...

I PITTORI ORIENTALISTI FRANCESI A TANGERI

by user

on
Category: Documents
124

views

Report

Comments

Transcript

I PITTORI ORIENTALISTI FRANCESI A TANGERI
I PITTORI ORIENTALISTI FRANCESI A TANGERI
1. L’Orientalismo in Francia
e archeologiche. Tra le più conosciute furono
quelle di Louis de Forbin (1779-1841),
Durante la prima metà del XIX secolo, i
direttore dei musei reali del Louvre, che nel
pittori francesi furono gli artisti occidentali
1815 intraprese un viaggio in Medio Oriente
più attivi nell’esplorazione del Medio Oriente
alla ricerca di antichi pezzi da esporre nelle
e del Nord Africa, elevando il genere a un
sale del Louvre2.
livello nuovo e molto più popolare. I motivi di
questo interesse furono vari. Prime fra tutte le
Un evento politico importante sono anche le
campagne napoleoniche in Egitto e in Siria,
guerre di indipendenza della Grecia (1821-
che si svolsero tra il 1798, anno dello sbarco
1823) contro l’Impero Ottomano, a cui
delle truppe francesi ad Alessandria, e il
partecipò il poeta inglese Lord George Byron
17991.
(1788-1824)
e
che
furono
così
ben
ai
rappresentate da Delacroix in Il massacro di
combattimenti, si interessò anche allo studio
Scio (1824) e La Grecia sulle rovine di
del paese, creando l’Istituto per le scienze e le
Missolonghi (1826). La Grecia fu considerata
arti d’Egitto, che riunì geografi, topografi,
una delle porte dell’Oriente, che dal mondo
archeologi, antropologi.
classico antico dava direttamente su quello
Napoleone
Iniziò
così
infatti,
la
parallelamente
moda
della
cosiddetta
“egittomania”, che si evolse poi in moda
islamico, che sembrava fermo all’epoca di
Cristo.
orientalista in generale.
All’inizio dell’Ottocento partirono, sulle orme
Il 5 luglio 1830 le truppe del re di Francia
degli
accompagnarono
Carlo X occuparono la città di Algeri, dando
Napoleone, numerose spedizioni geografiche
così inizio alla colonizzazione del paese.
studiosi
che
Eugène Fromentin (1820-1876) visitò la
1
Di qui i resoconti di Dominique Vivant Denon (17471825), Voyage dans l’Haute et la Basse Egypte, del
1808 e di Francois Jomard (1777-1862), Description
de l’Egypte, del 1809-1813.
2
Voyage dans le Levant, (1819).
1
colonia algerina per la prima volta nel 1846 e
contribuirono
inoltre
le
Esposizioni
pubblicò nel 1858 il suo diario di viaggio Un
Universali di Parigi, che dedicarono spesso
anno nel Sahel.
intere sale per le opere orientaliste4. Non fu
propriamente una corrente artistico-letteraria.
Nel 1859-1860 la guerra ispano-marocchina
Gli artisti scelgono l’Oriente come fonte di
contribuì
ispirazione, molto spesso occasionale, per le
a
dare
visibilità
ai
territori
loro
L’evento fu tenuto strettamente d’occhio dal
produzione.
governo francese, che vedeva in quel conflitto
movimento romantico, della corrente realista,
una presa di potere da parte della Spagna su
di storia o impressionisti: tutti o quasi, nello
quei territori, confinanti con le colonie della
stile che fu a loro congeniale, furono attirati
Francia.
dai temi islamici.
Tra
i
vari
giornalisti
che
opere
senza
Potevano
dedicargli
l’intera
magrebini oltre lo stretto di Gibilterra.
essere
artisti
del
accompagnarono l’evento vi fu Charles
Così avvenne anche in letteratura, dove il
Yriarte
del
termine “Orientalismo” fu coniato da Victor
popolare Le Monde Illustré di Parigi, che
Hugo (1802-1885), con l’opera del 1829 Les
arrivò in Marocco il 12 febbraio del 1860.
Orientales. Dalle opere letterarie ai diari di
(1832-1898),
corrispondente
viaggio, dai resoconti scientifico-archeologici
Infine nel 1869 fu inaugurato il Canale di
al teatro dell’opera, ogni genere fu coinvolto.
Suez, realizzato dall’architetto Ferdinand de
Tra gli autori più famosi che scrissero
(1805-1894)3,
sull’Oriente
sono
parteciparono moltissime autorità europee,
Chateaubriand
(1768-1848)5,
interessate ad avere un’influenza sull’Egitto.
(1850-1923)6, Gustave Flaubert (1821-1880)7,
Lesseps
evento
a
cui
L’Orientalismo si sviluppò nello stesso
periodo del Romanticismo, a partire da questi
primi eventi coloniali e dalle ricerche
scientifiche per arrivare alla pittura dei salon
degli anni Venti dell’800. Alla sua diffusione
3
Diplomatico e imprenditore, promotore ed esecutore
dei due progetti di canali più ambiziosi del suo tempo,
il canale di Suez, la cui progettazione tecnica è però del
trentino Luigi Negrelli (1799-1858), e il canale di
Panama.
4
François
Pierre
René
Loti
Nel 1855, 1867, 1878, 1889 e 1900. THORNTON,
Lynne, Les Orientalistes. Peintres voyageurs, ACR,
2001
5
Itinéraire de Paris à Jérusalem (1811), Les aventures
du dernier des Abencérages (1826).
6
Pierre Loti, pseudonimo di Louis Marie Julien Viaud.
Au Maroc (1890), diario del suo viaggio in Marocco.
Gran parte dei suoi romanzi si ispirarono ai suoi
numerosi viaggi in Oriente.
7
Nel 1849 viaggiò in Oriente per due anni, con l’amico
Maxime Du Camp. Il diario Viaggio in Oriente fu
pubblicato dopo la sua morte. Nel 1862 scrisse il
romanzo orientalista Salammbô, che si svolge
nell’antica Cartagine.
2
Théophile Gautier (1811-1872)8 ed Eugéne
9
Fromentin .
Continuazione naturale del regno di AlAndalus, fu considerato meta e termine del
tour in Spagna, che a visitare le città di
Ma come definire geograficamente l’Oriente?
Tangeri e Fez11. L’arte magrebina, fortemente
Bisogna infatti distinguere l’Orientalismo, che
intrecciata con quella spagnola, soprattutto
si occupa solo dei paesi di religione islamica,
andalusa, era caratterizzata da forme più
dall’Esotismo, che riguarda più in generale
semplici, da un’architettura meno elaborata e
anche paesi come Africa Nera, Cina, India,
ricca rispetto a quella ottomana.
Caucaso, Giappone e Americhe.
Fino
Nel XIX secolo i viaggi si fecero più facili
completamente proibito agli europei. Questa
grazie al miglioramento dei mezzi di trasporto
separazione e originalità rispetto agli altri
e all’apertura, spesso forzata, dei confini di
paesi islamici, affascinò in modo particolare
molti paesi, prima di allora chiusi allo
gli artisti. Gli “orientalisti marocchini” si
straniero. L’espansione coloniale rese più
distinsero infatti per la loro sobrietà pittorica.
sicuro
pregiudizi
Tra questi Eugène Delacroix, Horace Vernet e
egocentrici e il nazionalismo suscitarono la
Pharamond Blanchard, furono tra i primi a far
proliferazione di dipinti, fotografie, cartoline
conoscere il Magreb nel mondo dei Salon
e illustrazioni che mostravano i costumi
parigini, riuscendo ad avere un notevole
il
viaggio,
mentre
i
barbari ed esotici dei popoli “primitivi”.
10
ai
primi
dell’800
rimase
quasi
successo, oltre a un gran seguito di imitatori.
Per quanto riguarda il Marocco in particolare,
a differenza degli altri paesi islamici non
2. Orientalisti francesi a Tangeri
cadde mai sotto la dominazione turca e
Molti furono gli artisti che viaggiarono a
mantenne intatta la sua dinastia alauita, che si
Tangeri
sviluppò in maniera autonoma e originale.
dell’Ottocento.
a
partire
dagli
anni
Trenta
11
8
Une nuit de Cléopâtre, (1838); La pied de la Momie,
(1840), pubblicò poi numerosi racconti e Orient
(1877), sui suoi viaggi.
9
I diari di viaggio Un été dans le Sahara (1857), Une
année dans le Sahel (1858). Realizzò inoltre numerosi
dipinti su soggetti orientali.
10
CARBONELL, Jordi, A., Orientalisme. L’AlMaghrib i els pintors del segle XIX, 2005, pp. 15-21.
Nonostante la pericolosità della città. Qui gli europei
vi si recarono nell’Ottocento quasi esclusivamente
accompagnando ambasciate o missioni ufficiali, la cui
sicurezza era garantita. -CARBONELL, Jordi À., “El
viatge a Orient i la pintura del segle XIX. Algunes
particularitats de la pràctica pictorica en terres
musulmanes”, in Els camins, el viatge, els artistes,
MNAC, Barcelona, 2007.
3
“Tangeri la bianca”, come la chiama Pierre
Loti12, era la porta dell’Africa, città ancora
vicina all’Europa, ma già ben distinta da
qualsiasi città europea. Era considerata una
città di confine, l’ultimo baluardo dell’Europa
in. Qui vi risiedevano la maggior parte dei
consolati e delle legazioni europee, tra qui
quella francese, che fu una delle prime.
Stabilitasi nel 1795 in via Shaigine, rimase
fino al 1851, per poi cambiare di sede.
Proprio qui alloggiò Ferdinand Victor
Eugène Delacroix, (Saint-Maurice 1798 –
Fig. 1. Felix Nadar, Ritratto di Eugéne Delacroix.
Parigi 1863) nel 1832.
Considerato uno dei più importanti pittori
della scuola romantica francese, nacque a
Charenton-St-Maurice (Val de Marne), ma si
trasferì a Parigi nel 1805 alla morte del padre.
All’età di diciassette anni, incoraggiato dallo
zio paterno, il pittore Henri Riesener, il
giovane entrò nell’atelier di Pierre-Narcisse
Guérin
(1774-1833).
Successivamente
frequentò anche le sue lezioni alla Scuola di
Belle Arti. La sua formazione si deve anche
alle frequenti visite al Louvre, dove ebbe
modo di studiare i capolavori degli antichi
maestri,
che
Napoleone
aveva
raccolto
durante le sue campagne.
Nel 1822 espose per la prima volta al Salon,
con l’opera La Barca di Dante. Già dalle sue
prime opere, caratterizzate da emozionalità
violenta e drammatica, fu riconosciuto come
uno dei leader del romanticismo pittorico.
Nel 1832 realizzò un importante viaggio in
Nord Africa, di cui parla nel suo Diario13.
Questo rappresentò in un certo senso il
debutto
dell’orientalismo
romantico,
una
scoperta che sarà di fondamentale importanza
per moltissimi artisti, che seguiranno le sue
tracce in Africa per riuscire a percepire quello
stesso drammatismo, quella sensualità e
colorismo del maestro.
13
12
LOTI, Pierre, Al Marocco, da Tangeri a Fez e
ritorno, Padova, 1993.
DELACROIX, Eugene, Diario 1822-1863, pp. 2937.
4
Nel 1831 il re Luigi Filippo, a causa delle
ufficialmente
continue incursioni delle bande marocchine in
viaggiatori si installarono nell’edificio del
Algeria, colonia francese dopo il 1830, decise
consolato di Francia fino alla partenza per
di inviare una delegazione diplomatica presso
Meknès. La delegazione passò più di un mese
il sultano del Marocco Moulay Ab dar-
a Tangeri, tra visite della città e visite di
Rahman. Questa
fu affidata a un giovane
cortesia agli altri consoli. Tra queste fecero
diplomatico, il conte Charles de Mornay
una visita alla Casba, che si concluse nella
(1802-1878). I partecipanti alla spedizione
casa del pascià Sidi Larabi Saidi. Questi
erano ridotti allo stretto necessario: un
ricevette la comitiva assieme ai consiglieri e
giovanissimo
Jacques-Antoine
ai figli, facendo dono a Mornay di un cavallo.
Desgranges e un segretario. Mornay insistì
Delacroix ritornò in seguito più volte a
per essere accompagnato da un amico,
visitare per conto suo la Casba, come si
Eugène Isabey (1803-1886), pittore ufficiale
evince dai suoi taccuini di schizzi.
della spedizione ad Algeri. Dopo il rifiuto di
A Tangeri l’ambasciata francese conosce
quest’ultimo,
Salvetat,
Abraham Ben Chimol, interprete ebreo del
detta Madame Mars (1748-1838), celebre
consolato francese. Questi fu chiamato un
attrice e amica di Mornay, gli raccomandò
giorno con urgenza, durante una riunione
Delacroix, che all’epoca aveva 34 anni.
dell’ambasciatore francese con il pascià.
Questi accettò subito, nonostante le spese di
Infatti
viaggio fossero a suo carico. Il 10 di gennaio
Desgranges non veniva compreso dai locali,
1832 Delacroix partì da Toulou e si imbarcò
non
su La Perle, una nave da guerra armata di
Delacroix, che incontrò diverse difficoltà nel
diciotto cannoni. La nave passò prima da
realizzare ritratti di donne marocchine a causa
Malaga e da Gibilterra, poi ad Algiasira, dove
di evidenti ragioni religiose, ritrasse invece
traduttore,
Jeanne-Marguerite
dialetto
I
dell’interprete
arabo-marocchino.
costretti a fermarsi per un breve rifornimento.
Il 29 aprile l’artista francese conobbe un’altra
Infine il 25 di gennaio giunse a Tangeri. Il
famiglia ebreo-marocchina: i Bouzaglo, dei
vice
Jacques-Denis
quali ritrasse i vari membri e in particolare la
Delaporte (1777-1861) venne a salutarli
figlia Jamila. Il 21 febbraio assistette poi a un
direttamente a bordo al loro arrivo. Lo sbarco
matrimonio ebraico, da cui l’opera Nozze
vero e proprio avvenne l’indomani, accolto
ebree in Marocco (1841). I 3 di febbraio
di
Francia,
colera
essendo
classico
locali.
Precidia Ben Chimol, la figlia dell’interprete.
console
di
l’arabo
autorità
furono
nonostante
l’epidemia
dalle
5
iniziò il periodo del ramadam e le sue
celebrazioni. Il 5 di marzo l’ambasciata,
accompagnata da Ben Chimol in funzione di
interprete, partì in direzione di Meknes.
Arrivati in questa città, i membri della
delegazione rimasero per un certo tempo
chiusi dentro la palazzina in stile moresco
loro assegnata. In seguito Delacroix potè
assistere ad una Fantasia araba e visitare il
mausoleo di Sidi Mohammed Ben Aissa,
Fig. 2. I Fanatici di Tangeri, 1836-38, olio su tela.
fondatore della setta degli Aissaua. Il 5 di
aprile la delegazione ripartì da Meknes e
Un anno dopo il suo ritorno dal Nord Africa,
rientrò a Tangeri. Da qui si recò in Andalusia
a Delacroix fu chiesto di decorare il Salon du
e poi ad Algeri il 25 dello stesso mese.
Roi del Palais Bourbon, il primo di molti
In tutto passarono sei mesi, tra Marocco,
incarichi pubblici. In seguito realizzò la
Algeri e la Spagna, nei quali Delacroix
Libreria dello stesso palazzo, la Libreria del
realizzò circa 2.100 schizzi e disegni, che
Palais du Luxembourg, il soffitto della
ispireranno molte delle sue opere future. Si
Galérie d’Apollon nel Louvre, il Salon de la
conservano
Paix dell’Hotel de Ville e infine la Chapelle
vari
taccuini
di
soggetti
marocchini e algerini, tre conservati al
des Anges di St. Sulpice.
Louvre, uno al museo Condé, e altri tre sono
Il repertorio di Delacroix era enorme. Visitò
stati smontati e le pagine sono sparse tra
tutti i generi, da quello mitologico e classico a
collezioni pubbliche e private.
quello allegorico, simbolico o romantico. Da
Al suo ritorno dall’Oriente Delacroix espose
quello orientalista al ritratto, dalla natura
al Salon tele tratte da quegli schizzi: Donne
morta alla rappresentazione di animali.
d’Algeri nei loro appartamenti (Salon del
1834), Il Sultano del Marocco (1845),
Henri Pierre Blanchard, detto Pharamond
Commedianti e buffoni arabi (1848), I
Blanchard (Lione 1805 - Parigi 1873) fu
fanatici di Tangeri (1836-1838).
pittore e illustratore specializzato in pittura di
genere e di storia. Nacque a La Guillotière, un
sobborgo di Lione, il 27 febbraio 1805.
6
Realizzò diversi viaggi in Spagna, Messico,
artista amatoriale, per partecipare al primo
Russia e Nord Africa.
intervento francese in questo paese.
Nel 1819 iniziò la sua formazione artistica
Nel 1852 si reca a visitare Il Cairo, Beirut,
nella Scuola di Belle Arti di Parigi. Nel 1826
Atene e Costantinopoli.
viaggiò in Spagna dove, sotto la protezione
dell’Infanta Maria Luisa, sorella della regina
Louis Boulanger (Vercelli 1806 - Dijon
Isabella II e sposa del Duca di Montpensier,
1867) fu pittore, litografo e illustratore che
partecipò alla decorazione del Palazzo di San
studiò anch’egli dal 1821 alla Scuola di Belle
Telmo a Siviglia e della residenza dell’Infanta
Arti di Parigi.
a Sanlucar di Barrameda a Cadice.
Più avanti lavorò per un periodo come
illustratore per il libro Viaje pintoresco a
España, Portugal y la costa de Àfrca del
barone Isidore Taylor (1789-1879). Nel 1837
realizzò un breve viaggio in Marocco,
tornando poi in Spagna. Nel 1841 presentò la
Salon di Parigi l’olio su tela Funerale a
Tangeri.
Fig. 4. Alinari, foto di Louis Boulanger
Sotto la guida dell’artista Guillame Guillom
Lethière (1760-1832), ricevette una buona
educazione nell’arte classica. Nel 1824
concorse senza successo alla borsa di studio
del Prix de Rome. Nel 1825 cominciò a
frequentare i circoli degli artisti di scuola
Fig. 3. Funerale a Tangeri, olio su tela.
romantica, che ebbero una influenza decisiva
sulla sua pittura, caratterizzata da forte
Nel 1838 partì per il Messico accompagnando
Francesco di Orleans, figlio del re di Francia e
drammatismo. Strinse amicizia con Victor
Hugo e Eugène Dévéria (1805-1865), che
conobbe al Louvre, e Alexandre Dumas padre
7
(1802-1870). La sua carriera artistica fu
e si stabilì due anni in Italia. Successivamente
profondamente
abbandonò
influenzata
dalle
opere
l’incisione
per
dedicarsi
letterarie, tra cui quelle dello stesso Hugo.
completamente alla pittura. Realizzò uno dei
Nel 1946 realizzò un viaggio da Cadice in
migliori ritratti di Gustave Flaubert oltre che
Tunisia con Hugo e Dumas a bordo della nave
uno di Balzac sul letto di morte. Oltre al Prix
La Veloce14, dove incontrò anche il pittore e
de Rome vinse numerosi premi, tra cui la
incisore Eugène
Giraud. Poi si recò a
medaglia di 3° classe nella pittura di Storia
Tangeri, dove sbarcò in novembre e si stabilì
nel 1833 e la medaglia di 2° classe nel 1836.
per alcuni giorni, sempre accompagnato da
Nel 1851 fu cavaliere della Legion d’Onore.
Dumas e Giraud. Qui eseguì numerosi disegni
Nel 1846 partì da Cadice per recarsi a Tunisi,
e acquerelli. Conobbe il dracomanno del
con Boulanger e Dumas. In novembre fecero
consolato francese, David Azencot, la cui
scalo per alcuni giorni a Tangeri, visitando
nipote, Molly, posa per Giraud e Boulanger,
anche a Tetuan e Melilla. Dopo la Tunisia,
abbigliata
vestito
Giraud proseguì il suo viaggio verso l’Egitto,
matrimoniale ebreo-marocchino. Dal ritratto
terra che sarà la protagonista di gran parte
eseguito da Boulanger fu poi tratta anche
delle sue pitture orientaliste.
del
tradizionale
un’incisione. I due artisti si recarono anche a
Tetuan e a Melilla.
Auguste Delacroix (Boulogne-sur-Mer 1809
Al suo ritorno in patria realizzò numerose
- Boulogne-sur-Mer 1868) visse nello stesso
opere, tra cui gli affreschi nella chiesa di
periodo dell’omonimo Eugène (che morì solo
Saint-Roch e nelle celle della chiesa di Saint-
quattro prima).
Laurent.
Fu pittore di paesaggi e marine, soprattutto
delle coste francesi e nord africane, oltre che
Amico e compagno di viaggio di Boulanger,
pittore di genere orientalista-africano. Nel
Pierre-François Eugène Giraud (Parigi
1849-1850 viaggiò in Algeria e in Marocco.
1806 - Parigi 1881) fu anch’egli pittore e
Acquerellista di grande talento, soggiornò
incisore alla Scuola di Belle Arti di Parigi.
lungamente a Tangeri durante l’inverno, dove
Nel 1826 vinse il Prix de Rome nell’incisione
realizzò
opere
di
notevole
qualità,
caratterizzate da attenzione per il dettaglio dei
14
Che fu anche il titolo del diario di viaggio de
Alexandre Dumas: La Veloce. De Cadix à Tunis, 4
vol., Cadot, Paris, 1848-51.
costumi marocchini.
8
Nel 1852 presentò tre tele di tema orientalistamarocchino al Salon di Parigi e nel 1859
presenta, sempre al Salon, l’opera Dansatori
neri a Tangeri.
Fig. 6. Alfred Dehodencq.
Le sue prime opere trattano temi religiosi e di
genere. Nel 1848 fu presente alla rivoluzione
francese, rimanendo impressionato dal sangue
Fig. 5. Giovane pescatore arabo, olio su tela.
e dai morti stesi per le strade, orrore che lo
portò a dipingere il quadro La Notte del 23 di
Alcune delle sue opere sono conservate nelle
sale del museo della Legazione americana di
Tangeri.
febbraio. In seguito si recò prima a Barèges,
sui Pirenei, poi a Madrid, dove visse cinque
anni.
Qui
studiò
la
pittura
spagnola,
rimanendo colpito in particolare dalle opere di
Alexis Alfred Dehodenq (Parigi 1822 Parigi 1882) studiò alla Scuola di Belle Arti
di Parigi come allievo dell’artista Léon
Cogniet (1794-1880).
Velasquez
e
Goya
da
cui
fu
molto
influenzato. Al 1853 risale la scoperta del
Marocco, che diventò per lui come una
seconda patria e dove visse più o meno
stabilmente ben dieci anni. Fu infatti il primo
artista europeo che si conosca, ad essersi
stabilito per tanti anni in questo paese. Sbarcò
a Tangeri nel 1853, all’età di trent’anni e si
installò nel consolato francese. Realizzò
diversi viaggi a Tetuan, Larecce, Mogador,
9
Rabat, Salé. Fino al 1863, anno del suo
ritorno in Francia, visse tra Tangeri e Cadice.
Personalmente si considerò “L’ultimo dei
Romantici”, ma fu soprattutto pittore del
nuovo genere orientalista. E in particolare
rappresentò della comunità ebrea di Tangeri, e
le sue cerimonie: Matrimonio ebreo in
Marocco, La Festa ebrea a Tangeri (1858),
Ebrea e serva nera (1867), Esecuzione di una
Fig. 7. Il Cantastorie Marocchino, 1853, olio su tela.
marocchina ebrea (1860), Un Ebreo arrestato
a Tangeri, Concerto ebreo. Realizza anche
Charles-Zacharie Landelle (Laval 1821 -
episodi di genere come La Danza dei neri a
Chennevières-sur-Marne 1908) nacque da una
Tangeri (1874), Il Cantastorie Marocchino
famiglia modesta di Laval e a partire dal 1837
(1853), scena che si svolge nella piazza del
fu allievo di Paul Delaroche (1797-1856) e
Soco Chico, situata nella medina. Le sue
Ary Scheffer (1795-1858) alla Scuola di Belle
opere, inviate in Francia, furono accolte
Arti di Parigi.
abbastanza bene a Parigi. Ma al suo ritorno in
patria si accorse che la sua lunga assenza lo
aveva messo al margine dei movimenti
artistici dell’epoca. Continuò a dipingere
soggetti orientalisti, come l’opera intitolata
L’addio del re Boabdil a Granada, che però
fu accolta con indifferenza. Cercò quindi di
convertirsi a temi più popolari e di genere,
senza grande successo. Nel 1882 si suicidò a
Parigi.
Fig. 8. Ritratto fotografico di Landelle.
Si specializzò nell’esecuzione di ritratti e di
grandi tavole a tema religioso e storico, con le
quali ebbe un immediato successo. All’età di
vent’anni espose la sua prima opera su tavola,
10
un autoritratto. Realizzò alcune commissioni
Nelle sue pitture orientaliste privilegiò il
ufficiali tra cui una Santa Cecilia per la chiesa
genere del ritratto e la rappresentazione del
di Saint Nicolas-des-Champs a Parigi nel
mondo arabo femminile. Anche queste ebbero
1848. Fu molto ammirato da Napoleone III,
un notevole successo nel mondo dei salon,
per il quale dipinse due tele intitolate
specialmente nel salone dei pittori orientalisti
Beatitudes nel 1853. A 34 anni l’imperatore
dell’ Esposizione Universale del 1855.
lo decorò della Legion d’Onore per l’opera Il
Nel 1866 ritornò a Tangeri, viaggiando al
riposo
seguito
della
Vergine,
che
acquistò
di
una
missione
diplomatica.
personalmente e che rappresentò l’apice della
Napoleone III gli commissionò un ritratto del
fortuna dell’artista. Da quel momento in poi
sultano del Marocco. Landelle viaggiò da
infatti divenne il ritrattista dell’alta società
Tangeri a Fez al seguito del Baron Aymé
parigina oltre che il pittore di importanti
d’Acquin, ambasciatore di Napoleone. Il
incarichi pubblici nella decorazione di chiese,
viaggio durò circa due mesi, nei quali realizzò
palazzi e musei.
moltissime pitture e disegni, tra cui Fellah
L’Oriente, in particolare per l’influenza degli
(Contadina). I ritratti di donne sono i soggetti
amici scrittori Gérard de Nerval (1808-1855)
piu
e Théophile Gautier, diventò uno dei suoi
orientalista e non di Landelle.
famosi
e
numerosi
della
pittura
temi favoriti prima ancora di viaggiare in
Oriente. Adottò presto l’uso di molti atelier
parigini, di vestire modelli con abiti arabi e
farli posare in mezzo a oggetti e accessori di
quei
paesi,
per
realizzare
composizioni
all’orientale.
Nel 1848 attraversò i Pirenei e visitò la
Spagna. Da lì fu per la prima volta in
Marocco nel 1853, sbarcando a Tangeri nello
stesso periodo in cui era presente anche
Dehodenq. La durata di questo suo primo
soggiorno nella città è imprecisata. Nel 1857
sappiamo che partì per l’Algeria, dove passò
Fig. 9. Ebrea di Tangeri, 1874 c., olio su tela.
l’inverno.
11
Dal novembre del 1875 all’aprile del 1877
le sue opere. In seguito viaggiò in Spagna con
viaggiò in Egitto, approfittando del soggiorno
Regnault e in Italia con François Flameng
per vendere numerose opere alla borghesia
(1856-1923) e Jean-Léon Gérôme (1824-
locale e alla colonia europea. Da qui si recò
1904). Nel 1869 si stabilì per un certo periodo
fino a Gerusalemme.
a Tangeri, dove fu raggiunto da Mariano
A partire dal 1881, passò alcuni inverni in
Fortuny y Marsal (1838-1874), Josep Tapirò
Algeria, in compagnia del figlio Georges,
(1836-1913) e Bernardo Ferrandiz (1835-
anch’egli pittore orientalista, e dell’artista
1885), in onore dei quali diede una festa. Si
Paul Leroy.
recò poi con Fortuny a visitare Tetuan. A
Tangeri
realizzò
probabilmente
l’opera
Georges Jules Victor Clairin (1843 - 1919)
Ritratto di M. Terace, ministro di Francia a
frequentò inizialmente gli atelier dei pittori
Tangeri, dietro al quale si estende il panorama
Isidore Pils (1813-1875) e François-Édouard
della città.
Picot
(1786-1868)
dove
si
formò
nei
rudimenti dell’arte.
Fig. 10. Leon Henri Ruffé, Ritratto di George Clairin.
Fig. 11. Ritatto di M. Terace, ministro di Francia a
Tangeri, 1872, olio su tela.
Nel 1861 entrò nella Scuola di Belle Arti di
Parigi, dove strinse amicizia con Henri
Regnault. Nel 1866 espose per la prima volta
In seguito viaggiò fino a Fez con una
missione diplomatica comandata da Charles
Tissot (1828-1884). Ritornato a Parigi fu
12
incaricato nella decorazione a fresco di alcuni
spazi dell’Opera, nel 1874, oltre ad altri
incarichi ufficiali.
Viaggiò molto in Spagna, Italia e Algeria. Nel
1895 visitò l’Egitto, sulle tracce della
spedizione
di
Bonaparte,
in
compagnia
dell’archeologo egittologo Jacques de Morgan
(1857-1924) e del compositore Camille SaintSaëns (1835-1921). Clarin fu un artista
brillante e mondano, il suo atelier fu per
Fig. 12. Artoritratto, 1863 c., olio su tela.
molto tempo cenacolo di artisti e letterati. La
Nel 1866, dopo cinque tentativi, vinse il Prix
sua produzione pittorica abbraccia i generi più
de Rome insieme a Clarin, e si recò
diversi,
al
all’Accademia di Francia di Villa Medici a
paesaggio, dal ritratto alle scene di genere
Roma, per due anni. Qui conobbe il gruppo
storico, religioso o all’orientale. Tra queste
degli artisti spagnoli, tra cui Mariano Fortuny
ultime sono Le favorite del sultano (1875),
y Marsal, presente nella capitale italiana dal
All’esterno dell’harem (1875), La Fantasia in
1858. Fortuny gli parlò del suo viaggio in
Marocco (1907), Allah ! Allah ! (1908).
Marocco nel 1860, durante la guerra ispano-
dalla
decorazione
murale
marocchina e nel 1862, per realizzare gli studi
Alexandre Georges Henri Regnault ( Parigi
della Battaglia di Tetuan (1863-1865). Questa
1843 - Buzenval 1871) era figlio del celebre
conoscenza
chimico
orientalista di Regnault.
Victor
Regnaut,
membro
determinò
la
vocazione
dell’Accademia delle Scienze. Fu allievo di
Durante il soggiorno in Italia, viaggiò anche
Louis
lo
in Spagna, per studiare i maestri della scuola
incoraggiò a iscriversi alla Scuola di Belle
spagnola, in particolare Goya e Velazquez. A
Arti di Parigi, cosa che fece nel 1860. Poi
Madrid
entrò nell’atelier di Alexandre Cabanel (1823-
carlista (1868), alla vittoria del generale Juan
1889), dove conobbe Georges Clarin, che sarà
Prim y Prats (1814-1870) e alla fuga della
suo amico per tutta la vita.
regina Isabella. Realizza l’Entrata trionfale a
Lamothe
(1822-1869),
che
assistette
alla
contro-rivoluzione
Madrid del generale Prim e una Salomè, che
presentò con molto esito nel Salon del 1870.
13
Visitò
Toledo
e
Granada,
dove
restò
fortemente impressionato dall’Alhambra.
sul Soco Grande dove costruire una casa e un
grande atelier.
Nel dicembre del 1869 viaggiò fino al
Marocco con Georges Clarin e affittò una
Jean-Jules-Antoine Lecomte du Noüy (Ille
casa a Tangeri. Qui i due installarono il loro
de France 1842 - Ille de France 1923) fu
studio, progettando addirittura di costruirne
pittore e scultore, figlio di Jules Michel
uno più grande. Regnault dipinse Esecuzione
Lecomte e di Félicité Alexandrine du Nouÿ,
senza giudizio sotto i re mori di Granada
fratello
(1870) e Patio a Tangeri.
Lecomte du Nouÿ (1844-1914).
maggiore
dell’architetto
André
Fig. 14. Nadar, ritratto fotografico di Antoine Lecomte
du Noüy.
Cominciò la sua formazione presso Charles
Gleyre
(1806-1874),
per
poi
passare
Fig. 13. Esecuzione senza giudizio sotto i re mori di
Granada, 1870, olio su tela.
nell’atelier di Émile Signol (1804-1892) e
Fu richiamato in Francia per prestare servizio
per la prima volta al Salon di Parigi con
militare nella guerra franco-prussiana del
l’opera Francesca da Rimini e Paolo nella
1870. Qui incontrò la morte a soli 28 anni il
caverna. Nel 1872 vinse il secondo posto al
19 gennaio 1871 per una pallottola in fronte.
Prix de Rome con il quadro Morte di
Dopo la guerra avrebbe voluto visitare l’India
Giocasta. Pittore ammirato per la qualità dei
e poi installarsi definitivamente a Tangeri.
suoi ritratti, espose ogni anno con successo al
infine di Jean-Léon Gérôme. Nel 1863 espose
Con Clarin aveva trovato un terreno con vista
14
Salon, ricevendo numerosi premi. Realizzò
Hippolyte Flandrin (1809-1864) e di Charles
inoltre numerosi affreschi in Romania e in
Gleyre (1806-1874). Dal 1857 espone in molti
Francia (a Parigi). Nel 1870 si imbarcò per il
salon, tra cui il Salon des Artistes Français, la
Marocco con il pittore Auguste Alexandre
Société
Hirsch, con cui visitò Tetuan e soggiornò a
Esposizioni Universali. Realizzò ritratti, scene
Tangeri, nello stesso periodo del pittore
di genere, pitture di storia e litografie. Nel
Benjamin Constant. Realizzò qui numerose
1870 viaggiò in Marocco con Antoine
pitture, molte delle quali rappresentano la
Lecomte, recandosi per un periodo a Tageri
comunità ebraico-marocchina. Tra le opere
per poi stabilirsi a Tetuan. Come Lecomte,
dipinte a Tangeri sono La porta della mia
ritrae
casa a Tangeri (1876) e La preghiera della
particolarmente numerosa in questa città:
sera a Tangeri (1879).
Piccolo ebreo di Tetuan e Istruzioni religiose
des
Artistes
soprattutto
la
Français
comunità
e
alle
ebraica,
in Marocco. Non manca di rappresentare però
anche i musulmani, come nelle opere Ritorno
degli Hadjis (1880 c.), Marocchini al bagno,
Ritratto di marocchino.
Fig. 15. La preghiera della sera a Tangeri, 1879 c.,
olio su tela.
Nel 1875 viaggiò lungamente anche in Grecia
e Turchia e in seguito in Egitto e Romania.
Nel 1932 fu dato il suo nome ad una strada di
Parigi.
Auguste-Alexandre Hirsch (Lyon 1833 Paris 1911) studiò alla Scuola di Belle Arti di
Lione
prima
di
entrare
nell’atelier
di
Fig. 16. Ritorno degli Hadjis, 1880 c., olio su tela.
15
Jean-Joseph Benjamin Constant (Paris
ufficiale in Marocco, comandata dal ministro
1845 - Paris 1902) passò la giovinezza a
plenipotenziario Charles Tissot. Beneficiò
Toulouse,
così della possibilità di viaggiare da Tangeri
dove
frequentò
i
corsi
dell’Accademia di Belle Arti.
fino alla capitale, Fez. Constant diventò uno
dei rappresentanti più importanti della pittura
orientalista marocchina, che fu una parte
considerevole della sua produzione. Le sue
tele orientaliste sono caratterizzate da un
chiaro scuro potente e da una profusione di
particolari, che rappresentano accessori tipici
marocchini (tappeti, armi, vasi ec.). Tra le
opere di soggetto marocchino conosciamo
Mora del Rif (1873) Prigionieri marocchini,
Mercante di tappeti a Tangeri (1883),
Fig. 17. Ritratto fotografico di J.J. Benjamin Constant,
1890 c.
L’harem marocchino (1882), Entrata della
carovana a Tangeri, La porta della Casba,
Una borsa di studio cittadina gli permise di
Sulla Terrazza. Tangeri (1872), la sera,
entrare nella Scuola di Belle Arti di Parigi e
Entrata di Maometto II a Costantinopoli
frequentare l’atelier di Alexandre Cabanel.
(1870).15
Nel 1869 espose per la prima volta al Salon.
Nel 1870, dopo la guerra franco-prussiana,
decise di dedicarsi a viaggiare. Si recò infatti
in
Spagna,
visitando
Madrid,
Toledo,
Cordova e Granada. Si appassionò moltissimo
all’architettura
moresca
dell’Andalusia
e
realizzò numerosi disegni dell’Alhambra. A
Granada incontrò Mariano Fortuny e rimase
ammirato
dalla
sua
rappresentazione
dell’Oriente e dalla sua tecnica pittorica. Nel
1872 fu invitato con Georges Clairin a
prendere parte a una missione diplomatica
15
La scena si svolge chiaramente in una delle strade
principali della medina di Tangeri, via Shaigine,
davanti alla moschea grande.
16
Fig. 19. Eugène Pavy, Bazaar orientale, 1886, olio su
tavola.
Fig. 18. L’entrata di Maometto II a Costantinopoli,
1870, olio su tela.
Dopo il 1880 di dedicò soprattutto alle pitture
decorative su muro e ai ritratti ufficiali,
affrescando a Parigi l'Hôtel de Ville, il
Théâtre National de l'Opéra-Comique e la
Sorbonne. Nel 1883 sostituì il suo anziano
maestro Cabanel alla Scuola di Belle Arti di
Parigi e nel 1888 prese il posto di Gustave
Fig. 20. Philippe Pavy, In un cortile, Tangeri, 1886.
Boulanger all’Académie Julian.
Alexandre Lunois (Parigi, 1863 - Le Pecq
Eugène Pavy (1850 - 1900) si formò a Perigi,
1916) fu un pittore orientalista che divenne
nell’atelier di Lefevre. Nel 1874 espose
famoso in particolare per le eccellenti
alcune opere alla Royal Society of British
riproduzioni litografiche delle opere più
Arts. Visitò Tangeri nel 1885 assieme a suo
famose dei pittori del suo tempo, come da
fratello
(1860c.-1887c.).
esempio Lavandaie di Honoré Daumier
Sempre negli anni Ottanta i due visitarono la
(1808-1879). Il suo lavoro fu apprezzato e
Tunisia e l’Algeria.
premiato nel 1888 con una borsa di studio,
Philippe
Pavy
17
grazie alla quale viaggiò in diversi paesi:
Scuola di Belle Arti di Parigi, grazie ad una
Belgio, Paesi Bassi, Spagna ec. Nello stesso
borsa di studio della città di Troyes.
anno viaggia in Marocco, soggiornando per
un lungo periodo a Tangeri e a Fez. Durante
questo tempo dipinse probabilmente le opere
Coppia su una terrazza a Tangeri, Donne
ebree in Marocco, Toilette di ebree a Tangeri.
Le opere che presentò a differenti salon di
orientalisti tra il 1895 e il 1909 gli valsero
numerose medaglie.
Fig. 22. Girardot nel suo studio di Parigi, circondato da
oggetti orientali.
Entrò negli atelier di Jean-Léone Gérome e di
Paul Dubois (1829-1905). Una delle sue
prime opere, Ruth e Boaz, fu comprata nel
1887 dalla città di Troyes, che lo aiutò
concedendoli
Fig. 21. Coppia su una terrazza a Tangeri, 1888 c.,
olio su tavola.
una
borsa
di
studio
per
viaggiare.
In seguito intraprese un lungo giro che lo
In seguito visitò anche l’Algeria, stabilendosi
portò a viaggiare per la Spagna e il Marocco,
per alcuni anni tra Sidi-Bel-Abbès e Ain-
fino ad arrivare in Algeria, dove soggiornò
Sefra. Si recò in Asia, visitando in particolare
per breve tempo. A Tangeri si incontrò con un
la Turchia. Eccelse soprattutto nelle tecniche
suo vecchio amico, il pittore Alexis Muenier,
del pastello, della pittura ad olio e della
beneficiario anch’egli, di una borsa di studio.
litografia in bianco e nero e a colori.
Oltre che a Tangeri si recò anche a Tetuan,
che raffigura in numerose pitture. Le opere
Louis Auguste Girardot (Loulans-les-Forges
che Girardot riporta dal Marocco furono
1856 - Parigi 1933) studiò, come molti, alla
molto ammirate e gli valsero numerosi premi,
18
tra cui il premio Marie Bashkirtseff nel 1887
e la medaglia alle Esposizioni Universali del
1889 e 1900. Tornò ancora in Marocco,
trovando ogni volta nuova ispirazione nella
vita quotidiana marocchina. Oltre alle pitture,
realizzò numerose incisioni. Le sue opere
sono sparse in numerosi musei, dal museo di
Algeri (Ritratto di Marocchino), al museo
d’Orsay di Parigi (Cimitero ebreo di Tangeri).
Fig. 24. Ignoto, Ritratto di Jules Alexis Muenier.
Realizzò molte vedute della città di tangeri e
A 17 anni entrò a studiare alla Scuola di Belle
ritratti dei suoi abitanti, come Terrazze a
Arti di Parigi e nell’atelier di Jean-Léon
Tangeri (1887), Rêverie Sur Les Toits De
Gérôme. Qui fece amicizia col pittore Pascal
Tanger (1887 c.), Terrazza a Tangeri (1887),
Dagnan-Bouveret (1852-1929). Espose le sue
L’attesa della partenza degli Aissaua per
prime opere al Salon di Parigi del 1887, anno
Tangeri (1893).
in cui si fece conoscere con il dipinto Il
Breviario. In seguito vinse una borsa di
studio, che gli permise di viaggiare in Algeria,
che ispirò l’opera Donne di Algeri sulla
terrazza e Il porto di Algeri. Ne approfitta
quindi per recarsi a Tangeri e in Marocco in
compagnia di un gruppo di amici, tra i quali il
Fig. 23. Terrazza a Tangeri, 1887, olio su tela.
pittore Louis Auguste Girardot. Il viaggio fu
fertile ed ispiratore e gli permise di realizzare
Jules
Alexis
Muenier
(Lione
Coulevon 1942) soprannominato
1863
-
anche “il
alcune opere sul posto.
Nel 1891 la sua Lezione di Catechismo fu
piccolo maestro di Coulevon”, fu sia pittore
inserita nel Musée de Luxembourg a Parigi.
che fotografo.
Nel 1893 Muenier presentò l’opera Ai bei
giorni, a Chicago. Dipinse soprattutto soggetti
di vita quotidiana, ispiranti pace e tranquillità.
Nel 1895 gli fu assegnata la Legion d'onore.
19
Nel 1921 fu membro dell'Accademia delle
rinascimentale. Le opere che produce in
Belle Arti.
questo periodo, gli varranno un primo
riconoscimento a Parigi, nel 1896. Espose qui
Lucien Lévy-Dhurmer (Algeri 1865 - Parigi
i primi pastelli e dipinti, firmati sotto il nome
1953)
di Lucien Lévy-Dhurmer, aggiungendo parte
fu
artista
simbolista
importante
rappresentante dell’Art Nouveau.
del cognome materno (Golddhurmer). Il suo
stile si avvicina a alle evocazioni oniriche dei
Preraffaelliti, alla resa della luce pulviscolare
dei
Puntinisti
e
al
colorismo
degli
Impressionisti. Inoltre per molte delle sue
opere prendeva ispirazione dalla musica di
Beethoven, Debussy e Fauré.
La lettura del diario di viaggio di Pierre Loti,
a cui fece anche un ritratto,16 lo ispirò a
viaggiare in Oriente. Nel 1901 fu in Marocco,
visitando varie città: Tangeri, Marrakesh ec.
Che ispirarono alcune opere, tra le quali I
Fig. 25. François Antoine, Ritratto fotografico di LévyDhurmer, 1920.
Nacque ad Algeri da una famiglia ebrea e nel
ciechi a Tangeri, (1901), e Il Marocchino o il
Fanatico, (1900).
Nel 1906 visitò Istambul e la Turchia.
1879 si trasferì a Parigi, dove studiò disegno e
scultura. Nel 1882 espose la sua prima opera,
una ceramica, al Salon. Tra il 1886 e il 1895
lavorò come decoratore di ceramica e poi
come direttore artistico presso lo studio di
Clément Massier (1844-1917). Attorno al
1892 firmò le sue prime opere di ceramica,
influenzate dall’arte islamica. Nel 1895 lasciò
Parigi ed iniziò la sua carriera pittorica,
Fig. 26. I ciechi di Tangeri, 1901, pastello su carta.
viaggiando molto in Italia, dove rimase
affascinato
e
influenzato
dall’arte
16
Portrait de Pierre Loti or Fantôme d'Orient, 1896,
pastel, 42,5 x 56,5 cm, Bayonne, Musée Basque.
20
per poi passare a quelli artistici, frequentando
Henry d’Estienne (1872 - 1949) si formò
la Scuola di Belle Arti di Marsiglia nel 1895.
nell’atelier di Gérome a Parigi. Nel 1900
vinse una borsa di studio che gli permise di
viaggiare in Italia (a Venezia), in Spagna (a
Madrid) e infine in Marocco, recandosi nella
città di Tangeri. Nel 1902 espose le sue opere
di soggetto marocchino in occasione di una
esposizione di pittura orientalista al Salon.
Constant Georges Gasté (1868 - 1910)
Fig. 27. Charles Camoin in una foto dell’epoca.
nacque in una famiglia di mercanti d'arte e
studiò disegno e pittura alla Scuola di Belle
Arti di Parigi e negli atelier di Alexandre
Cabanel e di Raphaël Collin (1850-1916).
Ben presto Gasté si accostò al movimento, o
meglio al gusto, "orientalista" e ai temi
esotici. Fra il 1892 e il 1908 fece numerosi
viaggi in Nord Africa e Palestina, dipingendo
soprattutto ritratti degli abitanti. Tra il 1903 e
il 1904 si recò a Tangeri. Si fece conoscere
con la vincita al Salon di una medaglia di
terza
classe
nel
1897
e
altri
premi.
Successivamente viaggiò ancora più lontano,
in India e a Ceylon. A Madurai, in India,
contrasse una malattia tropicale che lo portò
alla morte a soli 41 anni nel 1910.
Su incoraggiamento della madre iniziò, nel
1897, la Scuola di Belle Arti di Parigi, sotto
l’insegnamento di Gustave Moreau (18261898), che morì però poco tempo dopo. A
Parigi conobbe e frequentò molti giovani
artisti, tra i quali legò particolarmente con
Henri Matisse e Albert Marquet. Nel 1901
Camion passò un certo periodo di tempo a
Aix-en-Provence,
dove
prestava
servizio
militare. Qui conobbe e divenne amico di
Paul Cézanne (1839-1906), di cui subì
l'influenza. Nel 1903 espose per la prima
volta al Salon des Idependants e nel 1905 al
Salon d'Automne, alla prima mostra dei
fauves. Il gruppo comprendeva Matisse,
André Derain (1880-1954), Henri Manguin
Charles Camoin (Mariglia 1879 - Parigi
1965) era figlio di un pittore-decoratore morto
prematuramente. Iniziò gli studi commerciali
(1874-1949),
Albert
Marquet,
Georges
Rouault (1871-1958) e Maurice de Vlaminck
(1876-1958), a cui si unirono Georges Braque
21
(1882-1963), Raoul Dufy (1877-1953) e Kees
Van Dongen (1877-1968). Camoin tuttavia
Eugène Jules Delahogue (Soissons 1867 -
non aderì mai pienamente alla rivoluzione
Environ 1935) fu pittore orientalista e
cromatica fauve. Rimase sempre vicino a
membro della Societé des Artistes Français
Matisse, ma ammirò anche Cézanne, Renoir e
dal 1889. Viaggiò sempre con il fratello
Bonnard. Il suo stile rimane così a metà strada
gemello Alexis Auguste Delahongue, con cui
tra
e
visitò l’Africa del Nord. Nel 1910 circa fu a
l'impressionismo di Renoir, che incontrò nel
Tetuan e a Tangeri, dove dipinse opere come
1916 in Costa Azzurra, dove lavorò a lungo,
Porta e Soco della vecchia Tangeri (1910),
dipingendo paesaggi e figure.
Piazza del mercato a Tangeri (1914),
Di tutti i pittori del movimento fauve fu il
Tangeri, Il Soco Grande (1914).
il
gusto
equilibrato
di
Matisse
primo a visitare il Marocco. Tra il 1905 e il
1906 si recò a Tangeri per la prima volta. Vi
tornò in compagnia di Matisse e Wilson
Morrice (1865-1924) nell’inverno del 19121913.
Realizzò
molte
tele
a
soggetto
tangerino, tra cui: La Moschea di Tangeri
(1913), il minareto di Tangeri (1913), Veduta
sulla baia di Tangeri (1913), Spiaggia di
Tangeri (1913).
Fig. 29. Tangeri, Il Soco Grande, 1914, olio su tela.
Pierre-Albert Marquet (Boreaux 1875 Parigi 1947) seguì inizialmente i corsi della
Scuola di Arti Decorative, per cui si trasferì a
Parigi nel 1890, a 22 anni. Qui conobbe e fece
amicizia con Henri Matisse.
Fig. 28. Il minareto di Tangeri, olio su tela, 1913.
22
Nel 1911 fu a Tangeri, da dove riporta
numerose pitture che furono esposte nel 1913
nella galleria Druet. In questo primo periodo
realizza Strada a Tangeri (1912). Ritorna
nuovamente a Tangeri proprio nel 1913 e
dipinse Palazzo di giustizia a Tangeri
(Palazzo del Sultano) (1913), La Cittadella di
Tangeri (1913).
Fig. 30. A. Marquet in un foto dell’epoca.
Nel 1895 Marquet e Matisse entrarono nella
Scuola di Belle Arti, dove seguirono i corsi di
Gustave Moreau. Marquet espose poi al Salon
des Indépendants, dove le vendite furono
scarse, ma si fece notare e conobbe altri
artisti. Nel 1905 espose al Salon d’Automne
con il gruppo di quei pittori soprannominati
“Fauve” dal critico Louis Vauxcelles (18701943), caratterizzati da colori violenti e
innaturali. Marquet usava in realtà colori
meno brillanti e più pacati, mitigati con un
uso sistematico dei grigi.
Fig. 31. La cittadella di Tangeri, 1913, olio su tela.
Dal 1907 alla morte, Marquet alternò il lavoro
In seguito visitò lungamente l’Algeria.
nel suo studio a Parigi a numerosi viaggi in
Durante la Prima Guerra Mondiale realizzò
Europa e nel Nord d'Africa. Da questi ricavò
opere di carattere realista, basate sempre su
un diario pittorico, dedicato soprattutto al
uno stile abbastanza tradizionale, che rifiutava
mare e alle imbarcazioni, ma anche alla luci e
gli eccessi delle avanguardie del periodo.
alla vita animata delle città. Fu prima in
Normandia con Dufy. In seguito viaggiò in
Henri Matisse (Cateau Cambrésis 1869 -
Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Scandinavia e
Nizza 1954) crebbe a Bohain-en-Vermandois,
Russia.
nella Francia Nord-orientale, dove i suoi
23
genitori gestivano un commercio di sementi.
Gauguin, Van Gogh e Signac, ma anche
Cominciò a dipingere nel 1889, durante la
dall'arte
convalescenza dopo un attacco di appendicite.
l'elemento cruciale dei suoi dipinti. Nel 1898
giapponese,
fece
del
colore
andò a Londra a studiare i dipinti di William
Turner
(1775-1851).
La
sua
prima
esposizione avvenne nel 1904, senza grande
successo. Nel 1905 si trasferì nella Francia
del sud, per lavorare con André Derain.
Un'esperienza durante la quale si accentuò la
sua tendenza ad enfatizzare fortemente il
colore. I dipinti di questo periodo sono
caratterizzati da forme appiattite e linee
controllate, con l'espressione che domina sui
dettagli.
Fig. 32. Carl Van Vechten, Ritratto fotografico di
Henri Matisse, 1933.
Nel 1891 si iscrisse all'Académie Julian di
Parigi, con disapprovazione della famiglia,
diventando studente di William-Adolphe
Bouguereau (1825-1905) e Gustave Moreau.
Inizialmente dipinse nature morte e paesaggi,
secondo la tradizione fiamminga, ottenendo
un discreto successo. Nel 1896 espose cinque
dipinti al salone della Société Nationale des
Beaux-Arts e lo stato francese ne acquistò
due. Nel 1897 e 1898 visitò il pittore John
Peter Russell (1858-1930) sulla Belle Île, al
largo delle coste della Bretagna. Russell lo
introdusse all'Impressionismo e ai lavori di
Van Gogh (buon amico di Russell, ma
all’epoca
opere
sconosciuto).
dei
Influenzato
post-impressionisti
dalle
Cézanne,
Al Salon d'Automne del 1905, alcuni artisti
presentarono opere dai colori violenti e
innaturali che non si attenevano alla realtà, ma
volevano esprimere l’interiorità del soggetto.
Questi pittori vennero chiamati “Fauves”
(fiere). Matisse fu riconosciuto come uno dei
suoi maggiori esponenti. Il declino del
movimento Fauves dopo il 1906 non rallentò
tuttavia l'ascesa di Matisse. La maggior parte
delle sue opere più celebri vennero infatti
dipinte tra il 1906 e il 1917, quando faceva
parte del gruppo di artisti che lavoravano a
Montparnasse.
Tra il 1912 e il 1913 Matisse si recò per ben
due volte in Marocco, a Tangeri. Lo spinsero
a realizzare questo viaggio due motivi: il
primo fu una importante esposizione di pittura
24
orientalista, che si tenne a Monaco nel 1910,
vegetazione
incredibilmente
rigogliosa:
che Matisse visitò, rimanendo impressionato.
“…végétation tout à fait luxuriante”.
Il secondo motivo fu l’influenza dell’amico
Opere di questo periodo sono Gardino a
pittore Albert Marquet (che fu in Marocco nel
Tangeri (1912), La palma (Mattino di marzo
1911).
a Tangeri) (1912), Veduta della baia di
Tangeri (1912), Porta della Casba di Tangeri
(1912).
Il secondo soggiorno tangerino fu tra l’8 di
ottobre 1912 e la metà di febbraio del 1913
assieme ad altri due pittori, il canadese James
Wilson Morrice
e l’amico e connazionale
Charles Camoin.
Nell’aprile del 1912 fu organizzata a Parigi
una esposizione di undici pitture di Matisse a
Fig. 33. Veduta della baia di Tangeri, 1912, olio su
tela.
soggetto marocchino.
Nel 1917 Matisse si trasferì a Cimiez, in
Il primo soggiorno a Tangeri avvenne tra il 29
Costa Azzurra, un sobborgo di Nizza.
di gennaio e il 31 di marzo del 1912. Matisse
Caratteristiche di questo periodo sono le
arrivò a bordo della nave di S.S. Rijdjani con
odalische orientaleggianti.
la moglie Amelia e si installò nella camera
Matisse morì per un attacco cardiaco nel
numero 35 del secondo piano dell’Hotel Ville
1954, all'età di 84 anni. È sepolto nel cimitero
de France. Qui fu costretto a stare rinchiuso
del Monastero di Cimiez a Nizza.
per parecchi giorni a causa delle forti piogge
stagionali. Dipinse però alcune vedute dalla
Jacques Majorelle (Nancy 1886 - Parigi
finestra dell’albergo,
tra cui Veduta dalla
1962) era figlio di Louis Majorelle (1859-
finestra
Finestra
su
1926), famoso ebanista e designer di mobili di
Tangeri (1912). Ai primi di marzo tornò il
Nancy, che insieme a Emile Gallé e Victor
sole e la splendente luce africana: “… le beau
Prouvé
temps est revenu, charmant, tout à fait
dell’artigianato Art Nouveau.
délicieux de délicatesse…”. Matisse dipinse
Nel 1901 Jacques Majorelle entrò nella
la città e i dintorni, caratterizzati da una
Scuola di Belle Arti di Nancy, nella sezione di
(1912-13),
aperta
fu
importante
rappresentante
25
architettura
e
decorazione,
frequentando
anche l’atelier di pittura di Ernest Friant.
Marrakech, in convalescenza dopo alcuni
problemi di cuore. Qui vi aprì un grande
studio, circondato da un ampio giardino. Si
recava spesso anche a Casablanca, per esporre
le sue opere all’Hotel Excelsior.
Tornò nuovamente a Tangeri nel 1924,
realizzando in questa occasione Strada della
Casba di Tangeri. Alcuni anni più tardi
realizzò
alcuni
cartelli
pubblicitari
che
riguardavano la città di Tangeri per agenzie
turistiche
coloniali,
tra
cui
Paris-Lyon-
Méditerranée. Le Maroc par Marseille (1926)
e Tanger, son site, son climat, syndicat
Fig. 34. Jacques Majorelle mentre dipinge.
d’initiative et de tourisme de Tanger (1924).
Liberato dell’obbligo del servizio militare a
causa della salute delicata, venne a stabilirsi a
Parigi nel 1906 e si iscrisse ai corsi
dell’Accadémie Julian. Nel 1908 presenò la
sua prima opera al Salon. Appassionato
viaggiatore, come molti artisti di quel periodo
si recò in Spagna e in Italia. Nel 1910 scoprì
l’Egitto e il mondo islamico, che furono per
lui una importante rivelazione per quanto
riguarda la luce, il colore e i costumi degli
abitanti.
Nel 1917 venne invitato in Marocco dal
generale Louis Lyautey (1854-1934), di
Nancy. Visitò per la prima volta Tangeri nello
stesso anno, dipingendo La chiesa inglese di
Fig. 35. Tanger, son site, son climat, 1924, cartellone
pubblicitario per la Syndicat d’Initiative et de Tourisme
de Tanger.
Sant’Andrea, Il mercato del carbone e Il
mercato di Tangeri. Nel 1919 si trasferì a
26
Marcelle Ackein (Algeri 1882 - Parigi 1952)
prestigiosa Scuola di Belle Arti di Parigi. Qui
passò la sua infanzia ad Algeri, per poi
conobbe George Braque. Inizialmente fu
trasferirsi in Francia. Si iscrisse alla Scuola di
influenzato dall’impressionismo di Claude
Belle Arti di Parigi, seguendo i corsi del
Monet e Camille Pissarro.
pittore Jacques Ferdinand Humbert (18421934). Raccolse numerosi elogi e premi,
divenendo poi insegnante. Presentò le sue
opere a numerose Esposizioni di Artisti
Francesi, dei Pittori Indipendenti e al Salon
d’Automne. Nel 1914 vinse una borsa di
studio per viaggiare in Africa del Nord (in
Algeria e Marocco) e Subsahariana (in
Guinea, Sudan e Niger), dove trovò nuova e
fresca ispirazione per le sue opere, da quel
Fig. 36. Foto di Raoul Dufy.
momento in poi quasi esclusivamente di
soggetto africano. Nel 1920 visitò il Marocco
per tre mesi, recandosi anche a Tangeri. Nel
Ma dopo aver visto nel 1905 al Salon des
1922 e nel 1931 partecipò ad alcune
Indépendants l’opera di Henry Matisse Lusso,
esposizioni d’arte coloniale, ma in generale si
calma
mantenne abbastanza lontano dalle grandi
fortemente, si diresse verso la pittura fauve.
manifestazioni.
Questo stile pittorico rimase fino al 1909,
e
voluttà,
che
lo
impressionò
quando fu influenzato dall’opera di Cezanne
Raoul Dufy (Le Havre 1877 – Forcalquier
fino ad arrivare al cubismo, con alcune delle
1953) fu, oltre che pittore, artista grafico e
sue opere. Nel 1920 infine sviluppa uno stile
decoratore tessile. Nacque in una famiglia
proprio, detto “stenografico”, che consisteva
numerosa
condizioni
in strutture scheletriche, assenza o quasi di
economiche. Nel 1895, a 18 anni, cominciò a
prospettiva e fini, veloci pennellate di colore.
frequentare le lezioni della Scuola di Belle
A poco a poco le sue opere si fecero più
Arti di Le Havre. Nel 1900, dopo un anno di
allegre e luminose, soprattutto per quanto
servizio militare, Dufy ottenne una borsa di
riguarda gli acquerelli. I suoi temi favoriti
studio che gli permise di studiare alla
riguardavano il mare, le barche, la costa, le
e
di
modeste
27
corse dei cavalli e le feste eleganti. Negli anni
della seconda guerra mondiale si occupò
inoltre di scenografia e di arazzo, fornendo
cartoni per le manifatture di Beauvais. Per
molti di questi motivi tessili si ispirò ai temi
orientali e dell’estremo oriente.
Nel 1926, in compagnia di Paul Poiret e suo
figlio Colin, fece un lungo viaggio in Nord
Africa e specialmente il Marocco. Qui visitò
le città di Fez, Meknes, Rabat e Marrakesch,
Casablanca e Tangeri. Riportò dal Magreb
numerosi acquerelli realizzati in situ. Il suo
stile
fresco
e
perfettamente
luminoso
con
il
si
accorda
decorativismo
marocchino, che ammira molto. Realizza
soprattutto scene di folla, festività tradizionali
e una fantasia araba, offerta in onore dei
viaggiatori dal pascià di Marrakesch.
Al ritorno la produzione marocchina di Dufy
fu esposta alla Galerie Bernheim-Jeune per
essere poi dispersa in varie vendite pubbliche.
Tarragona, 2013
Elisa Grilli di Cortona
Università degli Studi di Siena
28
-The Drawings of Delacroix. Delacroix in
Bibliografia:
Moroco, catalogo di esposizione, Flammarion,
Parigi, 1994.
-ARAMA, Maurice, Itineraires marocains,
regards de peintres, Le Editions du Jaguar,
Parigi, Francia 1991.
sculpteurs, dessinateurs et graveurs, Parigi
1976.
-CARBONELL, Jordi A., Orientalisme. L’AlMaghrib i els pintors del segle XIX, Pragma
ed., Reus, 2005.
pintura
-Espejismo del Medio Oriente, Delacroix a
Moreau, Landucci, Milano 1999.
-FLAUBERT, Gustave, Salambo, Garzanti,
Milano, 2005.
-FROMENTIN, Eugène, Un anno nel Sahel,
-CARBONELL, Jordi À., “El viatge a Orient
la
the Nineteenth Century, The Fine Art Society,
England, London, 1978.
-BENEZIT, E. C., Dictionnaire des peintres,
i
-Eastern Encounters: Orientalist Painters of
del
segle
Greco & Greco, Milano, 2011
XIX. Algunes
-JULLIAN, Philippe, Les Orientalistes. La
particularitats de la pràctica pictorica en terres
vision de l’Orient par les peintres européens
musulmanes”, in Els camins, el viatge, els
au XIX siècle, Office du livre, Svizzera,
artistes, MNAC, Barcelona, 2007.
Fribourg, 1977.
-CLANDERMOND,
Andrew;
MAC
CARTHY, Terence, A Dictionary of Painters
-LAREDO, D. Isaac, Memorias de un viejo
tangerino, La Porte, Madrid, 1935.
in Tangier, 1669-2003, Edition Laconti,
Belgio, Brussels, 2003.
-LEMAIRE, Gérard-Georges, The Orient in
Western Art, Konemann, Parigi, 2000.
-DELACROIX, Eugène, Diario 1822-1863, a
cura di Lalla Romano, Abscondita, Milano
2004.
-Delacroix et l’aube de l’orientalisme de
-Matisse in Morocco. The Paintings and
Drawings,
National
1912-1913,
Gallery
of
Editors
Art,
Office,
Washington,
Washington, 1990.
Decamps à Fromentin, peintures et dessins,
Smogy, muse Condé domaine de Chantilly,
Paris, 2012.
29
-L'Orientalisme en Europe, de Delacroix à
Matisse, Catalogo di esposizione, Hazan,
Parigi, 2010.
-KERACH, Mohammed; HOURIYA Lairini,
Les Tangier des Peintres. De Delacroix à
Matisse, Tingis, Marocco, Tangeri 2007.
-LOTI, Pierre, Al Marocco. Da Tangeri a Fez
e ritorno, Franco Muzzio Editore, Padova,
1993.
-Peinture Orientaliste/Orientalist Painting, P.
e V. Berko, 1982.
-SHAW, Smith, Eugène Delacroix: fantasias y
fantasias arabes, in “El orientalismo desde el
sur” a cura di José A. Gonzalez Alcantud, p.
64-73, Anthropos, Sevilla, 2006.
-STEVENS, Mary Anne, The Orientalists.
Delacroix to Matisse. European Painters in
North Africa and Middle East, Londra, 1984.
-THORNTON, Lynne, Du Mroc aux Indes.
Voyages en Orient aux XVIII et XIX siècles,
ACR Edition, Paris 1998.
-THORNTON, Lynne, Les Orientalistes,
peintres voyageurs 1828-1908, ACR, Parigi
1983.
-THORNTON, Lynne, La femme dans la
peinture orientaliste, ACR, Parigi 1985.
30
Fly UP