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Battere sul tempo il tumore al polmone

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Battere sul tempo il tumore al polmone
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PREVENZIONE
Test del microRNA
In questo articolo:
microRNA
diagnosi precoce
tumore polmonare
Battere sul tempo
il tumore al polmone
Dagli Stati Uniti arriva un nuovo
riconoscimento della validità del test
per la diagnosi precoce del tumore
al polmone, messo a punto all’Istituto
nazionale tumori di Milano, che si basa
su un semplice prelievo di sangue
a cura di
CRISTINA FERRARIO
American Society of Clinical
O n c o l o g y
(ASCO) lo ha citato nel Clinical
Cancer Advances 2015, il report che ogni anno il gruppo di esperti oncologi statunitensi pubblica e nel
quale vengono elencate le
scoperte più promettenti
del settore. Si tratta di un
test basato sull’analisi di
L’
un gruppo di piccoli frammenti di materiale genetico – i microRNA o miR –
che permette di identificare il tumore del polmone
negli stadi più precoci e di
capire anche se la malattia
è particolarmente aggressiva. “È un semplice prelievo
di sangue che, associato
alla più classica TC spirale,
permette di diagnosticare
precocemente e in modo
più preciso la presenza di
un cancro del polmone”
spiega Gabriella Sozzi, direttore della Struttura complessa di genomica tumorale dell’Istituto nazionale
tumori di Milano (INT),
dove il test è stato ideato e
messo a punto per la prima
volta. “Siamo onorati del riconoscimento, che dimostra come questo test molecolare sia stato ritenuto importante per la clinica e per
le sue potenzialità di migliorare, oltre alla diagnosi,
anche la cura della malattia e la sopravvivenza dei
pazienti” spiega la ricercatrice.
UN SUCCESSO
CHE VIENE DA LONTANO
Il tumore del polmone
viene spesso definito “big
killer”, ossia una malattia
che ancora causa tanti decessi nella popolazione mondiale. Solo in Italia vi sono
circa 35.000 decessi ogni
anno. “Una delle ragioni del-
l’alta mortalità legata a questo tumore è la difficoltà di
arrivare a una diagnosi precoce” spiega Sozzi. “Anche
per questo abbiamo deciso
di concentrare i nostri sforzi
proprio su quest’area della
ricerca”. I
costi dello
studio sono
sostenuti da
AIRC attraverso uno
specifico
Programma
dedicato
alla diagnosi precoce e
finanziato GABRIELLA
con i fondi SOZZI, OGGI
del 5 per ALLA GUIDA
mille.
DEL GRUPPO
La prima DI RICERCA
p r e s e n t a - SUL
zione uffi- MICRORNA
ciale del
nuovo test risale a un articolo pubblicato dai ricercatori dell’INT nel 2011 sulla
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PREVENZIONE
Test del microRNA
RECLUTAMENTO
PER PARTECIPARE
ALLO STUDIO DELL’INT
L
a risposta della popolazione all’appello dei ricercatori
dell’Istituto nazionale tumori di Milano è stata molto
positiva. “Anche grazie alle campagne di comunicazione
AIRC, siamo davvero molto vicini a raggiungere il numero
di 4.000 volontari prefissato nel progetto iniziale”
commenta Sozzi. L’arruolamento a questa fase di bioMILD
è comunque ancora aperto e chi volesse candidarsi per
prendere parte alla ricerca può telefonare al numero
verde 800.213.60 oppure scrivere una e-mail all’indirizzo
[email protected]. È anche possibile aderire online,
compilando il modulo sul sito dello studio
www.biomild.org dove sono disponibili anche informazioni
dettagliate sul progetto.
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prestigiosa rivista PNAS
(Proceedings of the National
Academy of Sciences): lo studio dimostrava che era possibile identificare una sorta
di “firma molecolare” del
tumore composta da 24
piccoli frammenti di RNA
(una delle forme del materiale genetico della cellula)
che circolano con livelli diversi nel sangue dei pazienti rispetto a quello dei soggetti sani. “Questa firma è
presente già due anni
prima che la TC spirale –
l’esame che oggi viene raccomandato dalle principali
linee guida – identifichi un
nodulo sospetto” dice
Sozzi, che con i suoi colleghi ha analizzato i dati e i
campioni biologici di pazienti arruolati in diversi
studi clinici, condotti nel
suo istituto già a partire dal
2000.
“Lavorare in stretta collaborazione con un gruppo
di clinici preparati e molto
attenti come quello guidato da Ugo Pastorino, direttore all’INT della Struttura
complessa di chirurgia toracica, ci ha permesso di
avere a disposizione una
casistica unica e molto
completa per il nostro lavoro di identificazione e validazione del test” aggiunge
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la ricercatrice.
I risultati successivi
sono stati pubblicati nel
2014 sul Journal of Clinical
Oncology e hanno dimostrato che l’analisi della quantità e della tipologia dei 24
microRNA permette di assegnare ai pazienti un certo
livello di rischio (basso, intermedio o alto) e di ridurre – se usata in combinazione con la TC – il numero
di falsi positivi (cioè di persone che con l’esame radiologico mostrano noduli sospetti che in realtà non
sono tumori) che si ottengono utilizzando solo l’esame di diagnostica per immagini. I falsi positivi sono
infatti il problema maggiore del test diagnostico che
utilizza la TC spirale, perché quando si trova qualcosa di non chiaro si deve andare a fondo con biopsie e
talvolta anche con interventi invasivi.
PROSPETTIVE
PER IL FUTURO
Uno dei limiti della TC
spirale è infatti la sua incapacità di determinare se un
nodulo è davvero pericoloso oppure no. “Nei polmoni
dei forti fumatori, come
quelli coinvolti nel nostro
studio, è molto comune
UNO STUDIO ANALOGO ALL’IEO
L’ALTRO MICRO-RNA
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empre nel capoluogo lombardo è
attivo un altro studio per la diagnosi
precoce del tumore al polmone – lo
studio Cosmos II – condotto dai
ricercatori dell’Istituto europeo di
oncologia (IEO). E dopo una prima fase
basata sull’utilizzo della TC spirale,
anche questa ricerca ha aggiunto agli
esami di screening un test sui
microRNA. Come dimostra l’articolo
pubblicato a marzo 2015 sulla rivista
Journal of the National Cancer Institute il
gruppo di molecole – 19 in totale –
identificate e inserite nel test da
Fabrizio Bianchi e collaboratori
trovare noduli, ma nel 96
per cento dei casi si tratta
di noduli non tumorali o
che comunque non daranno mai problemi. Sono
questi i cosiddetti falsi positivi” spiega Sozzi, ricordando che in presenza di
un nodulo il paziente viene
comunque sottoposto a ulteriori esami di approfondimento. Ma
se si aggiunge alla TC
anche il test
dei microRNA il rischio di identificare falsi positivi si riduce dell’80 per cento.
“I microRNA circolanti
sono una sorta di fotografia
globale a livello molecolare
che ci indica cosa sta succedendo nell’organismo in
quel momento. Si tratta di
molecole prodotte dal tumore che vengono influenzate e modulate anche da
diversi altri fattori, legati
magari al microambiente
nel quale la malattia si svilupperà o alle caratteristiche della persona” precisa
Sozzi. E i 24 microRNA
identificati sono tutti importanti. Ciò che cambia,
come spiegano i ricercatori
INT, è il rapporto reciproco
tra le diverse molecole che
vengono analizzate con il
test, non tanto la presenza
o la quantità di un solo microRNA. Tutte queste scoperte hanno portato alla
fase 5 della validazione del
test, uno studio prospettico, chiamato bioMILD, già
iniziato e che coinvolgerà
in totale 4.000 volontari
con più di 50 anni, forti fumatori o ex
fumatori
che abbiano
smesso da
meno di 10
anni. “Questo studio ci
dirà se il test col microRNA
è davvero efficace nel segnalare la presenza di un
tumore del polmone anche
senza fare una TC. Se sarà
così, potrà essere utilizzato
come strumento di screening primario anche da
solo (cioè senza TC) per poi
procedere a scelte di terapia
specifiche e personalizzate
sulla base dei risultati. La
TC verrà quindi usata solo
in seconda battuta per andare a cercare nel polmone
il nodulo segnalato dall’esame del sangue” conclude
Gabriella Sozzi, che ricorda
come la collaborazione tra
esperti di diverse discipline
sia la base del successo di
tutte le ricerche.
Ora si studia
se funziona
anche senza
la TC spirale
rappresenta uno strumento di screening
efficace per tutti i forti fumatori e gli ex
fumatori. Ma perché in questo test i
microRNA sono solo 19 mentre quelli
identificati all’INT sono 24?
“Le differenze nella scelta dei microRNA
da inserire nel test possono dipendere
dalle differenze nel disegno degli studi:
noi andiamo a cercarle nel plasma,
mentre i colleghi dello IEO nel siero e
già questo è sufficiente per modificare
notevolmente il tipo di molecole che
emergono dall’analisi” spiega Gabriella
Sozzi, precisando che tra i diversi gruppi
ci sono comunque cinque microRNA in
comune. “È un numero importante che
indica che il test che li comprende è
basato su una teoria forte e attendibile”.
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