Comments
Description
Transcript
Corriere della Sera #3
Da Il Corriere Della Sera - 01 Agosto 2005 Jovanotti: Petrarca, grazie Jovanotti confessa che alcuni versi della sua canzone “Tanto, tanto, tanto”, diventata il tormentone estivo, sono stati “rubati” al Canzoniere di Petrarca. Jovanotti: sono rinato e ringrazio Petrarca Il rapper di “Tanto(3)” favorito al Festivalbar “I poeti sono stati i primi a creare tormentoni” CORTONA – Se Schopenhauer lotta per lo spazio con i vinili hip hop, se un citofono che è un “ooh” gridato dalla strada convive con computer wireless, allora Petrarca può diventare il tormentone dell’estate. La casa di Lorenzo “Jovanotti” cherubini, alle porte del borgo-gioiello Cortona, è lo specchio del successo musicale del momento: la convivenza degli opposti. L’idea dell’autointervista nella quale Lorenzo si interroga sulla sua vita in “Tanto(3)” è “rubata” a una lettera che Francesco Petrarca scrisse all’amico Guglielmo da Pastrengo. Sorride Lorenzo: “I poeti sono stati i primi a creare tormentoni. “Quant’è bella giovinezza”, “O cavallina, cavallina storna”… sono nella testa di tutti”. Perché Petrarca? “Una notte ho aperto un libro con le sue lettere e sono rimasto colpito dall’inizio di una - aggiunge -. Ero emozionato dall’idea di unire le inquietudini di un uomo (e che uomo!) di 700 anni fa ad un suono contemporaneo. Il fatto poi che era una lettera senza un intento poetico paradossalmente le dava qualcosa di “lirico” in senso moderno”. È un momento d’oro per il “ragazzo fortunato”. Di nuovo. Un paio d’anni in cui tutto sembrava girare male, gli hanno fatto rimboccare le maniche per rimettere a posto i pezzi della sua vita privata e della sua carriera. La prima aveva subito un duro colpo quando un momento di crisi (un tradimento della sua ragazza) era finito su tutti i giornali. Lui minimizza, ma si capisce che ora è sereno: “Mi sono successe cose che capitano a tante persone… e ho visto molti miei coetanei fare i conti con la propria vita”. La seconda sembrava in una fase di stanca. L’ultimo disco (“Il quinto mondo”) non ha fatto sfaceli e il live precedente, lo aveva ammesso lui, “prendeva polvere nei magazzini”. ““Salvami” non voleva unire, era una canzone di protesta – analizza oggi -. Più che un insuccesso, è stato un inciampo: ho commesso errori nella dialettica col pubblico. Non si dice “Avete capito?”, ma “Mi sono spiegato?” mi ha insegnato la mia maestra. Chi fa pop, come me, si deve spiegare, oppure si scelgono strade come Bjork e Radiohead”. Conclusione: “Sono contento di come vanno le cose, ma non ho sentimenti di rivalsa”. Nel frattempo “Tanto(3)” è il tormentone dell’estate. “Inaspettatamente”, svela lui, perché la sua casa discografica avrebbe preferito lanciare “Buon sangue” con un’altra canzone. Lorenzo ha insistito: “Volevo dare una scossa sonora”. E adesso ? “È una figata. Quando Dio ti manda un tormentone – scherza perché in fondo non gli interessa – al ristorante hai dei privilegi”. Dicono che al Festivalbar non avrà rivali “però a me piacciono i Negrita”. Tra i suoi preferiti, hip hop a parte che è la sua passione, Green Day e Michael Bublè (“Dà un’idea di salute, come Fiorello”). Non gli piacciono invece Joss Stone e Norah Jones (“la jazz-lounge non mi appassiona”) e i Coldplay (“I preferiti della mia ragazza, ma troppo raffinati per me”). Dopo “Tanto(3)”? A settembre lancerà la dolcissima “Mi fido di te” della quale sta progettando il video. “Per “Tanto” ci siamo ispirati a “Pinocchio” di Comencini e Terry Gilliam, qui l’idea di base è la camminata finale di Le notti di Cabiria di Fellini: rappresenta l’accoglienza, tema della canone”. Poi il tour: “Ho visto il concerto degli U2: sono gli unici che mettono in scena l’epica. È uno show che guarisce però, da musicista ti fa dire: o smetto o provo anch’io a fare un’impresa. La grandezza, forse perché sono vissuto in Vaticano, mi stimola”. E chi fa imprese oggi ? “Tarantino che in Kill Bill cita tutti i linguaggi, Bob Geldof con il Live8 magagne comprese, Lula che ha cambiato la percezione di sé dei brasiliani, oppure un prete che lavora con gli immigrati come don Gino Rigoldi”. A proposito di imprese, è vero che si sposa? Risata. “Non ne parlo in famiglia, figuriamoci sui giornali”. Andrea L’affranchi I Precedenti Fiorello Nel 1993 prese “San Martino” di Carducci (“La nebbia a gl’irti colli”) e ne fece una canzone. Arrivò al numero 1 in classifica Ron In “Vorrei incontrarti fra cent’anni” prese, con alcune variazioni, dei “Sonetti” di William Shakespeare. Vince Sanremo’96 Venditti Omaggia Dante in “Ci vorrebbe un amico”: “E se amor ch’a nullo amato, amore, amore mio perdona” ricalca il Canto V dell’Inferno Il Confronto Vite qui a sinistra Petrarca: nacque ad Arezzo nel 1304, figlio di un notaio, ma visse per molti anni a Avignone. Morì nel 1374 Il poeta Lettera a Guglielmo da Pastrengo Mi chiedi cosa faccio? Come ogni altro uomo, lavoro. Quale il mio aspetto ? Meno sereno Il cantante “Tanto(3)” Cosa stai facendo ? Lavoro Qual è il tuo aspetto ? Meno sereno di un tempo ma non per questo stanco