Comments
Transcript
Entriamo insieme a Telethon nel Guinness dei primati
L ’assemblea nazionale di Roma, prevista dal 22 al 24 maggio, quest’anno comprenderà anche una “grossa” (è proprio il caso di dirlo) novità. Un modo, tra l’altro, per non far passare inosservata l’Avis, pur nella caotica e “caciarona” vita della capitale. Se poi si pensa che l’iniziativa servirà anche a finanziare un progetto TeleThon di ricerca sulla Beta Talassemia (malattia del sangue) il gioco è fatto e, certamente, molte Avis di base vorranno partecipare. Anche perché è un’occasione unica per entrare nel Guinness dei primati. Ma a spiegarci il tutto, con una lettera a tutte le Avis che pubblichiamo in anteprima nazionale (è arrivata proprio al momento di andare in stampa), è nientepopodimeno che il presidente nazionale in persona: Cari Amici, ciò che vedete rappresentata nella foto è la sdraio, progettata dall’Avis di San Felice a Cancello (CE) per Telethon, che entrerà a far parte del Guinness dei Primati come la sdraio del donatore più grande del mondo grazie alle sue dimensioni: altezza 9 metri, larghezza 4, lunghezza 9,5. Sarà esposta nel centro di Roma in occasione della prossima Assemblea Nazionale dei soci con l’obiettivo di: - raccogliere fondi per sostenere il progetto di ricerca Telethon del Prof. Aurelio Maggio sulla Beta Talassemia; - dare visibilità alla nostra missione e alle sedi Avis che vorranno partecipare. Sul telo della sdraio sarà stampato un invito alla donazione del sangue, il logo Avis e l’elenco di tutte le nostre Avis che vorranno entrare a far parte di questo primato! Grazie per l’ulteriore generosità. Andrea Tieghi, presidente nazionale LETTERE & INTERVENTI Entriamo insieme a Telethon nel Guinness dei primati... Come “sdraiarsi” sull’immensa sedia... Le sedi Avis che vorranno aderire a questa spettacolare iniziativa a sostegno della ricerca scientifica contro la Beta Talassemia, potranno contribuire con un versamento minimo di 50 Euro intestandolo, entro il 1° maggio 2009, a: Comitato Telethon Fondazione Onlus, con una delle seguenti modalità: Conto corrente postale n° 66718131, Cod. IBAN: I T 39 Y 07601 03200 000066718131 Conto corrente bancario n° 11941 BNL ag. 15 Roma ABI 01005 CAB 03215 CIN C, Cod. IBAN: I T 10 C 01005 03215 000000011941 N.B. Inserire nella causale del versamento il nome dell’Avis che volete venga scritto sul telo della sdraio. Per maggiori informazioni contattare il Comitato Telethon nella persona di Fabrizio Mazzarelli al numero di telefono: 06 44015389; fax 06 44163636; e mail: [email protected] 45 Paura dell’ago? Tranquilli che vi passa! LETTERE & OPINIONI C 46 ara Redazione, tutto si può riassumere in poche parole: TERRORE DEGLI AGHI! Ora c'è una differenza sostanziale perché da cinque anni sono donatrice di sangue e non è che mi sia passata la paura; è lì ogni volta, che mi chiude lo stomaco... e allora penso: “Dai che non è paura è solo che non vedi l'ora di addentare un bel panino!!!” E pensare che il solo immaginare una siringa o il semplice ago mi faceva venire quasi la nausea, e poi, un giorno, ho deciso che volevo un tatuaggio. Ero concentrata sul disegno, sul dove farlo e il pensiero che avrebbero punzecchiato il mio corpo è passato in secondo piano... ero troppo eccitata, troppo determinata per avere paura: e poi pensavo che erano tantissime le persone con piercing e tatuaggi e che se erano sopravvissuti e godevano di ottima salute non ci poteva essere niente di così terrificante! Arriva il grande giorno, l'ago era piccolo o perlomeno io me l'ero immaginato come un ferro da calza... e supportata da un libro che stavo leggendo e mi piaceva tantissimo sono rimasta ferma per quasi due ore! “E beh! - mi sono detta - cos'è sta storia?! per farti traforare come una trapunta sei stata tranquilla ed è andato tutto bene: allora adesso non ci sono più scuse: puoi anzi devi, andare a donare sangue!” A volte ci ripenso e rido di me stessa perché credo di essere stata proprio una sciocca; è un gesto tanto semplice donare, infatti allunghi un braccio, fai un respiro profondo ed ecco fatto, sei quasi a metà dell'opera! Sì, perché un'infermiera gentilissima, dolcissima, sorridente e soprattutto con mani quasi di fata, ti starà davanti e si prenderà letteralmente cura di te per poche decine di minuti... certo perché a donare san- gue ci si impiega poco. La fase successiva è di relax cioè sei distesa e senti che il liquido rosso acceso che sta scorrendo vorticosamente nel tubicino appoggiato al tuo braccio, emana calore... io ho provato orgoglio in quei momenti e anche un misto di ironia perché stavo smentendo quei simpaticoni di uomini che dicono che le donne non hanno sangue nelle vene, ma veleno o che alcune hanno ghiaccio al posto del sangue! Ad un certo punto un suono deciso avvisa che hai raggiunto il traguardo, ancora un simpatico sorriso e una battutina incoraggiante dall'infermiera, tu che fai il solito respiro profondo ed è finita... tamponcino e piccola fasciatura... Praticamente sembra che io sia appena tornata dal Vietnam... beh! magari è eccessivo!!! Ancora qualche minuto stesi e poi a rifocillarsi insieme alla bella ragazza, al giovane studente o a quel signore che assomiglia tanto a tuo zio e che fino a qualche minuto prima era steso accanto a te o un paio di lettini più in là. La persona che questa mattina è diventata un nuovo amico, con il quale riderai e chiacchiererai bevendo un caffè e mangiando una brioche... È davvero una bella giornata oggi!!! Lettera firmata Cara lettrice, se leggessero la tua simpaticissima lettera, siamo certi che anche molti maschietti titubanti (nelle statistiche i più “paurosi” dell’ago) si avvicinerebbero al dono del sangue. Questo anche grazie alla tua splendida descrizione delle “infermiere dei centri trasfusionali”, molto più simili a quella qui sotto a destra, piuttosto che l’altra a sinistra... A proposito, pare superfluo precisare che, dopo il “multiagoso” tatuaggio, hai dovuto attendere l’opportuno periodo di “quarantena, prima di donare. Gabbia-No, più liberi sì: ci aiutate a diventarlo? G LETTERE & OPINIONI entile Redazione Dono & Vita, sono Monica Frattini, ragazza disabile di Legnago (Vr). Scrivo in veste di Presidente dell’Associazione “Gabbia-No Onlus” che da oltre un anno e mezzo, assieme ad un gruppo di volontari, sta lottando per abbattere le barriere relazionali e di pregiudizio che si interpongono tra il mondo della disabilità e quello della non disabilità. Stiamo portando avanti due progetti. Il primo, “Condivisione di vita quotidiana”, coinvolge i volontari nella sede associativa, in una forma di convivenza anche solo per quale ora al gior- Un progetto: Movimento e Turismo senza barriere no, tra persone disabili e non, mettendo a confronto le proprie esperienze di vita. Il secondo progetto riguarda invece, il sostegno e la promozione dell’autonomia negli spostamenti per le persone portatrici di handicap. Spostarsi per i motivi più vari (visite mediche in strutture ospedaliere, lezioni e conferenze universitarie, vacanze, gite, visite a musei, week-end fuori porta...) richiede una pianificazione quasi maniacale e spesso le strutture risultanti apparentemente idonee, non sono invece tali nella realtà. In molti casi, per la realizzazione del progetto “Movimento e turismo senza barriere” è stato noleggiato un camper attrezzato per persone diversamente abili. Sfortunatamente, però, in Italia sono pochissime le agenzie che noleggiano camper attrezzati anche per disabili di media gravità, e nessuna per disabili gravi, per non parlare della tariffa di noleggio che è piuttosto elevata. Pertanto, l’associazione sta raccogliendo fondi per l’acquisto di un camper da attrezzare per le esigenze di coloro che hanno una disabilità grave. Pedana idraulica, bagno ampliato, letto con cinture, ganci blocca carrozzina a pavimento, particolare disposizione dell’arredamento e paranco a soffitto, farebbero di un normale camper, un camper a prova di disabilità. La nostra intenzione è di utilizzarlo come risorsa del territorio: per centri diurni e scuole che necessitano di appoggio logistico, per persone diversamente abili che ne richiedano l’utlizzo, per persone terze che intendano utlizzarlo per amici e/o parenti disabili, per manifestazioni di interesse pubblico, nelle quali possano essere coinvolte persone diversamente abili ed infine per attività volte a favorire il turismo integrato. Molti di noi, tra associati e volontari, sono cresciuti anche a stretto contatto con la realtà dell’Avis (3 volontari dell’associazione sono infatti donatori), acquisendo sicuramente spirito di gruppo e di solidarietà reciproca che ci ha portato a costituire l’Associazione Gabbia-No. In questi due anni abbiamo compilato numerosi bandi per progetti Regionali e per le Fondazioni Bancarie, ma non abbiamo ottenuto alcun aiuto. Contando solo sulle nostre forze, però, difficilmente riusciremo a concretizzare il progetto di “Movimento e Turismo senza barriere”. Nel salutare tutti i donatori, ci auguriamo che qualcuno ci aiuti nel trasformare in realtà questo nostro sogno. La presidente, Monica Frattini Email. [email protected] - Tel. 349/0998068 Cara Monica, che dirti? Certo non potevamo non ospitare la vostra bella iniziativa con una certa evidenza sul nostro periodico. Proviamo a lanciare il sasso, se son rose... fioriranno. Assieme ai migliori auguri di riuscire, una promessa: quando arriverà il camper ci prenotiamo per un breve viaggio di prova con... cronaca in diretta. 47