...

APPRODANO A LAMPEDUSA, PRONTI A RISCHIARE TUTTO

by user

on
Category: Documents
19

views

Report

Comments

Transcript

APPRODANO A LAMPEDUSA, PRONTI A RISCHIARE TUTTO
INTERNATIONAL
N.4
DIETRO UN BANCO
OTTOBRE 2013
PREPARATION FOR INTERNSHIP
AND MOOD BOARDS
Right now, in Tessile 3, we are preparing
for our internship.
We are making mood boards with Ms. Longoni. In order to make
these mood boards, we
all brought in an object
that represented us. This
object was supposed to
show a connection between our personal lives, our
past, and Cometa.
For example, Riccardo brought a photo of
himself surrounded by smoke in order to show the obscurity of identity. He explained that at Cometa, he has learned to look at people differently than he did before.
He has learned that the eyes are very important because, at Cometa, we learn to look
at people in a new way. Black smoke in the picture represents the darkness and the
obscurity of the person whereas the eye in the background shows that we have to learn to see each other despite the darkness.
Another example is Sofia’s object. She brought a piece of wood because she wanted to represent the unity of Cometa. She thought of the grain of the wood which reminded her of her dad, who was a carpenter. She associates Cometa with her dad
because there is a continuity between the work she does here and her Dad just as a
piece of wood is one and continuous in its pattern.
Now, Textile 3 is preparing for their internship. These mood boards have helped
them gather their thought and experiences in order to start bringing what they have
learned at Cometa into the world of work.
[by Riccardo and Sofia]
Direttore responsabile
Andrea Di Domenico
Redazione
Johanna Bautista, Mirko Besseghini,
Marta Bianchetti, Eugenia Buscetta,
Linda Consonni, Selene Distefano,
Simone Galfrascoli, Marco Geninazza,
Vladimir Giudici, Elisa Mascheroni,
Sara Muraca, Riccardo Petrelli,
Sofia Tognoni, Camilla Turconi.
Collaboratori
Luca Doninelli, Alessandro Mele,
Francesco Campiotti, Giovanni Figini,
Mariachiara Gomaraschi,
Marianna Nicotra, Luisa Tracogna.
EDITORIALE
Supervisore
Alessandro Banfi
di Andrea Di Domenico
Stampa
IeFP “Cometa Formazione
Scuola Oliver Twist
Via Madruzza 36,
22100 Como (CO)
Progetto grafico
Matteo Riva
Impaginazione
Creativa Design - creativa-db.it
This month’s
QUESTION
What gets broken without
being held?
Next month the solution
SOLUTIONS
CONTATTACI!
Last issue’s answer:
A coffin
twist again
8
Giorni fa è venuto a mancare a
Roma l’ex generale delle SS Erich
Priebke. Questo accaduto ci fa
tornare indietro nel tempo di 70
anni, quando la fame e la paura della
guerra e delle deportazioni erano
all’ordine del giorno. Di certo non si
può e non si deve dimenticare, come
purtroppo succede ai giorni nostri,
che qualcuno abbia negato il diritto
alla vita a un altro essere umano
giudicandolo inferiore.
Numerosi sono i gruppi
negazionisti ed il governo italiano
sta lavorando per una legge che
li contrasti. Ma il punto è: si può
negare ad un uomo la sepoltura? Il
Vaticano ha dato un buon segnale, un
no per negare la sepoltura a Roma e
per impedire che venissero celebrati i
funerali di Stato. Un gesto, quello del
Vaticano, che ha fatto respirare tutti i
familiari delle vittime coinvolte nella
deportazione del secondo conflitto
mondiale.
APPRODANO A LAMPEDUSA,
PRONTI A RISCHIARE TUTTO
di Alessandro Banfi
L
ampedusa è un posto unico. Di pungente e struggente bellezza. Verde
e azzurro, con un sapore d’Africa e
un’atmosfera di oltremare. Purtroppo è
diventata la terra di un tragico confine:
l’avamposto dell’Europa di fronte ai Paesi poveri del Nordafrica. L’Italia è sotto
choc per l’ultima strage che si è consumata a ridosso delle sue spiagge. Quasi 300
persone hanno perso la vita nel tentativo
di cambiarla: uomini, donne e bambini
provenienti da luoghi dove evidentemente è così duro vivere, e sopravvivere, che
val la pena di rischiare di perdere l’esistenza, nella speranza di migliorarla.
Una scalata dall’Africa all’Europa
Prima considerazione: ma che razza di
mondo abbiamo costruito? C’è qualcosa
che non torna se la morte è il prezzo del-
1
la disuguaglianza fra nord e sud del mondo. Questi profughi arrivano da noi per
venire a stare in Europa, non solo in Italia. Approdano a Lampedusa perché sognano di vivere a Londra, Parigi, Berlino,
Amsterdam… E il sistema economico che
abbiamo creato, forse per la prima volta
nella storia moderna, dal tempo dell’accumulazione feudale della ricchezza, genera una crescita che ha la caratteristica
di creare sempre meno ricchi (più ricchi)
e sempre più poveri (più poveri). Una spirale micidiale, su cui molti grandi economisti del pianeta, si spaccano la testa.
Volete sapere qual è il titolo dell’ultimo libro del premio nobel Joseph Stiglitz? “Il prezzo della disuguaglianza”.
Prendete i cosiddetti Brics, Brasile, India,
Cina e Sudafrica, gli unici Paesi del mondo ad avere in questa fase uno sviluppo
tumultuoso del Pil. Ebbene sono Paesi
dove la tensione sociale è salita al massi-
›
› mo livello e lo sbalzo fra le favelas/ba-
ACCADE IN COMETA
raccopoli e i mega grattacieli dei distretti finanziari delle città sembra un
dislivello incolmabile. Per tornare alla
bellissima Lampedusa, il dislivello che
chi prende un barcone tenta di scalare
è quello fra Africa ed Europa.
Il futuro: l’accoglienza
Seconda considerazione: quella
massa di poveri che rischia la vita attraversando il Canale di Sicilia è una
risorsa per l’Europa e anche per il nostro Paese. Senza l’afflusso costante di
nuove persone le nostre società diventerebbero asfittiche, senza speranza,
senza futuro. L’Italia, senza “stranieri”, scomparirebbe in trent’anni. Lo
dicono i numeri e le statistiche su crescita della popolazione, generazioni,
famiglie. Non siamo più “generativi”,
non solo dal punto di vista della nascita di nuovi bambini, ma anche di nuove imprese, nuove città, nuove attività di ogni tipo.
C’è un vescovo cattolico a Los Angeles, Josè Horacio Gomez, che si sta
battendo negli Stati Uniti proprio per
rovesciare il luogo comune che vede anche oltreoceano l’approdo degli
ispanici, provenienti dal Messico e dal
Sudamerica, come una disgrazia e non
come una risorsa. “Ci vuole un nuovo
patto di cittadinanza”, sostiene e dice:
“Dobbiamo capire che gli immigrati
sono una vera e propria benedizione
del Signore”. Il nostro futuro dipende
anche da come sapremmo accoglierli e farli diventare europei ed italiani.
Easy Peasy
Scoppiata una nuova
moda: il cappello
di lana come migliore
amico, sempre e a
qualsiasi temperatura.
Molti gli interrogativi:
Che microclima si cela lì
sotto? Quali forme
di vita? Quante speranze
in un lavaggio
risanatore?
D A L FA R E A L S A P E R E
NUOVA COMMESSA,
NUOVO PANNELLO
ne il committente lo valuta e infine indica l’evento che chiede venga realizzato.
Come nasce un pannello tendenza
APPRENDERE ATTRAVERSO
L’ESPERIENZA
Toccafondi, sottosegretario all’istruzione,
visita l’Oliver Twist di Cometa
V
enerdì 27 settembre l’Oliver Twist pullulava di studenti più eleganti del solito, camicie azzurre e bianche ovunque, ragazze truccate con precisione. Si
respirava un’aria di attesa: quel giorno
doveva accadere qualcosa di importante:
la visita del sottosegretario all’istruzione
Gabriele Toccafondi. Il politico ha visitato la scuola curioso di conoscere il metodo “dall’esperienza alla conoscenza”, e di
capire perché in Cometa non vi fossero
aule ma uffici. Oltre ad essersi intrattenuto nei diversi laboratori, il sottosegretario
ha voluto parlare personalmente con gli
studenti e assistere alle lezioni.
Approvazione per il metodo:
partire dall’esperienza
Durante la conferenza stampa che ha
fatto seguito alla visita, Toccafondi ha
esposto gli obiettivi chiari del ministro
dell’istruzione Maria Chiara Carrozza e
2
ha espresso molti giudizi positivi sulla
scuola. Ha apprezzato il fatto che si parta
dall’ esperienza vera e propria per imparare le diverse professioni, ma anche per
studiare l’italiano e la matematica, descrivendo brioches degustate o scegliendo le misure adatte per un sottopentola
navigando con un tablet, cosa nelle scuole tradizionali non avviene quasi mai.
Inoltre si è soffermato sull’umanità di
questo centro di Istruzione e formazione
professionale, specialmente a proposito
del rapporto professore-alunno. Gabriele
Toccafondi si è fermato a rispondere alle domande degli studenti - giornalisti e
reporter, e si è concesso per qualche foto: non è un fatto che avviene quotidianamente, né in tutte le scuole.
[di Linda Consonni]
Nella foto, Il sottosegretario osserva
gli studenti a lavoro.
C
ome ogni anno, anche quest’anno in
Cometa arrivano nuove commesse e
perciò anche nuovi pannelli tendenza da ideare.
Di cosa si tratta
Il pannello è un luogo su cui riporre
idee, spunti e tutto ciò che riguarda il tema dell’anno: Cometa. Andare alla ricer-
ca di oggetti ed elementi per il pannello
è il modo più giusto ma anche più divertente per scoprire e conoscere a fondo il
tema. Foglie, fiori, foto, frasi, cartigli, disegni, oggetti che parlano di sé: il tema
racconta di un luogo, di oggetti, di persone che bisogna essere pronti a scoprire.
Per completare il pannello tendenza si ha
un arco di tempo di circa un mese. Alla fi-
L’anima del realizzare
Un evento o un prodotto senza pannello tendenza, significherebbero eventi
o collezioni senza la fase di ideare e quindi senz’anima: è indispensabile per procedere con il progetto. Tutte le classi hanno realizzato il proprio pannello, ciascuna
con il proprio stile e la propria personalità, ognuno diverso perché ogni classe ha
passato un tempo differente e ha vissuto
le proprie esperienze in Cometa, scoprendo di più o di meno. Ma la cosa più importante è scoprire Cometa in tutta la sua unicità, e noi che ne facciamo parte.
[di Elisa Mascheroni]
AULE COME UFFICI: UN AIUTO
A LAVORARE CON SERIETÀ
Le prime impressioni sulla novità
che ci ha accolto
Q
uest’anno siamo stati accolti da immense novità, una in particolare mi
ha lasciata stupita, le aule sono diventate uffici. In ogni ufficio c’è un professore pronto ad accoglierci ad ogni cambio
ora. Questo significa che da quest’anno
non sono più i docenti a girare nelle diverse aule ma siamo noi che ci rechiamo
negli uffici in base al lavoro che dobbiamo affrontare. Questo aiuta noi studenti
ad entrare maggiormente nel mondo del
lavoro perché, per me, è più immediato
il rapporto studio-attività lavorativa. Gli
uffici sono: Promotion, Management e
International lab. Nei primi tempi, molti di noi (me compresa) giravano per la
scuola in cerca dell’aula in cui si sarebbe
tenuta la lezione, ma ciò faceva perdere
un po’ di tempo. Questo ci ha fatto capire subito che bisognava investire bene il
7
proprio tempo durante quell’ora.
Un’idea in sintesi molto utile, sia per
noi sia che per i docenti, per tenere sempre presente l’obiettivo commessa. Permane qualche piccolo problema, quelle
volete in cui i docenti cambiano ufficio
e noi giriamo alla ricerca, ma pian piano
tutto va sistematizzandosi e per il resto
procede a gonfie vele.
[di Elisa Mascheroni]
FOCUS: IL METODO
CONCORSO BERSHKA:
WHO’S THE WINNER?
stono alla premiazione svoltasi nella aula
Magna il 16 settembre 2013 a poca distanza dall’inizio del nuovo anno scolastico.
La premiazione del concorso diventa
un evento per la scuola
D
oppia sorpresa per gli studenti della
Scuola Oliver Twist. Dopo tanto impegno e costante lavoro per il “concorso Bershka”, svoltosi lo scorso anno, i
ragazzi del Tessile vengono diplomati dai
rappresentanti della famosa catena di negozi di abbigliamento spagnola, sotto gli
occhi increduli e un po’ invidiosi dei compagni della Sala Bar e del Legno, che assi-
UN INCONTRO... UNA SORPRESA
Armeno mobilita il corso legno.
La nuova commessa dei 100 manutentori:
un albergo all’insegna del bello.
T
radizione e innovazione, un pensiero condiviso con il nostro committente che ci ha fatto andare
d’accordo dal primo momento. La commessa dell’albergo di Armeno sembra poter avere inizio, dopo una lunga mattinata passata insieme al sindaco
di Armeno Pietro Cortis e all’architetto incaricato della progettazione della
F O C U S : D A L FA R E A L S A P E R E
nuova struttura, siamo riusciti a far accettare la nostra proposta della Camera campione presentata venerdì questo.
All’incontro erano presenti Erasmo e
Giovanni Figini, Alessandro Mele, i falegnami della Contrada degli Artigiani e cosa più importante e mai successa,
tre alunni per classe del corso del legno.
Siamo andati in Contrada circa due ore
6
Un viaggio a Barcellona
La sorpresa più grande non è stata, tuttavia, l’arrivo inaspettato di Mercedes e
dei suoi collaboratori, venuti da Barcellona, ma la premiazione di ben quattro progetti, e non tre come previsto prima dell’inizio del concorso. Questa premiazione
offrirà ai fortunati creatori dei progetti
vincenti un’opportunità unica e irripetibile: un viaggio a Barcellona per visitare
la sede centrale della vasta catena di negozi e per i ragazzi classificati al primo posto la vendita esclusiva del loro progetto,
che potremmo ammirare in tutte le vetrine Bershka il prossimo novembre.
[di Camilla Turconi]
prima per preparare la camera e la presentazione orale, che forse era la parte
più importante e difficile.
Successivamente, verso le 11, sono arrivati i committenti, i quali, appena entrati, sono rimasti sorpresi per la bellezza
della camera finita, ma anche per la passione e la serietà che abbiamo dimostrato nel lavoro fatto piano piano con l’aiuto dei falegnami. Abbiamo scelto come
portavoce Carlotta Piccolo, che ha saputo spiegare molto bene la camera in tutti
i suoi dettagli, mentre alcuni di noi sono
intervenuti illustrando ulteriori dettagli o
rispondendo alle domande del committente. Questo lavoro ci sta permettendo
di sviluppare competenze fondamentali in ambito organizzativo e professionale.
Guardando le facce meravigliate dei
nostri committenti, abbiamo capito subito
che erano soddisfatti e contenti del risultato ottenuto e, parlando con noi, si sono
sorpresi della nostra passione, attenzione
e orgoglio per il frutto del nostro lavoro.
La giornata è finita con un pranzo
presso il ristorante di Cometa, durante il quale abbiamo avuto la possibilità
di esprimere un giudizio sulla mattinata. Abbiamo ringraziato il sindaco e l’architetto, che era così emozionato dall’evento, che stava facendo tardi ad un altro
appuntamento; questo fatto ci ha fatto
capire ancora di più quanto era interessato a noi e al nostro modo di lavorare.
[di Mirko Besseghini e Simone Galfrascoli]
MATEMATICA DAL FARE AL
SAPERE: WOOD MANAGEMENT
Progettare dei sottopentola per imparare
la matematica entrando nel mondo del lavoro
D
all’inizio dell’anno, con il professore
di Matematica, siamo riusciti a concludere un progetto: a gruppi di 3-4
persone abbiamo realizzato un preventivo riguardante quattro sottopentola (per
due pentole e due padelle ). Ogni gruppo ha proposto il proprio preventivo alla classe come se fosse un committente esterno. Per realizzarlo, ogni gruppo,
utilizzando i Tablet e internet, ha dovuto scegliere il materiale (essenza legnosa e relativo prezzo ), i fornitori, valuta-
re i prezzi dei competitors e fare alcuni
calcoli per arrivare al prezzo finale prima
di lanciare il prodotto sul mercato. Nel
prezzo finale abbiamo aggiunto i costi fissi, come la colla e lo scotch e il guadagno
della bottega, ovvero il 70%, e il prezzo
dell’iva, il 22%. I gruppi hanno scelto come forma di base il quadrato e, seguendo le indicazioni del professore, hanno
diviso i sottopentola in tre strati, più un
altro obbligatoriamente in sughero (necessarioper non rovinare la superficie in
LA GRAMMATICA CON LE
BRIOCHES. COMETA PER ME
Una degustazione per imparare la grammatica
italiana e riscoprire il piacere della scuola
I
l giorno 27 settembre 2013, la prof. di
Italiano, in Hospitality Promotion, ha
proposto una lezione molto particolare, dedicata al gusto.
Imparare in un ufficio
L’obiettivo di questo primo periodo di
scuola è di sviluppare i 5 sensi. In queste
settimane abbiamo avuto modo di utilizzarli, ma il gusto era quello che ci mancava. Così, dopo l’intervallo, ci siamo ritrovati sul banco un piattino con due
brioches: una del bar di Cometa e una
confezionata, una di quelle che si compra
al supermercato. Sfortunatamente non
siamo passati direttamente a gustarcele
,perché dietro a tutto questo ci aspettava
un attività in classe da fare. La prof ci ha
consegnato una scheda su cui erano indicati i 5 sensi. Per ogni senso dovevamo
scrivere dei nomi, aggettivi e verbi associati alle due brioche, descrivendole.
Ad esempio: ODORATO.
Nomi: profumo, dolcezza, burro, freschezza, puzza. Aggettivi: dolce, profumato, fresco, salato, delizioso, burroso,
ipercalorico, puzzoso. Verbi: annussare, esalare, inalare, emanare, profumare,
rinfrescare, puzzare.
Ci siamo occupati prima della vista,
3
legno). I gruppi hanno scelto il legno in
base alle sue caratteristiche ed al suo colore, combinando vari contrasti per migliorarne l’estetica. Per il lavoro la classe
ha dovuto rispettare una scadenza precisa e autonomamente a casa, ciascuno
ha dovuto concludere il proprio progetto portando a termine il lavoro. Così facendo la classe ha appreso come ci si deve comportare con il cliente reale, ovvero
come funziona il mondo del lavoro.
[di Marco Geninazza]
poi del tatto e dell’odorato e infine del gusto. Durante la lezione non potevamo notarlo, ma abbiamo imparato più di quello
che pensavamo. Infatti, oltre a sviluppare il gusto, sapendo distinguere il sapore delle due brioche, abbiamo classificato nomi, aggettivi e verbi, riuscendo ad
ampliare il lessico Assaggiando le brioche
(momento più atteso da tutti) si poteva
notare l’enorme differenza. Si capisce che
da noi si fa sul serio. Al mattino non servono brioche confezionate o scongelate.
Ogni mattina una novità
Ogni mattino si parte dalla materia prima e da questo si può capire la professionalità, la realtà del lavoro che ci aspetta in
Cometa. Ammetto che è stata una delle
lezioni migliori che abbia mai fruequentato, perché mi sono divertita e non annoiata, eravamo tutti presi a trovare parole
nuove. Non era una lezione tradizionale,
in cui la prof spiega solo quelle quattro regole sui nomi, aggettivi e verbi, per poi assegnarci degli esercizi da fare in classe, in
silenzio, ognuno per conto suo. Tutti parlavano ed erano coinvolti. È in questo modo che avviene una lezione in un ufficio
e non in un’aula. Qui tutti possono esprimere la propria opinione, che viene poi
confrontata con le altre. Non ci si può annoiare perché si è troppo impegnati a parlare, a pensare a cosa dire o ascoltare gli
›
› altri. Le prof e la tutor ci aiutano, in-
coraggiano, insegnano, ma alla fine i
protagonisti siamo noi. Siamo sinceri.
Quale studente non ha mai fatto fatica
con la scuola? Troppi compiti, troppe
cose da studiare, non capite e complicate, i brutti voti che peggiorano tutto,
la noia, troppe volte ci siamo detti ‘ma
questa roba a me che frega?’ e l’unica
ragione di andarci erano gli amici o la
costrizione dei genitori.
La passione nasce,
l’interesse cresce
Ma in questa scuola è diverso. Qui
l’attenzione che viene data parte dal
singolo. Qui si impara attraverso l’esperienza, la teoria insieme alla pratica, non separatamente. Qui si entra
a contatto con la realtà vera e propria
del lavoro, non letta su pagine di un
libro. Così l’interesse cresce e la passione nasce. È una cosa bella sapere
che qualcuno ha pensato a noi ,che si
è messo nei nostri panni, dietro a un
banco e non dietro alla cattedra. Che
qualcuno, invece di pensare sempre ai
problemi degli adulti, ha posto la sua
attenzione su di noi, capendo che un
giorno il mondo dipenderà da noi, ed
è meglio che iniziamo a capirci qualcosa. Qualcuno che sia riuscito a rispondere alle nostre esigenze, creando un
metodo di studio diverso da quello a
cui siamo abituati sin dalle elementari.
Questa scuola è un’occasione.
Un’occasione di cambiare opinione
della scuola, del futuro, delle proprie
capacità, del sapere e dell’imparare,
migliorando anche noi stessi. Come
dice Erasmo, è molto più gratificante voler imparare che dover studiare. Ed è quello che ci insegnano qua.
È tutto pensato a noi, niente è a caso.
Ci motiva a venirci, ci fa venire la voglia di alzarci al mattino, curiosi delle
cose nuove che si possono imparare.
La Cometa è un luogo in cui imparare,
migliorare, conoscere, andarci diventa un piacere che ti fa spuntare quel
sorriso sul viso. E ora sono ancora più
convinta di prima. Ho scelto la scuola
giusta e non posso esserne più felice.
La Cometa è una cometa piena di
luce che attraversa i nostri dubbi, i nostri pensieri negativi, senza spegnersi
ma stravolgendoli, per poi arrivare nei
nostri cuori e nelle nostre menti. Questa scuola è speranza, gioia, un ancora
a cui aggrapparsi e positività, ma soprattutto un’occasione. E se c’è, perché non sfruttarla?
[di Johanna Bautista]
CULTURA IN TEMPO REALE
USCITE FORMATIV E
TOUR DI COMETA
FLASH MOB
Accogliere danzando,
fino a coinvolgere
Erasmo Figini guida le prime alla scoperta
dei luoghi, dei segni e dei significati di Cometa
L
o scorso mercoledì 25 settembre le
quattro classi prime hanno fatto una
visita per tutta Cometa, seguendo
Erasmo Figini, che li ha guidati attraverso l’ associazione, il cortile e i giardini.
In associazione Erasmo ha parlato della
pre-adozione, del dopo scuola e delle famiglie. Evidente, mentre parlava, come
fosse una cosa su cui mette ogni giorno
fatica e amore. Nella sala comune la cosa
che colpisce di più è come Erasmo abbia
curato tutto nei minimi dettagli. Il fatto
che non ci siano cose appuntite o spigoli, per evitare che i bambini o altri si possano fare male. Nel giardino di Cometa
ci ha mostrato la fontana che una volta
era un letamaio. Anche qui si nota la passione con cui lui ha trasformato qualcosa
di vecchio e rovinato in qualcosa di bello e raffinato, valorizzando ciò che di bello lui riusciva a vedere. Il giardino è molto curato, come il resto dell’associazione.
Sapere che tempo fa, dove ora si trova
l’associazione, vi era una cascina abbandonata colpisce perché ora non lo sembra più, affatto, e questo grazie allimpegno per ristrutturarla.
La visita per Cometa seguendo chi l’ha
pensata e voluta, ha rivelato cose che diversamente non si sarebbero mai potute
sapere o capire.
[di Marta Bianchetta]
STUPITI DAL SILENZIO
Uscita a Civate: come riscoprire la vista e l’udito
«L
a gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto». Questa frase scritta da
Charles Burowsky mi ha fatto riflettere
molto. Appena l’ho letta ho pensato all’uscita che abbiamo fatto a Civate. È stata
davvero utile quest’esperienza: abbiamo
sviluppato i nostri
sensi, facendo silenzio, ascoltando i suoni della natura che ci
circondava, e quelli dei nostri passi, che
risuonando insieme
ci hanno fatto sentire parte di un gruppo
unito per uno scopo, di qualcosa di grande. Una volta arrivati abbiamo scoperto
l’importanza dell’osservazione “lavorando”. La professoressa Conti ci ha fatto
costruire una bussola con un cartoncino, degli stuzzicadenti e ci ha fatto osservare l’importante ombra creata dal sole.
Abbiamo visto lo spostamento della luce
4
in base nel corso della giornata e distinto l’est e l’ovest, il nord e il sud. In cima
la vista era indescrivibile: tutta la fatica
che abbiamo fatto per salire è stata spesa benissimo. L’ultima attività che abbiamo fatto è stata cantare dei piccoli brani di
canti alpini, ed è stato sorprendente capire come più voci insieme possano creare
un’armonia così affascinante. Questa uscita ci ha rivelato come
siamo parte di una cosa grande, importante. Nel nostro caso è Cometa, sinonimo di
famiglia, casa, vita. Il significato di quella frase è che non servono soldi, ricchezze
o altri oggetti, ma solo persone da amare,
che ci accettino per ciò che siamo veramente, con i nostri pregi e difetti, perché
siamo unici e l’unicità di ognuno di noi e
lo spettacolo migliore che ci sia.
[di Sara Muraca]
MUSICA
Backup on tour
di Lorenzo Jovanotti
Si è da poco concluso Backup on tour,
il primo tour negli stadi di Lorenzo Jovanotti, una raccolta di tutte le sue canzoni dal 1972 al 2013. Per il cantautore
si è trattato del modo per ringraziare tutti i suoi fans, perché è grazie a loro che è
riuscito ad arrivare dove si trova: un traguardo che non avrebbe mai pensato di
raggiungere.
La scelta del titolo Backup, se da un
lato esprime un voler mettere da parte
il passato per proseguire con una strada
nuova, dall’altro rivela desiderio di non
volerlo dimenticare.
Il primo nuovo singolo della raccolta
si intitola Tensione Evolutiva, e racconta
tutti i cambiamenti cui Lorenzo ha assistito in tutti questi anni. La frase «eppure
ho questo nodo tra lo stomaco e la gola...
voragine incolmabile» vuole far capire
che anche se sono passati tanti anni non
riesce a frenare la sua voglia di fare, di andare avanti e di migliorare per trasmettere a suoi fans ciò che lui sente e prova.
Con questo tour Jovanotti ha tentato
di radunare tutti suoi fan per farli sentire
uniti, perché tutti loro erano lì per lo stesso motivo: divertirsi, essere felici, emozionarsi e pensare alla propria vita con
un sorriso sereno che. Jovanotti sa come
trasmettere tutta la sua energia positiva,
ritornando all’essenziale sa cogliere con
poesia quello che non tutti sanno vedere.
“Che bello è quando c’è tanta gente, e
la musica ci fa star bene... È una libidine
è una rivoluzione quando ci si può parlare con una canzone... Che bello è quando lo stadio è pieno, e la musica riempie
il cielo...’’
[a cura di Selene Distefano]
CINEMA
Anna dei miracoli
Nel 1896, in Alabama, nacque Helen
Keller. A soli di 19 mesi le diagnosticarono una meningite acuta. Guarita, la
bambina rimase cieca e sorda. La bambina crebbe, inconsapevole di se stessa e
del mondo. Dopo sei anni la situazione
in famiglia divenne talmente ingestibile
che genitori stavano per mandarla in un
ospizio. A quel punto le venne incontro
l’educatrice Anna Sullivan, che, come lei,
aveva sperimentato la cecità. Anna fa di
tutto per educarla, cercando di raggiungerla là dove si trova. Le insegna un alfabeto, e con esso le insegna a pensare e
a capire cosa avesse davanti, nonostante non riuscisse né a vedere né sentire. Il
film Anna dei miracoli e il libro Il mondo
in cui vivo, scritto da Hellen adulta, mi
hanno insegnato ad ascoltare molto meglio le cose che mi circondano, a mangiare più lentamente per gustare i cibi, ad
osservare tutti i posti in cui vado e a non
limitarmi a toccare o guardare gli oggetti ma a sentire le cose che mi circondano.
Proprio come fa Erasmo, che ha voluto il
ristorante perché ci sedessimo a mangiare per gustare al meglio le cose mentre si
può ammirare il panorama di Como.
[a cura di Vladimir Giudici]
5
Negli ultimi mesi, già per tre volte,
in Cometa si sono svolti dei flash mob
di accoglienza: per Zara, BSK, Francesco Facchinetti. Sono rimasti tutti colpiti dal nostro modo di accogliere unico e indescrivibili: la danza coordinata
di un gruppo numeroso di persone
d’accordo per esibirsi su dei passi non
complessi. Spesso si sceglie un luogo molto frequentato: un centro commerciale, una piazza. Per noi il luogo è
la piazzetta della Città nella Città.
Il flash mob si divide in due parti: nella prima dei ragazzi improvvisano e nella seconda tutti eseguono una
coreografia. Perché non deve essere
complicata? Perché ci possono essere persone non portate per la danza
che altrimenti potrebbero commettere errori: il flash mob deve poter coinvolgere proprio tutti. Chi crea una coreografia oppure un’improvvisazione,
riflette su come coinvolgere le persone
e così farle divertire. La cosa più soddisfacente è vedere spettatori che si
lasciano trasportare e iniziano a ballare perché gli piace la musica o la coreografia! La cosa commuove sempre.
Come per esempio quando sono venuti i responsabili di BSK per la premiazione del concorso di idee: due di loro
si sono lasciati coinvolgere ballando
in piazza, e i professori Sinatra, Campiotti e Nicotra si sono esibiti sul balcone della scuola. Sono delle bellissime esperienze, speriamo riaccadano!
[a cura di Eugenia Buscetta]
Flash mob per BSK.
Fly UP