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STRATEGIE PER GESTIRE L`INDISCIPLINA

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STRATEGIE PER GESTIRE L`INDISCIPLINA
STRATEGIE PER
GESTIRE L’INDISCIPLINA
Relatore: Mario Polito, Psicologo
www.mariopolito.it
Email: [email protected]
La classe (2008) Film di Laurent Cantet,
Romanzo di Francois Bégaudeau (2007)
Strategie
Metacognizione
OBIETTIVI
1. La disciplina preventiva (a lungo termine) e la disciplina correttiva
(nei momenti di emergenza).
2. La voce come strumento educativo.
3. Stoppare il comportamento scorretto con il metodo delle tre B.B.B.
4. Argomentazioni motivazionali.
5. Le regole condivise e le conseguenze previste.
6. La disciplina con dignità.
7. Riorientare il comportamento.
8. Evitare lotte di potere e i personalismi.
9. Metodo dei tre passi.
10. La disciplina.
11. Questionario sulle cause dell'indisciplina.
DESCRIZIONE
Quasi tutti i docenti riconoscono che oggi il problema principale a
scuola è la gestione dei comportamenti indisciplinati.
Tutti osservano che sono in aumento e che si è abbassata l'età in
cui cominciano ad emergere.
Molti i docenti lamentano un forte logoramento emotivo a gestire
comportamenti sempre più provocatori, egocentrici e qualche volta
maleducati.
Perché sta succedendo questo?
SITUAZIONI DI
INDISCIPLINA:
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Interrompere le lezioni
Disturbare il prof o i compagni
Chiacchierare
Non rispettare il proprio turno
Umorismo in modo inappropriato
Parole offensive
Provocazioni
Maleducazione
Prendere in giro
Contestare l’autorità del docente
Ridicolizzare il docente
Ingannare nei compiti (copiare)
Non rispettare le regole di classe.
Bullismo
Vandalismo
Violenza
Contestare
è fatica
Non
vogliamo
fare il test
di verifica
Conflitti e mobbing tra colleghi
Conflitti con i genitori
Conseguenze
Esercitazione a coppie
LE CAUSE
DELL’INDISCIPLINA
Esercitazione. Risultati.
CAUSE DELL’INDISCIPLINA
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Media (TV) modelli di esibizionismo: V. Sgarbi che da dello “stronzo” ai suoi avversari.
Un primo ministro da del “coglione” a 20 milioni di elettore che non lo votano.
Molte famiglie fanno fatica a dare e fare rispettare le regole. Famiglie che curano il
benessere affettivo, ma poco la dimensione etica. Abbiamo molti ragazzi sregolati. Un
genitore: Cosa posso fare. Io glielo dico sempre di studiare. Ma lui non ne ha voglia.
Cosa devo fare (Impotenza).
Adulti indisciplinati e maleducati. Modelli poco credibili e negativi: (Madre ad un
bambino di sei anni che si rifiutava di obbedire: “Ma mi stai prendendo per il culo”,
davanti ad altri bambini, davanti ad una scuola). Si può parlare il loro linguaggio per
avvicinarsi, senza essere maleducati. Se mi sfugge una parolaccia, chiedo scusa.
Negazione della fatica, dell’impegno, della conquista. Non si impegnano nello studio,
anche se non piace. Non si raggiunge niente senza conquista.
Iperprotezione che annulla il valore educativo delle frustrazioni “ottimali” (che sono
come gli anticorpi) che ci allenano ad essere più forti. La necessità sviluppo l’ingegno.
P. Crepet osserva: I nostri adolescenti sono fragili di fronte alle difficoltà e alle
frustrazioni.
Adolescenti deresponsabilizzati, perché gli adulti si colpevolizzano di tutto e
giustificano troppo gli adolescenti.
Gli adolescenti vivono solo nella dimensione del piacere “Mi piace. Non mi piace”, ma
non in quella della realtà “Devo fare anche quello che non mi piace”.
MODELLO DI
INTERVENTO:
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Visione educativa. Modello ABCDE
Affermare la propria credibilità.
Metodo della bandiera svizzera.
Metodo delle tre BBB
Verbalizzare l’accaduto.
Stoppare verbalmente.
Chiedere le ragioni.
Far considerare le conseguenze
Riaffermare le regole condivise.
Gestione cooperativa della disciplina.
Presentare il vantaggio delle regole.
Costo della risposta.
Presentare soluzioni alternative.
La mediazione.
Richiedere un impegno.
Riconciliazione.
Esercitazione a coppie
COME APPLICARE IL MODELLO DI INTERVENTO
• Minaccia di rigare, strisciare l'auto. “Qual è la tua auto?”. Cosa rispondere nel
caso si senta questa domanda come una profonda minaccia? E se mi hanno già
strisciato l’auto con un chiodo? Cosa fare?
• Come affrontare le provocazioni anonime. Come affrontare le provocazioni
“indirette” o anonime? Sul muro del bagno era stato scritto “Prof X frocio” e
“Prof.sa Y puttana”.
• Un allievo di 14 anni, durante la lezione, si permette di fare una sigaretta e poi va
da banco a banco e fa lo scemo. Non mi ascolta. Cosa si fa?
• Ragazzo appallottola (in forma di “aeroplano”) il compito di verifica e lo lancia
fuori della finestra, insulta il docente ed esce. Cosa faccio?
• Cosa dire ad uno studente che mi dice: “Ti denuncio…”.
• Gestire l'ammutinamento di gruppo? Esempio. Questa mattina gli alunni della mia
classe si sono rifiutati di indossare la divisa con la motivazione che faceva troppo
freddo. Motivazione infondata! Cosa si può fare con gli allievi che hanno deciso di
presentarsi a scuola senza il materiale scolastico (non hanno più né libri, né
classificatori, né compiti svolti)?
Esercitazione a coppie
LA PUNITIVITÀ
DEGLI
EDUCATORI:
LA PUNITIVITÀ DEGLI EDUCATORI
EMERGE QUANDO…
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Sono stanco
Sono in ritardo.
Sono stressato, sotto pressione.
Quando non sono ascoltato.
Quando ho esaurito qualsiasi altra risorsa.
Quando sono sovraccarico da molteplici tensioni causate dagli allievi o personali.
Quando ho dei malesseri fisici (in questi casi sono maggiormente suscettibile).
Quando mi offendono e mi provocano.
Se mi imbrogliano o mi ingannano.
Quando mettono in dubbio la mia verità.
Quando non è mantenuta la parola data.
Quando si approfittano di me e della mia buona fede.
Se mi impongono idee che non condivido.
Quando avverto una prepotenza.
Sono attaccato nell’intimo, nelle mie cose personale, nella famiglia.
Quando le cose non funzionano come da mio programma o tabella di marcia.
Sono già nervoso e psicologicamente fragile.
Mi trovo di fronte ad una situazione o persona aggressiva.
Esercitazione a coppie
LA CREDIBILITÀ
DEGLI
EDUCATORI:
PERDIAMO LA NOSTRA CREDIBILITÀ
QUANDO…
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I nostri comportamenti e le nostre valutazioni non sono equi.
Non c’è coerenza fra i nostri comportamenti e quello che chiediamo loro.
Facciamo errori di valutazione.
Non dedichiamo loro attenzione e ascolto.
Quando non manteniamo le promesse fatte.
Quando alle minacce non seguono i giusti provvedimenti.
Quando non seguiamo una linea comune nel far rispettare le regole.
Quando noi per primi non rispettiamo le regole che imponiamo loro.
Lasciamo correre comportamenti scorretti senza riprenderli.
Quando tentiamo di imporre regole o di giustificare provvedimenti disciplinari nei
quali noi, per primi, non crediamo.
Mostriamo un’insufficiente professionalità (sia didattica che educativa).
Quando ci imponiamo senza dare spiegazioni.
Quando siamo ingiusti nella valutazione.
Quando non riusciamo ad interagire con loro o non siamo disposti ad ascoltarli.
Quando ci reputiamo “onniscienti”.
Quando tradiamo le loro aspettative.
Quando ci dimostriamo troppo amichevoli nei confronti degli alunni.
Quando sorvoliamo sui loro comportamenti sbagliati.
Tesi
Tesi
705 Studenti in azzurro. 306 Genitori in verde. 242 Docenti in rosso
Tesi
Scala Motivazione Studenti 1 Parte
Tesi
Scala Motivazione Studenti 2 Parte
Strategie
DISCIPLINA
PREVENTIVA
• Comunicare bisogni e attese. Stiamo qui per
questo.
• Creare un clima di classe caldo, nutriente,
solidale, cooperativo.
• Sviluppare le abilità sociali, l’intelligenza
emozionale. Educare il cuore.
• Elaborare subito regole condivise e conseguenze
previste.
• Presentare la routine quotidiana e il piano di
lavoro. Faremo così…
• Rendere l’apprendimento attraente e motivante.
Animarlo. “Dare anima”.
• Coltivare l’autostima con l’attenzione e la fiducia
(dare credito). Ho fiducia che ti comporterai bene
(futuro). “La prof pensa che ce la posso fare!”.
• Stimolare la competenza. Ci sei riusciti, bravi.
“Guarda prof. Cosa le pare?”.
• Riconoscere l’autonomia e l’autodeterminazione.
• Insegnare l’autocontrollo e la respons-abilità.
• Far esprimere il malessere. Parliamone.
• Creare momenti divertenti. Usare lo humour.
CORRETTIVA
• Stoppare il comportamento scorretto con il metodo
delle tre B. Breve, a Basso costo emotiva, a Basso
segnale. Pausa. (Investire l’energia nei contenuti
insegnati).
• Ricordare le regole condivise e le conseguenze
previste. Hai capito perché ti ho rimproverato?
• Attuare le conseguenze previste. Me lo segno sul
mio quaderno e ne terrò conto.
• Rispondere con dignità al comportamento
offensivo. (Mi hai rotto i c. Adesso di schiaffo, ti
sbatto un insufficiente).
• Riorientare il comportamento. Non così, ma così.
• Evitare lotte di potere e i personalismi. Tutti
rispettiamo queste regole sottoscritte.
• Rimproverare il comportamento non la persona:
Non ho niente contro di te. E’ solo l’abbigliamento.
• Evitare l’escalation in classe. Ne parliamo dopo.
• Colloquio individuale. Parliamone. Tutto chiaro.
• Contratto formativo.
• Richiedere un impegno.
• Metodo della bandiera. Fatti. Emozioni. Richieste.
• Riconciliazione (Ci siamo capiti? Chiariti?) per poi
attuare la disciplina preventiva.
Strategie
PREVENIRE
È MEGLIO CHE REPRIMERE
Don Bosco (1815-1888)
Strategie
Strategie preventive
formative
La classe come comunità di
apprendimento
Strategie
Strategie preventive
didattiche
Metodo di studio e
motivazione
Strategie
La comunicazione come antidoto ai conflitti, come intervento preventivo
Strategie
AUTOREVOLEZZA E CREDIBILITÀ
Quale è il segreto
del mio metodo?
Il mio metodo?
Il segreto è la mia
persona
Testimoniare la propria autorevolezza: prima entri tu in classe con il tuo entusiasmo e dopo entra la tua materia
Strategie
Obiettivo comune:
ridurre la conflittualità di
Stefano. Meglio
aumentare il suo ben
- essere a scuola
Ogni docente interviene col suo stile e le sue risorse
Strategia
Analisi del caso attuato in modo cooperativo dal consiglio di classe
Strategie
Conoscenza
dei fattori protettivi (autocontrollo, buona
autoefficacia, buone competenze sociali, buona
capacità di negoziazione, clima di classe positivo
e senso di appartenenza, buona relazione
educativa, motivazione e interesse,
focalizzazione su compiti interessanti, successo
scolastico)
e fattori di rischio (impulsività e mancanza di
autocontrollo, scarsa autoefficacia, scarse
competenze sociali, scarsa capacità di
negoziazione, clima ostile o non accogliente,
senso di esclusione e di non appartenenza,
demotivazione, compiti noiosi, insuccesso
scolastico).
Strategie
Come è il futuro che descriviamo ai nostri studenti?
Ho sentito vari docenti dire così: Non fatevi illusioni. La pacchia è
finita. Anche se siete preparati bene, ci sara la disoccupazione. Non
avrete la pensione. Non troverete casa a un costo decente o
accessibile. Svolgerete per anni un lavoro precario, sotto pagato.
Dovrete cambiare lavoro molte volte. Le banche non vi daranno un
mutuo. C’è poco da stare allegri. Il futuro sarà peggiore del presente
(L’epoca delle passioni tristi di M.Benasayag).
Ecco le mie argomentazioni: Ragazzi potete salvare il mondo.
L’argomentazione del futuro.
Dovete salvarlo, per voi e per tutti. Preparatevi bene. Studiate molto,
perché l’umanità ha bisogno della vostra intelligenza e bontà.
Dovrete inventare strategie per gestire uno sviluppo ecocompatibile.
Dovete essere molto intelligenti per produrre energia e consumarla
senza inquinare. Dovete comprendere meglio la società, la
globalizzazione, l’economia, l’ecologia, la gestione del territorio.
Dovete risolvere i conflitti sociali e religiosi e intergenerazionali,
senza ricorrere alla guerra. Dovete salvare la terra dalla catastrofe. Il
destino della terra è nelle vostre mani. Insieme a tutti gli altri docenti,
superando la frammentazione disciplinare (come suggerisce
E.Morin) vi aiuteremo a crearvi una mente adatta alla situazione: una
mente interconnessa che sappia percepire la complessità. Capace di
pensare in modo complesso (globale). Dovete tornare ad una società
(non dello spreco) della decrescita felice (S. Latouche), alla natura,
al cibo sano, all’aria pulita, a lavoro non sfruttato ma a misura
dell’uomo e delle donne, ad una sanità equa, non per ragioni
ideologiche o politiche, ma semplicemente umane. Bisogna ridecidere e ridiscutere il modello di sviluppo. Bisogna inventare un
nuovo modo di stare al mondo. Bisogna organizzare una svolta
culturale, etica, politica.
Strategie
FAVORIRE LA PROGETTUALITÀ (PERSONALE
E COMUNITARIA).
Il progetto di sé (da condividere con gli altri). L’autodeterminazione contro il
nichilismo (descritto da U.Galimberti). Questi ragazzi (adolescenti) hanno tutto
ma sono stati deprivati del futuro. Paura del futuro. La paura di non avere un
futuro spendibile. Perdita della speranza. La terapia (la cura) è la scoperta
(costruzione) del proprio futuro. Senza futuro (obiettivi, scopi, senso, speranza)
si muore. Il futuro come crescita. Senza futuro uno si sente colpito a morte
nella sua crescita.
Strategie
Il senso (sensazione) di appartenenza. Il senso di
appartenenza (con i sentimenti connessi di apprezzamento,
sostegno, condivisione, aiuto, la responsabilità reciproca,
empatia) riduce i comportamenti scorretti a scuola e nella vita.
Riduce il sarcasmo, l’individualismo, il narcisismo.
Strategie
A.Bandura
CURARE
L’AUTOEFFICACIA DI
OGNI STUDENTE.
Se uno studente si sente competente
riduce il comportamento scorretto. Al
contrario se si sente poco
competente (autoefficacia)
incrementa il suo comportamento
scorretto, quasi per rivalsa. Insegnare
l’autoefficacia.
Strategie
Strategie
CONOSCO VERAMENTE
I MIEI STUDENTI?
Vedi Le virtù del cuore (2012) pp. 242-246
Strategie
AUTODESCRIZIONE
(AUTOCARATTERIZZAZIONE)
PER CONOSCERVI MEGLIO.
Alcuni aggettivi positivi per descrivermi. Qualche
difetto. Cosa mi piace leggere. I miei interessi. Gli
Hobbies che pratico. Gli sport che pratico. Le mie
materie preferite a scuola. Per me la scuola è… Per
me l’apprendimento è… Per me lo studio è… Sono
preoccupato… Mi piacciono le persone… Quello che
mi abbatte è… Quello che mi esalta è…
Strategie
SCEGLI. TU PAGHERAI IL PREZZO
Proporre delle scelte. Autodeterminazione
Quando proponiamo delle scelte (“Puoi fare così, così, oppure così…”) permettiamo al
figlio (o studente) di considerare i vantaggi di quello che proponiamo. Quando invece
imponiamo delle “scelte”, il figlio o studente non valuta i contenuti, ma si concentra sulla
persona che impone o vieta e desidera contrastarlo. Ne scaturisce una contrapposizione
che annienta la relazione educativa. Quando proponiamo delle scelte, esaltiamo la sua
libertà (“Tu puoi scegliere. Scegli. Sei responsabile delle tue scelte. Pagherai il coste
delle tue scelte. Se sceglierai bene sarò contento per te, se sceglierai male, mi
dispiacerà per te, ma non ti posso obbligare o impedirti di farti del male. Dipende da te”).
Valorizziamo in questo modo il principio di autodeterminazione (dimostrato da Deci e
Ryan) e quello di autoefficacia (controllo) dimostrato da Albert Bandura.
Rubare l’auto per farsi un giretto.
Non abbiamo rubato.
Volevamo fare solo un giretto.
Esempio. La storia di Pinocchio.
ROLE PLAYING
Proverbio indiano: Pizzicati per sapere come si sente l’altro quando lo pizzichi.
Il costo della risposta
Segnarsi sul
proprio quaderno il
comportamento
scorretto: “Ti ho
ripreso più volte.
Adesso me lo
segno e questo
avrà una
conseguenza
negativa. Se vuoi
che lo cancelli, è
sufficiente che ti
comporti bene.
Adesso. Scegli.
Dipende da te. Tu
puoi farmi
cancellare la nota
negativa che ti ho
messo sul mio
quaderno. So che
puoi farlo”.
MARCO ROSSI
MI SEGNO IL TUO
COMPORTAMENTO
SCORRETTO:
GESTIONE COOPERATIVA DELLA DISCIPLINA
Vedi Mario Polito: attivare le risorse del gruppo classe (2000)
Elaborate in coppia un consiglio (al positivo)
da dare a questi due ragazzi che si sono picchiati.
Esercitazione
Bisogni di
Autostima
Appartenenza
Condivisione
Autonomia
Autodeterminazione
Rispetto, dignità, stima
Competenza
Motivazione
Far emergere il noi: esercitazione a coppie. Noi stiamo bene o male …
Strategie
Strategie
Strategie
Strategie
Pausa di silenzio
Strategie Riparative
APPROCCIO
RIPARATIVO.
Sanzioni riparative (M. Polito
2012, Educare il cuore). Chi
procura un danno, invece di
essere punito, è invitato a
riparare il danno facendo
qualcosa a benefico della
comunità o classe o persona
offesa.
Sulle sanzioni riparative si veda Educare il cuore (2012), p. 121-122
Strategie Riparative
Sulle sanzioni riparative si veda Educare il cuore (2012), p.121-122
Strategie Riparative
Sulle sanzioni riparative si veda Educare il cuore (2012), p. 121-122
Strategie Riparative
Sulle sanzioni riparative si veda Educare il cuore (2012), p. 121-122
Strategie
PERCORSO CORRETTIVO IN SEI PASSI
Strategie PERCORSO CORRETTIVO IN SEI PASSI
A questo punto si riprendono le strategie
preventive
Strategie
Strategie
Strategie
Quando tutte le strategie non funzionano.
Fermiamoci. Attiviamo le nostre risorse educative
La prima strategia siamo noi. La relazione positiva educativa
Dare a ciascuno secondo i suoi bisogni
Richiedere a ciascuno secondo le sue risorse.
Studente: A me basta la sufficienza.
Docente: Io sono un allenatore e il mio compito è quello di
allenarti al massimo delle tue possibilità.
Chiedendo solo il prossimo passo. Saltare da 164 cm a 165
Strategie
Non mi piace
Non è giusto
Non è corretto
Questo tuo comportamento
Per queste ragioni.
Rispondere
in modo professionale
Strategie
Richard L. Curwin e Allen N. Mendler
UMILIAZIONE
Strategie
J.J.Rousseau
Metodo delle
conseguenze naturali
Mi impegno
Non mi impegno
Obiezione. Ma questo è un ricatto!
Non lo è. Comunque, chiamalo come vuoi.
E’ solo la conseguenza previste delle tue scelte. Scegli.
Qui visualizziamo il tuo comportamento, con i bollini gialli,
se ti comporti bene (così), e neri se ti comporti male (così).
Se loro non danno peso. Glielo diamo noi.
Se hai sbagliato, devi recuperare
Strategie
Fatti
Richieste
Emozioni
Strategie
Strategie
Il gruppo: “Hai visto come
L’hai fatto scoppiare.
Che forte”.
Forza del gruppo:
“Oggi non facciamo il compito”.
Strategie
Strategie
Strategie
CONCLUSIONE
Che cosa ho imparato oggi?
Che cosa mi porto via?
Che cosa ho bisogno di approfondire di più.
Dr. MARIO POLITO
CURRICULUM
PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, PEDAGOGISTA
Studio: Molina di Malo (VI) via Capozzo 80, Tel. +39 328 15 35 271
Partita I.V.A. 02450720244
C.Fisc. PLT MRA 50M05 B506R
Homepage: www.mariopolito.it
E-Mail [email protected]
Iscritto all'Albo degli Psicologi e all'Albo degli Psicoterapeuti della Regione Veneto, N° 1279
Diploma di maturità del Liceo classico nel 1969. Laureato in Filosofia nel 1973, in Psicologia nel 1981 e in Pedagogia
nel 1991,
Ha sviluppato la propria ricerca in alcuni settori: la didattica, la pedagogia, le strategie di comunicazione e la
psicoterapia.
Ha pubblicato i seguenti libri:
1. Imparare a studiare. Il metodo di studio. Quando, quanto, come, dove, e perché studiare, Editori Riuniti, Roma , 2010.
2. Imparare a studiare. Le tecniche di studio. Come sottolineare, prendere appunti, schematizzare ed archiviare, Editori Riuniti, Roma , 2011.
3. Guida allo studio: il tema. Come ideare, sviluppare arricchire, rivedere, il testo scritto, Editori Riuniti, Roma, 2003.
4. Guida allo studio: la memoria. Strategie per assimilare e ricordare ciò che si è studiato, Editori Riuniti, Roma , 2003.
5. Guida allo studio: la motivazione. Come coltivare la voglia di apprendere per salvare la scuola, Editori Riuniti, Roma, 2003.
6. Costruisci la tua intelligenza. Come dare la forma migliore alla propria mente, Editori Riuniti University Press, Roma, 2012.
7. Attivare le risorse del gruppo classe. Nuove strategie per l'apprendimento reciproco e la crescita personale, Edizioni Erickson, Trento , 2000.
8. Comunicazione positiva ed apprendimento cooperativo, Edizioni Erickson, Trento, 2003.
9. Educare il cuore, La Meridiana, Bari, 2005.
10. Atleti della mente. Strategie di attenzione e di concentrazione, Editori Riuniti, Roma , 2007.
11. Suicidio: la guerra contro se stessi. Cause e prevenzione, Libreria Universitaria, Padova, 2009
12. Realizza i tuoi talenti per dare il tuo contributo al mondo, Confartigianato, Vicenza, 2011
13. Le Virtù del cuore. Le emozioni a scuola e nella vita, Vannini, Brescia, 2012.
14. Educare con il cuore, seguendo il carisma dei Padri Cavanis. Istituto Cavanis Possagno (TV), 2012.
Ha realizzato circa 600 tra conferenze e seminari di formazione per insegnanti, genitori, studenti, settore manageriale. Sono tutte videoregistrate
e possono essere richieste. L’elenco è nel sito www.mariopolito.it. Cliccare su Lista di conferenze.
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