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I PITTORI ORIENTALISTI FRANCESI A TANGERI
I PITTORI ORIENTALISTI FRANCESI A TANGERI 1. L’Orientalismo in Francia e archeologiche. Tra le più conosciute furono quelle di Louis de Forbin (1779-1841), Durante la prima metà del XIX secolo, i direttore dei musei reali del Louvre, che nel pittori francesi furono gli artisti occidentali 1815 intraprese un viaggio in Medio Oriente più attivi nell’esplorazione del Medio Oriente alla ricerca di antichi pezzi da esporre nelle e del Nord Africa, elevando il genere a un sale del Louvre2. livello nuovo e molto più popolare. I motivi di questo interesse furono vari. Prime fra tutte le Un evento politico importante sono anche le campagne napoleoniche in Egitto e in Siria, guerre di indipendenza della Grecia (1821- che si svolsero tra il 1798, anno dello sbarco 1823) contro l’Impero Ottomano, a cui delle truppe francesi ad Alessandria, e il partecipò il poeta inglese Lord George Byron 17991. (1788-1824) e che furono così ben ai rappresentate da Delacroix in Il massacro di combattimenti, si interessò anche allo studio Scio (1824) e La Grecia sulle rovine di del paese, creando l’Istituto per le scienze e le Missolonghi (1826). La Grecia fu considerata arti d’Egitto, che riunì geografi, topografi, una delle porte dell’Oriente, che dal mondo archeologi, antropologi. classico antico dava direttamente su quello Napoleone Iniziò così infatti, la parallelamente moda della cosiddetta “egittomania”, che si evolse poi in moda islamico, che sembrava fermo all’epoca di Cristo. orientalista in generale. All’inizio dell’Ottocento partirono, sulle orme Il 5 luglio 1830 le truppe del re di Francia degli accompagnarono Carlo X occuparono la città di Algeri, dando Napoleone, numerose spedizioni geografiche così inizio alla colonizzazione del paese. studiosi che Eugène Fromentin (1820-1876) visitò la 1 Di qui i resoconti di Dominique Vivant Denon (17471825), Voyage dans l’Haute et la Basse Egypte, del 1808 e di Francois Jomard (1777-1862), Description de l’Egypte, del 1809-1813. 2 Voyage dans le Levant, (1819). 1 colonia algerina per la prima volta nel 1846 e contribuirono inoltre le Esposizioni pubblicò nel 1858 il suo diario di viaggio Un Universali di Parigi, che dedicarono spesso anno nel Sahel. intere sale per le opere orientaliste4. Non fu propriamente una corrente artistico-letteraria. Nel 1859-1860 la guerra ispano-marocchina Gli artisti scelgono l’Oriente come fonte di contribuì ispirazione, molto spesso occasionale, per le a dare visibilità ai territori loro L’evento fu tenuto strettamente d’occhio dal produzione. governo francese, che vedeva in quel conflitto movimento romantico, della corrente realista, una presa di potere da parte della Spagna su di storia o impressionisti: tutti o quasi, nello quei territori, confinanti con le colonie della stile che fu a loro congeniale, furono attirati Francia. dai temi islamici. Tra i vari giornalisti che opere senza Potevano dedicargli l’intera magrebini oltre lo stretto di Gibilterra. essere artisti del accompagnarono l’evento vi fu Charles Così avvenne anche in letteratura, dove il Yriarte del termine “Orientalismo” fu coniato da Victor popolare Le Monde Illustré di Parigi, che Hugo (1802-1885), con l’opera del 1829 Les arrivò in Marocco il 12 febbraio del 1860. Orientales. Dalle opere letterarie ai diari di (1832-1898), corrispondente viaggio, dai resoconti scientifico-archeologici Infine nel 1869 fu inaugurato il Canale di al teatro dell’opera, ogni genere fu coinvolto. Suez, realizzato dall’architetto Ferdinand de Tra gli autori più famosi che scrissero (1805-1894)3, sull’Oriente sono parteciparono moltissime autorità europee, Chateaubriand (1768-1848)5, interessate ad avere un’influenza sull’Egitto. (1850-1923)6, Gustave Flaubert (1821-1880)7, Lesseps evento a cui L’Orientalismo si sviluppò nello stesso periodo del Romanticismo, a partire da questi primi eventi coloniali e dalle ricerche scientifiche per arrivare alla pittura dei salon degli anni Venti dell’800. Alla sua diffusione 3 Diplomatico e imprenditore, promotore ed esecutore dei due progetti di canali più ambiziosi del suo tempo, il canale di Suez, la cui progettazione tecnica è però del trentino Luigi Negrelli (1799-1858), e il canale di Panama. 4 François Pierre René Loti Nel 1855, 1867, 1878, 1889 e 1900. THORNTON, Lynne, Les Orientalistes. Peintres voyageurs, ACR, 2001 5 Itinéraire de Paris à Jérusalem (1811), Les aventures du dernier des Abencérages (1826). 6 Pierre Loti, pseudonimo di Louis Marie Julien Viaud. Au Maroc (1890), diario del suo viaggio in Marocco. Gran parte dei suoi romanzi si ispirarono ai suoi numerosi viaggi in Oriente. 7 Nel 1849 viaggiò in Oriente per due anni, con l’amico Maxime Du Camp. Il diario Viaggio in Oriente fu pubblicato dopo la sua morte. Nel 1862 scrisse il romanzo orientalista Salammbô, che si svolge nell’antica Cartagine. 2 Théophile Gautier (1811-1872)8 ed Eugéne 9 Fromentin . Continuazione naturale del regno di AlAndalus, fu considerato meta e termine del tour in Spagna, che a visitare le città di Ma come definire geograficamente l’Oriente? Tangeri e Fez11. L’arte magrebina, fortemente Bisogna infatti distinguere l’Orientalismo, che intrecciata con quella spagnola, soprattutto si occupa solo dei paesi di religione islamica, andalusa, era caratterizzata da forme più dall’Esotismo, che riguarda più in generale semplici, da un’architettura meno elaborata e anche paesi come Africa Nera, Cina, India, ricca rispetto a quella ottomana. Caucaso, Giappone e Americhe. Fino Nel XIX secolo i viaggi si fecero più facili completamente proibito agli europei. Questa grazie al miglioramento dei mezzi di trasporto separazione e originalità rispetto agli altri e all’apertura, spesso forzata, dei confini di paesi islamici, affascinò in modo particolare molti paesi, prima di allora chiusi allo gli artisti. Gli “orientalisti marocchini” si straniero. L’espansione coloniale rese più distinsero infatti per la loro sobrietà pittorica. sicuro pregiudizi Tra questi Eugène Delacroix, Horace Vernet e egocentrici e il nazionalismo suscitarono la Pharamond Blanchard, furono tra i primi a far proliferazione di dipinti, fotografie, cartoline conoscere il Magreb nel mondo dei Salon e illustrazioni che mostravano i costumi parigini, riuscendo ad avere un notevole il viaggio, mentre i barbari ed esotici dei popoli “primitivi”. 10 ai primi dell’800 rimase quasi successo, oltre a un gran seguito di imitatori. Per quanto riguarda il Marocco in particolare, a differenza degli altri paesi islamici non 2. Orientalisti francesi a Tangeri cadde mai sotto la dominazione turca e Molti furono gli artisti che viaggiarono a mantenne intatta la sua dinastia alauita, che si Tangeri sviluppò in maniera autonoma e originale. dell’Ottocento. a partire dagli anni Trenta 11 8 Une nuit de Cléopâtre, (1838); La pied de la Momie, (1840), pubblicò poi numerosi racconti e Orient (1877), sui suoi viaggi. 9 I diari di viaggio Un été dans le Sahara (1857), Une année dans le Sahel (1858). Realizzò inoltre numerosi dipinti su soggetti orientali. 10 CARBONELL, Jordi, A., Orientalisme. L’AlMaghrib i els pintors del segle XIX, 2005, pp. 15-21. Nonostante la pericolosità della città. Qui gli europei vi si recarono nell’Ottocento quasi esclusivamente accompagnando ambasciate o missioni ufficiali, la cui sicurezza era garantita. -CARBONELL, Jordi À., “El viatge a Orient i la pintura del segle XIX. Algunes particularitats de la pràctica pictorica en terres musulmanes”, in Els camins, el viatge, els artistes, MNAC, Barcelona, 2007. 3 “Tangeri la bianca”, come la chiama Pierre Loti12, era la porta dell’Africa, città ancora vicina all’Europa, ma già ben distinta da qualsiasi città europea. Era considerata una città di confine, l’ultimo baluardo dell’Europa in. Qui vi risiedevano la maggior parte dei consolati e delle legazioni europee, tra qui quella francese, che fu una delle prime. Stabilitasi nel 1795 in via Shaigine, rimase fino al 1851, per poi cambiare di sede. Proprio qui alloggiò Ferdinand Victor Eugène Delacroix, (Saint-Maurice 1798 – Fig. 1. Felix Nadar, Ritratto di Eugéne Delacroix. Parigi 1863) nel 1832. Considerato uno dei più importanti pittori della scuola romantica francese, nacque a Charenton-St-Maurice (Val de Marne), ma si trasferì a Parigi nel 1805 alla morte del padre. All’età di diciassette anni, incoraggiato dallo zio paterno, il pittore Henri Riesener, il giovane entrò nell’atelier di Pierre-Narcisse Guérin (1774-1833). Successivamente frequentò anche le sue lezioni alla Scuola di Belle Arti. La sua formazione si deve anche alle frequenti visite al Louvre, dove ebbe modo di studiare i capolavori degli antichi maestri, che Napoleone aveva raccolto durante le sue campagne. Nel 1822 espose per la prima volta al Salon, con l’opera La Barca di Dante. Già dalle sue prime opere, caratterizzate da emozionalità violenta e drammatica, fu riconosciuto come uno dei leader del romanticismo pittorico. Nel 1832 realizzò un importante viaggio in Nord Africa, di cui parla nel suo Diario13. Questo rappresentò in un certo senso il debutto dell’orientalismo romantico, una scoperta che sarà di fondamentale importanza per moltissimi artisti, che seguiranno le sue tracce in Africa per riuscire a percepire quello stesso drammatismo, quella sensualità e colorismo del maestro. 13 12 LOTI, Pierre, Al Marocco, da Tangeri a Fez e ritorno, Padova, 1993. DELACROIX, Eugene, Diario 1822-1863, pp. 2937. 4 Nel 1831 il re Luigi Filippo, a causa delle ufficialmente continue incursioni delle bande marocchine in viaggiatori si installarono nell’edificio del Algeria, colonia francese dopo il 1830, decise consolato di Francia fino alla partenza per di inviare una delegazione diplomatica presso Meknès. La delegazione passò più di un mese il sultano del Marocco Moulay Ab dar- a Tangeri, tra visite della città e visite di Rahman. Questa fu affidata a un giovane cortesia agli altri consoli. Tra queste fecero diplomatico, il conte Charles de Mornay una visita alla Casba, che si concluse nella (1802-1878). I partecipanti alla spedizione casa del pascià Sidi Larabi Saidi. Questi erano ridotti allo stretto necessario: un ricevette la comitiva assieme ai consiglieri e giovanissimo Jacques-Antoine ai figli, facendo dono a Mornay di un cavallo. Desgranges e un segretario. Mornay insistì Delacroix ritornò in seguito più volte a per essere accompagnato da un amico, visitare per conto suo la Casba, come si Eugène Isabey (1803-1886), pittore ufficiale evince dai suoi taccuini di schizzi. della spedizione ad Algeri. Dopo il rifiuto di A Tangeri l’ambasciata francese conosce quest’ultimo, Salvetat, Abraham Ben Chimol, interprete ebreo del detta Madame Mars (1748-1838), celebre consolato francese. Questi fu chiamato un attrice e amica di Mornay, gli raccomandò giorno con urgenza, durante una riunione Delacroix, che all’epoca aveva 34 anni. dell’ambasciatore francese con il pascià. Questi accettò subito, nonostante le spese di Infatti viaggio fossero a suo carico. Il 10 di gennaio Desgranges non veniva compreso dai locali, 1832 Delacroix partì da Toulou e si imbarcò non su La Perle, una nave da guerra armata di Delacroix, che incontrò diverse difficoltà nel diciotto cannoni. La nave passò prima da realizzare ritratti di donne marocchine a causa Malaga e da Gibilterra, poi ad Algiasira, dove di evidenti ragioni religiose, ritrasse invece traduttore, Jeanne-Marguerite dialetto I dell’interprete arabo-marocchino. costretti a fermarsi per un breve rifornimento. Il 29 aprile l’artista francese conobbe un’altra Infine il 25 di gennaio giunse a Tangeri. Il famiglia ebreo-marocchina: i Bouzaglo, dei vice Jacques-Denis quali ritrasse i vari membri e in particolare la Delaporte (1777-1861) venne a salutarli figlia Jamila. Il 21 febbraio assistette poi a un direttamente a bordo al loro arrivo. Lo sbarco matrimonio ebraico, da cui l’opera Nozze vero e proprio avvenne l’indomani, accolto ebree in Marocco (1841). I 3 di febbraio di Francia, colera essendo classico locali. Precidia Ben Chimol, la figlia dell’interprete. console di l’arabo autorità furono nonostante l’epidemia dalle 5 iniziò il periodo del ramadam e le sue celebrazioni. Il 5 di marzo l’ambasciata, accompagnata da Ben Chimol in funzione di interprete, partì in direzione di Meknes. Arrivati in questa città, i membri della delegazione rimasero per un certo tempo chiusi dentro la palazzina in stile moresco loro assegnata. In seguito Delacroix potè assistere ad una Fantasia araba e visitare il mausoleo di Sidi Mohammed Ben Aissa, Fig. 2. I Fanatici di Tangeri, 1836-38, olio su tela. fondatore della setta degli Aissaua. Il 5 di aprile la delegazione ripartì da Meknes e Un anno dopo il suo ritorno dal Nord Africa, rientrò a Tangeri. Da qui si recò in Andalusia a Delacroix fu chiesto di decorare il Salon du e poi ad Algeri il 25 dello stesso mese. Roi del Palais Bourbon, il primo di molti In tutto passarono sei mesi, tra Marocco, incarichi pubblici. In seguito realizzò la Algeri e la Spagna, nei quali Delacroix Libreria dello stesso palazzo, la Libreria del realizzò circa 2.100 schizzi e disegni, che Palais du Luxembourg, il soffitto della ispireranno molte delle sue opere future. Si Galérie d’Apollon nel Louvre, il Salon de la conservano Paix dell’Hotel de Ville e infine la Chapelle vari taccuini di soggetti marocchini e algerini, tre conservati al des Anges di St. Sulpice. Louvre, uno al museo Condé, e altri tre sono Il repertorio di Delacroix era enorme. Visitò stati smontati e le pagine sono sparse tra tutti i generi, da quello mitologico e classico a collezioni pubbliche e private. quello allegorico, simbolico o romantico. Da Al suo ritorno dall’Oriente Delacroix espose quello orientalista al ritratto, dalla natura al Salon tele tratte da quegli schizzi: Donne morta alla rappresentazione di animali. d’Algeri nei loro appartamenti (Salon del 1834), Il Sultano del Marocco (1845), Henri Pierre Blanchard, detto Pharamond Commedianti e buffoni arabi (1848), I Blanchard (Lione 1805 - Parigi 1873) fu fanatici di Tangeri (1836-1838). pittore e illustratore specializzato in pittura di genere e di storia. Nacque a La Guillotière, un sobborgo di Lione, il 27 febbraio 1805. 6 Realizzò diversi viaggi in Spagna, Messico, artista amatoriale, per partecipare al primo Russia e Nord Africa. intervento francese in questo paese. Nel 1819 iniziò la sua formazione artistica Nel 1852 si reca a visitare Il Cairo, Beirut, nella Scuola di Belle Arti di Parigi. Nel 1826 Atene e Costantinopoli. viaggiò in Spagna dove, sotto la protezione dell’Infanta Maria Luisa, sorella della regina Louis Boulanger (Vercelli 1806 - Dijon Isabella II e sposa del Duca di Montpensier, 1867) fu pittore, litografo e illustratore che partecipò alla decorazione del Palazzo di San studiò anch’egli dal 1821 alla Scuola di Belle Telmo a Siviglia e della residenza dell’Infanta Arti di Parigi. a Sanlucar di Barrameda a Cadice. Più avanti lavorò per un periodo come illustratore per il libro Viaje pintoresco a España, Portugal y la costa de Àfrca del barone Isidore Taylor (1789-1879). Nel 1837 realizzò un breve viaggio in Marocco, tornando poi in Spagna. Nel 1841 presentò la Salon di Parigi l’olio su tela Funerale a Tangeri. Fig. 4. Alinari, foto di Louis Boulanger Sotto la guida dell’artista Guillame Guillom Lethière (1760-1832), ricevette una buona educazione nell’arte classica. Nel 1824 concorse senza successo alla borsa di studio del Prix de Rome. Nel 1825 cominciò a frequentare i circoli degli artisti di scuola Fig. 3. Funerale a Tangeri, olio su tela. romantica, che ebbero una influenza decisiva sulla sua pittura, caratterizzata da forte Nel 1838 partì per il Messico accompagnando Francesco di Orleans, figlio del re di Francia e drammatismo. Strinse amicizia con Victor Hugo e Eugène Dévéria (1805-1865), che conobbe al Louvre, e Alexandre Dumas padre 7 (1802-1870). La sua carriera artistica fu e si stabilì due anni in Italia. Successivamente profondamente abbandonò influenzata dalle opere l’incisione per dedicarsi letterarie, tra cui quelle dello stesso Hugo. completamente alla pittura. Realizzò uno dei Nel 1946 realizzò un viaggio da Cadice in migliori ritratti di Gustave Flaubert oltre che Tunisia con Hugo e Dumas a bordo della nave uno di Balzac sul letto di morte. Oltre al Prix La Veloce14, dove incontrò anche il pittore e de Rome vinse numerosi premi, tra cui la incisore Eugène Giraud. Poi si recò a medaglia di 3° classe nella pittura di Storia Tangeri, dove sbarcò in novembre e si stabilì nel 1833 e la medaglia di 2° classe nel 1836. per alcuni giorni, sempre accompagnato da Nel 1851 fu cavaliere della Legion d’Onore. Dumas e Giraud. Qui eseguì numerosi disegni Nel 1846 partì da Cadice per recarsi a Tunisi, e acquerelli. Conobbe il dracomanno del con Boulanger e Dumas. In novembre fecero consolato francese, David Azencot, la cui scalo per alcuni giorni a Tangeri, visitando nipote, Molly, posa per Giraud e Boulanger, anche a Tetuan e Melilla. Dopo la Tunisia, abbigliata vestito Giraud proseguì il suo viaggio verso l’Egitto, matrimoniale ebreo-marocchino. Dal ritratto terra che sarà la protagonista di gran parte eseguito da Boulanger fu poi tratta anche delle sue pitture orientaliste. del tradizionale un’incisione. I due artisti si recarono anche a Tetuan e a Melilla. Auguste Delacroix (Boulogne-sur-Mer 1809 Al suo ritorno in patria realizzò numerose - Boulogne-sur-Mer 1868) visse nello stesso opere, tra cui gli affreschi nella chiesa di periodo dell’omonimo Eugène (che morì solo Saint-Roch e nelle celle della chiesa di Saint- quattro prima). Laurent. Fu pittore di paesaggi e marine, soprattutto delle coste francesi e nord africane, oltre che Amico e compagno di viaggio di Boulanger, pittore di genere orientalista-africano. Nel Pierre-François Eugène Giraud (Parigi 1849-1850 viaggiò in Algeria e in Marocco. 1806 - Parigi 1881) fu anch’egli pittore e Acquerellista di grande talento, soggiornò incisore alla Scuola di Belle Arti di Parigi. lungamente a Tangeri durante l’inverno, dove Nel 1826 vinse il Prix de Rome nell’incisione realizzò opere di notevole qualità, caratterizzate da attenzione per il dettaglio dei 14 Che fu anche il titolo del diario di viaggio de Alexandre Dumas: La Veloce. De Cadix à Tunis, 4 vol., Cadot, Paris, 1848-51. costumi marocchini. 8 Nel 1852 presentò tre tele di tema orientalistamarocchino al Salon di Parigi e nel 1859 presenta, sempre al Salon, l’opera Dansatori neri a Tangeri. Fig. 6. Alfred Dehodencq. Le sue prime opere trattano temi religiosi e di genere. Nel 1848 fu presente alla rivoluzione francese, rimanendo impressionato dal sangue Fig. 5. Giovane pescatore arabo, olio su tela. e dai morti stesi per le strade, orrore che lo portò a dipingere il quadro La Notte del 23 di Alcune delle sue opere sono conservate nelle sale del museo della Legazione americana di Tangeri. febbraio. In seguito si recò prima a Barèges, sui Pirenei, poi a Madrid, dove visse cinque anni. Qui studiò la pittura spagnola, rimanendo colpito in particolare dalle opere di Alexis Alfred Dehodenq (Parigi 1822 Parigi 1882) studiò alla Scuola di Belle Arti di Parigi come allievo dell’artista Léon Cogniet (1794-1880). Velasquez e Goya da cui fu molto influenzato. Al 1853 risale la scoperta del Marocco, che diventò per lui come una seconda patria e dove visse più o meno stabilmente ben dieci anni. Fu infatti il primo artista europeo che si conosca, ad essersi stabilito per tanti anni in questo paese. Sbarcò a Tangeri nel 1853, all’età di trent’anni e si installò nel consolato francese. Realizzò diversi viaggi a Tetuan, Larecce, Mogador, 9 Rabat, Salé. Fino al 1863, anno del suo ritorno in Francia, visse tra Tangeri e Cadice. Personalmente si considerò “L’ultimo dei Romantici”, ma fu soprattutto pittore del nuovo genere orientalista. E in particolare rappresentò della comunità ebrea di Tangeri, e le sue cerimonie: Matrimonio ebreo in Marocco, La Festa ebrea a Tangeri (1858), Ebrea e serva nera (1867), Esecuzione di una Fig. 7. Il Cantastorie Marocchino, 1853, olio su tela. marocchina ebrea (1860), Un Ebreo arrestato a Tangeri, Concerto ebreo. Realizza anche Charles-Zacharie Landelle (Laval 1821 - episodi di genere come La Danza dei neri a Chennevières-sur-Marne 1908) nacque da una Tangeri (1874), Il Cantastorie Marocchino famiglia modesta di Laval e a partire dal 1837 (1853), scena che si svolge nella piazza del fu allievo di Paul Delaroche (1797-1856) e Soco Chico, situata nella medina. Le sue Ary Scheffer (1795-1858) alla Scuola di Belle opere, inviate in Francia, furono accolte Arti di Parigi. abbastanza bene a Parigi. Ma al suo ritorno in patria si accorse che la sua lunga assenza lo aveva messo al margine dei movimenti artistici dell’epoca. Continuò a dipingere soggetti orientalisti, come l’opera intitolata L’addio del re Boabdil a Granada, che però fu accolta con indifferenza. Cercò quindi di convertirsi a temi più popolari e di genere, senza grande successo. Nel 1882 si suicidò a Parigi. Fig. 8. Ritratto fotografico di Landelle. Si specializzò nell’esecuzione di ritratti e di grandi tavole a tema religioso e storico, con le quali ebbe un immediato successo. All’età di vent’anni espose la sua prima opera su tavola, 10 un autoritratto. Realizzò alcune commissioni Nelle sue pitture orientaliste privilegiò il ufficiali tra cui una Santa Cecilia per la chiesa genere del ritratto e la rappresentazione del di Saint Nicolas-des-Champs a Parigi nel mondo arabo femminile. Anche queste ebbero 1848. Fu molto ammirato da Napoleone III, un notevole successo nel mondo dei salon, per il quale dipinse due tele intitolate specialmente nel salone dei pittori orientalisti Beatitudes nel 1853. A 34 anni l’imperatore dell’ Esposizione Universale del 1855. lo decorò della Legion d’Onore per l’opera Il Nel 1866 ritornò a Tangeri, viaggiando al riposo seguito della Vergine, che acquistò di una missione diplomatica. personalmente e che rappresentò l’apice della Napoleone III gli commissionò un ritratto del fortuna dell’artista. Da quel momento in poi sultano del Marocco. Landelle viaggiò da infatti divenne il ritrattista dell’alta società Tangeri a Fez al seguito del Baron Aymé parigina oltre che il pittore di importanti d’Acquin, ambasciatore di Napoleone. Il incarichi pubblici nella decorazione di chiese, viaggio durò circa due mesi, nei quali realizzò palazzi e musei. moltissime pitture e disegni, tra cui Fellah L’Oriente, in particolare per l’influenza degli (Contadina). I ritratti di donne sono i soggetti amici scrittori Gérard de Nerval (1808-1855) piu e Théophile Gautier, diventò uno dei suoi orientalista e non di Landelle. famosi e numerosi della pittura temi favoriti prima ancora di viaggiare in Oriente. Adottò presto l’uso di molti atelier parigini, di vestire modelli con abiti arabi e farli posare in mezzo a oggetti e accessori di quei paesi, per realizzare composizioni all’orientale. Nel 1848 attraversò i Pirenei e visitò la Spagna. Da lì fu per la prima volta in Marocco nel 1853, sbarcando a Tangeri nello stesso periodo in cui era presente anche Dehodenq. La durata di questo suo primo soggiorno nella città è imprecisata. Nel 1857 sappiamo che partì per l’Algeria, dove passò Fig. 9. Ebrea di Tangeri, 1874 c., olio su tela. l’inverno. 11 Dal novembre del 1875 all’aprile del 1877 le sue opere. In seguito viaggiò in Spagna con viaggiò in Egitto, approfittando del soggiorno Regnault e in Italia con François Flameng per vendere numerose opere alla borghesia (1856-1923) e Jean-Léon Gérôme (1824- locale e alla colonia europea. Da qui si recò 1904). Nel 1869 si stabilì per un certo periodo fino a Gerusalemme. a Tangeri, dove fu raggiunto da Mariano A partire dal 1881, passò alcuni inverni in Fortuny y Marsal (1838-1874), Josep Tapirò Algeria, in compagnia del figlio Georges, (1836-1913) e Bernardo Ferrandiz (1835- anch’egli pittore orientalista, e dell’artista 1885), in onore dei quali diede una festa. Si Paul Leroy. recò poi con Fortuny a visitare Tetuan. A Tangeri realizzò probabilmente l’opera Georges Jules Victor Clairin (1843 - 1919) Ritratto di M. Terace, ministro di Francia a frequentò inizialmente gli atelier dei pittori Tangeri, dietro al quale si estende il panorama Isidore Pils (1813-1875) e François-Édouard della città. Picot (1786-1868) dove si formò nei rudimenti dell’arte. Fig. 10. Leon Henri Ruffé, Ritratto di George Clairin. Fig. 11. Ritatto di M. Terace, ministro di Francia a Tangeri, 1872, olio su tela. Nel 1861 entrò nella Scuola di Belle Arti di Parigi, dove strinse amicizia con Henri Regnault. Nel 1866 espose per la prima volta In seguito viaggiò fino a Fez con una missione diplomatica comandata da Charles Tissot (1828-1884). Ritornato a Parigi fu 12 incaricato nella decorazione a fresco di alcuni spazi dell’Opera, nel 1874, oltre ad altri incarichi ufficiali. Viaggiò molto in Spagna, Italia e Algeria. Nel 1895 visitò l’Egitto, sulle tracce della spedizione di Bonaparte, in compagnia dell’archeologo egittologo Jacques de Morgan (1857-1924) e del compositore Camille SaintSaëns (1835-1921). Clarin fu un artista brillante e mondano, il suo atelier fu per Fig. 12. Artoritratto, 1863 c., olio su tela. molto tempo cenacolo di artisti e letterati. La Nel 1866, dopo cinque tentativi, vinse il Prix sua produzione pittorica abbraccia i generi più de Rome insieme a Clarin, e si recò diversi, al all’Accademia di Francia di Villa Medici a paesaggio, dal ritratto alle scene di genere Roma, per due anni. Qui conobbe il gruppo storico, religioso o all’orientale. Tra queste degli artisti spagnoli, tra cui Mariano Fortuny ultime sono Le favorite del sultano (1875), y Marsal, presente nella capitale italiana dal All’esterno dell’harem (1875), La Fantasia in 1858. Fortuny gli parlò del suo viaggio in Marocco (1907), Allah ! Allah ! (1908). Marocco nel 1860, durante la guerra ispano- dalla decorazione murale marocchina e nel 1862, per realizzare gli studi Alexandre Georges Henri Regnault ( Parigi della Battaglia di Tetuan (1863-1865). Questa 1843 - Buzenval 1871) era figlio del celebre conoscenza chimico orientalista di Regnault. Victor Regnaut, membro determinò la vocazione dell’Accademia delle Scienze. Fu allievo di Durante il soggiorno in Italia, viaggiò anche Louis lo in Spagna, per studiare i maestri della scuola incoraggiò a iscriversi alla Scuola di Belle spagnola, in particolare Goya e Velazquez. A Arti di Parigi, cosa che fece nel 1860. Poi Madrid entrò nell’atelier di Alexandre Cabanel (1823- carlista (1868), alla vittoria del generale Juan 1889), dove conobbe Georges Clarin, che sarà Prim y Prats (1814-1870) e alla fuga della suo amico per tutta la vita. regina Isabella. Realizza l’Entrata trionfale a Lamothe (1822-1869), che assistette alla contro-rivoluzione Madrid del generale Prim e una Salomè, che presentò con molto esito nel Salon del 1870. 13 Visitò Toledo e Granada, dove restò fortemente impressionato dall’Alhambra. sul Soco Grande dove costruire una casa e un grande atelier. Nel dicembre del 1869 viaggiò fino al Marocco con Georges Clarin e affittò una Jean-Jules-Antoine Lecomte du Noüy (Ille casa a Tangeri. Qui i due installarono il loro de France 1842 - Ille de France 1923) fu studio, progettando addirittura di costruirne pittore e scultore, figlio di Jules Michel uno più grande. Regnault dipinse Esecuzione Lecomte e di Félicité Alexandrine du Nouÿ, senza giudizio sotto i re mori di Granada fratello (1870) e Patio a Tangeri. Lecomte du Nouÿ (1844-1914). maggiore dell’architetto André Fig. 14. Nadar, ritratto fotografico di Antoine Lecomte du Noüy. Cominciò la sua formazione presso Charles Gleyre (1806-1874), per poi passare Fig. 13. Esecuzione senza giudizio sotto i re mori di Granada, 1870, olio su tela. nell’atelier di Émile Signol (1804-1892) e Fu richiamato in Francia per prestare servizio per la prima volta al Salon di Parigi con militare nella guerra franco-prussiana del l’opera Francesca da Rimini e Paolo nella 1870. Qui incontrò la morte a soli 28 anni il caverna. Nel 1872 vinse il secondo posto al 19 gennaio 1871 per una pallottola in fronte. Prix de Rome con il quadro Morte di Dopo la guerra avrebbe voluto visitare l’India Giocasta. Pittore ammirato per la qualità dei e poi installarsi definitivamente a Tangeri. suoi ritratti, espose ogni anno con successo al infine di Jean-Léon Gérôme. Nel 1863 espose Con Clarin aveva trovato un terreno con vista 14 Salon, ricevendo numerosi premi. Realizzò Hippolyte Flandrin (1809-1864) e di Charles inoltre numerosi affreschi in Romania e in Gleyre (1806-1874). Dal 1857 espone in molti Francia (a Parigi). Nel 1870 si imbarcò per il salon, tra cui il Salon des Artistes Français, la Marocco con il pittore Auguste Alexandre Société Hirsch, con cui visitò Tetuan e soggiornò a Esposizioni Universali. Realizzò ritratti, scene Tangeri, nello stesso periodo del pittore di genere, pitture di storia e litografie. Nel Benjamin Constant. Realizzò qui numerose 1870 viaggiò in Marocco con Antoine pitture, molte delle quali rappresentano la Lecomte, recandosi per un periodo a Tageri comunità ebraico-marocchina. Tra le opere per poi stabilirsi a Tetuan. Come Lecomte, dipinte a Tangeri sono La porta della mia ritrae casa a Tangeri (1876) e La preghiera della particolarmente numerosa in questa città: sera a Tangeri (1879). Piccolo ebreo di Tetuan e Istruzioni religiose des Artistes soprattutto la Français comunità e alle ebraica, in Marocco. Non manca di rappresentare però anche i musulmani, come nelle opere Ritorno degli Hadjis (1880 c.), Marocchini al bagno, Ritratto di marocchino. Fig. 15. La preghiera della sera a Tangeri, 1879 c., olio su tela. Nel 1875 viaggiò lungamente anche in Grecia e Turchia e in seguito in Egitto e Romania. Nel 1932 fu dato il suo nome ad una strada di Parigi. Auguste-Alexandre Hirsch (Lyon 1833 Paris 1911) studiò alla Scuola di Belle Arti di Lione prima di entrare nell’atelier di Fig. 16. Ritorno degli Hadjis, 1880 c., olio su tela. 15 Jean-Joseph Benjamin Constant (Paris ufficiale in Marocco, comandata dal ministro 1845 - Paris 1902) passò la giovinezza a plenipotenziario Charles Tissot. Beneficiò Toulouse, così della possibilità di viaggiare da Tangeri dove frequentò i corsi dell’Accademia di Belle Arti. fino alla capitale, Fez. Constant diventò uno dei rappresentanti più importanti della pittura orientalista marocchina, che fu una parte considerevole della sua produzione. Le sue tele orientaliste sono caratterizzate da un chiaro scuro potente e da una profusione di particolari, che rappresentano accessori tipici marocchini (tappeti, armi, vasi ec.). Tra le opere di soggetto marocchino conosciamo Mora del Rif (1873) Prigionieri marocchini, Mercante di tappeti a Tangeri (1883), Fig. 17. Ritratto fotografico di J.J. Benjamin Constant, 1890 c. L’harem marocchino (1882), Entrata della carovana a Tangeri, La porta della Casba, Una borsa di studio cittadina gli permise di Sulla Terrazza. Tangeri (1872), la sera, entrare nella Scuola di Belle Arti di Parigi e Entrata di Maometto II a Costantinopoli frequentare l’atelier di Alexandre Cabanel. (1870).15 Nel 1869 espose per la prima volta al Salon. Nel 1870, dopo la guerra franco-prussiana, decise di dedicarsi a viaggiare. Si recò infatti in Spagna, visitando Madrid, Toledo, Cordova e Granada. Si appassionò moltissimo all’architettura moresca dell’Andalusia e realizzò numerosi disegni dell’Alhambra. A Granada incontrò Mariano Fortuny e rimase ammirato dalla sua rappresentazione dell’Oriente e dalla sua tecnica pittorica. Nel 1872 fu invitato con Georges Clairin a prendere parte a una missione diplomatica 15 La scena si svolge chiaramente in una delle strade principali della medina di Tangeri, via Shaigine, davanti alla moschea grande. 16 Fig. 19. Eugène Pavy, Bazaar orientale, 1886, olio su tavola. Fig. 18. L’entrata di Maometto II a Costantinopoli, 1870, olio su tela. Dopo il 1880 di dedicò soprattutto alle pitture decorative su muro e ai ritratti ufficiali, affrescando a Parigi l'Hôtel de Ville, il Théâtre National de l'Opéra-Comique e la Sorbonne. Nel 1883 sostituì il suo anziano maestro Cabanel alla Scuola di Belle Arti di Parigi e nel 1888 prese il posto di Gustave Fig. 20. Philippe Pavy, In un cortile, Tangeri, 1886. Boulanger all’Académie Julian. Alexandre Lunois (Parigi, 1863 - Le Pecq Eugène Pavy (1850 - 1900) si formò a Perigi, 1916) fu un pittore orientalista che divenne nell’atelier di Lefevre. Nel 1874 espose famoso in particolare per le eccellenti alcune opere alla Royal Society of British riproduzioni litografiche delle opere più Arts. Visitò Tangeri nel 1885 assieme a suo famose dei pittori del suo tempo, come da fratello (1860c.-1887c.). esempio Lavandaie di Honoré Daumier Sempre negli anni Ottanta i due visitarono la (1808-1879). Il suo lavoro fu apprezzato e Tunisia e l’Algeria. premiato nel 1888 con una borsa di studio, Philippe Pavy 17 grazie alla quale viaggiò in diversi paesi: Scuola di Belle Arti di Parigi, grazie ad una Belgio, Paesi Bassi, Spagna ec. Nello stesso borsa di studio della città di Troyes. anno viaggia in Marocco, soggiornando per un lungo periodo a Tangeri e a Fez. Durante questo tempo dipinse probabilmente le opere Coppia su una terrazza a Tangeri, Donne ebree in Marocco, Toilette di ebree a Tangeri. Le opere che presentò a differenti salon di orientalisti tra il 1895 e il 1909 gli valsero numerose medaglie. Fig. 22. Girardot nel suo studio di Parigi, circondato da oggetti orientali. Entrò negli atelier di Jean-Léone Gérome e di Paul Dubois (1829-1905). Una delle sue prime opere, Ruth e Boaz, fu comprata nel 1887 dalla città di Troyes, che lo aiutò concedendoli Fig. 21. Coppia su una terrazza a Tangeri, 1888 c., olio su tavola. una borsa di studio per viaggiare. In seguito intraprese un lungo giro che lo In seguito visitò anche l’Algeria, stabilendosi portò a viaggiare per la Spagna e il Marocco, per alcuni anni tra Sidi-Bel-Abbès e Ain- fino ad arrivare in Algeria, dove soggiornò Sefra. Si recò in Asia, visitando in particolare per breve tempo. A Tangeri si incontrò con un la Turchia. Eccelse soprattutto nelle tecniche suo vecchio amico, il pittore Alexis Muenier, del pastello, della pittura ad olio e della beneficiario anch’egli, di una borsa di studio. litografia in bianco e nero e a colori. Oltre che a Tangeri si recò anche a Tetuan, che raffigura in numerose pitture. Le opere Louis Auguste Girardot (Loulans-les-Forges che Girardot riporta dal Marocco furono 1856 - Parigi 1933) studiò, come molti, alla molto ammirate e gli valsero numerosi premi, 18 tra cui il premio Marie Bashkirtseff nel 1887 e la medaglia alle Esposizioni Universali del 1889 e 1900. Tornò ancora in Marocco, trovando ogni volta nuova ispirazione nella vita quotidiana marocchina. Oltre alle pitture, realizzò numerose incisioni. Le sue opere sono sparse in numerosi musei, dal museo di Algeri (Ritratto di Marocchino), al museo d’Orsay di Parigi (Cimitero ebreo di Tangeri). Fig. 24. Ignoto, Ritratto di Jules Alexis Muenier. Realizzò molte vedute della città di tangeri e A 17 anni entrò a studiare alla Scuola di Belle ritratti dei suoi abitanti, come Terrazze a Arti di Parigi e nell’atelier di Jean-Léon Tangeri (1887), Rêverie Sur Les Toits De Gérôme. Qui fece amicizia col pittore Pascal Tanger (1887 c.), Terrazza a Tangeri (1887), Dagnan-Bouveret (1852-1929). Espose le sue L’attesa della partenza degli Aissaua per prime opere al Salon di Parigi del 1887, anno Tangeri (1893). in cui si fece conoscere con il dipinto Il Breviario. In seguito vinse una borsa di studio, che gli permise di viaggiare in Algeria, che ispirò l’opera Donne di Algeri sulla terrazza e Il porto di Algeri. Ne approfitta quindi per recarsi a Tangeri e in Marocco in compagnia di un gruppo di amici, tra i quali il Fig. 23. Terrazza a Tangeri, 1887, olio su tela. pittore Louis Auguste Girardot. Il viaggio fu fertile ed ispiratore e gli permise di realizzare Jules Alexis Muenier (Lione Coulevon 1942) soprannominato 1863 - anche “il alcune opere sul posto. Nel 1891 la sua Lezione di Catechismo fu piccolo maestro di Coulevon”, fu sia pittore inserita nel Musée de Luxembourg a Parigi. che fotografo. Nel 1893 Muenier presentò l’opera Ai bei giorni, a Chicago. Dipinse soprattutto soggetti di vita quotidiana, ispiranti pace e tranquillità. Nel 1895 gli fu assegnata la Legion d'onore. 19 Nel 1921 fu membro dell'Accademia delle rinascimentale. Le opere che produce in Belle Arti. questo periodo, gli varranno un primo riconoscimento a Parigi, nel 1896. Espose qui Lucien Lévy-Dhurmer (Algeri 1865 - Parigi i primi pastelli e dipinti, firmati sotto il nome 1953) di Lucien Lévy-Dhurmer, aggiungendo parte fu artista simbolista importante rappresentante dell’Art Nouveau. del cognome materno (Golddhurmer). Il suo stile si avvicina a alle evocazioni oniriche dei Preraffaelliti, alla resa della luce pulviscolare dei Puntinisti e al colorismo degli Impressionisti. Inoltre per molte delle sue opere prendeva ispirazione dalla musica di Beethoven, Debussy e Fauré. La lettura del diario di viaggio di Pierre Loti, a cui fece anche un ritratto,16 lo ispirò a viaggiare in Oriente. Nel 1901 fu in Marocco, visitando varie città: Tangeri, Marrakesh ec. Che ispirarono alcune opere, tra le quali I Fig. 25. François Antoine, Ritratto fotografico di LévyDhurmer, 1920. Nacque ad Algeri da una famiglia ebrea e nel ciechi a Tangeri, (1901), e Il Marocchino o il Fanatico, (1900). Nel 1906 visitò Istambul e la Turchia. 1879 si trasferì a Parigi, dove studiò disegno e scultura. Nel 1882 espose la sua prima opera, una ceramica, al Salon. Tra il 1886 e il 1895 lavorò come decoratore di ceramica e poi come direttore artistico presso lo studio di Clément Massier (1844-1917). Attorno al 1892 firmò le sue prime opere di ceramica, influenzate dall’arte islamica. Nel 1895 lasciò Parigi ed iniziò la sua carriera pittorica, Fig. 26. I ciechi di Tangeri, 1901, pastello su carta. viaggiando molto in Italia, dove rimase affascinato e influenzato dall’arte 16 Portrait de Pierre Loti or Fantôme d'Orient, 1896, pastel, 42,5 x 56,5 cm, Bayonne, Musée Basque. 20 per poi passare a quelli artistici, frequentando Henry d’Estienne (1872 - 1949) si formò la Scuola di Belle Arti di Marsiglia nel 1895. nell’atelier di Gérome a Parigi. Nel 1900 vinse una borsa di studio che gli permise di viaggiare in Italia (a Venezia), in Spagna (a Madrid) e infine in Marocco, recandosi nella città di Tangeri. Nel 1902 espose le sue opere di soggetto marocchino in occasione di una esposizione di pittura orientalista al Salon. Constant Georges Gasté (1868 - 1910) Fig. 27. Charles Camoin in una foto dell’epoca. nacque in una famiglia di mercanti d'arte e studiò disegno e pittura alla Scuola di Belle Arti di Parigi e negli atelier di Alexandre Cabanel e di Raphaël Collin (1850-1916). Ben presto Gasté si accostò al movimento, o meglio al gusto, "orientalista" e ai temi esotici. Fra il 1892 e il 1908 fece numerosi viaggi in Nord Africa e Palestina, dipingendo soprattutto ritratti degli abitanti. Tra il 1903 e il 1904 si recò a Tangeri. Si fece conoscere con la vincita al Salon di una medaglia di terza classe nel 1897 e altri premi. Successivamente viaggiò ancora più lontano, in India e a Ceylon. A Madurai, in India, contrasse una malattia tropicale che lo portò alla morte a soli 41 anni nel 1910. Su incoraggiamento della madre iniziò, nel 1897, la Scuola di Belle Arti di Parigi, sotto l’insegnamento di Gustave Moreau (18261898), che morì però poco tempo dopo. A Parigi conobbe e frequentò molti giovani artisti, tra i quali legò particolarmente con Henri Matisse e Albert Marquet. Nel 1901 Camion passò un certo periodo di tempo a Aix-en-Provence, dove prestava servizio militare. Qui conobbe e divenne amico di Paul Cézanne (1839-1906), di cui subì l'influenza. Nel 1903 espose per la prima volta al Salon des Idependants e nel 1905 al Salon d'Automne, alla prima mostra dei fauves. Il gruppo comprendeva Matisse, André Derain (1880-1954), Henri Manguin Charles Camoin (Mariglia 1879 - Parigi 1965) era figlio di un pittore-decoratore morto prematuramente. Iniziò gli studi commerciali (1874-1949), Albert Marquet, Georges Rouault (1871-1958) e Maurice de Vlaminck (1876-1958), a cui si unirono Georges Braque 21 (1882-1963), Raoul Dufy (1877-1953) e Kees Van Dongen (1877-1968). Camoin tuttavia Eugène Jules Delahogue (Soissons 1867 - non aderì mai pienamente alla rivoluzione Environ 1935) fu pittore orientalista e cromatica fauve. Rimase sempre vicino a membro della Societé des Artistes Français Matisse, ma ammirò anche Cézanne, Renoir e dal 1889. Viaggiò sempre con il fratello Bonnard. Il suo stile rimane così a metà strada gemello Alexis Auguste Delahongue, con cui tra e visitò l’Africa del Nord. Nel 1910 circa fu a l'impressionismo di Renoir, che incontrò nel Tetuan e a Tangeri, dove dipinse opere come 1916 in Costa Azzurra, dove lavorò a lungo, Porta e Soco della vecchia Tangeri (1910), dipingendo paesaggi e figure. Piazza del mercato a Tangeri (1914), Di tutti i pittori del movimento fauve fu il Tangeri, Il Soco Grande (1914). il gusto equilibrato di Matisse primo a visitare il Marocco. Tra il 1905 e il 1906 si recò a Tangeri per la prima volta. Vi tornò in compagnia di Matisse e Wilson Morrice (1865-1924) nell’inverno del 19121913. Realizzò molte tele a soggetto tangerino, tra cui: La Moschea di Tangeri (1913), il minareto di Tangeri (1913), Veduta sulla baia di Tangeri (1913), Spiaggia di Tangeri (1913). Fig. 29. Tangeri, Il Soco Grande, 1914, olio su tela. Pierre-Albert Marquet (Boreaux 1875 Parigi 1947) seguì inizialmente i corsi della Scuola di Arti Decorative, per cui si trasferì a Parigi nel 1890, a 22 anni. Qui conobbe e fece amicizia con Henri Matisse. Fig. 28. Il minareto di Tangeri, olio su tela, 1913. 22 Nel 1911 fu a Tangeri, da dove riporta numerose pitture che furono esposte nel 1913 nella galleria Druet. In questo primo periodo realizza Strada a Tangeri (1912). Ritorna nuovamente a Tangeri proprio nel 1913 e dipinse Palazzo di giustizia a Tangeri (Palazzo del Sultano) (1913), La Cittadella di Tangeri (1913). Fig. 30. A. Marquet in un foto dell’epoca. Nel 1895 Marquet e Matisse entrarono nella Scuola di Belle Arti, dove seguirono i corsi di Gustave Moreau. Marquet espose poi al Salon des Indépendants, dove le vendite furono scarse, ma si fece notare e conobbe altri artisti. Nel 1905 espose al Salon d’Automne con il gruppo di quei pittori soprannominati “Fauve” dal critico Louis Vauxcelles (18701943), caratterizzati da colori violenti e innaturali. Marquet usava in realtà colori meno brillanti e più pacati, mitigati con un uso sistematico dei grigi. Fig. 31. La cittadella di Tangeri, 1913, olio su tela. Dal 1907 alla morte, Marquet alternò il lavoro In seguito visitò lungamente l’Algeria. nel suo studio a Parigi a numerosi viaggi in Durante la Prima Guerra Mondiale realizzò Europa e nel Nord d'Africa. Da questi ricavò opere di carattere realista, basate sempre su un diario pittorico, dedicato soprattutto al uno stile abbastanza tradizionale, che rifiutava mare e alle imbarcazioni, ma anche alla luci e gli eccessi delle avanguardie del periodo. alla vita animata delle città. Fu prima in Normandia con Dufy. In seguito viaggiò in Henri Matisse (Cateau Cambrésis 1869 - Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Scandinavia e Nizza 1954) crebbe a Bohain-en-Vermandois, Russia. nella Francia Nord-orientale, dove i suoi 23 genitori gestivano un commercio di sementi. Gauguin, Van Gogh e Signac, ma anche Cominciò a dipingere nel 1889, durante la dall'arte convalescenza dopo un attacco di appendicite. l'elemento cruciale dei suoi dipinti. Nel 1898 giapponese, fece del colore andò a Londra a studiare i dipinti di William Turner (1775-1851). La sua prima esposizione avvenne nel 1904, senza grande successo. Nel 1905 si trasferì nella Francia del sud, per lavorare con André Derain. Un'esperienza durante la quale si accentuò la sua tendenza ad enfatizzare fortemente il colore. I dipinti di questo periodo sono caratterizzati da forme appiattite e linee controllate, con l'espressione che domina sui dettagli. Fig. 32. Carl Van Vechten, Ritratto fotografico di Henri Matisse, 1933. Nel 1891 si iscrisse all'Académie Julian di Parigi, con disapprovazione della famiglia, diventando studente di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) e Gustave Moreau. Inizialmente dipinse nature morte e paesaggi, secondo la tradizione fiamminga, ottenendo un discreto successo. Nel 1896 espose cinque dipinti al salone della Société Nationale des Beaux-Arts e lo stato francese ne acquistò due. Nel 1897 e 1898 visitò il pittore John Peter Russell (1858-1930) sulla Belle Île, al largo delle coste della Bretagna. Russell lo introdusse all'Impressionismo e ai lavori di Van Gogh (buon amico di Russell, ma all’epoca opere sconosciuto). dei Influenzato post-impressionisti dalle Cézanne, Al Salon d'Automne del 1905, alcuni artisti presentarono opere dai colori violenti e innaturali che non si attenevano alla realtà, ma volevano esprimere l’interiorità del soggetto. Questi pittori vennero chiamati “Fauves” (fiere). Matisse fu riconosciuto come uno dei suoi maggiori esponenti. Il declino del movimento Fauves dopo il 1906 non rallentò tuttavia l'ascesa di Matisse. La maggior parte delle sue opere più celebri vennero infatti dipinte tra il 1906 e il 1917, quando faceva parte del gruppo di artisti che lavoravano a Montparnasse. Tra il 1912 e il 1913 Matisse si recò per ben due volte in Marocco, a Tangeri. Lo spinsero a realizzare questo viaggio due motivi: il primo fu una importante esposizione di pittura 24 orientalista, che si tenne a Monaco nel 1910, vegetazione incredibilmente rigogliosa: che Matisse visitò, rimanendo impressionato. “…végétation tout à fait luxuriante”. Il secondo motivo fu l’influenza dell’amico Opere di questo periodo sono Gardino a pittore Albert Marquet (che fu in Marocco nel Tangeri (1912), La palma (Mattino di marzo 1911). a Tangeri) (1912), Veduta della baia di Tangeri (1912), Porta della Casba di Tangeri (1912). Il secondo soggiorno tangerino fu tra l’8 di ottobre 1912 e la metà di febbraio del 1913 assieme ad altri due pittori, il canadese James Wilson Morrice e l’amico e connazionale Charles Camoin. Nell’aprile del 1912 fu organizzata a Parigi una esposizione di undici pitture di Matisse a Fig. 33. Veduta della baia di Tangeri, 1912, olio su tela. soggetto marocchino. Nel 1917 Matisse si trasferì a Cimiez, in Il primo soggiorno a Tangeri avvenne tra il 29 Costa Azzurra, un sobborgo di Nizza. di gennaio e il 31 di marzo del 1912. Matisse Caratteristiche di questo periodo sono le arrivò a bordo della nave di S.S. Rijdjani con odalische orientaleggianti. la moglie Amelia e si installò nella camera Matisse morì per un attacco cardiaco nel numero 35 del secondo piano dell’Hotel Ville 1954, all'età di 84 anni. È sepolto nel cimitero de France. Qui fu costretto a stare rinchiuso del Monastero di Cimiez a Nizza. per parecchi giorni a causa delle forti piogge stagionali. Dipinse però alcune vedute dalla Jacques Majorelle (Nancy 1886 - Parigi finestra dell’albergo, tra cui Veduta dalla 1962) era figlio di Louis Majorelle (1859- finestra Finestra su 1926), famoso ebanista e designer di mobili di Tangeri (1912). Ai primi di marzo tornò il Nancy, che insieme a Emile Gallé e Victor sole e la splendente luce africana: “… le beau Prouvé temps est revenu, charmant, tout à fait dell’artigianato Art Nouveau. délicieux de délicatesse…”. Matisse dipinse Nel 1901 Jacques Majorelle entrò nella la città e i dintorni, caratterizzati da una Scuola di Belle Arti di Nancy, nella sezione di (1912-13), aperta fu importante rappresentante 25 architettura e decorazione, frequentando anche l’atelier di pittura di Ernest Friant. Marrakech, in convalescenza dopo alcuni problemi di cuore. Qui vi aprì un grande studio, circondato da un ampio giardino. Si recava spesso anche a Casablanca, per esporre le sue opere all’Hotel Excelsior. Tornò nuovamente a Tangeri nel 1924, realizzando in questa occasione Strada della Casba di Tangeri. Alcuni anni più tardi realizzò alcuni cartelli pubblicitari che riguardavano la città di Tangeri per agenzie turistiche coloniali, tra cui Paris-Lyon- Méditerranée. Le Maroc par Marseille (1926) e Tanger, son site, son climat, syndicat Fig. 34. Jacques Majorelle mentre dipinge. d’initiative et de tourisme de Tanger (1924). Liberato dell’obbligo del servizio militare a causa della salute delicata, venne a stabilirsi a Parigi nel 1906 e si iscrisse ai corsi dell’Accadémie Julian. Nel 1908 presenò la sua prima opera al Salon. Appassionato viaggiatore, come molti artisti di quel periodo si recò in Spagna e in Italia. Nel 1910 scoprì l’Egitto e il mondo islamico, che furono per lui una importante rivelazione per quanto riguarda la luce, il colore e i costumi degli abitanti. Nel 1917 venne invitato in Marocco dal generale Louis Lyautey (1854-1934), di Nancy. Visitò per la prima volta Tangeri nello stesso anno, dipingendo La chiesa inglese di Fig. 35. Tanger, son site, son climat, 1924, cartellone pubblicitario per la Syndicat d’Initiative et de Tourisme de Tanger. Sant’Andrea, Il mercato del carbone e Il mercato di Tangeri. Nel 1919 si trasferì a 26 Marcelle Ackein (Algeri 1882 - Parigi 1952) prestigiosa Scuola di Belle Arti di Parigi. Qui passò la sua infanzia ad Algeri, per poi conobbe George Braque. Inizialmente fu trasferirsi in Francia. Si iscrisse alla Scuola di influenzato dall’impressionismo di Claude Belle Arti di Parigi, seguendo i corsi del Monet e Camille Pissarro. pittore Jacques Ferdinand Humbert (18421934). Raccolse numerosi elogi e premi, divenendo poi insegnante. Presentò le sue opere a numerose Esposizioni di Artisti Francesi, dei Pittori Indipendenti e al Salon d’Automne. Nel 1914 vinse una borsa di studio per viaggiare in Africa del Nord (in Algeria e Marocco) e Subsahariana (in Guinea, Sudan e Niger), dove trovò nuova e fresca ispirazione per le sue opere, da quel Fig. 36. Foto di Raoul Dufy. momento in poi quasi esclusivamente di soggetto africano. Nel 1920 visitò il Marocco per tre mesi, recandosi anche a Tangeri. Nel Ma dopo aver visto nel 1905 al Salon des 1922 e nel 1931 partecipò ad alcune Indépendants l’opera di Henry Matisse Lusso, esposizioni d’arte coloniale, ma in generale si calma mantenne abbastanza lontano dalle grandi fortemente, si diresse verso la pittura fauve. manifestazioni. Questo stile pittorico rimase fino al 1909, e voluttà, che lo impressionò quando fu influenzato dall’opera di Cezanne Raoul Dufy (Le Havre 1877 – Forcalquier fino ad arrivare al cubismo, con alcune delle 1953) fu, oltre che pittore, artista grafico e sue opere. Nel 1920 infine sviluppa uno stile decoratore tessile. Nacque in una famiglia proprio, detto “stenografico”, che consisteva numerosa condizioni in strutture scheletriche, assenza o quasi di economiche. Nel 1895, a 18 anni, cominciò a prospettiva e fini, veloci pennellate di colore. frequentare le lezioni della Scuola di Belle A poco a poco le sue opere si fecero più Arti di Le Havre. Nel 1900, dopo un anno di allegre e luminose, soprattutto per quanto servizio militare, Dufy ottenne una borsa di riguarda gli acquerelli. I suoi temi favoriti studio che gli permise di studiare alla riguardavano il mare, le barche, la costa, le e di modeste 27 corse dei cavalli e le feste eleganti. Negli anni della seconda guerra mondiale si occupò inoltre di scenografia e di arazzo, fornendo cartoni per le manifatture di Beauvais. Per molti di questi motivi tessili si ispirò ai temi orientali e dell’estremo oriente. Nel 1926, in compagnia di Paul Poiret e suo figlio Colin, fece un lungo viaggio in Nord Africa e specialmente il Marocco. Qui visitò le città di Fez, Meknes, Rabat e Marrakesch, Casablanca e Tangeri. Riportò dal Magreb numerosi acquerelli realizzati in situ. Il suo stile fresco e perfettamente luminoso con il si accorda decorativismo marocchino, che ammira molto. Realizza soprattutto scene di folla, festività tradizionali e una fantasia araba, offerta in onore dei viaggiatori dal pascià di Marrakesch. Al ritorno la produzione marocchina di Dufy fu esposta alla Galerie Bernheim-Jeune per essere poi dispersa in varie vendite pubbliche. Tarragona, 2013 Elisa Grilli di Cortona Università degli Studi di Siena 28 -The Drawings of Delacroix. Delacroix in Bibliografia: Moroco, catalogo di esposizione, Flammarion, Parigi, 1994. -ARAMA, Maurice, Itineraires marocains, regards de peintres, Le Editions du Jaguar, Parigi, Francia 1991. sculpteurs, dessinateurs et graveurs, Parigi 1976. -CARBONELL, Jordi A., Orientalisme. 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