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Introduzione
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Corso Allenatore 2° Anno
Bormio 6 Luglio 2009 ore 8.30
Introduzione
Tutto ciò che avviene sul campo nella pallacanestro deve avere un equilibrio, che viene
stabilito dalla capacità di autonomia dei giocatori e dalla capacità di collaborazione tra di
loro, nell’ambito di uno spazio delimitato (il campo) con dei tempi opportuni (la regola dei
24”) : questi sono i postulati.
Per “postulati “ definiamo:
Autonomia : la capacità dell’allenatore, del giocatore e della squadra di avere una
visione consapevole, alla base della quale operare delle scelte libere e responsabili,
nell’interesse proprio e della squadra
Collaborazione: la capacità dell’allenatore, del giocatore e della squadra di
condividere una visione comune, anche quando si è costretti a sacrificare la
propria, allo scopo di mantenere l’unità della squadra
Equilibrio: formula che permette alla totalità (allenatore - giocatore – squadra) di
esistere in modo particolare, ad es. giocare in un determinato spazio ad un certo
ritmo.
Spazio e tempo: categorie della coscienza inscindibili, che indicano il luogo ed il
momento opportuno in cui l’equilibrio dell’allenatore, del giocatore e della squadra si
esprimono.
Questo modello di pallacanestro si basa sul concetto di vantaggio spazio / temporale.
Le capacità di prendere, mantenere e concretizzare il vantaggio sono i passi essenziali.
Vantaggio = spazio e tempo necessari per raggiungere un obiettivo
Iniziativa : capacità di gestire il vantaggio.
Esempi :
In attacco : quando un attaccante batte il difensore diretto, crea una situazione di aiuto
difensivo. Realizza quello che definiamo “prendere il vantaggio”. Gli altri 4 attaccanti,
giocando negli spazi liberi e nei tempi giusti, permettono il mantenimento del vantaggio
preso. Il fare canestro è quello che definiamo “concretizzare il vantaggio”.
In Difesa, prendere il vantaggio è l’anticipo sul prolungamento della linea del tiro libero per
evitare un possibile passaggio al pivot. Riuscire a mantenere questa posizione
vantaggiosa costringe l’attaccante ad effettuare un nuovo movimento: questo è il concetto
di mantenere il vantaggio.
Concretizzare il vantaggio in difesa vuol dire semplicemente recuperare il pallone.
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Modulo 1
Massimo Meneguzzo - “Collaborazioni Offensive: Blocchi lontano dalla palla”.
Le Collaborazioni offensive
Formula: Prendere e mantenere un vantaggio insieme ai compagni.Per poter parlare in
modo corretto di collaborazioni offensive, bisogna immaginare il basket come un gioco di
collaborazione e di autonomia: si gioca in 5, senza perdere il singolo.
I cambi di velocità, con palla e senza palla, servono per acquisire vantaggio; il passaggio
serve per mantenerlo.
L’idea di un gioco offensivo efficace è quella di poter prendere dei tiri aperti, cioè non
contestati. Una squadra si procurerà dei tiri aperti solo se i suoi componenti si passeranno
la palla.
Il passaggio è più alta forma di collaborazione.
Su questo punto si può citare un concetto importante espresso da Ettore Messina: ”non
sono preoccupato se la mia squadra all’inizio sbaglia qualche tiro, lo sono invece se non si
passa la palla!”.
Se è importante passarsi la palla, il vero successo è avere chiaro il senso del collaborare
in campo - cioè mettersi reciprocamente nelle condizioni di poter sfruttare le capacità
offensive - saper passare la palla al momento giusto e nello spazio giusto, capire cioè
come mettere un compagno nelle migliori condizioni per sfruttare le sue capacità.
Gli aspetti che si devono curare a priori sono :
1.lo spazio
2.il tempo
3.la visione periferica
4.la precedenza.
Lo Spazio : inteso come distanza tra gli attaccanti (spaziatura).
I punti da tenere in considerazione per il raggiungimento di un’ottimale spaziatura sono la
distanza tra i giocatori e la linea dei 3 punti ed il canestro, e la distanza tra l’attaccante con
palla e quelli senza. Dobbiamo far sì che la difesa corra un grande rischio ogni volta che
tenti un aiuto. Lo spazio è la prima risorsa per poter parlare di collaborazione. Se gli
attaccanti si tolgono spazio tra di loro, non c’è collaborazione offensiva.
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Il tempo (timing) :nel nostro gioco, fatto di continue azioni e reazioni, una cosa
importante è capire che MENTRE completo un’azione, devo iniziarne un’altra, così da aver
più probabilità di mantenere un vantaggio acquisito.
Qualunque fondamentale eseguito sul campo o scelta effettuata ha un’efficacia maggiore
se eseguita “mentre” e non invece successivamente.
La visione periferica : guardare spazi, guardarsi tra compagni.
Non possiamo parlare di collaborazioni in attacco se non capiamo come possiamo vedere
più giocatori in campo ed una maggiore porzione di campo. I grandi attaccanti hanno la
capacità di passare subito, appena ricevono, perché riescono a vedere sia la palla che il
compagno che si sta smarcando. La nostra visione periferica copre un raggio di 45° a
destra e 45° a sinistra. L‘attaccante che deve ricevere deve essere in grado di avere una
visione periferica che gli consenta di verificare l’atteggiamento del suo compagno con
palla e l’atteggiamento del difensore che lo sta marcando; oltretutto questo tipo di
posizionamento può consentire all’attaccante di giocare i cosiddetti “passaggi di tocco”.
La precedenza : i giocatori con e senza palla devono leggere la situazione di gioco. Chi
ha la palla e sta giocando 1 vs. 1, ha la precedenza sugli altri compagni. Mai riempire lo
spazio a chi gioca 1 vs 1 togliendogli così la precedenza
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Se l’1 vs. 1 è statico, i compagni di squadra possono – se hanno un vantaggio sul
difensore – acquisire la precedenza.
Nelle collaborazioni offensive troviamo : 1 vs. 1 con e senza palla (penetra e scarica, tagli,
triangoli, e gioco col post-basso)
Blocchi lontano dalla palla
Blocchi sulla palla.
Blocchi lontano dalla palla
L’utilizzo di questo strumento ci permette, se viene effettuato in maniera corretta, di creare
un vantaggio spazio / tempo per un tiro o per 1c1 con il difensore in ritardo; per ottenere
tali presupposti si rende necessaria l’ottimale esecuzione del blocco che permetterà la
buona riuscita di un tiro.
I tipi di blocco trattati sono :
Blocchi singoli
Blocchi doppi
Doppia uscita
Tandem (Stagger)
Doppio blocco in post alto
Doppio blocco in post basso
Blocco cieco
Bloccare il bloccante
Quando parliamo di blocco lontano dalla palla bisogna tenere in considerazione tre
componenti :
Bloccato : deve sicuramente fare “qualcosa prima” ed inoltre deve muoversi per
migliorare l’angolo di blocco in modo tale che il difensore non veda palla e
l’uomo.
Assumendo questo tipo di atteggiamento :
Cambio di direzione e di velocità per sfruttare il blocco;
Interrompo la corsa prima dell’uscita per poi riprenderla, magari creando
nella prima decelerazione un contatto con il difensore per poi ripartire;
Guardo dentro l’area appena esco dal blocco.
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Bloccante : la sua prerogativa è che abbia una buona capacità di corsa, di fare
arresti e di attutire i contatti, quindi :
Correre per bloccare, arrestarsi;
Curare l’angolo di blocco. Ma soprattutto, la capacità di aprire la
seconda linea di passaggio, opposta alla scelta del bloccato, quindi la
capacità di “guardare”, di vedere quale scelta ha operato il
compagno.
Passatore : ricopre un ruolo decisivo per il mantenimento del vantaggio poco prima
acquisito, avendo come principale lettura la posizione del difensore del bloccato, e ciò
mediante :
Lettura spazio / tempo e scelta del passaggio;
Utilizzo del palleggio per la ricerca di un angolo di passaggio
ottimale.
Letture dei blocchi lontano dalla palla
Difensore che sbatte sul bloccante :
Bloccato : uscire per tirare;
Bloccante : rimbalzo.
Difensore che insegue :
Bloccato : ricciolo (curl);
Bloccante : angolo di blocco più seconda linea di passaggio fuori, “ad aprire”;
Passatore : Può migliorare l’angolo di passaggio tramite un palleggio per un
passaggio battuto o diretto.
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Difensore passa in mezzo :
Bloccato : allontanamento (fade), posizionandosi dietro il blocco:
Bloccante : angolo di blocco più seconda linea di passaggio;
Passatore : stringe, più passaggio due mani sopra la testa.
Difensori che cambiano :
Bloccato : si allarga oltre la linea dei tre punti:
Bloccante : prende posizione in area;
Passatore : passaggio due mani sopra la testa o laterale.
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Blocchi singoli
Possono essere di due tipi :
Verticali : ottimi per posizionamento del lungo più triangolo
Orizzontali : sempre due linee come “dentro – fuori”
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I doppi blocchi
Doppia uscita.
E’ uno schema molto usato nella pallacanestro di questi ultimi anni, sia da partenza
statica che dinamica. L’attaccante, sotto il canestro, sceglie il lato da cui uscire per
ricevere. e l’altro esce sul lato opposto.
Blocchi Stagger
Nei blocchi Stagger bisogna sempre che essi , per essere efficaci, non siano mai fatti da
due giocatori che siano allineati tra loro.
In figura viene mostrato un doppio blocco stagger orizzontale. Vi sono anche i doppi
blocchi stagger a scendere (verticali).
Il primo bloccante cerca il difensore da bloccare mentre il bloccato deve portare prima il
suo uomo sul blocco e poi passare spalla a spalla del primo bloccante.
Il secondo bloccante cerca anche lui il difensore che , sarà in ritardo dopo il primo blocco e
si assicura di rimanere ad una giusta distanza dal primo bloccante e come detto sopra di
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non essere allineato al primo bloccante stesso. Entrambi i blocchi non devono essere in
movimento.
Dopo che il bloccato bassa spalla a spalla dal secondo bloccante , questo taglia verso la
posizione di post basso lato palla e dà quindi un altra linea di passaggio a chi ha la palla.
Una possiblie continuità di stagger verticali e orizzontali
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Doppi blocchi in Posizione di post alto o in posizione di Post basso
Usati per una soluzione rapida di tiro i. Riducono lo spazio all’attacco e quindi sono poco
usati
Blocco cieco
Questo tipo di blocco ,così chiamato perchè chi lo subisce non vede il bloccante , può
avvenire verso il canestro o in allontanamento. Per la buona riuscita di questo blocco è
fondamentale il movimento di preparazione al blocco del bloccato che permette anche di
migliorarne l’angolo stesso. Inoltre, il bloccante poi deve muoversi dopo il blocco per far sì
che esistano sempre due linee di passaggio.
Bloccare il bloccante
Blocco orizzontale piccolo per il lungo e blocco verticale lungo per il piccolo. Costringere il
difensore del bloccante ad aiutare sul primo blocco, in modo da acquisire un vantaggio ed
utilizzarlo sul secondo blocco.
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ESERCIZI
3 c 1: Giocatori come da diagramma di seguito. O1 passatore, O5 bloccante e O3
bloccato, difensore (difensore sul bloccato).
O3 si sta smarcando, utilizzando il blocco di O5, per poter ricevere da O1.
Il difensore proporrà le diverse letture, con O1 che deve scegliere la giusta tecnica ed il
giusto tempismo del passaggio, in funzione della lettura della difesa ed il consequenziale
movimento di O3..Di fondamentale importanza il fatto che palla e ricevitore devono
arrivare insieme.
Blocchi lontano dalla palla : bloccare il bloccante
4c0e 4c4
Rilevatore L. Cesari
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