiglio Comunale di Ferrara. Perché anche a livello locale è fondamentale un forte argine laico e intransigente che respinga tutte le intrusioni della Chiesa. In questi anni di attivismo in Arcigay ho potuto constatare che le amministrazioni locali faticano a capire le nostre istanze, l’interesse è spesso insufficiente e superficiale, e a volte ostile. Eppure basterebbe così poco per fare di Ferrara un posto più accogliente, una città dove gay lesbiche e trans possano essere felici di vivere. Dare una mano per una Ferrara più laica e più friendly è il mio principale obiettivo, perché sarebbe una città migliore, per tutti. Eppoi, diciamolo, avere un gay in Consiglio Comunale sarebbe per Ferrara una cosa tremendamente chic. 9 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 EVENTI PRIDE 2009 Mai come quest’anno le strade e le piazze italiane si riempiranno di carri, persone, dialoghi e manifestazioni per rivendicare l’orgoglio LGBTQI (dove le due nuove sigle stanno per Queer e intersessuali). Il Pride nazionale sarà a Genova il 27 giugno, alla vigilia del quarantennale di quel 28 giugno 1969 quando i moti di Stonewall, a New York, diedero il via ad una serie di manifestazioni di protesta in tutto il mondo che chiedevano diritti e dignità per le persone omosessuali e transessuali. Come si legge nel comunicato del comitato promotore “il Genova Pride 2009, sarà la manifestazione nazionale dei diritti, delle libertà, della solidarietà, del lavoro e della sua sicurezza, un’iniziativa aperta, di dialogo tra differenti culture, orientamenti sessuali, identità di genere, provenienze etniche, politiche e religiose. In particolare siamo impegnati per la tutela e aiuto nei confronti delle persone LGBTQI appartenenti a etnie e religioni provenienti da paesi ove sono perseguitate” La piattaforma rimane sostanzialmente uguale a quella di Roma 2007 e Bologna 2008: parità, dignità, laicità a dimostrare ancora l’arretratezza e l’immobilismo della politica italiana. E giusto per ribadire come “a quarant’anni da quella storica ribellione ancora molto lavoro deve essere fatto per la piena libertà delle persone lgbtq. In Italia nulla è cambiato in questi ultimi anni e riteniamo questa situazione particolarmente grave: nessuna legge a tutela delle persone lgbtq, nessun riconoscimento di diritti civili e sociali; l’Italia è un’ombra grigia nel panorama della comunità europea”, il Roma RomaPride Pride 2009 si snoderà per le vie della capitale sabato 13 giugno al grido di “Liberi tutti, libere tutte!” E siccome siamo a Roma sarà quindi anche una manifestazione contro le gravi ed irricevibili posizioni vaticane ed una protesta su come l’attuale governo sta gestendo improvvidamente i temi della sicurezza, del testamento biologico, del lavoro, dei migranti e della crisi economica in atto. Ad aprire i “festeggiamenti” sarà però Torino Torino:: dopo l’esperienza del BiellaPride dello scorso anno perché “in provincia è diverso” il Pride piemontese torna nella capitale, perché come ci racconta Giovanni Caponetto del comitato promotore “in Italia c’è ancora un disperato bisogno di Pride, anzi: ogni realtà locale dovrebbe avere la sua festa dei diritti di tutti, un inno alla gioia ed alla liberazione dalle costrizioni di tutta una città, e non solo della nostra comunità che, volente o nolente, si è fatta carico di essere apripista per tutta una serie di diritti “neutri” quali ad esempio il testamento biologico” CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 10 E se quest’anno Genova sarà la piazza italiana principale per le rivendicazioni della nostra piattaforma politica, ovvero quelle proposte che dovrebbero essere raccolte dal nostro Parlamento, il TorinoPride si concentrerà su un livello più locale: sollecitare la ripresa dell’iter di una legge regionale contro l’omofobia. Non a caso la data scelta è quella del 16 maggio, alla vigilia della giornata mondiale contro l’omofobia. A Catania invece si svolgerà l’ormai rituale Pride del sud. Dopo il successo dei 10.000 dello scorso anno, il comitato promotore formato da Agedo Catania, Arcigay, Gruppo Pegaso, Kalon Glbte organizzerà la classica sfilata nelle strade cittadine il 4 luglio prossimo. Il cassero come al solito organizza le “spedizioni” verso Genova e Roma in pullman con partenza in Via don Minzoni. Il costo è di 10 euro per chi prenota entro il 31 maggio e 15 per i “ritardatari”. Ogni aggiornamento sul sito cassero: www.cassero.i www.cassero.it INCONTRI ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE DIRITTI DIVERSI di Walter Rovere e Matteo Giorgi Lei apre il suo libro parlando dei Pride, “La dignità non merita alcun dicendo di averli in precedenza considerati – compromesso, ma solo una risposta è una critica che del resto viene fatta spesso – efficiente ed efficace all’attacco altrui. una carnevalata. Afferma però di aver cambiato L’autentica persecuzione, perché non giudizio su di essi. Come mai? Ci è mai stata? solo di discriminazione si tratta, “No, non ho mai partecipato. Mi ha fatto cambiare opinione di cui sono oggetto i gay merita vedere come fossero radicati i pregiudizi, l’omofobia, la volontà dunque la Rivoluzione. Anche dei di discriminazione e quindi come l’esasperazione dei gay si metodi, anche delle parole.” trasformasse in qualcosa di disordinatamente provocatorio, Parole che ci si aspetterebbe anche con la volontà di ridere e sbeffeggiare. Detto questo il mio di ascoltare in un comizio di sogno, che spero possa diventare un obiettivo, è che ci sia un Gay Pride dove tutti siano vestiti come la cultura dominante impone. Movimento, e che testimoniano della passioneconcuiAnnamariaBernardini Per usare il “loro” metodo, e dimostrare che non c’è nessuna de Pace, l’avvocato matrimonialista differenza. Ciò che non mi piaceva dei Pride era che mostravano più famoso d’Italia (con all’attivo, tra un’assoluta differenziazione dalla cultura dominante – secondo invece la cultura dominante deve diventare quella che le 27.000 cause seguite, separazioni me comprende anche gli omosessuali. Evitiamo di dare ai media illustri come quelle tra Simona Ventura e l’opportunità di giocare sulla diversità e chiudiamo la bocca a Bettarini, Romina Power e Albano, Michelle quelli che parlano solo per dare aria.” Hunziker e Ramazzotti, Nina Moric e Corona...) ha scritto Diritti Diversi – la legge Cita la moltiplicazione dei Pride in Italia come un negata ai gay (Bompiani): un “manuale di segno di divisione del movimento omosessuale... sopravvivenza” che spiega quali siano gli secondo lei è anche per questo che siamo rimasti strumenti attualmente a disposizione così indietro legislativamente? di una coppia Lgbt per regolare e “Sì. Hanno sbagliato i gay a comportarsi, in questo caso, tutelare le proprie convivenze; ma come gli eterosessuali, prendendosi ciascuno la loro fetta ridicolo potere – ridicolo perchè è poi un potere che non soprattutto una puntuale requisitoria diserve a niente. Bisogna unire le forze, – è il numero che fa sulle carenze legislative che, specie in la forza! Facciamone uno tutti insieme, facciamo vedere Italia, hanno generato dei diversi “se l’imponenza, così che quelli che hanno dei pregiudizi si non altro per la mancanza di quei vergognino. I gruppuscoli possono venir derisi, le masse diritti che gli ‘altri’ hanno voluto no.” dare solamente a se stessi.” Annamaria Bernardini de Pace Come mai conclude questo capitolo citando il sarà al Cassero ospite della LUO il fumetto sui pinguini gay, Il Libro dell’amore di prossimo 19 maggio (ore 21.30) Gus & Waldo? per presentare il suo libro. Non “Per dire che in Italia non danno spazio nemmeno ironia, e autoironia, che sanno abbiamo però voluto aspettare all’intelligente fare i gay. Fenati ha voluto dimostrare attraverso per iniziare a parlarne via questo libro, che è stato pubblicato molto in telefono... ritardo rispetto agli altri paesi e senza pubblicità e FRA recensioni, che tutto il problema degli omosessuali si può risolvere guardando all’amore, non alla sessualità diversa. L’amore unisce tutti. Ma qui il pregiudizio alligna anche nei giornali, non se ne vuole parlare. Le sembra normale che non ci sia il settore omosessuale nelle librerie? Io stessa per la bibliografia del libro ho fatto molta fatica e per l’appunto quello di Gus & Waldo non l’ho ancora trovato.” Nelsecondocapitoloanalizzala Costituzione, sostenendo che la genericità di concetti come 11 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 INCONTRI “diritti inviolabili dell’uomo” e “formazioni sociali” fu voluta dai Costituenti per lasciare spazio all’evoluzione sociale di questi concetti, dunque potenzialmente anche al matrimonio tra persone dello stesso sesso. A proposito dell’art. 29 sostiene però che proprio la genericità del concetto di “famiglia naturale” ha lasciato spazio al creare situazioni di discriminazione. Ora che da alcune parti si spinge per modificare la Costituzione, sarebbe opportuno magari in questo punto cambiarla, come fece fare Nelson Mandela in Sudafrica? “L’OMS ci dice che l’omosessualità è una variante naturale dell’orientamento Grillini cita “la teoria del piano inclinato” secondo la quale, per il sessuale, quindi non sta in piedi il concetto di dualismo sessuale, né Vaticano, qualsiasi cosa si faccia di positivo per gli omosessuali porta biologicamente né psicologicamente. Se non vogliono cambiare niente, ipso facto al matrimonio e alle adozioni. Proprio paventando una possibile basterebbe aggiungere la precisazione che lo stato non può discriminare i discriminazione degli stati che si oppongono al matrimonio gay, il Vaticano cittadini in base all’orientamento sessuale, come ha fatto fare Mandela. Altrimenti la scorsa estate si pronunciò contro la proposta di depenalizzazione universale si spera che la Corte Costituzionale investita del problema dell’illegittimità dell’omosessualità all’ONU... che ne pensa? costituzionale di tutti gli articoli che riguardano matrimonio e separazione, ci “Fu una cosa schifosissima, vergognosa per un partito (perché ormai possiamo chiamarlo dica che sono incostituzionali. Perché non rispettano la pari dignità giuridica delle tale) che parla di amore, perdono e rispetto della vita. Trovo comunque la spiegazione persone, e dovranno quindi venir cambiati, come dice anche la carta di Nizza del confusa… non riesco a capire la logica secondo cui si erano opposti?” 2000…” Monsignor Migliore e poi l’Osservatore Romano dissero che la mozione, Il 3 aprile il Tribunale di Venezia ha infatti sollevato la questione di introducendo le categorie di orientamento sessuale e di identità di legittimità costituzionale di alcuni articoli del codice civile nella parte in genere, avrebbe finito col “mettere alla gogna” e far diventare oggetto cui, sistematicamente interpretati, non consentono che si possano contrarre di pressioni internazionali gli stati che si oppongono al matrimonio tra matrimoni con persone dello stesso sesso… persone dello stesso sesso. “Tutto è nato a seguito di un atto di opposizione di una coppia gay alla quale era stata “Ma, scusi se parlo in francese, non sono cazzi del Vaticano! Stiamo parlando rifiutata la pubblicazione del loro matrimonio. Fatta l’opposizione, radicatosi il giudizio dello stato civile italiano, il matrimonio civile è una cosa, il matrimonio davanti al tribunale di Venezia, il giudice (che guarda caso era una donna) ha esaminato in canonico concordatario è un’altra.” termini giuridici la Costituzione e il codice civile e ha deliberato che non è manifestamente infondata l’ipotesi di inconstituzionalità di tutti gli articoli che riguardano il matrimonio e la Alcuni intellettuali gay sostengono che la lotta per il diritto separazione. Un punto fondamentale è che questi articoli fanno parte del codice civile del 1942, all’adozione rappresenta un errore strategico del movimento, mentre la Costituzione è del 48; e nel 2000 c’è stata poi, appunto, la Carta di Nizza. Il diritto perchè interessa nella realtà pochissimi gay, mentre il suo europeo è sovranazionale, e gli articoli del ‘42 sono contrari sia ai principi costituzionali che a quelli spettro agitato serve a bloccare ogni avanzamento legislativo... della Carta di Nizza.” che ne pensa? “Infatti. Secondo me bisogna mirare dritto a un obiettivo, che è quello Come pensa quindi che risponderà la Corte Costituzionale? che faccio io quando conduco le cause, che non a caso riesco a vincere: “Penso che sia molto difficile che dica “No, va tutto bene” salvo che prevalga la tesi rigorosamente non si possono portare avanti 82 temi ma solo uno, e ragionare per cattolica della naturalità intesa come dualismo sessuale. Se è cosi vuol dire che siamo colonizzati dal dare prove e forze solo su quello. Poi una volta arrivati al matrimonio Vaticano. E se siamo colonizzati dal Vaticano vuol dire che bisogna fare la guerra civile. Io non sono di si vede, eventualmente si passa ad un’altra battaglia..” sinistra, ma è una vergogna che i partiti di sinistra non abbiano combattuto questa battaglia. La posso combattere io perché sono anarchica – anarchica, ma profondamente rispettosa della Costituzione che per Lei stessa nel libro dichiara i suoi dubbi sull’adozione... me è il più bel libro che sia stato mai scritto.” “Bisogna ricordare che l’adozione non è un diritto nemmeno degli etero. Hanno diritto a chiedere di adottare, ma poi devi Lei parla anche delle norme civili e penali che tutelano le convivenze more uxorio, e che non vengono passare attraverso una trafila che spesso porta tante coppie applicate per gli omosessuali. Mi pare che però che trovi non opportuna la strada di estendere i a non essere idonee, com’è giusto che sia. Non posso dire diritti per le copie di fatto alle coppie gay, come si evince dal suo capitolo su Pacs e Dico… in assoluto se con le coppie gay andrebbe meglio o peggio. “Se devo difendere i diritti degli omosessuali, non voglio mediazione e compromesso. I Pacs e i Dico erano orrendi Non è che i gay siano tutti bravi e belli, ne conosco alcuni che perché rappresentavano un contentino, un’elemosina, senza riconoscere la pari dignità giuridica. Sarebbero sono anche dei disastri. Come ci sono degli etero che sono un’ulteriore discriminazione, perché gli eterosessuali avrebbero comunque una possibilità in più tra cui scegliere, dei disatri. Diciamo che siamo tutti uguali come cittadini, cioè il matrimonio.” poi il carattere, il temperamento, l’educazione fanno le differenze... Solo quelle devono essere le differenze… Nel capitolo sull’Unione Europea, cita diverse risoluzioni, come la 28/1994, che sollecitava a dare Senta, ma le posso fare una domanda io adesso? uguale trattamento alle persone omosessuali nel diritto di adozione, diritto successorio, di abitazione ecc, e a vietare in ogni settore ogni discriminazione basata sull’orientamento Dica pure… sessuale. E ne elenca molte altre successive. Anche pochi giorni fa (2 aprile) c’è stato il parere “Ha mai sentito parlare qualcuno dei vostri favorevole del Parlamento Europeo per l’emanazione da parte del Consiglio Europeo di rappresentanti gay in termini cosi chiari, duri e una direttiva contro la discriminazione nell’assistenza sociale e sanitaria, nell’istruzione puliti del problema?” e nell’accesso a beni e servizi, compresi gli alloggi. Tutte queste direttive, richiami, e raccomandazioni, continuano però a venir Forse non con questa concretezza in derogate o ignorate dall’Italia, e cita a questo proposito l’ingiunzione del 2007 effetti… sul mancato recepimento delle disposizioni sul vietare le discriminazioni in base “Lo so. È che i vostri rappresentanti hanno all’orientamento sessuale. sbagliato chiedendo un sacco di cose, Quale è quindi la loro funzione/utilità, e come potrebbe venir incrementato facendo piagnistei, e così non si ottiene il potere del Parlamento Europeo? nulla. Hanno perso un sacco di tempo, e i “La loro funzione è cogente: l’Italia deve adeguarsi. Evidentemente anche in risultati si vedono…” Europa il Vaticano ha il suo potere, cosa le devo dire… Le suore che mi hanno insegnato il catechismo si staranno rivoltando nella tomba perchè parlo Nello scorso numero abbiamo così, ma un conto è Gesù, un conto il potere della Chiesa. Evidentemente intervistato la Santanché e anche nel Parlamento Europeo ci sono quelli che risentono di questo Grillini sul tema dei diritti potere, altrimenti dal 2007 ad oggi qualche multa avremmo dovuto alle persone LGBT: la pagarla. E spero che nel momento in cui all’Italia verrà inflitta una prima, come la bella multa perché non si adegua, i cittadini si ribellino e chiedano destra in conto al Parlamento…” CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 12 INCONTRI generale e il Vaticano, sostiene che i gay non hanno bisogno di leggi ad hoc perchè le coppie gay possono regolamentarsi attraverso il diritto privato con notai, assicurazioni, testamento… “È lo stesso ragionamento che facevano gli americani quando mettevano i neri da parte con i loro bar, i loro ristoranti, le loro leggi di lavoro... si chiama razzismo.” fotografie per un valore di 15 milioni di dollari per versarli al fisco. Non erano sposate, e all’epoca non c’erano nello stato di New York forme di unione civile che consentissero ad un partner dello stesso sesso di ereditare. Com’è possibile che sia capitato a persone ricche e famose come loro, malgrado l’esistenza di strumenti come Trust e ...Grillini invece risponde che in Italia gli accordi notarili tra due gay o anche tra due Fondazioni? etero sono carta straccia, dato che il diritto di famiglia italiano non riconosce gli accordi “È semplice: non avevano dei bravi avvocati. Ci sono pessimi avvocati privati, non essendo come quello americano. Lei come la pensa? in tutto il mondo, a tutti i livelli. Si vede che non si erano appassionate al “Grillini se lo deve studiare il diritto, perchè a quanto pare, non lo sa e non lo conosce. Io faccio problema e non avevano detto le cose giuste. Quando c’è una nuova legge, contratti per conviventi gay dal 1987 e hanno tutti retto: sia per quelli che stanno ancora insieme, immediatamente mi si apre in testa un file e penso a tutti i miei clienti che sia per quelli che si sono lasciati. Sono contratti atipici, non prematrimoniali - perchè se non c’è possono essere in quella situazione. Gli avvocati non smettono di essere tali il matrimonio gay come fanno ad essere prematrimoniali? Sono quindi contratti non pre, ma al quando chiudono l’ufficio o se non sentono il cliente. Bisogna esser pronti a posto del matrimonio, a contenuto economico, e che valgono come qualsiasi altro contratto.” guardare, reagire, avvisare i clienti della necessità di cambiamenti. Si vede che questo è mancato.” L’elenco che in effetti lei fa nel libro di tutti gli strumenti legali a disposizione di una coppia Lgbt per tutelarsi, come i contratti che definiscono le conseguenze Nel divorzio l’assegno di mantenimento viene calcolato per conservare economiche della frattura dell’unione e che lei definisce a volte perfino più al partner economicamente più debole il tenore di vita goduto durante il soddisfacenti delle norme matrimoniali, non rischiano di sostenere questa matrimonio... tesi, che davvero in fondo in Italia gay e lesbiche non hanno così tanti meno Nell’intervista a Lilli Gruber per il libro Streghe, lei sembra approvare le spose diritti? novelle che tengono gli scontrini del viaggio di nozze e dei regali del marito in “Se gli omosessuali possono fare solo questo sono ghettizzati. Perchè gli etero possono vista del futuro divorzio... sposarsi, possono fare una libera unione senza nessun tipo di contratto, e possono “Non è che approvo, dico che lo fanno. È che o una fa l’oca, e allora continua a fare l’oca anche stipulare contratti di convivenza, quindi hanno 3 chance. Perchè gli omosessuali non al momento della separazione e se ne va via con una pedata nel sedere... Almeno queste si devono avere anche la chance del matrimonio? Perchè li dobbiamo accontentare conservano e sanno perfettamente quello che vogliono dal matrimonio - e rendono anche più dicendo che se non hanno il pane che mangino le brioche? Ma io voglio anche il facile la vita all’avvocato...” pane, no?” Però la Santanchè sostiene che non ci deve importare delle tutele che dà il GiuliaBongiorno,presidentedellaCommissioneGiustizia,haformato matrimonio perché, dice, “dobbiamo stare assieme ai nostri fidanzati per amore, non un’associazione con Michelle Hunzinker per difendere le donne per soldi...” Il suo è un incitamento al matrimonio di convenienza anche per i gay, per dallo stalking: che ne pensa? Sarebbe opportuna un’associazione par condicio? del genere anche per difendere i gay dall’omofobia? “Ma ognuno si sposa perchè caspita si vuole sposare. Ognuno ha il diritto di scegliere perché e con chi: può essere per amore, per organizzarsi la vita, per soldi. Che si sposino tutti per amore, mi sento “È vergognoso che sia stata fatta solo per le donne e non per gli di escluderglielo al 100%. Ma non lo dico perché da me vengono a matrimoni finiti, perchè anzi i omosessuali, che si trovano ad essere oggetto di continui episodi di matrimoni per interesse durano molto di più...” omofobia e di violenza... avrebbero dovuto farla per tutti quelli che sono vittima di stalking, e trovo indecoroso, e sottolineo indecoroso, Ma come mai Paul McCartney ha dovuto dare 32 milioni di euro a Heather Mills dopo quattro che in un paese civile ci sia un ministro delle Pari Opportunità che si anni di matrimonio, mentre Ivana Trump non ha dato una lira a Rossano Rubicondi? occupa solo delle donne e delle loro opportunità e non di quelle dei “Il diritto anglo americano è diverso da quello italiano. In quello anglo americano si considera anche il gay che sono una delle fasce deboli della nostra società...” patrimonio, in Italia solo se si è in comunione dei beni. E comunque le do questa notizia. Ho incontrato Rossano e gli ho chiesto, ma allora hai divorziato? E lui mi ha detto “No… non ancora”. Mi ha anticipato la domanda… “Non a caso sono un’avvocato. È la mia passione, non faccio Quindi non è vero che nelle cause di divorzio sono favorite per gli alimenti le donne anche quando altro nella vita. Per questo non ho uomo che resiste al mio sono palesemente cacciatrici di patrimoni? fianco: mi dicono che faccio l’avvocato in ogni situazione, “No, ormai ci sono molte mogli che danno assegni di mantenimento ai mariti, e mi permetta di dire che le mogli nel hanno paura di me.” dare sono meno polemiche e violente dei mariti quando devono dare loro...” Beh è quello che succede spesso a chi ha accanto delle donne forti… “Ma sono gli uomini che dovrebbero essere forti invece! Lasciamo stare che è meglio và..” Lei elenca, per ricchezze consistenti, anche lo strumento del Trust, di cui abbiamo sentito tutti parlare nel caso Pavarotti-Mantovani. Non è infrequente il caso di gay che hanno lasciato grandi ricchezze al proprio compagno, come i 370 milioni battuti all’asta Yves Saint Laurent - Pierre Bergé. Il 6 marzo abbiamo però letto di Susan Sontag, che dopo 20 anni di relazione ha lasciato un patrimonio di circa 30 milioni di dollari alla fotografa Annie Leibovitz, che ha dovuto pagare un’imposta record sull’eredità, il 50%, e ha dovuto ipotecare i diritti sulle proprie Nel libro ha pubblicato un indirizzo di posta elettronica alla quale tutti possono scrivere per avere consigli e/o suggerimenti da lei direttamente. Le sono arrivate molte mail? Le sono stati segnalati problemi ai quali non aveva pensato? “Ne ho ricevute molte, e tutte di persone che mi ringraziano, che mi stimolano, che mi dicono che già leggendolo hanno risolto qualche piccolo problema... Uno ha scritto una cosa bellissima, mi ha raccontato di avere 32 anni e che per dirlo alla madre le regalerà il libro... Ci crede che sono le prime mail che apro la mattina quando arrivo in studio?” WALTER ROVERE E MATTEO GIORGI 13 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 LUO LIBERA UNIVERSITA’ OMOSESSUALE a cura di Walter Rovere e Sara De Giovanni LUO MARTEDÌ 19 LUNEDÌ 11 MAGGIO MAGGIO DIRITTI DIVERSI PETITES MADELEINES – LA LEGGE PER UN’EDUCAZIONE NEGATA AI GAY SENTIMENTALE ore 21.30, Cassero: ore 21.30, Cassero: incontro con incontro con DARIA BIGNARDI ANNAMARIA conducono Matteo Giorgi e Walter Rovere BERNARDINI DE PACE conducono Walter Partirà dalla sua nuova avventura letteraria - Non vi Rovere e Matteo Giorgi lascerò orfani, edito da Mondadori - la chiacchierata che avrà per protagonista Daria Bignardi. GIOVEDÌ 21 MAGGIO ALLA FINE DI QUESTO LIBRO LA MIA VITA SI AUTODISTRUGGERÁ ore 18.30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3): incontro con INSY LOAN conduce Walter Rovere “Ci sono due buoni motivi per cui è meglio Quali sono i diritti negati alla essere gay: le feste sono più divertenti e ti popolazione LGBT in Italia? Da dicono che hai una grande sensibilità anche se questa domanda si sviluppa il ne sei privo. E se qualcuno obietta puoi sempre Raccontarsi e raccontare la storia della propria famiglia non è di libro di Annamaria Bernardini de dargli dell’omofobo.” certo cosa facile. Specie se nella vita, nel lavoro, si è abituati a stare Pace, l’avvocato matrimonialista Diciottenne, vergine e ignaro del mondo. Ma dall’altra parte, sul fronte di chi indaga e fa domande, sotto la rigida più famosa d’Italia (al suo attivo soprattutto gay: almeno dai tempi della sua insana tutela di un format televisivo. Daria Bignardi - l’icona dei faccia a faccia le separazioni Ventura/Bettarini, passione per l’album di figurine di Lady Oscar. Insy - che sta della seconda serata, delle grandi confessioni ma anche dei grandi Romina/Albano, Hunziker/ per insicuro, non per insipido - arriva a Roma dal profondo match - ha scelto di affidare alle pagine di un libro il suo album di Ramazzotti...) che in “Diritti Diversi” Abruzzo con in testa molte idee, non tutte salubri. famiglia, quello che la immortala - bambina e poi ragazza - nella (Bompiani) si rivela instancabile E forse anche grazie agli anni di judo (lui era il nostra provincia bolognese. Dì li parte questa saga familiare di “Non pasionaria dei diritti civili. sacco da allenamento) ha il fisico per inseguirle, vi lascerò orfani”: un racconto che attraversa l’infanzia dei ricordi, La risposta al quesito è semplice: i nonostante la strada sia lunga: dalla sua piccola l’adolescenza dei contrasti, la giovinezza delle fughe, l’irreale casi di discriminazione sono ancora città a una tana di calabresi sul Grande Raccordo maturità. Fino al lutto, quello per la morte della mamma, che è in tanti, troppi: “L’ipocrisia e la paura del Anulare, per conquistare infine una stanza tutta realtà la spina dorsale dell’intero racconto, la petite madeleine diverso, nella cultura prevalente, sanno per sé in una specie di comune, popolata da attivisti che ne scatena il flusso. “La vita mi commuove, ma è la morte fare ancora tanto male, contro ogni politici molto impegnati e da travestiti ancora più che ti fa dire “c’è una vita dietro”. Credo principio di verità e di libertà. Contro ogni impegnati. Proprio quando comincia a scoprire il che non ci sia una vita, anche la peggiore, sentimento di umanità.” L’autrice riflette rutilante mondo delle parate, delle discoteche e che per un istante non abbia avuto quel sulla nostra Costituzione, sugli articoli 2 e delle saune, però, il destino gli fa lo sgambetto e Insy soffio commovente che le è proprio.” 3 che non vengono applicati in pieno alla si ritrova addosso una divisa da poliziotto. Sexy? Per A condurre questo viaggio i due popolazione LGBT. Inutile dire che particolare niente. Ma per fortuna non la sta indossando la sera peso hanno, in tutto questo, la religione e le in cui incontra il Vero Amore, quello che finalmente trasformerà la direttori del CasseroMagazine, Walter posizioni della Chiesa cattolica. sequenza di avventure eroicomiche della sua vita in un blockbuster di Rovere e Matteo Giorgi. La convivenza, le successioni, le adozioni e in Hollywood. Almeno per un po’. particolare il matrimonio (diritto ineliminabile Dopo il successo del blog gay più comico, lucido e urticante della Rete, Petites Madeleines è una serie secondo la Bernardini) sono ancora tutte Insy Loan (alias Alessandro Michetti), distilla in questo libro la sua storia d’incontri nei quali il Cassero invita battaglie da combattere, in nome della Giustizia. e la sua filosofia anche per i non addetti ai lavori. Crudele (anche con se i propri ospiti ad assaggiare Se ognuno ha infatti il diritto “di essere se stesso e stesso) e un po’ frustrato perché si è già fatto tutti i maschi di Roma e ora “quell’essenza preziosa” di cui di affermare la propria identità oltre i limiti, spesso deve andare a cercarli in trasferta, demolisce uno per uno tutti i vecchi parla Proust e ad aprire lo scrigno ottusi, della legge”, compito della legge è proprio pregiudizi sulla specie a cui appartiene, creandone peraltro dei propri ricordi, raccontandoci quello di “eliminare le differenze, di rispettare di nuovi. E con questa folgorante odissea omosessuale le proprie personalissime l’identità di ciascuno”; di dare a tutti “pari dignità arriverà a un passo dal demolire la sua stessa storie di educazione giuridica e morale. Senza censure, persecuzioni, esistenza. Creandone una nuova? sentimentale e sabotaggi.” professionale. Dunque proprio il 28 giugno 2008, anniversario di Stonewall, l’avvocato ha iniziato a raccogliere la competenza giuridica acquisita per stilare i propri consigli alle coppie omosessuali su ciò che possono fare con gli strumenti disponibili al momento attuale, sulle carenze della legislazione italiana e sulle ormai ventennali,esempreignorate,direttive, raccomandazioni e ingiunzioni che ci manda l’Europa; ella speranza di far riflettere, almeno, tutti coloro che in proposito continuano a coltivare velenosi pregiudizi.” CASSERO Michele Giarratano MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 14 LUO2 LUO MERCOLEDÌ 27 VENERDÌ 5 MAGGIO GIUGNO SOTTO IL CIELO QUINDICI ANNI PER NOTTURNO DI SEMPRE ROMA ore 18.30 c/o Libreria Igor ore 18.30 c/o Libreria (Via San Petronio Vecchio 3) incontro con LINO CENTI Igor (Via San Petronio Vecchio 3): conducono Franco Grillini e incontro con ANDREA Valerio Bonfanti AMBROGETTI conduce Sergio Lo Il mondo di un adolescente Giudice cresciuto nella periferia di Empoli come non è mai stato raccontato; In un’estate romana di metà l’impatto con la vita e la “metropoli” anni novanta tre ragazzi non Firenze. Quindici anni per sempre vanno mai in vacanza. svela per la prima volta la storia di Nelle apparenze e un’educazione sessuale “diversa”. nelle innumerevoli Lino, ragazzino inquieto e curioso, relazioni cercano una scopre il mondo del sesso attraverso sicurezza che non gli incontri clandestini con i suoi trovano dentro di loro. compagni di gioco. Nella campagna Notte dopo notte i tre toscana, nei bagni della scuola, nella fanno molti incontri ma penombra della stanza infantile, i ragazzi del paese imparano a darsi presto arriva settembre. Senza certezze sul futuro, e a dare piacere, scoprono il proprio corpo e si rapportano con l’“altro”. i protagonisti restano La crescita morale e intellettuale del sospesi in bilico tra un protagonista è narrata da Centi con un rapporto intensissimo con il mondo linguaggio delicato che sa indagare la e la scoperta di sé. Uno spaccato della profondità del dubbio di chi trova in sé Roma contemporanea radicato nel pensieri e sentimenti mai provati. C’è territorio urbano e nella psicologia l’amore per la natura, per gli oggetti, postmoderna. per l’arte e soprattutto per il biondo olandese Nico. Centi da pittore disegna, Andrea Ambrogetti (Roma, 1964), con un’incisività che lascia il segno, i moti giornalista, scrittore e fotografo, si è del cuore. Ugualmente nella scrittura le occupato di storia contemporanea e di sue parole sono come colori, a cui sa dare diritti civili. Ha lavorato anche per intensità e pienezza vitale. Una lettura le Nazioni Unite, il Comune di toccante perché profondamente realistica, il Roma e il Parlamento mondo omosessuale che si mostra agli occhi Europeo. inesperti di chi vuole sapere quello che non si può sapere e vuole dire quello che ancora oggi troppo spesso non si osa dire. Lino Centi è nato e vive a Firenze, dove insegna alla facoltà di Architettura. Ha esposto come pittore in varie città del mondo: Bogotà, Pechino, Hong Kong, New York. Come scrittore e poeta ha pubblicato sulle riviste «Salvo imprevisti» e «Rendiconti». GIOVEDÌ 11 GIUGNO OTTO ore 18.30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) incontro con CLAUDIA GIORDANO MERCOLEDÌ 24 GIUGNO ArciLesbica Bologna in collaborazione con LUO e GiGi-gruppo giovani Cassero presentano: SUGAR RUSH ore 21.30 c/o Parco 11 Settembre 2001 (Via Riva Reno/Azzo Gardino) Otto è un romanzo nell’ambito della rassegna: ambientato t r a LaManifattura. Cultura fresca di stagione Alessandria d’Egitto e la Palestina nel XVI Sugar Rush è una serie televisiva inglese che anno dell’imperatore esplora senza falsi moralismi cosa significa essere giovani, eccitate e lesbiche nella Gran Bretagna Tiberio (30dC). Protagonista è Cassandra, del XXI secolo. Trasmessa per la prima volta da un’adolescente dotata di Channel 4 nell’estate 2004, nasce come adattamento straordinarie capacità dell’omonimo libro di Julie Burchill. La seconda e ultima stagione è stata trasmessa nel 2008. Caratteristiche speculative che applica principali della serie sono i temi trattati, molto “adulti” alla matematica e (lesbismo, sesso, droghe), e l’approccio leggero e surreale all’astronomia. Seguendo agli stessi. un’intuizione Cassandra La prima stagione esplora il mondo di Kim, adolescente parte per un lungo viaggio. incasinata e strafatta con una passione sconvolgente per Il suo scopo è risolvere un la disinvolta Maria Sweet, altrimenti nota come Sugar, mistero ma il destino le riserva trasferita da pochi mesi a Brighton con la famiglia. E se ben altre sorprese. Sugar non fosse abbastanza per sconvolgere il mondo di Con un linguaggio e una Kim, c’è anche la sua famiglia imbarazzante, composta struttura narrativa tipiche dei da un fratello pazzoide, un padre ossessionato dalla testi classici, in un susseguirsi casa e una madre che si comporta come se fosse lei ad di azione e di conversazioni avere 15 anni. Ogni episodio è un viaggio nel mondo erudite, il libro ci conduce dalle di Kim, e delle sue contorte osservazioni sulle sue polverose strade dell’Egitto alle prime esperienze tra le mille luci di Brighton e la lussuose stanze del prefetto smania di un amore proibito. romano di Giudea. Qui si La seconda stagione si svolge diciotto mesi consuma l’intreccio esistenziale dopo: Kim ha 17 anni, è dichiarata e vive con e passionale su cui fa perno la orgoglio la scena lesbica di Brighton... nei vicenda. L’amore tra Cassandra e la suoi sogni. In verità, sta rintanata in camera potente donna appartenente alla tra i compiti di scuola e uno spazzolino stirpe dei suoi nemici non irrompe elettrico come compagnia masturbatoria. nella narrazione come inatteso, si Nemmeno la sua migliore amica Sugar dispiega con quella naturalezza che si sta divertendo molto, ma lei ha appartiene appunto alla letteratura un’ottima scusa: sta scontando una classica. Ma si dispiega fino ai limiti pena in riformatorio. fissati dalla ragione politica da (fonti: wikipedia e www.italiansubs. un lato e dalla maturazione della net) protagonista dall’altro. Tuttavia non è l’amore omoerotico a trattenere nella lettura, e forse nemmeno l’enigma che Cassandra infine risolve, è piuttosto l’attenta descrizione di un paese oppresso dalla dominazione romana e in fervente attesa del Messia, come anche il tentativo di mettere a confronto due visioni del mondo che si contendono un’egemonia. Alla fine Otto è un libro in sospeso tra l’intrattenimento e il desiderio di saperne di più su un’epoca che così profondamente ha segnato la nostra cultura. (A. DiVita) 15 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 PROGRAMMA MAGGIO MAG PROGRAMMA GIOVEDÌ 7MAGGIO Ore 21:00 Arcilesbica Bologna presenta: LIVE SESSION: DILETTA GARI Diplomata alla Liverpool Institute for Performing Arts, propone alcuni brani dal suo repertorio in chiave acustica Aperitivo a cura di Edules A seguire Free consolle SABATO9MAGGIO Ore 10:00 – 19:00 ARCOBALENI - laboratorio lgbt Petites Madeleines sull’identità Info e iscrizioni: www.cassero.it/show. php?1503 ; [email protected] conducono Matteo Giorgi e Walter Rovere HIGH QWALITY HOUSE VENERDÌ 8MAGGIO BLACKSOVIET presenta: Ground Floor: °BodyWave° dj set Faggio dj Net Tourniquet - Live Interludes Andromeda Gerat (predjset) First floor: I Am Foreigner (Live ambient set) To-Bork Ram (Live ambient set) Frenum (Live Ambient set) Visual by: Madlen000 Set Fotografici: La Q, Truetaste ingresso 5 euro LUNEDÌ 11 MAGGIO ore 21:30 LUO presenta: "It began in Africa" (23:00 - 01:30) SALVO dj (01:30 - 03:30) CULOE DE SONG dj (03:30 - 05:30) MARCO PASSARANI dj visual by Strong vj 1st floor "poll" by Penfield ingresso 12 euro intero / 8 euro ridotto DOMENICA 10MAGGIO incontro con DARIA BIGNARDI MERCOLEDÌ 13 MAGGIO Ore 20:00 APERITIVO E TRIBUNA POLITICA gay e lesbiche al voto incontro con: Maurizio Cecconi (bologna città libera) Cathy La Torre (sinistra per bologna) Sergio Lo Giudice (partito democratico) Bruno Pompa (sinistra per bologna) modera: Franco Grillini (direttore gaynews) L’inizio del dibattito è previsto per le ore 21 Ore 10:00 – 19:00 ARCOBALENI - laboratorio lgbt sull’identità Info e iscrizioni: www.cassero.it/show. php?1503 ; [email protected] ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT commercial soundz (23:00 - 02:00) POPPEN dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Minerva Lowenthal (02:30 - 04:00) DEE SIGN dj ingresso 3 euro GIOVEDÌ 14MAGGIO Ore 21:00 Arcilesbica Bologna presenta: “VITA IN ROSSO.. UN CUORE VIOLENTO” Presentazione del libro di poesie di Stefano Cattani Letture in musica, proiezione video, con aperitivo a cura di Edules VENERDÌ 15 MAGGIO LA BELLA MAFIA lo show di fine stagione made in Cassero con: ANNIE 80, BERTHA BLACK, BRENDA BROADWAY, CELINE DIOR, GAETA JONES, LADY PANTERA, LYSANDRA CORYDON, MATTY P., MAXXX (L), MINERVA LOWENTHAL, WILBI regia: LATAVIA TOVARICH visual: STRONG a seguire commercial music by: BRANDY dj DOMENICA 17 MAGGIO SABATO 16 MAGGIO Ore 10:00 – 19:00 ARCOBALENI - laboratorio lgbt sull’identità Info e iscrizioni: www.cassero.it/show.php?1503 ; [email protected] Ore 10:00 – 19:00 ARCOBALENI - laboratorio lgbt sull’identità Info e iscrizioni: www.cassero.it/show.php?1503 ; [email protected] Ore 18:00 – 20:00 LIBERAMENTE - per incontrare, confrontarsi, HIGH QWALITY HOUSE sperimentare se stess* Sesso, sessuofobia e omofobia interiorizzata (23:00 - 02:00) Alessandro Bolognese dj (02:00 - 03:30) Benny dj (03:30 - 05:30) Matthe dj visual by Alias vj 1st floor “speech” by Penfield KOMOS in concerto per la giornata mondiale “Giovani, carini e disoccupati” Ore 21:00 contro l’omofobia c/o auditorium DMS, via Azzo Gardino ingresso 10 euro ingresso: 5 euro CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 16 Se non diversamente specificato, l’orario d’apertura serale è alle ore 23 e l’ingresso gratuito con tessera Arcigay o Arcilesbica. Per ogni aggiornamento fare riferimento a www.cassero.it/programma DIREZIONE ARTISTICA: Bruno Pompa, Mauro Copeta, Matteo Giorgi, Walter Rovere [email protected] GIO PROGRAMMA MAGGIO VENERDÌ 22 MAGGIO Arcilesbica Bologna e Le Strulle presentano: LUNEDÌ 18 MAGGIO Ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: GRUPPO DI LETTURA JUNGLE PARTY GIOVEDÌ 28MAGGIO Ore 21:00 Arcilesbica Bologna presenta: MIKA MALE TEATRO Women Party - Tira fuori l’animale che è in te Spettacolo comico civico Dj set Electro House Info: 3485193364 ingresso 4 euro presso il Centro di Documentazione Aperitivo a cura di Edules ingresso 5 euro MARTEDÌ 19 MAGGIO VENERDÌ 29MAGGIO Ore 21:30 LUO presenta: Diritti Diversi: incontro con ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE SABATO 23 MAGGIO conducono Walter Rovere e Matteo Giorgi HIGH QWALITY HOUSE MERCOLEDÌ 20MAGGIO (23:00 - 01:30) WAWASHI deejay (01:30 - 03:30) AL [c.al.ma.] dj (03:30 - 05:30) FROG_ETTE dj visual by Strong vj 1st floor “vote” by Penfield “Electro Monsters” ore 21:00 Radical Chips Prime Time preserata d’intrattenimento pseudoartistico cibo, musica e chilòsa! ingresso 10 euro ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT OMONOIA GUERRA INTESTINA dress code: camouflage con DJ BUBBLE from CACCADURA THE BEAUTY F*ARMY LEACHES live featuring ANDREA BIRDS LA TRINCEA MINERVA E I MASTINI DELLA GUERRA LA LATRINA DELLA BUONA SORTE WAWASHI special guest: BOTTIN dj set (ESKIMO REC. TALIANS DO IT BETTER REC.) ingresso 5 euro SPECIALE WELCOME PRIDE DI GENOVA (23:00 - 02:00) CASH&FERRY dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Mont (02:30 - 04:00) LITTLE FLUFFY LUKE dj ingresso 3 euro MERCOLEDÌ 27MAGGIO Ore 18:30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) Sotto il cielo notturno di Roma incontro con l’autore ANDREA AMBROGETTI conduce Sergio Lo Giudice GIOVEDÌ 21 MAGGIO Ore 18:30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) Alla fine di questo libro la mia vita si autodistruggerá ore 20:00 Gruppo giovani cassero presenta: InsideOut: “tradimenti, coppie aperte, sliding doors” incontro con l’autore INSY LOAN conduce Walter Rovere Ore 21:00 Arcilesbica Bologna presenta: stuzzichini a cura di Edules. Free consolle, con proiezioni video ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT commercial soundz (23:00 - 02:00) TRASH COUTURE 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Maxxx(l) (02:30 - 04:00) FIANDRIX dj ingresso 3 euro SABATO 30 MAGGIO HIGH QWALITY HOUSE presenta: homework festival MAX-P – ITA- (Dancity) dj set M16 – ITA- (Persistencebit) live KINK – BUL- (Rush Hour) live PHOOKA vs SHADUZ -ITA – (Homework Records) live visuals by Hilbert K 1st floor “wild microphone” by Penfield ingresso 10 euro DOMENICA 31 MAGGIO Ore 18:00 – 20:00 LIBERAMENTE - per incontrare, confrontarsi, sperimentare se stess* W l’Europa - Siamo davvero gli ultimi? 17 Foto Programma fornite da: PH_K, Stefano Libertini Protopapa, La Qù, Walter Rovere CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 PROGRAMMA GIUGNO GIU PROGRAMMA MERCOLEDÌ 3GIUGNO ore 21:00 Radical Chips Prime Time preserata d’intrattenimento pseudoartistico cibo, musica e chilòsa! VENERDÌ 5 GIUGNO Ore 18:30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT SPECIALE ELEZIONI (23:00 - 02:00) POPPEN 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Lady Pantera (02:30 - 04:00) LITTLE FLUFFY LUKE dj ingresso 3 euro GIOVEDÌ 4 GIUGNO Ore 22:00 Arcilesbica Bologna presenta: REVOLVER Quindici anni per sempre incontro con l’autore LINO CENTI conduce Franco Grillini e Valerio Bonfanti FEED THE BEARS raduno mensile orsi e cacciatori ingresso 6 euro LUNEDÌ 8 GIUGNO Ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: GRUPPO DI LETTURA presso il Centro di Documentazione MERCOLEDÌ 10 GIUGNO ore 20:00 Gruppo giovani cassero presenta: InsideOut: “foto, fumetti, pornografie: come ci SABATO 6 GIUGNO guardiamo?” serata indie-rock (derive garage, post punk e brit-pop) HIGH QWALITY HOUSE ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT Dj set by Dj Trippy (23:00 - 01:30) WAWASHI deejay (01:30 - 03:30) FROG_ETTE dj (03:30 - 05:30) ONLY dj visual by Alias vj 1st floor “exit poll” by Penfield (23:00 - 02:00) CASH & FERRY 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Lady Krystal (02:30 - 04:00) RUGGERO dj “Yes, we can” commercial soundz ingresso 3 euro ingresso 10 euro GIOVEDÌ 11 GIUGNO Ore 18:30 c/o Libreria Igor (Via San Petronio Vecchio 3) Otto incontro con l’autore CLAUDIA GIORDANO Ore 20:00 Arcilesbica Bologna e Topoi05 presentano: JEHANNE D’ARC Cinque artisti, dieci tele, per un’interpretazione della figura eroica e passionale di Giovanna d’Arco Aperitivo a cura di Edules More: www.topoi05.com SABATO 13 GIUGNO HIGH QWALITY HOUSE “Beauty study for clubbing” (23:00 - 02:00) Ricky Scardia dj (02:00 - 04:00) Nanou dj [mussen project] (04:00 - 05:30) Faktor*electronics [mina rec] visual by Strong vj 1st floor by Penfield CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 18 DOMENICA 14 GIUGNO Ore 18:00 – 20:00 LIBERAMENTE - per incontrare, confrontarsi, sperimentare se stess* Sono qui per reclutarvi tutt*! - Pride e partecipazione GIOVEDÌ 18GIUGNO Ore 20:30 Arcilesbica Bologna presenta: CONVIVIO LESBICO cena accompagnata da musica e letture scelte e recitate dal Gruppo di Lettura del Circolo PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 347-7148921 [email protected] MERCOLEDÌ 17GIUGNO ore 21:00 Radical Chips Prime Time preserata d’intrattenimento pseudoartistico cibo, musica e chilòsa! ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT commercial soundz (23:00 - 02:00) TRASH COUTURE 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Brenda Broadway (02:30 - 04:00) FIANDRIX dj ingresso 12 euro VENERDÌ 19GIUGNO Arcilesbica Bologna e Le Strulle presentano: SPACE INVADERS Women Party – Dal pianeta Venere con furore Dj set Electro House Info: 3485193364 ingresso 5 euro ingresso 3 euro Se non diversamente specificato, l’orario d’apertura serale è alle ore 23 e l’ingresso gratuito con tessera Arcigay o Arcilesbica. Per ogni aggiornamento fare riferimento a www.cassero.it/programma DIREZIONE ARTISTICA: Bruno Pompa, Mauro Copeta, Matteo Giorgi, Walter Rovere [email protected] GNO PROGRAMMA GIUGNO SABATO 20 GIUGNO HIGH QWALITY HOUSE “into the psychedelic mood” (23:00 - 02:00) Salvo dj (02:00 - 04:00) Francois dj (04:00 - 05:30) Matthe dj visual by MizzPravda 1st floor by Penfield ingresso 10 euro DOMENICA 21 GIUGNO Ore 18:00 – 20:00 LIBERAMENTE - per incontrare, confrontarsi, sperimentare se stess* PENSA, LIBERAMENTE! Appuntamento conclusivo della stagione GIOVEDÌ 25GIUGNO LUNEDÌ 22GIUGNO Ore 21:00 Arcilesbica Bologna presenta: GRUPPO DI LETTURA Spettacolo comico civico Ore 19:00 Arcilesbica Bologna presenta: presso il Centro di Documentazione MIKA MALE TEATRO Aperitivo a cura di Edules ingresso 4 euro MERCOLEDÌ 24 GIUGNO ore 20:00 Gruppo giovani cassero presenta: InsideOut: “...per chiudere con figate e cazzate” ore 21:30 c/o Parco 11 Settembre 2001 (Via Riva Reno/ Azzo Gardino) ArciLesbica Bologna in collaborazione con LUO e GiGigruppo giovani Cassero presentano: SUGAR RUSH videoproiezione SABATO 27 GIUGNO HIGH QWALITY HOUSE “into the psychedelic mood” (23:00 - 01:30) WAWASHI deejay (01:30 – 03:30) UES (04:00 - 05:30) Frog_ette dj visual by Alias 1st floor by Penfield ingresso 10 euro ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT commercial soundz (23:00 - 02:00) FABLE dj 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & Minerva Lowenthal (02:30 - 04:00) LITTLE FLUFFY LUKE dj ingresso 3 euro MERCOLEDÌ 1LUGLIO SABATO 4 LUGLIO ABSOLUTELY QUEER DISCO NIGHT HIGH QWALITY HOUSE (23:00 - 02:00) TRASH COUTURE 02:00 LOTTERY SHOWTIME con Matty p & special guest (02:30 - 04:00) POPPEN djs (23:00 - 01:30) SALVO (01:30 – 03:30) LINUZ (04:00 - 05:30) Frog_ette dj visual by Strong ingresso 3 euro ingresso 8 euro commercial soundz VENERDÌ 3 LUGLIO “never ending summer” DOMENICA 5LUGLIO FEED THE BEARS Ore 22:00 ingresso 6 euro after sun production raduno mensile orsi e cacciatori QUEER CITY BEACH “pistacchio e cioccolato” ice cream di “mauritius” summer night visions - video memory a cura di brandy minerva lowenthal - musical dj yoko - experimental vibes 19 Foto Programma fornite da: PH_K, Stefano Libertini Protopapa, La Qù, Walter Rovere CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 CASSERO EVENTS VENERDÌ 8 MAGGIO SABATO 9 MAGGIO BLACKSOVIET MUSIC DEPARTMENT: Vuoto Magnificente. Black Soviet è un dipartimento musicale, un comitato per la diversità polimorfa, una serata in perenne non-rivoluzione. Una struttura costruttivista che ingabbia il nulla ricorsivo di infinite matrioske. Black Soviet é propaganda fine a se stessa. Un immaginario da riempire pronto ad ospitare i germogli mutanti di infiniti scenari creativi. Un’officina elettro-meccanica per forgiare suoni, ritmi e visioni immersi nel flusso delle trasformazioni contemporanee. La miglior nomenklatura è chiamata a raccolta al ministero della vacuità con un solo diktat: vuoto e magnificenza. Il totalitarismo dell’estetica schiaccia la decadenza della politica. Art is our god - Politics their dog groundfloor: °BodyWave° Dj set, Faggio DJ Dj set, Net Tourniquet - Live Interludes opening dj set: Andromeda Gerat first floor: I Am Foreigner (Live ambient set), To-Bork Ram (Live ambient set), Frenum (Live Ambient set) VJ / Grafica: Madlen000 Set Fotografici: La Q, Truetaste MARCO PASSARANI (Nature Rec.) CULOE DE SONG (Innervisions Rec.) A diciannove anni si può diventare un caso internazionale della dance music? Tutto è possibile quando c’è di mezzo lo zampino di un personaggio universalmente rispettato come Marco Passarani, che, tutor onoris causa presso la blasonata Red Bull Academy, ha scoperto un producer in erba, proveniente dal continente nero, che senza mezzi termini definisce come il degno successore di Carl Craig. Il suo nome è Culoe De Song, e la sua The Bright Forest rappresenta una fresca boccata d’ossigeno in un panorama musicale che ha ormai messo definitivamente da parte la minimal, tornando a riscoprire il sound delle origini, quello di Detroit e di Chicago. E come in una modernissima favola, il promettente producer vede pubblicato il suo brano per la Innervisions, e il suo disco suonato dai migliori dj nei dancefloor di tutto il mondo. Quella al Cassero sarà l’unica data italiana del primo tour europeo di questo talento fuori dall’ordinario... Pensate che stia esagerando? Provate a leggere le risposte, genuinamente spiazzanti, alla nostra intervista, e capirete di cosa sto parlando. Capita raramente di poter intervistare un artista emergente e dotato di grande talento, come nel tuo caso. Ci puoi raccontare qualcosa di te, dell’ambiente in cui vivi, e soprattutto delle tue influenze musicali? “Mi piace pensare a me stesso come a un normalissimo essere umano, che prova molto amore per quelle speciali vibrazioni che siamo soliti chiamare “musica”, divento molto enfatico tutte le volte che ne parlo. La musica è un elemento importante nella mia vita, per molte ragioni. La maggior parte delle volte che provo un senso di ispirazione, questo si materializza nella creazione di musica. L’ambiente che mi circonda, quello della costa orientale del Sud Africa ha una grande influenza in quello che faccio, la sua atmosfera è ciò che enfatizza il mio spirito natio. Per cui potrei dire che le mie influenze musicali provengono per lo più dall’ambiente che mi circonda e dai miei sogni.” Quando ascolto “The Bright Forest” riesco a sentire i rumori sinistri di una foresta abitata da spiriti e cacciatori armati di lance. Ma suppongo che questo sia condizionato da un cliché tutto europeo sul magico continente nero. Pensi che le tue origini abbiano un’influenza sul tuo modo di comporre musica, e se sì, in che modo? “Ad essere sincero non ricordo esattamente le emozioni che ho provato nel comporre The Bright Forest, penso che in quel momento io fossi semplicemente uno strumento della Vita destinato a comporre quel tipo di musica, che è connaturata in me... Non riesco a spiegarmi bene, ma sicuramente quel brano rappresenta una delle cose più speciali che mi siano mai accadute, non dimenticherò mai The Bright Forset. Inoltre è una traccia che in un certo senso descrive le mie origini, anche se non sono davvero sicuro dell’influenza delle mie origini sulla mia musica, perché mi piace pensare che la mia musica fotografi più il mio mondo onirico che vede una grande casa (l’Africa) nel mondo attraverso la musica. Lo chiamo “mondo onirico” o “mondo dei sogni” perché mi piace pensarmi come un nomade che viaggia attraverso l’amore per l’arte.” La prima volta che Marco mi ha parlato di te, le sue parole sono state “questo ragazzo è il nuovo Carl Craig”. Una profezia non certo facile da portare sulle spalle. Quanti anni hai? Come vedi te stesso e il tuo futuro nel music business tra 10 anni? “Sono su questa terra da 19 anni, e finora è stato un viaggio straordinario. In 10 anni vedo questo viaggio portarmi in un regno capace di simbolizzare il mio mondo dei sogni e condividere con altre anime la mia storia.” Cosa ne pensi delle parole che il Papa ha pronunciato nel suo ultimo viaggio in Africa contro l’uso del preservativo come mezzo efficace per combattere l’epidemia di HIV/AIDS? CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 20 “In alcune parti dell’Africa molte persone vivono con credi che hanno origine da epoche antiche e questo in qualche modo ha un grande effetto sulla diffusione dell’HIV/AIDS. Uno strumento come il preservativo è ancora motivo di imbarazzo per molti.” VENERDI’ 15 MAGGIO VENERDI 22 MAGGIO / VENERDI 19 GIUGNO LA BELLA MAFIA ArciLesbica Bologna e Le Strulle presentano: LesDance/Let’sGnock: WOMEN PARTY Per una sera tutte le soubrette si riuniranno. Tutta “La bella mafia” gay made in Cassero, quella che ha animato tutte le varie lotterie, i vari show (da “Beauty Case” a “Coop Marchetta” passando per “Presi per la gola”) si uniranno il saggio di Scarpe spaiate, colori fluo che fanno a pugni, gonne fine anno, la recita nella quale raccontare ironicamente a loro stessi e agli altri come e quando si è parte della “bella di tulle e bustini di tua nonna. Le Strulle sono delle Mafia” (quella dell’album di Lil Kim ovviamente) nno vestire. giovani svampite e di sicuro non si sanno Il cast è di quelli a prova di bomba (a mano): ni 90. Danno Ballano solo Electro, House e Trash anni Le picciotte Annie 80 e Bertha Black, vedette di Gaywatch e impareggiabili caricature del poveraccismo politico gazione, il massimo per creare momenti di aggregazione, nostrano (dalla Binetti alla Jervolino), soprattutto tra giovani donne. Lysandra Coridon, la moglie castigata, sempre in bilico tra uno spogliarello e una “secrezione vaginale” assero: vi Queste sono le nuove serate lesbiche del Cassero: (come recita il titolo della sua hit ormai cult proposta a Omonoia) facciamo entrare sia depilate che pelose! Lady Pantera, la pupa regina di video remake e improbabili parodie. Dress code 22 Maggio: Jungle party, tira fuorii Maxxx(l), la figlia abbandonata all’altare pronta con la sua estensione vocale e corporale ad ammaliare l’animale che è in te! tutti gli avventori, Dress code 19 Giugno: Space invaders, aliene Gaeta Jones, la capa del bordello, specializzata in traffici leciti e non insieme alle sue compari dal pianeta Venere con furore! Nunzia e Cinzia Minerva Lowenthal, boss di trucchi & musical, oltre a Celine Dior, Brenda Broadway e la suadente voce di Wilbi. Ad officiare il tutto il Tony Soprano, il boss rigorosamente senza portafoglio: Matty P. VENERDI 29 La regia è affidata alle sapiente mani di Luca De Santis a.k.a. LaTavia Tovarich, ideatore MAGGIO dell’ormai storico Burlesque oltre che di Beauty Case e Coop. Marchette e fresco OMONOIA GUERRA INTESTINA vincitore del premio Micheluzzi come miglior libro a fumetti 2008 per il suo “In Italia dress code: camouflage sono tutti maschi”. con: DJ BUBBLE from CACCADURA, THE BEAUTY F*ARMY, LEACHES live featuring ANDREA Lo show comincerà alle 23.30 circa e al termine daremo il via BIRDS, LA TRINCEA, MINERVA E I MASTINI DELLA GUERRA, LA LATRINA DELLA BUONA SORTE, alle danze, al ballo di fine anno con le musiche WAWASHI - special guest: BOTTIN dj set (ESKIMO REC./ITALIANS DO IT BETTER REC.) di Brandy che vi terrà svegli fino al sorgere del sole. Ore 23: Giù dalle brande. Outfit mutanda bianca, maglietta sudata verde marcio da una notte agitata e il camerata ancora dormiente con un’alzata fresca e impetuosa. Corvini anfibi lucidi, pantaloni di un succinto mimetismo etero, elmetto a coprire un uniformato capo mascolino. Rigore, disciplina, perfezione. Pronti per combattere, debellare, sconfiggere il male di continue violazioni, l’assedio alle nostre proprietà, le dolorose stilettate interne che ci pervadono da questa continua Guerra intestina. Torna Omonoia, appuntamento a cadenza di marcia, ed esplora l’energico e virile mondo guerriero, per sentirsene in pieno un membro, per schierarsi e contrastare le amenità, per diffondere la rigida dottrina e renderci pronti a opporci alla quotidiana disputa con i diversi. Vestiti nella Beauty F-Army, lucidandoti gli stivali con lingue energiche, estirpa la femminilità, accingi dalla latrina della buona sorte. Il generale Bottin ritma il passo cadenzato, DJ Bubble per l’adunanza nel Garden. Live war con Minerva e i Mastini della Guerra. Disturbi enterici: Liceliac and Birds. DOMENICA 17 MAGGIO Auditorium DMS, via Azzo Gardino, 65a - ore 21 Più omofonia e meno omofobia! SABATO 30 MAGGIO Ovunque tu sia ti troveremo, rapidi ed infallibili, spietati e battaglieri, per normalizzarti, invertirti e prepararti al tuo conflitto interno. Profondi boati, cannoni penetrati, meteoritiche devastazioni. Dissenten. Silenzio. Homework Festival 7 / Final Party KOMOS - Coro Omofonico Bolognese diretto da Paolo V. Montanari KINK (Rush Hour) – BUL /live set canta nella Giornata Internazionale Contro l’Omofobia, esibendosi SHADUZ+PHOOKA(Homework Rec.) - ITA /live set in un repertorio vario e imprevedibile, con particolare attenzione M16 (Persistencebit Rec.) - ITA /live set al compositore rinascimentale bolognese Adriano Banchieri, di MAX P (Dancity) – ITA /dj set cui eseguirà alcuni brani sacri e profani, tra cui un mottetto visuals by HILBERT K. - ITA in prima esecuzione in tempi moderni. Ospiti il violinista Colm De Bhuinn e il soprano Anna Rita Pili. Al pianoforte L’associazione culturale Homework con il patrocinio della Regione il maestro Mario Sollazzo. Emilia Romagna, del comune di Bologna e del Quartiere San Vitale, e Dicesi “omofobia” l’avversione per l’omosessualità grazie alla collaborazione e al supporto di numerosi compagni di avventura, e gli omosessuali. L’”omofonia” invece è la è orgogliosa di presentare la settima edizione di Homework Festival! tecnica di composizione a più voci che fa L’evento, diventato un punto di riferimento nel panorama italiano della cantare a ogni voce la medesima sillaba musica elettronica e delle arti digitali, si apre, quest’anno, alla scena artistica nel medesimo momento. Quanti inutili internazionale: i tre giorni della manifestazione si articoleranno tra live di problemi si potrebbero risolvere con musica elettronica, dj set e video installazioni. La proposta artistica varierà da uno scambio consonantico! progetti orientati alla ricerca ad altri più spiccatamente pop. Il Festival sarà anche momento di riflessione su diversi aspetti delle culture digitali attraverso workshop e dibattiti incentrati sul rapporto tra arte e tecnologia. Homework Festival, da giovedì 28 a sabato 30 maggio, invaderà lo “Spazio Sì”, in (via San Vitale 67), centro di produzione e ricerca del Teatrino Clandestino e sabato, infuocherà le piste del Cassero con il party conclusivo. www.homeworkfestival.net 21 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 WORLD FESTIVAL Inseguire la qualità musicale trovandola in confezioni sempre più sofisticate è possibile in Europa in diverse occasioni. Complice il caldo estivo, questi contenitori diventano il luogo d’incontro tra le più diverse personalità che gravitano intorno al pianeta musica. Produttori, promoters, dj, agenti, cultori, veterani, giornalisti. Un’umanità variopinta disposta a muoversi per migliaia di chilometri pur di accedere a questi sofisticati happening e usufruire delle migliori line up possibili. Il dispiego di mezzi è solitamente fantasmagorico: i suoi alberghi, tutte le sue disco, tutte le sue spiagge. Ma allestimenti che adattano per pochi giorni importanti spazi pubblici, soprattutto riempie i giganteschi recinti del festival che impianti audio e video che difficilmente si ha la possibilità di ascoltare e propone in tre pomeriggi e in due serate la più audace antologia guardare, centinaia di addetti per rendere accoglienti intere città a decine di di musica avanzata. Dal più complicato noise al live della star del migliaia di utenti accorsi per l’occasione. Sono stato più volte un visitor di momento. Si può dire che nelle aree riservate agli addetti ai lavori questi mega eventi. Sin dalla prima volta e tuttora rimango sconcertato si possono incontrare tutti, dal mostro sacro che rilascia interviste dall’imponente impresa capace di prevedere ogni piccolo particolare e con un cocktail in mano fino all’ultimo dei dj che si affaccia per la renderlo presentabile e funzionale al meglio. Poi ovviamente ogni prima volta a sbirciare il vero mercato musicale. Come tutte le cose che singolo festival ha la sua peculiarità, quel particolare taglio che fa hanno raggiunto l’apice del successo è inevitabile un minimo di inflazione: troppa gente ovunque, meno sforzi nella cernita delle avanguardie. Ma la differenza, soprattutto in termini di pubblico. Per entrare un po’ questa situazione resta, secondo me, la grande fiera della techno mondiale. Il meglio nel dettaglio credo sia il caso di passare a degli esempi programma è molto articolato e prevede anche delle mostre interattive molto concreti. E in questi due mesi di maggio e giugno, concentrerò la stimolanti, allestimenti tematici, fiere del disco e dell’editoria specializzata, mia attenzione su due grandi eventi. proiezioni di documentari in cinema di alta qualità e sporadiche sorprese multimediali disseminate lungo tutti i percorsi. Il sito web è privo di fronzoli, a buon Il primo è francese, si tiene a Lione dal 20 al 24 maggio ed è giunto alla intenditor poche parole: www.sonar.e www.sonar.es.. È inutile anticiparvi cosa ci sarà da ascoltare: sua settima edizione, ha un titolo molto accattivante, Nuits Sonores, negli ultimi quattro anni ho smesso di guardare il programma in anticipo, tanto lì riesco così come accattivanti sono i suoi spazi e gli artisti coinvolti. Credo a sentire tutto ciò che mi interessa. sia l’unico festival in Europa capace di offrire un vero approccio epicureo: una città moderna che mette a disposizione spazi che Scatenare una fribrillazione così alta usando il meglio dei contesti musicali del mondo provoca sono dei grandi capolavori architettonici, spostamenti tra una di solito un collettivo sconquasso ormonale. Per cui sento di dover avvisare le persone meno location e l’altra offerti su battelli fluviali, concerti sulle rive avvedute che tuffarsi in eventi come questi comporta alcune precauzioni: a) scrivere su un del fiume, relaxing area ricca di complementi d’arredo di foglietto il proprio nome e indirizzo, si rischia spesso di non ricordare anche queste info design. Insomma uno sfogo estetico condito qua e là basic; b) piccola scorta di preservativi, non è detto che si usino, ma in questi ambienti con nomi quali Josh Wink, Claudio Simonetti, Agoria, i sorrisi abbondano; c) imparare il vocabolario minimo d’emergenza nella lingua del Ricardo Villalobos e molti altri. Non mancano gli spazi posto, tipo “voulez vouz coucher avec moi, ce soir?” oppure “signor poliziotto mi aiuti”. dedicati agli esordienti e quelli prettamente francesi La gioventù apolide che colora questi eventi è solitamente lì per divertirsi, e le barriere come solo oltralpe riescono a concepire inserendo solite che siamo abituati a vivere nel nostro paese non esistono. È sufficiente citare il il protezionismo anche nella più universale delle fatto che non esiste security all’interno degli eventi anche se ci sono quarantamila arti. Il sito web è molto dettagliato e ricco di persone. In tanti anni non ho mai visto nemmeno uno schiaffo. Da qualche informazioni di ogni tipo: altra parte del mondo è evidente che si impara ad apprezzare il rispetto www.nuits-sonores.com . www.nuits-sonores.co e il quieto vivere. Un consiglio ai gay e alle lesbiche che partecipano a tali eventi per la prima volta: si tratta dei posti etero più Il secondo è un appuntamento friendly che si possa immaginare. Buon divertimento. immancabile. Se in qualche modo BRUNO POMPA la musica elettronica occupa uno spazio significativo nella tua vita, non puoi non conoscere il Sonar. Il più anziano e il più grande dei festival musicali. Si tiene quest’anno dal 18 al 20 giugno. Barcellona in quei pochi giorni cambia letteralmente volto: una improbabile forma di turismo proveniente da ogni angolo del pianeta occupa tutti CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 22 MEET THE RESIDENTS TRASH COUTURE Extended Mix Mix”:”: la nascita del girl power vero, altro che quelle cagne delle Spice Girls.” Matty:: Ma a proposito hai visto Geri adesso? Passa da un magnate all’altro, è maaaaaaaagra e si fa pagare tutto da dio, come non invidiarla? Comunque io per sottolineare sempre la mia caratura intellettuale rispondo “I Just Can’t Get Enough” Enough” ma nella novella versione delle Saturdays che amo perché sono riuscite a rincretinire anche un must della new wave. Debuttano il 9 marzo 2005 in uno sciagurato mercoledì casserino mentre vengono benedetti urbi et orbi da Paola & Chiara (il video è tuttora visibile su You Tube) e lanciano banconote con la loro effige. Il loro nome d’arte è un riassunto delle loro due anime, quella TRASH senza ritegno di Matty p. e quella più COUTURE dell’attuale Miss Alternative in carica, Fvln, unica Modella della Maison ad usare il suo Codice Fiscale. Questo sodalizio, che le amiche scommettevano non sarebbe durato nemmeno un battito di ciglia finte, le ha portate in tournee in celeberrimi locali bolognesi come l’Estragon, le Scuderie, il Millennium, la Capannina, lo Chalet dei Giardini Margherita oltre a qualche capatina a Marina di Ravenna, Perugia e Catania. Hanno inciso due bootleg ormai introvabili quanto la prima edizione di You Can Dance: “Confession from the chemical toilet e Beware of the Dogs (attenti alle cagne).” A breve arriverà il terzo che verrà distribuito al loro fan club che ormai ha più iscritti di quello di Lorena Bianchetti. FVLN”:”: “Pronth?” Matty:: “Senti, cagna il direttore del magazine ci ha commissionato un articolo su di noi…” FVLN:: “Ma non sei tu il direttore del magazine??? Almeno quello farlocco…tanto si sa che fa tutto la signora Rovere…In realtà quello che fai è solo fare uscire le foto tue sempre perfette, le altre vengono mandate in stampa come Farrah appena uscita dalla clinica per A.A.” FVLN:: “Beh, scusa e ““When When I Grow Up - Digital Dog Mix” Mix” delle PussyCat Dolls dove le metti? 7 gattine in calore che cantano e ballano... chi non si immedesima? Matty:: “Direi che in quanto a trashate di gruppi abbiamo già dato. E meno male che eri quella couture… io riparto da “Poker “Poker Face - Glam as you Remix Remix”” di Lady Gaga (ma solo quando la pronuncia la Tatona) A proposito l’hai sentita live a “quelli che il calcio”?” FVLN:: “Sì era sfiatata quasi quanto te quando hai inciso insieme alle ONASSIS (me compreso) il demo di VENUS: introvabile per fortuna, Un affronto ai timpani! E a proposito di sfiatate rilancio “In My Arms - Sebastian Leger Mix Mix”” di Kylie Kylie:: da ballare esclusivamente con Little Fluffy Luke che fa il verso alla Minogue...tanto sono alte uguali…” Matty:: “Mamma mia la Fluffy quando suona al mercoledì è veramente la top… e poi ricordati che non dobbiamo parlare male delle colleghe!” FVLN:: “Come no? Pensavo fosse il fulcro dell’intervista, sai che io amo. Allora parliamo male del boss, di Agònia! “Don’t Stop the Music - Light Blue Remix” Remix” di Rihanna Rihanna”:”: odia questa canzone, se è in sala, alla prima nota corre in consolle per insultarmi, ma tanto quello lo fa a random ormai.” Matty:: “Ma sei pazza? Vuoi che finiamo a suonare nel terrapieno sopra una barcarola?” FVLN:: “Barcarola? Mica siamo le Poppen che fra un po’ suoneranno pure ai Funerali!!!??? Quelle raschiano il barile da anni ormai e farebbero a pugni per una data in più..” Matty:: “Se la solita acida, allora visto che una Poppen è dipartita verso la “rive gauche” a lei dedico l’ultima canzone della playlist : “Moi, “Moi, lolita” lolita” di Alizèè per tutte quelle come noi che rimangono sempre Lolita fuori… ma ovviamente non quella di Kubrick: ma quella della Littizzetto!” I Trash Couture suoneranno al Cassero il 27 maggio (per il Matty P birthday party) il 17 giugno e il 1 luglio. Loro incursioni sono anche previste alla serata Orsa e al venerdì allo Chalet dei Giardini Margherita Matty:: “Ma se non appaio mai nel magazine? Comunque dobbiamo citare una nostra playlist ideale.. le canzoni immancabili per fare sfogare il nostro dancefloor e ti vieto di citare una canzone della vecchia.. tienitela per te.. a proposito ma secondo te che pubblico ci sarà alla data di Udine? W i Balcani!!!” FVLN:: “Ad Udine prevedo oltre che il SOLD OUT l’OUT e basta, chi va a vedere Madonna ormai è fuori moda, io ho smesso nell’89! E in suo onore ti dedico ““Express Express Yourself - 23 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 ONE TREND - X FACTOR ONE Ok, siamo tutti d’accordo che è il programma dell’anno, che ci ha strappato l’anima, che ci ha tenuto svegli notti e notti, che ci ha fatto scoprire un sacco di diamanti grezzi e que viva x factor. Vorrei però sottolineare da cronista delle sette note i momenti che rimarranno per sempre nella mente di questa seconda edizione. Daniele Magro:: con l’abito a squamette argentate che lo faceva assomigliare ad una carpa con i Rayban o con la vestaglia nera che lo faceva sembrare una suora laica. L’abito non fa il monaco tantomeno la tunica nera. Le trovate di Tomassini:: Matteo “naso da avvinazzato” Becucci canta “Il cielo” e cosa appare sugli schermi: Il cielo. C’è la donna cannone e cosa tira fuori dal cilindro? Il circo che d’altronde dopo l’Aguilera e Britney chi è lui per non riciclarla ancora? Di Matty P. ONE ICON. NILLA PIZZI 90 Ho alcuni ricordi indissolubili legati a Nilla nostra (e sebbene molte malelingue lo pensino nel ’51 quando vinse il suo primo festival io non ero ancora nato). Partendo da quando giovane e sprovveduto inviato di una nota radio bolognese me ne andavo nella città dei fiori ad inseguire improbabili vincitori da una fuitina sanremese e via (non è ancora il momento di raccontarvi la mia cena con i genitori dei Jalisse) e lei era sempre là: nella hall dell’hotel Londra, a vagare per i folkloristici siparietti pomeridiani (oggi abitati solo da tronisti e sgallettate) dispensando consigli su come resistere 60 anni da icona della musica leggera italiana. Oggi, per i suoi 90 anni, celebrati ad un party con Lele Mora, persino Mina la celebra nominandola regina del secolo scorso, “la signora della canzone per antonomasia”: l’unica voce da cui lei abbia mai preso ispirazione. E Nilla o meglio Adonilla, figlia della furia del suo segno zodiacale e della ricca, grassa e dotta provincia bolognese, una donna che ha fatto la revolucion quella vera lo è stata. Dà l’addio al marito (mister Pizzi) partito per la guerra e debutta negli spettacoli per le forze Armate (ora abbiamo capito da chi ha copiato Mariah). Vince concorsi, si fa conoscere alla radio ma soprattutto in un mondo di ragazze dagli occhi e dalla testa bassa, si concede vestiti audaci, provocanti e diventa la regina di cuori di quegli anni, facendo tentare il suicidio persino al George Clooney dell’epoca Gino Latilla. Alla faccia di tutte le Carfagne e le Sozio di questa terra. A 87 anni alla vigilia di un tour estivo con Platinette (e dite mò se una così non è avanti) ebbe un ictus che la costrinse ad appoggiare gli occhialoni sfumati e i tailleur dalle ampie spalline per un po’. Ora si concede di rado, ma non manca mai agli eventi dove “l’icona” deve esserci. Allora auguri vezzosa Nilla, che non ami parlare della tua età e ti perdoniamo pure se dichiari di amare Povia… ogni regina ha le piccole imperfezioni che la rendono ancora più grande. Ambra Marie in versione Tomassini “il pezzo te lo raffiguro io”. “Ti sento” è stato un capolavoro: Lei che un po’ Jo Squillo, un po’ Nirvana cantava i Matia Bazar mentre inquadravano i cartelli con scritto “Ambra Magique” e si strusciava contro i materassi preparandosi per un impiego post programma da decantatrice del doppio lato: estate di qua, inverno di là. Impagabile. Giops o Andrea o meglio il protetto di Morgan con la sindrome di Tourette: vanta amicizie altolocate quali Syria e dicono faccia il maestro elementare. La Gelmini è piena di gatte da pelare. Alzi la mano chi lo vorrebbe come maestro unico.. I talenti incompresi:: quando arriva il darkettone che propone una versione gotica della bambola e Morgan gli chiede se gli ha messo gli spilloni dentro mi sganascio dalle risate. I collegamenti con le inviate durante la finale. Povera Corna: passata indenne una scivolata in diretta a Sanremo e centinaia di domenica in con Giletti, si ritrova alla sagra della salama da sugo con tale Miss Italia in carica e tale Claudia Andreatti che si è bevuta qualche cicchetto di troppo sperando di poter ambire a condurre Uno Mattina Estate. Il duetto Farias – Malika Ayane durante il galà: i Farias sono una certezza. Sanno dare un tocco di bruttezza a TUTTE le canzoni. Meno male che il pezzo di Malika è di un’altra categoria. Peccato che lei non avesse l’asta e non potesse buttare le braccia a caso come al solito e che a parte la gonna era indistinguibile dai fratelli della Patagonia. Dice di avere origini marocchine ma non me la racconta giusta. La Ventura sempre e unica icon che dice ai Bastardi: “Vi adoro perché non siete cambiati di una virgola dal vostro stile” mentre la settimana prima amava Daniele perché “ha accettato i consigli, è cambiato dimostrando umiltà”. Sempre in tema di ammirazione c’è da elogiare Jury che “quando è arrivato sapeva pochissime canzoni in italiano” manco arrivasse da Hollywood. Sempre Jury che storpiando in italiano “Beautiful” dell’Aguilera, canta “Tu sei unica, bellissima tu sei…” ebbasta invertire le parole per fare l’assonanza.. abbiamo già dato con “La forza mia”… Chi sono stati i nostri preferiti? Sempre e comunque i bastardi. Forse perche come dice la Ventura: “se fossi più giovane ci farei un pensierino pure io” o forse perché mi danno l’idea che se gli chiedi “che emozioni hai provato cantando?” devi essere contento se non ti ruttano in faccia. Dimenticavo. Sì che lo amiamo e vedi introduzione iniziale… ma tornare il 14 settembre non è un po’ presto? A meno che anziché in un loft in via Mecenate i concorrenti non li mandiamo a Cayo Paloma. Vi sembra una buona idea? CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 24 BASTARD SONS OF DIONISO dispiace. Ma erano le regole del gioco. Infatti nei Se vi chiedessero di cantare al nostri live penso che non faremo cover se non quelle Gaypride? dei Beatles e di Crosby, Still, Nash & Young che facciamo “Ma perché no? È una grande sempre. Per il disco noi abbiamo intenzione di fare conoscere festa…” la nostra musica. Se alla nostra casa discografica non andrà bene, torneremo a lavorare per le etichette indipendenti, per Per chiudere, vogliamo farvi un cui abbiamo grande rispetto, come abbiamo sempre fatto gioco per capire quanto siete gay di Matteo Giorgi senza alcun problema.” inside: si chiama il GAYOMETRO Allora, avete visto che siete appena entrati in classifica! 4° posto negli “Siamo proprio curiosi di vedere cosa album e primi nel digital download. Siamo di nuovo in balia della Lo sapete che la comunità gay è stata fin da subito salterà fuori!” sindrome Giusy Ferreri: chi vince ad X Factor arranca e chi arriva tra i vostri principali sostenitori? secondo trionfa.. “Ce l’hanno detto.. ci ha fatto piacere. Speriamo però di La canzone più gay che vi viene in “A dire la verità speriamo di durare un po’ più a lungo di Giusy Ferreri. Ci piacere per la nostra musica e non solo perché siamo mente? piace più l’idea di avere un successo meno prorompente ma più duraturo carini.” “Tutte quelle dei Take That” nel tempo: insomma tra 6 anni vorremmo esserci ancora.” Beh, “L’amor carnale” si chiude con la frase: “Bella Che risposta curiosa… E come tutti i gruppi di rock alternativo, vedi Afterhours, conclusione… stare qui con il tuo amico”. In base “Boh, era la prima cosa che ci è venuta finirete poi per andare a Sanremo.. al tono con cui uno la legge ci si può vedere anche in mente, forse per lo stereotipo che “Ma non ci pensiamo proprio. Cioè non abbiamo nulla contro il finale gaio.. rappresentano. Però pensandoci forse sono Sanremo, ma guarda anche come sono finiti gli Afterhours. “Certo, è quello il bello delle canzoni, no? Che uno le più adatte quelle dei Culture Club” Hanno fatto una scelta coraggiosa e sono stati eliminati subito.” legge come meglio crede” Il film più gay? Federico ha commentato così la prova sanremese Avete fatto il video di “Contessa” dove siete “In & Out, anzi no Zoolander.. quel film Giusto di Marco Carta: «Questa esibizione sta facendo travestiti, ci sono foto in rete di Jacopo dove è gayissimo. Ma anche Starsky & Hutch per non rendere conto del livello della musica italiana. Io mi bacia un uomo.. insomma siete molto friendly. sotto sotto… ma è vero che hanno detto smentirvi… vergogno di essere italiano” Confermi? “Ma sì è goliardia! Bisogna giocare, divertirsi nella che uno dei Teletubbies è gay?” per chiudere: “Sì, certo l’ho detto. Non ce ne voglia. È un nostro vita…” per una notte di coetaneo ed è un bravo ragazzo ma non ci sentiamo Sono voci di corridoio non passione Cristiano rappresentati da questo tipo di musica e da questa Ma come mai non ci sono realtà gay confermate. Slip o boxer? Ronaldo, Vladimir discografia in cui è stata messa da parte l’arte per importanti in una regione come il Trentino? “Boxer perché come dice la canzone degli Luxuria o la Binetti? il mercato. Non si rischia più, non si sperimenta “Mancano proprio i punti di aggregazione. A Trento AC/DC: “My balls are always bouncing / To “Ma chi è la Binetti?” più…” c’è un solo locale per musica dal vivo, il SoulTrain the left and to the right” e ci piace così.” che deve chiudere alle 11. Ma ti sembra normale? Ecco appunto lasciamo Come ha però sottolineato Marinella E poi c’è il centro sociale. Finito. Poi, a dire la verità, A proposito… Scadiamo un po’ nel perdere…diciamo che è Venegoni su “La Stampa” uno dei boss noi non avevamo mai visto un gay prima di venire trash perché molti sono curiosi… una donna non esattamente della Sony, la vostra casa discografica, a Milano” Chi vince? simpatica né di idee aperte sui ha detto: “Amici ha salvato la musica “A cosa?” 60 anni… italiana!” Ma come è possibile? Poi comunque a “Allora facciamo così Jacopo si prende “Ma davero l’a ga dit sta roba? (in rigoroso Milano vi siete rifatti immagino? Ma su dai provate ad immaginare… la Binetti con un sacchetto in testa. dialetto trentino). Guarda, noi non “Certo, ne abbiamo conosciuti 5000 tutti “Ahhh, era una domanda per rimanere Federico Cristiano Ronaldo… (Federico conosciamo la musica di Amici, ma è insieme. Ed è bello perché ti rendi conto che non in tema… ma non lo sappiamo! Mica ci dal fondo si lamenta per la scelta e Jacopo certo più facile fare soldi andando sul c’è differenza. All’inizio eravamo un po’ straniti. controlliamo!” gli dice di non fare storie che al limite sicuro, con le 35.000 copie garantite e Ma poi abbiamo capito che non c’è alcun tipo palleggiano un po’) e a sto punto a Michele chi s’è visto s’è visto.” di differenza, che si vive bene e si è felici lo Sapete montare un mobile Ikea? tocca Luxuria.” stesso...” “Certo! Che ci vuole! Ci sono pure le Però capite che con “il istruzioni!” Che bravi.. ve li siete divisi! Ma sistema” dovrete averci a Ma nessuno ci ha provato sarà una cosa da “Tutti insieme che fare anche voi adesso spudoratamente con voi? Vi assicuro che molti gay tra cui io non appassionatamente” o ognuno che siete in corsa per “Ma scherzando sì. E noi siamo stati al gioco. Tutta la lo sappiamo fare… per conto suo… preparare l’album…e vita mi sono detto che se fossi stato una donna me la sarei “Vorrà dire che verremo da te ad “Facciamo ognuno nella sua che venite da un tirata e avrei fatto impazzire gli uomini. Quando succede che insegnarti…” stanzetta che è meglio…” programma come “X dei ragazzi ci facciano molti complimenti facciamo un Factor” che vi ha po’ così: quante altre volte ti capita di avere il Smettila di fare l’ammaliatrice fatto conoscere ruolo dell’ammaliatrice?” con me: da piccoli giocavate soprattutto all’indiano o il cowboy? E per delle quale era il vostro ruolo? cover… “A dire la verità giocavamo con “Questo i Lego, però se dovessimo un po’ scegliere un ruolo diremmo ci il cacciatore… con l’arco pieno di frecce.” 25 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 FEED CHELONIS R. JONES Chatterton (Systematic Records) CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 Qualcuno di voi ha mai sentito parlare della DJ SPRINKLES temutissima “sindrome del secondo album”, ovvero Midtown 120 Blues (Mule Musiq/Audioglobe) quell’ansia che prende un producer quando, dopo ZEITKRATZER/TERRE THAEMLITZ un album di esordio di successo, mettendosi di Electronics (Zeitkratzer Records) nuovo al lavoro, si deve misurare per la prima volta con le aspettative di pubblico e critica? Artista poliedrico, musicista sperimentale, teorico del ARTHUR RUSSELL Sicuramente Chelonis R. Jones non sa di cosa transgender, Terre Thaemlitz torna con un album che la The Sleeping Bag Sessions (Traffic Records) sto parlando. Questo suo nuovo album è già critica musicale non ha esitato a salutare come una delle stato salutato, anche dalla critica più severa, migliori uscite del nuovo anno, riscuotendo anche il plauso di Arthur Russell, scomparso nel 1992 praticamente come un capolavoro, degno successore di artisti del calibro di dj Koze che del disco ha scritto: “è bellezza sconosciuto al grande pubblico, raggiunse una quel Dislocated Genius del 2005 che tanto fece pura, un capolavoro senza tempo”. certa notorietà solo nell’ambito dei club disco scandalo per la copertina giudicata razzista Con questo nuovo capitolo della lunga e prolifica carriera dell’artista della Grande Mela, pur avando al suo attivo (ma in pochi sapevano che il suo autore è americano da tempo trasferitosi in Giappone, Terre traccia una collaborazioni con personalità come Allen di colore...) e che fece di Chelonis un’icona parabola dell’house music, termine col quale identifica tutta la dance Ginsberg, Christian Wolff e David Byrne e la della musica elettronica underground. music di matrice black e gay, partendo dalla sua nascita a New York col direzione del The Kitchen, il centro di musica L’album è dedicato alla figura di Thomas Loft di David Mancuso, passando per il Paradise Garage di Larry Levan, sperimentale da cui è emersa ad esempio Chatterton, un poeta omosessuale del ‘700 per poi spostarsi a Chicago con Frankie Knuckles, e rientrare a New York Laurie Anderson. In eredità ai posteri Arthur morto suicida all’età di 17 anni a causa con la deep house e il vogueing, fino alla sua consacrazione (ma anche ha lasciato decine di nastri con le sue dei repentini e drastici cambiamenti volgare banalizzazione: da qui la Madonna-Free Zone dell’album!) ad opera composizioni e con versioni inedite dei suoi che il successo letterario portò nella della regina del riciclo delle idee altrui, Miss Ciccone, che con la sua hit mondiale maggiori successi, che sono state riportate sua vita, minando la sua identità dalle Vogue cancellò in un sol colpo le vere origini dell’house, un fenomeno che aveva “in vita” da una serie di brillanti raccolte fondamenta. Attraverso questa figura, unito uomini e donne che nel ballo trovarono la salvezza da un’esistenza marchiata che mettono in luce la sua straordinaria Chelonis esorcizza i suoi fantasmi e da razzismo, omofobia, pestaggi, mercato nero di ormoni, crisi del gender, abuso di abilità nel passare da produzioni disco il suo stesso tentato suicidio dopo alcol e di droga, alienazione, solitudine, HIV, disoccupazione, censura. (Go Bang! e Is It All Over My Face sono due la recente morte della madre e del Midtown 120 Blues è allo stesso tempo un canto d’amore e un urlo di dolore, è la vera, pietre miliari della miglior disco music migliore amico. Ma fin qui la storia. originaria, pulsante anima della house music. (www.audioglobe.it) mai prodotta), a pezzi pop o a musica Occuparsi di ciò che veramente Se Dj Sprinkles è il nome col quale cominciò a esibirsi nel 1991 come dj nel club Sally’s più sperimentale, con soluzioni ogni conta, la musica, è in questo II (“frequentato unicamente da trans latino-americane di New York e dai loro clienti, volta nuove e innovative, che fanno di caso un compito arduo. Come che mi odiavano”) e che usa tutt’ora per le serate Deeperama che conduce ogni secondo Arthur Russell un genio indiscusso del spiegare a parole una così densa venerdì del mese al Club Module di Tokyo, Terre ritorna Thaemlitz per il suo secondo album in secolo che si è appena chiuso. L’ultima e intelligente amalgama di suoni collaborazione con i berlinesi Zeitkratzer, ensemble da camera di dieci elementi specializzatosi in raccolta spetta alla Traffic Records, acidi e melodie malinconiche, compiti impossibili, quali la spettacolare trascrizione per strumenti acustici (grazie alla maestria che propone 10 brani che Russell di testi controversi sospesi a nel padroneggiare le tecniche “estese” agli strumenti e i sistemi di amplificazione a contatto) della compose o produsse per la sua metà strada tra poesia, brutale Metal Machine Music di solo feedback di Lou Reed (nella nuova formazione troviamo peraltro accanto etichetta, la famigerata Sleeping confessione e visione estatica, a fiati, archi, piano e percussioni anche l’elettronica analogica dell’ex-Rechenzentrum Marc Weiser). Il Bag. Pop, proto hip-hop, disco, di sperimentazione e pop, di leader Reinhold Friedl dice di Thaemlitz che è “probabilmente uno dei miglior musicisti che abbia mai early house, tutta la creatività di strutture techno e attitudine incontrato, anche per quanto riguarda il missaggio in studio degli strumenti acustici” e questo nuovo un produttore rivoluzionario il cui rock? Davvero impossibile. cd riprende quasi tutti i brani già apparsi sull’LP (ormai esaurito) Superbonus di qualche anno fa, ma in genio fu spazzato via, insieme a Come lo stesso Chelonis nuove esecuzioni e arrangiamenti. Si va dalla stravaganza puramente ritmica (condotta dagli incitamenti tante altre menti creative, dalla afferma a proposito di di Terre: “Hey Sister, Work!”) di Down Home Kami-Sakunobe al sinuoso jungle-jazz del contrabbasso ferocia di un virus ai tempi Chatterton: “compratelo attraversato da vertiginosi glissando di violino e laceranti incursioni dei fiati di Sloppy 42nd (vecchio brano ancora poco conosciuto. o ignoratelo”. Il mio dedicato appunto alla “pulizia” fatta di club come il Sally’s e di tutta l’industria del sesso adiacente conseguita MAURO COPETA consiglio è di comprarlo. con la vendita alla Disney dell’area di Times Square, la Midtown appunto), MAURO COPETA ma la standout track è Superbonus, completamente diversa dalla versione del 2002 (dove dominavano trasmissioni radiofoniche e la fisarmonica di Luca Venitucci), un monolitico drone di 25 minuti accompagnato in punta di spazzole e i cui accadimenti sonori si muovono quasi esclusivamente sullo sfondo. (www. zeitkratzer.de) MAURO COPETA E WALTER ROVERE 26 HELEN HUMPHREYS Il giardino perduto (Playground) Durante l’estate del 1941 Gwen Davis, botanica trentacinquenne, lascia Londra per entrare nella Land Army, un corpo paramilitare di agricoltrici che si occupano di coltivare la terra per rifornire la GILBERTO SEVERINI nazione in tempo di guerra. Nella tenuta nel Devon, L’ex enfant terrible della Gigolo Records, dopo Il Praticante (Playground) la vita solitaria e i sentimenti di inadeguatezza aver divorziato da Mr. Hell (come quasi tutti di cui Gwen ha sempre sofferto subiranno una Profonde riflessioni innesca quest’ultimo romanzo di d’altronde), ha stretto un’alleanza strategica con salutare scossa, complici Jane, ragazza tormentata quello che mi piace chiamare il “Moroder francese”, Severini, già definito da Tondelli il più sottovalutato che vive nell’attesa del fidanzato disperso in volo, e tra gli scrittori italiani contemporanei. Riflessioni sulla David Carretta, anche lui ex Gigolo. Ed è proprio per Raley, insolito capitano dell’esercito canadese. Ma l’etichetta di Carretta, la Space Factory, che Adriano laicità del pensiero, del peccato persino, e sulle proprie l’elemento che più influenzerà il suo cambiamento pubblica Metamorphosis, il disco del cambiamento. A azioni in riferimento all’idea di corpo e di sessualità. è la scoperta di un giardino abbandonato, che diff erenza infatti del primo lavoro tutto strumentale, Lo scenario è quello di una non ben identificata Gwen vive dapprima come una dedica d’amore provincia italiana degli anni Sessanta, dove nell’aria Adriano si cimenta con strutture più complesse, ospitando cifrata da scoprire analizzando le piante che lo numerosi guest alle voci, come Atomizer, Terence Fixmer, risuona Modugno con le sue canzonette, la sera ormai compongono, poi poco a poco come parte di sé. si cena con la tv e non più in compagnia della radio, Dirty Princess e lo stesso Carretta. L’impronta industrial Le tre sezioni del giardino, Desiderio, Perdita e acida dei brani confermano la cifra stilistica del sound si lascia il praticantato in bottega (in sartoria) per e Fedeltà, sono, a un certo livello, i temi impiegarsi nelle vicine fabbriche appena sorte. Il estremo, sfrenato e maximal di uno dei migliori esponenti fondamentali del libro, espressi attraverso le nostrani nel mondo della musica elettronica. boom economico è da poco esploso persino nelle descrizioni delle piante e le lucide riflessioni di vite dei piccoli paesi, mentre il bum del cuore Lo abbiamo raggiunto via mail: Gwen, oltre che dalle vicende di persone a cui la sembra assopirsi lentamente nell’ingranaggio guerra ha divelto il cuore. Storie che s’intrecciano Se il tuo album fosse un colore, quale sarebbe? reiterato di una provincia meccanica. con quella della protagonista, che proprio “Rosso vermiglio” Carletto è l’eterno ragazzo del paese, la cui in questa situazione riesce ad ammettere di ostinata magrezza sembra il simbolo evidente desiderare e di provare emozioni che la fanno Com’è nata la collaborazione con Carretta? Tra ex Gigolo di una virilità difficile da esplicitare. La sua vita sentire compiutamente viva: “Ogni storia parla è effettivamente cristallizzata in una natura ci s’intende? di morte. Ma forse, se siamo fortunati, la nostra “Ci conosciamo da parecchi anni, prima come colleghi, poi amici poi morta di morandiana memoria, i legami storia di morte è anche una storia d’amore.” con la famiglia d’origine e la grossolana ancora collaboratori. Quando mi ha proposto di pubblicare per la sua La figura di Virgina Woolf accompagna tutto etichetta ho accettato con piacere.” moglie non fanno altro che virare su di un il racconto. Durante il viaggio, Gwen legge beige disarmante. Il corpo invece richiede sul giornale che la sua scrittrice preferita è Quali sono state le tue più importanti “metamorfosi” tra primo prepotente le sue attenzioni, e una precisa “scomparsa” nel fiume. Gwen è convinta di consapevolezza riemerge dal passato e secondo album? averla scorta per strada, una sera di sette anni “Ce ne sono state tantissime in tutti i campi, la più importante dal un del protagonista, facendogli finalmente prima, e da allora nella sua mente abbozza ricordare cosa volesse dire sentire una punto di vista musicale è stata quella che mi ha spinto a produrre tracce più continuamente una lettera, che ha la complesse, più strutturate, intimiste e mature. Anche più profonde, cupe e passione, la vicinanza amicale verso funzione di un diario o delle confidenze fatte un vecchio notabile del paese di cui ossessive. Per me è stato un “viaggio” difficile ma anche terapeutico.” a un’amica, e che testimonia le riflessioni e le per sempre si sentirà riecheggiare la Rispetto al tuo primo album, Metamorphosis contiene parecchie tracce scoperte che la protagonista fa su se stessa. mancanza. I desideri vanno rispettati, La Humphreys nasce come poetessa (ha cantate. A cosa si deve questa tua esigenza di strutture più “pop”? il corpo è un segno di cui non si può pubblicato quattro raccolte vincitrici ignorare la traccia, ancor più dei “Pop” non direi, se intendiamo tracce che si possono sentire anche in radio ;-) di svariati premi), e il suo stile ne è Volevo mescolare al mio sound alcune doti e talenti di artisti/amici che stimo. costumi, ancor più dei pettegolezzi. profondamente influenzato: le sue È l’ingenuità voltairiana di Carlo a L’”elettro gay style” degli Atomizer, il romanticismo noire e decadente di Carretta e descrizioni, sia della natura che dell’animo della moglie Succes. L’ansiogeno e industriale Fixmer. L’erotismo estremo delle Dirty renderlo candido tra i calcolatori, umano, sono infatti poetiche senza escluso tra gli altri pirandelliani Princess. E l’artistica eclettica malinconia della talentuosa polacca Anna Patrini del diventare stucchevoli, e mostrano un duo Skinny Patrini.” attanti, una maschera in mezzo ad uso sapiente della parola, che dice con altre. Alla fine l’unica sincera, l’unica sincerità, cesella stati d’animo e al Sempre alla ricerca di testosterone turco? diretta verso la verità dell’esistenza. contempo non è mai fuori misura. Il La trama dunque è magrissima, “No, il testosterone purché sia tale va bene di ogni nazionalità ;-)” giardino perduto è un romanzo breve, come il protagonista; l’autore si che si legge in poche ore, ma che tratta eclissa, restano psicologismi e MAURO COPETA di emozioni umane e di interrogativi personaggi per i quali intenerirsi. esistenziali in modo così brillante che Un piccolo Camus. Un piccolo la memoria del racconto riecheggia a gioiello di letteratura italiana da lungo nel cuore e nella mente del scoprire. lettore. 27 DARIO MARRONE ELISA MANICI ADRIANO CANZIAN METAMORPHOSIS (Space Factory) CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 ALL ACCESS PROGETTO SCUOLA CASSERO Per il mondo della scuola questo è stato un anno difficile: il momento storico e gli accadimenti che ben conosciamo (leggi alla voce “tagli all’istruzione”), hanno più o meno consapevolmente sconfortato la classe docente e di conseguenza le studentesse e gli studenti. Proporre e realizzare attività di educazione alle diversità, educazione di genere e prevenzione al bullismo omofobico in un contesto arreso all’immobilità ed esposto ad un quotidiano stress non è impresa semplice. Al tempo stesso, le richieste che ci pervengono dai vari Istituti mettono sempre più sovente alla prova le nostre capacità di intervento su casi anche molto delicati di piccole violenze e grandi discriminazioni. Con il consueto spirito battagliero, il Progetto Scuola Cassero accetta la sfida e va là dove c’è bisogno di sostenere i diritti di tutte e di tutti alla libertà di esprimere la propria persona, di sentirsi parte di un ambiente sicuro e inclusivo. Il futuro ci chiama dunque ad assumerci sempre maggiori responsabilità in un’ottica di professionalizzazione, senza svalutare la missione di attivismo che ci caratterizza. Cogliamo l’occasione per ringraziare le Scuole Medie e Superiori che hanno confermato la fiducia nelle nostre competenze e nella nostra buona volontà di dialogare con le/gli adolescenti, fuori e dentro le aule. GiGi Eh, sì, anche quest’anno arriviamo alla fine dell’anno scolastico ed è giusto fare il punto della situazione! Cosa dire del Gruppo Giovani? Nuove presenze, nuovi volti e nuove storie hanno popolato l’inverno e sono arrivate con noi fino alla primavera... Tanti gli argomenti toccati, affrontati e discussi. Molte le curiosità emerse che sembra sempre di avere materiale per scrivere dei libri, o delle enciclopedie! E poi i momenti di socializzazione puri e semplici come degli aperitivi o dei preserata sono certamente serviti per dare nuovi stimoli, nuove forme di incontro, nuove possibilità. L’estate è in arrivo e ognuno sta già facendo piani e previsioni.. ciò che sarebbe bello vedere è che le libertà di essere, la libertà di manifestare il proprio amore, la libertà di darsi ad un’altra persona (...o più!) possa essere condivisa, comune, e realmente quotidiana, in ogni dove, in ogni come...questo è di certo un desiderio, una volontà per un’estate divertente e positiva.. ma anche per un ritorno dalle vacanze con ancora più voglia di ridere, di incontrare persone che hanno qualcosa da dire e allo stesso tempo ancora più voglia di impegnarsi e fare del proprio mondo uno spazio condiviso e cordiale. Appuntamento a settembre, sempre in prima linea, sempre con tanta follia! CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 28 CASSERO INFOPOINT Hai bisogno di sapere cosa si fa al Cassero? Hai voglia di conoscere gli eventi LGBTQ della città? Vuoi avere delle guide per muoverti nell’associazionismo gay e lesbico? Hai voglia di fare quattro chiacchiere? Ora c’è un nuovo servizio: Cassero InfoPoint il giovedì dalle 16 alle 19 sui comodi divanetti del firstfloor - ti aspettiamo! SPORTELLO ANTIDISCRIMINAZIONI Vittima di discriminazione? Al Cassero è attivo lo Sportello Antidiscriminazioni facente parte della Rete Regionale Contro le Discriminazioni. Un gruppo di operatori è a disposizione gratuitamente per fornire supporto a chiunque ritenga di essere stato vittima di discriminazione omofobica, razziale o legata a qualsiasi altro fattore (genere, disabilità, età, stato di salute ecc...) Gli orari dello Sportello sono i seguenti: Martedì 19.00-20.00, Giovedì 21.00-23.00, Venerdì 14.30-15.30. È possibile anche essere ricevuti su appuntamento chiamando lo 0516494416 o scrivendo ad [email protected] COMBATTERE L’OMOFOBIA. SULLA PROPRIA PELLE In occasione delle iniziative per la Giornata Internazionale Contro l’Omofobia, il Progetto Benessere Cassero propone sabato 9 e domenica 10 maggio 2009 e sabato 16 e domenica 17 maggio 2009 il laboratorio di gruppo LGBT sull’identità ARCOBALENI. Arcobaleni, già realizzato nel novembre 2008, è un laboratorio esperienziale, che rappresenta uno spazio di scoperta e indagine di ciò che induce ciascuna persona LGBT ad interiorizzare inconsciamente processi culturali e sociali omofobi. Da 5 anni la Giornata Mondiale Contro l’Omofobia celebra l’esclusione dell’omosessualità dall’elenco delle malattie, avvenuta il 17 maggio 1990, e ribadisce che ogni orientamento sessuale è una variante naturale della nostra identità. Purtroppo in un Paese dove la cultura è intrisa di tradizionalismo bigotto ed eterosessista, subiamo l’omofobia diffusa nei media e nella politica, nel linguaggio e nella scuola, e la interiorizziamo. Arcobaleni nasce dalla voglia delle persone LGBT di riappropriarsi della propria vita in modo affermativo, di nutrire la propria autostima attraverso la relazione con l’altro, di combattere il pregiudizio che viviamo sulla nostra pelle. Per approfondimenti e iscrizioni: 339.5775280, [email protected] VIETARE I MATRIMONI OMOSESSUALI? INCOSTITUZIONALE! Sarà la Corte Costituzionale a stabilire se gli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono di contrarre matrimonio a persone dello stesso sesso siano o meno in contrasto con gli artt. 2,3, 29 e 117 1° comma della Costituzione. In ogni caso l’Ordinanza del Tribunale di Venezia del 3 Aprile scorso che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale rimarrà alla storia, non soltanto per il suo contenuto innovativo, ma anche per l’accurata esposizione in essa contenuta (vedi il testo sul sito www. guidaaldiritto.ilsole24ore.com). Il caso riguardava due uomini (rappresentati dall’Avv. Francesco Bilotta di Rete Lenford) che avevano chiesto all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Venezia la pubblicazione del loro matrimonio; il Comune rispondeva con un provvedimento di diniego contro il quale i due proponevano ricorso presso il Tribunale di Venezia. Il Tribunale ha preso atto che anche in Italia “si è assistito al superamento del monopolio detenuto dal modello di famiglia tradizionale”, in linea con le risoluzioni del Parlamento Europeo e a conferma dei consolidati mutamenti dei modelli familiari, sanciti in paesi come Belgio, Olanda e Spagna anche dalla Legge. Adesso l’ultima parola spetterà alla Corte Costituzionale. Michele Giarratano Responsabile Sportello Legale Cassero. Info e appuntamenti presso lo 0516494416 o [email protected] ANTEPRIMA: OUTRAGE New York, 26 aprile 2009. Nonostante l’incredibile giornata di sole e nonostante l’orario (le 9.45 del mattino) la sala del cinema Village è piena in occasione della proiezione per la stampa di Outrage, il nuovo documentario di Kirby Dick. Il documentario prende l’attenzione già dai titoli e arriva direttamente al contenuto: in America i maggiori sostenitori e promotori di leggi omofobiche sono politici (prevalentemente repubblicani) omosessuali non dichiarati, in the closet, che promuovono leggi restrittive e un atteggiamento sociale pericoloso nei confronti degli omosessuali e lo fanno con il sostegno e la consiscendenza dei media mainstream disposti ad avallare l’ipocrisia politica. Kirby Dick è un documentarista dal talento investigativo e narrativo, i suoi ultimi lavori hanno affrontato di petto e senza mezzi termini la MPAA con This Film Is Not Yet Rated ed i suoi criteri di censura irrazionali e manipolatori, e il Vaticano con Twist of Faith, raccontando la storia di un uomo che dopo 20 anni trova il coraggio di rendere pubblica la propria esperienza di ragazzino molestato dal parrocco, dopo aver visto lo stesso parroco ripetere le molestie su altri bambini. Outrage mostra Washington come il più grande gay club in incognito del mondo “Siamo persone perfette per fare i politici - dice uno degli intervistati, gay dichiarato - Non abbiamo una famiglia dove tornare la sera, possiamo lavorare fino a tardi e la domenica” Ma la maggior parte dei politici americani non pensa che dichiararsi omosessuale sia conveniente, non lo pensa ad esempio il governatore della Florida, Charlie Crist, fiero oppositore dei matrimoni, delle adozioni e dei diritti omosessuali: non lo pensa Ken Mehlman, frequentatore abituale di locali gay che si è occupato della campagna presidenziale di Bush nel 2004 facendo dell’omofobia un cavallo di battaglia per ingraziarsi i votanti evangelici o Larry Craig, senatore dell’Idaho, promotore di leggi restrittive sorpreso nei bagni pubblici di un aeroporto in atteggiamenti bizzarri per un omofobo. Barney Frank, uno dei pochi membri del congresso apertamente omosessuale, afferma nel film che il diritto alla privacy non è diritto all’ipocrisia. Non come principio da anima bella, ma come vero pericolo per gli omosessuali dichiarati che non hanno la scorta della Casa Bianca e che diventano vittime della rabbia ignorante di chi viene fomentato da campagne politiche demonizzanti. Questa caccia alle streghe porta direttamente alle storie di cronaca di ragazzini picchiati a morte perchè omosessuali, adulti torturati da vicini di casa intolleranti, tutta una serie di diritti civili calpestati per difendere una normalità etero che altro non è che il pretesto per raccogliere voti. “Sono cinici, sono calcolatori, usano la carta omofobica come strumento elettorale incuranti dei danni che provocano -ha detto Kirby durante la conferenza stampa dopo il film- e questo è il tratto d’unione con il documentario sulla pedofilia nella chiesa cattolica: l’arroganza del potere, la noncuranza del potere”. Un’arroganza che viene protetta dai media, Fox television prima tra tutte. I tanti nomi di politici segretamente omosessuali e pubblicamente ipermoralisti che passano durante il documentario, fanno parte di un bagaglio di notizie 1 MINUTE PERFORMANCE COMPETITION diventate pubbliche grazie ai blogger e alla stampa indipendente, non Gender Bender promuove il primo contest internazionale dedicato alle certo grazie alle grandi major televisive dove, a quanto pare, non si performance della durata di 1 minuto. Le performance – di qualsiasi forma assume personale omosessuale a meno che non restino nel closet, come di espressione e tipo di disciplina - dovranno avere la durata esatta di 1 nel caso di Shepard Smith, anche lui omosessuale “nell’armadio”. Ma non minuto e sviluppare i temi del festival: le nuove rappresentazioni del corpo; ci si limita ad ignorare ciò che è pubblico nelle televisioni mainstream, il ruolo delle variabili culturali nella costruzione delle identità; la lettura si cambia anche un po’ la realtà e nel documentario vediamo il girato originale dei ruoli e degli standard maschili e femminili; gli immaginari originale di un intervista a Bill Maher fatta dal giornalista della CNN, prodotti dalle specifiche identità di genere e di orientamento sessuale. Larry King, dove Maher parla dell’omosessualità non dichiarata di Ken Le performance selezionate verranno invitate a sfidarsi pubblicamente Mehlman. Vediamo poi come l’intervista è andata in onda, come sono in una serata evento, parte del programma di Gender Bender. Il festival state tagliate le parti spinose. In questa sfilata di ipocrisia, matrimoni metterà a disposizione dei performer: palco, dotazione di luci fisse, di copertura, fidanzamenti nati poco prima la campagna elettorale e sistema di diffusione audio, videoproiettore, lettore DVD, 3 microfoni, 1 finiti subito dopo, brilla la figura dell’ex governatore del New Jersey, Jim notte di ospitalità. McGreevey, che ha ammesso la propria omosessualità spontaneamente, Un’apposita giuria assegnerà un premio di 500 euro alla migliore non perchè sorpreso nei bagni della stazione o in una chat tematica ma performance. lo ha ammesso a fianco a sua moglie, spogliandosi di tutto il pesante La scheda ufficiale di iscrizione va spedita entro il 1° settembre 2009 fardello di normalità erotico-politica che l’aveva accompagnato per anni. insieme a: demo dell’opera (DVD), presentazione del progetto e dati Il documentario uscirà a metà maggio in alcune città americane, tra cui sull’attività dell’autore al seguente indirizzo: Gender Bender – 1 Minute Performance Competition, Via Don Minzoni 18, 40121 Bologna, Italy Washington. www.filmlif.com 29 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 SALUTE FINOCCHI AL SANGUE ? L’ennesima denuncia di esclusione dalla donazion azione di sangue di un gay al Centro trasfusionale di Milano, emersa dalla lettera ettera del protagonista della vicenda al Corriere lo scorso 29 marzo, e alla qualee i responsabili del Centro hanno risposto il giorno successivo, pone numerosi inte terrogativi. Il tema è sicuramente spinoso, tuttaviaa devo ammettere di non essere totalmente d’accordo con la replica che l’amico GGiovanni Dall’Orto ha postato sul suo sito lo stesso giorno (www.giovannidalloorto.com/attualita/aids/aids.html, sito nel quale trovate anche i link alle due let ettere in questione). Terrei distinto il piano politico da quello epidemiologico (su entrambi i piani i medici milanesi non mi sono ssembrati particolarmente brillanti nella loro risposta). Su un piano politico si tratta di una posizione che rasenta la discriminazione; tuttavia, se è senz’altro vero chee l’HIV riguarda tutti, è anche vero che l’epidemia non è distribuita in modo omoge geneo nella società e che la comunità omosessuale maschile (in senso lato MSM – Men who make Sex with Men) è considerata maggiormente vulnerabile risispetto al resto della popolazione sessualmente attiva. Queste posizioni sono considerate pressoché assodate nella comunità scientifica internazionale che, infatti, lavora per cercare di ridurre o invertire questo trend, per esempio includendo persone omosessuali in studi specificamente mirati a quel target (ad es. i trials del CDC – Center for Desease Controll - sulla PrEP – Profilassi pre-Esposizionee - con Tenofovir su 400 MSM in USA), o promuovendo campagne di prevenzione mirate anche a segmenti particolari di popolazione (cfr The Lancet, HIV Prevention August 2008). Al di là di quanto scritto nei decreti legge, sono molte le posizioni espresse dalla comunità scientifica internazionale in questo ambito, opinioni a volte controverse ma sempre sostenute da dati e studi. Ad esempio la recente raccomandazione del CDC di Atlanta (CDC Fact Sheet, August 2008) che nel richiedere test più frequenti per tutta la popolazione fra i 13 e i 64 anni a prescindere dal rischio percepito, sottolinea la necessità di testare tutti gay e i bisex sessualmente attivi almeno una volta all’anno. Ha suscitato scalpore, per esempio, la review di 20 studi presentata da Ron Stall (R. Stall, PhD. Abstract 53. CROI -Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections,s Boston 2008) sul concetto di carica virale di comunità. Il dottor Stall arriva a sostenere che negli USA e in Europa la percentuale di incidenza di HIV fra gli MSM si attesta sul 2.5% contro lo 0.6% della popolazione generale. CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 30 Questi dati implicano una possibile scala di progressione del virus impressionante: il 2.5% significa che, posto che a 18 anni un gruppo di gay sia negativo all’HIV, a 25 anni il 15% sarebbe HIV+ a 35 anni il 33% a 40 anni il 41% In questo contesto, anche un rischio di modesta entità corso a livello individuale, può comportare una elevata possibilità di contagio. Il rischio esiste, quindi, e non dipende solo dal comportamento individuale ma anche dalla carica virale della comunità di appartenenza. I numeri relativamente modesti della nostra comunità, l’elevato tasso di prevalenza (purtroppo ancora presunto), il numero di “siero-ignoti” e di diagnosi tardive (persone che si scoprono HIV+ solo alla diagnosi di AIDS o nei mesi immediatamente precedenti), fanno il resto. A mio avviso, dunque, non è con gli ematologi milanesi che ce la dobbiamo prendere, semmai chiediamoci: in termini di strategie di prevenzione cosa è stato messo in campo in Italia per invertire questa tendenza? La risposta è semplice: poco o pochissimo. Pochissimo rispetto a campagne contro la discriminazione delle persone sieropositive, poco sulle strategie di prevenzione dall’HIV che sono state, appunto, scarse, controproducenti, pressappochiste. Non abbiamo chiare strategie biomediche sulla prevenzione, infatti ancora cerchiamo di convincere gli italiani che il preservativo riduce le possibilità di contagio, ma basta una frase del Papa, palesemente priva di qualsiasi valore scientifico, che tutto viene rimesso in discussione anche grazie al complice silenzio della comunità scientifica italiana. La comunità omosessuale si è trovata pressoché da sola, tranne pochi casi, ad affrontare il problema. Su questo che dovremmo indignarci! La XVII International AIDS Conference di Città del Messico, alla quale Arcigay ha partecipato appunto perché – come amano scrivere di noi – si occupa solo di “feste da ballo”, ha lanciato il seguente messaggio accorato: ““oggi è necessario uno sforzo senza precedenti per la prevenzione della trasmissione dell’HIV - così com’è stato fatto con grande successo per la terapia ARV – (Anti Retro Virale)”, qualcuno è dell’avviso che l’Italia stia operando in tal senso? Alcuni segnali incoraggianti ci sono, come la recente campagna di prevenzione della Regione Emilia ia Romagna, timidamente rivolta anche ad un target gay, o le richieste di collaborazione che in qualche caso sono arrivate in Arcigay cigay da parte per esempio dell’Ausl di Bologna o del Policlinico di Modena, ma sono casi sporadici, medici coscienziosi che cercano di porre un SALUTE freno ad una situazione che veleggia nell’indifferenza generale. Combattere l’HIV significa affrontare alcuni temi considerati dai nostri politici “delicati” come la sessualità (spesso non a fini procreativi), o il consumo di sostanze considerate illegali. Purtroppo il Governo, così come i precedenti, ancora non accetta di cambiare le politiche e l’approccio su questi temi “scottanti” in funzione del contenimento dell’infezione da HIV, preferendo non mettere al primo posto la nostra salute e contribuendo di fatto alla diffusione dell’infezione. inclusa) al di sopra dell’11%, un dato assolutamente inaccettabile. Come se ne esce? Ovviamente nessuno può vantarsi di avere la verità in tasca, ma possiamo utilizzare studi ed esperienze altrui per costruire azioni strategiche e pratiche mirate a tenere sotto controllo la diffusione del virus nella nostra comunità. Di vaccino non se parla, secondo alcuni, per altri 10 anni ma abbiamo ugualmente tre armi che possiamo e dobbiamo utilizzare: prevenzione, diagnosi, terapia. I dati del COA 2008 – Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità - mostrano percentuali di diagnosi tardive di oltre il 55%, in netta crescita dal 1996 ad oggi, il che significa che in Italia abbiamo un problema serio rispetto al test che viene effettuato in modo sporadico o mai nella vita, fino alla diagnosi di AIDS. La percezione del rischio è quasi scomparsa e lascia spazi alla paranoia totale che crea ancora più danni. Pressoché in tutta Europa e negli Stati Uniti si cerca di correre al riparo modificando le strategie di prevenzione, o le linee guida. Scalpore hanno fatto, per esempio, le raccomandazioni del CDC che introducono il concetto di “opt out” secondo il quale a tutte le persone che accedono ai servizi sanitari dev’essere fatto il test con una semplice notifica, a meno di un esplicito rifiuto del paziente. (HIV screening is recommended for patients in all health-care settings after the patient is notified that testing will be performed unless the patient declines (opt-out screening - Revised Recommendations for HIV Testing of Adults, Adolescents, and Pregnant Women in HealthCare Settings, CDC, MMRW, 2006 Sept. 22). Recentemente in alcune farmacie di Barcellona è stato distribuito in via sperimentale il test rapido, modalità operativa che, come è noto, non condivido perché abbandona ciascuno a sé stesso in un momento cruciale e perché non favorisce l’affermarsi di una cultura del prendersi cura di sé consapevolmente. Si tratta comunque di un segnale chiaro della volontà, assolutamente condivisibile, di tenere sotto controllo l’epidemia con uno strumento diagnostico più veloce. In Italia per ora non si nota nulla di tutto questo, speriamo che qualcosa di interessante esca dalla prima Italian Conference on AIDS and Retrovirus del maggio prossimo, alla cui organizzazione Arcigay ha partecipato. È importante che le associazioni omosessuali sappiano gestire in modo strategico questo passaggio nell’interesse della nostra comunità, con investimenti, accordi e sodalizi trasversali, come in parte sta già accadendo, tesi ad implementare l’offerta di screening, a tutelare la riservatezza e la lotta contro la discriminazione delle persone sieropositive e, soprattutto, a farsi carico in prima persona di servizi di test community based, anche attraverso l’introduzione di tecniche diagnostiche rapide purché adeguatamente supportate. Inoltre va rafforzata e concretizzata la nostra lotta storica per la giustizia sociale e i diritti umani che, come più volte dichiarato alla conferenza di Città del Messico, svolge un ruolo importante nell’ambito di una visione strategica globale nella lotta contro l’epidemia da HIV. È decisamente ora di lasciare da parte le schermaglie da pollaio e lavorare su quello che conta davvero. La decisione del Centro Trasfusionale, che presumo tenga anche conto della situazione particolare del capoluogo lombardo, dopo tutto, è solo una conseguenza della disastrosa situazione italiana che continua ad oscillare fra l’ipocrisia e la scorrettezza perfino nell’uso dei termini, gli stessi utilizzati anche dai medici di Milano: un “rapporto con una prostituta”, o “contatto sessuale” o “rapporti omosessuali” che cosa significa? Se due maschi si masturbano reciprocamente o se una prostituta masturba un cliente in che termini è a rischio? È più facile (per un malcapitato schizzo in un occhio, in bocca...) che a rischio sia la prostituta. Evidentemente in Italia perfino i medici faticano a parlare di rapporti penetrativi non protetti. Sembrano banalità ma non è così perché assurdità come queste servono solo ad aumentare ignoranza, dubbi, ansia e a fomentare pregiudizi e a confermare una sessuofobia ipocrita e di facciata, prodotto culturale italiano tipico quanto il Parmigiano reggiano. Forse si tratta della stessa ansia e dello stesso timore di ulteriori pregiudizi che per lungo tempo hanno fatto sì che anche la comunità omosessuale italiana non fosse particolarmente attenta all’HIV, Arcigay inclusa. Oggi, anche a motivo del mutato andamento epidemiologico in Italia, che solo la politica si ostina ad ignorare, la situazione per fortuna è cambiata e le associazioni omosessuali operano a vari livelli per contenere l’epidemia, scopo che dovrebbe essere di primaria importanza nelle politiche delle organizzazioni gay, sempre che non si preferisca ottenere la parità dei diritti per migliaia di gay diventati nel frattempo sieropositivi. Scelte politiche Dall’ottobre precise portate coraggiosamente avanti da numerose 2006al1dicembre associazioni gay in USA ed Europa (GMHC, GMFA, 2007, l’associazione ecc.) ma che da noi stentano a trovare spazi e francese Aides ha strumenti adeguati, certamente per l’ostilità promosso la campagna preconcetta di istituzioni troppo spesso “È l’Aids che bisogna succubi dell’ideologia vaticana, ma respingere, non i sieropositivi”, anche a motivo di una difficoltà mirata a combattere l’assurdità storica di cui portiamo il peso e la della stigmatizzazione delle persone responsabilità. sieropositive nei rapporti professionali Da ultimo recenti studi quanto nella sfera privata. Alla campagna, sembrano attestare la che ha goduto di affissioni gratuite in 38 prevalenza di infezioni comuni francesi e sui freepress Métro e Parisienda HIV nella gay Aujourd’hui, hanno aderito una serie di personaggi scene di alcune dello spettacolo, della musica e dello sport, tra i quali il città europee cantante Johnny Hallyday, il calciatore Didier Drogba (con (Italia lo slogan “Verrei ingaggiato dai migliori club d’Europa se fossi sieropositivo?”), e il designer Philippe Starck (il cui poster dice “Farei parte del vostro mobilio se fossi sieropositivo?”), oltre a centinaia di bloggers, che hanno firmato il proprio blog con la frase “Leggereste sempre il mio blog se fossi sieropositivo?”. SANDRO MATTIOLI Nel marzo 2007, Aides ha interpellato anche i candidati allora in Responsabile salute corsa alle elezioni presidenziali, per chiedere il loro impegno su [email protected] un tema assente dalle campagne elettorali. Tutti gli 8 candidati www.casserosalute.it principali, tra cui quello della sinistra Segolene Royale, quello dell’ultradestra José Bové e il futuro presidente Sakozy, hanno aderito, con lo slogan “Votereste per me se fossi sieropositivo?”. (www.aides.fr) 31 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 QUEER CULTURE di Walter Rovere DEL LAGRACE V L’a r t i s t a H e i d i Lunabba raccontava nel numero scorso di essere partita per il suo progetto bolognese Studio Vilgefortis dalla constatazione di come tanti abbiano bisogno di essere capaci di identificare le persone come maschio o femmina per sentirsi a proprio agio nelle situazioni sociali. Questa sicurezza è negata costantemente nell’opera Del LaGrace Volcano, erratica e instabile anche stilisticamente, in accordo del resto con il suo percorso di “artista di genere variabile” (già Della Grace nella fase “lesbica”)e“intersessuatoperscelta” (“al contrario degli intersessuati che sono stati derubati di questa scelta dall’establishment medico”). Del è stato ospite di Luo e Arcilesbica lo scorso marzo, per presentare il suo nuovo libro Femmes of Power realizzato con l’etnografa svedese Ulrika Dahl, sorta di contraltare “femminile” al suo precedente Drag King Book. Nella vita quotidiana, la prima operazione inconscia che compiamo incontrando qualcuno è tentare di identificare il suo genere. Ovviamente la tua opera gioca a cortocircuitare queste attribuzioni visive di genere... “Quando uscì Jax Back, tutti hanno compiuto un’attribuzione di genere e hanno pensato si trattasse di un uomo, e addirittura alcuni quando mostravo loro la foto di fronte, Jax Revealed, sostenevano che avevo fatto mettere gli stessi pantaloni a una ragazza, perchè non riuscivano a credere che una donna potesse avere una schiena così. Ma per esempio Johnny Berlin vede se stessa come una donna, un drag king ma una donna, ma tutti gli altri la percepiscono come uomo – ma una donna può avere anche quell’aspetto!” CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 32 ...ecco, ma a questo scopo usi anche immagini e “generi” fotografici preesistenti? Penso a King of the Hill, alla foto di Johnny Berlin che sembra tratta dal portfolio di un attore anni 50, a Disposable Boy Toys che pare la copertina di un disco dei Beach Boys, alla foto nello Strip Club di Soho... “Non consciamente, non posso dire di avere un approccio così strategico al modo in cui faccio arte. Alcuni partono da un’idea precisa dell’immagine che vogliono ottenere, io sono più caotico, spontaneo, e anche le persone che ritraggo hanno voce in capitolo su come desiderano venir viste. Non uso il corpo come materia grezza, la cosa è più ‘vediamo che succede quando siamo assieme’. La foto dei Disposable Boy Toys è stata fatta in California, ricorda i Beach Boys perchè è stata fatta sulla spiaggia, al tramonto, credo con una fotocamera di medio formato, col flash più luci da studio portate all’aperto, e l’usare una camera da studio in esterni ha dato quel particolare tipo di qualità alla foto. Per G.I. Johnny ho usato una pellicola che non fanno più, la Polaroid 655 che dà un negativo/positivo, e ha un Asa molto basso, 50, che produce una grana molto fine. Si tratta perciò di certi materiali che ho impiegato e che hanno dato particolari risultati, ma non ci avevo neanche pensato prima; dipende dalle mie finanze, da cosa mi posso permettere, da quanto mi sta a cuore la foto, e se ho un assistente. Per Femmes of Power ho fatto tutto in digitale, perchè era l’unica cosa che ci potevamo permettere viaggiando in tanti luoghi diversi... Il motivo per cui cerco di far parte del mondo dell’arte è che mi piacerebbe avere i soldi per realizzare il tipo di lavoro che so di poter fare – non ho a disposizione i fondi per produrre opere su grande scala come Cathy Opie... Intendiamoci la conosco, sono molto amico di una sua amica, sono stato ospite a casa sua... ma ne sono geloso, lo ammetto. Non che sia colpa sua: il mondo dell’arte ha deciso di scegliere una sola lesbica come LA fotografa lesbica e di ignorare gli altri fotografi queer... E non posso neanche dire di essere altrettanto bravo come fotografo: ho certi talenti, ma se devo dire, sono un grande fotografo? Non credo. Non è questione di essere grandi, ma di quanto vuoi comunicare. Ciò che conta per me è avere una piattaforma politica, raggiungere le persone. Mi piacerebbe sapere che ciò che dirà di me la gente quando me ne sarò andato è che ho fatto una differenza nelle loro vite. Una differenza tra me e molti artisti è che mi piace parlare. Molti artisti dicono, creo un’opera così non devo parlare. Per me creare un’opera è darmi la possibilità di raccontare quel che c’è dietro. Conosci Claude Cahun? Siamo molto diverse, ma se c’è un artista a cui mi sento vicino è lei – nel fare autoritratti, nel produrre opere politiche, nel dedicarsi a performance sia maschili che femminili... e il lavoro di resistenza che fece con Marcel Moore a Jersey fu fantastico... Claude Cahun è il mio eroe.” Com’è stato posare come una delle incarnazioni del “nuovo corpo cibernetico” secondo Jenny Saville, nel ritratto che ha fatto di te, Matrix? “Ci conoscemmo per caso in un ristorante di Islington, ci scambiammo i numeri, e un mese dopo mi chiamò dicendo che aveva un proposta per me, se avrei posato per lei. Dissì subito sì, amo il suo lavoro, andai nel suo studio, e mi mostrò delle Polaroid di se stessa nuda, nelle posizioni in cui voleva che posassi. Il suo modo di lavorare per far diventare il mio corpo quello che cercava lei è quasi l’opposto del mio, ma fu interessante, ed ero rimasta impressionata dal fatto che anche lei mi si era mostrata nuda. Fu impegnativo, dovetti assumere un sacco di posizioni contorte... la sola parte negativa fu che non rispettò il nostro accordo, perchè aveva promesso di pagarmi il biglietto per la mostra a New York, ma per tre mesi non riuscii a trovarla e non rispose alle mie mail per sapere quand’era; mi telefonò solo la notte prima per dirmi che era il giorno dopo! Riuscii a partire solo più avanti per un altro invito, e fu un’esperienza molto strana... non è un quadro attraente, non m’interessava risultare attraente, ma mi sentii un po’ esotizzato... e mi seccò un po’ quando appresi che il quadro era stato venduto a Si Newhouse, il proprietario di Condé Nast (Vogue, Vanity Fair...), per 100.00 dollari, quindi anche il biglietto poteva starci! Comunque penso sia un grande quadro, peccato non venga visto nelle mostre, ma un po’ è anche un sollievo... non perchè sono nudo, anch’io mi sono spesso fotografato nudo... è che non mi sento quell’immagine, è una rappresentazione di me in un secondo, non mi esaurisce, anche se sono stato contento di farlo.” Nel tuo saggio sul dipinto, scrivi che avevi paura che le foto preliminari e il risultato finale potessero “dislocare e/o sminuire” la tua mascolinità transgender. Mentre Judith Jack Halberstam sostiene che merito del quadro è proprio di presentare il corpo transgender come marchiato da segni di ambivalenza, una dichiarazione dell’impossibilità di sentirsi a proprio agio in qualsiasi corpo. Alla luce del disagio che esprimevi nel testo, mi chiedo se questa lettura, come le teorie queer che celebrano il transgender come attuazione VOLCANO postmoderna della flessibilità di genere, non possa risultare forzata rispetto alle realtà psicologica quotidiana che vivono molte persone trans? “Nel mio lavoro celebro la flessibilità di genere, perchè nella nostra società – lasciamo perdere la società neoliberale postmoderna, parliamo della società in cui viviamo tutti i giorni –, chi viene celebrato, ricompensato, a cui vengono dati i lavori, sono le persone che possono impersonare con successo un maschio o una femmina. Io sono una di queste persone, non vado in giro ogni giorno con l’aspetto di un terrorista del genere. Dalla teoria alla pratica della vita quotidiana, una trans alta due metri avrà sempre difficoltà a passare da donna. Una lesbica bassa come me non attrae l’attenzione, passo come uomo senza problemi. A volte mi chiedo se le persone mi guardino perchè notano il mio seno, ma non cerco di passare. Quand’ero 15 chili di meno, mettevo minigonne, ma avevo la barba... Cambiare aspetto è una cosa che mi piace, ma nel mio lavoro posso dire anche di aver celebrato la non-flessibilità, se penso a persone come Judith Halberstam, che prendo sempre in giro perchè ha mantenuto lo stesso look e taglio di capelli da quando è nata ad oggi... Nella teoria queer è vero che la fluidità è privilegiata rispetto alla stabilità; nel mio lavoro cerco di celebrare la diversità, di non cadere nelle gerarchie di chi è il più queer degli altri... Il problema è quando facciamo queste gerarchie nella vita quotidiana, l’essere costretti ad essere congruenti secondo un genere per muoverci nel mondo... ma qual’era la domanda sul quadro?” Se ti eri sentito a disagio per il modo in cui eri stato ritratto... “Bè era il 1999, a quell’epoca avevo investito di più nell’essere transgender. Ora voglio fare tutto quello che posso per tagliare via il mascolino. Ho ancora l’obiettivo di venir visto come un’ermafrodita, che sia possibile essere entrambe le cose e non dover scegliere tutte le volte. Il problema è che non posso realmente passare per femmina. Ora ho l’aspetto di un uomo che sta cercando di passare per donna!” Nell’intro di Femmes of Power scrivi “crescendo sapevo di voler essere una lesbica, ma non ero sicura di poter esibire anche solo i criteri base (ma alla fine creai una persona femme lesbica che ha funzionato con successo per 25 anni)”. Che mi dici di Blue Vulva e le altre? Le intendi come performance artistiche? “Quella era Della Grace... Blue Vulva, Tess Tickle, DELton John, sono personaggi, è diverso per me... ho creato una personalità e un modo in cui appaio alle persone così da attrarre le donne mascoline che mi interessavano. Ma devo anche dire che, anche se mi consideravo lesbica e parte della cultura lesbica, ero ancora attratta dagli uomini fisicamente, e facevo sesso con loro, come donna. Ma non mi sono mai sentita bisessuale, perciò pensavo che forse non ero veramente lesbica, dato che mi piaceva anche il sesso con gli uomini. Tutte le comunità in cui mi sono trovata a vivere avevano delle norme a cui non mi volevo conformare - è probabilmente il motivo per cui posso entrare in molti gruppi, ma non posso realmente far parte di un gruppo.” Pensando alla tua foto King of the Hill, un drag king con fucile in una tipica posa di dominazione maschile, mi è venuta in mente una parte del Laurence Russel Show dove Laurence e Terre Thaemlitz criticano i processi di transizione MtF nella comunità transessuale quando puntano su modelli di rappresentazione conservatori e patriarcali. Non pensi che analogamente si possano criticare anche i modelli di transizione FtM quando si appoggiano su prospettive di potere e autorità funzionali all’integrazione sociale dei transuomini? “Sì, succede – sia soggetti MtF che FtM possono colludere e conformarsi con certi tipi di stereotipi patriarcali e misogini sul maschio e la femmina – ma ciò che rispondo è che lo fanno anche molti d i noi che non sono transessuali. Anche la maggior parte delle persone intersessuate non vogliono essere viste come intersex o ermafroditi ma come donne o uomini ordinari, e penso che ognuno abbia questo diritto, come l’hanno i transessuali. Detto questo sono critico della transessualità tradizionale – sconsiglio la chirurgia genitale, ad esempio. Non ho problemi con le parti superiori del corpo, ma per quelle inferiori penso sia invasiva e che non migliori la qualità della vita delle persone. Ma naturalmente chi desidera genitali congruenti con il genere che sceglie, deve avere la migliore chirurgia e cure disponibili. L’intera premessa di quel che 33 CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 faccio non sono gli individui – naturalmente noi maschi abbiamo problemi mentali, ma è più la società che ha problemi mentali sul genere. Ed è importante che cambi le sue idee su cosa è permesso a ciascuno di noi.” Com’è nato Femmes of Power? “Viene dalla mia relazione con un drag king svedese, e dall’incontro con Ulrika Dahl - iniziammo a parlare di come mascolinità e femminilità sono viste nella cultura queer, notando quanto più spazio e rispetto ha la mascolinità: che fosse nelle drag queen, in uomini effeminati, nella femminilità trans, o all’interno della comunità lesbica, la femminilità veniva spesso vista come qualcosa di sospetto o inferiore. Perciò decidemmo di esplorare di più il tema.” Josephine scrive nel libro che: “Le femmes incontrano problemi di visibilità simili a quelli di certe persone trans – non venir riconosciute come queer, ad esempio”. Ulrika e altre insistono sul concetto che “femme è un tipo di femminilità dissonante, chiaramente distinguibile dal modello etero”. È questa dissonanza che permette di distinguere visivamente ad esempio, Dyke Marilyn o Morgana Maye dalle rappresentazioni eterosessiste della dumb blonde o della perfetta padrona di casa anni 50? “È più facile da vedere in certi corpi: Andy Candy, o una donna molto grassa - tutte le cose che vanno contro la femminilità ideale sono dissonanti. Charlotte Karlsdotter è l’esempio ovvio, è una trans che sta passando attraverso il processo di investigazione di genere, per cambiare genere ufficialmente. Ma le piace la sua barba e vuole tenerla, e le persone che decidono queste cose hanno deciso che le donne non devono avere la barba – anche se ovviamente ce l’hanno! Ma prendi Ulrika: è stupenda, ma si è sempre sentita troppo alta, i seni troppo piccoli... ed è lo stesso per molte donne di cui pensiamo abbiano l’aspetto di modelle... i dettami della bellezza per le donne sono così fascisti che ne troverai davvero poche che si sentano a proprio agio nel proprio corpo. Uno dei fallimenti di Femmes of Power è forse però il fatto che rimane alla superficie dell’aspetto e non va oltre - quanto lontano può andare una fotografia nel rappresentare cos’è la femminilità queer? Il sottotitolo usa femminilità al plurale, perchè abbiamo cercato di darne quanti più esempi diversi, non di creare una nuova norma di femminilità dissonante... Ulrika non vuole neanche distinguere dalla femminilità etero, io sento il bisogno di farlo, perchè per quel che posso, cerco di stare dalla parte di chi non ha voce... Una femme lesbica che non ha un aspetto queer, che non segue il dress code lesbico, si sentirà isolata, dissonante all’interno della comunità lesbica; è anche vero che passa per etero, perciò ha certi privilegi nel mondo mainstream che una butch non ha. Quand’ero più giovane e femminile non avrei mai potuto passare per etero, ero chiaramente queer. Ma ho 51 anni, vengo da un’epoca nella quale era importante sapere chi erano i tuoi alleati, chi era queer, chi ti avrebbe aiutato, chi ti avrebbe guardato le spalle. In Svezia tutte le donne sono molto femminili, non posso dire chi è lesbica, queer e chi no... è anche una libertà, ma a volte mi manca questa cosa...” CASSERO MAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2009 34 La volontà di differenziare visivamente le “femmes” dalle “babes” eterosessuali, non rischia di cozzare contro il principio che l’arte si caratterizza dal suo permettere interpretazioni multiple? “Davvero? È esattamente il problema che ho avuto con questo progetto, non volevo permettere interpretazioni multiple. Per questo ho messo le immagini in un libro, incorniciate da testi. Ma già il mio lavoro di dottorato era così: erano tableux vivants di scene erotiche, tu guardavi l’immagine, leggevi il titolo, poi ascoltavi in cuffia un’intervista da cui apprendevi che il ragazzo non è un ragazzo, che la donna non è una donna, che tra quelle persone impegnate in un’orgia quel tizio non aveva mai praticato sesso orale a una donna prima... Non è che voglio spiegare tutto, ma quando ho fatto Sublime Mutations quasi senza testo, ho pensato mancasse qualcosa... I corpi delle donne e trans vengono sempre usati per scopi che non sono i loro. Occorre cercare di avere quel potere, di prendere controllo di quelle immagini.” Un aspetto innovativo del libro è che stabilisce un’alleanza estetica tra lesbiche e drag queens, che un tempo erano comunità totalmente separate... “Sì in Svezia le femministe fanno alleanze con le donne trans, ed è molto diverso da come andavano una volta le cose... Molte delle femmes che abbiamo intervistato raccontano che si sentivano più accettate dagli amici gay maschi – storicamente c’è sempre stata un’alleanza tra le fag hag e i gay, è solo che a volte le fag hag non sono etero! All’inizio anch’io ero irritato dalle drag queen perchè si prendevano più spazio mediatico... ma continuano ad essere quelle sulla linea del fronte, se penso a gente come Josephine. Quando avevo una voce più femminile - prima che iniziassi a prendere il testosterone per abbassarmela -, per un anno mi feci crescere la barba, ed essere una donna con peli sul volto significa che la gente sarà sempre preoccupata da te, ci sarà sempre un tipo di distanza, di paura nei tuoi confronti... Ora non voglio più causare questo tipo di attenzione quindi mi conformo, mentre Josephine e molte transdonne non so proprio come fanno, essere capaci di continuare a farlo e bloccare tutta l’energia negativa delle persone è stupefacente.” Nell’intervista del libro, Virginie Despentes sostiene che l’evento mediatico dell’ultima decade sono stati i Reality come il Grande Fratello, il cui messaggio principale è: “sii pronto a tradire il tuo miglior amico”. E aggiunge: “è difficile costruire una sorellanza o qualsiasi altro senso di solidarietà negli anni 2000... l’orgoglio che avevamo negli anni 80 nell’essere punk, losers, outsiders, non esiste più. La sorellanza, come la fratellanza, deve venir costruita sull’odio per il potere costituito e sulla volontà comune di combatterlo, e non vedo molto odio per il potere al giorno d’oggi, solo la frustrazione di non far parte del gruppo di quelli che contano”. Tu che vieni dalla sottocultura queerpunk della San Francisco 1980, che ne pensi? “Sono felice delle parole di Virginie, perchè per me è quasi troppo dolce il resto del libro. Amo Ulrika ma è svedese, non ha avuto il tipo di vita che ho avuto io. Sono abbastanza vecchia da esser stata una punk, Virginie è più giovane, ma anche lei non ha avuto una vita protetta. Chi viene da un background di classe diverso ha molto di più da essere arrabbiato, e la rabbia è un sentimento produttivo. È vero, oggi le persone non sono più politicizzate perchè sono tutti presi dal pensiero se riusciranno anche loro a far parte del gruppo dei vincenti e a fottere gli altri. Ed è sbagliato, è immorale. Anche se non è direttamente collegato al discorso sulle femmes, sono felice che Virginie abbia voluto lanciare il sasso. Perché avrei voluto avere più problemi sollevati dal libro, che non fosse tutto così meraviglioso, così celebrativo. È strano che non l’abbia detto nessuno, devo mettermi io a criticare il mio libro! In fondo c’è un motivo per cui tanti hanno rigettato la femminilità – ed è perchè la femminilità rappresenta la subordinazione nella nostra cultura profondamente misogina. Perché per deridere un uomo gli si dice che è una figa, che è come una ragazza? Perché nessuno risponde mai, sì voglio essere come una ragazza? Se non fosse per il modo in cui puniamo noi stessi e facciamo da poliziotti dell’aspetto e comportamento degli altri, penso che molte più persone sperimenterebbero, che molti uomini amerebbero truccarsi... Mio cognato – il fratello della mia partner – è un’artista da circo. È etero, non è travestito, ma gli piace a volte mettersi makeup circense e una gonna, e si sente a proprio agio, non ha paura, non si sente minacciato nella sua mascolinità. Gli amici lo ammirano e pensano che abbia un’immagine davvero forte, di chi non deve conformarsi. Sarebbe bello che ci fossero più persone così nella nostra cultura, che siano femme, butch, gay, etero, trans... tutto ciò alla fine non importa. Ma credo che in 50 anni quel che dico sarà considerato ovvio, del tutto naturale... spero in meno tempo, perchè non penso che vivrò altri 50 anni... Beh anni fa dicevo che volevo arrivare fino a 103 anni, perciò forse arriverò a vederlo...” Foto pag 32: The Wild Windh, Club Wotever, London 2004; pag 33, in alto: Del LaGrace Volcano, Gerard Rancinan, Paris 2004 (part.); in basso da destra: Lazlo & Shanti, London 2004; G.I. Johnny, Berlin 1997; Herm Torso, London 1999. pag 34: dall’alto, MadDebby, Gender Optional 1999; Delboy, Gender Optional 1999. Per tutte, © Del LaGrace Volcano dall’alto: Del LaGrace Volcano, Scotts Bar II, San Francisco 1980; Lulu watches Johnny & Paul, 1991; Scotts Bar III, San Francisco 1980. Per tutte, © Del LaGrace Volcano FAGLI IL TAGLIANDO. DA QUANTO TEMPO NON FAI IL TEST HIV ? E IL CONTROLLO PER L’EPATITE E LA SIFILIDE ? FACENDO SESSO PUÒ SUCCEDERE DI CORRERE DEI RISCHI. CON IL TEMPO GLI ERRORI SI ACCUMULANO E TI TOLGONO LA SERENITÀ. VIVI MEGLIO SE CONTROLLI PERIODICAMENTE LA TUA SALUTE ANCHE SE NON HAI SINTOMI PARTICOLARI. SE SONO NECESSARIE CURE, COME SEMPRE, MEGLIO INIZIARLE IL PRIMA POSSIBILE. NON LASCIARE CHE IGNORANZA, DUBBI E PAURA TI RENDANO VULNERABILE. INIZIA LA NUOVA STAGIONE! FAGLI IL TAGLIANDO… E RIPARTI IN BELLEZZA. OSPEDALE S. ORSOLA VIA MASSARENTI 1, BOLOGNA È AD ACCESSO DIRETTO, OSSIA VAI LI AL MATTINO, PRENDI UN NUMERO E ASPETTI IL TUO TURNO. 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