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APPRODANO A LAMPEDUSA, PRONTI A RISCHIARE TUTTO
INTERNATIONAL N.4 DIETRO UN BANCO OTTOBRE 2013 PREPARATION FOR INTERNSHIP AND MOOD BOARDS Right now, in Tessile 3, we are preparing for our internship. We are making mood boards with Ms. Longoni. In order to make these mood boards, we all brought in an object that represented us. This object was supposed to show a connection between our personal lives, our past, and Cometa. For example, Riccardo brought a photo of himself surrounded by smoke in order to show the obscurity of identity. He explained that at Cometa, he has learned to look at people differently than he did before. He has learned that the eyes are very important because, at Cometa, we learn to look at people in a new way. Black smoke in the picture represents the darkness and the obscurity of the person whereas the eye in the background shows that we have to learn to see each other despite the darkness. Another example is Sofia’s object. She brought a piece of wood because she wanted to represent the unity of Cometa. She thought of the grain of the wood which reminded her of her dad, who was a carpenter. She associates Cometa with her dad because there is a continuity between the work she does here and her Dad just as a piece of wood is one and continuous in its pattern. Now, Textile 3 is preparing for their internship. These mood boards have helped them gather their thought and experiences in order to start bringing what they have learned at Cometa into the world of work. [by Riccardo and Sofia] Direttore responsabile Andrea Di Domenico Redazione Johanna Bautista, Mirko Besseghini, Marta Bianchetti, Eugenia Buscetta, Linda Consonni, Selene Distefano, Simone Galfrascoli, Marco Geninazza, Vladimir Giudici, Elisa Mascheroni, Sara Muraca, Riccardo Petrelli, Sofia Tognoni, Camilla Turconi. Collaboratori Luca Doninelli, Alessandro Mele, Francesco Campiotti, Giovanni Figini, Mariachiara Gomaraschi, Marianna Nicotra, Luisa Tracogna. EDITORIALE Supervisore Alessandro Banfi di Andrea Di Domenico Stampa IeFP “Cometa Formazione Scuola Oliver Twist Via Madruzza 36, 22100 Como (CO) Progetto grafico Matteo Riva Impaginazione Creativa Design - creativa-db.it This month’s QUESTION What gets broken without being held? Next month the solution SOLUTIONS CONTATTACI! Last issue’s answer: A coffin twist again 8 Giorni fa è venuto a mancare a Roma l’ex generale delle SS Erich Priebke. Questo accaduto ci fa tornare indietro nel tempo di 70 anni, quando la fame e la paura della guerra e delle deportazioni erano all’ordine del giorno. Di certo non si può e non si deve dimenticare, come purtroppo succede ai giorni nostri, che qualcuno abbia negato il diritto alla vita a un altro essere umano giudicandolo inferiore. Numerosi sono i gruppi negazionisti ed il governo italiano sta lavorando per una legge che li contrasti. Ma il punto è: si può negare ad un uomo la sepoltura? Il Vaticano ha dato un buon segnale, un no per negare la sepoltura a Roma e per impedire che venissero celebrati i funerali di Stato. Un gesto, quello del Vaticano, che ha fatto respirare tutti i familiari delle vittime coinvolte nella deportazione del secondo conflitto mondiale. APPRODANO A LAMPEDUSA, PRONTI A RISCHIARE TUTTO di Alessandro Banfi L ampedusa è un posto unico. Di pungente e struggente bellezza. Verde e azzurro, con un sapore d’Africa e un’atmosfera di oltremare. Purtroppo è diventata la terra di un tragico confine: l’avamposto dell’Europa di fronte ai Paesi poveri del Nordafrica. L’Italia è sotto choc per l’ultima strage che si è consumata a ridosso delle sue spiagge. Quasi 300 persone hanno perso la vita nel tentativo di cambiarla: uomini, donne e bambini provenienti da luoghi dove evidentemente è così duro vivere, e sopravvivere, che val la pena di rischiare di perdere l’esistenza, nella speranza di migliorarla. Una scalata dall’Africa all’Europa Prima considerazione: ma che razza di mondo abbiamo costruito? C’è qualcosa che non torna se la morte è il prezzo del- 1 la disuguaglianza fra nord e sud del mondo. Questi profughi arrivano da noi per venire a stare in Europa, non solo in Italia. Approdano a Lampedusa perché sognano di vivere a Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam… E il sistema economico che abbiamo creato, forse per la prima volta nella storia moderna, dal tempo dell’accumulazione feudale della ricchezza, genera una crescita che ha la caratteristica di creare sempre meno ricchi (più ricchi) e sempre più poveri (più poveri). Una spirale micidiale, su cui molti grandi economisti del pianeta, si spaccano la testa. Volete sapere qual è il titolo dell’ultimo libro del premio nobel Joseph Stiglitz? “Il prezzo della disuguaglianza”. Prendete i cosiddetti Brics, Brasile, India, Cina e Sudafrica, gli unici Paesi del mondo ad avere in questa fase uno sviluppo tumultuoso del Pil. Ebbene sono Paesi dove la tensione sociale è salita al massi- › › mo livello e lo sbalzo fra le favelas/ba- ACCADE IN COMETA raccopoli e i mega grattacieli dei distretti finanziari delle città sembra un dislivello incolmabile. Per tornare alla bellissima Lampedusa, il dislivello che chi prende un barcone tenta di scalare è quello fra Africa ed Europa. Il futuro: l’accoglienza Seconda considerazione: quella massa di poveri che rischia la vita attraversando il Canale di Sicilia è una risorsa per l’Europa e anche per il nostro Paese. Senza l’afflusso costante di nuove persone le nostre società diventerebbero asfittiche, senza speranza, senza futuro. L’Italia, senza “stranieri”, scomparirebbe in trent’anni. Lo dicono i numeri e le statistiche su crescita della popolazione, generazioni, famiglie. Non siamo più “generativi”, non solo dal punto di vista della nascita di nuovi bambini, ma anche di nuove imprese, nuove città, nuove attività di ogni tipo. C’è un vescovo cattolico a Los Angeles, Josè Horacio Gomez, che si sta battendo negli Stati Uniti proprio per rovesciare il luogo comune che vede anche oltreoceano l’approdo degli ispanici, provenienti dal Messico e dal Sudamerica, come una disgrazia e non come una risorsa. “Ci vuole un nuovo patto di cittadinanza”, sostiene e dice: “Dobbiamo capire che gli immigrati sono una vera e propria benedizione del Signore”. Il nostro futuro dipende anche da come sapremmo accoglierli e farli diventare europei ed italiani. Easy Peasy Scoppiata una nuova moda: il cappello di lana come migliore amico, sempre e a qualsiasi temperatura. Molti gli interrogativi: Che microclima si cela lì sotto? Quali forme di vita? Quante speranze in un lavaggio risanatore? D A L FA R E A L S A P E R E NUOVA COMMESSA, NUOVO PANNELLO ne il committente lo valuta e infine indica l’evento che chiede venga realizzato. Come nasce un pannello tendenza APPRENDERE ATTRAVERSO L’ESPERIENZA Toccafondi, sottosegretario all’istruzione, visita l’Oliver Twist di Cometa V enerdì 27 settembre l’Oliver Twist pullulava di studenti più eleganti del solito, camicie azzurre e bianche ovunque, ragazze truccate con precisione. Si respirava un’aria di attesa: quel giorno doveva accadere qualcosa di importante: la visita del sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi. Il politico ha visitato la scuola curioso di conoscere il metodo “dall’esperienza alla conoscenza”, e di capire perché in Cometa non vi fossero aule ma uffici. Oltre ad essersi intrattenuto nei diversi laboratori, il sottosegretario ha voluto parlare personalmente con gli studenti e assistere alle lezioni. Approvazione per il metodo: partire dall’esperienza Durante la conferenza stampa che ha fatto seguito alla visita, Toccafondi ha esposto gli obiettivi chiari del ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza e 2 ha espresso molti giudizi positivi sulla scuola. Ha apprezzato il fatto che si parta dall’ esperienza vera e propria per imparare le diverse professioni, ma anche per studiare l’italiano e la matematica, descrivendo brioches degustate o scegliendo le misure adatte per un sottopentola navigando con un tablet, cosa nelle scuole tradizionali non avviene quasi mai. Inoltre si è soffermato sull’umanità di questo centro di Istruzione e formazione professionale, specialmente a proposito del rapporto professore-alunno. Gabriele Toccafondi si è fermato a rispondere alle domande degli studenti - giornalisti e reporter, e si è concesso per qualche foto: non è un fatto che avviene quotidianamente, né in tutte le scuole. [di Linda Consonni] Nella foto, Il sottosegretario osserva gli studenti a lavoro. C ome ogni anno, anche quest’anno in Cometa arrivano nuove commesse e perciò anche nuovi pannelli tendenza da ideare. Di cosa si tratta Il pannello è un luogo su cui riporre idee, spunti e tutto ciò che riguarda il tema dell’anno: Cometa. Andare alla ricer- ca di oggetti ed elementi per il pannello è il modo più giusto ma anche più divertente per scoprire e conoscere a fondo il tema. Foglie, fiori, foto, frasi, cartigli, disegni, oggetti che parlano di sé: il tema racconta di un luogo, di oggetti, di persone che bisogna essere pronti a scoprire. Per completare il pannello tendenza si ha un arco di tempo di circa un mese. Alla fi- L’anima del realizzare Un evento o un prodotto senza pannello tendenza, significherebbero eventi o collezioni senza la fase di ideare e quindi senz’anima: è indispensabile per procedere con il progetto. Tutte le classi hanno realizzato il proprio pannello, ciascuna con il proprio stile e la propria personalità, ognuno diverso perché ogni classe ha passato un tempo differente e ha vissuto le proprie esperienze in Cometa, scoprendo di più o di meno. Ma la cosa più importante è scoprire Cometa in tutta la sua unicità, e noi che ne facciamo parte. [di Elisa Mascheroni] AULE COME UFFICI: UN AIUTO A LAVORARE CON SERIETÀ Le prime impressioni sulla novità che ci ha accolto Q uest’anno siamo stati accolti da immense novità, una in particolare mi ha lasciata stupita, le aule sono diventate uffici. In ogni ufficio c’è un professore pronto ad accoglierci ad ogni cambio ora. Questo significa che da quest’anno non sono più i docenti a girare nelle diverse aule ma siamo noi che ci rechiamo negli uffici in base al lavoro che dobbiamo affrontare. Questo aiuta noi studenti ad entrare maggiormente nel mondo del lavoro perché, per me, è più immediato il rapporto studio-attività lavorativa. Gli uffici sono: Promotion, Management e International lab. Nei primi tempi, molti di noi (me compresa) giravano per la scuola in cerca dell’aula in cui si sarebbe tenuta la lezione, ma ciò faceva perdere un po’ di tempo. Questo ci ha fatto capire subito che bisognava investire bene il 7 proprio tempo durante quell’ora. Un’idea in sintesi molto utile, sia per noi sia che per i docenti, per tenere sempre presente l’obiettivo commessa. Permane qualche piccolo problema, quelle volete in cui i docenti cambiano ufficio e noi giriamo alla ricerca, ma pian piano tutto va sistematizzandosi e per il resto procede a gonfie vele. [di Elisa Mascheroni] FOCUS: IL METODO CONCORSO BERSHKA: WHO’S THE WINNER? stono alla premiazione svoltasi nella aula Magna il 16 settembre 2013 a poca distanza dall’inizio del nuovo anno scolastico. La premiazione del concorso diventa un evento per la scuola D oppia sorpresa per gli studenti della Scuola Oliver Twist. Dopo tanto impegno e costante lavoro per il “concorso Bershka”, svoltosi lo scorso anno, i ragazzi del Tessile vengono diplomati dai rappresentanti della famosa catena di negozi di abbigliamento spagnola, sotto gli occhi increduli e un po’ invidiosi dei compagni della Sala Bar e del Legno, che assi- UN INCONTRO... UNA SORPRESA Armeno mobilita il corso legno. La nuova commessa dei 100 manutentori: un albergo all’insegna del bello. T radizione e innovazione, un pensiero condiviso con il nostro committente che ci ha fatto andare d’accordo dal primo momento. La commessa dell’albergo di Armeno sembra poter avere inizio, dopo una lunga mattinata passata insieme al sindaco di Armeno Pietro Cortis e all’architetto incaricato della progettazione della F O C U S : D A L FA R E A L S A P E R E nuova struttura, siamo riusciti a far accettare la nostra proposta della Camera campione presentata venerdì questo. All’incontro erano presenti Erasmo e Giovanni Figini, Alessandro Mele, i falegnami della Contrada degli Artigiani e cosa più importante e mai successa, tre alunni per classe del corso del legno. Siamo andati in Contrada circa due ore 6 Un viaggio a Barcellona La sorpresa più grande non è stata, tuttavia, l’arrivo inaspettato di Mercedes e dei suoi collaboratori, venuti da Barcellona, ma la premiazione di ben quattro progetti, e non tre come previsto prima dell’inizio del concorso. Questa premiazione offrirà ai fortunati creatori dei progetti vincenti un’opportunità unica e irripetibile: un viaggio a Barcellona per visitare la sede centrale della vasta catena di negozi e per i ragazzi classificati al primo posto la vendita esclusiva del loro progetto, che potremmo ammirare in tutte le vetrine Bershka il prossimo novembre. [di Camilla Turconi] prima per preparare la camera e la presentazione orale, che forse era la parte più importante e difficile. Successivamente, verso le 11, sono arrivati i committenti, i quali, appena entrati, sono rimasti sorpresi per la bellezza della camera finita, ma anche per la passione e la serietà che abbiamo dimostrato nel lavoro fatto piano piano con l’aiuto dei falegnami. Abbiamo scelto come portavoce Carlotta Piccolo, che ha saputo spiegare molto bene la camera in tutti i suoi dettagli, mentre alcuni di noi sono intervenuti illustrando ulteriori dettagli o rispondendo alle domande del committente. Questo lavoro ci sta permettendo di sviluppare competenze fondamentali in ambito organizzativo e professionale. Guardando le facce meravigliate dei nostri committenti, abbiamo capito subito che erano soddisfatti e contenti del risultato ottenuto e, parlando con noi, si sono sorpresi della nostra passione, attenzione e orgoglio per il frutto del nostro lavoro. La giornata è finita con un pranzo presso il ristorante di Cometa, durante il quale abbiamo avuto la possibilità di esprimere un giudizio sulla mattinata. Abbiamo ringraziato il sindaco e l’architetto, che era così emozionato dall’evento, che stava facendo tardi ad un altro appuntamento; questo fatto ci ha fatto capire ancora di più quanto era interessato a noi e al nostro modo di lavorare. [di Mirko Besseghini e Simone Galfrascoli] MATEMATICA DAL FARE AL SAPERE: WOOD MANAGEMENT Progettare dei sottopentola per imparare la matematica entrando nel mondo del lavoro D all’inizio dell’anno, con il professore di Matematica, siamo riusciti a concludere un progetto: a gruppi di 3-4 persone abbiamo realizzato un preventivo riguardante quattro sottopentola (per due pentole e due padelle ). Ogni gruppo ha proposto il proprio preventivo alla classe come se fosse un committente esterno. Per realizzarlo, ogni gruppo, utilizzando i Tablet e internet, ha dovuto scegliere il materiale (essenza legnosa e relativo prezzo ), i fornitori, valuta- re i prezzi dei competitors e fare alcuni calcoli per arrivare al prezzo finale prima di lanciare il prodotto sul mercato. Nel prezzo finale abbiamo aggiunto i costi fissi, come la colla e lo scotch e il guadagno della bottega, ovvero il 70%, e il prezzo dell’iva, il 22%. I gruppi hanno scelto come forma di base il quadrato e, seguendo le indicazioni del professore, hanno diviso i sottopentola in tre strati, più un altro obbligatoriamente in sughero (necessarioper non rovinare la superficie in LA GRAMMATICA CON LE BRIOCHES. COMETA PER ME Una degustazione per imparare la grammatica italiana e riscoprire il piacere della scuola I l giorno 27 settembre 2013, la prof. di Italiano, in Hospitality Promotion, ha proposto una lezione molto particolare, dedicata al gusto. Imparare in un ufficio L’obiettivo di questo primo periodo di scuola è di sviluppare i 5 sensi. In queste settimane abbiamo avuto modo di utilizzarli, ma il gusto era quello che ci mancava. Così, dopo l’intervallo, ci siamo ritrovati sul banco un piattino con due brioches: una del bar di Cometa e una confezionata, una di quelle che si compra al supermercato. Sfortunatamente non siamo passati direttamente a gustarcele ,perché dietro a tutto questo ci aspettava un attività in classe da fare. La prof ci ha consegnato una scheda su cui erano indicati i 5 sensi. Per ogni senso dovevamo scrivere dei nomi, aggettivi e verbi associati alle due brioche, descrivendole. Ad esempio: ODORATO. Nomi: profumo, dolcezza, burro, freschezza, puzza. Aggettivi: dolce, profumato, fresco, salato, delizioso, burroso, ipercalorico, puzzoso. Verbi: annussare, esalare, inalare, emanare, profumare, rinfrescare, puzzare. Ci siamo occupati prima della vista, 3 legno). I gruppi hanno scelto il legno in base alle sue caratteristiche ed al suo colore, combinando vari contrasti per migliorarne l’estetica. Per il lavoro la classe ha dovuto rispettare una scadenza precisa e autonomamente a casa, ciascuno ha dovuto concludere il proprio progetto portando a termine il lavoro. Così facendo la classe ha appreso come ci si deve comportare con il cliente reale, ovvero come funziona il mondo del lavoro. [di Marco Geninazza] poi del tatto e dell’odorato e infine del gusto. Durante la lezione non potevamo notarlo, ma abbiamo imparato più di quello che pensavamo. Infatti, oltre a sviluppare il gusto, sapendo distinguere il sapore delle due brioche, abbiamo classificato nomi, aggettivi e verbi, riuscendo ad ampliare il lessico Assaggiando le brioche (momento più atteso da tutti) si poteva notare l’enorme differenza. Si capisce che da noi si fa sul serio. Al mattino non servono brioche confezionate o scongelate. Ogni mattina una novità Ogni mattino si parte dalla materia prima e da questo si può capire la professionalità, la realtà del lavoro che ci aspetta in Cometa. Ammetto che è stata una delle lezioni migliori che abbia mai fruequentato, perché mi sono divertita e non annoiata, eravamo tutti presi a trovare parole nuove. Non era una lezione tradizionale, in cui la prof spiega solo quelle quattro regole sui nomi, aggettivi e verbi, per poi assegnarci degli esercizi da fare in classe, in silenzio, ognuno per conto suo. Tutti parlavano ed erano coinvolti. È in questo modo che avviene una lezione in un ufficio e non in un’aula. Qui tutti possono esprimere la propria opinione, che viene poi confrontata con le altre. Non ci si può annoiare perché si è troppo impegnati a parlare, a pensare a cosa dire o ascoltare gli › › altri. Le prof e la tutor ci aiutano, in- coraggiano, insegnano, ma alla fine i protagonisti siamo noi. Siamo sinceri. Quale studente non ha mai fatto fatica con la scuola? Troppi compiti, troppe cose da studiare, non capite e complicate, i brutti voti che peggiorano tutto, la noia, troppe volte ci siamo detti ‘ma questa roba a me che frega?’ e l’unica ragione di andarci erano gli amici o la costrizione dei genitori. La passione nasce, l’interesse cresce Ma in questa scuola è diverso. Qui l’attenzione che viene data parte dal singolo. Qui si impara attraverso l’esperienza, la teoria insieme alla pratica, non separatamente. Qui si entra a contatto con la realtà vera e propria del lavoro, non letta su pagine di un libro. Così l’interesse cresce e la passione nasce. È una cosa bella sapere che qualcuno ha pensato a noi ,che si è messo nei nostri panni, dietro a un banco e non dietro alla cattedra. Che qualcuno, invece di pensare sempre ai problemi degli adulti, ha posto la sua attenzione su di noi, capendo che un giorno il mondo dipenderà da noi, ed è meglio che iniziamo a capirci qualcosa. Qualcuno che sia riuscito a rispondere alle nostre esigenze, creando un metodo di studio diverso da quello a cui siamo abituati sin dalle elementari. Questa scuola è un’occasione. Un’occasione di cambiare opinione della scuola, del futuro, delle proprie capacità, del sapere e dell’imparare, migliorando anche noi stessi. Come dice Erasmo, è molto più gratificante voler imparare che dover studiare. Ed è quello che ci insegnano qua. È tutto pensato a noi, niente è a caso. Ci motiva a venirci, ci fa venire la voglia di alzarci al mattino, curiosi delle cose nuove che si possono imparare. La Cometa è un luogo in cui imparare, migliorare, conoscere, andarci diventa un piacere che ti fa spuntare quel sorriso sul viso. E ora sono ancora più convinta di prima. Ho scelto la scuola giusta e non posso esserne più felice. La Cometa è una cometa piena di luce che attraversa i nostri dubbi, i nostri pensieri negativi, senza spegnersi ma stravolgendoli, per poi arrivare nei nostri cuori e nelle nostre menti. Questa scuola è speranza, gioia, un ancora a cui aggrapparsi e positività, ma soprattutto un’occasione. E se c’è, perché non sfruttarla? [di Johanna Bautista] CULTURA IN TEMPO REALE USCITE FORMATIV E TOUR DI COMETA FLASH MOB Accogliere danzando, fino a coinvolgere Erasmo Figini guida le prime alla scoperta dei luoghi, dei segni e dei significati di Cometa L o scorso mercoledì 25 settembre le quattro classi prime hanno fatto una visita per tutta Cometa, seguendo Erasmo Figini, che li ha guidati attraverso l’ associazione, il cortile e i giardini. In associazione Erasmo ha parlato della pre-adozione, del dopo scuola e delle famiglie. Evidente, mentre parlava, come fosse una cosa su cui mette ogni giorno fatica e amore. Nella sala comune la cosa che colpisce di più è come Erasmo abbia curato tutto nei minimi dettagli. Il fatto che non ci siano cose appuntite o spigoli, per evitare che i bambini o altri si possano fare male. Nel giardino di Cometa ci ha mostrato la fontana che una volta era un letamaio. Anche qui si nota la passione con cui lui ha trasformato qualcosa di vecchio e rovinato in qualcosa di bello e raffinato, valorizzando ciò che di bello lui riusciva a vedere. Il giardino è molto curato, come il resto dell’associazione. Sapere che tempo fa, dove ora si trova l’associazione, vi era una cascina abbandonata colpisce perché ora non lo sembra più, affatto, e questo grazie allimpegno per ristrutturarla. La visita per Cometa seguendo chi l’ha pensata e voluta, ha rivelato cose che diversamente non si sarebbero mai potute sapere o capire. [di Marta Bianchetta] STUPITI DAL SILENZIO Uscita a Civate: come riscoprire la vista e l’udito «L a gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto». Questa frase scritta da Charles Burowsky mi ha fatto riflettere molto. Appena l’ho letta ho pensato all’uscita che abbiamo fatto a Civate. È stata davvero utile quest’esperienza: abbiamo sviluppato i nostri sensi, facendo silenzio, ascoltando i suoni della natura che ci circondava, e quelli dei nostri passi, che risuonando insieme ci hanno fatto sentire parte di un gruppo unito per uno scopo, di qualcosa di grande. Una volta arrivati abbiamo scoperto l’importanza dell’osservazione “lavorando”. La professoressa Conti ci ha fatto costruire una bussola con un cartoncino, degli stuzzicadenti e ci ha fatto osservare l’importante ombra creata dal sole. Abbiamo visto lo spostamento della luce 4 in base nel corso della giornata e distinto l’est e l’ovest, il nord e il sud. In cima la vista era indescrivibile: tutta la fatica che abbiamo fatto per salire è stata spesa benissimo. L’ultima attività che abbiamo fatto è stata cantare dei piccoli brani di canti alpini, ed è stato sorprendente capire come più voci insieme possano creare un’armonia così affascinante. Questa uscita ci ha rivelato come siamo parte di una cosa grande, importante. Nel nostro caso è Cometa, sinonimo di famiglia, casa, vita. Il significato di quella frase è che non servono soldi, ricchezze o altri oggetti, ma solo persone da amare, che ci accettino per ciò che siamo veramente, con i nostri pregi e difetti, perché siamo unici e l’unicità di ognuno di noi e lo spettacolo migliore che ci sia. [di Sara Muraca] MUSICA Backup on tour di Lorenzo Jovanotti Si è da poco concluso Backup on tour, il primo tour negli stadi di Lorenzo Jovanotti, una raccolta di tutte le sue canzoni dal 1972 al 2013. Per il cantautore si è trattato del modo per ringraziare tutti i suoi fans, perché è grazie a loro che è riuscito ad arrivare dove si trova: un traguardo che non avrebbe mai pensato di raggiungere. La scelta del titolo Backup, se da un lato esprime un voler mettere da parte il passato per proseguire con una strada nuova, dall’altro rivela desiderio di non volerlo dimenticare. Il primo nuovo singolo della raccolta si intitola Tensione Evolutiva, e racconta tutti i cambiamenti cui Lorenzo ha assistito in tutti questi anni. La frase «eppure ho questo nodo tra lo stomaco e la gola... voragine incolmabile» vuole far capire che anche se sono passati tanti anni non riesce a frenare la sua voglia di fare, di andare avanti e di migliorare per trasmettere a suoi fans ciò che lui sente e prova. Con questo tour Jovanotti ha tentato di radunare tutti suoi fan per farli sentire uniti, perché tutti loro erano lì per lo stesso motivo: divertirsi, essere felici, emozionarsi e pensare alla propria vita con un sorriso sereno che. Jovanotti sa come trasmettere tutta la sua energia positiva, ritornando all’essenziale sa cogliere con poesia quello che non tutti sanno vedere. “Che bello è quando c’è tanta gente, e la musica ci fa star bene... È una libidine è una rivoluzione quando ci si può parlare con una canzone... Che bello è quando lo stadio è pieno, e la musica riempie il cielo...’’ [a cura di Selene Distefano] CINEMA Anna dei miracoli Nel 1896, in Alabama, nacque Helen Keller. A soli di 19 mesi le diagnosticarono una meningite acuta. Guarita, la bambina rimase cieca e sorda. La bambina crebbe, inconsapevole di se stessa e del mondo. Dopo sei anni la situazione in famiglia divenne talmente ingestibile che genitori stavano per mandarla in un ospizio. A quel punto le venne incontro l’educatrice Anna Sullivan, che, come lei, aveva sperimentato la cecità. Anna fa di tutto per educarla, cercando di raggiungerla là dove si trova. Le insegna un alfabeto, e con esso le insegna a pensare e a capire cosa avesse davanti, nonostante non riuscisse né a vedere né sentire. Il film Anna dei miracoli e il libro Il mondo in cui vivo, scritto da Hellen adulta, mi hanno insegnato ad ascoltare molto meglio le cose che mi circondano, a mangiare più lentamente per gustare i cibi, ad osservare tutti i posti in cui vado e a non limitarmi a toccare o guardare gli oggetti ma a sentire le cose che mi circondano. Proprio come fa Erasmo, che ha voluto il ristorante perché ci sedessimo a mangiare per gustare al meglio le cose mentre si può ammirare il panorama di Como. [a cura di Vladimir Giudici] 5 Negli ultimi mesi, già per tre volte, in Cometa si sono svolti dei flash mob di accoglienza: per Zara, BSK, Francesco Facchinetti. Sono rimasti tutti colpiti dal nostro modo di accogliere unico e indescrivibili: la danza coordinata di un gruppo numeroso di persone d’accordo per esibirsi su dei passi non complessi. Spesso si sceglie un luogo molto frequentato: un centro commerciale, una piazza. Per noi il luogo è la piazzetta della Città nella Città. Il flash mob si divide in due parti: nella prima dei ragazzi improvvisano e nella seconda tutti eseguono una coreografia. Perché non deve essere complicata? Perché ci possono essere persone non portate per la danza che altrimenti potrebbero commettere errori: il flash mob deve poter coinvolgere proprio tutti. Chi crea una coreografia oppure un’improvvisazione, riflette su come coinvolgere le persone e così farle divertire. La cosa più soddisfacente è vedere spettatori che si lasciano trasportare e iniziano a ballare perché gli piace la musica o la coreografia! La cosa commuove sempre. Come per esempio quando sono venuti i responsabili di BSK per la premiazione del concorso di idee: due di loro si sono lasciati coinvolgere ballando in piazza, e i professori Sinatra, Campiotti e Nicotra si sono esibiti sul balcone della scuola. Sono delle bellissime esperienze, speriamo riaccadano! [a cura di Eugenia Buscetta] Flash mob per BSK.