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Pneumatico intelligente: ecco chi l`ha già provato
TREND A cena in un camion PAGINA 16 No. 14 FEBBRAIO 2013 — Il magazine dei professionisti del trasporto PAGINA 22 LA CITTÀ DEL TRASPORTO Monaco, la tedesca dal cuore caldo CYBERTM FLEET PAGINA 18 BENESSERE Buone abitudini durante il viaggio Pneumatico intelligente: ecco chi l’ha già provato PAGINA 6 I nuovI pneumatIcI pIrellI truck SerIe 01 Sono I mIglIorI partner per Il tuo lavoro. costruItI per dartI Il massImo della qualItà, offrono a tuttI I camIonIstI l’opportunItà dI guIdare sIcurI e dI concentrarsI sul loro lavoro. Inoltre, grazIe all’alto lIvello dI servIzI offertI da pIrellI, la tranquIllItà dIventa totale. nuova serIe 01. la stabIlItà che haI sempre cercato per Il tuo busIness. pIrellI.com Il partner affIdabIle per un lavoro delIcato come Il tuo. YEARS OF TRUCK TYRES APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL AGOSTO DICIEMBRE 3 No. 14 FEBBRAIO 2013 Sommario INTERVISTA/GIOVANNI POMATI La forza del gioco di squadra PAGINA 4 CASE HISTORY PAGINA 6 Il CyberTM Fleet provato su strada CYBERTM FLEET Come installarlo in 6 mosse VISTI DA VICINO I “signori” del battistrada SPORT Un 2013 a tutto gas PAGINA 16 PAGINA 10 PAGINA 12 PAGINA 14 TREND A cena in un camion BENESSERE PAGINA 18 Consigli di viaggio NEWS Pirelli in breve PAGINA 20 Lo sapevate che...? PAGINA 21 PAGINA 22 03 T14_Sommario P.indd 3 CURIOSITÀ DAL MONDO TRUCK LA CITTÀ DEL TRASPORTO Monaco di Baviera 18/02/13 17:17 The Editorial Editorial 4 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte Il magazine dei professionisti del trasporto La grande forza del gioco di squadra Intervista Giovanni Pomati Senior Vice President Business Unit Industrial Il Truck Center Koçak a Mersin, in Turchia. Per essere competitivi, non basta più vendere prodotti eccellenti: ora è necessario anche offrire servizi su misura. Questo è l’obiettivo di Pirelli, che punta sul CyberTM Fleet e sull’approccio “taylor made” al cliente di Simona Gelpi P irelli ha chiuso positivamente il 2012 grazie a una serie di fattori che possono essere così riassunti: ritorno positivo sui nuovi prodotti della serie 01; attenta gestione dei fattori di costo; approccio aggressivo sui mercati sudamericani e africani. Ma come si prefigura il futuro del mercato Truck/Agro? E quali strategie metterà in atto la società per svilupparlo? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Pomati, Senior Vice President Business Unit Industrial. Quali sono gli elementi su cui poggia Pirelli per affrontare i prossimi anni, nel settore degli pneumatici Truck? «Siamo arrivati a un punto di svolta. I prodotti della serie 01 sono al top, e non hanno nulla da temere rispetto a quelli dei 04-05 T14_Edito.Pomati P.indd 4 maggiori competitor mondiali. In alcuni mercati abbiamo consolidato posizioni di leadership, e in molti altri la nostra presenza è comunque molto forte. Quello che occorre fare adesso – e su cui stiamo lavorando – è sviluppare i servizi, in modo da completare l’offerta. Non ci si può più «In Brasile prevediamo di attrezzare quest’anno 800 mezzi (per un totale di circa 8.000 coperture) con il sensore CyberTM Fleet» limitare alla vendita di pneumatici, ma bisogna assistere il cliente chilometro su chilometro; garantirgli appoggio tecnico; gestire commercialmente il suo business. Uno dei servizi su cui ci stiamo maggiormente concentrando è il monitoraggio delle condizioni d’uso dello pneumatico ed “in primis” pressione e temperatura grazie al CyberTM Fleet.. Poi c’è la ricostruzione, che è diventata una leva determinante soprattutto in Brasile e Turchia. In questo ambito Pirelli si muove da tempo in collaborazione con Marangoni, con focus sul procedimento a freddo. Stiamo lavorando per intensificare la nostra relazione e ampliare l’offerta». Dal punto di vista operativo, come viene messa a punto questa offerta di servizi? «La parola magica è “glocal”. Significa ri- 18/02/13 17:33 APRIL APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL AGOSTO DICIEMBRE 5 No. 14 FEBBRAIO 2013 uscire a essere “global” per quanto riguarda il prodotto e la sua tecnologia, i servizi offerti alle flotte, la supply chain; e nello stesso tempo avere un approccio “local” al cliente. Dobbiamo essere eccellenti e focalizzati. In sintesi: eccellenti nel nostro business, e focalizzati sui bisogni del consumatore. E possiamo riuscirci perchè siamo bravi nel gioco di squadra: soprattutto per il Truck, questa è la strategia vincente». L’introduzione sul mercato del CyberTM Fleet (il sistema che rileva in tempo reale pressione e temperatura degli pneumatici) è stata una rivoluzione, per quanto riguarda l’offerta di servizi al cliente... «Già da tempo Pirelli ha attivato una divisione che ha un compito ben preciso: rendere intelligenti gli pneumatici. “Intelligenti” vuol dire capaci di fornire informazioni, e di conseguenza di rendere più facile l’assistenza tecnica. Grazie al CyberTM Fleet, oggi siamo in grado di sviluppare in modo innovativo la nostra offerta di servizi, e il raggio d’intervento è molto ampio. Solo per dirne una, durante la fase di sperimentazione del 2012 abbiamo rilevato che la maggior parte dei veicoli viaggia con una pressione inferiore a quella nominale. Il risparmio annuale in termini di gasolio e consumo coperture che si può ottenere utilizzando le informazioni fornite dal sistema (fino a 1.000 euro all’anno, con un ammortamento tra i 6 e i 9 mesi), alla fine è ben maggiore dell’investimento. In pratica il costo del CyberTM Fleet viene ammortizzato già nel giro del primo anno». Dopo i servizi, torniamo al cuore: il prodotto. Cos’è lo 01? E il Formula? «Negli ultimi anni Pirelli, partendo dai bisogni dei principali clienti, ha rinnovato la specifica del prodotto mettendo mano anche ai processi produttivi; da qui è nata la serie 01 oggi presente in Europa su tutti gli utilizzi e in fase di lancio nelle altre Regioni. Con lo 01 in Europa siamo riusciti a portare sul mercato prodotti con indici di riferimento nella nuova etichetta europea. Il Formula nasce anch’esso dallo studio dei bisogni del nostro cliente, è una marca «La Qualità è il nostro obiettivo primario nel 2013. Qui ci rafforzeremo sia in fabbrica con education e investimenti sui processi, che sul mercato con il training tecnico e una rivisitazione del processo di gestione del reclamo» associata e come tale economica, ma “made by Pirelli”». Pirelli ha puntato molto sul Sud America, con importanti investimenti dedicati al settore Truck. Può spiegarci meglio come? «Pirelli ha previsto importanti investimenti nel periodo 2013-2017. Una buona fetta di questa somma è destinata a creare un nuovo sito produttivo in Argentina, per andare incontro a quella che si prevede essere la crescita di domanda. Un’altra parte degli investimenti sarà utilizzata per rinnovare le fabbriche brasiliane e per potenziarle dal punto di vista qualitativo e tecnologico». Prima avete puntato sul Brasile (dove siete presenti già da 80 anni). Più di recente sull’Argentina. Quali sono le caratteristiche dei singoli mercati, e quali le prospettive? «Per l’area Latam prevediamo un periodo di forte crescita sia in termini di replacement che di primo equipaggiamento. Per quanto riguarda il Brasile in particolare, i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi avranno con ogni probabilità un effetto trainante sui mercati. Crescerà pure l’Argentina, anche se la sua particolare situazione di economia protetta rende più instabile lo scenario. L’obiettivo è duplice: difendere e se possibile incrementare la nostra quota di mercato (siamo leader insieme a Michelin e Goodyear); e limitare l’ingresso nell’area di importato cinese». E nelle altre aree geografiche, la situazione qual è? No. 14 — Febbraio 2013 04-05 T14_Edito.Pomati P.indd 5 Pubblicato da Pirelli & C. S.p.A. Direzione Corporate Communications e Media Relations Magazine europeo trimestrale del Gruppo Pirelli Coordinamento editoriale Maurizio Abet Registrazione Tribunale di Milano n° 210 del 29.04.2009 Direttore responsabile Francescopaolo Tarallo www.pirelli.com L’interno di una fabbrica Truck del gruppo Pirelli. «Il Messico è un’area dove siamo già presenti, e nel breve-medio periodo la strategia è quella di rifocalizzarci su un mercato che sta evolvendo rinnovando il prodotto. In Europa i paesi su cui siamo maggiormente concentrati sono Italia, Germania e Spagna. Dopo l’Italia, dove abbiamo una presenza capillare resa possibile dall’ottima rete dei nostri partner, viene la Germania dove negli ultimi anni abbiamo rivisto la rete e incrementato la nostra quota. Nei prossimi anni in Europa vogliamo incrementare la nostra presenza negli altri paesi, e il focus sarà concentrato sulle flotte offrendo servizi in modo diretto, oppure attraverso i nostri dealer. Nell’area MEA (Medio Oriente e Africa), Pirelli è leader in particolare in Egitto e in Turchia. Su questo paese, anche grazie alla nostra presenza produttiva, abbiamo puntato molto: il mercato si è evoluto (quest’anno, per esempio, le gomme Winter sono state adottate obbligatoriamente), le flotte si aggregano, hanno “fame” di assistenza. In Asia-Pacific cinque anni fa abbiamo acquisito una fabbrica cinese, che oggi lavora sia “local for local” che per l’esportazione. In questi paesi però ancora oggi dobbiamo affrontare il problema, comune a tutti gli altri produttori Premium, di riuscire a valorizzare il valore tecnologico dello pneumatico che oggi fatica ad essere riconosciuto. D’altra parte vale la pena di tenere salde le posizioni, perchè potrebbero rivelarsi un buon trampolino per entrare in nuovi mercati dell’Asia-Pacific, con un focus particolare sull’Australia». Email [email protected] Ufficio editoriale Viale Piero e Alberto Pirelli, 25 Milano, Italia Grafica Studio Cancelli, Milano Stampa Graphicscalve S.p.A. Responsabile di redazione Simona Gelpi 18/02/13 17:33 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte 6 Il magazine dei professionisti del trasporto CASE HISTORY «CyberTM Fleet: noi lo abbiamo provato» Autobus Oberbayern Nicki Schieb, capo officina del gruppo con sede a Monaco di Baviera. Autobus Oberbayern, Stadtwerke Ulm e Thomsen Transporte. Tre società tedesche che operano nei settori del trasporto persone (le prime due) e di quello merci (la terza). Sono state tra le prime in Europa a sperimentare su strada come funzionano gli “pneumatici intelligenti” e a verificarne le prestazioni. E lo raccontano in questo servizio di Paola Pignatelli 06-09 T14 CF CaseHistory P.indd 6 18/02/13 17:18 APRIL APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL AGOSTO DICIEMBRE 7 No. 14 FEBBRAIO 2013 AUTOBUS OBERBAYERN Monaco di Baviera Fondata nel 1927, la società si occupa di trasporto di persone. I suoi campi di attività sono: noleggio bus, servizi di linea, noleggio limousine, trasporto gruppi, tour cittadini, escursioni giornaliere. La sperimentazione è stata attuata su 1 veicolo, utilizzando 6 sensori. La percorrenza totale degli pneumatici con sistema TMS, tra agosto 2012 e gennaio 2013, è stata di circa 604.110 km. A rispondere alle domande di Truck Magazine è Nicki Schieb, capo officina (Workshop manager). Cominciamo a mettere sul tavolo un po’ di numeri. Da quanti anni operate sul mercato, e attualmente di quanti mezzi disponete e di quante persone? Autobus Oberbayern: «Possiamo contare su quasi 200 veicoli, di cui 150 sono autobus di grandi dimensioni, per metà di linea e per l’altra metà da turismo. Il resto della flotta è rappresentato da mezzi più piccoli. I collaboratori? Sono circa 650». Thomsen Transporte: «Il parco mezzi comprende 160 veicoli e 200 semirimorchi, e i dipendenti sono 230». Stadtwerke Ulm: «Abbiamo 120 autobus di due clienti, e altri 48 mezzi di proprietà. Nel solo settore dei veicoli lavorano 39 persone, messe a disposizione da Rieger + Ludwig, per coprire l’intera assistenza pneumatici. Nel complesso contiamo su oltre mille collaboratori; di questi, circa la metà addetti al settore trasporti». Come si è evoluto il vostro business nel corso del tempo? Autobus Oberbayern: «Nel migliore dei modi: soprattutto dal 2009 il lavoro è molto aumentato». Thomsen Transporte: «In Europa orientale, a causa del basso livello dei salari, il mercato è diventato più difficile. In compenso in Europa occidentale lavoriamo bene, perchè siamo considerati affidabili e puntuali. Gli sviluppi futuri? Difficile prevederlo. Una cosa è certa però: non acquisteremo a breve nuovi veicoli». Stadtwerke Ulm: «Il business è rimasto abbastanza invariato negli ultimi anni. Nei trasporti pubblici il lavoro dipende da appalti, che vengono concessi in genere ogni 5-8 anni. Questo permette all’azienda di fare piani a lungo termine. Certo, anche per noi i costi aumentano, e diventa 06-09 T14 CF CaseHistory P.indd 7 THOMSEN TRANSPORTE Amburgo STADTWERKE ULM Ulm Fondata da Jens Thomsen oltre 40 anni fa, l’azienda è attiva soprattutto nel settore del trasporto alimenti freschi e dei trasporti speciali (dagli articoli di elettronica ai medicinali). La sperimentazione è stata attuata su 3 veicoli, dotati di 20 sensori. La percorrenza totale degli pneumatici con sistema TMS, tra agosto 2012 e gennaio 2013, è stata di circa 1 milione 410 mila km. A rispondere alle domande di Truck Magazine è Heinz Schlömer, responsabile parco mezzi (Fleet manager). Attiva dal 1982, è un’impresa statale che si occupa di trasporti pubblici locali, ma anche di energia e telecomunicazioni. Comprendendo i mezzi messi a disposizione da Rieger + Ludwig, la sperimentazione è stata attuata su 3 veicoli, utilizzando 24 sensori. La percorrenza totale degli pneumatici con sistema TMS, tra agosto 2012 e gennaio 2013, è stata di circa 1 milione 344.090 km. A rispondere alle domande di Truck Magazine è Thorsten Stumpf, capo officina (Workshop manager). necessario risparmiare sui materiali o sui pneumatici. Il contributo dei consulenti aziendali è spesso fondamentale: ci aiutano a stabilire quanto personale è necessario per un determinato veicolo con un certo equipaggiamento. Poi bisogna convincere i lavoratori ad accettare le soluzioni prospettate». Avete dovuto ricorrere a “cambi di rotta” o a strategie particolari per fare fronte alla crisi degli ultimi anni? Autobus Oberbayern: «In generale nella zona di Monaco la crisi si è sentita poco. Le fiere per cui lavoriamo continuano ad avere una buona affluenza, e gli eventi aziendali per cui ci occupiamo del servizio transfer registrano sempre il tutto esaurito». Thomsen Transporte: «Sì, ora operiamo anche nel trasporto di componenti e disponiamo di un deposito intermedio ad Amburgo». Stadtwerke Ulm: «L’azienda non ha risentito direttamente della crisi, anzi: nel trasporto pubblico si è addirittura registrato un aumento di lavoro. In particolare nel settore urbano ed extraurbano. Il chilometraggio è aumentato del 5-10% per veicolo, e abbiamo dovuto rafforzare la nostra flotta. Gli autobus erano pieni al punto da non riuscire a far salire tutti i passeggeri, quindi nel giro di poco tempo abbiamo dovuto attrezzarci con altri mezzi». Autobus Oberbayern: «Nella zona di Monaco la crisi si è sentita poco, e gli eventi per cui provvediamo il servizio transfer registrano sempre il tutto esaurito» Con quali Paesi lavorate? È cambiata la mappa, o è sostanzialmente sempre la stessa? Autobus Oberbayern: «Al di fuori della Germania, la nostra attività è molto limitata. Operiamo principalmente in Alta Baviera, dove ci occupiamo di transfer e servizi navetta da/per fiere e aeroporti. Poi offriamo anche qualche servizio di trasporto sulla lunga distanza, come l’autolinea quotidiana per Praga». Thomsen Transporte: «Lavoriamo soprattutto in Germania e, grazie ai collegamenti con Rostock e Travemünde da Amburgo, anche nell’area scandinava. Negli ultimi anni non ci sono stati particolari cambiamenti». Stadtwerke Ulm: «La nostra attività si concentra nel raggio di 50 chilometri». Che percentuale occupa il vostro core business rispetto ad altre eventuali attività o diversificazioni? Autobus Oberbayern: «I servizi di transfer rappresentano circa un terzo del nostro core business». Thomsen Transporte: «In realtà il nostro core business non è ben definibile». Stadtwerke Ulm: «Il nostro core business, ovvero il trasporto pubblico, rappresenta oltre il 90% dell’attività. Poi siamo operativi anche in altri settori (cioè l’energia e le telecomunicazioni). Ci occupiamo della manutenzione di circa 350 fra vetture proprie e autocarri. Per 120 autobus, la nostra azienda dispone di un 18/02/13 17:18 8 Il magazine dei professionisti del trasporto ciclo completo che comprende lavaggio, rifornimento, pulizia e preparazione dei veicoli secondo le esigenze dei clienti». Thomsen Transporte H einz Schlömer, Heinz responsabile parco mezzi del gruppo con sede ad Amburgo. Quali sono, secondo voi, i vostri plus e le vostre armi strategiche nei confronti della concorrenza? Autobus Oberbayern: «Flessibilità e soddisfazione dei desideri dei clienti: questi sono i nostri vantaggi sulla concorrenza. Alcuni ci richiedono di utilizzare soltanto pneumatici Pirelli, e noi li accontentiamo. Altri desiderano uno specifico branding sull’autobus: e anche in questo caso facciamo il possibile». Thomsen Transporte: «Il nostro punto di forza sta nel fatto che il nuovo parco mezzi è composto per il 98% da camion frigoriferi, in grado di trasportare qualsiasi cosa. E questo ci consente un’elevata flessibilità». Thomsen Transporte: «Gli pneumatici Pirelli? Ottimi per il rapporto prezzo/prestazioni» Stadtwerke Ulm: «Il nostro vantaggio sulla concorrenza? È un bagaglio di conoscenze specifiche sugli autobus, che pochi possono vantare. La sede dell’azienda poi è molto centrale: e in questo modo i mezzi raggiungono velocemente i luoghi di destinazione. Tanto per fare un esempio, una delle fermate più richieste è la stazione centrale di Ulm, a un passo da noi. Altre società impiegano non meno di 10-15 minuti per raggiungerla, e questo vuol dire che devono sostenere costi maggiori. La flessibilità è un altro dei nostri punti di forza». Parliamo di servizi al cliente: quali sono i vostri “pezzi forti”? Autobus Oberbayern: «Affidabilità, un’offerta molto diversificata e puntualità. Non succede mai che un cliente arrivi in ritardo all’aeroporto. Anche perchè siamo ben rappresentati in tutta la regione: in caso di guasto, possiamo inviare un autobus sostitutivo in pochissimo tempo. Grazie poi alla vasta tipologia di mezzi e servizi, siamo in grado di lavorare per settori molto vari». Stadtwerke Ulm: «Il motto del gruppo è: “il cliente è il nostro re”. Cerchiamo perciò di soddisfare ogni sua esigenza. Due anni fa, per esempio, abbiamo avviato una 06-09 T14 CF CaseHistory P.indd 8 collaborazione con Rieger+Ludwig (R+L), una società con 25 filiali in Germania, che vende pneumatici, si occupa del monitoraggio dei veicoli e ne garantisce il perfetto stato in ogni periodo dell’anno. Questo è per noi un punto di forza, perché con R+L abbiamo stipulato un contratto di flotta: e diversamente da quanto fa la concorrenza, non acquistiamo le coperture da più produttori, cambiando in continuazione». coperture Pirelli apprezziamo soprattutto il rapporto costi/prestazioni, tanto che rappresentano l’80% degli pneumatici che acquistiamo». Stadtwerke Ulm: «Usiamo Pirelli dal 2007/2008. All’epoca avevamo testato per nove mesi gli pneumatici di tutti i produttori su un chilometraggio di 40.00050.000 km. E alla fine avevamo scelto proprio la casa italiana per la convenienza offerta. Una scelta immutata da allora». Da quanto tempo utilizzate pneumatici Pirelli? Che cosa vi ha portato a questa scelta? Autobus Oberbayern: «Utilizziamo gli pneumatici Pirelli da ormai cinquant’anni. Nelle gare d’appalto del settore trasporti di linea, è il nostro primo fornitore. In passato abbiamo anche provato a montare le coperture di un concorrente e ad effettuare un test comparativo. Il risultato? Il prodotto della concorrenza si è rivelato pessimo, mentre le gomme Pirelli hanno funzionato a meraviglia». Thomsen Transporte: «Già in passato avevamo utilizzato molto i pneumatici Pirelli. E da circa tre anni abbiamo ripreso a montarli regolarmente, con risultati molto soddisfacenti. Per la nostra azienda è importante far quadrare i conti. Delle Come avete reagito quando vi è stato proposto di testare il sistema CyberTM Fleet? Avete avuto delle resistenze o avete accettato senza riserve? Autobus Oberbayern: «Siamo sempre aperti ai nuovi prodotti e li sperimentiamo volentieri. La prospettiva di poter disporre di informazioni supplementari sulla pressione e la temperatura degli pneumatici ci ha convinto subito». Thomsen Transporte: «Il sistema TMS per il monitoraggio della pressione degli pneumatici ci ha interessato subito. Siamo sempre stati aperti alle novità, e non abbiamo avuto esitazioni ad avviare la sperimentazione». Stadtwerke Ulm: «È veramente geniale questa soluzione, che permette di verificare in qualsiasi momento dove si trova 18/02/13 17:18 9 No. 14 FEBBRAIO 2013 un veicolo e, nello stesso tempo, di conoscere la pressione degli pneumatici. Non abbiamo avuto alcuna incertezza quando ci hanno proposto la sperimentazione. Anzi, abbiamo accettato con entusiasmo». Come sono stati organizzati i test? Su tutto il parco mezzi o solo su alcuni? Autobus Oberbayern: «Abbiamo provato i sensori sui mezzi che coprono la linea verso l’aeroporto: sia perché è quella col maggior chilometraggio, sia perché ci interessava testare il consumo di pneumatici su questa tratta». Thomsen Transporte: «Il personale Pirelli è molto qualificato. Il sistema TMS è stato installato su tre autocarri. Su uno di questi, che opera in Svezia, si è verificato Stadtwerke Ulm: «Cerchiamo di soddisfare tutte le esigenze del cliente» Stadtwerke Ulm Thorsten Stumpf, capo officina della società di Ulm specializzata in trasporti locali. in realtà qualche problema e adesso sarà necessario sostituire il sensore. Ma sugli altri due mezzi funziona tutto perfettamente». Stadtwerke Ulm: «Come prima esperienza, abbiamo deciso di testare il sistema su un solo veicolo, che è stato subito dotato di sensore e utilizzato regolarmente. Lo abbiamo fatto circolare per lo più nell’area intorno alla sede, e così abbiamo potuto verificare il corretto funzionamento del sistema TMS». Quanto tempo è durata la sperimentazione del nuovo sistema? Autobus Oberbayern: «La fase di test è iniziata nel luglio del 2012. In questo momento, avendo lasciato le gomme estive per quelle invernali, i nostri veicoli non hanno pneumatici con sensori installati. Ma la prima fase del test è stata molto positiva». Thomsen Transporte: «Sul primo autocarro il sistema TMS è stato installato nel giugno del 2012, e sugli altri due veicoli nell’ottobre dello stesso anno». Stadtwerke Ulm: «Per noi la fase di test è iniziata nel luglio del 2012». Quali cambiamenti si sono registrati usando CyberTM Fleet, sia in termini economici che in termini di gestione della flotta? Autobus Oberbayern: «Al momento non disponiamo ancora di dati precisi al riguardo». Thomsen Transporte: «I vantaggi riguardano soprattutto il controllo dei semirimorchi». Stadtwerke Ulm: «Dal momento che il veicolo dotato di sensore si spostava sempre all’interno dell’area cittadina, vicino a noi, questo ci ha dato la possibilità – nel momento in cui si è verificato un danno allo pneumatico – di andare a controllare sul posto che cosa era successo: per esempio se nel punto indicato si trovavano chiodi o cocci di vetro, o se erano in corso lavori che potevano danneggiare le fiancate dei mezzi. Il risultato: quasi nessun guasto strutturale, e in un caso la perdita di pressione era stata causata dalla penetrazione di un chiodo in uno pneumatico». Siete soddisfatti del rapporto costi/ benefici? Autobus Oberbayern: «Nel trasporto di lunga distanza i vantaggi sono molto evidenti». Thomsen Transporte: «Non abbiamo fatto ancora calcoli ben precisi, per cui è difficile rispondere a questa domanda. Sicuramente i benefici ci sono (meno danni, maggiore chilometraggio), e se alla fine questi risulteranno superiori ai costi, sarà un investimento redditizio». Stadtwerke Ulm: «Sull’aspetto economico non abbiamo ancora le idee del tutto chiare. Stiamo facendo i nostri calcoli. Il montaggio sicuramente non è dispendioso. L’unico problema è che, in caso di sostituzione di uno pneumatico, non sempre la posizione dell’asse rimane la stessa». CyberTM Fleet per sempre? Thomsen Transporte: «Decisamente sì, l’esperienza con CyberTM Fleet è stata positiva. A questo punto sarebbe interessante andare oltre: e poter integrare il TMS con gli altri sistemi di gestione flotte della nostra azienda». Stadtwerke Ulm: «Tenere sotto controllo la pressione degli pneumatici di 120 veicoli rappresenta un dispendio di tempo enorme, per cui la prospettiva di utilizzare CyberTM Fleet è molto allettante, considerati tutti i vantaggi offerti dal TMS». 06-09 T14 CF CaseHistory P.indd 9 18/02/13 17:18 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte 10 Il magazine dei professionisti del trasporto CYBERTM FLEET Istruzioni per l’uso Rendere “intelligenti” i propri pneumatici è un’operazione semplice, che si può effettuare in poche mosse e richiede circa 3 minuti. Ecco come montare il sensore che rileva in tempo reale pressione e temperatura delle gomme U n piccolo gioiello di tecnologia, che richiede solo pochi minuti per essere montato: fissare il sensore alle coperture è davvero un’operazione che non presenta alcuna difficoltà. E questo vantaggio rende il sistema CyberTM Fleet ancora più prezioso. Prima di iniziare, è necessario sistemare lo pneumatico su un piano di lavoro, posizionandolo in modo da facilitare 10-11 T14_CF Installa P.indd 10 l’accesso al suo interno. Anche il kit di installazione TMS dev’essere a portata di mano. Lungo la circonferenza della gomma va scelta una zona interna di circa 6x6 centimetri (su cui poi si farà aderire il sensore), facendo attenzione che non presenti sormonti della tela o discontinuità. Una volta che tutto è pronto, si indossano i guanti e si procede come illustrato dalle immagini. 18/02/13 17:18 APRIL APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL AGOSTO DICIEMBRE 11 No. 14 FEBBRAIO 2013 Così si fissa il TMS all’interno della copertura 1 Spruzzare uno spray pre-sgrassante Tip-top Liquid Buffer sulla zona di pneumatico prescelta, e pulirla accuratamente. 3 Utilizzando il prodotto di fissaggio in dotazione con il kit, depositare da 20 a 22 gocce di colla sulla superficie di adesione del supporto in gomma del TMS (attenzione a non esagerare con le quantità!). Poi stendere velocemente e in maniera uniforme la colla sulla parte inferiore. 2 Con un raschietto, rimuovere lo strato superficiale della zona trattata, poi asciugare e asportare accuratamente tutti i residui. Se necessario, ripetere l’operazione una seconda volta. 4 Incollare il TMS sulla zona dello pneumatico precedentemente trattata, posizionandolo con il corretto orientamento. Sui supporti di plastica per il fissaggio sono riportate le frecce, che devono essere disposte in direzione longitudinale (vale a dire lungo la circonferenza di rotolamento della copertura). MINUTI 5 Per garantire un fissaggio ottimale, tenere il TMS bloccato per circa 30 secondi, facendo attenzione che non si sposti dalla zona di incollaggio. Poi bisogna appoggiarvi sopra l’apposito peso, e lasciarlo in posizione per circa 2 minuti. 10-11 T14_CF Installa P.indd 11 6 Trascorsi i 2 minuti, rimuovere il peso e – senza utilizzare strumenti taglienti – togliere i supporti di fissaggio in plastica dal TMS. Prima di montare lo pneumatico sul cerchio, verificare che il sensore aderisca perfettamente all’inner line. Una volta montate le gomme, si consiglia di attendere almeno 10 minuti prima di avviare il veicolo. 18/02/13 17:18 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte 12 Il magazine dei professionisti del trasporto Staff Questa la “squadra” Pirelli specializzata nella progettazione e nello sviluppo dei battistrada. Da sinistra: Riccardo Pirovano, Fabio Montanaro, Alessandro Castellini, Tommaso Pizzorno. VISTI DA VICINO Il bello dei battistrada Il disegno di ogni pneumatico è frutto di un lungo lavoro di ricerca e sperimentazione. Che tiene conto della funzionalità, ma anche dell’estetica. I più complicati? I modelli Winter. Ecco chi sono e come lavorano i progettisti Pirelli specializzati in questo settore di Ettore Pettinaroli F arlo strano non si può, e in ogni caso sarebbe meglio evitare. Però, oltre che performante e in linea con le normative, si può farlo bello. Di più. Uno pneumatico Truck può essere attraente, accattivante, perfino seducente. Sono le leggi del mercato a richiederlo, sono i tecnology-design Alessandro Castellini, Riccardo Pirovano e Tommaso Pizzorno, coordinati da Fabio Montanaro (responsabile Presviluppo e Ricerche R&D Truck), a regalare appeal alle coperture. «In realtà ci occupiamo a 360 gradi di tutte le fasi del progetto, dall’ideazione alla messa in produzione, abbiamo la capacità di sviluppare un nuovo prodot- 12-13 T14_Battistrada p .indd 12 to dalla A alla Zeta», precisa Montanaro. Che aggiunge: «Il nostro è un prodotto per professionisti, e la funzionalità viene largamente prima di ogni altra cosa. È altrettanto vero, però, che un battistrada brutto a vedersi non esce mai dai nostri uffici. Tra tutti i disegni che garantiscono efficienza, scegliamo il più bello. E, in ogni caso, il più giusto per colpire il cliente di ogni singolo settore di utilizzo». Il look dunque, conta. Bisogna rinnovarlo ogni volta. In primo luogo perché altrimenti lo pneumatico sembra vecchio e non trasmette al possibile utilizzatore la sensazione di adeguatezza e aggiornamento tecnologico. Poi perchè siamo italiani: «Il gusto per l’estetica è dentro di noi», confermano i progettisti. «È naturale pensare che un prodotto debba piacere anche alla vista. Per questo i nostri battistrada sono unici e facilmente distinguibili». Il disegno è la sintesi tra le necessità tecniche e la creatività dei singoli progettisti. «Quindi ci confrontiamo, salviamo e portiamo avanti poco più del 10% di quanto ideato in prima battuta, spesso accostando elementi presi dai singoli schizzi originari», raccontano. Il progetto considerato valido viene tracciato con il laser su una copertura liscia dipinta di bianco. Quindi con una sgorbia elettrica si procede all’intaglio. È una fase delicata, che richiede grande esperienza e manualità. «Per le coperture Truck è anche piuttosto faticosa - spie- 18/02/13 17:18 APRIL APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL Tecnica Una volta che un progetto è considerato valido, il disegno viene tracciato con il laser su una copertura liscia dipinta di bianco. Quindi con una sgorbia elettrica si procede all’intaglio. ga Montanaro -. Il tecnico che effettua la sgorbiatura opera come un tatuatore, deve dare l’esatta forma a ogni segno tracciato sulla copertura bianca, la perfetta profondità a ogni singolo incavo. È un lavoro lungo, occorre in media un giorno e mezzo, ma il risultato è una gomma molto vicina a quella che entrerà in produzione». Con questa prima copertura si effettuano i test, che riguardano in particolare la rumorosità. E finalmente, una volta limati i difetti eventualmente riscontrati, si passa alla definizione dello stampo per poi passare in produzione. Non tutti gli pneumatici, naturalmente, effettuano lo stesso numero di test. Tra i più complicati, e quindi modifica- 12-13 T14_Battistrada p .indd 13 DICIEMBRE 13 No. 14 FEBBRAIO 2013 ti dopo i test rispetto al disegno originario, ci sono i modelli Winter. «Perché le prestazioni su neve sono molto difficili da qualificare al computer», spiegano i progettisti. «In particolare nelle ultime serie abbiamo aumentato gli incavi e soprattutto inserito un buon numero di lamelle, che prima non utilizzavamo, allo scopo di intrappolare la neve e garantire una maggior trattività. Il gran numero di elementi di queste coperture ci consente di giocare maggiormente con il disegno, ma dobbiamo anche tener presente che a causa del clima i test possono essere effettuati per un periodo limitato», racconta Alessandro Castellini, che si è occupato principalmente di questo segmento. La trattività richiede un gran numero di elementi, ed è quindi amica della fantasia. Ma bisogna stare attenti a non esagerare. Ogni taglio è, infatti, allo stesso tempo un’opportunità di miglioramento della performance o un possibile punto di debolezza. Per raggiungere una lamellatura equilibrata, occorrono know-how ed esperienza. Requisiti che certo non mancano ad un team, capace di adeguarsi alle esigenze di ogni veicolo o utilizzo. «Per le coperture della serie G, utilizzate prevalentemente in cantiere e per trasporti pesanti di sabbia e ghiaia, è impor- AGOSTO «È importante che lo pneumatico, con la sua tassellatura, sia in grado di trasmettere una sensazione di potenza» tante che lo pneumatico trasmetta la sensazione di potenza, mostri la sua capacità di “artigliare” il terreno anche con una tassellatura dal piglio aggressivo», spiega a sua volta Tommaso Pizzorno. «Il disegno del segmento H privilegia per esempio la Rolling Resistance e recepisce la richiesta del mercato in tema di risparmio energetico», spiega ancora Castellini. «Abbiamo quindi pensato a disegni di nuova generazione, limitando i tasselli e insistendo invece sulle lamelle. Ne è scaturito un battistrada che comunica pienezza e scorrevolezza, ovvero ciò che serve per ridurre il consumo di carburante». La Rolling Resistance è al centro dell’attenzione anche nel segmento Trailer. «Per il nuovo ST:01 abbiamo adottato incavi longitudinali rettilinei, più adatti a favorire la scorrevolezza - dice Riccardo Pirovano -. Proprio grazie al battistrada è migliorato sensibilmente tutto lo pneumatico, permettendo la realizzazione del primo pneumatico truck in doppia classe A (sia Rolling che Frenata bagnato), mantendo inalterate le performance di durata. Il nuovo prodotto è stato quindi battezzato “Energy Neverending”. Come al solito abbiamo pensato anche all’estetica, inserendo sottili lamelle oblique, che non interferiscono sulla funzionalità ma che migliorano ulteriormente l’appeal». 18/02/13 17:19 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte 14 Il magazine dei professionisti del trasporto Protagonisti Un momento della presentazione. Da sinistra a destra: Jean Alesi, il nuovo brand ambassador Pirelli; Marco Tronchetti Provera, Presidente e Ceo di Pirelli; Paul Hembery, Direttore Motorsport Vettura; Giorgio Barbier, Direttore Motorsport Moto. MOTORSPORT Un 2013 a tutto gas Più di 250 campionati organizzati in oltre 40 Paesi e “firmati” Pirelli. Sono circa 720.000 le gomme auto e moto che verranno fornite alle scuderie delle più prestigiose case. Il programma della stagione è stato presentato alla fine di gennaio nella storica sede milanese della Bicocca di Simona Gelpi A lla fine di gennaio, Pirelli ha ufficialmente acceso i motori della stagione sportiva 2013 presentando una serie di strategie e di programmi destinati a lasciare il segno. Teatro della presentazione dei campionati vettura e moto “calzati” Pirelli, l’headquarter del gruppo, nella storica sede milanese della Bicocca. Per l’occasione sono state aperte alla stampa internazionale le porte dei laboratori di ricerca e sviluppo, nei quali vengono progettate e studiate le mescole dell’intera gamma sportiva P ZeroTM, CinturatoTM, ScorpionTM e DiabloTM, e dello stabilimento pilota del Next Mirs, l’impianto per la produzione robotizzata degli pneumatici più avanzato al mondo. Tra le novità, una gamma pneumatici completamente rinnovata per la Formula UnoTM: le gomme P ZeroTM da asciutto e le CinturatoTM da bagnato pre- 14-15 T14_MotorSport P.indd 14 sentano nuove costruzioni e mescole più morbide. L’obiettivo è aumentare il degrado termico e assicurare almeno due soste a Gran Premio, accrescendo così le opportunità di sorpasso e di conseguenza lo spettacolo delle gare. La P Zero Hard, in particolare, quest’anno oltre ad avere un working range più elevato, cambia colore e sarà contraddistinta da una banda arancione sul fianco. L’impegno in Superbike, giunto al decimo anno consecutivo, rappresenta Velocità Le gomme da asciutto diventano più prestazionali: fino a 0,5 secondi sul giro. 18/02/13 17:19 APRIL ma APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL AGOSTO DICIEMBRE 15 No. 14 FEBBRAIO 2013 Vetrina In questa foto e nell’immagine in basso, l’allestimento all’interno della sede del gruppo, nel quartiere Bicocca di Milano. Superbike Per questa categoria, solo nello scorso anno Pirelli ha sviluppato e portato in pista 26 soluzioni. la più lunga monofornitura negli sport motoristici. Solo lo scorso anno, sono state ben 26 le soluzioni sviluppate e portate in pista da Pirelli. La novità principale per questo settore è il passaggio dal 16,5 al 17 pollici, con effetti sulle prestazioni complessive delle motociclette. I nuovi pneumatici sono stati provati per la prima volta dai piloti nel corso dei test che si sono tenuti lo scorso luglio sul circuito spagnolo di Motorland Aragòn. Ma Pirelli non è solo Formula UnoTM e Superbike, anche se questi sono gli am- biti più “mediatici” in cui il gruppo interviene nel settore sportivo. Nella stagione 2013, la casa milanese sarà sui campi di gara di tutto il mondo nelle categorie più diverse, sia su pista sia fuori strada. Complessivamente i campionati (oltre F1 e SBK) sono 250 in diverse decine di specialità che richiedono la progettazione e la produzione di oltre 200 tipologie di gomme ogni anno. Pirelli fornirà in tutto 720.000 coperture per impieghi sportivi nel corso del 2013, confermandosi così il produttore di pneumatici più impegnato in assoluto nelle competizioni, sia mondiali sia nazionali. La nuova gamma per TM la Formula Uno assicurerà almeno due soste a Gran Premio 14-15 T14_MotorSport P.indd 15 18/02/13 17:20 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte 16 Il magazine dei professionisti del trasporto TENDENZE Tutti a cena dentro il camion Si chiama “Food Truck”, e negli Stati Uniti è la moda del momento in fatto di ristorazione. Piccoli locali gourmet, con sedie e tavolini, allestiti all’interno dei mezzi pesanti. Cambiano location ogni sera, e il calendario degli spostamenti viene aggiornato sui social media di Paola Pignatelli A ccomodarsi a tavola all’interno di un camion e farsi servire specialità preparate da uno chef? Non è fantascienza. Negli Stati Uniti (ma da poco anche in Inghilterra e in Asia) sta diventando un vero e proprio trend. Per aggirare i vincoli burocratici, ridurre i costi e seguire (letteralmente) i clienti, molti ristoratori si sono dedicati al “Food Truck”. All’inizio un ripiego, dettato soprattutto da questioni economiche: in America avviare un’attività di ristorazione – tra affitto, dipendenti, ecc. - costa almeno 850 16-17 T14_FoodTruck P .indd 16 mila dollari. Se si sceglie la versione “da strada” non se ne spendono più di 200 mila (la metà se il mezzo è usato). Ma in poco tempo il fenomeno è dilagato. Uno dei pionieri del genere è Hugh Schick, che dopo essersi diplomato all’Istituto di Culinaria d’America ha lavorato in molti locali raffinati. Scegliendo poi di “scendere in strada” con il primo bus restaurant di San Francisco: Le Truc, aperto con il socio Blake Tally. Un’idea talmente azzeccata, che adesso l’inarrestabile Hugh Schick ha aperto anche una birreria mobile: Brewtruc. Dove serve “bionde” prodotte artigianal- mente all’interno di un vecchio scuolabus riconvertito in pub. «Lo abbiamo sistemato in modo da privilegiare il comfort e la possibilità di interazione tra gli avventori, a scapito della capienza – ha raccontato -. E poi abbiamo dovuto alleggerirlo molto, in modo da poter posizionare all’interno i refrigeratori e i contenitori da cui viene spillata la birra». Volete saperne di più? Curiosate sulla sua pagina Facebook: www.facebook.com/ pages/-brewtruc-/168967499833423. Sempre a San Francisco, Jon Darsky con il suo Del Popolo serve pizze na- Brewtruck testo 18/02/13 17:19 APRIL APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL AGOSTO DICIEMBRE 17 No. 14 FEBBRAIO 2013 Mondo App Qui a sinistra, una serie di App per iPhone o iPad legate al mondo del FoodTruck. Per tutti i gusti A destra, un camion trasformato in maiale a Seattle. Sotto: il containerpizzeria Del Popolo; un hamburger del parigino Le Camion Qui Fume; il sito dell’associazione Food Truck di New York. Nella pagina a sinistra, alcune immagini di Brewtruc. poletane “veraci” che vengono preparate all’interno di un grande container attrezzato con forno a legna e montato sopra un camion. Sul sito (www.delpopolosf.com) vengono riportate le location in base al calendario. Darsky in realtà non ama essere definito un pizzaiolo (anche perchè ha in tasca una laurea in legge a Brooklyn), ma si considera piuttosto un artista. Le sue Margherite si sono conquistate recensioni sui principali quotidiani americani. «Trovo la mia realizzazione totale nel preparare un piatto come questo, seguendo ogni singola fase – dice -. E creando alla fine un prodotto che posso offrire con orgoglio alle persone». A New York lo storico ristorante The Tavern on the Green, in Central Park, strangolato dalla recessione ha dovuto chiudere i battenti. E in quello che era Dimenticate i panini con la porchetta: qui si servono piatti raffinati e specialità etniche critici gastronomici boriosi: ma il passaparola sui social network. E il fenomeno sta acquistando una tale portata, che c’è persino un’applicazione per iPhone (FoodTrucker) che segnala grazie a Twitter dove stanno stazionando i bus restaurant preferiti. Sono stati anche pubblicati diversi libri sull’argomento. La “bibbia” del genere è senza dubbio Food Trucks. Dispatches and recipes from the best kitchens on wheels, scritto da Heater Shouse. L’autrice ha attraversato l’America “coast to coast”, selezionando i migliori camion ristorante. Ne ha segnalati un centinaio, in 20 città diverse, raccontando storie e aneddoti, con tante fotografie e ricette dei piatti. E facendo alla fine un ritratto culturale oltre che gastronomico degli States. E negli altri Paesi? In Asia il Food Truck è piuttosto diffuso. Sulle strade di Parigi circola Le camion qui fume (www.lecamionquifume.com), che tutte le settimane via Twitter dà appuntamento ai suoi follower in vari punti della città. Serve hamburger raffinatissimi, preparati con ingredienti di prima scelta, oltre ad alcuni semplici piatti. Ma nel resto d’Europa la tendenza non ha ancora preso piede. In Inghilterra ci sono parecchi truck riconvertiti in dispensatori di delizie, su cui però non ci si può accomodare a tavola. Per esempio Kolkata (www.streetfoodkolkata. com), specializzato in piatti indiani, e Banh-Mi (www.banhmi11.com), che serve pietanze vietnamite. il suo famoso giardino si sono sistemati oggi diversi camioncini di street food, sempre affollatissimi. Non a caso: il menù che viene proposto è semplice, ma sempre di ottima qualità. Dimenticate i classici panini con la porchetta che si acquistano nei furgoni lungo le strade. Qui si mangiano (se pure serviti su piatti di plastica) zuppe calde, piatti etnici, hamburger gourmand... Il tutto preparato al momento. A decretare il successo di questo o di quel camion non sono guide stellate o 16-17 T14_FoodTruck P .indd 17 18/02/13 17:19 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte 18 Il magazine dei professionisti del trasporto BENESSERE Buon viaggio! Dalla postura alla regolazione dello schienale; dal posizionamento della cintura agli esercizi da compiere durante le soste. Per guidare in sicurezza, non basta rispettare il Codice della strada: anche l’ergonomia ha la sua importanza. Ecco alcune semplici regole da seguire di Alessandro Barbieri C he differenza c’è tra un pilota di Formula Uno e il conducente di un mezzo pesante, magari un autoarticolato di diverse tonnellate? Facendo le debite proporzioni, davvero poca. Abilità, concentrazione, responsabilità, forma fisica, prontezza di riflessi... sono tutti elementi che i due professionisti devono avere in comune. Ma l’attività di chi trascorre molte ore al volante di un camion non si esaurisce con il semplice guidare. L’autista non solo deve dimostrarsi un abile pilota, ma deve essere anche in grado di compiere manovre di carico e scarico, e possedere le competenze necessarie per la risoluzione di problemi tecnici. Inoltre nel suo caso il rischio di incidenti – sempre presente – ha conseguenze spesso disastrose non solo per chi è al volante: ma anche per gli altri utenti della strada. Ecco perchè è importante, a bordo di un camion, avere un occhio di riguardo per la sicurezza preventiva. Ovvero per tutto l’insieme degli elementi che, 18-19 T14_Benessere P.indd 18 migliorando l’attività del conducente, riducono le situazioni di pericolo. E in quest’ottica, l’ergonomia gioca un ruolo fondamentale. «Abitualmente si distingue la sicurezza di un veicolo in attiva (quella che in una situazione di pericolo aumenta la possibilità di evitare un incidente) e passiva (quella che interviene quando l’incidente è ormai avvenuto, limitando i danni agli occupanti)», spiega Fabrizio Cerreti, responsabile degli istruttori del Centro Guida Sicura Aci-Sara di Vallelunga, nei pressi di Roma, e per oltre vent’anni autotrasportatore di professione. «Raramente si considera però la sicurezza preventiva, ovvero l’insieme degli elementi che, migliorando l’attività del conducente, riducono il rischio di trovarsi in situazioni di pericolo». La guida in sicurezza inizia dall’impostazione dell’abitacolo, che deve essere accogliente e consentire una postura corretta e confortevole, tale da non affaticare inutilmente articolazioni e muscolatura, permettendo nello stes- Sedile Nei lunghi viaggi, lo schienale dev’essere posizionato leggermente indietro. 18/02/13 17:20 APRIL APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL AUGUST DECEMBER ABRIL 18-19 T14_Benessere P.indd 19 DICIEMBRE 19 No. 14 FEBBRAIO 2013 so tempo una buona visibilità verso l’esterno e il pratico utilizzo dei comandi. «In effetti – continua Cerreti - negli ultimi anni si è assistito ad un’evoluzione costante del posto guida nei grandi veicoli: sono stati perfezionati la climatizzazione e l’insonorizzazione, si è migliorato l’isolamento dalle vibrazioni, nonché la disposizione dei comandi e la forma dei sedili, che è diventata decisamente più ergonomica». E questo è un bene. Al di là di ciò che è stabilito per legge circa i tempi di guida e di riposo, fondamentali per non affaticare il conducente, esiste poi un codice non scritto, una sorta di decalogo del buon senso che secondo Fabrizio Cerreti andrebbe sempre rispettato. A cominciare dal modo in cui salire e scendere dalla cabina di guida. «L’altezza a cui è posizionata rende l’operazione - per quanto comune – potenzialmente dannosa se eseguita senza la dovuta attenzione. Non a caso le statistiche in nostro possesso confermano che questa è una delle situazioni in cui più facilmente avvengono infortuni». Nei grandi veicoli, la posizione di guida è più “seduta” e il volante più orizzontale ed ampio rispetto alle automobili. Una volta entrati nella cabina di guida, è bene assicurarsi di essere seduti il più possibile indietro, finché il fondoschiena e il dorso si appoggiano completamente allo schienale. Il bordo del sedile, poi, non deve premere contro l’incavo del ginocchio e contro la gamba. Nei viaggi lunghi, la seduta deve essere posizionata in modo da restare leggermente inclinata all’indietro. L’angolo ottimale tra le cosce e il tronco è di 100 gradi all’incirca. Su molti sedili è possibile effettuare anche la regolazione lombare: un toccasana per le lunghe trasferte. Anche l’altezza è di estrema importanza: quando si è seduti, i calcagni devono appoggiare sul pavimento e le cosce sul sedile. Deve essere inoltre garantita una visuale libera verso l’esterno, così come la possibilità di premere il pedale del freno a fondo senza bisogno di distendere la gamba. Una volta sistemato lo schienale, occorre impostare la distanza del busto dal volante. Quella ideale si ha quando - impugnando le razze e mantenendo le spalle ben poggiate al sedile - i gomiti restano leggermente piegati. «Il volante è lo strumento che per primo ci permette di governare il nostro veicolo, e per questo deve essere usato con perizia e precisione – continua Cerreti -. Un errore purtroppo molto comune, anche in con- AGOSTO Progressi costanti Negli ultimi anni il comfort del posto di guida all’interno dei grandi veicoli è stato via via migliorato.. «Quando si spegne il motore, è importante camminare e dedicare qualche minuto a rilassare gli arti e i muscoli» ducenti esperti, è quello di manovrarlo con una sola mano. In queste condizioni è difficile reagire adeguatamente a un un qualsiasi imprevisto. Molto meglio è impugnarlo saldamente con le due mani, perché solo in questo modo si dispone della forza, della sensibilità e dell’equilibrio per effettuare i movimenti dovuti». Altrettanto importante è la cintura: sui mezzi pesanti, sui quali mancano ampie zone deformabili, diventa il principale dispositivo di sicurezza passiva. Preziosa non solo negli urti frontali, ma anche in caso di ribaltamento, uscita di strada, urto laterale. «Il mio consiglio – dice Fabrizio Cerreti - è di posizionarla in modo che attraversi la spalla, passando fra il collo e il braccio. Una volta allacciata, occorre verificare che la fascia trasversale passi sopra il bacino e non sull’addome». Al di là delle fermate più lunghe, come quelle previste per la notte, è utile ricordare che anche durante le soste brevi si possono attenuare gli effetti della stanchezza e della tensione, rimettendosi in forma in pochi minuti. Come? Con le cosiddette “pause dinamiche”, ovvero momenti durante i quali compiere semplici esercizi per la distensione del corpo. Il consiglio di Cerreti? «Iniziare con la più naturale di tutte le attività: camminare. Poi si possono eseguire alcuni esercizi per rilassare gli arti e i muscoli del tronco: dalla rotazione delle spalle a quella del busto, dal piegamento del collo alla distensione delle gambe». Bastano pochi minuti, per riacquistare vigore e “sentirsi come nuovi”. 18/02/13 17:20 The magazine for the transport professionals La revista de los profesionales del transporte N LOS LECTORES 20 APRIL AUGUST DEZEMBER APRIL Il magazine dei professionisti del trasporto HE L O SAP EV … CURIOSITÀ DAL MONDO TRUCK AT E C “HOW AM I DRIVING?” AUTISTA SOTTO CONTROLLO Sulle strade d’Europa non se ne vedono Ma negli Stati Uniti è facile scorgere, sul retro dei camion, una targa gialla con la scritta in nero “How Am I Driving?” (come sto guidando?). Una domanda che naturalmente non viene posta dall’autista per avere conferma della propria perizia, ma dalla società per cui questo lavora. Lo scopo è verificare il rispetto delle regole da parte dei propri dipendenti. Chiunque rilevi eventuali scorrettezze (superamento dei limiti di velocità, sorpassi azzardati, precedenze mancate...) può segnalare la cosa a un numero verde. Tutte le proteste vengono raccolte da un call center, e poi inoltrate alle compagnie di trasporti a cui i camion appartengono. UNA FIAT PANDA “MOSTRUOSA” Non la vedremo circolare per le strade, però esiste davvero: una versione della Fiat Panda 4x4 trasformata in camion e battezzata Monster Truck. Un’operazione pubblicitaria di grande Mean Green Il camion più veloce del mondo nell’hangar dell’aeroporto di Wendower. impatto, che ha per protagonista proprio la vettura Fiat. Il “mostro” è stato creato mettendo insieme la carrozzeria dell’auto, il pianale di una Jeep CJ7 4200, e le ruote di un trattore stradale. E ha fatto la sua comparsa ufficiale all’inizio di quest’anno in tv, in uno spot della casa di Torino. Già lo scorso dicembre era stata avvistata sulle strade innevate della Val d’Aosta durante le prove tecniche (e qualcuno aveva pensato addirittura di avere le allucinazioni). Del resto Monster Truck non poteva passare inosservata: è alta quasi 4 metri, lunga poco meno, e larga 2 metri e mezzo. L’idea di dare vita a questo veicolo è stata dell’agenzia pubblicitaria Leo Burnett, che ha coniato il claim “Nuova Panda, esageratamente Panda”. Il filmato racconta la storia di quattro amici che partono per un weekend in montagna, e riescono a raggiungere un rifugio proprio grazie alla trasformazione dell’auto in Monster Truck. Il prototipo – destinato a diventare una star del piccolo schermo - è stato realizzato in collaborazione con la Mercurio Cinematografica e lo scenografo Andrea Faini. NON CHIAMATELI BISONTI Enormi e lenti. Così vengono considerati i camion. Tanto da essersi guadagnati appunto il soprannome di “bisonti”. Eppure il pilota svedese Boije Ovebrink, a bordo del suo Volvo ibrido “Mean Green”, ha dimostrato che non sempre è così. Nell’agosto del 2011 ha addirittura sfidato una Ferrari durante il Trucking Festival di Mantorp, in Svezia (il video è disponibile su Youtube all’indirizzo www.youtube.com/watch?v=1cVtzt_ bbhM). Più recentemente, sulle piste dell’aeroporto di Wendover, nello Utah, Ovebrink ha stabilito un nuovo record di velocità sia per quanto riguarda il chilometro lanciato che con partenza da fermo: rispettivamente 236 km/h e 153 km/h. Scrivi anche tu a Pirelli Truck! Q uesta rivista può crescere meglio grazie alla partecipazione dei lettori. Conosci qualche notizia curiosa relativa al mondo Truck? Hai partecipato a un evento particolare? Vuoi raccontare che cosa succede negli altri Paesi? ………………………………………………………………… Dimensioni La Panda Monster Truck è alta quasi 4 metri, lunga poco meno, e larga 2 metri e mezzo. 20 T14_LoSaiChe P.indd 20 Scrivi a: [email protected] 18/02/13 17:21 MÄRZ APRIL JULI AUGUST NOVEMBER DEZEMBER MARCH APRIL JULY AUGUST NOVEMBER DECEMBER MARZO ABRIL JULIO AGOSTO NOVIEMBRE DICIEMBRE 21 No. 14 FEBBRAIO 2013 Partner tecnico Pirelli ha gommato le Honda CRF 450 Rally dei tre piloti del HRC Team. BREVI NE Pirelli in pillole P in NE P e 2013: CON LA DAKAR COMINCIA L’AVVENTURA! La stagione delle gare per Pirelli inizia con il rally più estremo, da affrontare al fianco di HRC Team. Dopo aver rischiato di perdersi nel deserto durante la Abidjan-Nizza, nel 1979, Thierry Sabine decise di creare un rally che percorresse la direzione inversa del percorso. A partire da quell’anno, la Dakar ha toccato praticamente tutti i Paesi dell’Africa nord-occidentale e parecchi Paesi dell’Africa centrale e meridionale, arrivando fino a Città del Capo, in Sudafrica, per poi spostarsi nel 2009 in Sudamerica, tra Argentina e Cile, con partenza da Buenos Aires. Per l’edizione 2013, Pirelli ha deciso di affrontare la sfida come partner tecnico del Team HRC, gommando con pneumatici Scorpion Rally le Honda CRF450 Rally dei tre piloti Helder Rodrigues, Javier Pizzolito e Johnny Campbell. Il leggendario raid quest’anno ha preso il via il 5 gennaio da Lima, in Perù, per terminare il 20 gennaio a Santiago del Cile dopo un percorso suddiviso in 14 tappe che hanno attraversato - oltre a Cile e Perù - anche l’Argentina. Per la Dakar, Pirelli ha messo a disposizione del Team HRC due versioni anteriori e posteriori dei pneumatici Scorpion Rally nelle misure posteriore 140/80-18 (che Honda ha individuato essere il migliore pneumatico posteriore da rally) e anteriore 90/90-21 (quest’ultima assolutamente senza rivali in termini di prestazione sui terreni duri). Il Team HRC e i suoi piloti hanno potuto dunque scegliere, con l’aiuto dei tecnici Pirelli presenti sul posto, la migliore soluzione a seconda della tipologia di tappa che i piloti si sono trovati ad affrontare. Nel corso dei test effettuati in Marocco e in California nello scorso autunno, gli ingegneri Pirelli sono intervenuti in particolare sul disegno battistrada modificando dove necessario il layout dei tasselli, per potere garantire maggiore direzionabilità e galleggiamento sulla sabbia. RISO E PNEUMATICI Attività tecnologicamente avanzate ed ecocompatibili per Pirelli in Brasile. Dove, nello stabilimento di Meleiro, città nota per la coltivazione del riso che si trova nel sud del Paese, l’azienda sta sviluppando e utilizzando un processo per estrarre la silice, indispensabile per la produzione degli pneumatici, dalla pula di riso. La scoperta viene riportata da uno dei settimanali più prestigiosi al mondo: l’Economist, che in un articolo dedicato a Pirelli ricorda anche i benefici ambientali derivanti dall’utilizzo di una sostanza naturale come la pula di riso. Anzichè destinarla ai rifiuti, la silice viene utilizzata per ridurre la resistenza al rotolamento degli pneumatici aumentando l’efficienza del veicolo; inoltre le bucce di riso sono a loro volta utilizzate per fornire l’energia necessaria per il processo di estrazione. Il sud del Brasile offre le caratteristiche ambientali ideali per la coltivazione del riso, ma non è escluso che si possa esportare anche in altri Paesi del mondo questo modello virtuoso di collaborazione con le comunità locali, che ha permesso a Pirelli di crescere in Brasile anche sotto il profilo della ricerca. 21 T14_News P.indd 21 PZERO REINTERPRETA IL GUARDAROBA MASCHILE NE Una reinterpretazione dei capi classici del guardaroba maschile è la caratteristica più evidente della collezione autunno/inverno 2013/2014 che Pirelli PZero ha presentato alla 83a edizione del Pitti Moda Uomo di Firenze. Materiali performanti, tessuti laminati e dettagli in lycra che si mixano sapientemente con la lana e la flanella, e contraddistinguono la linea urban, quella del tempo libero, o dell’abbigliamento biker. Giubbini reversibili, piumini termonastrati ripiegabili in una tasca interna, e camicie in micro ripstop imbottite e trapuntate. E ancora, giacche di pelle che prendono ispirazione dal mondo delle moto, ma anche capi sartoriali – come i trench, i peacoat e i parka – rivisitati con l’aggiunta di materiali tecnici: micro reps e flanella laminata con dettagli in reflex e soluzioni originali come i gilet staccabili. Sono questi i capi più rappresentativi della nuova collezione. Capace, ancora una volta, di interpretare perfettamente i valori del marchio Pirelli PZero. Come sempre lo stand, realizzato nella Fortezza da Basso, ha riflesso il mondo Pirelli, con rimandi all’auto e al motorsport e con un tocco “industriale”. All’interno, infatti, erano collocati tavoli da lavoro dove sono stati esposti i materiali di produzione delle suole Pirelli. P K Da capo a piedi Abbigliamento, ma anche calzature per Pirelli PZero. 18/02/13 17:22 22 Il magazine dei professionisti del trasporto LA CITTÀ DEL TRASPORTO / MONACO DI BAVIERA Il cuore caldo della Germania È la più meridionale delle metropoli tedesche, e non solo in senso geografico. Qui anche il turista di passaggio si sente subito a casa. Tra antiche chiese e moderni musei, leggende popolari e birrerie dove si condividono il tavole e le risate, è un connubio di pragmaticità teutonica e spirito mediterraneo di Ettore Pettinaroli I l carillon suona tre volte. Alle 11, alle 12 e (da marzo a ottobre) alle 17. Lo fa da oltre 100 anni, ma ci sono tantissimi abitanti di Monaco che si recano ancora nella Marienplatz per ascoltarlo, come se fosse una novità. Volgono il naso all’insù verso la sporgenza della Torre del neogotico Neues Rathaus e ne ascoltano la rassicurante melodia, osservando per l’ennesima volta i movimenti delle statuette che ricordano il ballo messo in scena dai mercanti di cavalli per scongiurare la peste. Certo, a volte devono sgomitare con tutti quei fastidiosi turisti, rumorosi e invadenti, che non vogliono perdersi lo spettacolo. Ma che importa, in fondo? Il carillon parla al cuore dei bavaresi, mentre per tutti gli altri è solo un’attrazione. Come tante. Già, a Monaco le cose da vedere sono moltissime, ben più di quanto si immagina il viaggiatore che del capoluogo della Baviera si è fatto un’idea superficiale. Se il tempo è limitato, occorre compiere A sinistra, le cupole della Frauenkirche e la colonna di Maria. A destra, un momento della Wiesn-Einzug, la sfilata della Oktoberfest. delle scelte. Visto che il carillon-sirena ci ha portati in Marienplatz, la visita può iniziare dalla vicinissima Frauenkirche (Frauenplatz 1), la Cattedrale di Nostra Signora, con le sue famose torri a cipolla. È il simbolo della città, e quando fu costruita, nel XV secolo, poteva contenere tutti gli abitanti di Monaco (che al tempo erano solo 13 mila). All’ingresso si osserva “l’impronta del diavolo”, ricordo della sfida temeraria – per fortuna vinta - lanciata dai costruttori dell’edificio a Satana. Un’altra leggenda riguarda il vicino complesso del Residenz. Il fastoso Palazzo Il Maximilianeum, costruito nella seconda metà dell’800 e sede del Parlamento bavarese. A destra, il “beergarten” di Augustiner Bräu, la più antica birreria della città. 23 No. No.14 13 FEBBRAIO NOVEMBRE 2013 2012 Reale merita una visita quanto meno per ammirare la Camera del Tesoro, con i suoi meravigliosi oggetti d’arte orafa che vanno dal Medioevo al XIX secolo. Date un’occhiata rispettosa ai quattro leoni in bronzo posti a guardia dell’ingresso del Residenz. Si dice che venissero accarezzati dai soldati in partenza per qualche guerra come gesto scaramantico. Ci si reca con devozione, come in un edificio sacro, alla Hofbräuhaus (Am Platzl 9). È molto di più della solita birreria. Inaugurata nel 1589 è gestita, proprio come un monumento, dalla Regione Baviera. La birra è naturalmente eccellente, e si sorseggia in grande sale in stile neo-rinascimentale dove trovano posto Qui sopra, il “beergarten” della birreria Hofbräuhaus. A destra, il museo Bmw. fino a 5 mila avventori. Ma non pensate di venire qui per far tardi: si chiude alle 23.30. Di tutt’altro genere, ma assolutamente imperdibile, è la visita al Museo della Scienza e della Tecnologia (Museumsinsel 1; www.deutsches-museum.de), autentico tempio del sapere esteso su una superficie di oltre 50 mila mq. È il più grande del mondo tra quelli dedicati a queste tematiche, ed è allo stesso tempo interessante e coinvolgente grazie alle installazioni interattive. Difficile elencare i temi, non manca niente tra barche a vela, modelli d’atomo, mulini a vento, sonde spaziali, locomotive diesel, robot industriali, organi a canne. È invece tutto dedicato ai motori il modernissimo Bmw Museum (Petuelring 130; www.bmw-welt.com) che presenta le vetture e le motociclette più significative della storica casa automobilistica fondata proprio a Monaco nel 1915. Monaco di Baviera Si trova vicino all’Olympiapark (www. olympiapark.de), realizzato in occasione delle Olimpiadi del 1972 e via via arricchito con impianti sportivi, spazi per il divertimento e per il relax. Obbligatoria, qui, la salita sulla OlympiaTurm: la torre alta 290 metri, divenuta il simbolo della Monaco moderna. Qui sopra, una bancarella che vende biscotti di panpepato. A destra, l’Olympic Stadium. Sotto, si fa surf tra le onde artificiali create sul fiume Isar. Truck KEY No. 14 FEBBRAIO 2013 GERMANIA > MONACO DI BAVIERA UFFICIO DEL TURISMO Ente del Turismo di Monaco (Tourismusamt München) Sendlinger Strasse 1 Tel. 0049.89.23396500 www.muenchen.de [email protected] rari: da lunedì a giovedì, dalle 9.00 alle ore 17.00; venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15.00. Ci sono anche due uffici informazioni in Marienplatz (nel Municipio Nuovo), aperto anche il sabato fino alle 17.00, e alla Stazione centrale, operativo tutti i giorni fino alle 20.30 (domenica e festivi fino alle 18). O ALLIANZ ARENA PARCO IN CITTÀ Allianz Arena München Stadion, Werner Heisenberg Allee 25, www.allianz-arena.de on solo per appassionati di football. Il nuovo stadio dove gioca il Bayern Monaco è un gioiello tecnologico rivestito da una copertura composta da 2.874 camere d’aria che cambia colore a seconda delle squadre in campo. Si può visitare tutti i giorni (tranne durante le partite). N L ’Englischer Garten di Monaco - il Giardino Inglese - è il polmone verde della città. Si estende dal centro fino alla periferia su una superficie di quasi 4 kmq, che ne fa uno dei parchi cittadini più grandi del mondo. Si va in bici, si fa jogging, e si può persino nuotare e cimentarsi con il surf lungo i ruscelli che lo attraversano. Ospita anche edifici insospettati a queste latitudini, come la Chinesischer Turm (torre cinese), al cui interno si trova una grande birreria-ristorante, e la piccola Japanische Teehaus (casa del tè giapponese), donata alla città dal governo di Tokyo. DA NON PERDERE CASTELLO di NYMPHENBURG Schloss Nymphenburg, Eingang 19 tel. 0049.89.89179080 www.schloss-nymphenburg.de ggi il complesso barocco di Nymphenburg, alla periferia occidentale di Monaco, è un insieme di palazzi imponenti e padiglioni sparsi in un parco di cui si fa fatica a scorgere i confini. Il suo nome, però, racconta una storia più intima. Qui infatti sorgeva nel XVII secolo una piccola villa estiva fatta costruire da Adelaide von Savoyen che aveva ricevuto in regalo il terreno dal marito, il principe elettore bavarese Ferdinand Maria dopo la nascita del tanto atteso erede al trono. Adelaide volle un luogo raccolto e magico, che chiamò appunto il Borgo delle Ninfe. Cento anni dopo l’edificio originario fu ampliato, vennero aggiunti padiglioni collegati per mezzo di gallerie, e il tutto si trasformò nell’imponente residenza estiva di corte che si ammira oggi. Tra i luoghi che rendono speciale la visita, il più curioso è il Badenburg, considerato la prima piscina riscaldata dell’era moderna. Divertente, e perfino un po’ “gossippara”, è la Galleria delle Bellezze, con i ritratti delle donne amate dal Re Luigi I. Evidentemente il sovrano non temeva pettegolezzi. Affascina anche il Marstallmuseum, con la ricca collezione di carrozze usate dalla famiglia reale (straordinarie quelle appartenute a Ludwig II) e l’affettuosa raccolta di 25 dipinti raffiguranti i cavalli più amati da Re Ludwig. Uno di questi era così bene ammaestrato, che pare mangiasse servito a tavola come una persona. O GERMANIA > MONACO DI BAVIERA Dormire Il magazine dei professionisti del trasporto A tavola • Gästehaus Englischer Garten Un albergo ricavato all’interno di un vecchio mulino ricoperto di edera. La terrazza si affaccia sul Giardino Inglese. L’unico problema è che – avendo l’edificio circa 200 anni – solo 6 delle 12 camere sono dotate di bagno. Liebergesellstr. 8 tel. 0049.89.3839410 www.hotelenglischergarten.de Prezzo: doppia da 100 € con prima colazione • Hotel am Viktualienmarkt Un piccolo e raffinato hotel a gestione familiare, a due passi dalle principali attrazioni cittadine. Dispone di 26 camere arredate in modo sobrio (quasi zen), con pavimenti in parquet e stampe artistiche alle pareti. Due donne al comando: Elke e sua figlia Stephanie. Utzschneiderstr. 14 tel. 0049.89.231109 www.hotel-am-viktualienmarkt.de Prezzo: doppia da 95 € • Cortiina Hotel Un boutique hotel in posizione centralissima, tanta gente che prende l’aperitivo nella sala al piano terra, camere tranquille e minimaliste arredate con pezzi unici. Molto sostanziosa la prima colazione, che nella bella stagione può essere gustata nel piccolo giardino. Ledererstr. 8 tel. 0049.89.2422490 www.cortiina.com Prezzo: doppia da 160 € • Bergwolf Considerato un’istituzione in città, è uno dei ritrovi preferiti dei nottambuli e propone un’irresistibile varietà di Currywurst: würstel speziati e piccanti che vengono serviti affettati, con ketchup e una montagna di patatine. Fraunhoferstr. 17 tel. 0049.89.23259858 Menù: circa 15 € • Conviva Cibo gustoso nel ristorante di un teatro? Lo staff del Conviva vi dimostrerà che è possibile. Piatti come zuppa di carote al lime e zenzero, flan al formaggio di capra o coniglio con porcini sono preparati quotidianamente dal personale, che conta anche dipendenti con lievi disabilità nell’apprendimento. Hildegardstr. 1 tel. 0049.089.23336977 www.conviva-muenchen.de Menù: circa 15 € a pranzo e 30 a cena • Weisses Braühaus Un pub bavarese di quelli genuini, in cui è gioco forza ordinare almeno un piatto di stinco di maiale. Qui il cibo light non è di casa: si mangiano testina, maialino da latte e mammelle al forno. Il tutto annaffiato da ottima birra. Gestione eco-compatibile, premiata addirittura dall’amministrazione cittadina. Tal 7 - tel. 0049.89.299875 www.weisses-brauhaus.de Prezzo medio: 20 € Shopping • Viktualienmarkt Per fare scorta di prelibatezze bavaresi - tra cui qualche decina di tipi di würstel – si va al Viktualienmarkt, il mercato all’aperto di 22 mila mq che si svolge quotidianamente dal 1807. D’estate si può bere una birra nel Biergarten che si trova ai piedi del famoso albero della cuccagna dagli inconfondibili colori bavaresi. Am Viktualienmarkt 6 • Holareidulijö Il nome sembra uno scioglilingua ostrogoto. In realtà è la trascrizione fonetica di uno jodel: il gorgheggiante canto tipico delle montagne tirolesi. Scelta appropriata, per un negozio che vende costumi tipici usati. Tra questi i Lederhosen (calzoncini in pelle) e i Trachten (i bellissimi abiti tradizionali da donna). Oltre a cappelli, scarpe, cinture e oggetti curiosi di ogni genere. Schellingstrasse 81 www.holareidulijoe.com • Sebastian Wesely Va bene, è un po’ kitch. Ma così particolare, che lo ha recensito persino il New York Times. Questo negozietto di souvenir, che ha aperto i battenti nel XVI secolo, continua da allora a proporre oggetti di arredo (soprattutto in metallo e peltro), angeli intagliati, croci, boccali da birra, statuine, candele realizzate a mano... due piani e oltre 5.000 articoli. Rindermarkt 1 www.wesely.de La ricetta | Stinco di maiale al forno Ingredienti per 4 persone • 4 stinchi di maiale con la cotenna • 4 cucchiai di olio • pepe nero in grani • 2 porri • 2 carote • 2 gambi di sedano • 2 cipolle medie • birra Esecuzione • Lavate le verdure e tagliatele a dadini. Mettete gli stinchi dentro una pentola con le verdure, un po’ di sale e il pepe. Coprite a filo di acqua e lasciate cuocere almeno 2 ore (facendo attenzione che la carne non diventi troppo molle). • Preriscaldate il forno a 200 gradi. Scolate gli stinchi e tenete da parte le verdure. • Versate l’olio in una teglia, ponetevi gli stinchi e la verdura oltre a una piccola parte del brodo di cottura, e cuocete in forno per mezz’ora innaffiando di tanto in tanto con il brodo avanzato. • Verso la fine, spruzzate sopra gli stinchi una modica quantità di birra dopo avervi sciolto dentro un po’ di sale. Filtrate il sugo di cottura, e usatelo per inumidire la carne al momento di servire in tavola.