“Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un`attitudine
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“Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un`attitudine
Prodottto Intervista Calendario Cultura WINTER GUIDA SU NEVE THE CALTM 2014 SIGLATO UN ACCORDO CON PRINCETON La forza degli invernali Pirelli I consigli del pilota Ken Block per viaggiare sicuri Pirelli presenta l'inedito di Helmut Newton A Gianni Riotta la cattedra per lo studio della storia d'Italia dal dopoguerra Pubblicazione non in vendita —— Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949 p. 4 p.5 F&N p. 6 p. 8 N° 404 / 2013 Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia PIANO INDUSTRIALE 2013-2017 Una strategia di valore “Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica che puntava principalmente ai volumi per focalizzarci sul valore” Marco Tronchetti Provera. un nuovo piano industriale, presentato lo scorso mese a Londra, quello che accompagnerà Pirelli, proiettandola verso il futuro, da qui al 2017. Ed è il concetto di Premium a rimanere al centro della nostra strategia, ma declinato non solo attraverso i prodotti a maggiore marginalità, ma anche attraverso l’ottimizzazione dei processi e di tutti gli elementi capaci di apportare valore, cosa che fa di Pirelli – come sottolineato dal presidente Marco Tronchetti Provera - un’azienda Premium nel ‘Dna’: “Premium non è soltanto prodotto, è nel Dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica che puntava principalmente ai volumi per foca- È lizzarci sul valore”. Con l’obiettivo di massimizzare la redditività su un fatturato previsto in crescita a 7,5 miliardi di euro al 2016. Finora Pirelli si è impegnata nell’espansione geografica concentrandosi sul Premium, che ha tassi di crescita tre volte superiori al mercato. Quest’ultimo piano punta a renderci ancora più profittevoli, coinvolgendo anche il segmento Medium e rafforzando le strutture commerciali per avvicinarci maggiormente al cliente finale. Riguardo ai mercati, invece, Pirelli sarà sempre più competitiva, con cuore e testa in Europa e radici nei Paesi la cui economia si sta sviluppando rapidamente: in Cina, che sarà il motore continua a pagina 2 della crescita futura 2 F&N 404 — dicembre 2013 TR UC K 18% SEG ME NT OI ND US T 11 % 4% ALTRO I nuovi investimenti Stabilimenti AGR O 22 Paesi 3% 160 Piano Industriale AL RI cambiamenti. Il modello di business si è evoluto e oggi Pirelli è più vicina ai suoi clienti. Come ha ricordato il Presidente, “La nostra cultura manageriale si è evoluta da un esercizio tecnologico a un orientamento di creazione di valore. Ho voluto supervisionare personalmente questa fase di transizione. Ora la Pirelli ha due funzioni importanti: lo sviluppo dei nuovi progetti, affidati a Maurizio Boiocchi e la gestione delle operations, con Gregorio Borgo responsabile. Oggi c’è una bella squadra: rinnovata, semplificata e con l’entusiasmo di far parte di un team competitivo. Se questo team lavora bene garantisce un futuro all’azienda”. Si tratta di un piano ambizioso per proiettare un’azienda sempre più forte verso il futuro, come indicato dallo stesso Presidente– “qui c’è un progetto interessante. Cercherò di portare a termine questo periodo nel miglior modo possibile”. ME G ” AR C 74% SE Pirelli sarà sempre più competitiva, con cuore e testa in Europa e radici nei Paesi la cui economia si sta sviluppando rapidamente 6% MOTO % “ Riguardo ai mercati 1,6 mld O LTR 82 non solo nel “Premium”. In Russia dove Pirelli ha già fatto un importante lavoro sulla parte industriale; in Sud America, a cominciare dal Brasile sul quale ci sono grandi aspettative anche in vista dei mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016. Tutto questo mantendendo una forte attenzione su Usa, Europa, Medio Oriente e Africa. E poi l’Italia, dove realizziamo il 7% del totale della nostra produzione e dove Settimo Torinese è stato trasformato in un centro di eccellenza tecnologica. Ci sono stati certamente dei momenti difficili, ma Pirelli, forte di una storia di oltre 140 anni, della passione e della professionalità dei propri dipendenti e della tecnologia che ogni anno riesce a mettere in campo, è riuscita a fronteggiare i momenti più critici. Oggi, come un tempo, il nostro futuro è frutto dell’attenzione alle persone, della fermezza dei propri valori, di uno sguardo attento alla cultura e allo sviluppo economico, politico e sociale delle regioni del mondo in cui operiamo. La leadership tecnologica di Pirelli si porta dentro questo suo dna. Dal 2010 l’azienda ha fatto una lunga serie di segue dalla prima A 2% NT O CO NS UM ER EUROPA 38% LATAM 26% APAC 14% NAFTA 10% RUSSIA 6% MEAI 6% Obiettivi di sostenibilità al 2020 Dedicati allo sviluppo di prodotti sempre più sicuri e a basso impatto ambientale 48% -15% Ricavi da prodotti “green performance” al 2017 7% Emissioni di CO2 al 2020 -58% Dei ricavi da prodotto premium è il mantenimento dell'investimento in ricerca e sviluppo Prelievo specifico di acqua entro il 2020 3 F&N 404 — dicembre 2013 37 7% Mila persone Della produzione realizzata in italia Strategia e mercati R&D: Sviluppo tecnologico e nuovi prodotti — Gregorio Borgo, direttore generale operations osì come abbiamo illustrato nel Piano, ancora puntiamo sul Premium e sul super Premium (pneumatici con dimensione uguale o superiore ai 17 e ai 18 pollici), sia nel primo equipaggiamento sia nel ricambio. E prevediamo che l’incidenza del Premium sui volumi crescerà dal 38%, stimato nel 2013, al 44% nel 2016, con un contributo ai ricavi che si valuta in aumento dal 56% del 2013 al 60% del 2016. Da questo segmento, date le sue dinamiche commerciali e di mercato, Pirelli punta a estrarre ulteriore valore per la sua strategia di crescita, tenuto conto anche dell’elevata marginalità di alcuni prodotti che vi appartengono. I prodotti del segmento Medium completano l’offerta, una richiesta che ci arriva anche dalle case auto Premium, che ci consente di offrire una gamma di prodotti completa e che risponde alla domanda che proviene dalla rete distributiva, permettendoci di coprire le esigenze di mercato in quelle aree geografiche, come il Brasile, dove il segmento Medium è ancora preponderante. Nel business industrial occupiamo a una posizione strategica di leadership in Sud America e in Nord Africa; siamo tra i principali protagonisti in Oriente nel segmento Truck, mentre siamo ancora una volta leader di mercato nel segmento Agro in Sud America. Cosa ci attendiamo per il futuro? Gli obiet- C — Maurizio Boiocchi, Chief Technical Officer tivi sono impegnativi ma molto chiari: Pirelli punta a consolidare la posizione di leadership nell’area Latam e nei mercati chiave (Arabia Saudita, Marocco e Sud Africa) dell’area MEA, a rafforzarsi nell’area Apac e a migliorare la profittabilità in Europa. E in Europa, la Russia si conferma un mercato strategico per la tipologia della sua domanda, concentrata sugli pneumatici Winter. Pirelli è già presente con due stabilimenti locali che ha acquisito e che ad oggi si stanno sviluppando e adeguando agli standard aziendali. La fabbrica di Voronezh, concentrata totalmente sul segmento Premium, avrà una produzione di 2 milioni di pezzi annui, mentre Kirov, focalizzata su pneumatici non Premium, avrà una capacita' produttiva al 2017 pari a 6,9 milioni di pezzi . Entrambi gli impianti hanno le certificazioni dei produttori auto e sono quindi pronti per il mercato delle case aumobilistiche europee. L'Importanza strategica del mercato russo è confermata dal recente accordo - siglato a Trieste lo scorso 26 novembre - con i partner russi di Rosneft e Rostec per condurre attività congiunte di ricerca e sviluppo sui materiali: la gomma sintetica, i filler come il carbon black e i materiali di rinforzo. “ L’Europa resterà centrale -18% Consumo specifico di energia al 2020 e la sfida sarà aumentarne la produttività ” “ In Cina si punta ad aumentare -90% 95% Indice frequenza infortuni entro il 2020 rispetto al 2009 Tasso di recupero degli scarti produttivi al 2020 la capacità produttiva degli stabilimenti e a trovare nuovi partner nella divisione Truck ” “ Nel moto consolidamento della leadership tecnologica ” e guardiamo agli obiettivi del nuovo piano 2013-2017, se puntiamo in particolare al segmento Premium, allora dobbiamo rafforzare ulteriormente l’impegno nella ricerca e sviluppo in tutti i segmenti di business, potendo contare su un centro principale a Milano e su 10 centri regionali con il contributo e il know-how di 1400 ingegneri. Con questo “esercito” di specialisti puntiamo a sviluppare per il Car 14 nuove linee di prodotto (di cui 6 invernali): 6 destinate al primo equipaggiamento e 8 al ricambio. I nuovi prodotti saranno in parte indirizzati a tutti i mercati, in parte ai mercati locali. Sei linee, inoltre, includeranno prodotti di nicchia come i pneumatici Runflat, Seal Inside e Noise Reduction. Oltre ad ampliare in maniera significativa il portafoglio prodotti, introdurremo ulteriori innovazioni tecnologiche. Tra queste, il sistema PNCS (Pirelli Noise Cancelling System) per la riduzione dell’inquinamento acustico, e nuovi materiali e geometrie che puntano a ridurre, entro il 2017, fino al 20% di resistenza al rotolamento di alcuni prodotti. Nel Moto, ci impegneremo a consolidare la leadership tecnologica con pneumatici sempre più performanti, nel periodo 2014-2017 è previsto il lancio di 10 nuovi prodotti Pirelli e 11 Metzeler. In particolare, sarà sviluppata per il mercato Latam una nuova linea radiale per le moto di cilindrata 250-350cc, mentre in Nord America sarà lanciata la linea Metzeler Custom Touring. Nel Truck Pirelli lancerà 11 nuovi pneumatici nel periodo 20142017. Tra questi, una versione di Regional dotata di un maggiore chilometraggio e della tecnologia di ricostruzione del battistrada, i pneumatici Highway e City, dotati di una resistenza al rotolamento in linea con l’offerta dei principali competitor, e completeremo anche la gamma per condizioni invernali particolarmente rigide. Infine, ci focalizzeremo sullo sviluppo della tecnologia di ricostruzione e sul customer service attraverso il Cyber Fleet. Per il business Agro, al quale trasferiremo il processo di radializzazione degli pneumatici nel ricambio, si investirà nella capacità produttiva locale e nel rinnovamento della gamma di prodotto, mentre stabiliremo partnership nel primo equipaggiamento con i principali marchi - John Deer, CNH e AGCO - anche al fine di sviluppare prodotti mirati e destinati alle esigenze locali. S 4 F&N 404 — dicembre 2013 Winter WINTER WINTER WINTER SOTTOZERO ™ 3 SOTTOZERO™ Serie II SNOWCONTROL™ Serie III UN RACCONTO DI CINZIA STORTI Su una strada, è inverno, e un viaggiatore... voler guardar bene, per i nostri automobilisti, la stagione del freddo inizia addirittura prima, quando sul calendario di casa (lo stesso dove l’inverno inizia il 21 dicembre), nel bel mezzo della pagina di ottobre, campeggia una scritta – frettolosa e interrotta se di pugno maschile, accurata e rotonda, se di mano femminile: “Telefonare gommista”. Per i viaggiatori con le gomme, l’appuntamento con il gommista di fiducia (chi non ne ha uno?) è un rito. Invernale, appunto. E propiziatorio eccome. Perché come tutti i riti che salutano le stagioni della natura, dà a chi lo compie la sicurezza di iniziare un nuovo viaggio con il piede giusto. Così inizia l’inverno:un sabato mattina dal gommista, a recuperare il piede giusto. “Guidobene, vero?”. I minuti che precedono il cambio gomme sono sempre interrotti da una strana inquietudine. Un po’ meno che dal medico, un po’ più che a un distributore self service. La causa è un dubbio: riuscirà il gommista di fiducia nel recupero istantaneo delle gomme giuste, che da mesi giacciono in chissà quale scaffale fra le centinaia di scaffali e gomme, laggiù, oltre le doppie porte del magazzino? Poi dai due battenti si fa strada il gommista, gambe a doppio arco da cow boy, braccia - anche quelle a doppio arco - da tiratore con l’arco, appunto. Trotta verso l’auto con tutte e quattro le gomme come se portasse fasci di biada e non venti chili e più di scarpe giuste per l’inverno. “Ecco le tue Pirelli, dieci minuti e te le metto su.” La tensione cala, anche per quest’anno il gommista può rimanere ‘di fiducia’. E così il viaggiatore si gusta il suo cambio gomme, soddisfatto come chi si è portato avanti con il cambio armadi e già si sente addosso tutto il comfort del cappotto di lana preferito, e si immagina camminare sicuro per le vie dell’inverno, padrone del freddo, e non teme pioggia, vento, nemmeno la neve... “Fatto Guidobene! Da oggi puoi andare dove vuoi, anche al Polo Nord con queste gomme! Il tuo bel Cinturato adesso te lo mando in letargo, ci vediamo questa primavera.” Una stretta di mano e poi dentro, in sella all’auto, alla conquista dell’inverno. Non ci sarà nessuna spedizione artica, forse il Capodanno in montagna, qualche gita nel week end, per il resto tanta città, a tutto grip, sulle rotaie dei tram, sul pavé del centro, sulla circonvallazione quando l’asfalto trasuda pozzanghere e umidità e pioggia e spuntano spuntano ciclisti, motociclisti, automobilisti, e incauti pedoni... Mette in moto il viaggiatore con le gomme e già pensa al calendario che lo attende, spalancato sulla pagina di marzo, pronto ad accogliere un nuovo memo: “Telefonare gommista”. A 5 F&N 404 — dicembre 2013 SCORPION™ SCORPION™ WINTER WINTER WINTER ICE & SNOW ICE CONTROL ICEZERO INTERVISTE I colleghi Pirelli e gli invernali Quattro domande a Jaap Leenderste, Winter Platform Quattro domande ad Andrea Casaluci, Product Marketing F&N: Quale invernale Pirelli F&N: Qual è l’invernale Pirelli più consiglieresti ai colleghi che trascorreranno il Capodanno ad Amsterdam partendo in auto da Milano? J.L.: Vanno tutti bene i nostri invernali, ma per evitare problemi con le autorità, non viaggerei con i nostri chiodati IceZero™. Consiglierei di provare i nuovi Winter SottoZero™ 3. F&N: E ai colleghi in partenza per la settimana bianca? J.L.: Per chi non vuole allontanarsi troppo, vale lo stesso consiglio per il viaggio in Olanda. Per chi è molto sportivo: perché non provare un IceZero™ in Finlandia? F&N: È più impegnativo progettare un pneumatico estivo o un invernale? “ […] stiamo puntando al mercato degli invernali estremi ” J.L.: Sono due campi di proget- tazione diversi, che richiedono concentrazione su prestazioni differenti. Il requisito imprescindibile della gomma invernale è la tenuta su strada, in tutte le condizioni. Non poter scendere a compromessi rende il lavoro interessante. F&N: Su cosa sta puntando la Ricerca di Pirelli nello sviluppo dei nuovi invernali? J.L.: Continuiamo a lavorare sul primo equipaggiamento per offrire - anche per la stagione fredda - una guida un po’, diciamo così, divertente. Inoltre stiamo puntando al mercato degli invernali estremi. Dopo il grande sforzo nello sviluppo del nuovo chiodato su misura (IceZero™), ci siamo concentrati sullo pneumatico che va bene sul ghiaccio anche senza chiodi. Insomma, come R&S stiamo lavorando per avere una risposta adatta a ogni clima. venduto in Italia? E in Europa? A.C.: In Italia, come in Europa, il pneumatico più venduto è lo SnowControl 3, dedicato a city car e auto compatte, i modelli più diffusi sul mercato. Stiamo però raccogliendo ottimi risultati anche con il nuovissimo SottoZero 3, sviluppato grazie alla continua collaborazione con le più prestigiose case auto. F&N: Qual è la regione italiana più attenta all’uso degli invernali? E il paese europeo? A.C.: La regione italiana con le maggiori vendite di pneumatici invernali è la Lombardia, ma vi sono delle zone d'Italia, quali il triveneto, in cui l’attenzione al pneumatico invernale è così diffusa che la percentuale di vendite rispetto al totale di mercato si avvicina a quelle del centro Europa. In Europa indubbiamente il paese di riferimento è la Germania, ma il prodotto è ormai diffuso in tutti i mercati. Ciascuno in base alle proprie caratteristiche climatiche. Dai rigidi inverni Scandinavi, dove si utilizzano prevalentemente pneumatici chiodati, ai paesi con inverni più miti, come la Spagna o la Turchia, dove la diffusione degli invernali è recente, ma in forte crescita. F&N: Come è cambiato negli ultimi anni il mercato degli invernali in Italia? A.C.: Completamente. Diciamo che è eslposo. Questo grazie a consumatori sempre più attenti alla sicurezza e al confort di guida in tutte le stagioni, ma anche per effetto delle ordinanze che regolamentano la circolazione, rendendo obbligatori gli pneumatici invernali (o catene ) su strade e autostrade a rischio neve. F&N: Per Pirelli quanto è importante il mercato degli invernali? A.C.: Importantissimo, direi strategico. Prima di tutto perché questo tipo di prodotto aiuta a diffondere la sicurezza sulle nostre strade durante tutto l’anno, senza rinunciare alle prestazione della nostra auto. Poi perché permette a Pirelli di confermare la sua leadership tecnologica in un segmento in cui la ricerca e lo sviluppo sono di fondamentale importanza. Ultimo, perché è un mercato in crescita e ad alta profittabilità! INTERVISTA Ken Block in esclusiva I consigli per non Block…arsi sulla neve — Simona Gelpi ilota da rally, stuntman, snowboarder, skater, ma soprattutto noto per le sue Gymkane, Ken Block è un pilota esigente che non risparmia nè il mezzo nè tanto meno gli pneumatici. I suoi video virali della serie Gymkhana ne hanno fatto una star di You Tube, superando i 200 milioni di visualizzazioni. Questa volta il funambolo di Long Beach ci racconta come è nata la sua passione per la guida estrema e ci da qualche consiglio per viaggiare su neve e ghiaccio. P Ken, come e quando è nata la tua passione per la guida in condizioni estreme? Sono appassionato di guida da quando sono giovane. Sono stato nei guai da teenager per avere messo in moto l’auto station wagon di mia madre senza chiavi ma unendo i fili elettrici sotto il cruscotto. Quindi puoi dire che utilizzo le auto in modo estremo da molto tempo. Quali sono gli errori da evitare? Il più grande errore che le persone fanno sulla neve è andare troppo veloci e frenare troppo tardi. Una delle armi migliori contro la neve e il ghiaccio è moderare la velocità e iniziare a frenare prima. Ricordatevi poi di mantenere le distanze di sicurezza. Bene. Grazie dell'intervista e grandissimi complimenti per le tue capacità di pilota e per la tua simpatia. Grazie a te e un saluto a tutti i lettori di Fatti&Notizie. Una delle condizioni più difficili, in assoluto, per chi guida un’ auto, è districarsi, senza particolari problemi, sulla neve e sul ghiaccio. Puoi dare ai nostri lettori qualche consiglio? È fondamentale montare gli pneumatici giusti per guidare su neve e ghiaccio. Gli pneumatici da neve sono l’unico mezzo per avere il massimo controllo della macchina in condizioni invernali. Sono il tuo punto di aderenza con il suolo, è la parte più importante di un corretta preparazione invernale del veicolo. Aderenza, la forza degli invernali In ogni condizione atmosferica, quando la temperatura scende sotto i 7°C gradi, gli pneumatici invernali garantiscono condizioni di guida migliori rispetto agli estivi. Perché? Qual è la loro forza e contro quale nemico? Il battistrada degli invernali ha un disegno molto specifico. I tasselli sono infatti caratterizzati da intagli piccoli, fatti apposta per trattenere l’acqua che altrimenti rimar- rebbe sulla superficie creando attrito e dunque riducendo l’aderenza. Ma non è tutto qui. Anche la mescola con cui sono costruiti fa la sua parte. Negli invernali, infatti, rimane morbida anche a temperature rigide, rendendo più efficace la frenata. L’alleanza intagli-mescola mantiene l’aderenza alta e l’auto bilanciata. 6 F&N 404 — dicembre 2013 Calendario Pirelli Il Calendario Pirelli compie 50 anni Philippe Daverio Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, e vive a Milano dove ha avuto inizio la sua attività di mercante d’arte. Quattro le gallerie d’arte moderna da lui inaugurate, di cui due a New York. Assessore alla Cultura a Milano dal 1993 al 1997, si è occupato del restauro e del rilancio di Palazzo Reale a Milano. Opinionista per “Panorama”, “Liberal”, “Vogue”, “Gente”, consulente per la casa editrice Skira, Philippe Daverio si è sempre definito uno storico dell’arte. Così infatti lo ha scoperto il pubblico televisivo di Raitre: nel 1999 in qualità di “inviato speciale” della trasmissione Art’è, nel 2000 come conduttore di Art.tù, poi autore e conduttore di Passepartout, programma d’arte e cultura che ha avuto grande successo e ha notevole riconoscimento di critica e di pubblico. Si occupa inoltre di strategia ed organizzazione nei sistemi culturali pubblici e privati, e svolge attività di docente: è stato incaricato di un corso di Storia dell’arte presso lo IULM di Milano, e mantiene corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano. Dal 2006 Philippe Daverio è Professore Ordinario di "Sociologia dei processi artistici", presso l'Università degli Studi di Palermo, facoltà di Architettura dipartimento Design. Da marzo 2008 è il nuovo direttore della prestigiosa rivista d’arte Art e Dossier, della casa editrice fiorentina Giunti. Da dicembre 2010 è anche autore e conduttore di Emporio Daverio su RaiCinque, una proposta di invito al viaggio attraverso le città d’Italia e le unità minori del Belpaese, una introduzione al museo diffuso e uno stimolo a risvegliare le coscienze sulla necessità d’un vasto piano di salvaguardia. Da gennaio 2012 il programma d’arte e cultura Passepartout è stato sostituito dal programma Il Capitale, sempre in onda su Raitre (la domenica alle 13.20) . Tra le ultime pubblicazioni, nel 2011 è uscito il volume “Il Museo Immaginato”, edito da Rizzoli, e nel 2012 il volume “Il Secolo lungo della Modernità”, sempre edito dalla stessa casa editrice, con cui nel 2013 ha pubblicato “Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte”. Il racconto di Philippe Daverio impossibile dimenticarseli, certi protagonisti dell’industria italiana. Soprattutto quelli della Pirelli. Alberto Pirelli che vedevo tornare nella sua casa fuori Varese, la villa detta “La Biblioteca”, lui che fu il delegato economico al trattato di Versailles che chiudeva nel 1919 la Prima Guerra Mondiale e fu poi l’inventore dell’Istituto per il Commercio Estero. Era stato il primo italiano a volare, nel 1908 a Le Mans con Wright. I suoi figli, Leopoldo capo d’impresa e Giovanni a lui maggiore d’età, comandante partigiano e scrittore, marito di una straordinaria artista visiva, Marinella, che si occupava di video quando neppure esisteva ancora la parola per definire questa nuova forma d’arte. Capi d’impresa che sognavano la modernità e diedero a Gio Ponti e a Pier Luigi Nervi l’incarico nell’immediato dopoguerra di costruire uno dei più alti grattacieli d’Europa, dove allora si pensava di porre all’ultimo piano un museo aziendale. Non da meno erano le personalità della dirigenza. I milanesi non possono dimenticare Guido Venosta, sposato con Carla la protagonista del design italiano, lui che dirigeva la Pirelli londinese negli È Le tre vite di “The Cal”™ anni del dopoguerra. Noto per la sua sottile quanto eccentrica eleganza, formato fra Oxford e Cambridge, tornò in Italia a presiedere l’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro, portandosi a casa l’esperienza del fund raising anglosassone. È nella fantasia apparentemente sommessa e nell’understatement milanese che sorgevano esperimenti inattesi, anche nel turbinoso mondo della comunicazione. Esperimenti proseguiti nel tempo e che ancora oggi sono un tratto caratteristico della Pirelli. Il Calendario, a suo modo, ne è un esempio: nacque sul Tamigi negli anni magici della Swinging London, quando i capelli dei ragazzi si stavano allungando e le gonne delle ragazze si stavano accorciando. L’Inghilterra usciva dall’austerità postbellica della ricostruzione e lo faceva scoprendo libertà e gioia di vivere. Il costume britannico si liberava dai rigori della upper class e si faceva giovanile e Il primo decennio, dal 1964 al ’74, seguito da una lunga interruzione delle pubblicazioni (nove anni) a causa della recessione economica seguita all’austerity. La storia del calendario più famoso del mondo. Barry Lategan - 1988 spregiudicato. La sanzione linguistica dello swinging venne allora dall’intramontabile Diana Vreeland, nata parigina ma anglo americana da jet set e diventata guru newyorchese di Vogue e Harper’s Bazaar. All’opposto suo della barriera sociale, Mary Quant, figlia di due insegnanti cresciuti nell’ambiente dei minatori del Galles, aveva nella sua bottega di King’s Road sancito il successo della minigonna come simbolo trasversale delle classi sociali. Oggi si dibatte sulla genesi dell’accorciamento che fece girare la testa ai ragazzi e l’orientamento agli orologi della storia. André Courrèges già s’era mosso prima in quella augusta direzione, ma lo fece fra i lussi delle sfilate parigine, e la signora Marit Allen lo aveva ripreso nei suoi vestiti di scena per il cinema americano, ma l’esplosione popolare d’una mutazione radicale del gusto fu sancita dai giovani di Londra, non dagli eleganti parigini. Lo stesso concetto di pop che divenne in seguito Pop Art ed ebbe la sua consacrazione americana nella Biennale di Venezia del 1964, aveva invero germogliato in quella Londra lì sin dalla fine degli anni ’40 con le anticipazioni di Eduardo Paolozzi, edimburghe- Il secondo decennio, dall’84 al ’94 inizia con la rinascita del Calendario e il progressivo ritorno alla ribalta. Peter Beard - 2009 7 F&N 404 — dicembre 2013 Per il 2014 un inedito di Helmut Newton se figlio di immigrati italiani e compagno d’impresa di Richard Hamilton nella fondazione dell’Indipendent Group. La vitalità del sovvertimento sociale della vecchia Britannia trascinava l’Occidente in una direzione di rinnovamento. Furono riassunti genialmente quegli anni da Blow Up di Michelangelo Antonioni, quella pellicola magica e metafisica del 1966 con la supermodella Verushka che trasformò come in un incendio che divampava il mestiere di fotografo di moda in mito dell’Occidente: la modella e la moda erano diventati sinonimi. E la moda non era più appannaggio di pochi ma identità d’una generazione che credeva di forgiare un suo avvenire tutto da sperimentare. Era la Swinging London anche la Singing London, quella che dai Beatles evolse verso i Rolling Stones fino ai Pink Floyd, musiche dolci o psichedeliche, ironiche o travolgenti, trasmesse spesso dalle prime radio pirata, fra le quali la più nota divenne la Swinging Radio England. E la prima edizione del Pirelli Calendar fu proprio affidata a Robert Freeman, il fotografo che aveva esaltato l’immagine dei Beatles. L’abilità del Calendario Pirelli fu quella di assorbire L’esprit du Temps seguendone le mutazioni, anche nelle onde successive. Quando le gonne corte tornarono ad allungarsi per diventare le vesti hippy della Woodstock del 1969, il grande rave che sanciva l’illusione d’una rivoluzione avvenuta, se non nella società, almeno nei costumi, il Calendario come per magia ne sente l’immediata conseguenza. Sicché in realtà, a riguardarlo oggi nella sua peregrinazione di mezzo secolo, il Calendario diventa un documento formidabile di antropologia culturale attraverso il gioco delle estetiche e degli sguardi, laddove narra la mutazione degli umori, l’evoluzione della percezione non solo del soggetto ma del mondo intero dove opera il fotografo. Intimità, glamour, sogno esotico, scoperta delle geografie della natura, riflessione talvolta quasi romantiche accompagnano il mutare inarrestabile della società occidentale. Il tutto grazie alla rappresentazione delle modelle e dei loro modi, non solo delle loro mode. E gli anni ’60 sono quelli d’una nuova aria di libertà, la decade successiva è quella delle riflessioni; gli anni ’80 sono ruggenti, gli anni ’90 sono quelli nei quali la globalità si afferma. Il secolo nuovo, che sembra non decidersi ad affrontare una sua rinnovata missione, inizia carico di nostalgie e sogni… il Calendario riassunto aiuta a pensarci, in un caleidoscopio dove passato e presente, lontano e vicino convivono. In occasione dei 50 anni di The CalTM la sorpresa degli scatti realizzati dal grande fotografo tedesco per l’edizione del 1986 mai pubblicati — Simona Gelpi l Calendario Pirelli compie cinquant’anni e per festeggiare regala ai cultori un vero pezzo da collezione: non una nuova edizione con nuove modelle, ma il calendario del 1986, realizzato in Italia dal fotografo tedesco Helmut Newton mai pubblicato e da ventotto anni conservato nel nostro Archivio Storico forse in attesa di un’occasione speciale, che proprio quest’anno è arrivata. Il Calendario 2014, reso possibile anche grazie al lungo lavoro di ricostruzione svolto dalla Fondazione Pirelli, propone 12 foto d'autore in bianco e nero, corredate da 29 immagini di backstage che restituiscono agli appassionati quella storica produzione realizzata tra il Chianti e Montecarlo. "Nel 1986 - ha spiegato il Presidente Marco Tronchetti Provera - ci furono due shooting, uno fatto a Londra da Pirelli Uk, ideatrice del calendario nel 1964, e uno in Italia. Alla fine fu scelto il lavoro di Londra con gli scatti dell' americano Bert Stern. Queste di Newton però sono foto speciali e ci sembrava che il 50mo I calendario meritasse una scelta speciale. Abbiamo lo sguardo avanti e la memoria al passato". Molti gli eventi organizzati per celebrare l'occasione dei 50 anni. Lo scorso giugno a New York è stato allestito un set con due protagonisti della fotografia come Peter Lindbergh e Patrick Demarchelier (gia' autori delle edizioni 1996 e 2002 il primo e 2005 e 2008 il secondo) per fotografare un cast di modelle rappresentative dell' identita' visiva della storia piu' recente del Calendario. In coincidenza con la consueta serata di gala cui hanno partecipato circa 800 invitati, ha preso il via una rassegna storica, allestita presso HangarBicocca che ha offerto sia agli ospiti della serata sia al pubblico - nei giorni del 23 e 24 novembre 2013 - un percorso nei 50 anni di The CalTM attraverso gli oltre 160 scatti degli oltre 30 fotografi che nel corso del tempo sono stati chiamati a interpretare il Calendario. Dal 1994 a oggi, a cavallo di due secoli, vede “The Cal”™ affermarsi come un oggetto cult, capace di fare tendenza. Francis Giacobetti - 1971 Il nuovo Calendario Pirelli 8 F&N 404 — dicembre 2013 Cultura PRINCETON — Fiorella Poppi A Gianni Riotta affidata la cattedra sullo studio della storia d’Italia dal Dopoguerra a oggi L'ultimo libro di Gianni Riotta F&N Fatti&Notizie Nasce a Princeton la Pirelli Visiting Professorship in Italian Studies ell’ambito del proprio impegno nel promuovere, sponsorizzare e supportare progetti culturali in Italia e nel mondo, Pirelli - che già collabora con 14 università - ha costituto la “Pirelli Visiting Professorship in Italian Studies” presso il Dipartimento di Studi Italiani e Francesi dell’Università di Princeton. L’accordo di durata quinquennale ha l’obiettivo di contribuire alla diffusione dello studio della cultura e della storia italiana con l’utilizzo di nuovi media e tecnologie. Per ciascun anno accademico, l’università inviterà un eminente studioso o docente a tenere un corso presso il proprio Campus e ad avviare attività capaci di arricchire l’esperienza educativa di Princeton ed espandere la portata dei suoi programmi interdisciplinari. La visiting position 2014 è stata affidata al giornalista, editorialista e scrittore Gianni Riotta, che terrà il suo corso a partire da gennaio in team con la professoressa Gaetana Marrone–Puglia. Riotta in visita alla Fondazione Pirelli si è detto emozionato per questa nuova avventura che lo vede tornare fra i banchi di una università americana – lui che per anni ha studiato in America. “Visitare l’Archi- N vio Storico della Fondazione Pirelli è stata per me una grande emozione, ho rivisto oggetti che appartengono alla mia storia e di cui conservo un ricordo molto felice – attraverso questo progetto la più prestigiosa Università americana e una delle più importanti industrie italiane si incontrano”. Le lezioni si focalizzeranno sullo studio della storia d'Italia dal Dopoguerra a oggi mediante l'analisi di alcuni dei film italiani che meglio ne hanno saputo cogliere le caratteristiche e le dinamiche politiche, culturali e di costume. Gli studenti, chiamati ad analizzare il periodo attraverso la realizzazione di progetti multimediali, potranno attingere ai contenuti e materiali conservati nell'archivio della Fondazione Pirelli. Con oltre 140 anni di attività industriale Pirelli ha attraversato tutte le principali fasi di sviluppo del Paese contribuendone alla crescita, non solo economica, ma anche sociale e culturale. L’archivio della Fondazione Pirelli offre testimonianze, manoscritti, fotografie, filmati e pubblicità d’epoca che potranno costituire originali materiali di ricerca. Flash News INSIEME PER LA SARDEGNA Ancora una volta i dipendenti Pirelli hanno dato un aiuto concreto alla popolazione duramente colpita dalla recente alluvione in Sardegna, attraverso una raccolta fondi in favore della Croce Rossa Italiana, sin dal primo giorno attiva sul campo nell’assistenza delle persone sfollate. Questo è stato possibile partecipando alla campagna di solidarietà di Pirelli e dei suoi dipendenti donando una o più ore del nostro lavoro. L’importo corrispondente verrà detratto dalla busta paga. A campagna conclusa, l’azienda aggiungerà una somma equivalente, raddoppiando il nostro contributo. I fondi raccolti saranno destinati a progetti della Croce Rossa Italiana. TUTTI I NOSTRI PNEUMATICI IN UN TROLLEY È il nuovo kit a supporto dei formatori di prodotto Pirelli. Il trolley della formazione tecnica è pronto a partire per tutte le sessioni di training del mondo. È leggero, capiente e ben organizzato. E porta la firma di un noto industrial designer per rafforzare il suo look premium. Nato come progetto marketing a supporto della strategia Pirelli per rafforzare la conoscenza del nostro prodotto a partire dalla sua ‘anatomia’ tecnologica, il trolley contiene tutto quello che c’è da conoscere sui nostri pneumatici: campioni di materie prime, componentistica, tipi di battistrada...proprio così: una volta aperto, il trolley dispiega chimica e fisica dei nostri pneumatici, pronte per essere sperimentate. C’è l’apparato delle materie prime. C’è quello dei materiali di rinforzo scrutabili nel dettaglio con una speciale lente in dotazione. C’è lo scomparto frontale, che raccoglie tutte le tipologie di battistrada. Infine un paio di vani aggiuntivi, per il proprio pc portatile e materiale promozionale. QUARANTENNI. E NON SOLO... LABORATORI PER I FIGLI DEI DIPENDENTI A scuola in Fondazione — Martina De Petris l pneumatico più veloce del mondo”, “Se comprate degli pneumatici Pirelli andrete a tutto gas”, “È sicuro e veloce, scala ogni montagna!”, “La vera adrenalina”: sono divertenti e coloratissime le pubblicità dei nuovi pneumatici Pirelli “Razzo”, “Super Greta”, “Turbo” , “Fulmine” create dalla fantasia dei figli dei colleghi che, sabato 26 ottobre presso la Fondazione Pirelli, si sono calati per un giorno nei panni di provetti grafici e pubblicitari. Dopo aver salutato i genitori e aver fatto un po’ di conoscenza, i bambini - accompagnati da una mascotte d’eccezione, il Gatto Meo Romeo creato da Bruno Munari per Pirelli nel 1949 - hanno cominciato il loro viaggio attraverso la storia della nostra azienda: da piccola fabbrica per la produzione della gomma nel centro di Milano a grande azienda presente in tutto il mondo. Ma che cosa si fa esattamente in Pirelli e come si realizza uno pneumatico? I bambini hanno appreso i segreti per realizzarlo: dalla mescola alla formatura, dalla vulcanizzazione alla finitura e controllo, perché fare un pneumatico... è un po’ come fare una torta! Una volta realizzato però, e su questo i bambini hanno le idee molto chiare, bisogna saperlo pubblicizzare. Armati di “I guantini bianchi per la consultazione dei documenti, hanno potuto curiosare nell’archivio e osservare alcune delle più belle e iconiche pubblicità create da Pirelli nel corso dei suoi oltre 140 anni di storia. Dopo aver appreso gli elementi essenziali della comunicazione visiva si sono cimentati in prima persona nell’ideazione di una pubblicità di pneumatici. I risultati, a fine giornata, sono pubblicità piene di creatività ed estremamente efficaci. Un altro successo per il ricco programma formativo Fondazione Pirelli Educational rivolto non soltanto ai figli dei dipendenti, ma a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che spazia dalla storia alla tecnologia del pneumatico, dalla grafica e dalla pubblicità alla trasformazione del quartiere Bicocca sede storica di Pirelli. “Grandissima iniziativa, i bambini si sono divertiti tantissimo” commenta mamma Sabrina Bedini; “bellissima iniziativa, bambini entusiasti” dice mamma Laura Chiesa. Un’occasione unica per far co- noscere ai bambini dove lavorano i propri genitori perché, come dice Stefania Paterna, “il lavoro dei genitori spesso per i bambini rimane una cosa molto astratta”; e ancora il papà di Samuele, Alberto Adami “l’iniziativa è molto interessante per avvicinare i figli dei dipendenti al mondo dei papà o delle mamme che lavorano in Pirelli. Da riproporre per far sì che con iniziative diverse i bambini apprendano sempre di più cosa significa vivere la Pirelli e vivere il mondo del lavoro dei genitori!” Anche 35, 30 e 25enni: ecco i colleghi premiati in Bicocca a inizio dicembre. Appuntamento al castello degli Arcimboldi con il tradizionale premio dedicato ai colleghi che sono in Pirelli da 25 anni e oltre. Alla cerimonia è intervenuto il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Quest’anno sono 37 i venticinquenni – tutti della Bicocca, mentre in 27 compiono i trentacinque. Il quarantennio è tutto al femminile: congratulazioni a Gianna Gabbieri, Rossana Comin e Mercedes Angela Simonini e a Maria Santa Poggioli per la loro lunga vita in Pirelli. F&N Fatti&Notizie 404 — dicembre 2013 Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949 Periodico Associato all’ASCAI Direttore responsabile Barbara Lightwood Coordinamento editoriale Maurizio Abet Responsabile di redazione Simona Gelpi E-mail [email protected] Sede Viale P. e A. Pirelli, 25 — Milano Stampa Graphicscalve SpA Progetto Grafico Leftloft — www.leftloft.com