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Guida alla analisi plicometrica

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Guida alla analisi plicometrica
Guida alla analisi
plicometrica
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Tutto il materiale contenuto in questa guida elettronica è fornito senza alcuna garanzia e a
solo scopo divulgativo.
Essa è stata redatta unicamente allo scopo di agevolare la rilevazione plicometrica agli utenti del software
Fit Manager®. Pertanto nessuna parte di questa guida può essere riprodotta o modificata, parzialmente o
totalmente, con qualsiasi mezzo e per qualsiasi finalità. I trasgressori saranno perseguitii a norma di legge.
© Nemesis Project 2004.
Tutti i diritti sono riservati.
-2-
Sommario________________________________
1. Cos’è la plicometria
4
2. Perché la plicometria in un centro fitness
5
3. Come procedere alle misurazioni
•
3.1 Punti di repere Jackson Pollock 3 pliche UOMO
•
3.2 Punti di repere Jackson Pollock 3 pliche DONNA
•
3.3 Punti di repere Jackson Pollock 7 pliche UOMO E DONNA
•
3.4 Alcuni esempi
•
3.5 Utili accorgimenti
Bibliografia
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© Nemesis Project 2004. www.fitmanager.it
1. Cos’è la plicometria
Con il termine plicometria s'intende la valutazione della
percentuale di grasso corporeo ottenuta attraverso la
misurazione dello spessore dello strato cutaneo (PLICHE) di un
certo numero di settori muscolari. La plicometria cutanea è una
metodica densitometrica in quanto arriva alla determinazione
della densità corporea partendo dalla misurazione dello
spessore del tessuto adiposo sottocutaneo.
Studi scientifici hanno da tempo dimostrato l’esistenza di uno uno stretto rapporto tra gli spessori
delle pliche e la percentuale di grasso totale corporea: dalla misurazione delle pliche si ottiene il
valore della densità corporea e da questa si risale al compartimento massa grassa (FM= fat
mass), costituita da tutti i lipidi corporei distribuiti nel tessuto sottocutaneo e viscerale; per
differenza dal peso si otterrà poi massa magra (FFM= free fat mass), costituita dalle masse
muscolari, dall'osso e dai tessuti inter ed intra -parenchimali non adiposi.
La plicometria è utilizzata da molto tempo, per la sua estrema semplicità e per il suo basso costo,
nel campo della dietologia medica e solo negli ultimi anni il fitness l’ha scoperta come metodica,
semplice ed affidabile, per procedere ad una efficace analisi corporea.
L’analisi plicometrica è un metodo facile da usare, indolore, non invasivo, senza effetti
collaterali e consiste nel misurare con uno speciale calibro (chiamato plicometro) lo spessore del
pannicolo adiposo sottocutaneo in diversi siti del corpo. I siti sono diversi a seconda del protocollo
di calcolo prescelto, del sesso, dell’età e della razza del soggetto da misurare (per i soggetti di
colore, o di ceppo asiatico sono utilizzate equazioni di calcolo differenti da quelle previste per i
soggetti occidentali).
Il plicometro è uno strumento che assomiglia ad una pinza ed è utilizzato per
il controllo dell’addensamento di massa grassa e per la verifica dello spessore
(plica lipidica) nel tempo.
Ne esistono sul mercato di diversi modelli ( a molle tarate o modelli realizzati
in plastica) che si differenziano per il costo e per la semplicità d’uso.
Al contrario di quanto sostenuto da molti, consigliamo l’utilizzo di un
plicometro di plastica, che rappresenta una valida alternativa,
precisa e di basso costo, rispetto ai sofisticati e costosi plicometri
clinici. I calibri a molle hanno infatti dimostrato imprecisioni meccaniche
dovute all’usura e le molle tarate, decantate dai relativi produttori come
garanzia di precisione, hanno spesso diagnosticato importanti
sottostime nel calcolo.
A questo punto bisogna inserire i valori (espressi in mm) di ogni singola
plica nel software Fit Manager® , che calcolerà automaticamente il
valore di densità corporea, e quello di massa grassa attuale ed ideale.
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2. Perché la plicometria
in un centro fitness
Ogni programma di allenamento fitness di qualità deve prevedere
momenti di verifica del lavoro svolto. Se non si sa dove si sta andando,
si finirà inevitabilmente per finire fuori strada. Da qui la necessità di
procedere ad una analisi corporea semplice ma attendibile di ciascun
cliente, al fine di valutare lo stato generale di forma fisica e, soprattutto,
di quantificare, nel corso del tempo, i miglioramenti indotti
dall’allenamento.
Valutare, fissare degli obiettivi, valutare nuovamente per stabilire
se gli obiettivi indicati siano stati effettivamente raggiunti, fissare
nuovi obiettivi.
Queste le fasi di una vera periodizzazione dell’allenamento. Queste le tappe necessarie per
fidelizzare il cliente nel nome della professionalità e della qualità a cui sono oggi chiamati tutti gli
operatori del settore. Ma quale metodica utilizzare per stimare la composizione corporea? Può
essere sufficiente basarsi esclusivamente sul valore del peso corporeo?
Assolutamente no. Anche il più inesperto tra gli istruttori di fitness sa che è impossibile
basare una analisi corporea esclusivamente sul valore del peso (in kg).
Il peso è un indice molto approssimativo, e spesso può trarre in inganno. Immaginiamo una
persona in sovrappeso che non abbia mai praticato esercizio fisico e che si metta a fare palestra
in modo molto spinto: il suo grasso cala, ma aumenta la muscolatura. I muscoli sono più pesanti
del grasso, e quindi i risultati della sua attività fisica e della sua nuova situazione (se si guarda solo
la bilancia) risulterebbero del tutto falsati e fuorvianti: ci porterebbero insomma fuori strada.
Al di là di questo esempio particolare, è del tutto chiaro che vi sono costituzioni diverse, vi sono
persone con le ossa molto grosse, una forte muscolatura, tozze e tarchiate. Non vuol dire che
debbano perdere peso rispetto a delle persone longilinee ma che hanno una bella pancetta, pochi
muscoli, ossa sottili e molto grasso.
Al di là delle valutazioni sulla costituzione di ciascuno, da parecchio tempo si tenta di non misurare
tanto il peso, ma la quantità di grasso che compone quel peso. Detto in altro modo, si tenta di
misurare la percentuale di grasso rispetto al resto (organi, muscoli, ossa...).
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Oltre alla plicometria, sono stati concepiti diversi metodi per arrivare alla stima della percentuale
di massa grassa:
1. SOTT' ACQUA. E’ il metodo della pesata idrostatica.
La pesata idrostatica è stata per molti anni, ed ancora in parte lo è, la metodologia di riferimento, il "Gold
Standard" delle tecniche di misurazione della composizione corporea.
Si pesano le persone con una speciale bilancia dentro una vasca d'acqua. Siccome è noto il peso specifico delle
varie componenti del corpo (più pesanti dell'acqua) e quello del grasso (più leggero dell'acqua), confrontando il
peso quando si è immersi nell'acqua, si può risalire al peso della componente grassa.
In pratica, si fa sedere la persona su una bilancia, e la si fa scendere in una piscina o vasca d'acqua. Quando è
completamente immersa, si annota il peso. Si ha così a disposizione il peso fuori dall'acqua, il peso in acqua, si
conoscono i pesi specifici del grasso e degli altri organi, e si può calcolare la percentuale di grasso rispetto al
resto. Questo sistema è il più preciso e diretto, tuttavia è molto macchinoso. La procedura classica è infatti
abbastanza lunga e relativamente complessa: richiede immersione completa, il calcolo del volume polmonare
residuo e può essere influenzata dal contenuto gassoso intestinale e dal fatto che si considera costante la densità
ossea, fatto non sempre vero. Tale metodica quindi, pur con un errore della stima della percentuale del grasso
corporeo estremamente basso (circa 1-1.5%), è utilizzata sopratutto a fini di ricerca e non è applicabile alla
rapida e semplice valutazione di grandi popolazioni di atleti.
2. INFRAROSSI.
E’ una metodica di valutazione basata su un apposito apparecchio a infrarossi. Studi scientifici hanno
dimostrato che gli infrarossi (raggi di calore, analoghi a quelli luminosi ma con una frequenza tropo bassa per
essere "visti") attraversano il grasso in modo più lento rispetto a quanto fanno con i muscoli. In pratica si indirizza
un raggio di infrarossi contro un osso, e si misura il tempo di percorrenza che viene impiegato dal raggio a
"rimbalzare" contro l'ostacolo e a riapparire all'esterno. Anche qui si tratta di un metodo che ha bisogno di un
apparecchio apposito piuttosto costoso (non tanto per la sorgente di infrarossi, che può essere
economicissima, ma per il sensore che valuta il riflesso).
3. RESISTENZA.
E’ il metodo che determina la conduttività elettrica. I muscoli, il sangue, ecc. lasciano passare la corrente in
modo migliore rispetto al grasso, che è più isolante. Per misurare la percentuale di grasso si possono applicare
degli elettrodi e misurare il passaggio della corrente. Si tratta naturalmente di una corrente debole e che non da
alcuna sensazione sgradevole. Il metodo è meno complicato della pesatura in acqua, ma è anche meno
preciso.
Facile arrivare alla conclusione.
Sotto il profilo della facile ripetibilità e del basso costo, la plicometria si rivela come il
metodo più economico, meno invasivo e di più facile utilizzo. Basta un semplice
plicometro e un software come Fit Manager® per l’elaborazione dei dati per ottenere una
ottima stima della percentuale di massa grassa, valore che si avvicina in modo impressionante
a quello ottenibile con la pesata idrostatica, che, come visto, è il metodo più preciso in
assoluto.
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3. Come procedere
alle misurazioni
Abbiamo visto che le pliche cutanee sono espressione del pannicolo
adiposo sottocutaneo e che
sono rilevabili con un apposito
strumento chiamato plicometro.
I plicometri sono (nel caso non si opti per un plicometro in plastica)
costituiti da una molla calibrata la cui estensione o compressione
determina lo spostamento di un indice su una scala circolare o
lineare, proporzionalmente allo spostamento delle branche del calibro che esercitano una
pressione costante sulla plica cutanea (10 g/mm2). Naturalmente, la tecnica della misurazione
deve essere accurata per evitare errori di rilevamento.
Nell'eseguire le misurazioni delle pliche, il pollice e l'indice della mano vengono utilizzati per
testare l'interfaccia muscolo-grasso a circa un centimetro dalla zona in cui verrà effettuata la
misurazione. Il pollice e l'indice devono essere posizionati sulla pelle ad una distanza di otto
centimetri l'uno dall'altro, su una linea perpendicolare all'asse lungo della plica da misurare.
Maggiore è lo strato di grasso, più grande sarà la distanza fra le due dita. L'indice e il pollice si
avvicinano poi l'uno all'altro come per dare un pizzicotto.
La quantità di tessuto pizzicato forma una plica con i lati paralleli. Con l'altra mano si posiziona
il plicometro sul pannicolo e si lascia quindi chiudere lo strumento, passati 2-3 secondi si
procede alla lettura.
E’ consigliabile ripetere la misurazione tre volte per poi procedere ad una media dei valori
ottenuti (è questo il metodo di lavoro consigliato ed adottato da Fit Manager® ).
Per ogni rilevazione : sollevare tra pollice ed indice, nel punto specificato, una piega cutanea
dell'altezza di almeno 2 cm ed applicarvi le branche del plicometro tenendole perpendicolari al
piano cutaneo. Rilasciare la molla del plicometro lentamente, attendere tre secondi prima di
rilevare la misurazione.
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Ora: in quali punti del corpo procedere al rilevamento delle pliche?
I punti su cui effettuare le misurazioni (detti punti di repere) sono prestabiliti dal protocollo di
calcolo. Al variare dei protocolli cambiano conseguentemente i punti di repere.
Esistono più di cento equazioni per il calcolo della densità corporea e ciascuna di esse si basa
su più punti di repere in base ai quali effettuare la rilevazione. In genere si va da un minimo di
3 pliche ad un massimo di 12. L’unità di misura delle pliche è il millimetro (mm).
Fit Manager® utilizza il protocollo di calcolo più usato in assoluto: quello Jackson – Pollock
nella versione del 1978. E’ questa la metodica più usata in assoluto nel campo della dietologia
medica europea ed americana. Il metodo Jackson Pollock implementato nel software prevede
2 diversi sistemi di rilevazione:
1. un metodo più rapido, basato sulla rilevazione di 3 pliche cutanee (Pettorale,
Addominale, Coscia per uomo; Tricipite, Soprailiaca, Coscia per donna).
2. un metodo più preciso, basato sulla rilevazione di 7 pliche cutanee (Tricipite, Torace,
Ascellare, Sottoscapolare, Soprailiaca, Addominale, Coscia, per uomo e donna).
Il protocollo Jackson Pollock richiede che le rilevazioni delle pliche siano effettuate sulla parte
destra del corpo.
Nelle pagine seguenti, commenteremo il protocollo, visualizzando ogni punto di repere grazie
ad un modello anatomico.
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3.1 Punti di repere 3 pliche UOMO
Punti di repere 3 pliche Jackson Pollock UOMO:
Nome Plica:
Direzione plica:
Misurazione:
Plica Pettorale
Diagonale
(stessa
inclinazione del
pettorale)
Il riferimento anatomico è
posto tra l’ascella e il
capezzolo. La plica è
presa a metà tra la linea
ascellare anteriore e il
capezzolo.
Plica Addominale Verticale
Plica Coscia
Verticale
Repere:
Il riferimento anatomico è
l’ombelico.
La plica è presa
verticalmente, 2 cm a lato
dell’ombelico.
Il riferimento anatomico è
posto tra la piega
inguinale e la rotula
(misurato con la coscia
posta a 90 gradi con la
gamba).
La plica è presa sulla
parte anteriore della
coscia, a metà tra la piega
inguinale ed il bordo
prossimale della rotula.
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3.2 Punti di repere 3 pliche DONNA
Punti di repere 3 pliche Jackson Pollock DONNA:
Nome Plica:
Plica Tricipitale
Direzione plica:
Verticale
Plica Soprailiaca Diagonale
(45 gradi)
Plica Coscia
Verticale
Misurazione:
Repere:
Il riferimento anatomico è
costituito dal processo
acromiale della scapola e
l’olecrano.
La plica è presa a metà tra
il processo acromiale e
l’oleocrano sulla linea
mediana.
Il riferimento anatomico è la
cresta iliaca.
La plica è presa
diagonalmente al di sopra
della cresta iliaca,
sull’incrocio con la linea
anteriore discendente
dell’ascella.
Il riferimento anatomico è
posto tra la piega inguinale
e la rotula (misurato con la
coscia posta a 90 gradi con
la gamba).
La plica è presa sulla parte
anteriore della coscia, a
metà tra la piega inguinale
ed il bordo prossimale della
rotula.
- 10 -
3.3 Punti di repere 7 pliche UOMO
e DONNA
Punti di repere 7 pliche Jackson Pollock UOMO e DONNA
Nome Plica:
Plica Tricipitale
Plica Torace
Plica Ascellare
Direzione plica:
Verticale
Diagonale
Verticale
Misurazione:
Repere:
Il riferimento anatomico è
costituito dal processo
acromiale della scapola e
l’olecrano.
La plica è presa a metà tra
il processo acromiale e
l’oleocrano sulla linea
mediana.
Il riferimento anatomico è
posto tra l’ascella e il
capezzolo. La plica è presa
a metà tra la linea ascellare
anteriore e il capezzolo
(negli uomini) e nelle donne
a 1 / 3 di questa distanza.
Il riferimento anatomico è il
processo xifoideo.
La plica è presa a livello del
processo tifoideo lungo la
linea ascellare media.
Plica
Sottoscapolare
Obliqua
(60 gradi)
Plica Soprailiaca Diagonale
(45 gradi)
Il riferimento anatomico è la
linea vertebrale.
La plica è presa sulla linea
diagonale e l’angolo
inferiore che viene dalla
liea vertebrale della
scapola, 1 – 2 cm sotto
l’angolo.
Il riferimento anatomico è la
cresta iliaca.
La plica è presa
diagonalmente al di sopra
della cresta iliaca,
sull’incrocio con la linea
anteriore discendente
dell’ascella.
- 11 -
Plica Addominale Verticale
Plica Coscia
Verticale
Il riferimento anatomico è
l’ombelico.
La plica è presa
verticalmente, 2 cm a lato
dell’ombelico.
Il riferimento anatomico è
posto tra la piega inguinale
e la rotula (misurato con la
coscia posta a 90 gradi con
la gamba).
La plica è presa sulla parte
anteriore della coscia, a
metà tra la piega inguinale
ed il bordo prossimale della
rotula.
ALCUNI ESEMPI:
Proponiamo ora alcuni esempi:
1. ESEMPIO: PLICA
SOPRAILIACA
Esempio di rilevazione
plica soprailiaca. Da
notare la direzione del
plicometro che è
diagonale.
2. ESEMPIO: PLICA
TRICIPITALE
3. ESEMPIO: PLICA
SOTTOSCAPOLARE
Esempio di rilevazione
plica tricipite. Da notare
la direzione del
plicometro che è
verticale.
Esempio di rilevazione
plica sottoscapolare. Da
notare la direzione
del plicometro che è
obliqua.
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UTILI ACCORGIMENTI PER RILEVAZIONI PLICOMETRICHE PRECISE:
1. Eseguire le misurazioni sul LATO DESTRO del corpo e MAI alla fine dell’allenamento (le variazioni
dei fluidi inciderebbero inevitabilmente sulla correttezza delle rilevazioni).
2. Identificare in maniera accurata i punti di repere, evidenziandoli con una matita demografica
3. Il cliente da misurare si deve trovare in posizione eretta, deve essere rilassato e tenere le braccia
distese lungo i lati del corpo.
4. Afferrare il plicometro tra il pollice e l’indice della mano destra.
5. Sollevare la plica 1 cm sopra il punto da misurare, con il pollice e l’indice della mano sinistra.
6. Mantenere lo spessore sollevato durante il rilevamento.
7. Posizionare i bracci del plicometro perpendicolarmente alla plica.
8. Ripetere i rilevamenti almeno 2 volte.
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Bibliografia:
1. Formulas Developed From Research By: Dr. Andrew S. Jackson (University of Houston) and Dr. Michael L.
Pollock (University of Florida)
2. "Physiological Testing of the High-Performance Athletes" JDuncan MacDougall et. al. Human Kinetics
Publishers, 1990
3."Guidelines for Exercise Testing and Prescription" American College of Sports Medicine. Lea and Febiger
Publishers, 4th edition 1991.
4. "Practical Assessment of Body Composition" Andrew S. Jackson and Michael J. Pollock. Physician and Sports
Medicine Vol 13(5): 76-90
5. Eckerson, J.M., J.R. Stout, et al. The Validity of Self-Assessment Techniques for Estimating Percent Fat in
Men and Women. J. Strength and Cond. Res. 12:243-247, 1998.
6.Stout et al. Validity of Percent Body Fat Estimations in Males. Med. Sci. Sports Exerc. 26:632-636, 1994.
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Fit Manager .
®
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Equazioni Jackson Pollock a 3
e 7 pliche per uomo e donna
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